Nella giornata dello sciopero delle donne di oggi 9 marzo lavoratrici ATA della scuola, della sanità e in particolare le precarie Coop Sociali, assistenti igienico personale, hanno protestato contro l'esplicito provvedimento di divieto di manifestare notificato dalla polizia alle lavoratrici all'arrivo in piazza.
Un divieto fatto sulla base del decreto del CdM dell'8 marzo che insieme agli altri due emanati precedentemente, palesa chiaramente la messa in campo di misure/politiche sempre più restrittive e repressive a livello di massa utilizzando/strumentalizzando l'emergenza Coronavirus".
Precarie e lavoratrici hanno denunciato pubblicamente la repressione di questo Stato borghese che invece di garantire diritti sacrosanti, in primis quello del lavoro, di più servizi, più sanità, salute e sicurezza sui posti di lavoro... riserva solo repressione e più polizia, suscitando l'attenzione di diverse persone che si si sono avvicinate, si sono informate e hanno espresso solidarietà alle precarie senza lavoro da giorni per la chiusura delle scuole, causa coronavirus.
Nonostante il divieto un gruppo di precarie si è recato lo stesso verso alcuni palazzi del potere mentre le altre lavoratrici e precarie hanno fatto un'assemblea in cui hanno ribadito le ragioni dello sciopero, ancora più amplificate in questa fase che stiamo vivendo, e hanno discusso sulle forme con cui ora occorre riorganizzarsi per proseguire nella lotta.
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