
secours rouge
La commission de la Sécurité nationale Knesset a voté à l’unanimité pour prolonger « l’état d’urgence carcéral » d’Israël jusqu’à la mi-janvier, permettant ainsi au système correctionnel du pays de continuer à héberger des prisonniers dans des conditions qui seraient autrement considérées comme illégalement précaires. En novembre, les députés israéliens avaient adopté un projet de loi autorisant le gouvernement à déclarer l’état d’urgence, ouvrant ainsi la voie à la levée temporaire des restrictions sur les conditions d’hébergement des prisonniers. Depuis lors, l’Administration pénitentiaire israélienne a averti que la forte augmentation du nombre de prisonniers depuis le début de la guerre a mis à rude épreuve la capacité du système. 19 756 prisonniers étaient détenus le 1er janvier dans les prisons israéliennes, soit 3 400 de plus qu’en octobre. Ce chiffre est très proche du maximum de 20 000 détenus que le système peut gérer et est nettement supérieur à la population carcérale maximale de 14 500 détenus en dehors des périodes d’urgence. Les prisonniers vivent dans des espaces de moins de trois mètres carrés par prisonnier.
Dossier(s): Monde arabe et Iran
Venerdi un blitz di attivisti solidali con la Palestina ha dato vita ad una azione di denuncia al centro commerciale Maximo sulla via Laurentina. Preso di mira Mcdonald’s per la sua attività commerciale negli insediamenti illegali nella Cisgiordania occupata da Israele. Nessuna tregua per le Aziende occidentali che collaborano con i sionisti per il mantenimento dell’apartheid.
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Funzionari israeliani sono in trattative con il Ruanda e il Ciad – oltre che con il Congo – per ricevere i palestinesi cacciati dalla Striscia di Gaza, ha riferito venerdì il sito di notizie israeliano Zman Yisrael, versione in ebraico del quotidiano Times of Israel.
Entrambi i paesi hanno espresso un accordo di base per continuare i colloqui, secondo fonti anonime, a differenza di altri paesi che hanno rifiutato in linea di principio.
Secondo le fonti israeliane, l’iniziativa è guidata dal ministero degli Esteri e dal Mossad, il servizio di intelligence israeliano.
“La faccenda è molto complessa“, ha detto un funzionario a Zman Yisrael. “Dobbiamo promuovere questo canale, ma stare molto attenti alle reazioni nel mondo e anche al timore che venga interpretato come un trasferimento e non come una migrazione volontaria. Ecco perché lavoriamo con una stretta consulenza legale“.
Lo schema di base dell’iniziativa è quello di dare una generosa sovvenzione finanziaria a qualsiasi palestinese che esprima il desiderio di lasciare Gaza, insieme a un ampio aiuto al paese ospitante, compreso l’aiuto militare.
Mercoledì, Zman Yisrael ha riferito che colloqui simili si sono tenuti con la Repubblica Democratica del Congo, che è apparso meno disposto ad accettare tale offerta.
La politica di ripulire Gaza dai palestinesi “sta lentamente diventando la politica principale e ufficiale del governo e della coalizione“, afferma il rapporto.
Il governo israeliano ci tiene a dire che i palestinesi non sono stati oggetto di pulizia etnica da Gaza, ma piuttosto che la mossa sarebbe una “politica di immigrazione volontaria“.
La distinzione è stata esaminata perché i politici israeliani hanno dichiarato esplicitamente i piani per rendere Gaza invivibile per i suoi abitanti e sostituire la popolazione con coloni israeliani.
Le voci in Israele sono sempre più aperte sui piani per rimuovere i palestinesi da Gaza dopo quasi tre mesi di bombardamenti sul territorio palestinese assediato.
A novembre, il ministro delle finanze israeliano Bezalel Smotrich ha appoggiato un piano per la “migrazione volontaria” dei palestinesi.Oltre a Smotrich, il ministro della Sicurezza nazionale di estrema destra Itamar Ben Gvir ha detto lunedì che ci dovrebbe essere una “migrazione dei residenti di Gaza” al di fuori dell’enclave assediata.
Martedì, il portavoce del Dipartimento di Stato americano Matthew Miller ha preso l’insolita decisione di chiamare direttamente i due ministri per il loro sostegno al piano.
“Gli Stati Uniti respingono le recenti dichiarazioni dei ministri israeliani Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir che sostengono il reinsediamento dei palestinesi al di fuori di Gaza. Questa retorica è incendiaria e irresponsabile“, ha detto in una dichiarazione.
La comunità internazionale ha condannato le proposte israeliane di tentare la pulizia etnica dei palestinesi da Gaza.
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Una compagna dalla Palestina ci parla dello sciopero generale per l’assasinio di Saleh al-Arouri, alto dirigente di Hamas, avvenuto martedi 2 gennaio 2024, con un attacco dell’esercito israeliano, effettuato con un drone nell’area meridionale nella città di Beirut.
Ci racconta dei continui attacchi in Cisgiordania, delle gravissime condizioni della popolazione palestinese a Gaza sottoposta non solo a continui bombardamenti, ma anche senza più acqua e cibo e nessun luogo sicuro in cui rifugiarsi.
CESSATE IL FUOCO SUBITO!
Sabato 6 gennaio 2024 sarà il 13° sabato nel quale riempiremo le strade di Milano in solidarietà con il popolo Palestinese.
Il GENOCIDIO a cui stiamo assistendo, la criminale PULIZIA ETNICA voluta da israele, le immagini che ci arrivano di sofferenza, di morte e devastazione, non fanno altro che alimentare la nostra ribellione contro l’occupazione militare, la nostra profonda rabbia, il nostro dolore e l’odio per l’enorme ingiustizia storica che sta vivendo il popolo Palestinese davanti agli occhi del mondo intero che tace complice per non disturbare gli assassini sionisti e il loro grande protettore u.s.a..
Le immagini dei bombardamenti sulla popolazione civile a Gaza, e nel campo profughi di Jabalya, forse meglio di ogni parola, danno il senso delle atrocità disumane compiute dalla strategia sionista diretta al GENOCIDIO del popolo Palestinese.
Il GENOCIDIO del popolo palestinese non però è giudicabile come tale solo per la quantità incalcolabile di morti ma anche dalla “qualità” e dalla fredda efferatezza della sua violenza.
Un piccolo enorme dato su cui ragionare : il numero di bambine e bambini assassinati dalle bombe o dal piombo delle armi israeliane, corre drammaticamente verso le 10.000 unità, con una percentuale intorno al 70 % del totale (dati onu) dei corpi fino ad ora recuperati. A partire da questo dato, crediamo di poter affermare che questa disumanità non sia più attribuibile ad una scellerata casualità, ma sia, al contrario, diretta responsabilità della scientifica operazione di PULIZIA ETNICA praticata contro il
La galera si aggiunge alla galera. I detenuti del carcere di Agrigento si rivoltano utilizzando, secondo la ricostruzione della polizia penitenziaria, bastoni acqua e olio bollente per protestare contro il freddo (impianti di riscaldamento che non funzionano).
La rivolta viene sedata e scattano nove arresti per danneggiamento aggravato. Alla protesta hanno partecipato una cinquantina di reclusi e siccome le indagini “sono ancora in corso” è molto probabile che altri detenuti subiscano a breve la stessa sorte.
L'ideologia, e la prassi, di uso personale delle armi, di feste allargate a parenti e amici, di gentaglia ignobile da "ricovero per gravi problemi mentali" che però gestisce le stanze del potere dove si decidono le sorti della gente, ecc. ecc., è il modus viventi di questa destra; è la ideologia e la prassi fascista, in cui c'è un capo e la manovalanza, con miserabili che non sono degni di essere considerati persone...
I fatti sono al centro del mass media: al veglione di Capodanno un proiettile vagante esploso dal revolver del del deputato di FdI Emanuele Pozzolo ha ferito un genero dell’agente della scorta del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. Pozzolo ha dichiarato che la pistola era legalmente detenuta con tanto di porto d’armi.
Chi è Emanuele Pozzolo, il deputato di FdI con la pistola tra slogan no vax e gaffe sui social
Già consigliere della Lega, nel 2019 passa al partito di Meloni. Definì “provocatore” Gad Lerner e “parassita” un trapiantato. Lui per difendere le armi scriveva: “Non sparano da sole...”
Alle ultime elezioni: il piemontese Guido Crosetto, potente braccio destro di Giorgia Meloni, aveva dato il placet al suo nome nell’elenco dei candidati per Montecitorio.
Durante la pandemia, si era distinto per la sua posizione apertamente No vax e No green pass.
Nel 2019 aveva fatto discutere un suo post su Facebook in cui scriveva "ecco l'Italia dei parassiti" in polemica con il reddito di cittadinanza, senza notare che il destinatario del suo commento era un cittadino invalido e trapiantato. Ma non è finita, Pozzolo aveva trovato il modo di farsi accusare di discriminazione sessista proprio nel giorno della festa della donna: sempre sui social aveva pubblicato un meme corredato dalla scritta "Auguri a tutte le femmine - Smile to survive" (sorridi per sopravvivere, ndr) con la foto in cui viene mostrata un'automobile uscita di strada e la scritta "8 Marzo Fiesta delle donne".
"Forse per approfittare dei festeggiamenti di Capodanno, il personale del Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) di Gradisca d’Isonzo, provincia di Gorizia, ha deciso di anticipare la chiusura delle gabbie alle 21 invece che alle 24, privando quindi di tre ore d’aria i detenuti. Di fatto è stato impedito alle persone rinchiuse nel lager di Stato, di poter accedere al cortile. In seguito alle rimostranze di alcuni dei prigionieri del CPR, è intervenuta la polizia in tenuta antisommossa, che si è accanita coi manganelli contro chi protestava. Il tentativo di sequestro dei telefoni cellulari ha causato ulteriori reazioni e proteste. Lo stesso CPR è senza riscaldamento da inizio dicembre, il che “dimostra che il problema non sta nei gestori, ma nelle strutture stesse che sono costruite e finalizzate per umiliare la dignità umana”.
Gravi criticità registrate anche nel CPR
commissariato di Milano, dove alcuni detenuti hanno ingoiato delle
lamette per trovare un modo di essere portate in ospedale e lasciare la
struttura..."
Questi sono i CPR/galera che la Meloni vuole estendere, mandando tutti gli immigrati che arrivano - salvo chi paga 5mila euro... - che vuole trasferire in Albania.
Cpr gestite il più delle volte da cooperative che fanno profitti negando anche il minimo di assistenza, cure, alimentazione, igiene ai migranti rinchiusi, trattati peggio di criminali.
Appoggiamo in tutti i modi le forme di giuste proteste dei migranti.
Questo trattamento disumano, repressivo, poliziesco, affaristico, del governo Meloni non riguarda solo gli immigrati, ma riguarda tutti i proletari, i democratici, esso è il target che questo governo estende nelle carceri, nei quartieri lasciati al degrado, verso le lotte sociali, i bisogni delle masse popolari povere, ecc.
NON IN NOSTRO NOME
Lettera aperta al Presidente Sergio Mattarella
Signor Presidente,
noi sottoscritti cittadini e cittadine Suoi connazionali, lavoratori della città e della campagna, studenti e persone impegnate nel mondo della cultura, dell’insegnamento, dell’associazionismo, ci permettiamo di ricordarLe la situazione in atto in Palestina:
circa 30.000 vittime civili a Gaza, senza contare i presumibili 10.000 sotto le macerie.
70.000 feriti che non possono essere adeguatamente curati in ospedali distrutti da Israele.
1000 bambini che hanno perso uno o entrambi gli arti inferiori o superiori.
90% degli edifici rasi al suolo: “non è rimasto brandello di muro”, dichiarano i pochi osservatori ONU rimasti sul campo.
Una economia, una società, un paesaggio annichilati. Oltre 2 milioni di persone sono senza un tetto, né acqua, né cibo, né medicinali, né carburanti, e sono spinte dall’esercito israeliano in una piccola sacca a Gaza sud, che peraltro continua ad essere bombardata.
Intanto si susseguono dichiarazioni di governanti israeliani sulla necessità di espellere dal territorio di Gaza i palestinesi sopravvissuti, e sul progetto di ricolonizzazione di Gaza da parte dei coloni israeliani, mentre addirittura si pubblicano annunci di lussuosi villaggi turistici da costruire sulle macerie e sui corpiINVITO PUBBLICO A TUTTE E TUTTI
Vogliamo socializzare pubblicamente che – delle decine e decine di cause, processi a nostro carico e quindi contro la lotta per il salario e per il lavoro – solo nel prossimo mese abbiamo come fissate ben 5 udienze contro il nostro movimento di lotta al Tribunale di Napoli.
Insomma 11, 12, 23, 25, 27 Gennaio.
Questo basterebbe a ricordare che il percorso di formazione e la lotta per l’inserimento al lavoro è stato portato avanti senza interessi, senza padroni e padroncini, senza forze politiche istituzionali, da quegli uomini e donne che hanno deciso di organizzarsi, lottare ed emanciparsi dalla precarietà e marginalità sociale. Quindi non permetteremo ad altre dinamiche di inquinare il nostro percorso e metterlo in discussione.
Messa alle spalle per ora l’assurda indagine di Associazione a Delinquere, permangono a diversi di noi gli avvisi orali per la pericolosità sociale e decine di decreti penali di condanna, multe, processi aperti e denunce.
In un momento storico in cui il mondo è in guerra ed i nostri governi sono impegnati ad aumentare la spesa e l’intervento militare, aumenta il controllo sociale, l’autoritarismo nei luoghi di lavoro, l’economia di guerra fatta di salari da fame, sfruttamento e disoccupazione.
Nella fase della nostra lotta, pensiamo sia utile rafforzare il nostro percorso.
Per questo, oltre il classico comunicato contro la repressione, ci impegneremo nello stesso mese di Gennaio a promuovere insieme alle forze che vorranno collaborare, ad un momento di confronto ed approfondimento rispetto ai Decreti Sicurezza che proseguono nell’aumento delle pene per i reati sociali, alle politiche economiche, alla necessità di organizzarci.
Invitiamo tutti/e, realtà autorganizzate, sindacato conflittuali, comitato, organizzazioni politiche realtà di lotta, avvocati/e e la parte sana della società e della città, a contribuire e promuovere insieme questo momento scrivendoci in privato.
Movimento di lotta – Disoccupati “7 Novembre”
Mass-demonstration in Mao’s hometown, Shaoshan for 130° - images
In several media there were reports on a mass-demonstration in Chairman Mao’s hometown, Shaoshan, on the eve of the 130th anniversary of his birth. A huge crowd, locals and people from other parts of the country, gathered for a commemoration.
In footage published on social media one can see people raising the portrait of Chairman Mao, waving banners with the images of Marx, Engels, Lenin, Stalin and Chairman Mao, demanding a return to socialism and rejecting revisionism in speeches, chants and slogans from the time of the Great Proletarian Cultural Revolution.
Dichiarazione del PCF sulle prospettive di maggiori lotte contro il regime USA-Marcos nel 2024
Il Partito Comunista delle
Filippine (PCF) porge saluti rivoluzionari alle grandi masse del popolo
filippino e a tutti i popoli oppressi e sfruttati in tutto il mondo mentre
entriamo nel nuovo anno 2024 pieni di ancor più grande determinazione a combattere
per i propri diritti economici e politici e a portare avanti la causa di
liberazione nazionale e sociale.
Decine di milioni di filippini,
lavoratori, contadini, masse semi-proletarie, piccola borghesia e borghesia
nazionale nelle Filippine soffrono per il peggioramento delle condizioni
socioeconomiche e la repressione politica sotto il regime USA-Marcos.
L'anno appena trascorso si è concluso con decine di migliaia di operatori e conducenti di jeepney [mezzi di trasporto] che hanno intrapreso una battaglia di vita o morte per difendere le loro vite e i loro
Mentre oltre 20.000 morti in Palestina con tante donne e bambini continuano a morire sotto bombe e massacri,100mila feriti, 1 milione costretti all'esodo, circondati da fame e distruzione, e nonostante questo la popolazione e la Resistenza palestinese eroicamente resistono
mentre in Ucraina l'imperialismo Usa Nato e il loro cane arrabbiato Zelensky usano l'invasione imperialista russa per alimentare il conflitto mondiale anche di tipo nucleare
mentre....
Mattarella apre il suo discorso per il nuovo anno ponendosi apertamente al servizio della guerra, dei poteri imperialisti Usa, dei genocidi sionisti di stampo neonazista di Israele
Che il 2024 serva a mettere sotto accusa e sotto schiaffo il mondo imperialista e il governo italiano al loro servizio.
‘Questa sera alle 22.00 a Piazza del Duomo, ci uniamo alla campagna internazionale per richiedere il cessate il fuoco a Gaza’. Con una chiamata last minute, alle 19 di sabato, si scatena via social l’appuntamento improvvisato al Duomo. A decine arrivano per il countdown per il cessate il fuoco a Gaza, ma il gruppo si allarga, in tanti vogliono partecipare, principalmente sono giovani, ci sono famiglie intere, la bandiera passa ‘strappata’ di mano in mano per la foto, anche qui il cartello per la delegazione a Gaza viene condiviso spontaneamente. Non si può attraversare la piazza senza essere fermati per uno scatto. Dolore e rabbia, non c’è festa che tenga, partono alcuni slogans per la Palestina libera dall’occupazione, contro Israele. Una bella serata. Una dimostrazione di quanto si possa fare con tutte le azioni necessarie, per coinvolgere le masse nelle mobilitazioni per fermare il massacro del popolo palestinese, a sostegno della resistenza.
“Gesù Cristo sotto le macerie” – Il discorso integrale del rev. Isaac Munther a Betlemme
TORINO – “Mussolini”, “comuniste”, “p*****e”: queste le parole che gli studenti della residenza universitaria in via Giulia di Barolo a Torino hanno sentito urlare ieri sera da un gruppo di ragazzi.
“Ieri sera verso mezzanotte e l’una dei ragazzi in gruppo erano appunto sotto la nostra residenza (forse a bere perchè sentivo che alcuni di loro si dichiaravano ubriachi), hanno iniziato ad urlare, fare casino parlando di Mussolini e di quanto fosse grande la destra italiana. Disturbavano ogni persona che passava, hanno dato delle “comuniste di merda” a delle ragazze per come erano vestite. Poi sono passate appunto due ragazze argentine e hanno dato loro delle “puttane” e questo si sente bene nel video che ho fatto, continuando a parlare di Hitler. Poi è passato lo spazzino con il suo veicolo e hanno iniziato a prenderlo in giro. Successivamente hanno anche preso in giro un ragazzo o forse una ragazza marocchina pronunciando parole che volevano sembrare arabe. Comunque ieri sera io e un altro compagno di residenza lo abbiamo segnalato al 112 perché oltre ad avere comportamenti molesti verso gli altri questi oggettivamente non lasciavano dormire quelli all’interno della residenza e ci avevano detto avrebbero mandato qualcuno ma non è arrivato nessuno e di questo sono sicura perchè questi li vedevo perfettamente dal mio balcone. Ma in realtà in questa zona fanno sempre casino, c’è sempre gente che beve, che litiga e che urla… però questa è la prima volta che dei ragazzi iniziano ad inquietare ogni passante”.
Questo è il racconto della ragazza che ha inviato a Quotidiano Piemontese i video che vi proponiamo e riprendono quanto accaduto ieri notte proprio sotto Palazzo Nuovo a Torino.
«Aiuta l'esercito di Israele con pasti gratis»
«Israele porta avanti crimini di guerra. È giusto boicottare le aziende coinvolte in conflitti»
manifestanti, con al seguito bandiere della Palestina, si sono ritrovati davanti al Mc Donald’s di piazza Castello, a Torino, invitando le persone a boicottare la catena di fast food, accusata di fornire gratuitamente i pasti all’esercito israeliano.
«Israele - dicono i manifestanti - porta avanti crimini di guerra e un genocidio nei confronti della popolazione civile palestinese. È giusto boicottare le aziende coinvolte in conflitti, soprattutto quando si tratta della perdita di vite innocenti».
“Servono braccia” gridano soprattutto i padroni delle fabbriche e chiedono anche qui l’aiuto dello Stato! E parte la caccia a 500mila tecnici, la metà dei quali secondo le loro analisi - Unioncamere-Anpal -sono introvabili.
“Per la sola
manifattura, dalla meccatronica all’informatica, serviranno da qui al 2027
almeno 500mila addetti”. E chi dovrebbe “produrre” questi nuovi operai? Ma la
scuola con la nuova “filiera”! “Le aziende – infatti - sono a caccia anche di
oltre 50mila diplomati Its [Istituti tecnici superiori] l’anno (un bacino
enorme che la nuova filiera potrebbe aiutare a colmare).” [v. Il Sole24Ore 22/12/23]
Senza peli sulla lingua i padroni – tramite uno dei loro giornali – dicono che questo “mismatch”, questo disequilibrio tra domanda e offerta di lavoratori, è diventato insopportabile, è “ormai un fenomeno in costante crescita, che negli ultimi anni si è amplificata: nel 2019 la difficoltà di reperimento si manteneva su una media del 30%, adesso si sale al 45%.” Si tratta addirittura di “una zavorra per il mondo produttivo” che fa perdere profitti! “nel 2022 Unioncamere ha stimato una perdita di valore
Nonostante questa illegalità palese, la Leonardo è protagonista attivissima, “catalizzatore di accordi” la definisce il quotidiano dei padroni, il Sole24Ore; la Leonardo, infatti “guarda al modello Mbda [consorzio europeo costruttore di missili e tecnologie per la difesa] per la nuova alleanza strategica