sabato 18 gennaio 2025

pc 18 gennaio - "I diritti speciali nello Stato senza limiti" - Un commento di A. Algostino - A proposito di scudi penali e privilegi delle forze dell'ordine - Qual'è e chi fa la violenza

Alessandra Algostino (Su Il manifesto del 18/1/25)

Le immagini e la retorica delle forze di polizia vittime della supposta violenza dei manifestanti, oltre a stridere con il contenuto degli stessi video, sono emblema di una concezione autoritaria dello stato e strumento della sua legittimazione culturale. Raccontano di una distorsione della verità, di una narrazione che, grazie ad una informazione troppo spesso supina, è ripetuta con insistenza, sino a tramutarsi in univoca realtà, modellando così «l’opinione e quindi la volontà politica nazionale» (Gramsci).

Un suggerimento per giornalisti mainstream, ma anche per pubblici ministeri e giudici: assistere a qualche manifestazione, possibilmente non dietro il cordone della polizia.

Evocare a gran voce scudi penali e privilegi per le forze dell’ordine, arricchendo il corredo già pronto nel disegno di legge sicurezza (aggravanti, tutele rafforzate, pagamento di spese legali, licenze d’armi), supporta l’idea di uno stato fondato sull’autorità e sull’obbedienza.

Autorità e obbedienza appartengono ad orizzonti estranei alla democrazia, che si fonda, imprescindibilmente, sulla partecipazione e sull’uguaglianza, sulla «pari dignità sociale» (articolo tre della Costituzione), sul pluralismo e sul conflitto.

Nella democrazia disegnata dalla Costituzione – dovrebbe essere ovvio – al centro è la persona, la garanzia della sua dignità, non lo Stato e le sue istituzioni; la seconda parte della Costituzione (l’organizzazione dello Stato) è strumentale rispetto alla prima (principi, diritti e doveri della persona).

Sostituire il principio di autorità alla partecipazione, la ragion di stato al pluralismo e al conflitto, la primazia delle istituzioni alla centralità della persona, non è certo poco in termini di sovversione dei paradigmi democratici, ma non nemmeno è tutto.

La volontà di istituire privilegi per le forze di polizia, di dotarle di immunità, scardina anche il principio di uguaglianza e il concetto di limite. Ci sono cittadini “più cittadini” di altri, funzionari pubblici più rilevanti di altri, a dimostrazione che lo Stato non intende identificarsi con i cittadini e nemmeno con la garanzia del diritto all’istruzione o del diritto alla salute, ma con l’ordine pubblico; fine non è la sicurezza dei diritti e la sicurezza sociale, ma una coesione sociale intesa come sterilizzazione della società, a beneficio di alcuni.

L’uguaglianza come connotato del diritto proprio di una democrazia cede il passo a diritti speciali: il

pc 18 gennaio - ANCHE A BERGAMO IN PIAZZA PER RAMY DOMENICA 19 GENNAIO, SOSTEGNO E PARTECIPAZIONE

Dalla manifestazione del 9 gennaio a Milano, corso Lodi, immediatamente dopo la diffusione dei video dell'inseguimento criminale e omicida da parte dei carabinieri al motorino di Ramy e Fares al Corvetto. Un video per non spegnere la rabbia, la voglia di  giustizia e di rivolta contro lo stato di polizia.

google.com/file/d/1AzGa2qm1rWeawghtA3kUEPVnKTS_0Ulb/view?usp=sharing


 

Dall'appello per il presidio dell'Assemblea per Ramy, Bergamo.

Le immagini dell’inseguimento della moto sulla quale viaggiava Ramy ElGaml sono terribili, ancor di più lo sono se oltre al video si attiva l’audio e si ascoltano le parole degli agenti. Ramy è morto a 19 anni, ucciso dall’urto alla fine di un inseguimento insensato, senza sapere quale fosse il capo di imputazione, senza concedere la garanzia di rimanere vivo. Ma la garanzia se la sono assicurata gli agenti che hanno condotto la caccia. Se la sono assicurata minacciando due testimoni e costringendoli a cancellare i video che avrebbero dato immediatamente una chiara lettura dei fatti di quella sera.

Ora, dopo l'uscita di quelle immagini, lo Stato tenta di ammorbidire quello che è stato un vero e proprio assassinio, lo fa reprimendo le proteste di tutti quei giovani che in queste settimane hanno manifestato per Ramy.

Il viceministro Salvini aveva detto al Tg2 Post: "vedere che ci sono carabinieri indagati per la tragica morte di un ragazzo mi fa male"; il ministro dell’Interno, Piantedosi aveva dichiarato: "anche per loro vale la presunzione di innocenza". Lo Stato, il governo Meloni dicono chiaro che il cuore di questo loro sistema sono carabinieri, polizia, altrimenti la loro Italia, l'Italia dei padroni, dei ricchi, degli speculatori, dei parassiti "crolla".

Senza giustizia non ci può essere, non ci deve essere pace! Noi tifiamo per rivolta. Tifiamo per la rabbia di questi ragazzi, perché è questa che ci permette di tenere viva la possibilità che per Ramy ci sia giustizia.

pc 18 gennaio - A.C.A.B.: la Val Susa secondo Netflix vs la realtà che viviamo. UNA FICTION DA BOICOTTARE

Movimento No Tav da notav.info

In Val Susa abbiamo avuto modo di vedere A.C.A.B., la serie prodotta dalla multinazionale americana Netflix e uscita mercoledi 15 gennaio. Eravamo curiosi di osservare come una fiction di tale portata avrebbe trattato la nostra terra e la nostra lotta. Quello che abbiamo visto non ci ha colpiti: la Val Susa, in questo caso, è solo un pretesto narrativo per introdurre la storia dei reparti celere protagonisti.

È significativo, tuttavia, che la lotta No Tav venga mostrata in modo macchiettistico e violento, in linea oltretutto con la retorica giornalistica che abbiamo visto in questi anni. La rappresentazione equilibra forzatamente le violenze, suggerendo una simmetria tra le parti, con un ferito per parte, come se il peso

pc 18 gennaio - La scuola coloniale e classista di Valditara. Un'operazione politica, ideologica e pratica di affermazione di una scuola classista-razzista-imperialista

di Maurizio Disoteo 


Hanno destato stupore e non poche polemiche le dichiarazioni del ministro Valditara sulla imminente revisione delle Indicazioni nazionali per la scuola primaria e per la secondaria inferiore. Si tratta di discussioni e valutazioni che per il momento si fondano solo sulle parole del Ministro, dato che il testo scritto del documento che guiderà il lavoro delle scuole dal prossimo anno scolastico ancora non c’è. Tuttavia, dato che lo stesso Valditara ha detto di voler aprire un dibattito sulla sua stesura, proviamo anche noi a formulare qualche osservazione.

Una premessa è però necessaria: ciascuna legge o decreto, per essere compresa, deve essere valutata nel contesto in cui nasce e quello attuale è di un governo che sta scientificamente lavorando per cancellare ogni traccia di egualitarismo dalla nostra società. Ne consegue che la scuola, che è stata per decenni una delle istituzioni in cui maggiormente si è avvertita la spinta egualitaria e che è destinata alla formazione dei giovani, è un obiettivo di specifica attenzione. Ciò anche se, per quanto riguarda in particolare la scuola primaria, i movimenti democratici che vi si sono impegnati, hanno portato a un modello a cui si guarda anche dall’estero, per esempio in materia di inclusività dei disabili, fatto unico in Europa. Purtroppo oggi la scuola è andata in crisi, soprattutto per i mancati investimenti sociali, culturali ed economici e la risposta demagogica quanto inadeguata del governo è il ritorno alla scuola di “un tempo”, quella “seria”, autoritaria, che bocciava, con la cattedra sulla predella e dove s’imparavano le regole e le poesie a memoria da recitare in piedi sulla sedia il giorno di Natale per la gioia della famiglia. Naturalmente “tradizionale”… Partiamo quindi dalla questione del latino, che, al di là del senso linguistico specifico, ha un preciso significato di classe. Il latino in sé non ha colpe, il problema è come è stato e come è usato e la sua collocazione nella scuola e nella società. Più in concreto, è certamente di classe l’esaltazione del latino come materia che sviluppa la logica, caratteristica peraltro non peculiare ma condivisa con altre discipline di studio e anche con molte attività di tipo pratico che sviluppano la conoscenza scientifica empirica. Però il latino, a differenza di altro, è sempre stato studiato soprattutto nelle scuole destinate a formare le classi dirigenti borghesi, dunque il sottinteso è che solo queste possiederebbero logica e lungimiranza di fronte alle classi popolari “irrazionali e limitate”.

pc 18 gennaio - Nuovo corteo a Milano per la Palestina

 

SABATO 18 GENNAIO Invitiamo tutte e tutti a partecipare al

67° corteo a Milano organizzato dalle associazioni palestinesi per

FERMARE IL GENOCIDIO a Gaza e la PULIZIA ETNICA in Cisgiordania

Partenza ore 16 Porta Venezia con termine in San Babila

(viale Piave-viale Premuda-Piazza 5 Giornate-C.so Porta Vittoria-Largo Augusto-C.so Europa)

pc 18 gennaio - Cisl: "Partecipazione al Lavoro" = subordinare per legge i lavoratori alle sorti delle aziende/del capitale

"L’edizione di giovedì sedici gennaio della cloaca massima dello pseudo giornalismo italiano, il Giornale, contiene un articolo nel quale si dà conto di uno scontro verbale tra Maurizio Landini, segretario della Cgil, ed il suo omologo Luigi Sbarra della Cisl.
Motivo del contendere è l’indecente proposta di legge, elaborata dai cislini e recepita positivamente dalla compagine governativa, sulla partecipazione attiva dei lavoratori alle sorti delle aziende.
Qualora il progetto venisse accolto – e tradotto in legge – dalla cricca fascioleghista, i salari e gli stipendi dei dipendenti sarebbero pericolosamente legati all’andamento dei conti economici del padrone: in questo modo si incentiverebbe l’autosfruttamento per gonfiare ancora le tasche di costui.
Lo Sbarra si difende sostenendo che «la legge di iniziativa popolare promossa dalla Cisl punta a unire il Paese su un nuovo modello di sviluppo basato sulla corresponsabilità e sulla democrazia economica», ma è soltanto un inganno da cui gli unici veri produttori della ricchezza del Paese devono guardarsi come se fosse una nuova forma di peste.
La ricetta proposta dal massimo esponente della corporazione porta la stessa sempre più nelle braccia delle compagini governative"

Da un commento di Stefano Ghio - proletari comunisti Genova

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Che la Cisl sia sempre più in sintonia con i piani dei padroni e del governo Meloni lo si è visto anche negli ultimi scioperi - in particolare quello generale del 29 novembre - avvalorando così non solo la politica economica antioperaia e antipopolare ma in questa fase innanzitutto l'azione repressiva anti sciopero del governo.

La proposta di legge "sulla partecipazione al lavoro" è frutto di questa linea. Su di essa la Cisl nei mesi passati ha fatto una campagna e aveva raccolto le firme nei posti di lavoro; e la proposta è stata presentata alla camera da esponenti, non a caso, di Fdi, Fi e Noi con l’Italia.

Su di essa avevamo subito preso posizione in questo blog e tra i lavoratori.

La "partecipazione al lavoro" è di fatto una collaborazione dei lavoratori con i padroni per salvaguardare i profitti delle aziende, che come tutta la storia passata e recente ha insegnato non significa affatto ricaduta positiva per migliorare le condizioni di lavoro, salariale, della

pc 18 gennaio - Alla Fiera di Verona armi e caricatori di aziende israeliane. Rete Disarmo: “No ai prodotti di chi è accusato di crimini di guerra”...ovvero

il legame stretto tra il governo moderno fascista Meloni e il genocida nazi/sionista, che mostra le mani sporche di sangue dell'Italia nel genocidio in corso (dopo le proteste di Rete Disarmo le aziende israeliane sono state escluse(?), ndr)

Gli attivisti, in occasione dell'European Outdoor Show, chiedono inoltre il divieto di accesso ai minori ai padiglioni in cui sono esposte le armi, fatta eccezione per chi è iscritto alle Federazioni sportive da tiro

di Futura D'Aprile | 16 Gennaio 2025 

La Fiera di Verona si prepara a ospitare anche quest’anno la European Outdoor Show (Eos), la manifestazione dedicata alla caccia, pesca, tiro sportivo, nautica e sport all’aria aperta che dal 2021 si tiene nella città veneta. Quest’anno dall’8 al 10 febbraio nei cinque padiglioni che occupano i 60mila metri quadri di Verona Fiera, l’ente che ospita Eos all’interno dei suoi spazi, sono attesi 578 tra espositori e rappresentanti provenienti da tutto il mondo. Scorrendo la lista pubblicata sul sito ufficiale di Eos si trovano i nomi noti del mondo delle armi da caccia e dello sport italiani, così come aziende con sede negli Usa o nei vari paesi europei. Ma non solo. Tra i prodotti esposti nella prossima edizione ci saranno anche quelli di due aziende israeliane, la Bul Armory, che realizza armi da fuoco di alta qualità, e la Maglula, che produce invece caricatori. Le due aziende non saranno direttamente presenti all’evento, ma i loro prodotti saranno esposti da Origins STB e da Paganini.

A rendere nota questa notizia è stata la Rete italiana pace e disarmo, che monitora la manifestazione veronese fin dalla sua prima edizione. “Quando ci siamo resi conto che i prodotti delle aziende

venerdì 17 gennaio 2025

pc 17 gennaio - Il governo Meloni/Crosetto prepara l'undicesimo pacchetto di aiuti e la partecipazione italiana alla missione internazionale in Ucraina

Economia di guerra che peggiora sempre più la condizione dei lavoratori e delle masse mentre i padroni delle armi continuano ad ingrassarsi con profitti vertiginosi: il governo Meloni questo vuole e questo sta facendo da quando è al governo, con dentro il massimo rappresentante del complesso militare-industriale italiano, Crosetto, già sul libro paga della Leonardo.

Su questo terreno, quello dell'invio di armi e partecipazione italiana su tutti i teatri di guerra, non assistiamo alle balle della capa del governo che parla di risultati storici mai ottenuti su occupazione, su finanziamenti a Sanità, Scuola e Trasporti, sul taglio di tasse e altre bufale riportate dalla propaganda,

pc 17 gennaio - Ancora un colpo alla propaganda del governo Meloni: secondo il Fondo Monetario Internazionale non c’è crescita economica in Italia

 

Ancora una batosta per il governo moderno fascista Meloni che arriva direttamente dal Fondo Monetario Internazionale, di cui l’imperialismo italiano fa parte.

Nel suo aggiornamento al 'World Economic Outlook' diffuso oggi, come riporta la Reuters, Il Fondo monetario internazionale ha limato le sue stime per la crescita italiana nel 2024 e 2025 rispetto allo scorso ottobre.

Nonostante uno dei fini statutari del Fondo sia quello di “dare fiducia agli stati membri”, per il 2024 il

pc 17 gennaio - ORE 12 Controinformazione Rossoperaia - Sulla tregua tra nazisionisti e resistenza palestinese

 

pc 17 gennaio - Migranti: il sistema dei Centri di permanenza per il rimpatrio a processo a Potenza

 Questi centri infernali per i migranti sono disumani e illegali e vanno chiusi immediatamente! 

Dei migranti nel settore maschile di un Cpr – Ansa

Si è svolta presso il Tribunale di Potenza l’udienza preliminare del processo penale sul “sistema” del Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di Palazzo San Gervasio che vede sul banco degli imputati avvocati, medici, agenti di polizia dell’ufficio immigrazione della questura di Potenza nonché il direttore del centro e la società che lo gestiva su appalto della prefettura.

I reati contestati dalla procura riguardano tutte le figure professionali chiamate a intervenire per la gestione e il funzionamento del centro di detenzione. L’indagine farebbe emergere un sistema criminale che aveva lo scopo di massimizzare i profitti dalla filiera delle deportazioni.

Gli stranieri detenuti, grazie alla compiacenza degli agenti di polizia e degli operatori del centro,

pc 17 gennaio - Taranto Palestina/Guerra/NO stato di polizia

 

ora più che mai con la palestina - in piazza sabato ore 18 piazza immacolata!

 

giovedì 16 gennaio 2025

pc 16 gennaio - Meloni, la servetta in servizio permanente effettivo dei peggiori mostri dell'odierno imperialismo

Il governo italiano assicura l’impunità a Netanyahu

Per sapere alcune notizie sull’Italia occorre scoprirle sulla stampa israeliana. Apprendiamo infatti dal Times of Israel che il governo italiano ha rassicurato i funzionari israeliani che il primo ministro Benjamin Netanyahu non sarebbe stato arrestato in base a un mandato della Corte Penale Internazionale se avesse visitato il nostro paese.

Il ministro degli Esteri Gideon Sa’ar ha sollevato la questione durante i suoi recenti incontri a Roma con il ministro degli Esteri e il ministro della Giustizia italiani. Solo nel pomeriggio di mercoledi ne hanno riferito le agenzie. Nessun accenno alla questione è stato fatto nell’intervista rilasciata dal ministro israeliano al Corriere della Sera nè nelle interviste-tappetino rilasciate a Rai News e Bruno Vespa su Rai 1.

A Sa’ar è stato assicurato dai ministri che il governo italiano ha ricevuto un parere legale secondo cui i capi di Stato, incluso Netanyahu, hanno l’immunità durante le visite in Italia, sulla base della

pc 16 gennaio - La Milano di Ramy e quella delle zone rosse. Un contributo


Il Ministro dell’Interno Piantedosi ha inviato una direttiva ai prefetti di diverse grandi città italiane per invitarli a individuare, con apposite ordinanze, aree urbane dove vietare la presenza di soggetti considerabili pericolosi o con precedenti penali. I controlli e i fermi sono a discrezione della pattuglia di turno, con un potenziamento degli strumenti per disporre l’allontanamento dalla città di soggetti privi di residenza. A Milano le zone rosse sono distribuite in tutta la città a macchia d’olio, e non includono solo zone centrali ma anche quartieri popolari come via Gola o Corvetto.

Istituite a Bologna, a Firenze, il 30 dicembre nel milanese, il 31 a Napoli, l’8 gennaio a Roma, queste aree off limits per alcune persone, saranno in vigore fino al 31 marzo; dalla loro istituzione a oggi, sono state controllate quasi 25 mila persone ed emessi quasi trecento provvedimenti di allontanamento (daspo urbani) a persone che non possedevano la residenza. In realtà, era già da diverso tempo che una particolare fascia di popolazione di Milano subiva questo tipo di controlli e allontanamenti dal territorio cittadino; si tratta per lo più di maschi, giovani e/o originari di altri paesi. Per un controllo dei documenti, un cittadino straniero (con permesso di soggiorno) rischia la deportazione dentro un Cpr, l’espulsione dalla città e anche dal territorio italiano. Ramy Elgaml è figlio di Corvetto, di questa Milano cupa, di un Egitto lontano. L’uscita del lungo video che mostra i suoi ultimi istanti di vita, mentre si trovava su una moto insieme all’amico

pc 16 gennaio - Lo stato sionista genocida di Israele non rispetta nessuna tregua ma continua a massacrare il popolo palestinese con l'appoggio USABiden/Trump

La prima presa di posizione di Proletari Comunisti è stata espressa in un WatsApp questa mattina.

Noi pensiamo che sia presto per festeggiare, noi pensiamo che vada ribadito ora più che mai che la lotta è di lunga durata e che bisogna costruire la guerra di popolo. 

Serve la solidarietà e l’azione internazionale e internazionalista più che mai contro il regime genocida e guerrafondaio israeliano e le mani libere con sostegno militare dell’imperialismo Usa targato Trump al cui carro si legano i governi imperialisti europei i regimi arabi reazionari, i collaborazionisti dell’Anp.

Venerdi a ORE 12 per Controinformazione Rossoperaia su questo blog un'analisi, un giudizio, una indicazione.

 Raid su Gaza dopo la tregua, 73 morti

da Repubblica

"...Il governo ha rinviato la riunione per discutere la tregua. Cinquanta morti stamattina nella Striscia: Israele ha colpito Gaza con raid intensi prima dell’alba, poche ore dopo l'accordo per il cessate il fuoco a Gaza..."                       


pc 16 gennaio - Aumenti delle bollette per luce e gas fino a 350 euro per le famiglie… contro le balle spaziali della Meloni

 A fronte delle balle spaziali che la Meloni diffonde in giro per il mondo sui “risultati eccezionali” del suo governo che non si vedevano addirittura dalla “spedizione dei mille”, in tema di politica per le famiglie, i dati reali, tra agenzie indipendenti e anche statali come l’Istat, dicono esattamente il contrario. Per esempio, per quanto riguarda l’energia, le bollette di luce e gas aumenteranno: “Circa 350 euro in più sulle bollette di energia elettrica e gas: è questo l'aumento che una famiglia tipo, con contratto di fornitura a prezzo indicizzato nel mercato libero, dovrà affrontare nel corso del 2025 … La stima arriva da Facile.it che - analizzando le previsioni sull'andamento del prezzo delle materie prime - ha calcolato come la bolletta 2025 potrebbe arrivare a superare i 2.930 euro, vale a dire quasi il 14% in più (13,6%) rispetto a quella, già salata, del 2024 (2.583 euro)”

Mentre la Cgia di Mestre dice che l’aumento in bolletta toccherà anche le imprese per circa 13,7 miliardi rispetto al 2024, e siccome le imprese private scaricano i costi dell’acquisto delle materie prime sui prezzi, toccherà di nuovo alle famiglie caricarsi questi altri rincari, per cui le bollette saranno ancora

pc 16 gennaio - Nessun scudo per gli sbirri massacratori e assassini - Lo stato di polizia deve essere fermato - il governo Meloni va rovesciato! - Massimo sostegno alle voci contro

Scudo per gli agenti, il governo va avanti: archiviazione lampo in sette giorni

Scontri tra manifestanti e forze dell’ordine durante la manifestazione per Ramy Elgaml, nel quartiere di San Lorenzo, Roma, 11 gennaio 2025. ANSA/ANGELO CARCONI
L’ultima bozza che piace a Palazzo Chigi. Ma Nordio: “Deve valere per tutti
 
DDL SICUREZZA: NO ALLO SCUDO PENALE E ALL’IMMUNITÀ PER GLI AGENTI. L’INTERVISTA ALL’AVVOCATO FABIO ANSELMO

Aumentano le critiche alla proposta di “scudo penale” per i poliziotti che sarebbe allo studio del governo Meloni nell’ambito del cosiddetto ddl sicurezza. Il pretesto utilizzato dall’esecutivo sono le proteste avvenute nel corso delle mobilitazioni del fine settimana per chiedere giustizia per la morte di Ramy, 19enne del Corvetto di Milano. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi parla dell’esigenza di “importanti tutele aggiuntive a quello che è il lavoro complicato delle forze dell’ordine”.

Dentro la maggioranza ci sono però delle increspature: la Lega pressa perchè il ddl sia approvato così com’è, mentre Forza Italia pure Fratelli d’Italia non paiono avere troppo entusiasmo di fronte al provvedimento sbandierato da Salvini, su spinta anche del Quirinale che preme perchè ci siano

pc 16 gennaio - I passi da fare - Dal dibattito con lavoratrici e lavoratori nel circolo di Palermo - 2° parte

Proletari comunisti nazionale - Il passo in avanti che si deve fare ora è in termini prioritariamente di organizzazione politica dei proletari.

E’ inutile che ci raccontiamo che va male e non è bene che ci facciamo riempire la testa dai social, dalla televisione, ecc. Lo vediamo che le cose vanno male - però fino a un certo punto. Noi non sappiamo dalla televisione cosa succede realmente, la realtà vera.
Noi dobbiamo andare più a fondo nella realtà, perché non è vero che i proletari sanno scorrendo le notizie nello smart. Questo togliamocelo dalla testa.

Qual'è la realtà.
Prima di tutto, questo sistema capitalista non è a tempo indeterminato, è a “contratto a tempo determinato”, cioè non continuerà ad esistere per sempre.
Questo sistema mette in mostra sempre più ferocia, barbarie, orrore, ma è come una bestia ferita, che quando è morente diventa più aggressiva. Quindi sembra più forte, ma non lo è veramente. Il problema

pc 16 gennaio - Opuscolo sulla Formazione operaia su "Stato e rivoluzione" di Lenin - richiederlo a WA 3519575628

Da questo giovedì, e per gli altri giovedì, i testi di questa FO escono su Podcast-spotify 

https://open.spotify.com/episode/2HwPRjCni4n3lG388DVfEi

 

pc 15 Gennaio - SUL CESSATE IL FUOCO A GAZA E LA NATURA IMPERIALISTA DELL' AGGRESSIONE SIONISTA

Comunicato Unione Democratica Arabo-Palestinese

RAGGIUNTO ACCORDO DI CESSATE IL FUOCO A GAZA: UNA VITTORIA PER LA RESISTENZA!

La determinazione del popolo e della resistenza palestinese costringe l'occupazione israeliana ad accettare le proprie condizioni: cessate il fuoco, scambio di prigionieri, ritiro delle forze israeliane e ritorno dei profughi nel nord di Gaza.

Dopo oltre 15 mesi di genocidio in Palestina, si è giunti a un accordo per il cessate il fuoco.

Questo accordo è il frutto della determinazione e della resistenza del popolo palestinese, non una concessione, ma una dimostrazione del fallimento dei piani israeliani di fronte alla risolutezza della resistenza.

LE CONDIZIONI DELL'ACCORDO

- SCAMBIO DI PRIGIONIERI: I prigionieri israeliani nelle mani della resistenza palestinese verranno scambiati con prigionieri politici palestinesi, tra cui centinaia condannati a lunghe pene. Finora, il governo Netanyahu aveva rifiutato categoricamente lo scambio di prigionieri, puntando a riprendere i prigionieri israeliani a Gaza con la forza o in cambio di un cessate il fuoco senza garanzie.

- RITIRO DELLE FORZE ISRAELIANE: L'esercito israeliano si ritirerà, nel corso delle fasi del cessate il fuoco, dalla Striscia di Gaza. Il ritiro comprenderà anche l'Asse Netzarim, che divide in due la Striscia, e l'Asse Filadelfia, che separa Gaza dall'Egitto.

- RITORNO DEI PROFUGHI AL NORD: Il piano di pulizia etnica per svuotare il nord di Gaza è stato respinto. Secondo l'accordo, gli sfollati del nord di Gaza, che sono stati spinti verso il sud, potranno fare ritorno senza limitazioni.

- INGRESSO DEGLI AIUTI UMANITARI: Finora, gli aiuti umanitari sono stati utilizzati come strumento di pressione contro i palestinesi, specialmente quelli del nord. L'ingresso degli aiuti riprenderà a ritmi concordati, e arriveranno anche al nord di Gaza.

Questo accordo ha sancito la sconfitta degli obiettivi dichiarati dell'occupazione, ossia: lo sradicamento delle forze di resistenza, l'occupazione militare della Striscia e la consegna incondizionata dei prigionieri israeliani nelle mani della resistenza.

Questa vittoria non può comunque oscurare l'immensa tragedia umana consumatasi a Gaza, con decine di migliaia di palestinesi uccisi, centinaia di migliaia di feriti, infrastrutture devastate, un sistema sanitario al collasso e condizioni di estrema precarietà per oltre due milioni di palestinesi.

Occorre ricordare che, nonostante il cessate il fuoco, l'occupazione della Palestina, che perdura da oltre 76 anni, continua. È quindi necessario restare vigili di fronte al rischio di violazioni del cessate il fuoco da parte di Israele, continuare a mobilitarsi in appoggio alla resistenza in Palestina e a sostenere concretamente il popolo palestinese, in particolare a Gaza, contribuendo alla resilienza e alla resistenza del popolo palestinese tramite le campagne per la riqualificazione delle infrastrutture e del sistema sanitario.

IL FRONTE DELLA CISGIORDANIA

In Cisgiordania, l'occupazione israeliana continua a espandere le proprie colonie attraverso piani di insediamento illegali, con il pieno appoggio dell’amministrazione USA entrante, e procede con le sue campagne volte a spezzare la resistenza.

Mentre continuano attacchi, uccisioni, demolizioni e arresti per mano dell’esercito israeliano, la cosiddetta “Autorità Nazionale Palestinese” continua, tramite la “collaborazione di sicurezza” con l’occupante, a svolgere il suo ruolo funzionale e per il quale è stata concepita: garantire la sicurezza di Israele, uccidendo e arrestando i resistenti palestinesi – emblematico è l’assedio imposto al campo profughi di Jenin da inizio dicembre 2023.

IL RUOLO DELLA SOLIDARIETÀ

Negli ultimi 15 mesi, la solidarietà con il popolo palestinese è stata fondamentale nel denunciare le atrocità commesse da Israele e smascherare i governi complici che lo sostengono. Tuttavia, è necessario trasformare la solidarietà umana in un impegno politico che metta in luce la natura imperialista dell’aggressione sionista e il reale ruolo dell’Italia.

Quest’ultima, infatti, insieme agli altri Paesi NATO e alleati di Israele, continua a fornire sostegno a Israele, aumentando le proprie spese militari e riducendo al contempo la spesa sociale, con tagli ai fondi per sanità e istruzione. È essenziale continuare a impegnarsi nel far comprendere alle masse italiane che anche loro, attraverso il carovita e i tagli, stanno pagando il costo dell’aggressione imperialista contro il popolo palestinese.

Con la resistenza del popolo palestinese

Fino alla vittoria!

pc 16 gennaio - ALLE RADICI DEL DDL 1660 E L'IMPUNITÀ PER GLI SBIRRI ASSASSINI: IL CASO ROVIGO

 

mercoledì 15 gennaio 2025

pc 15 gennaio - Un saluto rivoluzionario a Franco Piperno

 Un commento del Manifesto su cui ritornare

Franco Piperno, la rivoluzione alla luce del sole

Franco Piperno
Franco Piperno, scomparso il 13 gennaio a 83 anni nella Calabria in cui era nato, non si è portato nella tomba alcun segreto, come qualche incosciente ha pure scritto. La sua idea di rivoluzione non aveva nulla di misterioso, segreto, cospiratorio. Era esplicita, ostentata, gridata alla luce del sole come quando, in tempi nei quali i rapporti di forza rendevano normale dire quel che oggi nessuno oserebbe sussurrare, parlò apertamente di insurrezione necessaria e imminente.

Non in un convegno carbonaro ma nel congresso dell’organizzazione di cui era fondatore e principale dirigente, Potere operaio.

NEGLI ANNI  tra il 1968 e il 1973, la fase più vicina a una rivoluzione che ci mai stata in questo Paese, Piperno è stato un dirigente politico tanto lucido quanto visionario, capace dunque di

pc 15 gennaio - Il movimento antifascista/antinazista in Germania ha assediato il congresso dei neonazisti di Afd sostenuti da Musk

L’11 gennaio gli antifascisti tedeschi hanno dato una risposta di massa e militante in molte città ma soprattutto a Riesa, in Sassonia che è lo Stato federale più a destra di tutta la Germania, con tanti giovani e lavoratori, collettivi e sindacati, scesi in piazza contro il partito nazista di Afd (Alternative fuer Deutschland ) che nella cittadina tedesca aveva organizzato il suo congresso e nominato Alice Weidel che, da portavoce del partito Alternativa per la Germania, è stata candidata a cancelliere alle elezioni anticipate del prossimo febbraio in Germania con un consenso unanime del suo partito, unendo attorno a sé tutte le diverse componenti su un programma apertamente populista e nazista per proporsi alla borghesia imperialista tedesca e farla uscire dalla crisi economica e rilanciarla come potenza mondiale (per una Germania “forte, ricca e sicura”).

Manifestazioni in tutta la Germania con 250 mila persone che hanno partecipato complessivamente.

A Riesa, sede del congresso di Afd, più di 10 mila antifascisti hanno bloccato tutte le vie che portavano al congresso dei neonazisti che proprio per questo il suo inizio è stato ritardato di qualche ora e i manifestanti hanno fronteggiato la polizia in tenuta antisommossa schierata per permettere la partecipazione dei delegati al congresso nazi. Ai 200 bus da tutta la Germania è stato impedito di fatto ad avvicinarsi con molti posti di blocco per i controlli, così i treni sono stati fermati. La polizia ha usato persino cavalli e cani contro i manifestanti che sono stati caricati con la violenza dei manganelli. Un deputato della sinistra Linke è stato picchiato duramente nonostante si fosse identificato ed è stato lasciato a terra privo di sensi.

Come spesso accade nei paesi imperialisti, alla repressione di Stato contro il movimento antifascista hanno partecipato attivamente gli attivisti nazisti di Afd.





Quello che comunque vogliamo mettere in risalto è la partecipazione di massa di questo movimento antifascista che non si è fatto intimidire, che ha resistito all’azione repressiva dello Stato e dei nazisti e che indica non solo alla Germania ma a tutto il mondo imperialista che la strada della Resistenza al fascismo, al nazismo è sempre più necessaria anche se non sufficiente perché fascismo e nazismo sono l’espressione politica all’interno dello Stato, sono l’opzione politica di settori borghesi dominanti e che pertanto è necessario il

pc 15 gennaio - Riapre il sito del Comitato Internazionale di Sostegno alla Guerra Popolare in India!

Open the new site of ICSPWI http://icspwindia.site/ ! maximum support! towards a new large international campaign !

public adress csgindia@gmail.com

ICSPWI

International Committee to Support the People's War in India

pc 15 gennaio - Un dibattito tra proletari comunisti e lavoratrici/lavoratori sul che fare e la costruzione del partito - nel circolo di Palermo - 1° parte

Lavoratrice - Ci sono le grandi potenze che stanno dominando; è la guerra tra pochi potenti del mondo. Noi non abbiamo la forza per poter sconfiggere questa situazione, siamo spettatori impotenti. Come si deve fare per far finire questa storia? Il Papa non è sentito, le grandi forse di sinistra, se c'è ne sono, non vengono calcolate. Vanno avanti soltanto i potenti, chi ha business, chi ha forza. Da dove si deve cominciare? Da noi, da questa goccia? 
Ognuno si alza la mattina, se c'è da andare a lavorare va... Chi sta dietro le quinte muove i fili. Sembra che vivano in un'altra dimensione, che sono salvaguardati da tutto.

Io non sono positiva, nel senso che non so se si può cambiare ora questo stato di cose. Viviamo di precariato, non ci possiamo curare, abbiamo malattie, ecc. ecc.; “piove sempre sul bagnato”. E’ come se viviamo in due mondi totalmente diversi, cioè loro sono una classe a sé che hanno, al di là dei privilegi economici, il potere e tanto altro. Ma nessuno di loro muore?...

Siamo arrivati a toccare veramente il fondo, perché mentre negli anni passati riuscivamo a vedere una grinta in più, perché il nemico che avevamo di fronte aveva i piedi di argilla. Ma sembra che in questo momento la gente sia blindata.
In questa fase, c’è la necessità di costruire passo dopo passo un percorso che possa portare a un cambiamento.

Lavoratrice – Questo “passo dopo passo” sta a noi. A chi ha la capacità, la forza, la determinazione, ma perché ha coscienza Noi con le tante lotte la coscienza l'abbiamo sviluppata in tutti questi anni.

All'inizio siamo arrivati qui sprovvisti di quello che realmente era il mondo che ci circondava, anche il mondo politico. Adesso un minimo di coscienza c’è l'abbiamo tutti, abbiamo cosa dire, sappiamo che c'è la necessità di costruire qualcosa che possa sconfiggere questo nemico.

Certo, ci si demoralizza, è una cosa naturale, siamo esseri umani. Ma forse oggi come oggi una delle cose che dovremmo fare e dire è: sì, è vero, siamo in una fase critica, in una fase difficilissima rispetto agli anni passati, ma non possiamo mollare, anche se a fatica, “a calci e morsi”. Perché se ci demoralizziamo del tutto, molliamo.

Questi potenti devono tener conto degli uomini, dei popoli della terra, perché sconfiggendo, ammazzando, così come stanno facendo a Gaza, prima o poi però avranno bisogno di noi, perché i padroni succhiano il loro profitto dal lavoro degli operai. E infatti la borghesia non distrugge totalmente. Il problema è che non dobbiamo mai dimenticarci che ci sono le classi quando diciamo “potenti”.

Proletari comunisti di Palermo - A volte i lavoratori, le lavoratrici vedono ciò che accade come cose insormontabili, per cui non è possibile fare niente. Però, innanzitutto, quando noi facciamo anche una

pc 15 gennaio - Lo Stato della santa inquisizione e della rappresaglia contro Askatasuna - massima solidarietà

Lo Stato chiede 6 milioni 800 mila euro di danni agli esponenti dell’Askatasuna

Il processo che si terrà al Tribunale di Torino ha visto la Procura domandare nel complesso ai 28 imputati pene per 88 anni di carcere

TORINO – La Presidenza del Consiglio e il Ministero degli Interni e della Difesa, che si sono costituiti parte civile al maxi processo contro 28 esponenti del centro sociale Askatasuna, hanno quantificato i danni subiti e le spese sostenute dalle pubbliche amministrazioni e da polizia e carabinieri in occasione delle manifestazioni contro i cantieri del Tav in Valsusa.

Sono 6 milioni e 800 mila euro di danni che chiedono agli anarchici, imputati tra l’altro di associazione a delinquere. Il processo che si terrà al Tribunale di Torino ha visto la Procura domandare nel complesso ai 28 imputati pene per 88 anni di carcere.

pc 15 gennaio - Inferno Tesla... Un contributo

da 'la bottega del Barbieri

Inchiesta shock sugli impatti ambientali della produzione di auto elettriche che, in Texas ma non solo, sarebbe legata a gravi impatti ambientali e condizioni di lavoro durissime.

di Rita Cantalino (*)

Foto: Gigafactory Berlin-Brandenburg Tesla ©Victor Golmer/iStockPhoto – ripresa da https://valori.it/impatti-ambientali-tesla-auto-elettriche/

Un’inchiesta del Wall Street Journal sugli stabilimenti Tesla ha svelato gravi impatti ambientali e condizioni di lavoro infernali. Secondo le rivelazioni di ex dipendenti, nel 2022 lo stabilimento di Austin in Texas avrebbe rilasciato nell’aria sostanze nocive a causa di un guasto non riparato. Le acque reflue di produzione, inoltre, sarebbero state sversate nelle fognature della città.

L’inchiesta del Wall Street Journal sullo stabilimento di Tesla a Austin, in Texas

Il nuovo SUV Model Y era la grande promessa di Elon Musk agli investitori, utile a ripulire la macchia

pc 15 gennaio - ANCORA SUL SABATO PER RAMY E LE CAMPAGNE DI CRIMINALIZZAZIONE, BOLOGNA: Giù le mani dai “maranza”, non hanno assaltato la sinagoga e protestano contro un futuro negato

 da radio Fujiko

Di Alessandro Canella

Buona parte delle polemiche scaturite dagli scontri di sabato scorso a Bologna in occasione della manifestazione per avere verità e giustizia per Ramy, il 19enne morto a Milano a conclusione di un inseguimento dei carabinieri, è basata su una autentica menzogna.
Se è vero che ci sono stati cassonetti incendiati, barricate nelle strade e danneggiamento di vetrine, non è assolutamente vero ciò che molti organi di informazione nazionali stanno ripetendo come un mantra senza aver assolto l’obbligo deontologico della verifica delle fonti, cioè che qualcuno abbia realizzato un assalto alla sinagoga di Bologna.

Sabato a Bologna non c’è stato alcun assalto alla sinagoga

A chiarire che sabato scorso non c’è stato alcun assalto alla sinagoga né altri fatti di matrice antisemita è stato ieri lo stesso questore di Bologna, Antonio Sbordone. Nessuno è entrato nel luogo di culto della

pc 15 gennaio - ORE 12 Controinformazione Rossoperaia - No allo scudo penale per la polizia - Fermare la marcia fascista del governo Meloni - per Anan e i prigionieri politici palestinesi, un intervento

 

pc 15 gennaio – Los Angeles brucia: un altro disastro ambientale causato dall’imperialismo, dai padroni del petrolio…

 

In meno di una settimana, quattro incendi a Los Angeles hanno bruciato più di 160 chilometri quadrati, ma è buona parte della California a rischio in questi giorni. Secondo le ultime notizie tra roghi e distruzioni fino a questo momento si contano 25 morti e altrettanti dispersi, 150mila persone senza casa, mentre in queste ore sono state allertate altre 84mila persone che potrebbero essere presto evacuate. Nessuno viene risparmiato: bruciano le case proletarie (che sarà difficile ricostruire) e quelle dei ricchi (che invece sono assicurati), a migliaia sono ancora senza elettricità, mentre si scatena lo sciacallaggio di ogni tipo, da quello dei semplici delinquenti a quello dei ricchi che cominciano a speculare sugli affitti che sono subito aumentati, da quello del governatore della California che ha detto che per la ricostruzione delle case non si terrà conto delle leggi ambientali (proprio quelle che dovrebbero servire a limitare i disastri!), per finire con lo sciacallo Elon Musk che ha attaccato le autorità locali “dando la colpa alle politiche sulla diversità, agli immigrati e ai democratici, tra cui il governatore della

pc 15 gennaio - CHI SONO I VERI TERRORISTI STUPRATORI? Euro-Med Monitor: Israele deve essere aggiunto alla lista nera dell’ONU contro le violenze sessuali

 infopal

Ginevra. L’Euro-Med Monitor, con sede a Ginevra, ha affermato in un comunicato stampa divulgato venerdì che le continue ostruzioni di Israele verso tutte le indagini del’ONU per le accuse di violenza sessuale dal 7 ottobre 2023 sono profondamente preoccupanti. Queste ostruzioni, unite a prove sostanziali che indicano azioni sistematiche e diffuse di stupro ed altre forme di violenza sessuale da parte delle forze israeliane contro i Palestinesi, compresi prigionieri, costituiscono gravi violazioni del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani. Le motivazioni per l’inclusione di Israele nella lista nera dell’ONU per le entità sospettate di perpetrare violenza sessuale nei conflitti sono convincenti.

Negli ultimi 15 mesi, Israele ha costantemente rifiutato di collaborare con tutti gli organismi delle Nazioni Unite con un mandato investigativo per esaminare le accuse di stupro e altre forme di violenza

pc 15 gennaio - Risposta alle dichiarazioni di media e politici. Il comunicato a seguito del corteo per Ramy a Roma

 

collettivo Zaum

Siamo l3 student3 che sono sces3 in piazza in questi giorni per Ramy a Roma, additat3 come pericolos3 estremist3 dalla stampa e dalla questura, che non hanno altro interesse che strumentalizzare noi e la morte di un ragazzo.

Oggi abbiamo sotto gli occhi l’ennesimo episodio di violenza, in questo caso omicidio, da parte delle forze dell’ordine verso un nostro coetaneo, colpevole di non essersi fermato ad un posto di controllo e quindi condannato a morire schiacciato tra una gazzella dei carabinieri e un palo stradale.

Il nostro paese ha un problema con il ruolo della polizia: gli omicidi commessi dallo Stato per mezzo delle forze dell’ordine non vengono mai riconosciuti come tali né affrontati.

La storia è sempre la stessa: prima vi è la strenua difesa dell’arma, poi il processo alla vita della vittima e di sottofondo il tentativo di insabbiare o far finire nel dimenticatoio la questione. In Italia, chi viene uccisə dalla polizia ha sempre due colpe: la prima è quella di essere mortə e la seconda era quella di essere in vita.

Ed infatti per loro Carlo Giuliani è stato ucciso perché violento, per questo meritava un proiettile in testa. Cucchi un tossico, ed aveva la bocca larga. Russo era un rapinatore napoletano e veniva da una famiglia di poco di buono. Anche Ramy era un rapinatore, per di più egiziano e di Corvetto. Queste storie nelle loro differenze ci danno uno spaccato chiaro: la legge non è uguale per tutt3 e la verità e la giustizia non sono garantite. Gli esiti processuali di chi aveva un comitato e/o una famiglia disposte a dare battaglia allo stato intero e alla magistratura sono molto diversi da chi questo “privilegio” non lo possedeva.

La storia recente di questo paese ci racconta questo: carabinieri e polizia sono sempre inattaccabili, da destra a sinistra, ma senza un attacco alle istituzioni (nelle aule dei tribunali, nelle piazze o negli spazi di presa di parola pubblica) non c’è certezza di ottenere giustizia.

martedì 14 gennaio 2025

pc 14 gennaio - Propaganda per un genocidio. Le accuse israeliane di “stupro di massa” cadono nel vuoto

 

di Robert Inlakesh *

A seguito dell’attacco del 7 ottobre guidato da Hamas emersero innumerevoli e terribili accuse di violenza sessuale per le quali Israele sostiene che ci sia stata una premeditata “campagna di stupri di massa”; tuttavia, fin dall’inizio, non sono emerse prove a sostegno delle affermazioni rilasciate.

Ora, 15 mesi dopo, le accuse sembrano essere completamente crollate.

Il giorno di Capodanno, il quotidiano israeliano Yedioth Ahronot ha pubblicato rivelazioni rivoluzionarie sulle continue affermazioni di “stupri di massa” commessi il 7 ottobre 2023.

L’articolo, pubblicato in lingua ebraica, rivela che i procuratori israeliani non ritengono che vi siano prove sufficienti affinché questi presunti crimini possano reggere in tribunale.

Abbiamo contattato le organizzazioni per i diritti delle donne e abbiamo chiesto la loro

pc 14 gennaio - Le ingerenze della lobby israeliana nel Parlamento europeo e italiano...

 ...ma che mostra il legame stretto degli interessi economici/politici del nazi/sionismo e il moderno fascismo del governo Meloni

di Sergio Cararo

La trasmissione Report ha scoperchiato quello che tutti sapevano ma su cui tutti tacevano, ovvero le pesanti ingerenze della lobby israeliana sulle istituzioni europee e italiane. Un dato rilevante emerso dalla trasmissione Report, sono gli intrecci tra le lobby israeliane e il rilevantissimo giro di denaro che coinvolge gli interessi economici e finanziari tra Europa e Israele. Durante la trasmissione, è stato dimostrato come spesso i finanziamenti europei destinati a scopi civili vengano invece utilizzati da Israele anche per scopi militari. L’Unione europea, con i soldi pubblici di vari programmi, tra i quali spicca Horizon 2020 – ufficialmente destinato a sostenere la ricerca scientifica e fornire contributi economici esclusivamente a progetti accademici – ha finanziato per oltre 5 milioni di euro le principali industrie belliche israeliano come Elbit, Israel Aerospace Industry e Rafael.

Antonio Mazzeo in un suo recente articolo segnala che rilevanti finanziamenti all’industria bellica

pc 14 gennaio - La Formazione marxista su Spotify


Riprende la Formazione marxista per operai. In questo ciclo di incontri, tenuti dal prof. Giuseppe Di Marco, analizzeremo l'opera di Marx "Il Capitale"

Prima lezione:
Seconda lezione:

pc 14 gennaio - Uscita la nuova raccolta dei testi audio della Controinformazione rossoperaia ORE 12 - Su richiesta la inviamo in Pdf scrivere a pcro.red@gmail.com

pc 14 gennaio - Bloccato l'ingresso della Leonardo a Brescia

Circa quaranta persone legate ai gruppi “Extinction Rebellion” e “Palestina Libera” hanno bloccato l’ingresso della Leonardo s.p.a. a Brescia.
“Leonardo distrugge popoli e terre” è lo slogan riportato su uno degli striscioni. L’azione di oggi ha l’obiettivo di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sul legame tra crisi climatica e industria bellica, chiedendo la cessione dei rifornimenti militari a Israele, la riconversione della produzione della Leonardo e la fine del sostegno italiano al genocidio in corso in Palestina.

pc 14 gennaio - In piazza a Taranto per la Palestina contro la guerra, contro Ddl 1660/stato di polizia/giustizia per Ramy!

pc 14 gennaio - Migranti: manifestazione a Palermo contro il razzismo, il caporalato, per il permesso di soggiorno e i diritti negati

Ieri pomeriggio si è svolta a Palermo una manifestazione di migranti dell’associazione Right to Be. Per circa un’ora e mezza la piazza del Parlamento, dove ha sede l’Assemblea regionale siciliana, si è riempita delle voci dei migranti, soprattutto impegnati nei lavori nelle campagne del trapanese, e dei solidali che hanno denunciato le pessime condizioni di vita e di lavoro, e dello sfruttamento intensivo fatto anche di salari bassissimi, le difficoltà legate al permesso di soggiorno - per quelli che ce l’hanno e soprattutto per quelli che non ce l’hanno - che si ripercuotono su tutti gli altri aspetti della vita quotidiana, come la casa o la salute, per esempio.

Il problema della salute è stato denunciato da un medico solidale di Catania che ha parlato delle leggi esistenti ma che non vengono applicate dalle istituzioni, come quella che prevede un tesserino sanitario (anche in assenza del permesso di soggiorno) per recarsi presso i centri di cura, che esistono però nei capoluoghi di provincia, mentre i migranti sono quasi sempre sparsi per le campagne di tanti paesini.

Infine, è partito un corteo che è passato simbolicamente davanti al tribunale di Palermo e poi è arrivato

pc 14 gennaio - “Costrette a spogliarci e a fare squat in Questura” denuncia delle attiviste di Extinction Rebellion

Questa è la polizia che ancor di più questo governo Meloni sponsorizza, non ultimo in occasione della trascorsa giornata internazionale contro la violenza sulle donne, come quella che è a “difesa” delle donne dalla “violenza di genere”. Un apparato dello Stato borghese sempre più e solo al servizio delle repressione delle proteste, delle lotte dei lavoratori e lavoratrici, studenti, migranti, attivisti e militanti sociali e politici che denunciano e lottano contro l'ordine che impongono padroni capitalisti e Stato borghese; una polizia a cui oggi il governo fascio-sessista Meloni, che legittima ancor di più nell’ideologia e pratiche violenza maschilista e sessista, vuole dare uno "scudo penale", in modo che possano fare violenze illegali nelle manifestazioni senza rischio di essere denunciati.

Agli attivisti e doppiamente alle attiviste va la nostra solidarietà, agli sbirri servi dei servi del governo guerrafondaio e fascio-sessista Meloni tutto il nostro disprezzo, contro lo stato di polizia che il governo vuole fare avanzare a tappe forzate tutta la nostra rabbia, il nostro odio, il nostro impegno a perseguire l'unica giustizia possibile, quella proletaria e ad andare avanti nella lotta rivoluzionaria come donne.

Mfpr

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Le attiviste di Extinction Rebellion denunciano: “Costrette a spogliarci e a fare squat in Questura”

Dopo oltre 7 ore di fermo in Questura, sono state rilasciate le 23 persone di Extinction Rebellion, Palestina Libera e Ultima Generazione che erano state fermate dopo la manifestazione alla Leonardo spa di Brescia“. 

Lo precisano gli attivisti in una nota precisando che “tutte le persone sono state denunciate per radunata sediziosa (art 655 cp) per la sola partecipazione ad una manifestazione non violenta di dissenso, accensioni ed esplosioni pericolose (art. 703 cp) per aver acceso un fumogeno, per imbrattamento (art. 639 cp) per aver scritto Palestina Libera su un muro, e per concorso morale (art. 112 cp) per essere stati semplicemente presenti”. Alcune persone sono state espulse da Brescia col foglio di via obbligatorio. Ma le attiviste hanno denunciato di aver subito abusi in Questura: “Ci hanno chiesto di spogliarci, di togliere le mutande e di fare degli squat. Per dei controlli, hanno detto. Questo trattamento è stato riservato solo alle donne”.