sabato 18 luglio 2020

pc 18 luglio - La solidarietà della Valle No Tav alla popolazione di Palermo

"Dalla Valle che Resiste mandiamo la nostra solidarietà alla popolazione di Palermo colpita da un evento metereologico figlio del cambiamento climatico e aggravato dalla cementificazione e dall'abbandono dei territori! Vi siamo vicini!".

pc 18 luglio - OGGI MANIFESTAZIONE A TREZZO: NO AI LICENZIAMENTI MASCHIO, LA CRISI LA PAGHINO I PADRONI

CONTRO LE BESTIE ALLA MASCHIO NS DI GREZZAGO
CONTRO TUTTI I PADRONI
PER IL RIENTRO IN FABBRICA DEI 16 OPERAI 
CACCIATI PER RITORSIONE
ALLARGHIAMO LA LOTTA CONTRO LA REPRESSIONE 
E PER DIFENDERE TUTTI I POSTI DI LAVORO
LA CRISI LA PAGHINO I PADRONI
OGGI TUTTI A TREZZO ALLA MANIFESTAZIONE 


pc 18 luglio - La ripresa della scuola a settembre: LA MINISTRA DELL'ISTRUZIONE CONTESTATA A TORINO

LA MINISTRA DELL'ISTRUZIONE AZZOLINA CONFERMA L'APERTURTA DELLE SCUOLE PER IL 15 SETTEMBRE E DICE: «Il 14 settembre la scuola riaprirà per tutti»

MA IL GOVERNO NON HA NESSUN PIANO PER STANZIARE FONDI SUFFICIENTI PER L'APERTURA IN SICUREZZA E CON LE ASSUNZIONI CHE SERVONO

I SINDACATI CONFEDERALI DICONO CHE LA MINISTRA STA SOLO PRENDENDO TEMPO MA COSI FACENDO INVECE CHE ORGANIZZARE LA LOTTA PER LA DIFESA
COPRONO LE RESPONSABILITA' DEL GOVERNO



pc 18 luglio - "PADRONE FASCISTA"... bella scoperta

La Confindustria del falco Bonomi e dei suoi sostenitori apertamente fascisti come Bonometti  toglie il velo alla democrazia borghese e in tempi di crisi mostra il vero volto del capitale che ha bisogno di uno stato moderno fascista che si potrà fermare solo con una nuova resistenza operaia e popolare e non certo con le vie elettorali...

Il neofascismo in Confindustria
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di Giorgio Cremaschi

Il 25 Aprile ha ricordato “le vittime dei partigiani rossi”. Durante la pandemia ha definito irresponsabili gli scioperi dei lavoratori per la salute. Ora ha chiesto di abolire i contratti nazionali e il decreto dignità. Marco Bonometti, presidente di Confindustria Lombardia e grande elettore di Bonomi, è un fascista che oggi interpreta perfettamente un padronato fallimentare che spera di recuperare affari con metodi fascisti nei luoghi di lavoro.

Padrone fascista è un’accusa rivolta, soprattutto nel passato, ai proprietari e ai dirigenti di aziende che colpivano i lavoratori con provvedimenti autoritari e discriminatori. Con questo non si voleva necessariamente affermare che gli accusati fossero ideologicamente sostenitori del fascismo, ma che ne applicavano i metodi nei luoghi di lavoro.
Che succede invece quando uno dei principali esponenti della Confindustria è proprio un fascista, nel senso di Mussolini, camice nere, Repubblica sociale e così via?
Se si percorre l’account Facebook di Marco Bonometti, presidente di Confindustria Lombardia, non

pc 18 luglio - Capitalisti e mafia prosperano anche nel coronavirus

Mentre il ministro degli interni Lamorgese (che nel frattempo, come il suo nero predecessore Minniti, va in Libia a fare il ministro degli esteri!!! a confermare le politiche guerrafondaie del governo) e il capo della polizia Gabrielli mettono in allarme l’opinione pubblica sul possibile “autunno caldo” a causa della grande povertà e disoccupazione che dilagherà soprattutto alla ripresa delle attività dopo l’estate, la Dia fa sapere, con un suo rapporto pubblicato dai quotidiani, che le mafie si arricchiscono ancora di più anche con l’emergenza covid.
Qualche quotidiano, scrivendo di mafia, all’inizio della pandemia, aveva pensato che anche per la mafia ci potessero essere problemi soprattutto, per la raccolta del pizzo visto che era difficile uscire di casa e soprattutto i negozi, i locali e altre attività economiche erano chiusi, ma  dopo qualche mese la verità viene a galla: l’emergenza, dice il rapporto, ''può aprire alle mafie prospettive di espansione e arricchimento paragonabili ai ritmi di crescita che può offrire solo un contesto post-bellico''.
Addirittura, come il dopoguerra! E il quadro che dipingono è abbastanza chiaro in tutti gli aspetti: “Si profila così un 'doppio scenario'. – riporta l’Adnkronos – ‘Un primo di breve periodo, in cui le organizzazioni mafiose tenderanno a consolidare sul territorio, specie nelle aree del Sud, il proprio consenso sociale, attraverso forme di

pc 18 luglio - OGGI CORTEO A TREZZO D'ADDA - contro i licenziamenti - Toccano uno toccano tutti


venerdì 17 luglio 2020

pc 17 luglio - Il poeta rivoluzionario Varavara Rao positivo al CoViD19, un tentativo di assassinio in carcere annunciato!

Il poeta rivoluzionario militante Varavara Rao, incarcerato per i fatto di Elgar Parishad, è risultato positiva a test Covid-19.
Rao e altri otto attivisti sono stati arrestati perchè presunti responsabili degli incidenti di collegamento Elgar Parishad, inizialmente indagato dalla polizia di Pune e successivamente trasferito alla National Investigation Agency. L'accusa è che i discorsi incendiari fatti al raduno di massa di Elgar Parishad tenutosi a Pune il 31 dicembre 2017, secondo la polizia, hanno scatenato le violenze del giorno successivo preso il mausoleo di guerra di Koregaon-Bhima alla periferia occidentale della città di Maharashtra.
Solo lunedì scorso Rao, 81 anni, era comparso davanto all'Alta corte di Bombay richiedendo la libertà su cauzione per l'aggravamento delle condizioni di salute e i rischi derivanti dalla pandemia COVID-19, ma la richiesta è stata rigettata.
Lo stesso 13 luglio Rao è stato portato in ospedale dal carcere centrale di Taloja e ricoverato nel dipartimento di neurologia dopo aver lamentato di vertigini.
Il 14 il sovrintendente del JJ Dr. Sanjay Surase ha affermato che dovevano essere condotti alcuni test e indagini, senza rivelare ulteriori dettagli.
I familiari avevano lanciato l'allarme l'11 luglio, dopo l'ultima telefonata ricevuta, riferendo che Rao era stato incoerente e delirante, raccontando dei funerale dei suoi genitori, tenutisi, rispettivamente 40 e 60 anni fa.
Il ricorso di Rao contro il rifiuto della libertà su cauzione per ragioni di salute avrebbe dovuto tenersi oggi.

pc 17 luglio - Tunisia: La polizia politica reprime la libertà d'espressione - Libertà per il compagno Farid Alibi!

Libertà per il compagno Farid Alibi

Mercoledì notte, 15 luglio 2020 vicino alla sua casa a Sfax, il membro dell'ufficio politico del partito Elkadihines il compagno Farid Alibi è stato oggetto dell'operazione "Brakaj" da un gruppo di elementi di sicurezza in borghese. È stato trasferito con la forza in un centro di sicurezza ed è stato incriminato per aver usato la locuzione "polizia di Juanjeh" [un termine che indica un membro dei Fratelli Musulmani n.d.t.] e il compagno è ancora incarcerato fino ad ora in attesa del suo processo martedì prossimo.
In relazione a ciò, il partito Elkadihines afferma:

1-condanna fermamente questo comportamento degli elementi della sicurezza, che riflette la continua pratica della polizia politica di rintracciare e reprimere gli attivisti politici e afferma che la libertà di parola è quasi l'unica conquista che il popolo ha ottenuto in seguito alla rivolta del 17 dicembre [2010 n.d.t.].
2-Il suo rifiuto delle accuse incriminanti il compagno, che l'Operazione Brakaj e l'arresto sono conseguenza di dichiarazioni politiche fatte dal compagno ai media e che il suo scopo è di minacciarlo e terrorizzarlo per mettere a tacere la sua voce.
3-Considera la piena responsabilità delle autorità ufficiali che lo detengono per le conseguenze dovute a questa sospensione per l'impegno con i suoi obblighi familiari e universitari.
4-Invita tutte le forze e le organizzazioni nazionali, democratiche e dei diritti a sostenere il compagno Farid per sollevarlo dall'oscurità a cui è esposto e resistere alla repressione della libertà di parola.

Partito degli Elkadihines
Tunisia, 17 luglio 2020 

pc 17 luglio - La corruzione sistemica infinita dei fascio leghisti: il caso Lombardia Film Commission

Scillieri, commercialista con lo studio a Milano dove a fine 2017 è stato registrato e domiciliato il movimento “Lega per Salvini premier” avrebbe architettato l'operazione con al centro la vendita ritenuta 'gonfiata' di un capannone… dal Sole24Ore

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OPERAZIONE DELLA GDF
Presunti fondi Lega, caso Lombardia Film Commission: fermato liquidatore di una società in fuga in Brasile. Indagati 3 commercialisti
Il Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano ha fermato, mentre stava scappando in Brasile, Luca Sostegni, intervenuto in una presunta compravendita 'gonfiata' di un immobile a Cormano (Milano), un capannone industriale che venne venduto alla fondazione Lombardia Film Commission

Il leader della Lega Matteo Salvini (Ansa)

Il Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano ha fermato, mentre stava scappando in Brasile, Luca Sostegni, intervenuto in una presunta compravendita 'gonfiata' di un immobile a Cormano (Milano), un capannone industriale che venne venduto alla fondazione Lombardia Film Commission. Sostegni, liquidatore di una società, è accusato di peculato su fondi della Regione Lombardia ed estorsione nell’inchiesta che vede indagati anche tre commercialisti e nella quale si stanno facendo verifiche sui fondi della Lega.
L’indagato fermato perché «era in fuga verso il Brasile»
Del fermo, nell’inchiesta coordinata dall'aggiunto Eugenio Fusco, ha dato conto il procuratore Francesco Greco con una nota nella quale spiega che i reati contestati a Luca Sostegni sono «legati alla vendita di un capannone industriale ubicato nel comune di Cormano, intervenuta tra l’Immobiliare Andromeda e la fondazione Lombardia Film Commission». L’indagato è stato fermato perché «era in fuga verso il Brasile». La Lombardia Film Commission, come si legge sul sito, è una «fondazione no profit i cui soci sono la Regione Lombardia e il Comune di Milano» e ha lo scopo di promuovere sul territorio la produzione di film, fiction e altro per diffondere l'immagine della Regione.

Prezzo di vendita dell’immobile gonfiato

pc 17 luglio - USA: Manifestazione e scontri alla manifestazione contro il razzismo a Portland

Stati Uniti: scontri alla protesta dei Black Lives Matter a Portland

Cinque arresti sono stati fatti durante i disordini a Portland nella notte di lunedì 14 a martedì 15. I manifestanti che chiedevano l'equità razziale e la riforma della giustizia hanno marciato da Kenton Park al quartier generale della Portland Police Association, il North Lombard Street, che segna più di sei settimane di manifestazioni notturne. Centinaia di manifestanti hanno bloccato la strada e alcuni hanno picchiato la polizia. La polizia ha chiesto l'evacuazione e poi è intervenuta, provocando scontri: cinque persone sono state arrestate, tutte per "interferenza con un ufficiale di polizia", ​​ma anche, per uno di loro, per puntamento illegale di un laser. Secondo quanto riferito, un ufficiale di polizia è stato ferito da un lancio di mattoni.
tratto da: 

pc 17 luglio - NOTAV INIZIANO LE GIORNATE DI LOTTA IN VAL SUSA

ORA E SEMPRE NOTAV

giovedì 16 luglio 2020

pc 16 luglio - Finanziamento missioni-Memorandum Libia: anche alla Camera voto favorevole

I pochi voti NO sugli accordi con la Libia sono comunque un SI all'azione dell'imperialismo italiano in Libia, Sahel e nel Golfo di Guinea
Dopo il voto favorevole al Senato, oggi via libera della Camera alla risoluzione di maggioranza sulle missioni internazionali: il finanziamento alle missioni, ha raccolto 453 si’, nessun voto contrario e 9 astenuti. L'opposizione di destra ha votato con il governo.
Strappo nella maggioranza sul voto sugli accordi con la Libia: la parte che riguarda le iniziative verso Tripoli ha incassato il sì di 401 deputati e 23 no (Leu e 7 deputati del Partito Democratico). 
Orfini : «Io sono perché l’Italia resti in Libia, il problema è cosa fa. Tutti siamo d’accordo sulla necessità di una presenza in Libia che aiuti un processo di transizione e di stabilizzazione. Ma questo non lo si fa immaginando che stare lì significhi finanziare i torturatori perché chiudano i migranti nei lager e non li mettano sui barconi».
Questa ipocrita foglia di fico del voto contrario non mette minimamente in discussione la presenza dell'imperialismo italiano in Libia e il finanziamento alla guardia costiera libica: è per queste ragioni che il ministro Lamorgese oggi è in visita a Tripoli.


pc 16 luglio - Morti sul lavoro: prima, durante o dopo il coronavirus, la strage di lavoratrici e lavoratori non si ferma

Dall’inizio dell’anno sono morti 589 (cadutisullavoro.blogspot.com)

Montacchiello, operaio resta incastrato in un macchinario: morto
Il decesso è stato constatato dal 118 durante le operazioni di soccorso da parte dei Vigili del fuoco
Drammatico incidente sul lavoro questa mattina, 16 luglio, in un'azienda a Montacchiello, nella zona industriale di Pisa. Un uomo di 48 anni, Yuri Conti, di Pisa, è morto dopo essere rimasto incastrato in un macchinario. Sul posto per liberare l'operaio sono intervenuti i Vigili del fuoco ma durante le operazioni di soccorso il medico del 118 ha constatato il decesso. Sul posto anche ASL e Polizia di Stato per i rilievi del caso.
L'incidente è avvenuto preso la ditta Giuliani, impresa specializzata nella produzione di conglomerati, in lavorazioni stradali ed edili. L'area è stata posta sotto sequestro.

16 luglio
Dall’inizio dell’anno sono morti 589
lavoratori, di questi 288 sui luoghi di lavoro (tutti i morti sul lavoro sono registrati da 13 anni in apposite tabelle excel con identità, luogo e data della tragedia, professione, età e nazionalità), a questi occorre aggiungere altri 361 lavoratori morti a causa del coronavirus, un conto ancora parziale che stiamo cercando di aggiornare), tra questi 171 medici, il 50% quelli di base, 46 infermieri e operatori sanitari, 105 parroci, 10 carabinieri, 3 giornalisti, poi 8 farmacisti, poliziotti/a, vigili del fuoco, operai, impiegati, cassiere, autotrasportatori, sindacalisti ecc. l’INAIL considera i propri assicurati morti a causa del coronavirus, come morti per infortuni sul lavoro, noi aggiungiamo anche gli altri che non lavorano nella Sanità, che svolgono altri lavori e che sono rimasti contagiati per il lavoro svolto) 270 con i morti sulle strade in itinere, sono già 71 gli agricoltori schiacciati dal trattore dal 1° gennaio: il più giovane aveva solo 13 anni il più anziano 90
 Incidente sul lavoro a Pisa, operaio resta incastrato in un macchinario: mort

pc 16 luglio - Assemblea dei delegati del 12 luglio promossa dal Patto d'azione - interventi operaio della Maschio in lotta e del rappresentante Slai cobas sc Bergamo:

Questi interventi hanno giustamente legato lotta a Patto d'azione e quindi Patto d'azione alle lotte e indicato di continuare sulla strada della lotta vera e del 6 giugno, tenendo conto che questa proposta e' stata un pò oscurata dal Si.cobas che ha riportato per lunghi tratti l'assemblea nell'alveo dell'assemblea sindacale tradizionale di delegati, sia pure di base e parzialmente di classe, e in questo si sono trovati bene i rappresentanti della opposizione in Cgil e qualche sindacalista spurio. 
E' giusto parlare di unità, ma occorre dire quale e come si costruisce l'unità, parlare anche di necessarie rotture - come è stato detto nell'intervento dello Slai cobas Bergamo.
Per fortuna altri interventi soprattutto dei lavoratori della logistica del Si.cobas che vengono dalla lotta e l'intervento conclusivo hanno comunque mantenuto la discussione nell'alveo della lotta di classe vera.
Serve ora più che mai rompere schemi, riti e imporre, nei limiti del possibile, l'organizzazione nazionale del Patto d'azione e dei lavoratori classisti e combattivi con le rivendicazioni necessarie da portare allo scontro prolungato in termini della lotta di classe e della guerra di classe contro padroni governo, istituzioni, Stato. 

OPERAIO DELLA MASCHIO IN LOTTA
Buongiorno, prima di tutto ringrazio perché avete dato la possibilità di partecipare con voi a questa assemblea. Queste assemblee danno forza a sindacati e lavoratori per lottare e unirci contro il capitalismo e lo sfruttamento padronale.
Sono Mouinir delegato gruppo di 20 lavoratori della fabbrica Maschio ns di Grezzago. Produciamo cisterne di plastica, un lavoro duro.
Abbiamo lavorato 10/12 anni in fabbrica, in appalto alla cooperativa, senza diritti e con i furti sulla paga, su 13°, 14°, ferie…
Il padrone è proprio fascista, razzista, "io sono dio - diceva - la legge in fabbrica la faccio io". E mandava via le persone che non gli andavano bene, tanto erano in appalto.
Torno dalla cooperativa...
Al mese di settembre hanno cacciato via Diraa quando è tornato dalle ferie.
Non pagavano l’infortunio, non si può fare. Un compagno ha preso un colpo alla spalla l’hanno cacciato via quando è tornato dopo due mesi. Questa azienda è veramente senza limiti.
Nel luglio scorso abbiamo deciso di lottare e ci siamo organizzati con sindacato Slai Cobas per il sindacato di classe. Una lotta, con scioperi, e adesso una tenda di 15 giorni davanti alla fabbrica per il lavoro.
Maschio si è approfittata del virus e senza motivi ha mandato tutti gli operai in cassaintegrazione e quando finirà ci vogliono lasciare fuori.
Poi stiamo preparando una manifestazione sabato prossimo a Trezzo sull’Adda, in provincia di Milano per dare una forza a questa lotta. Lottiamo senza fine perché la lotta non si deve fermare, contro questo padrone fascista razzista.
Patto d’Azione serve per dare forza anche a questa lotta, per cancellare gli appalti mafiosi, caporalato nuovo, per difendere il posto di lavoro. Perchè il Patto di Azione deve essere così, sindacati di classe e di base uniti per dare forza. Questa lotta è un esempio per tutte le lotte che ci sono in Italia, contro una persona fascista razzista. Perché picchia anche, ha già picchiato tante persone. Tutti dobbiamo lottare  perché la lotta non deve fermare, chiediamo a tutti di essere uniti e andare a questa manifestazione per dire no ai licenziamenti, sì al posto di lavoro e "noi la crisi non la paghiamo!".

SLAI COBAS BERGAMO
L’assemblea dei delegati, nata nel percorso di costruzione e poi di realizzazione dei primi passi del Patto d’Azione, quindi quella assemblea dei delegati da preparare nell’autunno, è sicuramente uno strumento importante che abbiamo davanti. Mantenerla all’odg, rafforzarla, compreso il contributo che c’è stato dall’assemblea di oggi, va benissimo.
Si è parlato parecchio di unità oggi. È innegabile che è un’aspirazione di molti l’unità, della lotta, della classe, ma il rischio è che diventi una scorciatoia della disperazione. È inutile farla lunga, lo sappiamo bene, l’unità deve essere sostanziata da ben altre cose.
Il Patto d’Azione, dal nostro punto di vista è stato un passaggio molto importante, ha preso piede, ha iniziato ad esistere, sta lavorando, il 6 giugno è stata una prima uscita in piazza, erano anni che non c’era un’iniziativa politica di questo tipo, che ha coinvolto tantissimi lavoratori, in alcune città molto meglio, come Milano, in altre si stanno attrezzando per farlo, però questo è il percorso. Io credo che nessuno abbia escluso da questo percorso alcun sindacato, alcun sindacato di base. Chi ha voluto partecipare, chi si è riconosciuto nella piattaforma, nelle prospettive che si stavano delineando di lotta, di risposta allo scontro in atto, perché si è parlato di tanto oggi, uno scontro che richiede risposte colpo su colpo, comprende che non c’è alternativa.
Il patto d’azione è nato per questo, con la sua piattaforma: reddito, lavoro o non lavoro vogliamo campare, il salario garantito è una proposta valida, la riduzione di orario a parità di salario è una proposta valida, c’è il no alle spese militari, la cancellazione dei decreti sicurezza Salvini uno e due...
Come facciamo a mettere in campo risposte ai padroni, a mettere in campo una controffensiva dei proletari con al centro la classe operaia, se svicoliamo da questi punti?
La patrimoniale, oggi la crisi per un aspetto significa che tutti i soldi vanno ai padroni, che siano liberi professionisti, autonomi, grandi industriali. Alle masse popolari non arriva nulla, ai padroni tutto e subito. Quindi Patto d’Azione, Piattaforma e ben vengano tutti i sindacati conflittuali che intendano mettere le loro forze in campo.
Un appunto sulla Cgil. Stiamo conducendo una lotta dura, in tutti i sensi, in una grande fabbrica, la Montello a Bergamo. Montello riciclaggio dei rifiuti, è una fabbrica con le linee di produzione, da sempre in appalto alle cooperative, 500 operai che lavorano nell’industria in cooperativa. Sappiamo come stanno le cose. C’è uno scontro su questa nuova forma di caporalato… uno scontro feroce con la Cgil, da sempre non solo cane da guardia ma braccio armato del padrone, in senso stretto e letterario.
Va benissimo ogni presa di posizione che migliori la condizione e la forza della classe operaia, vanno benissimo ripensamenti  e scelte di campo con i principi che si annunciano, però deve esserci una rottura netta.
No è possibile lottare, servire gli interessi della classe operaia, senza rompere nettamente con le burocrazie sindacali. Non sto parlando del singolo, non gli sto dicendo: togli la tessera oggi, ma di mettere in campo un percorso di lotta che rompa nettamente con chi oggi in questo momento sta facendo gli accordi nelle fabbriche per la pulizia etnica, come il virus, via vecchi e ammalati, e assunzione di precari ad 800 euro. Si chiamano Fim Fiom Uilm. Sono gli stessi che hanno gestito con accordi l’apertura delle fabbriche con il Covid, che convincevano i lavoratori che andava tutto bene, potete stare a lavorare.
Bisogna rompere con tutto questo.
Vogliamo guardare la storia, la storia recente? Abbiamo passato gli anni 80 a discutere dentro o fuori la Cgil. Aldo se lo ricorda benissimo. Questo quesito si è risolto grazie ai compagni dell’Alfa Romeo di Milano e di Napoli che hanno spinto il processo dei cobas, all’epoca si chiamava Slai Cobas, qui si aprirebbe un capitolo molto importante ma non è la sede e ci vogliono gli strumenti corretti per affrontare questo dibattito.
Quello che resta è che la risposta è venuta dagli operai, la parte più avanzata che hanno fatto una proposta concreta di rottura. E siamo qui grazie a quel passaggio.
Chiudo con un riferimento all’autunno caldo che ha espresso la stessa questione. È vero che gli operai in fabbrica con la lotta dura hanno espresso l’unità, ma l’unità è stata fondata sul buttare all’aria le scrivanie dei confederali, sul praticare una lotta e una unità per il potere operaio, per prendersi gli strumenti per praticare la lotta a partire dall’assemblea, delegati revocabili in ogni momento, le assemblee che decidevano (per alzata di mano) e praticavano.
Completiamo il passaggio quando si parla di unità e riempiamolo di contenuti.
Avete ascoltato prima il delegato della Maschio ns. Io credo che tutte le lotte vadano sostenute. Siamo a fianco della Tnt che è diventata una lotta nazionale, a conferma che la repressione non spegne ma alimenta le lotte. Qui abbiamo un‘altra  lotta più piccola per dimensione, ma ci sono operai che tenacemente si sono convinti che devono battersi per difendere il posto di lavoro.
Non è un elemento comune a tutte le vertenze. Troppe finiscono grazie ai signori di prima con miseri contributi economici.
Ci sono operai che lottano per difendere il posto di lavoro, sosteniamoli.
Sosteniamo e difendiamo ogni posto di lavoro.
Per chi può sabato 18 a Trezzo alle 17.00 corteo.

pc 16 luglio - I 16 OPERAI DELLA MASCHIO ns IN LOTTA PER IL LORO POSTO DI LAVORO: UN ESEMPIO CHE CI RAPPRESENTA TUTTI. SABATO 18 TUTTI ALLA MANIFESTAZIONE A TREZZO S.ADDA

pc 16 luglio - PALERMO: FERITI E DANNI PER UN FORTISSIMO TEMPORALE ESTIVO! MA LA VERA RESPONSABILITA' E' DELLE ISTITUZIONI

Non ci si può parare dietro un evento meteorologico eccezionale, non prevedibile, o scaricare solo sulla protezione civile la responsabilità di quanto successo, come ha fatto il sindaco di Palermo.
I feriti, tutti i danni sono sicuramente sulla coscienza e responsabilità delle amministrazioni per tutti questi anni di disinteresse e di incuria su prevenzione, manutenzione e infrastrutture... l'amministrazione politica borghese è questa! Concentrarsi sui propri stretti interessi e mai sulla vera sicurezza per le popolazioni... Il nubifragio è stato certamente violento a Palermo ma chi per anni al governo a tutti i livelli, nazionale, regionale e comunale se ne è fregato e continua a fregarsene è responsabile di queste tragedie inaccettabili come quelle di oggi.



mercoledì 15 luglio 2020

pc 15 luglio - L'intervento dello Slai cobas s.c. all'assemblea del Patto d'azione dell'11 luglio



pc 15 luglio - L'emergenza di governo e padroni - seminano vento raccoglieranno tempesta

Lamorgese ha parlato per prima del rischio di tensioni sociali in autunno, perché: “a settembre, ottobre vedremo gli esiti di questo periodo di grave crisi economica”.
Se le proroghe della cassintegrazione/Fis e il blocco dei licenziamenti sono sembrate misure volte ad attenuare nelle fila operaie e proletarie la tensione sociale, la verità è che la cassintegrazione risulta tuttora non pagata per oltre 100mila lavoratori e lavoratrici e il blocco dei licenziamenti sembra essere una generica “foglia di fico” di aziende grandi, medie e piccole che comunque programmano licenziamenti e non intendono rispettare il blocco.
Ma i dati effettivi che preoccupano padroni e Ministero degli Interni sono quelli di un terzo delle imprese che potrebbero chiudere i battenti e di 10,5 milioni di lavoratori che hanno i contratti nazionali scaduti. Tra essi vi è quello di un milione e mezzo di metalmeccanici, un contratto su cui è calato il silenzio ma che sotto traccia parte da due posizioni ancora lontane tra padroni e sindacati. La richiesta di 153 euro lordi – questa sì poco più di un quinto di quello che realmente i lavoratori hanno perso in salari ordinari – viene ritenuta insostenibile dai padroni; e si parla di lavoratori regolarmente contrattualizzati, ma sappiamo bene che ci sono centinaia di migliaia di lavoratori precari e non contrattualizzati.
E per finire, la cassintegrazione Covid è quasi un dimezzamento del salario effettivo dei lavoratori.

Se questo quadro rende chiaro perché è prevedibile, e da noi auspicato, un autunno caldo, va respinto nettamente che sia il Ministro degli Interni ad occuparsene. Perchè questo vorrebbe dire una chiara

pc 15 luglio - Sahel: lotta a fondo contro l'intervento degli imperialisti, tra cui l'Italia

Da giorni stiamo seguendo, anche se non l’approfondimento che merita, ciò che accade nel Mali e nel Sahel in generale. 
Abbiamo emesso nelle scorse settimane un comunicato/dichiarazione pubblicato da questo blog, e siamo sempre da settimane lavorando perché ci sia una dichiarazione congiunta con i compagni francesi impegnati contro l’intervento imperialista francese, così come noi denunciamo e siamo impegnati contro il crescente intervento militare italiano.
Nello stesso tempo va considerato che la questione Sahel è al centro dell’attenzione in Germania e quindi in tutta Europa. Il 6 luglio Nils Schmid, deputata e portavoce della SpD per le questioni internazionali al Bundestang, ha dichiarato: “Spetta alla Francia e alla Germania evitare che riemerga lo scenario afghano, una lunga lotta anti terrorista senza un vero sbocco politico. Contrariamente alle operazioni anti jihadista in Afghanistan e in Iraq, dirette dagli Stati Uniti, la Francia e alla Germania portano la responsabilità principale di ciò che accade nel Sahel. Noi non possiamo… ritirare le nostre truppe come se niente fosse”.
Questa dichiarazione, quindi, richiama l’Afghanistan e l’Iraq e rende evidente quello che è e può diventare la polveriera Mali.
Per quello che succede all’interno, l’ultima notizia è quella delle dimissioni di Karim Keita, figlio del

pc 15 luglio - Musumeci, il presidente razzista della Regione Sicilia, torna a battere sul tasto migranti con una nuova ordinanza!

Musumeci è rimasto senza argomenti per fare facile pubblicità alla propria disastrosa amministrazione (la Sicilia è allo sconquasso  da ogni punto di vista), e quindi ha ripreso l’argomento più facile, per lui e per tutti i razzisti, quello dell’attacco ai migranti con la scusa del covid19 e la “sicurezza” dei siciliani, emettendo una ordinanza specifica con lo stesso atteggiamento e l’arroganza delle altre volte, quella che gli viene ispirata dalla possibilità di usare i “poteri speciali”!

L'ordinanza prevede che i migranti che "raggiungono le coste siciliane con imbarcazioni di grandi dimensioni, con mezzi di soccorso delle Ong, o di organizzazioni statali, europee e internazionali, ovvero con mezzi propri, sono sottoposti a visita medica e sono posti in quarantena per un tempo non

pc 15 luglio - LA SOLIDARIETA' OPERAIA E PROLETARIA E' UN'ARMA NELLA LOTTA CONTRO SFRUTTAMENTO, LICENZIAMENTI, REPRESSIONE...

Dalla lotta di Milano dei lavoratori della MASCHIO N.S DI GREZZAGO(MI) contro licenziamenti e sfruttamenti di massa.
Grande solidarietà alla lotta dei nostri fratelli e sorelle assistenti igienico personali di Palermo /Sicilia. Stessa lotta non mollate.
Forza. ✊🏼✊🏼✊🏼✊🏼

Lavoratori maschio n.s in lotta Slai cobas sc

pc 15 luglio - USA: dentro il movimento di rivolta nasce una nuova organizzazione di lotta

United Neighborhood Defence Movement (UNDM)!
UNDM (Movimento Unitario di Difesa dei Quartieri) esiste per difendere gli alloggi e quartieri della classe operaia. Ci impegniamo a lottare per gli interessi della classe operaia in tutte le manifestazioni della lotta per la casa. Ci organizzeremo per migliorare le nostre condizioni di vita e difenderci dagli sgomberi, le deportazioni di massa sotto forma di sfratti e il processo di gentrificazione.
Abbiamo formato organismi a Los Angeles, Austin, Pittsburgh, Charlotte e San Marcos, con l’intenzione di espanderci in altre città e invitare unirsi a noi altri che cercano di difendere i loro quartieri dalle condizioni di degrado, gli sfollamenti e la gentrificazione. Se sei dove non siamo presenti, contattaci per saperne di più su come organizzarti.
La lotta per l'edilizia abitativa non si può limitare a un quartiere, a una città o anche a uno stato: deve essere unita e generale per misurarci con le forze che giocano con le nostre case, le nostre comunità e le nostre vite!

La nostra organizzazione è guidata dal fatto che la radice dei problemi abitativi che affliggono la classe operaia è il sistema capitalista. Il capitalismo non fornirà mai ciò di cui la classe operaia ha bisogno, perché dipende dallo sfruttamento della classe operaia, dallo sconvolgimento delle nostre vite anche attraverso condizioni abitative scadenti e precarie.

pc 15 luglio - Mali/Sahel: rivolte di massa contro l'occupazione imperialista guidata dalla Francia e dell'ONU, con il ruolo attivo dell'Italia che vi partecipa, e contro il governo affamapopolo.

  
dai compagni maoisti francesi la Cause du Peuple:
IN MALI, IL MOVIMENTO DI MASSA SCUOTE LO STATO E L'IMPERIALISMO
La situazione del saccheggio imperialista e della crisi sanitaria, amplificata dalla crisi economica, ha dato fuoco alle polveri. Non è semplicemente contro un'elezione truccata che le masse popolari si ribellano. È contro l'imperialismo e i suoi lacchè, il vecchio stato reazionario, la borghesia compradora e il semi-feudalesimo.


Via le truppe imperialiste di Francia, Italia, dal Mali e dal Sahel!

Con il decreto missioni internazionali approvato al Senato, l'Italia imperialista fornisce 200 unità militari, 20 mezzi terrestri e 8 mezzi aerei, per un bilancio totale di poco inferiore ai 16 milioni di euro e rafforza in misura ancora maggiore la sua presenza nel Sahel sia all'interno della missione ONU (MINUSMA), sia all'interno dell'operazione dell'UE, a guida francese, ‘Takuba’ (che agisce sotto il comando dell’Operazione Barkhane). 



pc 15 luglio - INDIA: La guerra popolare assesta colpi alle postazioni del governo nelle foreste preda delle multinazionali

In India c’è attualmente uno dei governi più reazionari e feroci della storia del Paese: “Un regime reazionario che, anche al servizio dell’imperialismo, non perde occasione di sbandierare la propria politica come necessaria allo ‘sviluppo’.
“Ma non solo lo ‘sviluppo’ determinato in India da oltre vent’anni di politiche neoliberiste applicate da tutti i governi e tutti i partiti a vantaggio delle classi dominanti indiane, dei loro padroni imperialisti e le loro multinazionali, non ha prodotto significativi miglioramenti negli standard di vita della gran massa del popolo dell’India, ma non ha neppure portato alcun progresso nei rapporti sociali e culturali, sulla condizione di emarginazione e oppressione delle masse di contadini e braccianti senza terra nelle campagne e degli intoccabili, delle minoranze religiose e nazionali, delle donne, nelle città e in tutto il paese, anzi, al contrario la loro situazione è in realtà perfino peggiorata.
“I meccanismi di espropriazione delle terre e del surplus agricolo anche dei contadini medi si sono fatti più sofisticati e spietati, Il sistema delle caste si è rafforzato. L’occupazione militare di Kashmir, Manipur e altre regioni contro i movimenti di liberazione nazionale è continuata e si è ancora inasprita. I pogrom contro le minoranze religiose e culturali, in particolare i musulmani, si sono ripetuti. Gli orribili episodi di stupri e assassinii di donne sono diventati fatto quotidiano. L’intolleranza, disprezzo e criminalizzazione di intellettuali democratici giovani critici e ogni voce di dissenso si sono fatti sistema.” (dall’Appello alla mobilitazione internazionale https://guerrapopolare-india.blogspot.com/2020/06/parte-dallitalia-il-19-giugno-lappello.html)

È in questo contesto che si sviluppa, in diversi stati del Paese, la guerra popolare diretta dal Partito Comunista dell’India (maoista) di cui la stampa indiana e internazionale provano a dare una falsa immagine, che riflette quella del governo, della sua polizia nelle sue varie segmentazioni, federale, statale, regionale, distrettuale, di confine, di riserva… ma nel tentativo costante di denigrare l’azione dei rivoluzionari, la reazione è costretta a riconoscerne l’esistenza e l’efficacia.
L’articolo che segue ne è un esempio.
 

Il PCI maoista realizza massicce azioni armate nel distretto occidentale di Singhbhum
Domenica scorsa, i maoisti hanno fatto saltare in aria almeno 12 edifici del dipartimento forestale di Jharkhand nel distretto di West Singhbhum.

Secondo Indrajit Mahatha, sovrintendente di polizia (SP), di West Singhbhum, sabato sera, oltre 100 maoisti hanno attaccato gli edifici nella foresta di Barkela nella divisione forestale di Kolhan.
“Secondo le testimonianze dirette dei dipendenti dei dipartimenti forestali e delle loro famiglie, oltre 100 maoisti hanno attaccato l'ufficio intorno alle 23.30 e fatto saltare in aria circa 12-13 posti di

martedì 14 luglio 2020

pc 14 luglio - Arcelor Mittal - strapotere padronale - silenzio assenso del governo. Mobilitazione sì, ma per quali obiettivi?

La condizione operaia sempre è peggiore sul fronte salariale a causa della cassa integrazione permanente e unilatelare, senza rotazione e con figli e figliastri, delle condizioni di insicurezza in fabbrica e blocco dei lavori di  ambientalizzazione, compresi i parchi, stato di grave preoccupazione nell'indotto, con stipendi e lavoro ancora più a rischio.
Ma Palombella (Uilm) denuncia e tergiversa e l'USB risolve tutto chiedendo che AM se ne vada.
Per noi le cose stanno diversamente.
Padroni e governo hanno le stesse responsabilità e sono il gatto e la volpe della situazione.
Serve una piattaforma operaia condivisa, centrata innanzitutto sulla CIG al 100% del salario, obiettivo da pretendere subito, Mittal o non Mittal, e apertura dello scontro prolungato su riduzione dell'orario del lavoro a parità di paga e prepensionamenti di massa per fronteggiare eventuali esuberi, considerando una platea unica operai dipendenti diretti, operai in CIGS Ilva AS e appalto.
Se non è su questa piattaforma ogni mobilitazione è parte del gioco delle parti, che coinvolge le organizzazioni sindacali interne tutte.
La prossima settimana volantino/appello ai lavoratori.

Slai Cobas per il sindacato di classe Taranto
347-5301704

pc 14 luglio - RINNOVI CONTRATTUALI: NEL SETTORE PRIVATO SONO 10,5 MILIONI I LAVORATORI IN ATTESA... TRA CUI I METALMECCANICI

Nella crisi capitalistica del sistema dei padroni la battaglia per il salario è arma fondamentale per la classe operaia 
MA AGLI OPERAI SERVE DARE GAMBE TEORICHE A QUESTA BATTAGLIA ATTRAVERSO LA  FORMAZIONE OPERAIA














pc 14 luglio - Egitto: prima gli interessi dei padroni, poi forse i diritti umani....

con il silenzio assenso del governo italiano 

L'Egitto rinnova la detenzione per Patrick Zaky per 45 giorni

non è un problema di "decisioni inumane", ma di interessi economici e imperialisti che vengono messi al di sopra di tutto

pc 14 luglio - I morti non sono tutti uguali, ci sono fascisti e anti-fascisti, continua l'opera di revisionismo di stato che rafforza il moderno fascismo

L'incontro tra i due presidenti a 100 anni dall’incendio squadrista del Narodni dom



pc 14 luglio - VENTI DI GUERRA: l’imperialismo USA rafforza la presenza militare nel Mar Cinese Meridionale

[Aerei della Carrier Air Wings (CVW) 5 e 17 volano in formazione sopra la Nimitz Carrier Strike Force il 6 luglio 2020, nel Mar Cinese Meridionale. Le portaerei USS Nimitz (CVN 68), a destra, e l'USS Ronald Reagan (CVN 76) e i loro gruppi di attacco stanno conducendo operazioni di doppio trasporto nell'Indo-Pacifico come Nimitz Carrier Strike Force. (MC3Keenan Daniels/Navy)]

Oltre allo scontro direttamente economico che viene reso più “visibile” dalla “guerra dei dazi”, dal “protezionismo”, accentuato di molto dall’attuale pandemia in corso, i paesi imperialisti, dagli USA alla Cina, continuano a tastare tutti i terreni che riguardano la “guerra guerreggiata” per così dire, dalle vecchie armi a quelle più moderne e sofisticate e impegnandosi, direttamente o indirettamente, praticamente su tutti gli scenari mondiali.

Alcuni siti di notizie internazionali riportano di questo nuovo dispiegamento di forze armate nel Mar Cinese Meridionale da parte degli USA che sta dento lo scontro più “diretto” con la Cina.

Gli Stati Uniti in quest’area difendono il loro imperialismo, “difendendo” i propri paesi satelliti come le Filippine, ma allargando la “protezione” alla Malesia, al Brunei e al Vietnam.

Con la propria arroganza imperialista il Segretario di Stato Michael R Pompeo in una nota ha

pc 14 luglio - In Libia i profitti legati al petrolio tengono accesa la miccia pronta a scoppiare

Per l'Italia imperialista è sempre l'ENI a dettare la linea di politica estera

L'esportazione del petrolio della Libia è stato nuovamente bloccato da Haftar e dalle potenze imperialiste/stati reazionari che lo sostengono (Russia, Francia, Egitto e Emirati Arabi Uniti innanzi tutto) probabilmente in funzione di un nuovo negoziato con i governi imperialisti e la Turchia (che sostiene il governo fantoccio-filoONU di Sarraj) per ottenere un peso maggiore nel controllo e nei profitti legati all'estrazione/distribuzione degli idrocarburi.
I governi imperialisti, in particolare quello italiano, avevano esultato per l'arrivo, venerdì scorso, dei 730.000 barili di petrolio greggio da Es Sider, il più grande porto del paese, inviati in Italia, petrolio che era già stato immagazzinato e acquistato prima della chiusura imposta da Haftar. Come contropartita il governo e il parlamento hanno  rifinanziato la cosiddetta guardia costiera libica che deporta i rifugiati in campi di concentramento, proprio nello stesso giorno, l'8 luglio,  in cui Descalzi incontrava al-Sarraj e il presidente della Noc.


dall'agenzia Agi: 
13 luglio
"Difendere con i denti gli asset geostrategici" in Libia, dice Di Maio
8 luglio
Libia: Descalzi incontra al-Sarraj e il presidente della Noc
"L'ad di Eni ha confermato al presidente del consiglio presidenziale libico il pieno impegno della società per quanto riguarda le attività operative e progettuali nel Paese e ha rinnovato l'impegno nel campo sociale per supportare la Noc nella risposta contro la pandemia di Covid-19. 
L'ad di Eni ha anche incontrato in un bilaterale il presidente della Noc, Mustafa Sanalla, con il quale ha fatto il punto della situazione sullo stato dei progetti in corso e futuri di Eni in Libia. Particolare attenzione, rileva la nota, e' stata dedicata ai progressi del mega progetto Structures A&E che consentirà di estendere il plateau di produzione di Bahr Essalam nei prossimi anni e assicurerà l'approvvigionamento di gas al mercato locale, di cui Eni continuerà nei prossimi anni a essere il principale fornitore. Inoltre, Noc ed Eni stanno valutando la possibilità di sviluppare ulteriormente il giacimento di Bouri, e in particolare le aree non sviluppate Ovest e Nord, con l'obiettivo di sfruttarne pienamente il potenziale".

pc 14 luglio - 28 luglio giornata d'informazione, azione e solidarietà con i prigionieri politici in India

Sappiamo bene che siamo in una situazione difficile e complicata tra pandemia ancora operante, crisi e condizione proletaria peggiorata e molto confusa, lotte in corso, estate piena, ecc, e quindi sappiamo che non si è in grado di fare iniziative grosse e incisive su questo terreno. Ma la condizione dei prigionieri politici in India è dentro le emergenze delle emergenze e sconta la scarsa conoscenza e mobilitazione su di essa nel nostro paese e a livello internazionale - compreso il fatto che le forze dell'imperialismo, del revisionismo e opportunismo sull'India sono unite contro la guerra popolare di lunga durata e il Partito Comunista dell'India (Maoista); e  proprio per questo occorre senza indugi fare la nostra parte e portarsi avanti il lavoro.
La giornata del 28 serve a questo.
Diffusione dell'informazione - sostegno alle prese di posizioni che ci sono nel mondo per la liberazione di Saibaba, Vara Vara Rao - azioni visibili sui muri e nelle realtà proletarie, che costruiscano la solidarietà.

info csgpindia@gmail.com
luglio 2020

pc 14 luglio - Appuntamenti importanti per settembre

Sul piano del movimento di massa e della classe ci sono appuntamenti importanti:
- una assemblea nazionale dei lavoratori classisti e combattivi promossa dalle forze raccolte nel Patto d'azione che può e deve servire a organizzare, sviluppare la lotta di classe sui posti di lavoro, sul territorio, nelle piazze a livello locale e nazionale contro padroni e governo
- quello a cui lavoriamo principalmente noi per un fronte unito contro la repressione che costruisca uno strumento unitario per rendere questa lotta più forte ed efficace e sopratutto politicamente orientata; a questo lavora Soccorso Rosso Proletario che propone una assemblea nazionale delle forze già impegnate su carcere e repressione, con una forte rappresentanza delle organizzazioni proletarie che sono principalmente colpite dalla repressione.
Noi invitiamo tutti a partecipare a questo lavoro e a questi appuntamenti, costruendo i contatti, le azioni, le riunioni e assemblee necessarie per la riuscita di questi due appuntamenti.

proletari comunisti/PCm Italia
luglio 2020

pc 14 luglio - Il lavoro di proletari comunisti

proletari comunisti agisce su due livelli ora paralleli, ora intrecciati, ora complementari
1 - Il lavoro dall'alto per la costruzione/ricostruzione del Partito Comunista, con lavoro teorico- programmatico-formativo dei militanti, rivolto sempre alle avanguardie operaie e alle avanguardie proletarie delle lotte - senza settarismo, presunzione e spirito di piccolo gruppo.
2- Il lavoro di massa nella lotta di classe in tutti i campi, con la costruzione di organismi generati e organismi di massa che permettano di affermare la linea politica e pratica nel movimento reale della classe e delle masse; sfruttando e costruendo tutte le opportunità di unità d'azione che permettano alle lotte e al movimento di avanzare.

Tutto questo è svolto e fatto con una visione internazionale e internazionalista, contribuendo alla costruzione di una nuova organizzazione internazionale dei comunisti autentici, che per noi oggi vuol dire marxisti-leninisti maoisti
Le  nostre forze oggi sono limitate in quantità e qualità. Serve quindi che tutti i compagni e compagne, avanguardie operaie, militanti, soggetti attivi politicamente e nei movimenti, si uniscano a noi e collaborino in tutte le forme necessarie e possibili a questo lavoro.
Questo lavoro va avanti se maturano condizioni soggettive migliori e se i nostri compagni siano esempio teorico, politico, pratico; e per esserlo è necessaria una continua capacità critico-autocritica e una disponibilità proletaria e comunista, disciplinata, combattiva e organizzativamente completa.

proletari comunisti/PCm Italia
luglio 2020

pc 14 luglio - Benetton, contraddizioni nelle file di padroni e governo, azione proletaria

proletari comunisti sostiene la revoca della concessione ai Benetton, ma non ha alcuna fiducia in concessioni ne statali ne private, tutte all'insegna del profitto capitalistico.
I partiti del centrodestra a guida Salvini - Renzi e larga parte del PD sono dalla parte di Benetton e quindi è prevedibile che se Conte va avanti su questa strada nuovi sforzi congiunti saranno fatti per far cadere l'attuale governo, per dare vita a un governo ancora più dalla parte di padroni e ancora più reazionario.
Oggi operai e proletari su queste questioni hanno solo tre cose da fare:
- prendere posizione, perchè ogni estraneità proletaria a vicende politiche economiche del paese - comunque motivata - favorisce e copre l'azione di padroni e le fazioni politiche della borghesia e piccola borghesia e quindi li rende ancora più dipendenti dalla borghesia
- organizzarsi e lottare ponendo alla base le proprie priorità, salario, orario, salute, casa, servizi sociali, attaccati da padroni e governo, a fronte delle condizioni oggi peggiorate dall'intreccio crisi pandemia/economia
- costruire nel fuoco della lotta di classe e in stretto legame con le masse popolari la propria autonomia politica e sociale e le proprie organizzazioni Partito/Fronte Unito/Forza combattente necessarie a elevare lo scontro di classe, trasformarlo in guerra di classe e lotta politica generale.

Lo stadio di questo processo e di questo lavoro è ancora iniziale; le condizioni oggettive favorevoli fronteggiano condizioni soggettive nella classe operaia, nelle masse proletarie sfavorevoli e arretrate, ma non ci sono scorciatoie, casomai opportunità, ma lavoro tenace, deciso e flessibile in ogni ambito di classe e di movimento.

proletari comunisti/PCm Italia
luglio 2020

lunedì 13 luglio 2020

pc 13 luglio - Dalla lotta degli Assistenti a Palermo... agli operai, alle operaie, a tutte le lavoratrici in lotta

Al fianco degli operai della Maschio TN di Grezzago
la vostra lotta è la nostra lotta



Con le operaie della Montello/Bergamo, con le lavoratrici degli asili di Taranto, con tutte le lavoratrici in lotta

SIAMO LAVORATRICI E DONNE UNITE 
DALLA DOPPIA LOTTA 
CONTRO DOPPIO SFRUTTAMENTO E DOPPIA OPPRESSIONE 
dei padroni e di questo Stato Borghese