sabato 22 novembre 2025

pc 23 novembre - India - straordinario funerale delle masse adivasi per il comandante maoista Madivi Hidma ucciso in falso scontro - Nulla e nessuno può fermare la rivoluzione indiana e il PCI (Maoista)!

In corso campagna internazionalista di emergenza in solidarietà con la via della guerra di popolare in India e il PCI(maoista) - info adesioni contatti materiali diretti csgpindia@gmail.com

visita: 

 https://maoistroad.blogspot.com/

 https://icspwindia.site/

 https://guerrapopolare-india.blogspot.com/

Funeral of masses for the loved maoist commander Madivi Hidma - neither and nor can stop Indian revolution and CPI (Maoist)!

The funeral of Adivasi leader Madvi Hidma in his native village of Puvarti in Bastar amidst hundreds of Adivasi mourners watched by India’s CRPF. It  makes sure there will be o legend of Hidma that will live in the jungles of Bastar .. a commentary

Thousands gather in Puvarthi for funeral of slain Maoist leader Hidma

Thousands gather in Puvarthi for funeral of slain Maoist leader Hidma

Kothagudem: Despite restrictions by police, a large number of adivasis turned up for the funeral ceremony of top Maoist Commander Madivi Hidma at his native village Puvarthi in Sukma district of Chhattisgarh on Thursday.

 


Funeral Of Top Maoist Commander Hidma, Wife Sees Large Gathering

The encounters in the Maredumilli forests of Andhra are considered one of the most significant anti-Maoist actions in recent years in the Andhra–Chhattisgarh border region.

Family members lament Madvi Hidma's death in Poorvati village of Chhattishgarh on Thursday.
Family members lament Madvi Hidma's (inset) death in Poorvati village of Chhattishgarh 

Inde : Funérailles de masse pour un commandant maoïste

Le commandant maoïste Madivi Hidma, tué par les forces de l’ordre en Andhra Pradesh en début de semaine avec son épouse Raje (), a été inhumé dans son village natal de Puvarthi, dans le district de Sukma, au Chhattisgarh. Malgré les restrictions policières, des milliers d’Adivasis (peuple autochtone) ont assisté aux obsèques. Hidma et son épouse Raje ont été tués mardi  dans les forêts de Maredumilli. Leurs corps ont été remis à la famille de Hidma mercredi soir après l’autopsie à l’hôpital de Rampachodavaram. Compte tenu de la position d’Hidma au sein de la structure maoïste et de sa popularité auprès des Adivasis, sa dépouille a été transférée au Chhattisgarh sous haute sécurité. Un important dispositif policier a été déployé au village jeudi afin de prévenir tout incident. Les funérailles ont été célébrées selon les traditions adivasi. Madivi Hidma, alias Santosh, est né en 1981 dans le village de Puvarthi. Il a rejoint le PCI (maoïste) à la fin des années 1990 et a rapidement démontrés ses compétences opérationnelles. Il est finalement devenu commandant du bataillon n° 1 de la PLGA, l’unité d’élite de la guérilla maoïste dans la région de Dandakaranya, qui s’étend sur le Chhattisgarh, l’Andhra Pradesh, l’Odisha, le Telangana et le Maharashtra. Hidma était le plus jeune membre et le seul représentant tribal de Bastar au sein du comité central maoïste.

pc 22 novembre - India - Onore e gloria al compagno Mavdi Hidma leader comunista caduto per mano del regime fascista hindutva di Modi

vari post sul blog maoistroad - in via di traduzione

pc 22 novembre - Comunicato Stampa del FRONTE POPOLARE PER LA LIBERAZIONE DELLA PALESTINA - info per il dibattito

La Cisgiordania sull'orlo di una terza intifada... e la rabbia accumulata dei palestinesi esploderà come lava contro l'occupazione

Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina afferma che un'esplosione è imminente nella Cisgiordania occupata, e che lo scoppio di una terza intifada complessiva è più vicino che mai. Sottolinea che il crimine dell'esecuzione del ragazzo Amro Al-Marbouh e del bambino Sami Mashayekh a Kafr Aqab nelle prime ore di venerdì mattina, insieme al sangue versato dei palestinesi e al rilascio di bande di coloni per uccidere e distruggere in tutta la Cisgiordania, è la scintilla che brucerà ciò che resta delle illusioni di calma, e che la rabbia accumulata dei palestinesi esploderà come lava contro l'occupazione.
Il Fronte chiarisce che il nostro popolo si trova di fronte a un'entità distorta guidata da un sistema criminale che mescola megalomania con sadica sete di sangue; le pratiche di bruciare, distruggere e

pc 22 novembre - Sorgerà a Messina l’Hub di Guerra della Marina Militare italiana

Sempre più necessario trasformare la Sicilia da zona di guerra dell'imperialismo USA/Nato/Italia in zona di ribellione lotta guerra di classe all'imperialismo, al suo Stato e al suo governo

proletari comunisti/PC m Italia

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Sorgerà a Messina l’Hub di Guerra della Marina Militare italiana

A Messina, nella più totale disattenzione delle istituzioni, dell’amministrazione comunale e delle forze politiche, sociali e sindacali, il ministero della Difesa sta per portare a termine un programma multimilionario che rafforzerà i processi di militarizzazione del territorio devastando irrimediabilmente la Zona Falcata, area di immenso valore paesaggistico e storico-architettonico.

Il Segretariato generale della difesa e Direziona Nazionale degli Armamenti - Direzione degli Armamenti Navali (NAVARM) dello Stato maggiore della Difesa ha infatti avviato l’iter per l’avvio dei “Lavori di adeguamento infrastrutturale della Base Navale di Messina per garantire l’ormeggio di nuove unità navali tipo PPX”. Nelle intenzioni dei

pc 22 novembre - Immagini dal corteo di Roma delle donne - ancora in corso

1) https://www.youtube.com/live/C0YQtVzkFTI?si=QJX1_tXVyCO6zZZq

2) https://www.rainews.it/video/2025/11/in-piazza-contro-la-
violenza-sulle-donne-corteo-a-roma-5c1edf85-eacc-4da3-b38e
-202d46e5fe25.html?nxtep 

3) https://www.facebook.com/Repubblica/videos/1501864094424251/
?rdid=WvQZKfZmnfi7oa5I

pc 22 novembre - Perchè lo Slai cobas non poteva esserci nella marcia di questa mattina dall'Ilva all'Eni - dal blog tarantocontro

Primo, non si può parlare della Palestina per poi via via "buttarla" a Taranto sulla questione ambientale. Si scrive "Obiettivi del corteo sono la denuncia della violenza ambientale «che colpisce tanto la Palestina quanto il Sud Italia»"; ma questo vuol dire come minimo non avere il senso della realtà, e classificare un genocidio "violenza ambientale"; come massimo alla fine pensare solo o principalmente a sè stessi. E' una logica della piccola borghesia di sinistra, che guarda i popoli da un punto di vista del proprio paese imperialista;

secondo, non si può andare fare una marcia dall'Ilva all'Eni e:

- non sostenere le lotte degli operai; giovedì ci sono stati grandi e lunghi blocchi operai dalla mattina alle 6 fino alla sera alle 21, ma dov'erano gli ambientalisti? Su questo, non si può far finta di niente: o si sta con gli operai (che sono i primi ad ammalarsi e a morire in fabbrica, che vogliono eccome le bonifiche, l'ambientalizzazione della città); o si sta col governo/Urso che marcia verso la chiusura oggettiva della fabbrica (al massimo forte ridimensionamento) che peserà tantissimo non solo sugli operai e le loro famiglie, ma anche sull'ambiente. 
Addirittura qualche associazione, i Genitori tarantini, scrive: “Non si può manifestare occupando le strade" - quindi nessuna solidarietà ma invece attacco alla protesta degli operai, e colpevolizzazione dei lavoratori perchè col loro lavoro fanno "ammalare anche chi con quell’attività non c’entra nulla” - dicendo, quindi, che gli operai sono complici. 

Si tratta di un ambientalismo antioperaio, che non serve ed è esso "inquinante", dato che oggettivamente serve gli interessi di padroni, governo, sindacati complici; 

- così, andare alle fabbriche, Eni, poi sarà la volta della Leonardo, il sabato, quando gli operai non ci sono, per tenersi ben lontani dagli operai, che invece, vedi alla Leonardo, si stanno ponendo dalla parte della Palestina e denunciano il ruolo complice della Leonardo, anche questa logica non ha niente a che fare con un'attività che punta all'unità di classe tra operai e realtà solidali. Costoro non vanno alle fabbriche in giorni feriali perchè anche qui gli operai vengono considerati complici - e chiaramente potrebbero aspettarsi reazioni da parte dei lavoratori... 

A proposito: guardate che gli operai dell'Eni e della Leonardo hanno espresso solidarietà alla lotta degli operai Ilva.  

pc 22 novembre - Forte corteo e protesta a Bologna per la Palestina contro sionisti e governo italiano complice


pc 22 novembre - ORE 12 Controinformazione rossoperaia - Ex-Ilva: dopo la protesta, breve tregua prima della nuova tempesta!

pc 22 novembre - Contro la risoluzione ONU sulla Palestina passata con astensione Russia/Cina

Il piano Trump e la risoluzione americana prevede l'occupazione permanente, oltre che dello Stato sionista di Israele, delle truppe imperialiste, di Gaza e Palestina, a servizio dei piani strategici del sionismo e come continuità del genocidio in corso dopo il 7 ottobre.

Oggi però bisogna denunciare la convergenza dell'imperialismo russo e cinese con i piani di Trump.

L'astensione russa e cinese, dopo aver presentato risoluzioni di piccole modifiche, dà una copertura definitiva al piano Trump e si pone obiettivamente contro gli interessi del popolo palestinese e della sua Resistenza, di cui si auspica il disarmo.

Russa e Cina, che nulla hanno fatto per il popolo palestinese nell'arco di questi decenni per fermare la mano genocida dell'imperialismo americano, ora convergono con l'imperialismo americano per i loro interessi sono a partecipare al controllo della spartizione.


pc 22 novembre - Alcune note sulla situazione di scioperi nazionali/"generali"

In questo periodo vi è un cumulo di scadenze. Vi è stata la mobilitazione degli studenti il 14 nov., un passaggio importante nella dinamica più generale della lotta di classe e dell'opposizione contro il governo; c’è la manifestazione nazionale delle donne del 22 e le manifestazioni locali nella giornata del 25 che vedono in generale una massiccia partecipazione. C'è sempre la mobilitazione solidale con la Palestina al cui interno vi sono politiche importanti come quella per i prigionieri politici palestinesi, per Anan nel carcere di Melfi che ha visto ieri una manifestazione nazionale a L’Aquila in occasione di un’udienza del processo, in cui in maniera provocatoria era chiamato a testimoniare l’ambasciatore di Israele. Tutto questo si aggiunge alla mobilitazione per lo sciopero generale contro la finanziaria di guerra del 28 indetto dai sindacati di base, con una manifestazione a Roma il giorno dopo, a cui farà seguito l’indizione di sciopero nazionale indetto dalla Cgil per il 12 dicembre.

Il cumulo di queste scadenze, siccome le masse non sono un esercito in movimento compatto e continuo, obiettivamente crea dei problemi, perché al di là di quanto si dice non si può pensare che confluiscano in una unica mobilitazione.

Crediamo che non si può fare un paragone con le giornate “magiche” che hanno visto con l'innesco del

pc 22 novembre - Il nuovo foglio mfpr - Oggi nella manifestazione nazionale del 22 nov e nelle manifestazioni locali del 25 - Massima diffusione

 Il foglio si può richiedere a WA 3408429376 o mfpr.naz@gmail.com


pc 21 novembre - Ancora dal presidio nazionale a L'Aquila contro il processo alla resistenza palestinese

Tribunale blindato, ma anche massicciamente presidiato oggi, da circa 200 persone, una parte delle quali ha riempito l'aula in cui si è tenuta l'udienza che avrebbe dovuto audire la testimonianza dell'ambasciatore israeliano in Italia.
La difesa ha chiesto che venisse ascoltato per primo Anan, e ha aggiunto che il teste della difesa, il professor Chiodelli, docente di geografia economico-politica all'Università di Torino, non poteva intervenire per l'impossibilità, quest'oggi, di essere fisicamente presente, quindi ha chiesto che venisse ascoltato il 28 novembre.
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Dichiarazione di Anan del 21/11/2025

Nell’udienza precedente il Pubblico Ministero ha chiesto di togliere la bandiera palestinese

Io chiedo che sia tolta la bandiera israeliana (il giudice dice che non c’è nessuna bandiera, ma poi lascerà deporre la rappresentante dell’ambasciata israeliana a Parigi davanti a una bandiera israeliana, mentre toccava una pallina antistress dai colori della bandiera israeliana)

È successo in passato che mi sono trovato di fronte a testimoni israeliani, ma era in un tribunale militare israeliano. C’erano i soldati a testimoniare contro di me ed io ero di fronte alla giustizia militare dell’occupazione. Io non riconosco questo tribunale.

Ma oggi che sono in Italia, nelle mani di una giustizia vera, che opera attraverso la legge, l'equità e le prove, non mi aspettavo, né attendevo, di dovermi trovare ancora una volta ad ascoltare la testimonianza dello stato israeliano che occupa la nostra terra e che pratica la pulizia etnica contro il popolo palestinese.

Come potete permettere a chi ci ha oppressi, ha ucciso il mio popolo, ha invaso la nostra terra, ha torturato me personalmente e ucciso tanti membri della mia famiglia, di testimoniare contro di me oggi in questo tribunale?

Come potete permettete ad un governo che è stato condannato per crimini di guerra di testimoniare contro di me in un tribunale italiano e sul suolo italiano?

Come potete permettete che questi criminali vengano in un tribunale in Italia a testimoniare contro di me?

Il pubblico ministero ha violato tutte le leggi internazionali e non le ha nemmeno riconosciute.

Avnei Hefetz è stata costruita sul terreno di Ṭūlkarm, che sta sotto l’autorità palestinese.

Perché non sono stati chiamati testimoni del governo palestinese?

Nonostante tutta la causa sia incentrata su fatti che dovrebbero essere accaduti sul territorio palestinese, il Pubblico Ministero non ha fatto alcuna richiesta alle autorità palestinesi, perché tutti i testimoni e tutte le domande vengono da Israele.

Non so più se mi trovo in un tribunale militare israeliano e se vengo processato in base alla legge militare israeliana

Se sono davanti a un Pubblico Ministero israeliano che lavora dentro il Mossad.

Chiedo se Israele ha davvero tutto questo potere in Italia

Avnei Hefetz non è solo una postazione militare. Dentro c’è la stanza delle operazioni speciali, la sala in cui vengono decise e gestite tutte le operazioni di eliminazione dei resistenti palestinesi.

Dentro la città di Ṭūlkarm gli agenti coordinati da Avnei Hefetz sono sempre in borghese

E la loro operazione più famosa è l’assassinio del martire Amir Abu Khadijeh

Viva la Palestina!

Viva il popolo palestinese!

Viva la Resistenza palestinese fino alla libertà!

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Dopo la dichiarazione di Anan, abbiamo appreso dell'assenza del teste dell'accusa e del videocollegamento con un’addetta diplomatica dell’ambasciata israeliana a Parigi, Zaharira Bar Yehuda Etzion. Nonostante le eccezioni di nullità sollevate dalla difesa, il Presidente della Corte ha deciso di procedere, per non meglio precisati motivi di "urgenza". Prima che costei iniziasse a parlare, con alle spalle una bandiera israeliana, sono passati almeno 3 quarti d'ora per risolvere problemi di audio, altrettanti ci sono voluti per identificare chi dovesse identificare chi, dato che nella stanza dell'ambasciata erano presenti, oltre alla diplomatica, altri 2 soggetti israeliani.

Alla fine, come sempre, Israele si è autocertificato, e il teste che avrebbe dovuto riferire sull’ubicazione, natura, struttura e caratteristiche dell’insediamento della colonia di Avnei Hefetz, non ha saputo dire altro che Avnei Hefetz è un insediamento civile, "precisando" che si trova in Cisgiordania e citando come fonte l’ufficio statistico del governo israeliano. A tutte le domande della difesa rispondeva non so, cercando di trovare le risposte probabilmente su internet, mentre stringeva tra le mani una pallina antistress bianca con due strisce azzurre.

Prima della conclusione dell'udienza, la PM D’Avolio ha chiesto che venissero messe agli atti immagini satellitari scaricate da Google Earth, che evidenzierebbero l’assenza di avamposti militari nell’area.

Cercando invece su software open-source, emerge invece tutta un'altra realtà, quello sotto è uno screenshot scattato su MapCarta.


Alla fine di questo osceno processo, violativo non solo del diritto internazionale, ma anche di quello italiano, il presidente della corte ha dato appuntamento al 28 novembre per ascoltare il teste della difesa e per la requisitoria dell'accusa, ordinando di non fare "cori".
Dopo aver commentato per tutta l'udienza l'atteggiamento arrogante israeliano e quello indulgente verso di esso della corte, che minacciava invece di cacciare il pubblico fuori dall'aula, un silenzio assordante, che sembrava infinito, ha seguito quell'ordine. Vedere Anan nello schermo, rimasto solo con la corte, ha come paralizzato il pubblico, che si avviava in silenzio verso l'uscita.
E' bastato un grido, quello del Soccorso rosso proletario, ad accendere la miccia e a riscaldare il cuore ad Anan. Non avevano spento i microfoni: "Anan Libero" è risuonato sempre più forte nell'aula sollevando le braccia di Anan in segno di saluto e affetto. 
All’esterno del tribunale, in contemporanea, si è svolto un presidio con numerose realtà e delegazioni, provenienti, oltre che dall'Abruzzo, da tutta Italia. Puglia, Basilicata, Umbria, Toscana, Lazio, Napoli, Roma, Bologna, Trento, Treviso, solo per citarne alcune.

Tra i tanti striscioni anche uno per Tarek Dridi, condannato a 4 anni e 8 mesi per aver difeso la piazza del 5 ottobre per la Palestina dalla violenza delle F.O. 

Oggi si sarebbe dovuta tenere a Roma l'udienza di appello per Tarek, ma è stata rinviata al 5 dicembre perché la sua richiesta di essere presente in aula non è stata rispettata. Inoltre, mancando la corrente nel carcere di Pescara, dove è detenuto, non è stato possibile fare il collegamento in videoconferenza.

Anche a Roma comunque si è tenuto un presidio di solidarietà, e nono stati fatti collegamenti tra i due presidi tramite Radio Onda Rossa.

Di seguito il servizio da Roma:

Il servizio da L'Aquila:

Qui una breve rassegna stampa:

https://www.ansa.it/abruzzo/notizie/2025/11/21/palestinesi-a-processo-insediamento-israeliano-sotto-esame_af1b5edf-3f1a-4ee1-86f7-31b9cb3d24a9.html

https://www.laquilablog.it/palestinesi-a-processo-sotto-esame-linsediamento-israeliano-di-avnei-hefetz/?pdf=425259

https://ilmanifesto.it/processo-yaeesh-cosi-un-check-point-militare-diventa-civile

La mobilitazione tuttavia non è ancora, come dovrebbe essere, di massa, rispetto alle mobilitazioni che ci sono state a settembre-ottobre. Uno spunto di riflessione su questo lo fornisce questo interessante articolo di Laila Hassan

venerdì 21 novembre 2025

pc 21 novembre - ORE 12 Controinformazione rossoperaia - Prime notizie in diretta da L'Aquila dal processo Anan - sulla risoluzione Trump ONU e la complicità Russia/Cina

L'Aquila la dichiarazione di Anan




Il tribunale de L'Aquila viola le nostre leggi per essere al servizio di Israele


Contro la  risoluzione ONU sulla Palestina passata con astensione Russia/Cina

pc 21 novembre - Stamattina all'ex Ilva

 Oggi all'ex Ilva - lotta sospesa - Slai Cobas questa mattina con locandina affissa a tutte le portinerie - capannelli con gruppi di operai alla portineria Acciaieria A - discussione con delegati Uilm alla portineria ditte d'appalto.

pc 21 novembre - Genova antifascista in piazza sabato

pc 21 novembre - MILANO 22 NOVEMBRE: MANIFESTAZIONE PER LA CASA E LA PALESTINA

 


pc 21 novembre - Lavoratori della Leonardo "non in mio nome, non col mio lavoro" - importante per il dibattito e la lotta all'interno delle industrie belliche

La corsa al riarmo e la conversione alla guerra della produzione: intervista ai lavoratori della Leonardo promotori della petizione “Non in mio nome, non col mio lavoro”

pc 21 novembre - Giambellino al setaccio: 500 persone identificate. Cosa è successo oggi nel quartiere di Milano. Avanza lo stato di polizia contro proletari e poveri

 ...in stile Trump con la "scusa" di spaccio e abusivismo quando la realtà è altra

Famiglia sfrattata a Milano: “Ci hanno raddoppiato l’affitto, da 770 a 1300 euro per un bilocale in periferia”
Nella regione italiana con più sfratti, la Lombardia, martedì mattina abbiamo seguito due famiglie che aspettavano l’esecuzione di uno sfratto: l’emergenza abitativa si fa sempre più grave a Milano dove i canoni di affitto continuano a crescere.
A cura di Simone Giancristofaro
Sospiro di sollievo per due famiglie che nella giornata di martedì rischiavano di essere sfrattate a Milano. Entrambe originarie dello Sri Lanka, aspettavano l'ufficiale giudiziario e la forza pubblica: gli sfratti sono stati rimandati a gennaio del prossimo anno. L'emergenza abitativa colpisce sempre più forte a Milano, mentre al Senato della Repubblica un disegno di legge vorrebbe velocizzare le procedure di sfratto.
1300 euro per 58 metri quadrati in viale Monza
Il primo caso riguarda una famiglia con tre figlie minorenni, in viale Monza da più di dieci anni. Al termine del contratto, la proprietà ha proposto il rinnovo quasi raddoppiando il canone che sarebbe

pc 21 novembre - Riprende il ciclo della formazione marxista

giovedì 20 novembre 2025

pc 20 novembre - Nessuno spazio ai fascisti a Ravenna!


Proletari comunisti di Ravenna fa appello a scendere in piazza sabato 22 novembre per contrastare la marcetta dei fascisti del sedicente Comitato Remigrazione e Riconquista organizzata nel pomeriggio. Questa iniziativa razzista, che ha avuto l'autorizzazione della Prefettura, va impedita perché è una manifestazione di odio xenofobo che è un oggettivo sostegno alla politica nazionale antimmigrati di questo governo (memorandum Albania, memorandum Libia, suprematismo, repressione delle Ong...), una iniziativa che è il prodotto di questa politica come del vento nero che parte dalla Germania con i neonazisti di AfD fino all'Ice nell'America di Trump.

Il  "Comitato Remigrazione e Riconquista" è formato da Casapound, Veneto Fronte Skinhead, Brescia ai Bresciani e Rete dei Patrioti tutti gruppetti neofascisti presenti al Remigration Summit sostenuto dalla

pc 20 novembre - La resistenza palestinese non si processa, fuori lo stato criminale sionista dal tribunale dell’Aquila!



Il 21 novembre la Corte di Assise dell’Aquila, ospiterà un rappresentante dello stato terrorista di Israele come teste di accusa nei confronti del partigiano palestinese Anan Yaeesh e di due suoi amici, accusati di “terrorismo” per l’appoggio alla resistenza palestinese in Cisgiordania.

FUORI L’AMBASCIATORE ISRAELIANO DALLE AULE DI TRIBUNALE ITALIANE!

IL SUO POSTO È SUL BANCO DEGLI IMPUTATI NELLE AULE DELLA CORTE DI GIUSTIZIA INTERNAZIONALE!

Si avvia a conclusione il processo ai tre cittadini palestinesi Anan, Ali e Mansour, in corso presso il tribunale de L’Aquila.

Finora non è emerso alcun elemento incriminante a carico degli imputati: il diritto del popolo palestinese alla resistenza anche armata contro l’occupazione militare illegale è riconosciuto dal diritto internazionale purché non vengano coinvolti civili estranei al conflitto, e nel corso del processo non è emerso alcun superamento di questo limite.

Il tentativo da parte dell’accusa di far passare come civile un insediamento che

pc 20 novembre - Dilaga la protesta ex Ilva Taranto


Dopo assemblee molto partecipate - noi presenti questa mattina a quella fortemente partecipata delle ditte dell’appalto, presente anche il nostro gruppo della castiglia appalto Ilva al porto -i lavoratori hanno trasformato le assemblee in prima forma di lotta - passando allo sciopero e riversandosi sulle strade - bloccando ogni accesso alla città- sulla via appia come sulla via per Statte - e infine il più combattivo dei blocchi quello sulla 106 dall’Eni alla via appia dove siamo presenti noi - in tutti questi giorni abbiamo insistito che si passasse alla lotta generale bloccando produzione/ strade e città e oggi è cominciata - è una lotta contro governo padroni e i loro alleati comune regione e la parte dell’ambientalismo antioperaio - oggi è cominciata la nuova decisiva fase di lotta.., manca ancora però la piattaforma operaia/ l’organizzazione autonoma operaia in grado di influenzare e guidare la lotta fino in fondo - ma questa strada può essere percorsa solo nel fuoco della lotta in stretto legame con le masse operaia. e lavoriamo per questo cercando di fare meglio di quanto fatto oggi.

La posizione dello Slai cobas per il sindacato di classe Taranto 
slaicobasta@gmail.com wa 3519575628 - blog tarantocontro.blogspot.com

Roma

Un incontro disastroso che conferma le peggiori previsioni, il governo Meloni/Urso porta a compimento il lavoro dei precedenti governi dei padroni: svuotare la fabbrica per consegnarla a nuovi padroni gratis con un piano di cassintegrazione selvaggia 6000 dal 1 gennaio che porti a una riduzione di 5000 lavoratori e senza alcun futuro reale -

I sindacati del tavolo romano sono corresponsabili di questo percorso e di questo piano. Respingere il piano, ripartire dalla piattaforma operaia per una lotta generale a oltranza contro padroni governo e i loro servi (sindacalismo collaborazionista e ambientalismo antioperaio).

A proposito della conferenza stampa di cgil-cisl uil

i dirigenti sindacali confederali dopo il disastroso incontro di Roma convocano una conferenza stampa dove dopo la denuncia in parte condivisibile di quello che hanno sentito dal governo, rappresentato all' incontro da Urso Mantovano Calderone ecc. non sono in grado di tirar fuori che la proposta ridicola che la situazione venga presa in mano dalla Meloni.
Come se questo non è già avvenuto! Perché secondo lor signori chi rappresentano Urso e soprattutto Mantovano che altro non è che il portavoce e l'alter ego della Meloni?
Quindi cosa vuole fare la Meloni è esattamente quello che hanno sentito l'11 all'incontro.
Quindi in realtà stanno chiedendo un altro incontro a Roma e stanno legittimando la Meloni come possibile soluzione, invece di scatenare giustamente l'inferno rispetto al piano padroni governo presentato a Roma.
Quindi i sindacati presenti a Roma al di là degli strilli sono diventati non la soluzione ma parte del problema legando al carro del governo, della 'politica' gli interessi dei lavoratori e la lotta necessaria per il lavoro il salario la salute, l'ambiente,
A fronte di questo è giusto ribellarsi !
La parola deve passare davvero ai lavoratori con assemblee generali che siano già una forma di lotta su una piattaforma operaia da sostenere e imporre con una lotta generale prolungata all'insegna di blocchiamo tutto a Taranto qui e ora 
NAZIONALIZZAZIONE a condizione che vengono raccolte e salvaguardate realmente le richieste dei lavoratori su lavoro, salario, sicurezza, condizioni di lavoro, ambiente
No agli esuberi, no alla cassa integrazione permanente, i lavoratori, che non possono essere utilizzati nella produzione attualmente, devono e possono essere occupati nei lavori di ambientalizzazione e di bonifiche della fabbrica e della zona industriale. 
integrazione salariale per operai delle Acciaierie e operai dell’appalto nei periodi di cassa integrazione.
Siamo naturalmente per tutte le misure che possano alleggerire anche in forma di risarcimento i problemi occupazionali, come ’estensione dei benefici per i lavori usuranti e per l’amianto - Ma soprattutto "25 anni bastano" per andare in pensione in siderurgia

postazione ispettiva dentro la zona industriale che sia di deterrenza e di controllo effettivo di come procede tutta questa riconversione/decarbonizazione. 

nelle ditte d'appalto Acciaierie/ Porto no al contratto multiservizi si al contratto unico a tempo indeterminato per tutti con clausola sociale

Basta incontri inutili a ROMA e processioni la trattativa per exILVA TARANTO E PER TARANTO SI FA... MA A TARANTO!
Slai cobas per il sindacato di classe

pc 20 novembre - Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina - Comando Generale

Comunicato stampa:

Riguardo alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza riguardante l'amministrazione, l'identità e la sovranità di Gaza

Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina - Comando Generale:

La Striscia di Gaza non è una merce di scambio politico, con il suo futuro, la sua sovranità e la sua identità strettamente legati a tutta la Palestina in gioco.

Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina - Comando Generale ritiene che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, presieduto dal Presidente degli Stati Uniti con i suoi poteri meccanici, abbia aggirato la radice del conflitto con l'entità sionista, che rimarrà acceso finché il diritto storico del nostro popolo alla propria terra verrà ignorato.

Il nostro popolo, che è stato sottoposto a massacri e a una guerra di sterminio nazista-sionista per oltre sette decenni, si aspettava una posizione più giusta riguardo ai propri diritti politici, di fronte alla logica di trattarli come semplici gruppi di persone in cerca di sostentamento. Questo è quanto si è manifestato nella risoluzione delle Nazioni Unite, che ha imposto al nostro popolo un incarico politico e di sicurezza fiduciario, in particolare attraverso la formazione della cosiddetta Forza Internazionale di Stabilizzazione, che considererà il suo diritto di resistere all'occupazione come un crimine che giustifica il disarmo. Noi del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina - Comando Generale siamo al fianco del nostro popolo nel respingere questa decisione ed esprimere tale rifiuto in tutte le forme garantite dal diritto internazionale a qualsiasi popolo che viva sotto occupazione.

Un cessate il fuoco e la fornitura di aiuti umanitari non possono cancellare l'assoluta verità storica che la Striscia di Gaza è parte integrante della Palestina storica, appartenente a un popolo che si sta sacrificando e lottando per la propria libertà. Resisterà a tutti i tentativi di normalizzazione, di sfollamento e di estorsione dei suoi diritti, nonché allo sfruttamento della sua sofferenza in tutte le sue tragiche dimensioni. Questa sofferenza non si sarebbe verificata se non fosse stato per il nazismo dell'occupazione, le realtà arabe e regionali, la frammentazione della posizione e dei ranghi palestinesi e lo squilibrio di potere, come evidenziato dalle posizioni di Russia e Cina, che hanno espresso le loro preoccupazioni e il loro implicito rifiuto dell'ingiusta risoluzione ONU. Gloria alla resistenza sulla via della liberazione della terra e del popolo.

18 novembre 2025

Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina

Comando Generale

pc 20 novembre - ORE 12 Controinformazione rossoperaia - Ancora dall’ex-Ilva Taranto: dilagano la lotta e blocchi operai delle strade

 

pc 20 novembre – Proteste e scioperi all’ex Ilva: a Taranto blocchi stradali… - info stampa

 

Gli operai dell’ex Ilva sono in sciopero, da Genova a Taranto. Da ieri i mezzi di informazione danno notizie che riguardano la nuova mobilitazione a causa della possibile chiusura cui sta portando la manovra di questo governo per mano del ministro Urso.

Su una completa informazione sull’ex Ilva, in particolare di Taranto, rimandiamo, tra l’altro, alle prese di posizione dello Slai cobas sc di Taranto (https://tarantocontro.blogspot.com/2025/11/ex-ilva-il-governo-conferma-il-piano-di.html - https://cobasperilsindacatodiclasse.blogspot.com/)

Ma il problema della condizione operaia nelle acciaierie ex Ilva è solo uno, anche se strategico perché tra i più importanti per le dimensioni e la produzione dell’acciaio in Italia, di quelli che toccano la questione più generale dell’industria che fa capo all’imperialismo italiano che tocca milioni di operai e

pc 20 novembre - Ex-Ilva: è sciopero contro il piano del governo ma su quale piattaforma di classe e di massa?

da ORE12/Controinformazione rossoperaia del 19.11.25

Dal 19 novembre si stanno facendo assemblee e scioperi all'interno dell'intero gruppo ex ILVA come risposta dei sindacati, tutti, al fallimento dell'ulteriore incontro convocato dal governo per la giornata del 18/11.

Qui il governo non ha portato nulla di nuovo, se non aver accolto, a suo modo, la richiesta dei sindacati di non estendere la cassa integrazione. Il governo ha detto che i numeri della cassa integrazione potrebbero rimanere gli stessi fino a febbraio, mentre i soldi risparmiati con l'ulteriore cassa integrazione verrebbero investiti in corsi di riqualificazione di 60 ore.

Chiaramente si tratta di un palliativo, di un rinvio di ciò che doveva cominciare a succedere da oggi a febbraio, e su questo i sindacati tutti presenti al tavolo hanno detto di NO.

Così come il governo ha cercato ulteriormente di allettare, facendo balenare come sempre l'esistenza di un ulteriore possibile compratore, in questo caso si è passati dal Qatar agli Emirati Arabi come dicono le indiscrezioni, e di un possibile inserimento nella nuova società risultante da questo passaggio di Arvedi. Naturalmente si tratta pur sempre di voci fondate sull'interlocuzione che il governo sta procedendo, visto la sostanziale inaccettabilità dei piani presentati dal fondo di investimento americano.

I sindacati hanno fatto la voce grossa in questa occasione, hanno parlato di rottura e hanno indetto 24 ore di sciopero che a Genova cominciano con un'assemblea.

Anche noi siamo d'accordo che si vada allo sciopero generale in tutti gli stabilimenti, siamo d'accordo

mercoledì 19 novembre 2025

pc 19 novembre - Militari israeliani nelle scuole italiane: inchiesta di Assemblea Scuola Torino sul progetto Net@. GOVERNO MELONI COMPLICE DI GENOCIDIO

 

Net@Da Be cool! a propaganda israeliana dentro le nostre scuole

Dobbiamo puntare molto sulle scuole e abbiamo insegnanti giovani e carismatici che dovranno 
sfidare un sistema scolastico spesso molto tradizionale portando energia e innovazione. 
Dafna Gaber Lifshitz, CEO di Appleseeds

Net@ a scuola si presenta come un progetto di PCTO (da poco Formazione Scuola-Lavoro) proposto agli studenti: un’opportunità imperdibile per sviluppare digital and social skills utili per la propria crescita umana, professionale e imprenditoriale. L’immagine che vogliono trasmettere è legata a un approccio innovativo, interculturale e utile a colmare diseguaglianze digitali soprattutto nelle zone economicamente e socialmente più svantaggiate. Lo scopo è diffondere competenze digital high-tech, in inglese, per studenti delle scuole superiori. Il progetto di durata pluriennale, spesso si presenta come ‘giovane’ perché, a differenza delle lezioni curricolari standard, è condotto da universitari che capiscono gli studenti e, di conseguenza, sono in grado di proporre un insegnamento molto più efficace rispetto alla scuola tradizionale.

All’interno del programma viene insegnato come creare siti web per sponsorizzare prodotti, avviare

pc 19 novembre - ORE 12 Controinformazione rossoperaia - Ex-Ilva: è sciopero contro il piano del governo ma su quale piattaforma di classe e di massa?

 

pc 19 novembre - EVERSORI fascisti AL GOVERNO: ATTACCHI a Mattarella, verso un regime moderno fascista PER UNA DITTATURA APERTA

 Bignami (Fdi) rilancia l'ipotesi sul presunto piano del Colle contro Meloni. Il Quirinale: "Stupore, dà credito a un attacco che sconfina nel ridicolo"

di F. Q.

verso il referendum

Nordio: “La separazione delle carriere nel piano Gelli? Anche lui aveva idee giuste”Il ministro in visita a Secondigliano: "Anche l’orologio rotto segna due volte al giorno l’ora giusta, se Gelli è inciampato nella verità non per questo non è più la verità"

pc 19 novembre - La lotta per il salario rappresenta il cuore dello scontro tra classe operaia e capitale, tra sfruttamento e profitti

NEL CONTESTO DELLA CRISI DI SOVRAPPRODUZIONE DEL SISTEMA CAPITALISTA-IMPERIALISTA I PADRONI PER MANTENERE I LORO MARGINI DI PROFITTO VOGLIONO PRENDERE ALTRO TEMPO DI VITA DEGLI OPERAI PER LA PRODUZIONE E ATTACCARE ORARIO  SALARIO CONDIZIONI DI LAVORO E DI VITA

MA PER OGNI ORA DI VITA TOLTA AGLI OPERAI AUMENTA INEVITABILE L'ORA DELLA RIBELLIONE A QUESTO SISTEMA CHE CI VUOLE  OGNI GIORNO SEMPRE PIU' UNA MACCHINA PER LA PRODUZIONE DI PROFITTO "FISICAMENTE SPEZZATO E SPIRITUALMENTE ABBRUTTITO"
è una legge scientifica o padroni più spremono più avvicinano l'ora della loro fine
NOI LAVORIAMO PER QUESTO

dal blog slai cobas per il sindacato di classe 

Sulla trattativa del rinnovo del CCNL dei metalmeccanici: Più soldi solo in cambio di più lavoro. NO GRAZIE!


pc 19 novembre - A Prato ancora squadrismo e fascismo padronale contro i lavoratori in lotta - massima solidarietà

 e bisognerà tornare a Prato con una manifestazione nazionale propletaria e popolare

Prato: operai aggrediti dai padroni della fabbrica perché chiedono il rispetto del contratto

Il sindacato di base Sudd Cobas ha denunciato una aggressione ai lavoratori in presidio presso la Euroingro di Prato, il centro di distribuzione all’ingrosso dell’abbigliamento più grande di Prato. Un gruppo di una trentina di persone, «tra cui alcuni padroni delle aziende interne alla Euroingro», ha attaccato il presidio fuori dal centro di distribuzione presso il Macrolotto 1, devastando i gazebi. Nell’aggressione sono rimasti feriti anche due agenti della digos; fermati due aggressori. I lavoratori

pc 19 novembre - Senza freni il riarmo imperialista italiano

Italia pronta a spendere quasi 5 miliardi per 48 nuovi elicotteri. Milex: “Sono 2 miliardi più del previsto”

Si tratta del 68% in più rispetto ai costi previsti dopo l'approvazione della seconda fase del programma Nuovo Elicottero da Esplorazione e Scorta. La Difesa ha presentato alle Camere un nuovo decreto che prevede altri due step e maggiori finanziamenti
L’Italia pronta a spendere quasi 5 miliardi per 48 nuovi elicotteri. Milex: “Sono 2 miliardi più del previsto”

Per rinnovare la propria flotta di elicotteri, l’Italia è pronta a sborsare 4,67 miliardi di euro. Ma ciò che ha attirato l’attenzione di Milex, l’Osservatorio sulle spese militari, è che questa cifra rappresenta quasi il 70% in più di quanto deciso nel 2020, quando è stata approvata la seconda fase del programma NEES (Nuovo Elicottero da Esplorazione e Scorta) per la fornitura dei nuovi mezzi da attacco dell’Esercito AW-249 Fenice, destinati a rimpiazzare gli AW-149 Mangusta risalenti agli anni ’90.

Il 19 novembre è il giorno in cui la Commissione Difesa di Montecitorio dovrà fornire il suo parere

pc 19 novembre - Gli stupri e le torture sessuali nei centri di detenzione israeliani

 la barbarie e i crimini (impuniti) contro l'umanità del nazi/sionismo

18 Novembre 2025 

Il PCHR documenta le testimonianze di stupri sistematici e torture sessuali durante la detenzione israeliana contro detenuti palestinesi rilasciati

del Palestinian Centre for Human Rights (*)

Il Palestinian Centre for Human Rights (PCHR) documenta uno dei crimini più efferati che possano essere commessi contro gli esseri umani e la loro dignità nell’era moderna.
Nelle ultime settimane, il personale del PCHR ha raccolto nuove testimonianze da diversi detenuti palestinesi della Striscia di Gaza recentemente rilasciati dalle prigioni e dai campi di detenzione israeliani. Questi racconti rivelano una pratica organizzata e sistematica della tortura sessuale, tra cui stupro, denudamenti forzati e filmati, aggressioni sessuali con oggetti e cani, oltre a umiliazioni psicologiche deliberate volte a schiacciare la dignità umana e cancellare completamente l’identità individuale. Il PCHR afferma che le testimonianze non riflettono episodi isolati, ma costituiscono una politica sistematica praticata nel contesto del crimine di genocidio in corso contro oltre due milioni di palestinesi nella Striscia di Gaza,