Da
un paio di mesi, a Genova, è nata una nuova realtà di movimento: si
chiama Spazio Liberato Utopia, e si trova in via Ronchi nel quartiere di
Pegli, a pochi metri dall’uscita autostradale che insiste sulla
delegazione del ponente cittadino.
Quali siano gli obiettivi che si
prefiggono gli occupanti si comprende subito, appena si arriva nelle
immediate vicinanze della sede; qui, appeso al muro di cinta, si trova
un lenzuolo sul quale è scritto: “Liberiamo spazi per colmare buchi.
Biblioteca, orti urbani, ciclofficina, cineforum, palestra popolare,
sala prove, laboratorio artistico, skatearea, laboratorio
riciclo/riutilizzo, teatro. Spazio Liberato Utopia. Autogestione.
Antifascismo”.
Martedì ventisette gennaio, nei locali che ospitano
questo collettivo, si tiene una riunione tra ed i ragazzi del gruppo
ospitante ed il coordinamento dei comitati che si oppongono alla
costruzione della Gronda autostradale di ponente; partecipano
all’assemblea, oltre ai rappresentanti del movimento No Gronda, anche
alcuni esponenti di partiti contrari alla devastazione del territorio:
Partito comunista dei Lavoratori; Movimento Cinque Stelle; L’Altra
Liguria e Sinistra Ecologia e Libertà, con i loro consiglieri comunali
Antonio Carmelo Bruno e Gian Piero Pastorino.
Apre i lavori Federico
di Utopia: questi spiega, così come ribadirà subito dopo
un altro membro
dello stesso collettivo, che la motivazione della serata risiede nella
ricerca di strategie comuni per contrastare insieme le così dette grandi
opere; la proposta operativa è quella di “tornare a scendere in strada a
parlar con i giovani per fare controinformazione rispetto alla
martellante propaganda della dis-informazione della stampa borghese”.
Per
parte loro, gli esponenti del movimento No Tav-Terzo Valico presenti -
Lorenzo del comitato di Isoverde, e Davide di quello di Pontedecimo-San
Quirico - propongono iniziative comuni, a cominciare da una giornata in
centro città, da svolgersi entro la fine di febbraio, volta a
sensibilizzare anche quella parte di popolazione che non viene toccata
direttamente dalla devastazione ambientale.
Il resto dell’assemblea
accoglie entusiasticamente l’impegno di questo nuovo collettivo nella
lotta contro le grandi opere; propone, inoltre, di lavorare sul
territorio attraverso volantinaggi, gazebo, punti informativi: anche
attraverso la produzione di materiale specifico a seconda della zona che
si va ad interessare.
In conclusione: è stata una serata positiva,
al termine della quale si è fatto un passo avanti importante sul fronte
del coordinamento delle lotte popolari nella città di Genova.
Genova, 28 gennaio 2015
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova
http://pennatagliente.wordpress.com
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