sabato 31 gennaio 2015

pc 31 gennaio: DALL'INDIA ALL'ITALIA, UNICA SOLUZIONE RIVOLUZIONE

Continua la mobilitazione del comtato di sostegno alla guerra popolare in India, oggi all'interno delle mobilitazioni contro i fascisti a Treviglio Bergamo è stato portato in piazza tra gli sfrattati che lottano per la casa e i giovani antifascisti, il messaggio di solidarietà e unità internazionalista che ci arriva dai proletari indiani guidati dai maoisti, che combattono contro lo stesso nemico il governo del fascista e genocida Modi, che attraverso un'imponente operazione repressiva denominata 'Green Hunt' colpisce brutalmente il popolo, e, come il governo Renzi, attacca i lavoratori con leggi che danno ancor più mano libera ai padroni di sfruttarci, sfrattarci e renderci la vita impossibile. 
Così la solidarietà e l'esempio della lotta degli operai della Maruti, che hanno osato attaccare il potere in fabbrica diventando cosi, per lo stato indiano, un pericolo per l'economia del paese, è stata portata agli operai della Same di Treviglio, storica fabbrica di lotta, ma che oggi conta uno dei più importanti stabilimenti nel sud dell'India, perché come spiega Marx: "...è compito proprio dei "produttori della ricchezza sociale" - gli operai - perseguire l'unica vera "soluzione" alla crisi: superare il sistema capitalistico".



pc 31 gennaio - dall'India all'Italia per la rivoluzione proletaria

Roma, 3° giornata di mobilitazione internazionale in sostegno alla guerra popolare in India con volantinaggio e attacchinaggio in piazza tra gli sfrattati e i giovani antifascisti in lotta con­tro la guerra ai poveri lan­ciata dal piano Lupi sulla casa.


I manifestanti, nella quasi totalità migranti, hanno accolto con curiosità, entusiasmo e fratellanza il messaggio di solidarietà e unità internazionalista che ci arriva dai proletari indiani guidati dai maoisti, in prima linea nella guerra di popolo contro la guerra al popolo del sistema capitalistico.

Quello che in India è ora rappresentato dal governo fascista e genocida di Modi, che attraverso un'imponente operazione repressiva denominata 'Green Hunt' colpisce brutalmente il popolo, e quello che in Italia, con il governo Renzi, attacca ancor di più  i lavoratori e i proletari con leggi antioperaie e repressione, come quella di Papis, Amid e Alex, arrestati nello sgombero dell'Anagrafe romana e condotti al CIE-lager di Ponte Galeria per essere espulsi.

pc 31 gennaio - Milano: intervento tra i proletari in lotta x il diritto all'abitare, L'India è vicina

Oggi abbiamo portato tra i proletari, in maggioranza immigrati, del quartiere S. Siro l'iniziativa internazionalista diffondendo dossier-volantini e affiggendo diverse locandine che spiegavano i 10 anni di guerra popolare, il ruolo delle donne nel processo rivoluzionario; la lotta degli operai indiani; la battaglia pe la liberazione del professor Saibaba e contro il genocidio del popolo indiano con l'operazione Green Hunt


pc 31 Gennaio - INTERVENTO ALL' UNIVERSITA' DI PALERMO A SOSTEGNO DELLA GUERRA POPOLARE IN INDIA

Locandine affisse in quasi tutte le facoltà della cittadella universitaria, buona anche la distribuzione dei volantini, alcuni studenti interessati alla questione





pc 31 gennaio - Milano con l'India - 29 gennaio, prima iniziativa di sostegno all'università di Scienze Politiche

Come compagni del csgpindia@gmail.com abbiamo portato l'informazione sulla 3 giorni di mobilitazione internazionale al Collettivo Universitario. Abbiamo illustrato tutti gli aspetti della campagna: dall'unità di classe tra operai italiani e indiani, ribadendo come il pianeta India sia molto vicino, ovvero come le politiche del fascista Modi siano uguali a quelle di Renzi; parlato dell'operazione Green Hunt spiegando come con la scusa di colpire il PCIm si massacrano le masse, di fatto simile a quanto succede in val Susa o per l'Expo; rilanciato la campagna per la liberazione del professor Saibaba; fatta una breve informativa dei 10 anni di guerra popolare. Molto interesse e ci siamo lasciati con l'impegno di organizzare altri momenti di confronto e approfondimento. Oltre a distribuire materiale informativo, si sono attacchinate locandine dentro e fuori l'Università

pc 31 gennaio - Presidenza Renzi-Mattarella una tappa della marcia reazionaria

Speriamo che si chiuda subito la pausa Presidente, che e' una altra tappa a favore di Renzi.
Si torni alla lotta!
Noi vogliamo un nuovo sciopero generale in primavera.
Dal 15 febbraio parte una campagna nazionale lanciata dallo Slai Cobas per il sindacato di classe
Info slaicobasta@gmail.com

pc 31 gennaio - Ilva Taranto la lotta nell'appalto deve continuare - ma dentro un'altra linea e un'altra strada

All'Ilva è in atto il decreto con gli ulteriori passaggi odierni: procedura fallimentare, amministrazione straordinaria, recupero soldi sequestrati, ricalendarizzazione dell'Aia fino al luglio 2016.
Siamo dentro un processo di ristrutturazione e tagli, anticipato dalla nuova cassa integrazione e/o contratti di solidarietà che sia, per circa circa 4000 lavoratori.
Siamo dentro una ambientalizzazione parziale fatta con i residui dei soldi che si trovano.

Per l'appalto i risultati sono già salari a rischio, licenziamenti e cassa integrazione e si apre comunque una stagione di eterna precarietà,
Lo Slai Cobas per il sindacato di classe propone nella lotta e per la lotta una altra strada.
Quella del 'decreto operaio' - vedi altri articoli su questo blog -
Martedì portinerie imprese ore 6 presidio

Slai Cobas SC
31.1.2015

venerdì 30 gennaio 2015

pc 30 gennaio - 2a Giornata Internazionale di azioni a Roma a sostegno della guerra popolare in India

Attivisti del Comitato Internazionale di Sostegno con la guerra popolare in India hanno appeso uno striscione all'Ambasciata Indiana a Roma, come parte della 3 giorni internazionale di azioni.
Successivamente è stata raggiunta la sede dell'associazione della stampa estera, dove sono stati lasciati comunicati e materiali di controinformazione sulla Operazione Green Hunt.


pc 30 gennaio - Italia-India - operai precari disoccupati in assemblea a Taranto nella tre giorni internazionale di azioni a sostegno della guerra popolare in India


pc 30 gennaio - Contro l'opportunismo... da Pillole comuniste

Gli opportunisti di 'destra' e di 'sinistra' sono in generale abbastanza inefficaci nella loro lotta contro la borghesia, il suo Stato, i suoi governi.
Invece dove riescono ad essere davvero dannosi e spesso efficaci è nella lotta contro i comunisti veri

da Pillole comuniste - 2 -
24-1 -2014

pc 30 gennaio - 21 febbraio tutti a Torino - contro la repressione, contro lo stato di polizia, contro il governo Renzi - siamo tutti NOTAV! Ora e sempre RESISTENZA!

E pensare che credevano di farci paura… il 21/2 tutti a Torino

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E pensare che credevano di farci paura… questo ci dicevamo ieri sera quando non trovavamo un posto libero (nemmeno in piedi quasi) nel Palanotav di Bussoleno.
Dovevano farci paura con 140 anni di carcere e invece ancora una volta il popolo notav ha saputo elaborare un momento difficile in una spinta per ricompattarsi e ripartire.
L’assemblea è stata aperta da un video che ha mostrato quello che il tribunale non ha voluto vedere, ovvero lo svolgersi di due giornate di resistenza popolare represse con violenza e scorrettezza da quelle forze dell’ordine che solo all’interno dell’aula bunker sono state credute nelle false testimonianze, nelle ricostruzioni fantasiose nelle deposizioni recitate a memoria.
Avevamo chiesto all’avv.Novaro e all’avv. Colletta di introdurre l’assemblea a termine di quel percorso lunghissimo del maxiprocesso ma prima di iniziare a parlare, tutti i notav si sono alzati in piedi rivolgendo un lungo e caloroso applauso a tutti gli avvocati che ci hanno difeso con passione, professionalità, tenacia e a titolo gratuito. Un grazie di cuore che solo i notav sanno dimostrare.
La ricostruzione del maxiprocesso, le tante incongruenze, la palese sentenza già scritta ha convinto tutti nell’idea di rilanciare la lotta sul terreno dei perchè arriviamo a subire ingiustizie simili. Facciamo paura, dobbiamo essere sconfitti perchè ci battiamo contro interessi così forti che sono capaci di compattare tutti quelli che campano sulle grandi opere, sulla malapolitica, sulla spartizione di potere.
E’ per questo che al termine dell’assemblea abbiamo deciso di puntare in alto e di organizzare una manifestazione nazionale per il 21 febbraio a Torino.
ah…la paura qui non è di casa, segnatevelo.

pc 30 gennaio - Oggi 'proletari comunisti' alla Fiat Sata Melfi - per riprendere la strada della riorganizzazione di classe e di massa degli operai vecchi e nuovi della Fiat

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Marchionne aveva promesso mille assunzioni a Melfi. Oggi ne ha assunti trecento ma con il contratto interinale. Quindi non è la Fiat ad assumerli? Li prende dalle agenzie, per mollarli quando vuole? E gli operai che a Melfi erano in cassa integrazione sono rientrati tutti? Come mai nessuno ne parla? Forse Marchionne vuole liberarsi dei vecchi dipendenti, approfittando del Jobs act che toglie la giusta causa nei licenziamenti? 
Si sono aperti  i cancelli dello stabilimento di Melfi (Potenza) della Fiat-Fca per trecento nuovi lavoratori assunti con contratto interinale in seguito all’aumento di produzione dei due nuovi mini-suv, la Jeep Renegade e la 500X. Si sono presentati davanti all’ingresso C della fabbrica Lucana, alcuni dei quali molto giovani (hanno fra i 19 e i 29 anni) e accompagnati dai genitori, un po’ come se fosse il primo giorno di scuola. I trecento nuovi assunti seguiranno un corso di formazione e poi  passeranno direttamente sulla linea di produzione.

Fiat Sata Melfi  - 2

E' stata abolita la mezz’ora della pausa mensa.
L’accordo è stato firmato dal Fim Cisl e Fismic, che si giustificano dicendo che è provvisorio, fino a febbraio quando dovrebbero partire a pieni giri i 18 turni di lavoro.
Questo accordo è stato imposto agli operai, senza consultazione alcuna e tantomeno referendum o votazione.
Col 1° febbraio tornerà la mezz’ora di pausa mensa? E i ritmi di lavoro resteranno invariati?
Mentre il 2015 è cominciato con la sbrodolata di 1.500 assunzioni, in realtà sono 300 interinali, è stata taciuta la notizia dell’abolizione della pausa mensa e di cosa prevede veramente questo accordo, che di fatto costituisce un pericoloso precedente, in quanto firmato in deroga al contratto del gruppo Fiat. Grazie agli accordi firmati da Fim Cisl e Fismic, dal gennaio 2015 un operaio di 3° livello della Fiat, ha una paga base più bassa di un operaio metalmeccanico che non sia della Fiat.
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 L’annuncio delle 1.000 assunzioni che Fca si appresta a fare nello stabilimento di Melfi, in cui rientreranno anche tutti i 5.418 dipendenti in cassa integrazione, è stato accolto con soddisfazione anche dalla maggior parte delle sigle sindacali, . Ma i numeri complessivi relativi ai lavoratori Fiat Chrysler in Italia raccontano una realtà ben lontana dagli annunci trionfalistici. Soprattutto se li si confronta con quelli di una decina di anni fa, prima dell’arrivo di Sergio Marchionne alla guida del gruppo. Infatti – fermo restando che nel 2004 il manager italo-canadese ha preso le redini di un’azienda in un rosso e a un passo dal fallimento, mentre oggi la Fiat post fusione con Chrysler è in utile – il bilancio in termini di posti di lavoro è drammatico. Nel 2003 gli occupati di Fiat nel settore auto erano, nella Penisola, 44.653 (su 174mila occupati totali nel mondo) mentre ora sono meno di 23mila (su 225.587 complessivi). E di questi quasi la metà è in cassa integrazione ocontratto di solidarietà.
Di conseguenza è tutto da vedere se gli operai di Cassino, circa 3.800 attualmente in cassa a rotazione, potranno riprendere l’attività a ritmo pieno.
Quanto a Mirafiori, che – ricorda Berta – “dal 1929 agli anni 80 è stata la più grande fabbrica italiana per addetti e capacità produttiva” – qui il “processo di snellimento iniziato già nei primi anni 90 ha subito con Marchionne un’accelerazione fortissima: oggi resta in funzione solo la linea dell’Alfa Mito, mentre entro fine 2015 dovrebbe iniziare la produzione del suv Levante ma in volumi modesti”. Di conseguenza “se le cose vanno bene, al massimo verranno riassorbiti i circa 4mila lavoratori in cassa”. Che insieme ai circa 2.700 della Maserati di Grugliasco, dove la produzione è a pieno regime e l’estate scorsa sono stati trasferiti 500 lavoratori di Mirafiori, andranno a costituire il nuovo “polo del lusso” di Fca. Infine Pomigliano, dove si produce la Panda: fino allo scorso autunno era un’isola (relativamente) felice, nel senso che solo una parte dei 4.500 dipendenti era in contratto di solidarietà, ma in ottobre l’azienda ha chiesto la prima settimana di cassa integrazione a causa del calo della domanda.
 Quel che è certo è che nel 2003 la Fiat produceva in Italia quasi 1 milione di auto, mentre oggi sono meno di 400mila su un totale di 4,4 milioni di veicoli assemblati nel mondo da Fca. Il piano industriale presentato da Marchione nel maggio scorso prevede che il numero complessivo salga a 7 milioni nel 2018. Di cui però solo 500mila nella Penisola.

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