"Nuovo" regime stesse rivendicazioni popolari irrisolte,
In Egitto come in Tunisia il popolo deve trovare la propria via per trasformare
le rivolte in rivoluzioni di nuova democrazia e farla finita una volta e per
tutte con la borghesia compradora indigena asservita all'imperialismo.
articolo de "l'Huffington Post":
Egitto, attivista uccisa muore fra le braccia del marito: foto sequenza shock nel 4° anniversario della Primavera Araba (FOTO)
articolo de "l'Huffington Post":
Egitto, attivista uccisa muore fra le braccia del marito: foto sequenza shock nel 4° anniversario della Primavera Araba (FOTO)
Rodolfo
Calò, Ansa
Il bilancio di
sangue è meno pesante dell'anno scorso, ma la vigilia del quarto anniversario
della Primavera araba egiziana ha confermato che in Egitto è morto il diritto
di organizzare un corteo pacifico. Questo almeno appare il senso della morte di
un'attivista-dirigente di un piccolo partito di sinistra deceduta vicino a piazza
Tahrir al Cairo mentre la polizia disperdeva un corteo di una decina di
persone.
Il partito,
"Alleanza popolare socialista", in una nota ha sostenuto che la donna
di 33 anni è stata uccisa da proiettili di gomma esplosi a distanza
ravvicinata. E' stata colpita due volte ad un occhio e una alla testa, ha
precisato un anonimo militante al sito di un autorevole giornale, segnalando
anche altri due feriti. Il ministero dell'Interno ha negato che la polizia
abbia sparato ma, peraltro evocando l'uso di mortaretti da parte dei
manifestanti, non ha spiegato la cause del decesso della donna, Shaimaa
El-Sabag.
La piccola
formazione socialista ha sostenuto che anche il suo segretario generale, Moataz
El-Shenawy, è stato manganellato e fermato e la dispersione del corteo
non-autorizzato di poche decine di persone è avvenuta nonostante un tentativo
di trovare un accordo con le forze dell'ordine. I manifestanti puntavano a
deporre fiori a Tahrir, la piazza simbolo della rivoluzione che fece cadere il
trentennale presidente Hosni Mubarak: nei 18 giorni di rivolta iniziati il 25
gennaio, morirono più di 800 persone e uno slogan della manifestazione odierna
inneggiava contro "gli assassini dei martiri".
Il corteo chiedeva
anche "pane, libertà e giustizia sociale", ma è stato represso in base
a una controversa legge che in Egitto, dal novembre 2013, limita fortemente il
diritto di manifestare. La norma è chiaramente diretta ad evitare cortei dei
Fratelli musulmani, messi al bando dopo la seconda rivoluzione egiziana, quella
popolar-militare che un anno e mezzo fa portò alla caduta del presidente
islamista Mohamed Morsi. Ma come hanno dimostrato i 15 anni inflitti a uno dei
più importanti attivisti e blogger egiziani ora in sciopero della fame in
carcere in attesa di una riedizione del processo, Alaa Abd El-Fattah, la legge
colpisce anche attivisti di orientamento non-religioso.
La militante uccisa,
nota per essere un "quadro organizzativo" della formazione attiva
solo al Cairo, lascia un bimbo di cinque anni e diceva di essere "contro i
Fratelli e contro Sisi", l'attuale presidente ex-generale, perché non
voleva che i militari tornassero al potere in Egitto perpetuando l'era
Nasser-Sadat-Mubarak.
Nessun commento:
Posta un commento