sabato 30 giugno 2012
pc 29-30 giugno - a taranto sulla torretta - la lotta continua degli operai della castiglia
pc 29-30 giugno - l'oscena realtà delle carceri assassine
Teramo, donna si suicida in carcere
Ieri un altro detenuto si era tolto la vita
Una 55enne si è impiccata con un lenzuolo alla finestra della sua cella. Il sindacato della polizia rilancia l'allarme: Penitenziari sovraffollati. Non si sta facendo nulla per fronteggiare l'emergenza"
Subito dopo il delitto Tereke Lema Alefech aveva già detto di volersi suicidare. Ed era anche stata ricoverata in ospedale per ferite da autolesionismo. Una perizia medica specialistica l'aveva però definita capace di intendere e volere, respingendo la tesi della difesa parlava di precarie condizioni psichiche della donna.
Ieri nello stesso carcere si era tolto la vita un pescarese di 44 anni. Anche lui impiccandosi alle sbarre della cella in cui era rinchiuso. Da poco meno di un mese, l'uomo era stato trasferito a Teramo per motivi sanitari legati a una probabile patologia psichiatrica. Tentativo di suicidio anche nella struttura di detenzione di Mammagialla, a Viterbo. Un detenuto ha cercato di togliersi la vita nella sua cella nel primo pomeriggio di oggi. L'uomo è stato soccorso dagli agenti e trasportato all'ospedale cittadino, dove è stato ricoverato in codice rosso. Le sue condizioni, secondo quanto si è appreso, sono gravi.
Il sindacato. "La questione dei frequentissimi suicidi in carcere ci allarma e rinnoviamo le nostre preoccupazioni al riguardo: non vediamo provvedimenti concreti per fronteggiare questa costante e frequente criticità penitenziaria" ha dichiarato Donato Capece, segretario del Sappe. "Il triste episodio è l'ennesima dimostrazione dei drammi umani che quotidianamente si compiono nei sovraffollati penitenziari italiani - sostiene il segretario - con un sovraffollamento di oltre 66 mila detenuti in carceri costruite per ospitarne a malapena 43 mila, con 7mila poliziotti penitenziari in meno negli organici".
Il segretario del Sappe ricorda poi alcuni dati: "Nel 2011 in Italia ci sono stati 734 ferimenti, 3455 colluttazioni, 5693 atti di autolesionismo, 1003 tentati suicidi, 63 suicidi dei quali 27 di stranieri, 102 decessi per cause naturali. Se gli agenti non potranno controllare stabilmente le celle - avverte Capece - le eventuali responsabilità non potranno essere le loro ma di chi quella nota circolare ha firmato, il capo dell'amministrazione penitenziaria Giovanni Tamburino". "Con il caldo soffocante di queste settimane la situazione nelle carceri è tesa. Bisogna aumentare il ricorso alle misure alternative alla detenzione", conclude Capece .
pc 29-30 giugno - FA CALDO A TARANTO: LA LOTTA DEI LAV. RACCOLTA DIFFERENZIATA
Altra giornata molto calda oggi a Taranto delle lavoratrici e lavoratori
slai cobas per il sindacato di classe della raccolta
differenziata.
Dopo la rumorosa mattimanata di ieri in cui le lavoratrici
e i lavoratori della Ditta Castiglia hanno bloccato con decine di camion
prima il piazzale del Comune, poi il ponte girevole e quindi le strade sotto
la Prefettura,
questa, ultimo giorno ufficiale di lavoro, appena arrivati si
sono trovati senza la possibilità di lavorare perchè l'azienda aveva tolto
le chiavi dei camion, mentre è arrivata digos, polizia. Immediatamente i
lavoratori hanno
dato l'allarme e sono arrivati a sostegno i responsabili
dello slai cobas per il sindacato di classe e Disoccupati
Organizzati.
Quindi è iniziata una mattinata molto calda, da tutti i punti di
vista: la presenza in azienda si è trasformata in assemblea permanente
all'interno della fabbrica, sono stati messi striscioni, bandiere ai
cancelli. Poi due
lavoratori sono saliti con la bandiera su una torretta
molto alta e sono rimasti per ore.
Solo l'impegno della Provincia e della
stessa azienda ad adoperarsi per l'incontro di lunedì prossimo, per la
continuazione del lavoro di raccolta differenziata ma anche per il suo
allargamento con l'assunzione di altri
Disoccupati Organizzati corsisti, ha
fatto decidere di sospendere l'occupazione della fabbrica; ma fino a lunedì,
continua il presidio giorno e notte davanti alla ditta Castiglia, lunedì i
lavoratori e le lavoratrici
rientrano in fabbrica, mentre una loro
rappresentanza con i Disoccupati Organizzati va all'incontro con la
Provincia.
Come si vede anche dalle foto le lavoratrici sono l'anima più combattiva
di questa lotta.
le lavoratrici di Castiglia srl
pc 29-30 giugno - ABUSI IN DIVISA
LE SOLITE “MELE MARCE”, CHE
“INFANGANO” “L’ONORABILITA’” DELLE COSIDDETTE FORZE
DELL’ORDINE, O IL PROGRESSIVO AFFERMARSI DI UNA
PRASSI-CULTURA-VALORI MODERNO FASCISTA?
LA SECONDA CHE HAI DETTO….
Ormai non passa giorno
che dai giornali, tv, non ci giungano notizie dei tanti
abusi/pestaggi/arroganza, sino all’omicidio, perpetrato nelle
strade/dentro caserme e CIE/davanti le fabbriche/nei siti web, con
protagonisti gli uomini in divisa. Che non guarda in faccia a
nessuno. Puoi essere giovane che vuol divertirsi con gli amici e
festeggiare la vittoria dell’Italia sulla Germania (magari
esagerando un po’) , che un carabiniere si senta autorizzato a
puntarti la pistola in faccia (come è successo Piacenza, vedersi il
video in merito); puoi essere un “giovane” di 63 anni, con un
tasso alcolico sopra la norma sic., che infastidito
dall’atteggiamento “goliardico” di due giovani “virgulti”
poliziotti, non in servizio, ti fracassino la faccia con lesioni
permanenti e dichiarino il falso, come è successo a Milano; puoi
essere un lavoratore immigrato, che ha perso il lavoro e sei senza il
permesso di soggiorno, per essere rinchiuso nei CIE e subire torture
e abusi di ogni sorta (denunciate anche da organizzazioni umanitarie
internazionali), da Corelli a Lampedusa; puoi essere un lavoratore,
con “l’aggravante” di essere immigrato, che sciopera contro
l’ingiusto licenziamento per essere caricato/picchiato/arrestato
dai “fedeli nei secoli” caramba pronti a difendere gli affari
sporchi delle cooperative, come a Basiano; puoi essere una madre che
chiede giustizia per l’assassinio del proprio figlio, per vederti
coprire di infami insulti sul web, da chi ha commesso, ed è stato
condannato, l’omicidio ed è ancora in servizio, come è successo
per la mamma di Aldrovandi. Nessuno deve turbare la quiete del
sistema e ai loro servi in divisa non si può contestare nulla.
Questa è la morale della “favola”! D’altronde non sono anche
questi fatti la conferma dell’affermarsi di uno stato di polizia
che, da Genova 2001, colpisce chi lotta e si organizza per un'altra
società così come chi chiede diritti, o chi “semplicemente”
prova sdegno o chiede giustizia? Noi pensiamo di si e riteniamo
necessario contrastarli.
Tanti i piacentini
che hanno festeggiato in centro l’accesso dell’Italia in finale
agli Europei, anche se non tutto si è svolto senza incidenti. A
causa dell’esultanza di alcuni, come testimoniato dai video, i
carabinieri di una pattuglia hanno perso il controllo. Uno dei
militari, accerchiato da una trentina di giovani, ha infatti estratto
la
pistola
in segno di minaccia.
Tra l’altro, lo
stesso militare, dopo che i tifosi gli tirano acqua addosso, si
avvicina a uno di loro e lo spintona fino a farlo cadere a terra. Poi
si volta e torna verso la macchina, ma senza identificarlo.
Sull’argomento il comando dei carabinieri di Piacenza non è
intervenuto. Lo ha fatto il questore, Calogero
Germanà,
nella sua veste di responsabile territorialmente per l’ordine
pubblico: “Evidentemente il contesto era tale per cui l’operatore
ha ritenuto opportuno esibirla. E basta”.
Quattro i
denunciati, tre per danneggiamento di un palco nella zona di piazzale
Genova mentre un altro ragazzo è stato sanzionato per guida in stato
d’ebrezza.
di Gianmarco Aimi
Picchiano
con violenza 63enne e lo accusano di resistenza.
Arrestati
due poliziotti - Gli
aggressori sono stati incastrati dalle telecamere
I due agenti, 25
anni, non erano in servizio. Sono accusati di lesioni gravissime, ma
anche di calunnia. Una quarantina le fratture sul viso della vittima.
Il questore Marangoni: "’Un poliziotto che sbaglia dovrebbe
pagare il doppio"
Milano, 29 giugno
2012 - Due
poliziotti di 25 anni di
origini siciliane, Federico Spallino e Davide Sunaseri riferisce
l'agenzia Kronos,
sono stati arrestati
a Milano per un pestaggio ai danni di un uomo di 63 anni avvenuto
mentre erano liberi dal servizio il 20 maggio scorso.
Le accuse nei confronti degli agenti sono lesioni
gravissime, falso ideologico (perche’
hanno dichiarato il falso dicendo che il 63enne era caduto a seguito
di una spinta), calunnia
(per aver detto di essere stati aggrediti dall’uomo). I
due sono stati incastrati dalle immagini delle telecamere nel
luogo dove e’ avvenuto il pestaggi
LA VICENDA –
L’aggressione è avvenuta alle 3 di notte in strada. Ancora
da chiarire i motivi che hanno spinto i due agenti -
in servizio alle volanti di Milano da un anno - ad
aggredire con tanta violenza Vittorio M., ricoverato al Policlinico
con numerose lesioni al volto che
hanno richiesto una prognosi di 40 giorni. "Gli hanno fracassato
la faccia", hanno riferito i sanitari. Sembra che siano stati
provocati
dall’uomo, risultato con un tasso alcolemico superiore alla norma.
I
poliziotti, che non erano in divisa perche’ liberi dal servizio,
pare avessero fiori che offrivano alle passanti e il fatto di non
averli offerti alla compagna dell’aggredito, una donna di 50 anni,
potrebbe aver scatenato la lite.
Dopo averlo
picchiato a mani nude, i poliziotti hanno chiamato il 118 e atteso
l’arrivo dei soccorsi. Successivamente hanno dichiarato il falso
accusando l’uomo di resistenza a pubblico ufficiale (cosa
per cui era stato denunciato), ma
le telecamere di vigilanza urbana hanno dimostrato l’infondatezza
del racconto. Il
questore di Milano, Alessandro Marangoni, ha dichiarato a margine
della notizia dell’arresto che ‘’un
poliziotto che sbaglia dovrebbe pagare il doppio’’.
PM: "AGGRESSIONE BESTIALE NELl'INDIFFERENZA" - ''Pochi minuti di drammatiche immagini rese ancor piu' crude dalla indifferenza del mondo circostante''. Cosi' il pm di Milano Tiziana Siciliano descrive, nella richiesta di custodia cautelare accolta dal gip Alessandra Clemente, ''i filmati della telecamera di videosorveglianza'' della polizia locale che hanno ripreso il brutale pestaggio di due poliziotti, fuori servizio, ai danni del 63enne in una zona della movida milanese.
LE IMMAGINI DELLA
TELECAMERA - ''La telecamera posizionata lungo viale Gorizia'', in
zona Darsena (erano le 3 di notte del 20 maggio), scrive il pm,
''documenta una narrazione del tutto differente'',
rispetto a quella riportata nella ''relazione di servizio'' dei due
agenti, i quali avevano detto di essere stati aggrediti dall'uomo che
era poi caduto ''di faccia''.
Sul volto dell'anziano, invece, sono state riscontrate ''un
impressionante numero di fratture''. L'uomo,
''certamente alterato da assunzione di alcol'' compie un ''gesto
tanto insensato quanto risibile'' e si ''toglie la giacca'' e segue i
due, ''rimanendo poi fermo al centro della carreggiata''. Il pm
scrive che non si puo' sapere cosa l'anziano ''abbia detto, possiamo
ipotizzare che fossero le frasi sconclusionate e, perche' no,
provocatorie di un ubriaco un po' molesto''.
Quello che ''nemmeno
un pubblico ministero con anni di esperienza quale chi scrive avrebbe
mai potuto immaginare e'
la reazione fredda ma bestiale dei due'' che dovrebbero essere
''rappresentanti dell'ordine''. Prima
un ''pugno'' quando l'uomo e' ancora in mezzo alla strada, poi ''un
calcio in pieno volto di violenza inaudita'' da parte dell'altro
poliziotto. ''Nel lieve sobbalzo del corpo - si legge ancora - le cui
immagini la telecamera impietosamente ci trasmette, sembra poter
percepire il rumore delle ossa che si frantumano''. L'uomo
''esanime'' viene ''trascinato'' dall'altro lato della strada dove
l'aggressione prosegue. Le
fratture in faccia, una quarantina in totale, sono elencate nelle
carte delle indagini.
venerdì 29 giugno 2012
pc 29-30 Giugno- Sul gay pride palermitano e sulla polemica in corso.
Anche quest’anno a Palermo si è svolto il gay pride
attraversando le vie centrali della città.
Come gli scorsi anni anche alcune componenti del movimento
palermitano vi hanno partecipato e organizzato i propri carri; le novità invece,
seppur di natura differente, sono due:
la prima è stata la partecipazione delle istituzioni cittadine
a partire dal sindaco Orlando.
La seconda è che in maniera inedita si è sviluppata una
polemica “a sinistra” sulla natura del gay pride come strumento di lotta.
Le due questioni, come scrivevamo, seppur differenti, a
nostro avviso sono correlate e le tratteremo insieme.
Innanzitutto incominciamo col dire che anche quest’anno non
abbiamo partecipato al gay pride perché non ne condividiamo le forme, non le
rivendicazioni.
Come successo con gli interventi critici precedenti al
nostro, in particolare quello di 3 giovani compagni, ci aspettiamo già di
essere sommersi da offese ed epiteti come “omofobo”, “fascista”, intollerante”,
non ci interessa.
Crediamo che in una società come la nostra dove il
maschilismo/machismo impera, le istanze della comunità LGBT siano giuste e
vadano supportate con iniziative CONCRETE
E MATERIALI DI LOTTA insieme a quelle contro la doppia oppressione sulle
donne.
Le nostre compagne organizzate nel Movimento Femminista
Proletario Rivoluzionario a livello locale e nazionale sono in contatto e in
alcuni casi lottano con soggetti, individuali o collettivi, facenti parte della
comunità LGBT che abbiano questa discriminante.
Come tutte le lotte, anche questa non è “neutra”, può essere
condotta con posizioni di “destra”, di “centro” o di “sinistra”.
Anche qui i paladini del post-moderno sicuramente ci
accuseranno di essere vetusti, dimostreremo con un esempio concreto quello che
vogliamo dire riferendoci alla questione dell’emancipazione femminile: da un
punto di vista borghese di “destra”, questa, può essere rappresentata dalla
piena integrazione delle donne nella società e nello stato (entrambi borghesi e quindi per natura maschilisti): l’ingresso
delle donne nell’esercito, la donna manager, le donne ministre nonché prime
ministre. Una posizione centrista reclama “più diritti” senza ritenere
necessario un cambiamento radicale della società odierna, una posizione di “sinistra”
incompatibile con le altre due prende atto che perché avvenga la piena
emancipazione/liberazione delle donne (e anche della comunità LGBT) questa
società deve essere abbattuta e ricostruita secondo nuove basi, e perché ciò
avvenga il soggetto distruttore e costruttore allo stesso tempo deve essere in
gran parte “donna”. Quest’ultimo punto lo approfondiremo dopo con un esempio.
Tornando al tema principale, la sfilata del gaypride a
nostro avviso ha connotazioni compatibili con questa società ed è per questo
fatto specifico che non vi partecipiamo e neanche ci interessa prendere parte
alle discussioni preparatorie perché da un lato ogni soggetto è libero di
organizzarsi come vuole e
secondariamente proprio per questo motivo non c’è da convincere nessuno a
seguire questa o quella pratica, quindi non avrebbe senso proporre agli
organizzatori del gay pride di costruire una manifestazione sulla stessa
questione ma con forme diametralmente opposte a quella che praticano da anni.
Per chiarire, noi ai differenza dei 3 giovani non abbiamo
nulla da “dissentire”, ci limitiamo a
non partecipare ad una street parade che in quanto tale non ha nessun elemento
di lotta bensì al contrario scimmiotta in maniera speculare e contraria i
canoni imposti da questa società come la commercializzazione dei corpi,
l’esibizionismo, la cultura dello sballo, la propaganda dell’immagine senza
sostanza, la “cultura” televisiva di bassa lega e che abbrutisce le masse,
altro che “dare fastidio” come si dice in alcuni comunicati di esponenti LGBT
locali!
Un’immagine che sintetizza tutto ciò: il ruolo di “madrina”
dell’evento che ricopre la Luxuria
dell’Isola dei Famosi…
Come si fa a definire “di lotta” una sfilata che come
pratica si riduce ad un corteo festoso, goliardico, dove il consumo di alcohol
o cannabis è una delle azioni principali?
Non che ci sia qualcosa di male in tutto questo in generale,
ma la lotta è ben altra cosa, è una cosa seria.
Cosa c’entra tutto questo con la denuncia della precarietà
come hanno annunciato alcuni compagni? Mistero. O meglio controsenso
rappresentato dalla partecipazione al corteo del Sindaco Orlando e di alcuni
membri della sua giunta in particolare di Rifondazione Comunista.
Camminare a braccetto con esponenti istituzionali non fa
onore agli organizzatori: questi personaggi sono esponenti degli stessi partiti
che negli anni passati hanno appoggiato governi che l’hanno inventata la
precarietà (Governo Prodi e pacchetto Treu), governi appoggiati dai “comunisti”
di rifondazione che in maniera criminale hanno ucciso con le bombe nella Ex
Jugoslavia e Afghanistan, personaggi che a livello locale già hanno governato e
creato problemi sociali vedi gli ex Pip in particolare, giusto per rimanere sul
terreno della precarietà.
Oggettivamente personaggi incompatibili con qualsiasi
istanza di cambiamento.
Manifestazioni di questo tipo sono a nostro avviso
autoreferenziali e respingenti verso l’esterno, e se ancora ce ne fosse bisogno
ribadiamo che non c’entra l’oggetto in se ma è la forma che noi critichiamo.
Stesso discorso abbiamo fatto in passato per manifestazioni
di diverso tipo ma con la stessa forma utilizzando carri sound system e
comportando uso di canne e alcohol a fiumi come alcune manifestazioni
studentesche o la may day parade (molto simile al gay pride), forme che a
nostro avviso DANNEGGIANO il
raggiungimento dell’obiettivo sempre che ce ne sia uno.
Quando ci siamo trovati in manifestazioni studentesche di
questo tipo è stato difficile non notare lo sdegno della “gente comune” e in
particolare per quanto ci interessa maggiormente, di lavoratori che GIUSTAMENTE bollano queste
manifestazioni come carnevalate ridicole.
Interessante notare anche che quando il movimento
studentesco si è rafforzato e ha raggiunto maggiore consapevolezza politica
(vedi quello del 2010) ha bandito queste forme di “cazzeggio” prediligendo
forme di protesta (nel vero senso della parola). Non a caso quando succede questo, e si da
veramente fastidio, lo stato alza il tiro dello scontro e scatta la repressione
sistematica.
Chi si pone politicamente dentro queste dinamiche non può
non fare questi ragionamenti e limitarsi ad enunciare che bisogna trovare
l’unità con i lavoratori e le loro lotte concrete.
Non a caso molti soggetti sia individuali che politici che partecipano
a queste sfilate, quotidianamente (e qui la critica dei 3 “incriminati” è
giusta) neanche sa lontanamente cosa sia una lotta sul posto di lavoro, contro
la guerra, contro l’attacco ai lavoratori che questo governo sta portando
avanti.
Quello che gli organizzatori della comunità LGBT palermitana
dovrebbero apprendere è che il diritto alla critica è sacrosanto, soprattutto
quando è costruttiva. Oggettivamente equiparare il documentino dei 3 giovani
compagni, che pone argomentando delle serie questioni in maniera disinteressata
e sicuramente non per secondi fini politici, ai comunicati maschilisti e
omofobi dei fascisti di varie organizzazione è proprio una caduta di stile di
basso livello che rasenta l’idiozia.
La comunità LGBT che a causa dello humus moderno fascista è
indegnamente attaccata culturalmente e spesso anche fisicamente dalla
manovalanza fascista o anche da chi non essendo dichiaratamente tale lo è nei
fatti, perché non ha mai partecipato a manifestazioni antifasciste?
Dov’era la comunità LGBT quando a Palermo Casapound per
poter presentare un libro alla Mondadori ha chiamato a raccolta i camerati
dalla Sicilia, dalla Calabria e da Roma godendo di un’indegna protezione di
stato con la militarizzazione del centro cittadino?
Al contrario, tornando alle posizioni di “destra”,
“sinistra” e “centro” è un bene che Paola Concia vada amichevolmente a trovare
i “fascisti del terzo millennio” di CasaPound o un male?
Piuttosto qualche anno fa il movimento antifascista ha
organizzato un corteo ad hoc a Catania in seguito alle provocazioni che Forza
Nuova aveva fatto durante il gay pride catanese, gli “stalinisti omofobi” sono
subito accorsi in solidarietà a chi aveva partecipato a quel gay pride pur non
condividendolo per come stiamo dicendo qui.
Tutto questo per dire che qualsiasi lotta è giudicabile
dalle pratiche e dalle posizioni concrete che assume.
Se non si pone la questione di classe sia all’interno del
movimento LGBT sia riguardo al potere politico che opprime anche i LGBT in
quanto scelte sessuali non si trova il bandolo della matassa. Un gay eletto in
parlamento non è la stessa cosa di un gay che per camparsi lavora.
Solo la rivoluzione contro questo sistema può emancipare
tutti gli sfruttati e gli esclusi, lo dimostrano le rivoluzioni attualmente in
corso nel mondo e per molti (purtroppo) poco conosciute. Ad esempio la Guerra Popolare nelle Filippine
che combatte un regime fascista e fantoccio filo-americano, nel corso degli
anni ha instaurato delle “zone liberate” ovvero controllate dal Partito
Comunista delle Filippine dove si stanno gettando le basi per costruire una
nuova società, ebbene proprio in una di queste zone liberate ha avuto luogo
qualche tempo fa il primo matrimonio tra omosessuali riconosciuto dal governo
rivoluzionario, cosa che dove regna il governo ufficiale sarebbe impensabile.
In un paese semifeudale come il Nepal dove gli omosessuali non sono proprio
liberi di esprimersi senza rischiare la vita, sono stati proprio i maoisti che
al culmine del processo rivoluzionario armato, abolita la monarchia fascista
hindù ed eletta l’assemblea costituente hanno eletto nella loro lista un
transessuale. In entrambi i casi le donne in questi processi rivoluzionari sono
in prima linea.
Ma come i marxisti non erano omofobi?
Concludiamo con un messaggio di un nostro compagno che,
stupore per molti dei bigotti e confusi organizzatori del gay pride palermitano
oltre ad essere un “vetero marxista-leninista-maoista” è anche gay ed
interpellato sull’argomento ha dato la seguente risposta:
“Caro compagno,
Sono assolutamente
d'accordo con chi definisce il Gay Pride una carnevalata; purtroppo sono
tante/i le 'sorelle' ed i 'fratelli' che si vedono in quel giorno e poi
spariscono - intanto al Pride ci si può andare mascherati, e quindi irriconoscibili
- a nascondere la propria identità sessuale: non si è obbligati a metterci la
faccia, purtroppo.
Personalmente non amo
questo genere di manifestazioni, perché ritengo l'essere omosessuale un fatto
naturale: io sono gay, e non mi vergogno affatto di esserlo; detto questo, non
vedo perché ci debba essere un giorno particolare per dimostrare la propria
sessualità, qualunque essa sia.
Per questo, come sono
contrario al Gay Pride, a maggior ragione lo sono se si parla dell'orgoglio di
essere di qualunque sesso: maschio, femmina, o gay (il cosiddetto terzo sesso).
Mi fa ridere di gusto la Giornata della famiglia,
organizzata dal Pastore tedesco e dai suoi tirapiedi: forse che quella formata
da me e dal mio ragazzo non è la stessa cosa, solo perché non possiamo
procreare?
Esistono molte coppie
eterosessuali - regolarmente sposate in chiesa - in cui uno dei due, o magari
ambedue, è sterile: secondo i benpensanti questi nuclei non potrebbero essere
considerati famiglia, e non mi pare logico.
Utilizza pure, se e
come meglio credi, queste righe: forse potrebbero essere utile a qualcuno per
uscire allo scoperto, e sarebbe un passo avanti nella civiltà.
Saluti comunisti mlm.
Stefano Ghio -
Proletari Comunisti Genova”
Invitiamo a riflettere su queste argomentazioni politiche
soprattutto chi ha partecipato all’ultimo gay pride ed in particolare a tutti
quei giovani che hanno voglia di fare politica dal basso e che si sono pure
sbattuti nell’organizzarlo anche con sacrifici, di loro e della loro buona fede
abbiamo rispetto, di chi invece teorizza che sia un bene la partecipazione di
Orlando e dei vari politicanti di “sinistra” va tutto il nostro disprezzo.
Circolo proletari comunisti Palermo
giovedì 28 giugno 2012
pc 28 giugno - il fascismo padronale alla fiat reagisce alla sentenza su pomigliano con la naturale violenza di sistema - invitiamo gli operai fiat qualunque sia la loro organizzazione sindacale a rispondere come è necessario ! -
Marchionne: "Su Pomigliano folklore locale"
In a Changsha (Cina Meridionale) per presentare il nuovo stabilimento torna sulla vicenda del reintegro degli operai Fiom: "Non si può appartenere a un mondo in cui esiste un'Europa unificata e pretendere di sottostare alle regole del singolo Paese".
"L'Italia - ha proseguito Marchionne - ha un livello di complessità nella gestione delle questioni industriali che non esiste in altre giurisdizioni. Le implicazioni di questa decisione sulla situazione del business italiano sono abbastanza drastiche, perché tutto diventa tipicamente italiano e quindi molto difficile da gestire. Allo stesso tempo, nei miei viaggi in Cina, negli Usa o altrove non vedo nessuno veramente interessato a questa decisione, non c'è nessuno che fa la fila per venire a investire in Italia. Non credo che cambierà nulla, si renderà solo tutto più complesso".Fiat "ricorrerà in appello contro questa sentenza - ha concluso Marchionne -, ma concentrarsi su queste questioni locali è un atteggiamento dannoso. Ognuno di noi deve fare una scelta precisa, e decidere quale mondo vuole. Non si può appartenere a un mondo in cui esiste un'Europa unificata e pretendere contemporaneamente di sottostare alle regole del singolo Paese".
"Nel corso della sua storia - ha aggiunto Marchionne - Fiat non ha mai deviato dall'obbligo nei confronti del rispetto della legge e continueremo a farlo. Fiat rispetterà la decisione del tribunale come ha sempre fatto. Posso dire che la decisione è in mano al nostro staff legale e che presenteremo appello contro la pronuncia della Corte. Non importa quello che io penso".
La sentenza. Il Tribunale di Roma ha condannato la Fiat per discriminazioni contro la Fiom a Pomigliano: 145 lavoratori con la tessera del sindacato di Maurizio Landini dovranno essere assunti nella fabbrica. Inoltre, 19 iscritti al sindacato avranno anche diritto a 3.000 euro per i danni ricevuti. "Evidentemente Marchionne pensa di vivere nel paese di Pulcinella. Infatti, dire che le norme italiane sono 'folkloristicamente locali' equivale a calpestare l'ordinamento giuridico e a farsi beffa delle sentenze dei tribunali", dichiara la senatrice Giuliana Carlino, capogruppo dell'Italia dei valori in Commissione lavoro, che aggiunge: "l'ad di Fiat che discrimina i sindacati scomodi dovrebbe avere almeno la decenza di tacere. Reintegri piuttosto i tre operai di Melfi ingiustamente licenziati e assuma i 145 iscritti Fiom nella fabbrica di Pomigliano d'Arco. L'arroganza dell'ad Fiat è diventata davvero insopportabile: a questo punto le ipotesi sono due: o Marchionne prende lezioni dal ministro Fornero o viceversa.
Fiat: "Sciopero Sevel per gli Europei". "La Fiom ha proclamato per oggi alla Sevel di Val di Sangro uno sciopero di quattro ore in coincidenza con lo svolgimento della semifinale del campionato europeo di calcio tra Italia e Germania. L'iniziativa viene ufficialmente presentata come un'azione di protesta contro la politica del governo e la riforma del mercato del lavoro. Ma la scelta dell'orario e la programmazione solo sul secondo turno non lasciano dubbi". Lo afferma la Fiat in un comunicato. "Si ripropone - afferma l'azienda - un film già visto in passato, quando guardare la partita di calcio era più importante che andare a lavorare. Vale la pena di ricordare che appena due giorni fa, il 26 giugno, la Fiom aveva già indetto uno sciopero con le stesse motivazioni e che l'adesione era stata inferiore al 3% sulla media dei tre turni. Riteniamo doveroso prendere posizione contro questo uso assolutamente improprio e strumentale del diritto di sciopero. Ci preoccupa questa condotta estremamente disinvolta della Fiom che, in un momento di grave difficoltà economica, mette la partita di calcio davanti alle esigenze produttive".
il comunicato di proletari comunisti
La sentenza del Tribunale di Roma della Giudice Barontini che impone alla Fiat di Pomigliano di riassumere immediatamente 145 operai della Fiom ha messo a nudo in forma efficace e anche originale la discriminazione scientifica delle assunzioni nella nuova Fabbrica Italia di Pomigliano. Una pulizia etnica antisindacale, antioperaia, e antidemocratica che non ha precedenti nel nostro paese ed è difficile da ritrovare anche in altri paesi imperialisti.
Ha messo a nudo la fabbrica dei mostri
che Marchionne ha costruito, con gli operai resi automi, sudditi e
macchiette, al servizio del profitto.
Gli operai di Pomigliano dello Slai
cobas in maniera più continua e sistematica hanno denunciato e
combattuto questa logica, cominciata ancor prima che la Fabbrica
Italia, con le epurazioni e lo stabilimento ghetto di Nola. Allora la
Fiom taceva e acconsentiva. Poi il ciclone Marchionne ha scatenato la
sua offensiva producendo quello che la sentenza della giudice ha
messo a nudo.
La gioia, la commozione e l'orgoglio di
aver resistito che ha preso gli operai interessati alla sentenza, noi
la comprendiamo e la condividiamo ed è simile a quella dei tre
operai della Fiom della Sata licenziati e poi vincenti in tribunale,
poi nuovamente tenuti fuori e nuovamente vittoriosi nel tribunale che
ne ha imposto il reintegro immediato sul posto di lavoro, ma tuttora
fuori dalla fabbrica.
La Fiat ha reagito con il solito odioso
livore annunciando l'immediato ricorso e quindi la chiara intenzione
di non fare realmente rientrare questi operai. Al suo fianco sono
scesi in campo subito gli industriali torinesi, quei luridi fascisti
compari di Biagi, Sacconi e Tiraboschi, che hanno subito parlato di
colpo alle possibilità di fare industria in questo paese e di
magistratura e sindacato praticamente come dei mali.
Ma dove è esplosa la reazione più
rabbiosa è nelle fila dei sindacalisti asserviti al padrone che
tanto hanno fatto in questi mesi per essere ammessi come servi alla
gestione del piano. Questi sono arrivarti a parlare di “sentenza
discriminatoria” ai loro danni, di sentenza che imporrebbe
all'azienda di assumere quelli con la tessera della Fiom, e che
quindi ora si attiveranno ancor più di prima anche sul piano
giudiziario per impedire l'attuazione di questa sentenza. Reazioni
vergognose che suscitano giuste indignazioni, tra gli operai esclusi
e tra tutti coloro che li hanno sostenuto, ma sono una solare e
ostentata evidenziazione di cos'è la fabbrica neocorporativa e
fascistizzante nel piano Marchionne, nell'adesione progressiva dei
padroni a questa logica, nell'edificazione di uno Stato e di un
regime che ne dia fondamento stabile.
A fronte di questo, lontani dalla
realtà appaiono le reazioni della Fiom, di Landini e di tutto l'arco
che pur condivide e sostiene la sentenza e la battaglia degli operai
di Pomigliano. Sembrano gli unici che non vogliono capire qual'è la
realtà e la portata dello scontro in corso.
“In Fiat si ricomincia da tre:
diritti, democrazia, lavoro”, scrive la Fiom nazionale. “A
ripristinare la verità ci ha pensato il tribunale di Roma”, “La
sentenza del tribunale riporta la Costituzione e le leggi dentro i
cancelli della Fabbrica Italia P e riconsegna i lavoratori la libertà
di iscriversi al sindacato che si sceglie e ad essere assunti
indipendentemente da quale tessera sindacale si ha o da quale accordo
si firma o non si firma”. Dire questo significa ingannare i
lavoratori!
Perchè non ricomincia un bel niente
nella Fiat Pomigliano con questa sentenza, come purtroppo non è
ricominciato ancora un bel niente con la sentenza che ha reintegrato
i tre attivisti licenziati della Sata. E' dichiarare “vittoria”
quando la guerra ancora non si è vinta e in certi casi è ancora
all'inizio. Il fascismo padronale non accetta le sentenze, conta
anch'esso su giudici e ancor più sullo Stato, su leggi al servizio
del capitale, sull'esercizio della forza del ricatto e sul comando
del capitale, per continuare per la sua strada, per proseguire nella
sua guerra, per rafforzare il suo esercito, rappresentato soprattutto
dalle organizzazioni sindacali firmatarie, e impedire, quindi, che
gli operai rientrino e la marcia venga fermata e invertita.
Landini insiste, poi, che il governo,
il parlamento, le forze politiche intervengano immediatamente per
ripristinare in tutti gli stabilimenti del gruppo Fiat l'esercizio
delle libertà sindacali e dei diritti delle persone che lavorano e
per rendere certo il futuro industriale, produttivo e occupazionale
del gruppo Fiat in Italia. Landini non sa o fa finta di non sapere
che governo, parlamento e forze politiche sono tutte dalla parte
della Fiat e contro questa sentenza; che Monti è uomo Fiat ancor più
di Berlusconi; che in parlamento se c'è qualcosa che unisce
veramente saldamente Bersani e Alfano è quella di essere
rigorosamente dalla parte della Fiat e di Marchionne.
Questa linea e queste posizioni sono
compagni di strada del fascismo padronale e non mettono in condizione
gli operai , anche quando sono determinate, orgogliose, combattive di
condurre questa battaglia per vincerla.
Per vincere questa battaglia bisogna fare la guerra e se vanno usate tutte le armi disponibili, una di esse è principale: gli operai riammessi devono rientrare in fabbrica con la lotta e con la forza, accettando lo scontro con l'azienda, i capi, i suoi guardiani, col sindacalismo di regime, con lo Stato e le sue forze repressive. E' in questa lotta che gli operai possono verificare chi è realmente dalla loro parte e chi no. E' questo il segnale indispensabile che può riaprire i giochi, nell'interesse della classe operaia, delle libertà sindacali, delle libertà democratiche.
Per vincere questa battaglia bisogna fare la guerra e se vanno usate tutte le armi disponibili, una di esse è principale: gli operai riammessi devono rientrare in fabbrica con la lotta e con la forza, accettando lo scontro con l'azienda, i capi, i suoi guardiani, col sindacalismo di regime, con lo Stato e le sue forze repressive. E' in questa lotta che gli operai possono verificare chi è realmente dalla loro parte e chi no. E' questo il segnale indispensabile che può riaprire i giochi, nell'interesse della classe operaia, delle libertà sindacali, delle libertà democratiche.
Ma tutti coloro che non sono Fiom non
possono pensare che facendo la stessa cosa salvano la loro anima,
così come chi si limita in questo scontro ad appoggiare e stare a
guardare, esaltare e coltivare gli elementi tuttora fragili di
spontaneità operaia.
proletari comunisti _PCm italia
26-6-2012
pc 28 giugno - Taranto Senza luce e acqua, rivolta in carcere
detenuti hanno appiccato incendi e tentato di forzare le porte delle celle di Annalisa Latartara
Al
buio, senz’acqua, in quattro stretti in una cella, con una temperatura
che superava i quaranta gradi. La scorsa notte, nel carcere di Taranto,
è esplosa la protesta dei detenuti. Già provati dai disagi causati
dalle ripetute interruzioni nella fornitura dell’acqua, quando si è
verificato anche un black out elettrico, si sono ribellati appiccando
il fuoco ad alcune bombolette a gas usate per scaldare il cibo,
gettandole nei corridoi delle sezioni e nei cortili. Detenuti e agenti
della Polizia penitenziaria, a causa del fumo, hanno accusato malori.
Due reclusi e alcuni poliziotti sono stati soccorsi dalle ambulanze del
118 e trasportati in ospedale. Dopo le cure, sono stati subito
dimessi. La protesta ha avuto un prologo nel corso della giornata di
avantieri per l’erogazione a singhiozzo dell’acqua nelle celle roventi a
causa della temperatura esterna molto alta. A completare lo scenario
di tensione e malessere ha contribuito il black out verificatosi
intorno alle 21 (in diversi quartieri del capoluogo ionico) che ha
oscurato l’intera casa circondariale. Alla mancanza di erogazione si è
aggiunto un problema al gruppo elettrogeno che non è entrato in
funzione. A quel punto sono scattate le prime proteste da parte dei
reclusi che hanno cominciato a sbattere le pentole contro le
inferriate. Il direttore Stefania Baldassari e il comandante della
Polizia penitenziaria Giovanni Lamarca sono subito rientrati disponendo
il richiamo dalle proprie abitazioni degli agenti liberi dal servizio
che, prontamente, hanno raggiunto il carcere per aiutare i colleghi in
una situazione che stava diventando sempre più critica. I detenuti,
dopo le prime rimostranze, hanno tentato di forzare le porte delle
celle, sbattendo contro le brande sulle quali dormivano. Da quanto si è
appreso da fonti sindacali, la situazione è precipitata quando da
alcune celle sono state lanciate bombolette di gas utilizzate per
cucinare nei corridoi delle diverse sezioni o all’esterno, provocando
incendi e piccole esplosioni. I più esagitati hanno dato fuoco anche a
materassi e lenzuola. Mentre l’atmosfera all’interno è diventata
incandescente, all’esterno del carcere i mezzi delle altre forze
dell’ordine e dei vigili del fuoco inviati dal prefetto Claudio
Sammartino e dal questore Enzo Giuseppe Mangini, erano schierati,
pronti ad intervenire qualora la situazione fosse degenerata e si fosse
verificata un’evasione in massa. «L’azione di supporto delle altre
forze dell’ordine è stata immediata e rassicurante. L’emergenza è stata
gestita nel migliore dei modi grazie alla collaborazione di tutti, a
cominciare dal personale della struttura». Ha commentato il direttore
della casa circondariale, Baldassari. A causa del black out, la
cerimonia di commemorazione di San Basilide, patrono del Corpo di
Polizia Penitenziaria, programmata ieri mattina, è stata rinviata a
data da destinarsi. I vertici della casa circondariale sono stati
impegnati nella gestione della situazione di emergenza. Anche perchè i
disagi si sono protratti per l’intera giornata a causa dell’erogazione a
singhiozzo. Il servizio è stato parzialmente ripristinato col ricorso
all’approvvigionamento con autobotti. L’invio è stato disposto anche
dal sindaco Ezio Stefàno per alleviare i disagi ai circa 700 detenuti
ospiti della struttura che potrebbe ospitarne soltanto la metà.
pc 28 giugno - Parma: chiudere CasaPound. Sabato 30 Giugno Manifestazione antifascista
"Il 12 maggio scorso il gruppo fascista CasaPound ha assaltato il Circolo Arci Minerva armato di bastoni catene e armi da taglio. L'azione di contrasto gestita dagli antifascisti lì presenti e dai soci del circolo ha evitato il peggio. I venti fascisti non sono riusciti nel loro intento di devastare il circolo e provocare gravi danni fisici alle persone.
Non è la prima volta che CasaPound compie azioni di questo tipo. Da anni, in tutta Italia questo gruppo si rende protagonista di una condotta tipicamente squadrista e violenta che tramite aggressioni fisiche cerca di guadagnarsi spazio e visibilità. CasaPound si dichiara "non conforme", ribelle e dalla parte degli italiani ma i fatti dimostrano quanta distanza ci sia tra i loro slogan e la realtà. Più volte si sono candidati nelle file del PDL, da sempre favorevoli al nucleare, sono arrivati ad ospitare Dell'Utri, a rivalutare Craxi o a farsi patrocinare alla Camera da Scilipoti pur di prendersi un posticino ai piani alti.
Ma non è solo CasaPound il fascismo che ci deve preoccupare. Le scelte politiche imposte dal governo, gli operai caricati davanti alle fabbriche, l'isolamento e la repressione che riceve chiunque cerchi di opporsi a questo sistema di poteri hanno ben poco da spartire con la democrazia. Un contesto di crisi economica e politiche autoritarie simili in tutta Europa che favorisce l'emergere di gruppi neonazisti come avvenuto in Grecia. Per questo un gruppo fascista come CasaPound non deve essere sottovalutato, ignorato o accettato, per questo non va dimenticata l'aggressione del 12 Maggio. Parma è da sempre antifascista e non può accettare la sua presenza."
Ritrovo ore 17,00, Parco Montermini- Via Ognibene- Q.re Montanara.
pc 28 giugno - la piattaforma dei padroni per il contratto dei metalmeccanici presentata da FIM_UILM - combatterla è necessario
Il contratto dei metalmeccanici si apre all'insegna degli interessi dei padroni e dell'applicazione a livello contrattuale della riforma Fornero. Questo viene chiaramente espresso dalla piattaforma presentata da Fim-Uilm. Questa parte dalla premessa neo corporativa e padronale che discussione, trattativa e firme, avvengano dentro questo recinto, che esclude di fatto la Fiom.
Quindi, non solo questa piattaforma si presenta come pessima ma vuole portarci al primo di una nuova era di contratti fondati sulla cancellazione degli interessi di classe e del sindacato di classe.
L'attuale uomo forte dei padroni nel sindacato metalmeccanici è il sindacalista venduto proveniente dall'Ilva di Taranto, Palombella ,segr. nazionale della Uilm, il quale chiarisce:
“E' un contratto di controtendenza con le idee di politica industriale egemone in questo periodo di crisi. Riconfermiamo la contrattazione di secondo livello e la discussione col mondo industriale in una logica non conflittuale”.
In questa piattaforma l'aumento salariale sostanzialmente non c'è, perchè non si può chiamare tale un aumento medio di 150 euro, come richiesta che alla conclusione andrà molto al di sotto, e che trattandosi di aumento medio significa la miseria di un caffè al giorno di aumento per la maggioranza operaia. Ma d'altra parte questa miseria di aumento è programmatica nelle intenzioni dei sindacati di regime, perchè si dice espressamente che non si vuole tanto puntare sul salario ma su altre cose chiamate ampollosamente “conciliazione tra tempi di vita e di lavoro”, “nuovi strumenti di welfare integrativo”, “partecipazione dei lavoratori alla vita aziendali”, “proposte per il riconoscimento e la valorizzazione della professionalità”. E qui partono tutta una serie di proposte che si prestano ad una gestione individuale dei rapporti con l'azienda, volte a conciliare con le esigenze familiari: tre giorni di permesso retribuito durante la nascita del figlio, incentivi alla scelta del part time e, per gli extra comunitari, utilizzo di permessi particolari per ricongiungersi coi loro familiari; quindi in stile Ratzinger, Palombella conclude: “il contratto va interpretato in una chiave familiare e sociale”.
E' evidente quindi che si tratta di un contratto che mira a cancellare nella testa dei lavoratori qualsiasi idea di difesa di interessi di classe e collettivi rispetto ai padroni, qualsiasi idea di combattere lo sfruttamento, di aumentare i salari e ridurre il lavoro, qualsiasi idea di tutela di diritti collettivi; per ridurre gli operai a casi individuali che con il tramite del sindacalista vanno gestiti in A questo va aggiunta l'applicazione contrattuale della riforma Fornero. E qui tocca, in una divisione dei compiti, al sindacalista Farina dell'altro sindacato venduto, la Fim, spiegare la cosa: “creare un percorso di accompagnamento alla pensione attraverso il part time in cambio di assunzione di apprendisti, affiancando lavoratori giovani ad anziani in uscita”.
Praticamente lavoratori con diritti e salari acquisiti negli anni vengono messi a part time a dividersi lo stesso stipendio sostanzialmente con giovani apprendisti, precari e ricattati. In alcune fabbriche ci immaginiamo perfino che, data la chiave familistica di tutta l'operazione, si possa arrivare a un sistema di affiancamento-ostituzione figlio/padre.
Arriviamo al welfare integrativo, a partire dalla sanità. Integrativo un cazzo! Con la cancellazione della sanità pubblica significa indirizzare i lavoratori verso il fondo integrativo Meta salute, per cui i lavoratori perdono i diritti in cambio di fondi previdenziali a gestione sindacal-padronale che ovunque nel mondo dove sono stati attuati hanno provocato sfracelli.
Infine la riforma dell'inquadramento. Per la centesima volta contenuta nelle piattaforme contrattuali ma fondata sull'unico imprescindibile criterio del padrone: niente passaggi automatici, terzi o quarti livelli in eterno e passaggi individuali pilotati fondati sulla meritocrazia del padrone che negli ultimi anni si è arricchita di servilismoai limiti dello “schiavo contento”.
Una piattaforma nel complesso non da approvare o disapprovare ma da combattere.
Riprendersi il contratto nazionale è divenuto ormai un obiettivo storico della classe operaia che richiederà in questa occasione come nel futuro una guerra e una lotta di classe e una ricostruzione del sindacato di classe. Certo, a partire da ciò che c'è, l'opposizione della Fiom, la presenza qua e là di spezzoni del sindacalismo di classe, ma sapendo che non basta.
Rispetto alle rivendicazioni per il nuovo contratto nazionale è evidente che esse debbano andare in direzione realmente opposta alla piattaforma Fim-Uilm. Sia pure nella difficoltà di conquistare gli obiettivi va tenuto conto dell'importanza di schierare i fronti, di difendere e incentivare la coscienza di classe, gli interessi di classe che nella crisi sono l'unica arma che hanno gli operai per non ridursi a schiavi.
L'aumento salariale neve essere in linea con le lotte operaie dell'intero arco dei paesi europei, e quindi essere nell'ordine didi almeno il doppio della richiesta Fim_Uilm. L'importante è legarlo al livello di forza che i lavoratori riusciranno ad esprimere e anche al fatto che esso debba essere sbilanciato soprattutto verso la maggioranza della categoria collocata tra il terzo e i quarto livello.
All'aumento salariale bisogna aggiungere l'irrigidimento sulla difesa del lavoro, di condizioni di lavoro e di sicurezza, contrastando sul campo la riforma Fornero, combattendo quindi i contratti precari e l'uso, abuso dell'apprendistato.
Infine, strappare dalle mani dei padroni lo strumento dei livelli, dell'inquadramento e dei permessi, stabilendo nuovi automatismi e diritti collettivi.
Comunque non c'è scelta: contrapporsi agli interessi dei padroni e al sindacalismo del padrone e al neo corporativismo come sistema funzionale al fascismo padronale; far rinascere nel fuoco di questo scontro l'unità di classe e il sindacalismo di classe.
Si può perdere questa tornata contrattuale, ma se facciamo questo sarebbe l'inizio per cominciare a vincere.
proletari comunisti -PCm Italia
28 giugno 2012
Quindi, non solo questa piattaforma si presenta come pessima ma vuole portarci al primo di una nuova era di contratti fondati sulla cancellazione degli interessi di classe e del sindacato di classe.
L'attuale uomo forte dei padroni nel sindacato metalmeccanici è il sindacalista venduto proveniente dall'Ilva di Taranto, Palombella ,segr. nazionale della Uilm, il quale chiarisce:
“E' un contratto di controtendenza con le idee di politica industriale egemone in questo periodo di crisi. Riconfermiamo la contrattazione di secondo livello e la discussione col mondo industriale in una logica non conflittuale”.
In questa piattaforma l'aumento salariale sostanzialmente non c'è, perchè non si può chiamare tale un aumento medio di 150 euro, come richiesta che alla conclusione andrà molto al di sotto, e che trattandosi di aumento medio significa la miseria di un caffè al giorno di aumento per la maggioranza operaia. Ma d'altra parte questa miseria di aumento è programmatica nelle intenzioni dei sindacati di regime, perchè si dice espressamente che non si vuole tanto puntare sul salario ma su altre cose chiamate ampollosamente “conciliazione tra tempi di vita e di lavoro”, “nuovi strumenti di welfare integrativo”, “partecipazione dei lavoratori alla vita aziendali”, “proposte per il riconoscimento e la valorizzazione della professionalità”. E qui partono tutta una serie di proposte che si prestano ad una gestione individuale dei rapporti con l'azienda, volte a conciliare con le esigenze familiari: tre giorni di permesso retribuito durante la nascita del figlio, incentivi alla scelta del part time e, per gli extra comunitari, utilizzo di permessi particolari per ricongiungersi coi loro familiari; quindi in stile Ratzinger, Palombella conclude: “il contratto va interpretato in una chiave familiare e sociale”.
E' evidente quindi che si tratta di un contratto che mira a cancellare nella testa dei lavoratori qualsiasi idea di difesa di interessi di classe e collettivi rispetto ai padroni, qualsiasi idea di combattere lo sfruttamento, di aumentare i salari e ridurre il lavoro, qualsiasi idea di tutela di diritti collettivi; per ridurre gli operai a casi individuali che con il tramite del sindacalista vanno gestiti in A questo va aggiunta l'applicazione contrattuale della riforma Fornero. E qui tocca, in una divisione dei compiti, al sindacalista Farina dell'altro sindacato venduto, la Fim, spiegare la cosa: “creare un percorso di accompagnamento alla pensione attraverso il part time in cambio di assunzione di apprendisti, affiancando lavoratori giovani ad anziani in uscita”.
Praticamente lavoratori con diritti e salari acquisiti negli anni vengono messi a part time a dividersi lo stesso stipendio sostanzialmente con giovani apprendisti, precari e ricattati. In alcune fabbriche ci immaginiamo perfino che, data la chiave familistica di tutta l'operazione, si possa arrivare a un sistema di affiancamento-ostituzione figlio/padre.
Arriviamo al welfare integrativo, a partire dalla sanità. Integrativo un cazzo! Con la cancellazione della sanità pubblica significa indirizzare i lavoratori verso il fondo integrativo Meta salute, per cui i lavoratori perdono i diritti in cambio di fondi previdenziali a gestione sindacal-padronale che ovunque nel mondo dove sono stati attuati hanno provocato sfracelli.
Infine la riforma dell'inquadramento. Per la centesima volta contenuta nelle piattaforme contrattuali ma fondata sull'unico imprescindibile criterio del padrone: niente passaggi automatici, terzi o quarti livelli in eterno e passaggi individuali pilotati fondati sulla meritocrazia del padrone che negli ultimi anni si è arricchita di servilismoai limiti dello “schiavo contento”.
Una piattaforma nel complesso non da approvare o disapprovare ma da combattere.
Riprendersi il contratto nazionale è divenuto ormai un obiettivo storico della classe operaia che richiederà in questa occasione come nel futuro una guerra e una lotta di classe e una ricostruzione del sindacato di classe. Certo, a partire da ciò che c'è, l'opposizione della Fiom, la presenza qua e là di spezzoni del sindacalismo di classe, ma sapendo che non basta.
Rispetto alle rivendicazioni per il nuovo contratto nazionale è evidente che esse debbano andare in direzione realmente opposta alla piattaforma Fim-Uilm. Sia pure nella difficoltà di conquistare gli obiettivi va tenuto conto dell'importanza di schierare i fronti, di difendere e incentivare la coscienza di classe, gli interessi di classe che nella crisi sono l'unica arma che hanno gli operai per non ridursi a schiavi.
L'aumento salariale neve essere in linea con le lotte operaie dell'intero arco dei paesi europei, e quindi essere nell'ordine didi almeno il doppio della richiesta Fim_Uilm. L'importante è legarlo al livello di forza che i lavoratori riusciranno ad esprimere e anche al fatto che esso debba essere sbilanciato soprattutto verso la maggioranza della categoria collocata tra il terzo e i quarto livello.
All'aumento salariale bisogna aggiungere l'irrigidimento sulla difesa del lavoro, di condizioni di lavoro e di sicurezza, contrastando sul campo la riforma Fornero, combattendo quindi i contratti precari e l'uso, abuso dell'apprendistato.
Infine, strappare dalle mani dei padroni lo strumento dei livelli, dell'inquadramento e dei permessi, stabilendo nuovi automatismi e diritti collettivi.
Comunque non c'è scelta: contrapporsi agli interessi dei padroni e al sindacalismo del padrone e al neo corporativismo come sistema funzionale al fascismo padronale; far rinascere nel fuoco di questo scontro l'unità di classe e il sindacalismo di classe.
Si può perdere questa tornata contrattuale, ma se facciamo questo sarebbe l'inizio per cominciare a vincere.
proletari comunisti -PCm Italia
28 giugno 2012
pc 28 giugno - In Nepal - una assemblea nazionale della frazione rivoluzionaria decide di formare il nuovo Partito Comunista del Nepal maoista - proletari comunisti _PCm Italia esprime il suo pieno appoggio alla decisione che corrisponde alla posizione sostenuta da sempre in questi anni di lotta e di confronto con i compagni nepalesi
il comunicato stampa - traduzione non ufficiale - a cura di Basanta Membro del
Politbureau del Partito Comunista del Nepal-Maoista.
Partito Comunista del
Nepal-Maoista.Comitato Centrale.
Una Assemblea
Nazionale della frazione rivoluzionaria del Partito Comunista
Unificato del Nepal (Maoista) si è svolta con successo il 16-18
Giugno 2012. Con una sessione inaugurale, una sessione chiusa e una
sessione conclusiva, si è conclusa nei pressi dell’edificio di
Sherpa Sewa Samaj a Buddha, Kathmandu.
La storica assemblea nazionale ha preso
molte importanti decisioni.
Lo svolgimento è avvenuto come segue
1. Sessione inaugurale:
a. Una grande sessione inaugurale, tenuta dal compagno C. P. Gajurel, segretario del UCPN (Maoist), ha visto una grande partecipazione delle masse tra cui il segretario generale del partito Badal, i membri del comitato permanente compagno Dev Gurung e compagno Netra Bikram Chand, membri del Politbureau, membri del comitato centrale e membri del consultivo centrale: La sessione si è svolta sotto la presidenza del vice presidente del Partito compagno Kiran.
a. Una grande sessione inaugurale, tenuta dal compagno C. P. Gajurel, segretario del UCPN (Maoist), ha visto una grande partecipazione delle masse tra cui il segretario generale del partito Badal, i membri del comitato permanente compagno Dev Gurung e compagno Netra Bikram Chand, membri del Politbureau, membri del comitato centrale e membri del consultivo centrale: La sessione si è svolta sotto la presidenza del vice presidente del Partito compagno Kiran.
b. La sessione inaugurale è iniziata
con il canto vivo ed entusiasta dell’Internazionale del gruppo
culturale Samana.
c. Un minuto di silenzio è stato
osservato di tributo ai martiri della gloriosa Guerra Popolare e dei
vari altri movimenti popolari.
d. Il Vice Presidente compagno Kiran ha
inaugurato formalmente l’Assemblea accendendo una tradizionale
lampada ad olio e ha pronunciato un discorso mettendo in luce la
necessità di costruire un nuovo tipo di partito comunista rompendo
le relazioni con il gruppo opportunista.
e. Il compagno Netra Bikram Chand
(Biplab) membro del comitato permanente ha pronunciato un discorso di
benvenuto e ha messo in luce il significato dell’assemblea.
f. Il Presidente del Fronte di
Liberazione Dalit di tutto il Nepal compagno Tilak Pariyar, il
Presidente del Fronte di Liberazione Madhesi compagno Krishnadev
Singh Danuwar, la presidentessa dell’ Associazione delle Donne di
tutto il Nepal (Rivoluzionario) compagna Jayapuri Ghartimagar, il
presidente della Federazione delle Nazionalità Indigene di tutto il
Nepal compagno Suresh Alemagar, il presidente dell’Associazione
delle Famiglie degli Scomparsi durante la Guerra Popolare compagno
Ekraj Bhandari, il compagno Parbat a nome dell’associazione dei
combattenti feriti e disabili durante la Guerra Popolare ecc. hanno
pronunciato i loro discorsi augurando il successo dell’Assemblea.
g. La sessione inaugurale, infine, è stata dichiarata conclusa.
g. La sessione inaugurale, infine, è stata dichiarata conclusa.
2. Sessione chiusa:
Essa è stata presieduta dal compagno Mohan Baidya 'Kiran', presidente senior del nostro partito, il Partito Comunista del Nepal Unificato (Maoista), e diretta dal segretario generale Ram Bahadur Thapa 'Badal'. La sessione chiusa dell’assemblea nazionale della frazione rivoluzionaria del nostro grande e glorioso partito, è iniziata dal mattino presto. Nella sessione chiusa, la discussione si è svolta ulla base dell’agenda proposta, in un’atmosfera democratica e le decisioni prese sono state le seguenti:
Essa è stata presieduta dal compagno Mohan Baidya 'Kiran', presidente senior del nostro partito, il Partito Comunista del Nepal Unificato (Maoista), e diretta dal segretario generale Ram Bahadur Thapa 'Badal'. La sessione chiusa dell’assemblea nazionale della frazione rivoluzionaria del nostro grande e glorioso partito, è iniziata dal mattino presto. Nella sessione chiusa, la discussione si è svolta ulla base dell’agenda proposta, in un’atmosfera democratica e le decisioni prese sono state le seguenti:
a. Il Compagno Kiran ha presentato il
rapporto politico a nome del Comitato Centrale
b. Pampha Bhusal membro del Politbureau ha letto il rapporto politico.
c. Dev Gurung membro del comitato permanente ha presentato la costituzione a interim del partito.
d. Hitman Shakya 'Suman' membro del Politbureau ha annunciato la decisione del Comitato Centrale di dividere i partecipanti in 21 gruppi per sistematizzare la discussione sul rapporto politico e la costituzione ad interim del partito e di conseguenza si è proceduto con la discussione per gruppi .
b. Pampha Bhusal membro del Politbureau ha letto il rapporto politico.
c. Dev Gurung membro del comitato permanente ha presentato la costituzione a interim del partito.
d. Hitman Shakya 'Suman' membro del Politbureau ha annunciato la decisione del Comitato Centrale di dividere i partecipanti in 21 gruppi per sistematizzare la discussione sul rapporto politico e la costituzione ad interim del partito e di conseguenza si è proceduto con la discussione per gruppi .
e. I capigruppo dei differenti gruppi
hanno presentato le conclusioni della discussione e i loro
suggerimenti all’Assemblea. Compagno Prithivi Karki gruppo 1,
compagno Sharada Pokhrel gruppo 2, compagno Mousam gruppo 3, compagno
Roshan Janakpuri gruppo 4, compagno Suvas gruppo 5, compagno Dhiran
gruppo 6, compagno Laxmi Mudbari gruppo 7, compagno Sudip gruppo 8,
compagno Birgunj gruppo 9, compagno Gunaraj Lohani gruppo 10,
compagno Ajit Singh gruppo 11, compagno Indrajit Tharu gruppo 12,
compagno Akhanda gruppo 13, compagno Gambhir gruppo 14, compagno
Sarad Singh Bhandari gruppo 15, compagno Ishwar Chandra Gyawali
gruppo 16, compagno Laxman Pant gruppo 17, compagno Ramdip Acharya
gruppo 18, compagno Ekraj Bhandari gruppo 19, compagno Udaya Chalaune
gruppo 20, compagno Hasta Bahadur KC gruppo 21, hanno presentato i
loro punti di vista e suggerimenti dei loro rispettivi gruppi sul
rapporto politico e la costituzione ad interim su cui c’era un
accordo generale nello spirito ed essenza di base del rapporto
politico.
f. Seguendo la presentazione dei
suggerimenti dai differenti gruppi, una riunione del Comitato
Centrale della frazione ideologica si è riunito e ha deciso di
rispettare le opinioni e i punti di vista presentati dai differenti
gruppi e di conseguenza ha arricchito il rapporto politico e la
costituzione ad interim incorporando importanti suggerimenti.
g. Basandosi sulla posizione del Comitato Centrale, il Vice Presidente compagno Kiran ha presentato le sue chiarificazioni sul rapporto politico. Similmente, il membro del comitato permanente compagno Dev Gurung ha presentato una necessaria chiarificazione sulla costituzione ad interim.
g. Basandosi sulla posizione del Comitato Centrale, il Vice Presidente compagno Kiran ha presentato le sue chiarificazioni sul rapporto politico. Similmente, il membro del comitato permanente compagno Dev Gurung ha presentato una necessaria chiarificazione sulla costituzione ad interim.
h. Il Segretario Generale compagno
Ram Bahadur Thapa 'Badal' ha posto il rapporto politico e la
costituzione ad interim all’adozione dell’Assemblea Nazionale. E
l’Assemblea Nazionale ha adottato entrambe le proposte
all’unanimità.
i. Le questioni salienti e la conclusione del rapporto politico possono essere presentate come segue.
i. Le questioni salienti e la conclusione del rapporto politico possono essere presentate come segue.
Innanzitutto, il rapporto ha analizzato
l’attuale situazione nazionale. E' stato detto che le principali
ragioni dietro la dissoluzione dell’Assemblea Costituente senza
scrivere la costituzione sono state l’inazione e le incompetenze
dei principali leader dei grandi partiti insieme alla cospirazione
reazionaria interna e straniera. E' stato detto che la contraddizione
tra compradori, borghesia burocratica e classe feudale e
l’espansionismo indiano in un polo e l’ampio popolo nepalese
dall’altro è la principale contraddizione, il rapporto politico ha
quindi sottolineato il bisogno di alzare una forte voce in difesa
dell’indipendenza nazionale. Similmente, analizzando la situazione
internazionale, è stato dichiarato che la contraddizione tra
imperialismo e nazioni oppresse è la principale contraddizione al
momento. In questa fase, dice il rapporto, gli USA e altri paesi
imperialisti sono attraversati dalla crisi economica; questo ha avuto
un serio impatto negativo sulla vita delle masse popolari in tutto il
mondo e che questa situazione sta portando alla creazione di un mondo
multi-polare. Il rapporto ha affermato che le forze soggettive sono
deboli in confronto alla situazione oggettiva e ha gettato un’enfasi
speciale sul bisogno di creare il tipo di forza necessaria per
affrontare la situazione costruendo dei genuini partiti comunisti
rivoluzionari nel mondo.
Il rapporto ha elencato gli eventi
sviluppatisi dopo l’inizio della grande Guerra Popolare e i compiti
del partito e della rivoluzione. Essi sono i seguenti:
1. La politica che la Seconda
Conferenza Nazionale aveva adottato nella conferenza di tutto il
partito, il governo ad interim e la scrittura della costituzione
sotto la sua leadership come tattica era sostanzialmente corretta, ma
il rapporto ha tratto come conclusione che essa ha aperto la porta
nel partito per rimanere intrappolato nell’opportunismo e ha
concluso che definire una serie di idee sviluppatesi nella forma di
espressione centralizzata di una leadership collettiva nella forma
del Cammino Prachanda si è verificato essere sbagliato nella
pratica.
2. Nella bozza di proposta sulla
Democrazia del 21esimo secolo, il Comitato Centrale aveva accettato
che il ruolo dei partiti amici sarebbe stato competitivo non solo
cooperativo. Ma nel corso dei negoziati di pace, è sembrato che il
partito ha iniziato a competere politicamente con altre forze che non
sono amiche. Quindi è stato concluso che il principale obiettivo
della presentazione di quella proposta nel Comitato Centrale è stato
quello di abbandonare l’obiettivo del potere statale democratico e
proletario del popolo. È stato anche affermato che è necessario
sviluppare la democrazia nel Partito Comunista, nell’Esercito di
Liberazione Popolare e nel Nuovo Stato.
3. in questo quadro, la repubblica
democratica adottata come tattica dal meeting di Chunwang si è
trasformata in realtà in strategia e ha mostrato che la posizione di
Chunwang affermando che l’analisi dell’imperialismo di Lenin e
Mao è rimasta indietro, ha adottato la posizione strategica della
politica del vecchio parlamentarismo. Dicendo di voler sviluppare la
strategia e la tattica in un nuovo modo si è giunti a una posizione
sbagliata.
4. Senza garantire il rafforzamento dei
risultati della Guerra Popolare e del Movimento di Massa, il
compromesso frettoloso raggiunto negli accordi inclusi. quelli dei 12
punti, 8 punti, Accordo Comprensivo di Pace ecc. hanno seriamente
colpito il credito e il valore della rivoluzione nepalese, la guerra
popolare, le aspettative e le aspirazioni di trasformazione del
popolo nepalese. Nel processo rivoluzionario gli accordi possono e
dovrebbero essere fatti. Ma, facendo questo, l'interesse del
proletariato, delle masse popolari e della rivoluzione non devono
essere traditi. Invece, è successo proprio questo.
5. La frazione rivoluzionaria del
partito lavora ora duro per correggere ogni problema, debolezza e
deviazione e in questo nelle assemblee e i meeting tra cui a
Kharipati e Palungtar ha assunto un importante ruolo al riguardo.
6. La creazione dell’Esercito
Popolare di Liberazione , la fondazione di aree base e governo
popolare, il ruolo assunto dai lavoratori, contadini, donne,
nazionalità indigene e Dalits; e la consapevolezza sviluppata in
questo intero processo sono alcuni dei principali risultati che
abbiamo ottenuto e vanno visti in senso positivo. La conclusione è
che dobbiamo andare avanti partendo da questa base.
7. Una delle principali decisioni prese dalla storica assemblea nazionale è che c’è una seria deviazione neo-revisionista di destra sia in Prachanda che in Baburam. Pur ammettendo che essi hanno assunto un ruolo positivo nel corso della rivoluzione e della grande Guerra Popolare,va tratta la conclusione che essi hanno subito una grave deviazione nell’ultimo periodo. Questo tipo di deviazione è apparsa in ogni campo della teoria, politica, filosofia, strategia, tattica e anche nella condotta. In questa situazione questa deviazione si è apertamente manifestata in liquidazionismo di destra, capitolazionismo di classe e nazionale e dato che il partito ormai ha cambiato il suo colore, è stato deciso che la formazione un partito comunista di tipo nuovo è un dovere. E, dato che ci sono ancora diversi compagni rivoluzionari dentro questo gruppo neo-revisionista, abbiamo preso la decisione di fare appello a tutti loro adessere parte della corrente rivoluzionaria ribellandosi a questo opportunismo.
8. E' stato deciso di organizzare il
Congresso del Partito il prossimo 12 Febbraio 2013. E' stato anche
deciso di mantenere la porta aperta per l’unità fino al Congresso
del Partito se la leadership del gruppo neo-revisionista corregge i
problemi e trasforma se stessa.
9. L’assemblea ha deciso di difendere
gli attuali risultati quali Repubblica, Federalismo e secolarismo.
Nell’attuale situazione dove il paese
è ancora in una condizione semi-feudale, semi-coloniale e
neo-coloniale, il bisogno di fare una rivoluzione di nuova democrazia
in Nepal è un dovere e la Convenzione ha deciso di portare avanti
il processo della rivoluzione. Nell’attuale contesto,
l’instaurazione di una Repubblica Popolare Federale e la questione
di difendere l’indipedenza nazionale sono state adottate come
principali tattiche politiche.
10. Dato che i sogni di lavoratori,
contadini, donne, Dalit, nazionalità indigene e le masse delle
regioni oppresse manifestatisi nella grande Guerra Popolare, nei
movimenti di massa, nei movimenti Madhesh e in quelli condotti dalle
nazionalità indigene e dalle masse delle regioni oppresse non sono
stati raggiunti e i reazionari interni e stranieri e anche gli
opportunisti del partito hanno tradito il processo di scrittura della
costituzione, è stata presa la decisione di marciare avanti lungo la
direzione di preparazione della rivoluzione nepalese per mezzo
dell’insurrezione popolare assumendo le questioni
dell’emancipazione di classe, il federalismo con l’identità,
rappresentazione proporzionale inclusiva, privilegi e prerogative ecc
11. Facendo attenzione all’inutilità della riabilitazione e rielezione dell’Assemblea Costituente nell’attuale contesto dove l’Assemblea Costituente è stata dissolta, è stato deciso che la tattica dell’Assemblea Tavola Rotonda di Tutti i Partiti, Governo Ad Interim Unito per una nuova via d’uscita politica è la tattica corretta in questa fase e dovrebbe essere portata avanti in maniera complementare alla principale tattica della lotta per la Republica Popolare Federale e la difesa dell’indipendenza nazionale.
12. Mediante la conduzione della
battaglia ideologica contro il neo-revisionismo, l’assemblea ha
preso la decisione di organizzare un partito disciplinato e
rivoluzionario, preparando un codice di condotta ad opera del
Comitato Centrale e implementandolo fermamente e sistematizzando
volontari del popolo e organizzazioni di massa. È stata presa anche
una decisione di costruire un fronte unito comprendente le forze
patriottiche, repubblicane,di sinistra e federaliste.
13. Sono state prese decisioni per
condurre la battaglia per l'organizzazione del l’Assemblea Tavola
Rotonda, costruire il Governo Unito ad Interim, sviluppare la tattica
immediata per una nuova via d’uscita politica, difendere
l’indipendenza nazionale, provvedere al pieno rispetto delle
famiglie dei martiri, rendere pubblici i combattenti fatti scomparire
dallo stato durante la Guerra Popolare, condurre una lotta di
resistenza contro gli elementi compradori e corrotti, risolvere i
problemi scottanti della vita del popolo e combattere contro
l’aumento dei prezzi e la corruzione.
14. Gli aspetti principali della
costituzione ad interim del partito adottata dall’Assemblea sono i
seguenti:
- il principio guida del partito sarà
il Marxismo-Leninismo-Maoismo
- il partito, che è organizzato
rompendo le relazioni con gli opportunisti sarà chiamato Partito
Comunista del Nepal-Maoista.
- i compiti connessi all’organizzazione
del Partito, organizzazioni di massa, dipartimenti ecc. saranno
sistematizzati, il partito sarà ben disciplinato e militante sulla
base delle decisioni collettive e il sistema dei comitati. Sarà dato
rilievo alla trasparenza finanziaria e il sistema di controllo.
15. Dopo che la risoluzione politica e
la costituzione ad interim del partito sono state adottate, è stata
tenuta la riunione del Comitato Centrale con la presidenza del membro
più anziano Compagno Ishwori Dahal alias. Ashare Kaka. La riunione
ha eletto il Compagno Kiran come Presidente, il Compagno Badal come
Segretaio Generale, il compagno C. P. Gajurel come Segretario, il
Compagno Dev Gurung e il compagno Netra Bikram Chand come membri del
Comitato Permanentee ha anche deciso di continuare con gli stessi
membri del Politbureau, membri del Comitato Centrale, e i membri del
Comitato Consultivo che erano precedentemente nella frazione
rivoluzionaria. E' stato inoltre decisor il mandato di includere più
compagni nel Comitato Centrale.
- Il Compagno Ram Bahadur Thapa ha presentato le decisioni adottate dal Comitato Centrale prima dell’Assemblea Nazionale, e tutte le decisioni sono state adottate all’unanimità.
- Il Compagno C. P. Gajurel ha presentato la proposta sulle questioni attuali ed è stata adottata all’unanimità
3. Sessione conclusiva
a. Infine, l’Assemblea Nazionale è
stata dichiarata conclusa. In questa sessione conclusiva il compagno
Kunta Sharma membro del Comitato Consultivo, il compagno Takma K.C.
della famiglia dei martiri, il compagno Bishnu Pukar Shrestha dagli
intellettuali, il compagno Maila Lama dal Fronte Culturale hanno
indirizzato i loro migliori auspici e felicità per il successo
dell’Assemblea. Infine il compagno Kiran, nel suo discorso
conclusivo ha riaffermato insieme al suo impegno di spingere avanti
il compito del partito e la rivoluzione, ha ringraziato tutti quelli
che hanno contribuito al successo dell’Assemblea.
b. Infine, il programma è stato
concluso cantando slogan rivoluzionari in un’atmosfera animata ed
emozionata.
19 Giugno 2012
Con saluti rivoluzionari!
Ram Bahadur Thapa "Badal",
Segretario Generale, CPN-Maoist
Mohan Baidya " Kiran", Presidente, CPN-Maoist
Mohan Baidya " Kiran", Presidente, CPN-Maoist
pc 28 giugno - I soldi per i terremotati? Rischiano di rimanere ai partiti
I partiti hanno promesso di destinare i 91 milioni di euro della prossima tranche di finanziamento pubblico (rimborsi elettorali) alla ricostruzione in Emilia e a L'Aquila, ma per far sì che questi fondi vadano alle vittime del terremoto devono adottare una legge entro il 1° luglio, giorno in cui riceveranno i soldi. I partiti però hanno deliberatamente perso tempo in Parlamento così da affossare la legge e intascarsi i milioni di euro.
Ad autorizzare il trasferimento doveva essere il governo, con un decreto da emanare entro 15 giorni dall’approvazione della norma.
pc 28 giugno - Contro la NATO globale
da Stop NATO -
http://rickrozoff.wordpress.com/2012/06/22/nato-expands-military-network-to-all-continents/
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org
La NATO espande la sua rete militare a tutti i continenti
di Rick Rozoff
22/06/2012
I più alti funzionari militari - capi di stato maggiore della difesa - e altri rappresentanti provenienti da 55 nazioni aderenti o con rapporti di collaborazione con l'Organizzazione del Trattato Nord Atlantico si sono riuniti in Croazia dal 18 al 20 giugno per la Conferenza per la cooperazione strategico militare 2012.
Il Comando Alleato per la Trasformazione della NATO (ATC) [*], istituito nel vertice del 1999 in occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione a Washington e primo comando dell'alleanza con base negli Stati Uniti (a Norfolk, Virginia), riferisce che hanno partecipato "numerose nazioni con rapporti di collaborazione con la NATO di tutto il mondo, tra cui America Latina, Africa del Nord, Sud Pacifico ed Est asiatico" e che erano presenti Stati membri aderenti al Parternariato per la Pace, Dialogo Mediterraneo, Cooperazione di Istanbul e altre alleanze militari.
Il primo dei tre blocchi comprende 21 nazioni dell'Europa, dell'Asia centrale e caucasica (Armenia, Austria, Azerbaigian, Bielorussia, Bosnia, Finlandia, Georgia, Irlanda, Kazakistan, Kirghizistan, Macedonia, Malta, Moldova, Montenegro, Serbia, Svezia, Svizzera, Tagikistan, Turkmenistan, Ucraina e Uzbekistan). Il programma di Partenariato per la Pace è stato utilizzato per preparare l'ingresso nella NATO di dodici nazioni in qualità di membri a pieno titolo tra il 1999 e il 2009: Albania, Bulgaria, Croazia, Repubblica ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia e Ungheria.
I membri del Dialogo Mediterraneo sono: Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Mauritania, Marocco e Tunisia. Come vedremo in seguito, è previsto che la Libia sarà il prossimo partner.
Bahrain, Kuwait, Qatar ed Emirati Arabi Uniti sono membri dell'Iniziativa di Cooperazione di Istanbul, con Arabia Saudita e Oman in procinto di diventare nuovi membri, seguiti forse da Iraq e Yemen.
Tra le nazioni presenti all'incontro NATO nella capitale croata di Zagabria, intitolato Sfide attuali e future, dovevano presenziare gli Stati precedentemente chiamati Paesi di Contatto - Australia, Giappone, Nuova Zelanda e Corea del Sud - ora inclusi in una nuova categoria denominata "Partners di tutto il mondo" insieme con Afghanistan, Iraq, Mongolia e Pakistan.
Le nazioni sudamericane non erano identificate, ma il Comandante supremo delle forze alleate in Europa, l'ammiraglio James Stavridis, ha recentemente individuato El Salvador in America Centrale e la Colombia nell'America del Sud, rispettivamente come partner attuale e futuro della NATO e fornitori di truppe in Afghanistan. Lo stesso Stavridis a marzo ha detto al Congresso che il Brasile e l'India sono potenziali partner della NATO.
Prima di assumere i ruoli congiunti all'interno della NATO di Comandante supremo delle forze alleate in Europa e Comandante del Comando Europeo degli Stati Uniti nel 2009, Stavridis era a capo del Comando Sud degli Stati Uniti e, come tale, incaricato delle operazioni militari americane e dei rapporti militari in America Centrale, Sud America e nei Caraibi. Nel 2007 il comitato permanente della NATO "Maritime Group 1" ha condotto "operazioni di presenza" nel Mar dei Caraibi, dispiegando per la prima volta navi da guerra nell'area.
L'inclusione del Sud America segna per la NATO il passaggio di una nuova frontiera, con membri e partner di tutti e sei i continenti, che rappresentano oltre un terzo delle nazioni del mondo.
Il Comitato militare della NATO a gennaio ha tenuto una riunione dei capi della difesa in cui, come si può leggere sul sito web della NATO, "i rappresentanti delle più alte gerarchie di 67 paesi [hanno discusso] in varie formazioni, dell'evoluzione della NATO e delle operazioni da essa condotte, della realizzazione della nuova struttura di comando della NATO e delle sue conseguenze militari". Per la prima volta, i capi militari presenti rappresentavano più di un terzo dei 194 stati membri delle Nazioni Unite.
La Conferenza per la collaborazione strategico militare in Croazia si è svolta un mese dopo il vertice NATO di Chicago e si è concentrata sui risultati di quest'ultimo e sull'ulteriore attuazione del Concetto Strategico adottato in occasione del vertice precedente, in Portogallo alla fine del 2010.
Il Generale francese Stéphane Abrial, comandante in capo dell'ATC, ha aperto i tre giorni di Conferenza e ha posto particolare enfasi su due iniziative NATO, denominate Iniziativa di Forze Collegate e di Difesa Intelligente. La seconda è volta a mettere in comune le risorse del blocco dei 28 Stati membri della NATO in condizioni di austerità economica e la prima ad accrescere formazione, esercitazioni e utilizzo di equipaggiamento militare compatibile: entrambe le iniziative avranno l'effetto di favorire l'integrazione dei membri della NATO attraverso l' interoperabilità nelle operazioni all'estero, facendo della necessità economica una virtù militare.
Le caratteristiche principali di Difesa Intelligente sono il sistema di missili intercettori sotto controllo USA in Europa, l'acquisto di droni americani Global Hawk da parte dei paesi europei per il programma di Alleanza per la Sorveglianza a Terra e il pattugliamento dello spazio aereo del Baltico con aerei NATO.
I partecipanti alla Conferenza hanno quindi discusso tre questioni principali: le implicazioni del vertice di maggio per i paesi membri della NATO; il partnerariato per la stabilità e la sicurezza in Medio Oriente, Nord Africa e nella regione del Golfo Persico; l'Iniziativa di Forze Collegate in relazione alla formazione, alle esercitazioni, all'istruzione e la tecnologia. Tra gli altri temi trattati, il futuro sviluppo di partnership strategiche e le implicazioni dei miglioramenti nell'efficienza militare.
Nelle discussioni sull'espansione degli accordi di partenariato è stata evidenziata la nuova struttura Partners di tutto il mondo, così come il nuovo Menù di cooperazione, il processo di pianificazione e di revisione del Partenariato per la Pace, il Concetto sulle capacità operative e il Programma di partenariato e cooperazione individuale, il cui primo membro è la Mongolia da marzo e tra i prossimi l'Iraq, entrambi altresì membri del programma Partners di tutto il mondo. Le ultime e sempre più internazionali partnership sono descritte dall'ATC della NATO come "incentrate sulle priorità di incremento delle capacità, dell'interoperabilità, e a sostegno delle riforme nel settore della difesa e della sicurezza".
Un resoconto della Conferenza NATO ha ribadito l'asserzione dell'attuale Concetto Strategico che "la promozione della sicurezza euro-atlantica è meglio garantita attraverso una vasta rete di relazioni di collaborazione con paesi e organizzazioni in tutto il mondo".
In relazione al vertice di maggio, la stessa fonte dichiara: "L'Alleanza ha ribadito la sua volontà di fornire... ulteriore supporto ai partner regionali nei settori della strutturazione delle istituzioni della sicurezza, modernizzazione della difesa, sviluppo delle capacità e delle relazioni civili-militari. Sulla base di Iniziativa Marocchina, NATO e MD [Dialogo Mediterraneo], i paesi svilupperanno un nuovo quadro politico.
L'Alleanza, inoltre, è pronta ad accogliere la Libia come nuovo partner...".
Al vertice di Chicago è stata anche concordata l'apertura di un Centro Regionale in Kuwait dell'Iniziativa Cooperazione di Istanbul.
La Conferenza in Croazia ha enfatizzato "una struttura disponibile per le nazioni aderenti o con rapporti di collaborazione con la NATO per la formazione, lungo linee standardizzate" e la "capacità di integrare e facilitare la partecipazione dei partner alle esercitazioni".
L'approfondimento e l'ampliamento delle collaborazioni militari tra la NATO e le sue decine di partner, inclusa l'integrazione delle nazioni nella Forza di Risposta della NATO, sono state costruite in uno sforzo comune durante e dopo le guerre della NATO sui tre continenti: quelle in Kosovo, Afghanistan e Libia.
Come ha rimarcato la NATO riguardo l'Iniziativa di Forze Collegate, è "finalizzata a garantire che la NATO mantenga e costruisca avanzamenti importanti nell'interoperabilità tra alleati e partner a seguito delle recenti operazioni della NATO".
La costante espansione della partnership e delle operazioni militari della NATO in tutto il mondo, che ora coinvolgono tutti i continenti abitati, è del tutto inedita nella storia. Questo è il primo tentativo di stabilire un'alleanza militare internazionale che sia capace e pronta a intervenire in qualsiasi nazione e regione voglia, a beneficio geopolitico dei suoi Stati membri più importanti.
(*) ATC - Allied Command Transformation: Struttura responsabile per la formazione, la dottrina, la trasformazione dello strumento militare della NATO, nonché dell'attività di analisi strategica, di pianificazione e programmazione.
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