sabato 5 giugno 2021

pc 5 giugno - Colombia - El Estado Asesino Masacra al Pueblo en las Combativas Barricadas (Revolución Obrera)

 El Estado Asesino Masacra al Pueblo en las Combativas Barricadas 1

Condenamos el vil asesinato del joven indígena de la comunidad Nasa en la barricada Juan Pablo en Yumbo, Valle del Cauca, el día de ayer, 2 de junio cerca del mediodía. El régimen asesino de Uribe, ejecutó el terrorismo estatal por medio de unos gatilleros que llegaron al punto en motos y accionaron sus armas asesinando este joven luchador. ¡La sangre derramada, jamás será olvidada!, y sin

pc 5 giugno - Info assemblea nazionale telematica - Patto d'azione anticapitalista - domenica 6 giugno

pc 5 giugno - La caccia ai migranti dell'imperialismo francese e italiano a Ventimiglia

Migranti, il viaggio della speranza verso Ventimiglia: a maggio 32 fermati sui treni a Genova

Un gruppo di 4 sudanesi si era incamminato lungo i binari tra Nervi e Quinto facendo scattare l'allarme

Genova. Sono 32 i migranti accompagnati in ufficio dalla polizia ferroviaria di Genova nel mese maggio, durante i servizi attuati insieme al personale della locale Questura per intercettare gli stranieri irregolari diretti a Ventimiglia in treno.

A metà mese, si è registrata una situazione di allarme, quando un gruppo di 4 migranti sudanesi si è incamminato lungo la ferrovia, tra le stazioni di Genova Nervi e Genova Quinto, ignorando il transito dei treni ad alta velocità in quel tratto di linea. Grazie alla segnalazione di un macchinista, la circolazione dei treni è stato bloccata per circa un’ora permettendo agli operatori della Polfer di intervenire sul posto e trasferire gli stranieri al di fuori della sede ferroviaria.

I controlli, che hanno interessato oltre 50 stranieri, si sono svolti nella stazione di Genova Principe dove convergono le due principali direttrici migratorie verso la Francia: la rotta balcanica che si innesta in Italia attraverso il Friuli Venezia Giulia ed il flusso tirrenico proveniente dalla Libia.

Dopo aver valutato le singole posizioni dei fermati, 9 persone hanno avuto la possibilità di accedere alla richiesta di protezione internazionale e altre 7 sono state invitate a regolarizzarsi presso il locale ufficio immigrazione. Tra queste, 4 cittadini di nazionalità afghana, non avendo completato il periodo di isolamento fiduciario previsto per le persone provenienti dall’estero, sono stati affidati ad una struttura alberghiera anti Covid, dove hanno concluso la quarantena.

Ventimiglia, migranti nascosti su camion in autostrada. Nella notte blitz della polizia

Gli stranieri, stando a quanto si apprende, sarebbero saliti numerosi su un mezzo pesante

Ventimiglia. E’ scattato intorno alle 5 un blitz della polizia intervenuta numerosa a seguito della segnalazione, da parte di un camionista, di migranti all’interno di tir in autostrada.

Gli stranieri, stando a quanto si apprende, sarebbero saliti numerosi su un mezzo pesante: questo il motivo che ha imposto la presenza di più pattuglie. La vicenda è in corso di ricostruzione in queste ore.  

pc 5 giugno - Torino - forte manifestazione per il 'suicidio assistito' - vero omicidio di Stato - di Moussa Balde! Chiudere i CPR!

La manifestazione organizzata dalle principali associazioni di giuristi della città: «Gli immigranti vivono in gabbie»

Torino, centinaia in piazza per il migrante suicida: «Nei Cpr una voragine di disumanità» In piazza Castello
Diverse centinaia di persone si sono date appuntamento nel pomeriggio del 4 giugno, in piazza Castello, sotto le finestre della Prefettura, per una manifestazione organizzata dalle principali associazioni di giuristi torinesi. Un momento di confronto, di protesta e di riflessione che vuole accendere i riflettori sulle condizioni disumane in cui vivono coloro che sono rinchiusi nel Cpr di Torino. Il caso che ha scatenato il moto di rivendicazioni dei giuristi, che si sono presentati in piazza indossando la toga, è il suicidio Moussa Balde, il giovane originario della Guinea che si è impiccato lo scorso 23 maggio.

«Chi ha deciso di chiuderlo nella gabbia, ha stretto con lui il nodo del lenzuolo con cui si è impiccato», ha detto l’avvocato Gianluca Vitale che ora assiste i familiari della vittima. «Non possiamo più accettare questo sistema che rappresenta solo una violazione sistematica dei diritti delle persone — ha insistito il legale —. Moussa non riusciva a capire perché fosse lì dentro. “Perché sono qui?”, chiedeva con insistenza. Era lì perché a un certo punto ha smesso di essere un essere umano ed è diventato un clandestino».

Alla manifestazione è intervenuto anche l’avvocato Lorenzo Trucco, presidente dell’Asgi (Associazione degli studi giuridici sull’immigrazione): «Non siamo qui solo per ricordare una tragedia umana. La vicenda di Moussa è simbolica, racconta un sistema basato sui Cpr. Luoghi in cui le persone perdono ogni diritto. Luoghi in cui le persone perdono la libertà senza aver commesso alcun reato. Luoghi che rappresentano una voragine di disumanità».

Al Cpr — così gli avvocati lo descrivono — gli immigrati vivono in gabbie, i pasti vengono consumati in piedi, i servizi igienici non hanno le porte, persino gli interruttori della luce sono governati

pc 5 giugno - NO degli operai ex Ilva a Genova alla cassa integrazione - è l'ora della protesta contro padroni, governo e tutte le forze antioperaie

Ex Ilva, chiesta la cassa integrazione per i lavoratori di Cornigliano, che la respingono al mittente: “Pronti a scendere in piazza... E’ illegittima”

Genova. Dopo la richiesta di cassa integrazione per 4 mila lavoratori di Taranto, Acciaierie d’Italia ha inviato all’rsu di Cornigliano una lettera in cui si apre la procedura per la cassa integrazione ordinaria di tutti i dipendenti dello stabilimento genovese, 981 per l’esattezza per la durata di 13 settimane a partire dal 28 giugno.

Dopo aver esaurito la cosiddetta cassa-Covid, la nuova società pubblico privata che ha in gestione gli ex stabilimenti Ilva, sembra voler prendere ulteriore tempo, in attesa probabilmente della sentenza del Consiglio di Stato su Taranto. La decisione è attesa a giorni: se il Consiglio di Stato confermasse la sentenza del Tar gli impianti a caldo saranno spenti con il conseguente stop alla produzione e conseguenze pesanti per Taranto ma anche per Genova. Sarebbe una tegola ben più pesante della condanna dei Riva da parte della Corte d’assise perché la confisca degli impianti stabiliti dalla sentenza di fatto sarà operativa solo se confermata in Cassazione. E ci vorranno anni.

A Genova intanto tra i lavoratori la notizia di una nuova cassa integrazione suscita malumori e rabbia: “Un conto sono stati questi lunghi mesi di cassa integrazione per i motivi sanitari che tutti ben

pc 5 giugno - Prove di guerra alle porte d’Europa: con l’Operazione African Lion i paesi imperialisti si esercitano sempre alla guerra… e non c’è crisi che tenga

 

Marocco: Prove di guerra alle porte d’Europa

Da lunedì al 18 giugno, nella regione meridionale di Tan Tan, si svolge l’esercitazione militare African Lion: 7.800 uomini da Marocco e Stati Uniti, oltre che Canada, Regno Unito, Italia, Paesi bassi, Senegal e Tunisia; oltre cento carri armati, 21 caccia e 46 aerei.

Il 21 maggio scorso un aereo militare dell’aeronautica marocchina è partito dalla base di Aviano per trasportare le attrezzature necessarie allo svolgimento di queste manovre nel Sahara marocchino.

Si tratta delle più importanti manovre militari mai organizzate in Africa, che si svolgeranno in Marocco, Tunisia e Senegal. Esercitazioni strategiche che includeranno il funzionamento di un posto di comando tattico, l’esecuzione di percorsi di esercitazione di addestramento situazionale, esercitazioni sul campo e fuoco di artiglieria. Il clou sarà un’esercitazione di fuoco vivo combinata e congiunta.

dal Venerdì di Repubblica e altre fonti online

pc 5 giugno - India: Il PCI (maoista) oggi chiama allo sciopero generale – bandh - contro il il falso scontro di Silger, contro la pratica genocida del governo

3 persone uccise (tra cui un ragazzo di 14 anni)

296 persone ferite

di 38 villaggi

9 persone "scomparse"

I maoisti indicono uno sciopero generale per il 5 giugno nel Chhattisgarh-Gadchiroli contro il falso scontro di Silger 

La questione dello "scontro" della polizia a Silger, al confine interdistrettuale di Bijapur-Sukma il 17 maggio, continua a infuriare: i maoisti ora indicono un bandh (sciopero generale) nella "regione di Dandakaranya" che comprende il Chhattisgarh e il vicino distretto di Gadchiroli del Maharashtra, il 5 giugno.

In un comunicato stampa, Vikalp, portavoce del Comitato Zonale Speciale del Partito Comunista dell’India (Maoista) del Dandakaranya, ha detto che oltre all'uccisione di tre persone, tra cui un ragazzo di 14 anni, e al ferimento di altre 296 persone di 38 villaggi, alcuni dei quali hanno riportato gravi ferite (durante l'incidente del 17 maggio), la polizia ha anche "fatto sparire" nove abitanti del villaggio.

Ha detto che l'appello al bandh è contro questo "genocidio e grave assalto fisico" contro il popolo e

venerdì 4 giugno 2021

pc 4 giugno - Polo logistico Ceva di Stradella (Pavia): i lavoratori lottano in picchetto, la Cgil organizza il crumiraggio, la polizia carica

Al polo logistico Ceva, a Stradella (Pavia), mentre i lavoratori sono in picchetto davanti ai cancelli, in lotta per migliori condizioni contrattuali e garanzie occupazionali, la CGIL ha raggruppato il primo e il secondo turno di crumiri per sfondare il picchetto, ovviamente d'accordo con la polizia che nel primo pomeriggio carica i lavoratori.

pc 4 giugno - Israele terrorista: il nuovo governo in formazione è una grande ammucchiata contro i palestinesi e per la gestione della crisi pandemica

La borghesia sionista dimostra ancora una volta di non avere un suo blocco politico. Le proteste dei giovani palestinesi in Israele, la resistenza popolare ed armata palestinese e la gestione della cisi pandemica hanno approfondito le sue contraddizioni. Il fatto che da quasi tre anni lo Stato ebraico abbia solo governi di transizione discende esattamente da queste spaccature.

Il blocco anti-Netanyahu è stato definito in vari modi:  il "governo del cambiamento", "governo di unità", di “sinistra radicale”. E' una coalizione che va dalla destra nazionalista-religiosa alla sinistra sionista. Bennett, leader di Yamina e capo del nuovo esecutivo: "Non solo non è un governo di sinistra ma sarà un po' più a destra di quello attuale", ha aggiunto. "Non faremo ritiri e non consegneremo territori".


Il conflitto a Gaza, durante il quale Israele ha ucciso 248 palestinesi, tra cui 66 bambini, e razzi palestinesi hanno lasciato 12 morti in Israele, si è concluso dopo 11 giorni senza la netta vittoria sperata da Netanyahu. Rimangono le tensioni con il rivale regionale Iran. Il 1° giugno, durante la cerimonia di nomina del nuovo capo del Mossad, Netanyahu ha detto, riferendosi all'Iran: “Se dobbiamo scegliere,

pc 4 giugno - Il mistero delle fabbriche - un articolo e nota assolutamente condivisi

da operaicontro

Sul quotidiano Domani del 23 maggio è stata pubblicata un’intervista di delegati sindacali e funzionari locali sulla realtà del covid nelle fabbriche. Tutto testimonia la scelta degli industriali di coprire i contagi e aggirare le norme di sicurezza. Ci sono anche dichiarazioni di dirigenti sindacali tese a sminuire il fenomeno.

Con la stessa arrogante forzatura che in questi giorni Confindustria ha fatto saltare la proroga del blocco dei licenziamenti già annunciata dal governo, poco più di un anno fa ha imposto alle autorità della

pc 4 giugno - IL RICCO CATALOGO AGGIORNATO DELLE PUBBLICAZIONI DEL MFPR - richiedetele! Scrivete a mfpr.naz@gmail.com


pc 4 giugno - 144 milioni di posti di lavoro persi e altri 100 milioni a rischio…

 144 milioni di posti di lavoro persi solo nel 2020 e altri 100 milioni a rischio, secondo i dati confermati dall’Organizzazione internazionale lavoro (Oil) nel suo primo studio dallo scoppio della pandemia, e  per conseguenza la perdita di 3mila e 700miliardi di reddito da lavoro, con relativo aumento della povertà. come riporta La Repubblica del 3 giugno.

A questi si aggiungono “Altri 108 milioni di lavoratori sono entrati nella schiera dei “working poor”, provando a vivere con 3,20 dollari al giorno”

Di questi “working poor”, quelli che pur avendo un lavoro hanno un salario così basso che sono di fatto poveri, in Italia ce ne sono sempre di più e tra questi le donne hanno un posto “speciale”, dice infatti l’Oil “Il 90% delle donne che hanno perso il posto non rientreranno più nel mercato del lavoro.” Mentre “I giovani lo faranno a stento, dovendo accettare lavori precari, poco produttivi, non aderenti ad aspirazioni e qualifiche.” E come se tutto ciò non bastasse “…ciò che spaventa – dice il quotidiano -sono le stime sul futuro.”

E infatti, dal punto di vista del sistema capitalistico/imperialista, che produce questi risultati, dentro una crisi infinita, aggravata dalla pandemia, il futuro non può che “spaventare” ed è per questo che diventa ancor più necessario, di fatto un dovere, superare lo “spavento” organizzandosi per ribellarsi a questo sistema in ogni ambito!

pc 4 giugno - Verso il G20 su LAVORO E ISTRUZIONE a Catania: a PALERMO 10 GIUGNO Assemblea pubblica

Il 22 e 23 giugno a Catania si terrà il vertice dei Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali dei paesi del G20 presieduto quest’anno dal governo dell’Italia sui temi del lavoro e dell’istruzione

ASSEMBLEA SUL G20

PALERMO 10 GIUGNO ore 16 

VIA DEL DUCA 4


Appello di 'proletari comunisti Palermo'

Il 22 e 23 giugno a Catania si terrà il vertice dei Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali dei paesi del G20 presieduto quest’anno dal governo dell’Italia sui temi del lavoro e dell’istruzione.

A fronte di una condizione sociale, economica e del lavoro, prima e dopo la pandemia, che ha visto e vede in tutto il mondo centinaia di milioni di licenziamenti di uomini donne e giovani, e aggravamento della povertà, insomma una condizione disastrosa per la classe operaia e le masse popolari proprio dal punto di vista del lavoro, dell’istruzione e delle condizioni di vita, la borghesia capitalista/imperialista del G20 si riunisce a Catania per “scambiare idee” e indicare le sue soluzioni alla crisi.

I dati che prevedono il peggioramento, in particolare “post pandemia” di questa situazione si trovano nei loro stessi documenti che preparano l’iniziativa: La ripresa post-pandemia potrebbe quindi essere caratterizzata da livelli di disoccupazione particolarmente elevati per alcune categorie di lavoratori”, e ancora: “I lavoratori più vulnerabili, con un livello basso o medio di competenze, sono a maggior rischio di esclusione dal mercato del lavoro”, insomma prevedono un’altra terribile ondata di disoccupazione, e quindi un peggioramento effettivo delle condizioni di vita e di lavoro delle masse popolari; è per questo che proveranno a mettere in campo “soluzioni” che presentano avvolte nel loro linguaggio ingannevole, ampolloso e retorico: “Le conclusioni del vertice dei Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali di Catania, nel loro insieme, indicheranno la strada che i Paesi del G20 si impegnano a percorrere insieme per progredire nel rafforzamento della presenza femminile nel mercato del lavoro, nell'adattamento dei sistemi di protezione sociale e nella regolamentazione delle nuove forme di lavoro, con l'obiettivo di individuare soluzioni politiche atte a rendere le nostre società più prospere, inclusive e resilienti, senza lasciare nessuno indietro”!

giovedì 3 giugno 2021

pc 3 giugno - Lega ladrona con le mani nel sacco 49 milioni che la Lega dovrebbe restituire allo Stato - grande sostenitore del governo di centrodestra di Draghi

“Gente mai vista, né conosciuta”, così Matteo Salvini lo scorso luglio aveva commentato le nuove indagini riguardanti i commercialisti della Lega Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni dopo l’arresto del prestanome Luca Sostegni. Report è in grado di mostrarvi in esclusiva la foto che dimostra quanto stretti e confidenziali siano in realtà i rapporti tra Salvini e i commercialisti al centro dell’inchiesta sui 49 milioni di euro scomparsi.

In questa immagine, scattata nel gennaio 2015 all’interno di una nota discoteca di Milano, si possono vedere (da destra verso sinistra) Alberto Di Rubba, il commercialista della Lega finito agli arresti domiciliari, che, cocktail in mano, appoggia la testa sulla spalla di Salvini, Giulio Centemero (tesoriere della Lega che fa mostra di sorriso e mojto), Andrea Manzoni (l’altro commercialista ai domiciliari) e Alessandro Panza, europarlamentare della Lega e responsabile organizzativo del partito.

Quello che emerge dall'inchiesta sulla Lombardia Film Commission, non è solo un sistema di potere che ha incassato e distratto a fini privati 800 mila euro di denaro pubblico, ma anche un gruppo di politici e professionisti in ascesa nella Lega, strettamente legati al loro leader Matteo Salvini. Nella memoria depositata dall'accusa al gip Guido Salvini, nel processo abbreviato ai due revisori contabili Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, accusato di peculato, turbativa d'asta e fatture false

Lega: "Il partito è estraneo alla vicenda"

Sulla vicenda, fonti del Carroccio precisano "che il partito (così come le sue risorse economiche) è completamente estraneo al procedimento e che il riferimento a 'fondi Lega' costituisce una indebita e ingannevole strumentalizzazione mediatica della realtà processuale". "Per questo motivo - aggiungono - la Lega si riserva ogni iniziativa a propria tutela, e ribadisce la convinzione che Di Rubba e Manzoni sapranno dimostrare la propria estraneità ai fatti contestati".

 https://proletaricomunisti.blogspot.com/2020/07/pc-17-luglio-la-corruzione-sistemica.html



pc 3 giugno - contro il G20 di Catania su quale base e su quali contenuti la mobilitazione proletaria, mondo della scuola e popolare ?

 dall'appello di 'proletari comunisti'

.... il G20,  che nell’insieme rappresenta gli Stati imperialisti e capitalisti più ricchi del mondo, non può e deve  suscitare l’indignazione e la rabbia delle lavoratrici e dei lavoratori, dei disoccupati, di giovani e donne che sono l’unica opposizione vera da mettere in campo di tutti quelli che sono e  saranno ancora una volta colpiti da queste politiche utili solo a perpetuare lo scempio messo in atto dal sistema capitalista/imperialista....

Sviluppiamo una campagna  concentrata e intensa in queste settimane sui posti di lavoro,sul territorio in ogni città della regione per spiegare ai proletari, mondo della scuola studenti insegnanti, precari, lavoratori delle cooperative ecc del perchè si riuniscono e di cosa parlano i rappresentanti dei governi imperialisti e reazionari che si riuniscono al vertice di Catania - su lavoro e istruzione - preparatorio di quello mondiale di ottobre a Roma

organizziamo una presenza rappresentativa dando voce e iniziativa alle masse perchè si facciano sentire e portino con forza le loro condizioni, le loro richieste combattendo la logica di trasformare le città in cui si tengono questi vertici in fortezze dei signori dello sfruttamento, dell'oppressione e della guerra 


pc 3 giugno - per la liberazione di Georges Abdallah manifestazione a Parigi il 19 giugno

 Soccorso rosso proletario comunica la firma dell'appello e l'adesione alla manifestazione

Il suo impegno è portare in forma visibile in Italia in quella giornata questa battaglia in ogni ambito proletario e rivoluzionario

info e materiali srpitalia@gmail.com

 


LIBÉRER GEORGES ABDALLAH, NOTRE LUTTE, NOTRE COMBAT !


Manifestons, le 19 juin 2021, pour exiger sa libération !



Georges Abdallah, notre lutte, notre combat ! Sa libération est notre détermination !


Georges Abdallah, notre lutte, notre combat car du côté de l’opprimé et non de l’oppresseur ! De l’émancipation et de la liberté ! De l’insoumission et de l’insurrection ! De la révolte, de ce droit juste et légitime ! De la colère et de la dignité!


Georges Abdallah, notre lutte, notre combat pour démasquer les systèmes d’exploitation, de domination -capitaliste, impérialiste, colonialiste- et leur barbarie.

pc 3 giugno - PROCESSO ILVA DALL'INTERVISTA ALL'AVV. GIANLUCA VITALE DI TORINO: "...sotto processo è il sistema capitalista imprenditoriale, il sistema di sfruttamento dei lavoratori e del territorio..."

D - Siamo con l’avvocato Vitale, uno dei tre avvocati del foro di Torino, insieme agli avvocati Bonetto e Pellegrin, che svolgono il ruolo di patrocinanti delle parti civili autorganizzate degli operai Ilva, lavoratori del cimitero, abitanti del quartiere Tamburi e familiari al processo "Ambiente svenduto". Secondo te qualè la differenza dal punto di vista  giudiziario, politico, tra questo processo e i precedenti processi cui voi come avvocati avete partecipato, Eternit, Thyssen ecc.

R - A me sembra che in questo più che negli altri sia sotto processo il sistema imprenditoriale allargato, per così dire. Cioè non solo il padrone, non solo chi inquina, chi non garantisce le misure sicurezza sul lavoro, chi fa morire gli operai ma tutto ciò che ci sta intorno. Al processo ambiente svenduto non sono imputati solamente i Riva ma lo sono anche il Comune, la Regione l'ARPA, tutto quello che stava intorno all’Ilva e ai Riva soprattutto. Quello che è stato individuato dalla Procura è il sistema capitalista imprenditoriale, il sistema di sfruttamento imprenditoriale dei lavoratori e del territorio che non riguarda solamente l'imprenditore, non riguarda solamente il padrone ma riguarda tutto quello che sta intorno, tutto quello che consente all'imprenditore di operare in quel modo e sfruttare in quel modo, sia i lavoratori che le risorse ambientali. Voglio dire, ad esempio: io posso fare il processo a un mafioso per un omicidio posso o fare il processo alla mafia per l'associazione mafiosa. Qui, ricordiamo, è contestata non solo il disastro ma anche l'associazione per delinquere che vede sostanzialmente i vertici dell'Ilva associati per fare quello che poi hanno fatto con quello che in altre situazioni, ad esempio di mafia, si sarebbe chiamato un concorso esterno di tutto quello che ci stava intorno: della politica, dell'ARPA, ecc.

D - Se questo è il tipo di processo credi che possiamo considerare che la sua durata, in fondo, non sia stata tanto lunga, per un processo di queste dimensioni e nonostante si sia dovuta fronteggiare l'attività ostruzionistica quasi sistematica della difesa.

R - Sicuramente fare un processo di queste dimensioni con tutti questi imputati comporta uno di quelli che una volta si sarebbero chiamati un maxi-processo. È un maxiprocesso all'imprenditoria inquinante. È una scelta che ovviamente porta con sé delle conseguenze che sono le lungaggini del processo. Come dicevi, giustamente, il processo è durato molto intanto perché ci sono state alcune battute di arresto specialmente all'inizio. È un processo nel quale ovviamente i difensori gli imputati hanno utilizzato tutto quello che il codice consente, forse anche di più, per tentare in qualche modo di ostacolare il prosieguo del processo.

D - Al di là delle osservazioni critiche che si possono sempre fare ai processi, alla giustizia borghese in un sistema capitalistico, l’orientamento della Procura sia di voler colpire un sistema, questo mi pare sia emerso dalle arringhe finali…

R - Direi assolutamente di sì. La procura ha ha fatto sostanzialmente un buon processo. Lo ha concluso molto bene, credo. Devo dire che dopo il cambio di procuratore c’era stata forse una sorta di battuta di arresto, quando la Procura aveva accettato sostanzialmente un patteggiamento delle imprese di Ilva Spa,

mercoledì 2 giugno 2021

pc 2 giugno - Contro il G20 di Catania su lavoro e istruzione non basta un appello e non si devono fare solo le solite cose nei contenuti e metodi di lotta

 Nei prossimi giorni occorre tornarci e dare un contributo

pc 2 giugno - Brasile - Grande protesta popolare: "abbasso il governo militar genocida di Bolsonaro" - Massima informazione e appoggio

Protestos em todo o Brasil exclamam: ‘Abaixo o governo militar genocida de Bolsonaro!’

Em pleno sábado, dia 29 de maio, milhares de pessoas saíram às ruas em manifestação nacional contra o governo militar genocida de Bolsonaro. O ato aconteceu em mais de 213 municípios (entre capitais e cidades do interior) e por toda parte mobilizou vários setores de trabalhadores, estudantes, sindicatos e organizações populares.

As massas saíram às ruas exigindo vacina, emprego, comida e rechaçaram o governo de Bolsonaro e generais. A manifestação denunciou os crimes do governo genocida em meio à pandemia do novo coronavírus que já vitimou mais de 470 mil brasileiros. 

Em várias regiões, manifestantes ergueram faixas, cartazes e também realizaram a distribuição de panfletos em apoio à Liga dos Camponeses Pobres (LCP) e à Revolução Agrária. No início do mês, o presidente fascista Jair Bolsonaro buscou caracterizar o movimento camponês como terrorista como tentativa de intimidar os camponeses em luta, particularmente o Acampamento Manoel Ribeiro, no estado de Rondônia.

RIO DE JANEIRO/RJ

Manifestantes do Rio prestaram apoio ao Acampamento Manoel Ribeiro. Foto: Banco de Dados AND

O ato da capital carioca ocorreu pela manhã, se concentrando no monumento Zumbi dos Palmares, localizado na avenida Presidente Vargas. Às 10h, centenas de milhares de pessoas já se encontravam no

pc 2 giugno - GLI AVVOCATI DI TORINO DELLE PARTI CIVILI SLAI COBAS SC E LAVORATORI ORGANIZZATI DA ESSO SULLA SENTENZA DEL PROCESSO ILVA

AVV. SERGIO BONETTO

Le responsabilità sono state indicate in modo preciso. I tentativi di togliersi dalle responsabilità (vedi anche l'ultima dichiarazione di Vendola) non hanno portato e non portano da nessuna parte.

Confidiamo che la Corte d'Appello confermi questa sentenza.

Questa sentenza ha riconosciuto il diritto di lavorare senza esporsi al rischio di malattia o morte. E' quello che noi abbiamo affermato fin dal principio e che ha guidato la presentazione della maggior parte delle nostre parti civili, cioè che non era solo chi fosse già stato danneggiato ad avere legittimità di essere parte civile, ma tutti i lavoratori, gli abitanti dei quartieri inquinati che ogni giorno temevano e rischiavano per la loro salute e vita. 

In questo senso questa sentenza è "storica", è la terza sentenza in Italia, dopo quella dell'Eternit e della ThyssenKrupp. 

Se una punta di critica devo fare è per la scarsa attenzione verso le parti civili di operai Ilva, lavoratori, cittadini, famigliari. Su questi la Corte da un lato ha ammesso tutti, ma dall'altro si è sprecata poco nel quantificare il risarcimento: 5mila euro, quando, per esempio al processo Eternit in cui anche qui vi erano sulle 1000 parti civili sono state riconosciute 30mila euro a testa. 


AVV. ENZO PELLEGRIN

Confermato l'impianto accusatorio nel processo Ambiente Svenduto. Il primo grado del processo ha condannato molti degli imputati alle pene di legge e soprattutto ha riconosciuto le provvisionali per danno da esposizione alle parti civili da me rappresentate, lavoratori del cimitero San Brunone ed abitanti dei quartieri inquinati.

È un processo che ha visto anche e soprattutto l'impegno infaticabile di un combattivo sindacato conflittuale, lo Slai Cobas di Taranto, e dei suoi altrettanti infaticabili militanti guidati da Margherita

pc 2 giugno - Stellantis di Pomigliano d’Arco, l’ex Fiat si accanisce contro operaie e operai con “ridotte capacità lavorative”

 
Catena di montaggio, Pomigliano d'Arco (Na)

Il fascismo padronale alla ex Fiat è di casa, e non perde occasione per mostrarsi in tutta la sua ferocia. In questo articolo riportato dal Manifesto di ieri si mette in luce l’aspetto di peggioramento generale delle condizioni di lavoro, dalla perdita di salario, all’aumento dei ritmi (viene prodotta una Panda ogni 60 secondi!), alla discriminazione delle operaie e degli operai con “Ridotte capacità lavorative”, un modo meno pesante per dire che le condizioni e i ritmi impossibili imposti con i vari “metodi scientifici”, Ergo Uas, WCM ecc. li hanno resi parzialmente invalidi!

Ecco cosa racconta un’operaia: “Una dei dipendenti del Vico, 42 anni, assunta nel 2001: «Ho iniziato mettendo il ruotino nel baule, poi ho fatto riempimenti, montato paraurti, cambista, fari, infine cablaggio scocca. Entravo e uscivo dall’auto, dolori pazzeschi, ma ero giovane. Dopo otto anni di catena di montaggio mi sono bloccata con la schiena, avevo due ernie del disco. Mi inseriscono nel controllo qualità, avevo la penna in mano ma entravo e uscivo dalla vettura, aprivo e chiudevo cofani. Nel 2018 scopro che le mie ernie sono diventate quattro ma vado avanti».

“Nel 2019 è costretta a subire un’operazione allo sterno: «Mi inseriscono una protesi, i miei muscoli addominali hanno ceduto. Dopo sei mesi dall’intervento, con il busto, rientro al lavoro. Dopo sei mesi sto di nuovo male: ho sette ernie, due sono cervicali dovute al fatto che, non potendo fare forza sugli addominali, ho caricato tutto su collo, spalle e schiena. Tre mesi fa ho scoperto di avere una patologia cronica ai nervi delle braccia, il referto ospedaliero dice “sforzo dovuto alla tipologia di lavoro ripetitivo e non ergonomico”». È tra gli Rcl impiegati pochi giorni al mese: «Dopo 20 anni in cui ho sempre lavorato dovunque mi mettessero, mi stanno trattando come se fossi niente. Non hanno collocazione per me perché ormai non servo più a nulla».

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Stellantis di Pomigliano d’Arco, operai con Ridotte capacità lavorative lasciati a casa

pc 2 giugno - INDIA: a 6 mesi dall’inizio della protesta i contadini organizzano una “Giornata nera” contro il governo fascista indù di Modi

 

Per ricordare che sono già sei mesi che sono in lotta contro il governo del fascista indù di Modi, i contadini hanno organizzato una “Giornata nera” cui si sono unite anche tante organizzazioni sindacali che rivendicano l’abolizione dei codici del lavoro antioperai e in generale contro la direzione antioperaia delle politiche del governo.

Turbanti neri, bandiere nere, nella giornata in cui Tikait, il portavoce della protesta dei contadini, ha detto che questi primi sei mesi sono la “prima dose” per il governo, e ricordando ciò che sta succedendo nella pandemia (28 milioni di contagiati e oltre 300 mila morti e le immagini dell’India come un’unica pira funebre sono rimaste negli occhi di tutti) ha fatto il paragone con le multinazionali della sanità: “le

martedì 1 giugno 2021

pc 1 giugno - Stellantis: operai di Melfi in cassa integrazione fino al 27 giugno (e chiusa per tutto agosto) ma tutti gli stabilimenti sono interessati dalla crisi di vendite e dei semiconduttori


Mentre i padroni della ex Fiat si fanno i giri dei potenti, dal Papa a Draghi, per fare benedire i loro profitti, sbandierando risultati e progetti per il futuro, gli operai sono continuamente sottoposti a docce fredde di cassa integrazione e peggioramento delle condizioni di lavoro… naturalmente i sindacati confederali “lanciano il grido d’allarme” (e basta!) sulla crisi generale di tutto il gruppo

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“Stellantis: Ancora uno stop per Melfi: cassa integrazione per oltre mille dipendenti

La carenza di semiconduttori e il calo del mercato hanno determinato nuovi stop produttivi per l’impianto Stellantis di Melfi, in Basilicata: l’azienda, secondo quanto comunicato dalle organizzazioni sindacali, ha deciso di ricorrere ancora una volta allo strumento della cassa integrazione fino al 27 giugno prossimo. Il provvedimento interesserà tra i 1.000 e i 1.500 lavoratori sugli oltre 7 mila impiegati nella fabbrica lucana.

Gli altri provvedimenti. Inoltre - ha rivelato Marco Lomio della Uilm Basilicata- per l’intero mese di giugno sono previsti "11-12 giorni di fermate collettive per le linee di produzione della Jeep Renegade e della Fiat 500X, che valgono circa il 60% della produzione dello stabilimento, mentre prosegue, come previsto dalla cassa integrazione, la produzione della Jeep Compass e dei modelli ibridi

pc 1 giugno - La “sfida globale dei chip” continua a colpi di miliardi di investimenti e preoccupa seriamente i paesi imperialisti che devono accentuare la concorrenza in tutti i campi

A che punto è la crisi dei semiconduttori (all’interno della crisi mondiale) di cui abbiamo parlato in un altro articolo (https://proletaricomunisti.blogspot.com/2021/04/pc-28-aprile-la-crisi-strutturale-del.html#more)  e che coinvolge la produzione di moltissimi settori industriali tra i più importanti nei paesi più industrializzati del mondo?

La sfida globale dei chip diventa un fatto geopolitico” dice Affari&Finanza del 24 maggio, tanto che i vari Paesi imperialisti stanno facendo delle leggi per proteggere o permettere di rilanciare o progettare nuove fabbriche puntando sulla materia prima per la produzione dei chip, e cioè il silicio.

La “carenza di chip” ha messo in luce e aggravato ancora di più le contraddizioni esistenti tra i paesi imperialisti: sono ad un tempo strettamente legati dal modo in cui oggi si produce nel mondo, ai profitti delle loro multinazionali che dipendono dalle “catene globali del valore”, e allo stesso tempo feroci concorrenti per la spartizione dei mercati dove riversare tutta questa immane produzione di merci!

La Corea del Sud rilancia annunciando “un colossale piano di investimento da 452 miliardi di dollari

pc 1 giugno - Palestina. No all’occupazione, manifestazione nazionale a Roma 5 giugno - info e sostegno solidale

 

NO ALL’OCCUPAZIONE, PALESTINA LIBERA E GERUSALEMME CAPITALE.

SABATO 5 GIUGNO, ORE 15.00 MANIFESTAZIONE NAZIONALE 

IN PIAZZA SAN GIOVANNI

I bombardamenti sulla striscia di Gaza sono cessati ma l’aggressione e la pulizia etnica nei confronti del popolo palestinese continuano.

Nell’ennesimo massacro contro Gaza, durato 11 giorni, sono stati uccisi 256 palestinesi, fra cui 66 bambini e 42 donne, mentre i feriti sono 6 mila, tra cui 170 giornalisti. Gli sfollati sono più di 110 mila, 1.500 gli edifici abitativi e pubblici distrutti o gravemente lesionati, tra cui 66 scuole, moschee e presidi sanitari. Sono state inoltre sventrate strade, comprese quelle di accesso agli ospedali, distrutte o gravemente danneggiate infrastrutture, acquedotti e linee elettriche, la sede dei media, e centinaia di stabilimenti industriali e commerciali.

A Gerusalemme non si fermano le aggressioni dei coloni, protetti e appoggiati dai soldati israeliani,

pc 1 giugno - E' uscito il quaderno del 1° incontro di Formazione rivoluzionaria delle donne. Per richiederlo scrivere a mfpr.naz@gmail.com

Il 2° incontro di Formazione sul tema "produzione/riproduzione" si terrà il 24 giugno, sempre on line


pc 1 giugno - Ancora info sullo sciopero all'ArcelorMittal in Canada - è in preparazione un volantino comune Italia-Canada preparato a Taranto

Significant Strike at Fermont ArcelorMittal Mining Complex

Broad Support for ArcelorMittal Workers

The Fight for Rights Is a Fight for Life - K.C. Adams


Significant Strike at Fermont ArcelorMittal Mining Complex

Broad Support for ArcelorMittal Workers

Workers from across Quebec rally at ArcelorMittal's Canadian headquarters in Longueuil, May 21, 2021

Support for the ArcelorMittal workers on strike at ArcelorMittal's facilities on Quebec's North Shore since May 10 is coming from throughout Quebec and beyond.

ArcelorMittal workers in "the South" -- the Montreal and Montérégie regions -- have pledged ongoing support to the striking workers.

In the first week of the strike, Steelworkers' locals from five ArcelorMittal operations in Contrecoeur,

lunedì 31 maggio 2021

pc 31 maggio - SENTENZA ILVA: CONDANNE PER I PADRONI E I LORO SERVI NELLE ISTITUZIONI E NELLA POLITICA - RISARCIMENTI PER TUTTE LE PARTI CIVILI

Sono quello che lo Slai cobas per il sindacato di classe e gli operai Ilva e appalto, lavoratori del cimitero, abitanti  quartiere Tamburi, Paolo VI e familiari da esso organizzati come parte civili chiedevano e che sono stati gli unici sempre presenti alle udienze del processo, mentre gli altri vengono ora a farsi pubblicità anche elettorale e a riscuotere-

Ringraziamo gli avvocati torinesi Bonetto, Vitale, Pellegrin e gli avvocati di Taranto Silvestre e Lamanna per l'importante lavoro svolto.

Una sentenza che può essere storica se non rimane nelle aule giudiziarie ma diventa fattore di forza nella lotta per salute e il lavoro in sicurezza per operai e masse popolari a Taranto e a livello nazionale

La sentenza non dimostra affatto che l'ilva va chiusa, dimostra che la produzione capitalistica per il profitto producono morte e devastazione ambientale;

non dimostra che la fabbrica in quanto tale a Taranto è nociva, ma che i padroni e i loro servi calpestano la vita operaia e la vita umana del territorio stravolgendo leggi e attaccando diritti di opposizione e resistenza agli attacchi alla salute e all'inquinamento, imponendo il loro potere in fabbrica e sul territorio;

dimostra invece che era possibile che anche una fabbrica siderurgica non producesse inquinamento, morti e malattie, se non fosse stata gestita con una politica "criminale" - come hanno detto gli stessi PM;

ci indica che fabbrica e produzione devono essere nelle mani dei lavoratori e svolgersi in uno stato, governo e società che siano al servizio del popolo.

Questa battaglia va fatta qui e ora nella fase in cui si decidono i destini di Acciaieria d'Italia e di migliaia di operai.

Domani, Martedì alle 17.30 presso sede Slai cobas via Livio Andronico, 47 conferenza stampa con la presenza di parte delle parti civili per fare il punto delle iniziative da prendere subito nella gestione della sentenza e per i risarcimenti, mentre un convegno nazionale si terrà non appena ci siano le condizioni

Slai cobas per il sindacato di classe Taranto e le parti civili operaie e popolari

pc 31 maggio - Fincantieri e Fiom-Fim-Uilm firmano un accordo sugli operai delle ditte appaltatrici, cioè sull’80% della manodopera totale

                                   

“Trieste, 26 maggio 2021 – Fincantieri ha sottoscritto un importante e innovativo accordo sindacale con FIM, FIOM e UILM Nazionali e l’Esecutivo del Coordinamento sindacale nazionale sul tema degli appalti.” Questo si legge nel comunicato (https://www.fincantieri.com/it/media/comunicati-stampa-e-news/2021/fincantieri-accordo-appalti/) pubblicato sul sito della Fincantieri che fa l’elenco delle “significative linee di intervento” del documento (che non è stato pubblicato per intero) dopo aver rassicurato sulla “condivisione di quanto già disciplinato in materia dal contratto integrativo vigente…”

Riportiamo e commentiamo in grassetto queste linee:

- “La definizione di rapporti di partenariato di lungo periodo con primarie ditte di appalto con conseguente riduzione del turn over e mantenimento delle necessarie competenze professionali;”

[si impegnano, cioè, a decidere quali ditte sono per loro più affidabili e con operai “professionali”

pc 31 maggio - Appello: COSTRUIAMO UNA BATTAGLIA GENERALE CONTRO LO SBLOCCO DEI LICENZIAMENTI, PER IL DIRITTO DI SCIOPERO E CONTRO LA REPRESSIONE DELLE LOTTE OPERAIE

Anche se mancano i riferimenti ai gravissimi episodi di licenziamenti repressivi a Taranto, a Bergamo e altre realtà, sosteniamo l'appello per una assemblea nazionale in presenza - proposta dal testo per il 6 giugno. 

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Nelle ultime settimane il ruolo del Governo Draghi è divenuto sempre più chiaro. Dopo gli annunci roboanti attorno al PNRR che verrà utilizzato dai padroni per rilanciare il ciclo di accumulazione e per dare ossigeno alle imprese e i settori virtuosi, lo sblocco dei licenziamenti è iniziato a divenire una concreta realtà al netto dei continui rinvii del Governo.

Utilizzando un clima favorevole costituito dal drastico calo dei contagi, dovuto sì all'accelerazione del piano vaccinale ma soprattutto all'aumento delle temperature, il Governo ha prontamente accettato i rimbrotti di Confindustria rispetto alla necessità di garantire nuovamente alle imprese la possibilità di licenziare la manodopera in eccesso. È un emergenza che sottolineiamo sin dall'inizio di questa pandemia, e prima o poi la scure sarebbe arrivata anche nei confronti del lavoro dipendente dopo che per tutti questi mesi ha colpito duramente il lavoro precario e i contratti a tempo determinato.

Non è un caso che in queste settimane l'escalation repressiva verso lavoratori e disoccupati è vertiginosamente aumentata. Le violente cariche fuori palazzo Chigi verso disoccupati e operai TNT-FedEx sono state seguite dall'aggressione al magazzino Zampieri di San Giuliano Milanese dove la

pc 31 maggio - IL C.P.R. DI TORINO È UNA FERITA NELLO STATO DI DIRITTO - lo Slai cobas per il sindacato di classe sottoscrive il testo e lo fa circolare ovunque

La morte di Moussa Balde, il 23 maggio, nei così detti “ospedaletti” del CPR di Torino, ci interroga, come cittadini e come giuristi, su alcune fondamentali questioni in merito al trattamento oggi riservato ai migranti.

Moussa Balde è stato trattenuto al C.P.R., e prima ancora è stato condotto presso gli uffici di polizia di Ventimiglia, perché cittadino straniero irregolare, subito dopo aver subito una selvaggia aggressione da parte di tre italiani, a Ventimiglia, il 9 maggio. Per quanto noto in questa fase, la sua condizione di persona offesa è stata immediatamente dimenticata, a causa dell'irregolarità del suo soggiorno, e non gli era stata fornita alcuna delle informazioni conseguenti, quali, tra l'altro, la facoltà di presentare denunce o querele, il diritto di chiedere di essere informato sullo stato del procedimento, la possibilità di avvalersi dell'assistenza linguistica. Gli è stato di fatto negato il diritto di partecipare al procedimento penale. Moussa Balde aveva anzi riferito di non avere neppure compreso che l'aggressione avesse generato delle indagini, che i suoi aggressori fossero stati identificati, né tantomeno sapeva che c'era un video che aveva ripreso quella aggressione (all'ingresso nel CPR i trattenuti vengono privati dei telefoni cellulari, benché la legge garantisca la libertà di comunicazione anche telefonica con l'esterno, e non hanno accesso ad internet). Questa prima parte della vicenda conferma per l'ennesima volta che per lo Stato italiano la persecuzione degli stranieri privi di un permesso di soggiorno è considerata una priorità assoluta, da esercitare a qualunque costo, anche a scapito di diritti fondamentali (in alcuni casi, e il Mediterraneo ne è muto testimone, anche della vita dei migranti).

L'altra grande questione che la tragedia di Moussa Balde solleva riguarda ciò che accade dentro i CPR italiani, e dentro il CPR di Torino in particolare.

Moussa Balde vi è stato rinchiuso senza alcuna valutazione preliminare sulla sua idoneità psichica al

pc 31 maggio - LAVORATRICI: LE PRIME LICENZIATE... LE PRIME A LOTTARE! - dal blog femminismorivoluzionario

Prima hanno chiuso in casa tantissime di noi, scaricando sulle donne assistenza dei figli, cura degli anziani, aumentando le condizioni di violenza familiare;
prima in tante fabbriche dal nord, al centro, nelle industrie tessili hanno continuato a farci lavorare, alternando periodi di cig-covid che taglia di quasi il 50% il salario, a periodi di lavoro ai massimi rischi per produrre comunque e in fretta, tagliando pause, aumentando i ritmi di lavoro, portando anche alla morte di operaie;
ora che i grandi e medi padroni stanno riprendendo alla grande i profitti e stanno avendo soldi e soldi dal governo e taglio di contributi, tasse, ecc, vogliono completare l'opera licenziando anche nelle fabbriche: "prima di tutto le donne", dopo che migliaia di donne hanno già perso il lavoro nei servizi, nelle attività precarie.  
CHE SIANO ALLORA PRIMA DI TUTTO LE DONNE A GUASTARE I PIANI A PADRONI E GOVERNO!
Licenziamenti, saranno le donne nell’industria le prime candidate a perdere il posto
(da Repubblica) - Da luglio le grandi aziende potranno licenziare e questa volta non pagheranno i servizi. 
A pagare saranno ancora una volta le donne. Prima le più precarie costrette, nella fase dei lockdown e dei figli in dad, a mollare contrattini e impieghi part-time. Ora che la ripresa si avvicina, tocca alle lavoratrici protette sin qui dalla Cassa integrazione e dal divieto di licenziare... impiegate nel tessile e l’abbigliamento su tutti... Le donne sono il 60% del comparto, il 70% in quello delle confezioni. 
Bankitalia calcola in 577 mila i possibili licenziamenti dalla fine del blocco. Di

domenica 30 maggio 2021

pc 30 maggio - Libia: ricostruzione e metanodotti ENI al centro dell'incontro a Roma tra la delegazione del governo libico e quello italiano.....

.... non di certo di lager e di guardia costiera libica che l'Italia imperialista è pronta rifinanziare. Del resto per il governo Draghi c'è «soddisfazione per quello che la Libia fa nei salvataggi».

Nelle prossime settimane il Parlamento italiano dovrà discutere il rinnovo del sostegno alla cosiddetta guardia costiera libica, costata fino ad ora oltre 800 milioni di euro

Circa 5.100 persone sono attualmente detenute in 28 siti ufficiali, in condizioni disastrose, «più di 10mila migranti sono stati intercettati quest’anno da “entità libiche” e sono stati portati in prigione. Ma oggi solo la metà di loro si trova in questi centri. Questo sistema è un abominio».

Non sono i diritti umani ad interessare la borghesia imperialista italiana ma il gasdotto di Mellita dell'ENI che dalla Libia arriva in Italia tramite il Mediterraneo e che copre circa il 20% del fabbisogno di gas naturale ed elettricità italiano




Dabaiba da Draghi. Business e geopolitica libici passano da Roma

formiche

Il premier libico è atteso questa sera a Roma. Durante la visita è previsto un Business Forum per presentare “La nuova Libia” agli investitori italiani

Il premier libico, Abdulhamid Dabaiba, è atteso questa sera a Roma accompagnato da una delegazione ministeriale di alto livello, per iniziare domani mattina una visita finalizzata a discutere degli aspetti della cooperazione congiunta tra i due Paesi. Durante la visita in Italia è previsto un incontro con il premier Mario Draghi alle 15:00 e successivamente con il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, avendo Dabaiba anche gli interim di quel dicastero. In mattinata invece si terrà alla Farnesina un Forum economico “alla presenza di qualificate imprese italiane interessate a rafforzare la propria presenza in Libia”, secondo quanto ha spiegato lo stesso ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, nelle dichiarazioni alla stampa in occasione della missione congiunta in Libia che ha tenuto il 28 maggio insieme al commissario Ue per il vicinato e l’allargamento, Oliver Varhely e al responsabile della diplomazia di Malta, Evarist Bartolo.

Di Maio ha già incontrato Dabaiba a Tripoli al quale ha “tenuto a rinnovare la soddisfazione dell’Italia per l’importante missione che compirà a Roma lunedì prossimo”. Sarà infatti la sua prima visita ufficiale in Italia in qualità di primo ministro del Governo di unità nazionale accompagnato da una qualificata delegazione di ministri libici. Nell’ambito della sua permanenza in Italia, la Farnesina ospiterà quindi un Business forum alla presenza di qualificate imprese italiane interessate a rafforzare la propria presenza in Libia. Il primo ministro della Libia presenterà quindi le opportunità d’investimento del Paese nordafricano alle principali aziende italiane. Dabaiba parteciperà con Di Maio alla sessione plenaria, alla presenza del sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano, con la partecipazione delle imprese italiane che intendono valorizzare il proprio operato in Libia in vari settori. Il viaggio in Italia terminerà martedì mattina quando il primo ministro libico partirà alla volta di Parigi per una visita di due giorni in Francia.


La delegazione libica che arriverà a Roma è ampia, composta, oltre che da Dabaiba, da sei ministri e un ministro di Stato. Ci saranno: il ministro degli Esteri Najla al-Mangoush, il ministro dell’Economia Ali al-Hawij, quello dei Trasporti Salem al-Shahubi,  dell’Interno Khaled Mazen, del Petrolio Mohammed Aoun e della Salute, Ali al-Zintani; poi il ministro di Stato per la presidenza del Consiglio Adel Amer, il capo di Gabinetto del premier Ahmed al-Sharkasi, i consiglieri del premier, Sufyan al-Shibani e Ali Salem Ali, il portavoce del premier, Mohammed Mahmoud Hamuda, gli altri  Consiglieri del premier, Ibrahim Ali Ibrahim, Ahmed Mustafa Ahmed, il consigliere del ministro degli Esteri, Ahmed Seif al-Naser, il Responsabile dell’ufficio dei rapporti italo-libici, Faiq Bashir Ubud.

Sempre nell’ambito di questa visita dovrebbero essere firmati almeno due accordi: uno sulla transizione energetica e l’altro sulla tutela dei beni archeologici. È quanto ha appreso Agenzia Nova da fonti libiche a Tripoli. Al momento non risulta sul tavolo alcuna intesa invece su un accordo per trasferire i cittadini condannati di entrambi i Paesi affinché scontino la pena nei rispettivi Paesi di origine, come invece ipotizzato da alcuni media libici. Della possibile firma, in una data da definire, di un accordo in questo senso tra l’Italia e la Libia si è discusso il 26 maggio scorso in un colloquio tra l’ambasciatore della Libia in Italia, Omar al Tarhuni, e la ministra della Giustizia italiana, Marta Cartabia, presso la sede del dicastero a Roma. I colloqui tra Tarhuni e Cartabia si sono concentrati sulla preparazione della visita di Dabaiba a Roma, sulla possibilità di porre le basi per questo accordo in questa occasione e su diverse questioni relative alla cooperazione tra i due Paesi.

Prima di giungere a Roma, il premier libico ha compiuto una visita analoga in Algeria. Anche in quel paese il viaggio ha avuto un carattere economico. La visita della delegazione libica è stata preceduta dal Forum economico algerino-libico che si è aperto il 29 maggio nella capitale algerina a cui hanno preso parte il ministro libico dell’Economia e del Commercio, Mohamed al Hawij, il ministro degli Esteri algerino, Sabri Boukadoum, e il ministro del Commercio algerino, Kamel Rezig alla presenza di 400 operatori economici dei due Paesi. Il ministro dell’Economia libico al-Hawij, che farà parte anche della delegazione che accompagnerà Dabaiba a Roma, nel suo discorso di apertura durante il Forum economico algerino-libico, sabato, ha invitato gli imprenditori libici a rafforzare le relazioni nel settore privato tra i due Paesi, presentando una serie di proposte che darebbero un forte impulso alle relazioni commerciali. In particolare il ministro libico ha chiesto l’inaugurazione di una zona di libero scambio tra Libia e Algeria. Al-Hawij prevede che il volume degli scambi commerciali tra i due Paesi supererà i 3 miliardi di dollari l’anno, rispetto ai circa 65 milioni attuali, di cui 59 milioni di esportazioni algerine verso la Libia.

Sempre il 29 maggio il presidente del Consiglio di presidenza libico, Mohammed Menfi, ha compiuto una visita a Tunisi, su invito del presidente Kaies Saied. Anche quest’ultima missione ha avuto una finalità economica, se si considera che la fragile economia tunisina ha avuto bisogno di recente del sostegno della Libia per evitare il collasso. Come spiegato da Formiche.net, la Central Bank of Libya, la banca centrale libica, ha prestato moneta pregiata all’istituzione omologa tunisina – sopperendo le incertezze dell’Fmi. Il ministro tunisino degli Affari sociali, Mohamed Trabelsi, ha parlato di un deposito finanziario di un miliardo di euro della CBL presso la Banca centrale tunisina.

pc 30 maggio - Colombia che succede ora ? diamo voce ai compagni colombiani - Un Mes de la Heroica Lucha del Pueblo Colombiano

  • ¡Condenar los Bloqueos es Condenar el Paro!
¡Condenar los Bloqueos es Condenar el Paro! 1

La gran huelga política del pueblo colombiano contra el Estado representante de los hambreadores capitalistas, los ha golpeado donde más les duele: en sus ganancias.

La fuerza del Paro iniciado el 28 de abril radica en la gran masa de gente lanzada a la calle a manifestar su rechazo a los gobernantes y a los dueños del capital. El poder del Paro está en la utilización de las vías de hecho con movilización y bloqueo en campos y ciudades, con acciones de fuerza contra instituciones gubernamentales, bancos y grandes empresas capitalistas, todo lo cual, ha causado una fuerte parálisis del aparato productivo obstruyendo el funcionamiento general del sistema que consume el trabajo de la sociedad en provecho de una minoría de empresarios holgazanes.

Por eso el gobierno en manos de una pandilla de criminales mafiosos, ha lanzado la fuerza terrorista del Estado brutalmente contra el Paro. Pero ni los toques de queda, ni la militarización, ni el bandidaje de la policía y los paramilitares, ni las balas del Estado y los sicarios de la mafia, ni el coronavirus, ni nada, detiene el empuje de las masas populares cansadas de tantas y tan humillantes privaciones, como lo demuestran las multitudinarias manifestaciones, bloqueos y acciones violentas realizadas durante un mes de Paro. En cifras del Ministerio de Defensa hasta el 26 de mayo, se habían efectuado 8.000 actividades en 784 municipios y ciudades, 3.910 concentraciones, 2.135 bloqueos, 1.714 marchas, 504 movilizaciones [con enfrentamientos] y 21 asambleas.

El régimen y los gremios capitalistas han sentido el golpe contundente de los bloqueos, por eso los criminalizan, ordenan a sus asesinos uniformados y de civil romperlos a sangre y fuego, a la vez suplican al pueblo que los levanten “en bien de la nación”, lloriquean por sus pérdidas que torcidamente presentan como pérdidas de todos los colombianos.

Todo paro, huelga o lucha larga, impone grandes sacrificios a los combatientes; sacrificios necesarios como en las guerras para ganar las batallas. Sacrificios que aprovechan el régimen y los capitalistas para posar de bienhechores del pueblo, para lloriquear en nombre de todos los ciudadanos, para exigir que se respeten los derechos de los colombianos, cuando en realidad es solo su derecho de acumular ganancias a cuenta de la explotación del trabajo ajeno y del saqueo del erario y los recursos naturales.

Al hipócrita lloriqueo de los dueños del capital, se le unen sus subalternos tránsfugas, rompehuelgas, vende-obreros tales como el Comité Ejecutivo de la CGT Antioquia que cínicamente declaró: “el paro que promovemos no es el paro de la producción ni de la libre movilización, es decir, los trabajadores deben seguir trabajando, las empresas funcionando y la sociedad transitando libremente”. Rompehuelgas pacifistas enemigos de los bloqueos y de toda violencia revolucionaria, tales como Oscar Gutiérrez integrante del llamado Comité Nacional de Paro, representante de Dignidad Agropecuaria y miembro del politiquero Partido Dignidad de Robledo.

Contra el llamado reaccionario a levantar los bloqueos, la consigna del pueblo debe ser fortalecerlos con el apoyo y la fuerza de la movilización masiva, porque aceptar la protesta pacífica, sin acciones de fuerza, sin bloqueos, equivale a asfixiar el Paro, significa someterse pasivamente a los criminales ataques del régimen y caer en la trampa de las promesas escritas en papel mojado. ¡Viva el Paro General Indefinido!

A un Mes de la Heroica Lucha del Pueblo Colombiano 1

Se cumple un mes del grandioso Paro Nacional Indefinido iniciado el pasado 28 de abril. Han sido gloriosos días de lucha directa, masiva y de diferentes sectores del pueblo, que sin miedo han enfrentado las fuerzas armadas, legales e ilegales, enviadas por el régimen mafioso y paramilitar uribista para aplastar la rebelión popular.

Lo que inició con el propósito de tumbar la antipopular reforma tributaria, rápidamente pasó a ampliarse a otras exigencias como la no presentación de la reforma a la salud 010, y de otras que se presume tienen listas para implementar desde la Casa de Nariño, como las reformas laboral y pensional por mencionar apenas dos. En diferentes partes del país, se levantaron pliegos de peticiones o exigencias que van desde las generales inmediatas como tumbar las reformas antipopulares como las ya mencionadas, exigir la renuncia del presidente, reducir el número de congresistas y sus salarios, derogar la Ley 100 de la salud… pasan por la liberación inmediata de los prisioneros del paro, respeto de los Derechos Humanos… y llegan a exigencias particulares locales, por ejemplo en Bogotá hay sectores que exigen la no construcción de viviendas en zonas de humedales, construcción de sedes de la Universidad Distrital en diferentes localidades, detener la persecución a los trabajadores informales o del rebusque… Estas exigencias se han aprobado en Asambleas Populares que generalmente se realizan por barrios o localidades en las diferentes ciudades, pero también se han realizado en puntos de bloqueos y universidades públicas.

A propósito de la dirección del Paro Nacional Indefinido, hay que decir que nadie puede adjudicársela, puesto que existe en el movimiento de masas la lucha entre los dos caminos:

Por un lado, el camino reformista, conciliador, representado en el Comité Nacional de Paro en el cual un grupo de falsos amigos del pueblo, de burócratas alejados de la lucha directa representa a un pequeño sector y que están ligados directamente con el reformismo de la falsa izquierda y el “progresismo” del tal Pacto Histórico que, empezando por Petro, corrió en auxilió del presidente títere Duque para fortalecer su gobierno y dejarlo terminar su mandato, con el cálculo mezquino de ser gobierno en el 2022.

Por otro lado, está el camino revolucionario, representado por las masas luchadoras que se han mantenido en las calles todos los días, por la juventud obrera de las Primera Línea que sostiene los bloqueos permanentes o escalonados, por los trabajadores que desde sus barrios apoyan a los jóvenes con recursos (dinero, comida, cascos, escudos…) para que puedan continuar batallando contra el régimen y por aquellos que realizan Asambleas Populares (presenciales y virtuales) no solo para organizar aspectos operativos y logísticos del Paro, sino también para recoger las exigencias de las masas y decidir cómo continuar.