sabato 3 ottobre 2015

pc 4 ottobre - India il regime scatena la repressione in Telegana - forte protesta democratica e rivoluzionaria - info csgpindia@gmail.com

12042775_1158009754215244_6878895065023049293_nTelangana: Hundreds arrested for protesting Maoists’ killings
12079453_1158762507473302_5451773955667400716_n
12079537_1158764157473137_3061221642549289733_n
12079727_1158762504139969_6713195996513945136_n
12107266_1158762514139968_7863710037940442185_n
Mass Repression in Telangana
On september 30 any forum sympathetic to the C.P.I.(Maoist) is supressed brutally
Today revolutionary democratic organizations are forced to work from underground like the Andhra Pradesh Radical Students Union
Well-known revolutionary writer Varavara Rao was taken into custody at RTC Cross Roads when he along with his supporters were proceeding towards the assembly building. Leaders of CPI, CPI-M and other Left parties and people’s organisations were arrested at Bagh Lingampally, from where the TDF planned to march to the assembly. Those arrested include TDF president Chada Venkat Reddy, professor P.L. Visweswara, professor Vinod Kumar and CPI-M state secretary T. Veerabhadram.

Student leaders took strong exception to police entering the hostels and library. Scores of students and their leaders were arrested at Osmania University and Nizam College hostels since Tuesday night. Police denied permission to the march on the ground that Maoists may participate in it and indulge in violence.Terming it as a “fake encounter”, 370 organisations, including 10 left parties and the groups which fought for separate Telangana state, have come together under the banner of TDF to condemn the killings. It is demanding probe by a sitting judge.
NEW DELHI: The number of people killed by Maoist violence has come down from 1005 in 2010 to 167 this year. The drop has prompted the government to claim that it may have finally managed to control Left-wing extremism. Figures up to September 15, 2015, ET has accessed shows attacks on security forces are down by almost 25% this year. Maoists have held only 28 ‘people’s court’ this year, compared to 58 in 2014. Arms training camps are down to 11 from 34. So, has Rajnath Singh achieved what even P Chidambaram could not?….
However, there is not much decline in total incidents — down to 784, till September 15, from 804 in 2014. It has gone up in Chhattisgarh to 334 from 236 in 2014.
Letter reveals missing schoolgirls from Lahiri turned Naxals
Nagpur: The three girls who went missing from Lahiri in Bhamragarh months ago have apparently joined the Naxal movement. This was confirmed after Gadchiroli police received a letter during an encounter on September 2. A copy of the letter with TOI with names of three girls clearly revealed that they had joined the “revolutionary movement” after allegedly facing harassment from the teachers at Lahiri Ashram School from where they went missing on January 3. Roshni Bija Vachami (16), Vaishali Bapurao Veladi (14), and Sarita Kota Vadde (15), all eighth standard students, who were untraceable since they fled the school have called on all young boys and girls to join the “red movement” to fight against alleged injustice meted out to tribal community by the government.

Teen rebelspeak:
* Ashram schoolteachers used to come drunk to classroom
* They used to abuse and harass students and bunk classes
* Many students fled school in the past to join Naxal movement
* No scope for jobs for students from Gadchiroli after education
* Joined Naxal movement after being fed up of govt atrocities

12004025_1157171930965693_4262190675818660369_n
12046597_1672947856325154_7228092875797228658_n
12019771_1672948139658459_2710023428079046504_n
12032187_1672948016325138_6683049580020180682_n
12079582_1672955809657692_981686156207621740_n

pc 3 ottobre - Caro Presidente della Repubblica imperialista italiana, la vostra memoria è sporca di sangue di cui siete i primi responsabili

Strage di Lampedusa, due anni dopo. Mattarella: "Quei morti hanno scosso le coscienze d' Europa"
Nel naufragio del 3 ottobre 2013 annegarono centinaia di migranti, 366 corpi ritrovati. Il presidente in un messaggio al sindaco Giusi Nicolini: "Un simbolo di umanità tradita, un grido che ancora scuote il nostro Paese e l'Europa intera. Ma allora in troppi nel nostro civilissimo continente osservarono quella tragedia con distacco, se non addirittura con indifferenza"
"Il naufragio del 3 ottobre 2013 a largo di Lampedusa, che costò la vita a un numero spaventoso di persone migranti, superiore persino ai 366 corpi recuperati in mare, è una ferita drammaticamente aperta, un simbolo di umanità tradita, un grido che ancora scuote il nostro paese e l'Europa intera". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della seconda giornata della memoria e dell'accoglienza dedicata alla prima di molte successive morti a poche miglia al largo delle coste italiane, nel messaggio inviato al  sindaco di Lampedusa e Linosa, Giusi Nicolini.


"Fummo posti di fronte alla vergogna di una strage immensa che non si riuscì a evitare e che, anzi, in troppi nel nostro civilissimo continente osservarono con distacco, se non addirittura con indifferenza".

pc 3 ottobre - La Cgil tiene il Direttivo Nazionale dentro Expo e la cosiddetta opposizione interna si "indigna"? Ma basta con ipocrisia e opportunismo, avete rotto! Occorre il Sindacato di Classe e la cacciata del governo

Sergio Bellavita.
Susanna Camusso ha deciso di tenere una delle due giornate del massimo organismo dirigente Cgil dentro Expo. Il senso di questa scelta è chiaro, affermare una precisa posizione di campo rispetto al tema delle grandi opere, del rapporto con il territorio e l’ambiente ma si potrebbe dire rispetto, più in generale, alle politiche economiche e sociali. Camusso porta il direttivo Cgil  dentro un luogo ormai simbolo, laboratorio, delle nuove frontiere dello sfruttamento del lavoro. Migliaia di giovani hanno lavorato gratis, grazie all’indecente accordo sindacale che ha reso possibile, per la prima volta nella storia della Repubblica, il lavoro gratuito. Lo ha fatto utilizzando il famigerato Art.8 di Sacconi che consente di derogare alle leggi dello stato, in peius ovviamente. A breve calerà il buio totale sul futuro di quei migliaia di giovani a cui le multinazionali hanno dato una mancetta. Così come l’enorme area perderà ogni interesse per gli avvoltoi del cemento e della costruzione. Nulla di nuovo, è il paese piccolo piccolo di sempre. Il parterre di Expo ha già ospitato il partito democratico e gli industriali di Confindustria riuniti nella loro assemblea annuale. Entrambi autori e complici del saccheggio perpetrato ai danni della collettività, entrambi smaniosi di ricavare il massimo profitto dall’ipocrita esposizione internazionale governata dalle multinazionali. Forse Susanna Camusso si sente in buona compagnia, noi no. La distanza che intercorre tra i vertici della Cgil e i movimenti di popolo che difendono il territorio, l’ambiente e la salute combattendo contro la voracità e la violenza di corposi interessi, con questa scelta diventa abissale. E per questo la combatteremo. Non accetteremo mai che la Cgil diventi un padiglione di Expo.


pc 3 ottobre - 2 OTTOBRE STUDENTI IN PIAZZA CONTRO LA BUONA SCUOLA: cariche a Bologna. Breve cronaca delle mobilitazioni e comunicato da Bologna



H 12.20 A Roma il corteo, dopo aver espresso solidarietà ai migranti e rifugiati di tutto il mondo, transitato sotto un ministero dell'Istruzione blindatissimo per continuare la contestazione al provvedimento della Buona Scuola; a Bologna, dopo le cariche, il corteo si è sciolto in assemblea pubblica rilanciando gli appuntamenti pomeridiani di dibattito con il mondo docente cittadino, mentre a Pisa azione comunicativa all'azienda pubblica dei trasporti contro gli ulteriori atti di privatizzazione del servizio e il carovita che aumenta!
H11.40 A Torino il corteo si è concluso entrando nella sede universitaria di Palazzo Nuovo, dove si sta svolgendo un'assemblea conclusiva per decidere le prossime tappe della mobilitazione. Lungo il percorso per le vie del centro sanzionata la sede della Mondadori contro il caro-libri.
H11.20 A Pisa sanzionata una sede del PD, responsabile del provvedimento della “Buona Scuola”, con manifesti esplicativi delle vere ragioni della riforma. A Roma è ormai violato il dispositivo repressivo del prefetto Gabrielli che vorrebbe impedire le manifestazioni infrasettimanali nel centro

pc 3 ottobre - Milano: non basta indignarsi e non serve rivolgersi alle istituzioni. I continui attacchi della feccia fascista sono legittimati da questo governo nella prospettiva di imporre il (suo) Moderno Fascismo...

......occorre che quì, come altrove, recuperare i Valori e gli Insegnamenti della Resistenza Partigiana. Servono Antifascismo Militante e una Nuova Resistenza



Milano, svastiche e croci celtiche di Forza Nuova: oltraggio al murale della Resistenza
“E’ la quarta volta in meno di un anno che gruppi della destra eversiva deturpano con svastiche e croci celtiche il murale che rappresenta la Resistenza nel quartiere Niguarda di Milano”. Il triste conto è dell’Anpi che denuncia l’ennesima “gravissima provocazione avvenuta a distanza di una sola settimana dalla devastazione dell'Istituto pedagogico della Resistenza”. Le ultime scritte sono comparse la notte del 29 settembre e questa volta – sottolineano dall’associazione – “l'ignobile gesto che offende Milano, capitale della Resistenza, porta la firma dei neofascisti di Forza Nuova”. L'Anpi di Niguarda dà appuntamento per giovedì mattina, 1 ottobre, a chi voglia contribuire a ripristinare il murale. “Mentre esprimiamo la nostra preoccupazione per il ripetersi di rigurgiti neofascisti a Milano e nella nostra regione – dicono- ci appelliamo alle autorità pubbliche perché sia fatto tutto il possibile per individuare gli autori di queste gravissime provocazioni” - ?IL RAID NEL CENTRO STUDI? 30 settembre 2015


Giovedì 1 ottobre 2015, quarto restauro in un anno dell’artistico murale antifascista di Niguarda, quartiere della Zona 9 di Milano, Lombardia. L’opera è stata realizzata in via Ettore Majorana a

pc 3 ottobre - Bombe USA colpiscono un ospedale in Afghanistan: gli Stati Uniti sono i veri terroristi!

Afghanistan: bombe Usa per errore su ospedale Msf a Kunduz, morti tre medici

Altre 30 persone risultano disperse



Bombe americane colpiscono per errore l'ospedale di Medici senza Frontiere (Msf) a Kunduz, in Afghanistan, città sotto il controllo dei talebani e da giorni teatro di scontri con le forze di sicurezza governative: tre sanitari sono stati uccisi e altre 30 persone risultano disperse.
Le forze americane hanno realizzato un attacco aereo la notte scorsa su Kunduz City che "potrebbe avere causato danni collaterali ad una struttura medica della città", ha reso noto il portavoce delle forze Usa in Afghanistan, colonnello Brian Tribus.
I talebani hanno condannato "il selvaggio attacco" in cui sono stati "martirizzati decine di medici, infermiere e pazienti".
    L'Emirato islamico dell'Afghanistan, sostiene il portavoce Zabihullah Mujahid, "condanna questo crimine americano". Questo gesto, si dice ancora, mostra agli afghani e al mondo "la natura spietata ed ipocrita degli invasori e dei loro mercenari".

pc 3 ottobre - Padroni e militari assassini: 55 indagati per uso dell'amianto che “chiudevano un occhio”, o meglio tutti e due...

"Amianto negli elicotteri delle forze armate: 55 avvisi di garanzia

L’inchiesta della procura di Torino: l’ipotesi di reato è disastro colposo

Cinquantacinque indagati, tra cui persone ai vertici di Agusta westland, del gruppo Finmeccanica, Piaggio e forze armate dello Stato italiano. E’ la conclusione di una maxi inchiesta coordinata dal procuratore Raffaele Guariniello sulla presenza di amianto sugli elicotteri di tutte le forze dello Stato italiano: dai vigili del fuoco all’Aereonautica militare, dai carabinieri alla forestale. L’ipotesi di reato è disastro colposo: secondo il magistrato torinese, le persone che furono chiamate a ricoprire ruoli di guida o dirigenziali nelle società indagate dai primi anni ’90 fino al 2014 sarebbero responsabili di avere messo a rischio al salute di tutte le persone che vennero a contatto con i velivoli. Gli accertamenti avevano fatto emergere la presenza dell’amianto crisotilo soprattutto nelle guarnizioni dei mezzi. La procura di Torino quindi, in accordo con l’ente direzionale delle forze armate che si era occupato degli acquisti dei mezzi di volo, aveva avviato una serie di verifiche e di sostituzione delle parti nocive.
Quando è stato chiuso un occhio
Il problema, e questo ultimo aspetto è stato scoperto dalla procura soltanto poche settimane fa, è che dagli ultimi controlli effettuati dall’aereonautica sui velivoli che erano già stati sostituiti e che quindi avrebbero dovuto essere ormai privi delle componenti in amianto, è emerso che anche gli elicotteri «bonificati» continuerebbero ad avere, in alcuni pezzi, la sostanza killer. Lo sforzo economico fatto dalle forze armate per sostituire tutti gli elicotteri non sarebbe quindi servito a nulla. L’amianto è stato rilevato in particolare in alcuni rotoli di materiale spediti da Agusta. Prima di procedere al taglio e all’applicazione del nuovo materiale «privo di amianto» sui velivoli i tecnici dell’Aereonautica militare, per essere sicuri, avevano fatto effettuare un ulteriore campionamento sui rotoli stessi. E le analisi, completate nel mese di agosto del 2015, hanno confermato la presenza di amianto anche nei materiali spediti per la bonifica. La procura di Torino contesta ai 55 dirigenti e tecnici indagati l’accusa di non avere fornito, malgrado i solleciti ricevuti, «notizie circa l’esatta identificazione dei materiali con amianto negli aereomobili». Non sarebbero state fatte inoltre le prescrizioni tecniche e sarebbero state commercializzate parti di ricambio negli anni ‘90 quando in Italia, dopo la legge del 1992, il commercio era già vietato. Anche i militari che fanno parte del comitato di acquisto degli elicotteri, nonostante fossero stati a conoscenza del problema, non avrebbero diramato tutte le informazioni a tutte le forze dell’ordine, mettendo a repentaglio la salute di molti, pur avendo la notizia della presenza della sostanza. Dopo la richiesta della procura ad Augusta di emettere le prescrizioni necessarie e nonostante il mancato arrivo di queste ultime, avrebbero chiuso un occhio accantonando la questione

pc 3 ottobre - I diritti dei migranti riguardano la dignità umana

 Conversazione con Ahmadou Tall (Comitato Onu)

Autore: Enrico Muratore

Distrutto il villaggio di migranti situato a Ventimiglia al confine con la Francia. 
Mentre a Ventimiglia le forze dell’ordine sgomberavano il presidio “No Borders” dalla pineta di Ponte San Ludovico ed i rifugiati ed i migranti si spostavano pochi metri più in là, sugli scogli, in un ultimo disperato tentativo di resistenza, Ahmadou Tall, Senegalese, membro del Comitato Onu per la protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie, chiariva per noi i diritti di questa categoria, al di là del diritto all’asilo che è riservato ai rifugiati, ovvero quelle persone che si distinguono dai migranti economici perché costrette a fuggire dalla guerra, da violenze e persecuzioni nei loro paesi d’origine.

Il Comitato è l’organo istituito dalla Convenzione Onu del 1990 per la protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie per esaminare l’applicazione delle disposizioni

venerdì 2 ottobre 2015

pc 2 ottobre - Il no degli operai FCA Usa e l'operazione FCA-General Motors

FCA: gli operai americani respingono il nuovo contratto siglato tra Marchionne e il leader del sindacato UAW Williams

La bocciatura da parte dei dipendenti di Fca (l’unione tra Fiat e Chraysler) negli Stati Uniti del nuovo contratto di lavoro: il 65% dei quasi 40 mila metalmeccanici aderenti al United Auto Workers ha respinto l’intesa raggiunta fra Fca e il sindacato, ritendendo tale accordo penalizzante per quanto riguarda gli stipendi, i turni di lavoro massacranti ed l’assenza di un piano industriale e le minacce di tagli ai benefit sanitari. Si tratta della prima volta in 30 anni che un accordo preliminare sul contratto di lavoro viene bocciato. Lo stop è arrivato in particolare da Jefferson North, l'ultimo stabilimento rimasto nell'area urbana di Detroit dove oggi si produce la Gran Cherokee, oltre che dagli operai più radicali di Toledo, in Ohio: "Ci avevano promesso che avrebbero equiparato le paghe dei nuovi assunti a quelle dei veterani - hanno dichiarato gli operai - ma non è stato così". Il malcontento tra gli operai Fca è condizionato anche dall'imminente campagna elettorale Usa che sta spargendo voci di trasferimento degli stabilimenti in altre città, a seconda di quale candidato le propone.
---------------------------------------
Battuta d'arresto anche per la fusione con general motors, la maggior public company Usa..
 «I potenziali profitti - prosegue Marchionne - sono più grandi in maniera esponenziale rispetto agli attuali guadagni globali di Fca e Gm messi insieme». Il numero uno di Fca parla di 30 miliardi di dollari all’anno in cash, senza specificare come ha ottenuto il calcolo sul margine operativo lordo (Ebitda). «Trenta», sottolinea. Tanti da non far desistere. Anche se «i potenziali partner non mancano - assicura - e potrei vendere o realizzare una fusione con Fca oggi stesso. Sono in tanti ad aver mostrato interesse. Ma io non sono interessato. Perché c’è un accordo migliore».
Fca trova un alleato in Uaw per un possibile merger con Gm (Wsj)


L'a.d. del gruppo vanta un rapporto buono con il presidente del sindacato Usa dell'auto, che potrebbe essere la carta vincente per spingere una fusione con Gm (di cui Uaw è uno dei principali azionisti)

STEFANIA SPATTI
    sole 24 ore  


Ora che Fiat Chrysler Automobiles ha trovato un accordo di principio con il sindacato americano dell'auto sul nuovo contratto di lavoro, il suo amministratore delegato Sergio Marchionne può tornare a concentrarsi sulla ricerca di un partner con cui eventualmente fondersi.
Marchionne sembra scommettere sulla bontà di quella relazione. Anche perché Uaw è uno dei principali azionisti di General Motors, il target su cui Fca punta ma che ha sempre rifiutato le proposte di sedersi a un tavolo per valutare un merger. Uaw, precisa il Wsj, ha una partecipazione in Gm di quasi il 9% e generalmente vota in linea con il consiglio di amministrazione del gruppo guidato da Mary Barra. Il sindacato dunque potrebbe schierarsi contro un'ipotetica azione ostile di Fca. Tuttavia Uaw potrebbe farsi convincere della necessità di un consolidamento nel settore delle quattro ruote, che per Marchionne eviterebbe di sprecare miliardi di dollari di capitali.
L'idea è che la leadership di Gm possa farsi influenzare, così come successo quando quest'anno gli azionisti sono riusciti a convincere il gruppo ad accelerare il piano di riacquisto di titoli propri per 5 miliardi di dollari. E Williams potrebbe iniziare a premere su Gm per un merger con Fca forse già questo mese, quando Uaw negozierà il contratto di lavoro proprio con la più grande delle "Big Three" di Detroit.
Ci sono voci molto insistenti secondo le quali la possibile alleanza tra Fca e Gm, verrebbe vista di buon occhio, e dunque sostenuta, anche da Warren Buffet, il terzo uomo più ricco del mondo”. A sostenere questa tesi è Giuseppe Berta, economista della Bocconi e grande esperto del settore dell’automotive, che aggiunge: “Solo in questo modo si spiegherebbe tra l’altro, l’insistenza con cui Sergio Marchionne continui a lavorare per una fusione tra i due grandi marchi dell’auto, nonostante i rifiuti e le smentite che arrivano costantemente dai vertici manageriali della Gm”. Come a dire dunque, che il numero di Fca avrebbe le spalle “finanziarie” ben coperte, per un’operazione che sarebbe di portata storica per il settore automobilistico mondiale. Ma l’interessamento di Buffet, che può contare su un patrimonio stimato in circa 73 miliardi di dollari, non sarebbe però l’unica motivazione a sostenere la tenacia con cui da mesi Marchionne spinge per un accordo tra Fca e Gm.

pc 2 ottobre - IL CAPO DELLO STATO MODERNO FASCISTA SULLE DONNE LAVORATRICI: La maternità non e' in opposizione alla produttività

Mattarella: conciliare lavoro e maternita' e' leva di sviluppo

(AGI) - "Occorre fare di tutto per accrescere il lavoro femminile. La conciliazione tra lavoro e maternita' e' una leva di sviluppo, oltre che sociale e culturale. La maternita' non e' in opposizione alla produttivita'. E' vero il contrario: dove le donne lavorano di piu' e i servizi sono migliori c'e' maggiore apertura alla maternita'". Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio per la nuova edizione de "Il tempo delle donne", pubblicato oggi dal 'Corriere della sera'.

Il capo dello Stato sottolinea: "L'equilibrio dei carichi familiari puo' contribuire a unioni solide,

pc 2 ottobre - Una buona notizia: riparte la mobilitazione degli studenti

Gli studenti e studentesse d’Italia sono pronti al 2 Ottobre, prima mobilitazione nazionale dell’anno
da infoaut
Il 2 ottobre molte città di tutto il Paese vedranno gli studenti scendere in piazza per contestare la “Buona Scuola” e per inaugurare un nuovo anno di mobilitazioni all’interno del mondo della formazione.
È infatti dal primo giorno di apertura delle scuole che si susseguono volantinaggi, assemblee, collettivi e azioni informative per organizzare il primo corteo dell’anno, in una data lanciata come giornata di agitazione nazionale nei territori già dall’assemblea di studaut del 13 e 14 giugno a Roma, per poi essere accolta sotto forma di corteo da numerose città nell’assemblea tenutasi al presidio di Venaus il 10 settembre, dopo un’estate ricca di iniziative di lotta no tav.
I temi principali sono il rifiuto del processo di aziendalizzazione della scuola e quindi del ruolo acquisito dai presidi, che diventano “manager”; il rifiuto dell’alternanza scuola-lavoro come modello da applicare in tutte le scuole garantendo alle aziende lavoro gratuito, sottraendo numerose ore allo studio e creando una nuova ondata di giovani precari già abituati ad essere sfruttati; la “digitalizzazione” degli istituti che porta solo ad un maggiore controllo degli alunni e ad uno sperpero di risorse che potrebbero essere investite per migliorare l’edilizia scolastica, visto che molti istituti si trovano in condizioni pericolanti e con scarsità di materiali; i temi sempre più stringenti del “caro-libri” e del “caro-vita”, dal costo sempre più alto dei trasporti a quello degli affitti e dei beni primari; il problema dei trasferimenti che stanno subendo i docenti, soprattutto costretti a spostarsi da Sud a Nord per riuscire ad avere una cattedra dopo anni di precariato.

pc 2 ottobre - 15 tunisini morti per lo sfruttamento nelle campagne di Ragusa...

Non solo si ammalano a causa dei pesticidi e spesso ne muoiono, ma per i padroni diventano presto vecchi da licenziare e poi non possono nemmeno ottenere la pensione! riportiamo questa denuncia del sindacato tunisino, ma purtroppo non è certo rivolgendosi alla Cgil che è possibile portare avanti una lotta conseguente che impedisca questi assassini di padroni senza scrupoli.

***


Tunisi: "Quindici connazionali morti giovanissimi nelle serre di Ragusa"

La denuncia di Mustapha Laouini, responsabile del patronato Inca di Tunisi, i casi registrati in tre anni a causa del contatto con pesticidi
01 ottobre 2015
Tunisi: "Quindici connazionali morti giovanissimi nelle serre di Ragusa". "Abbiamo registrato 15 casi, negli ultimi tre anni, di lavoratori tunisini morti nelle serre in provincia di Ragusa, dove stavano per più di otto ore al giorno a contatto con i pesticidi chimici. Le loro vedove si sono rivolte ai nostri sportelli del patronato Inca in Tunisia per riscuotere la reversibilità. Erano tutti lavoratori giovani, tra i 26 e i 40 anni. E' un fenomeno in aumento. Tantissimi braccianti agricoli tunisini si rivolgono ai nostri sportelli per aver riconosciuto malattie professionali contratte durante il lavoro. E c'è un altro dato di cui si lamentano: passati i 45 anni, faticano a trovare occupazione. Appena il datore di lavoro scorge i primi capelli bianchi, non li vuole più. Così stanno conoscendo molto presto la disoccupazione". Lo ha denunciato, nella sede della Cgil di Palermo, il responsabile del Patronato Inca di Tunisi Mustapha Laouini, a Palermo per una serie di incontri con associazioni e istituti previdenziali. Anche Laouini ha presenziato alla firma dell'accordo di partnership tra la Camera del lavoro di Palermo e la Camera del Lavoro di Mahdia (Tunisia), alla presenza del segretario della Cgil Enzo Campo, del responsabile Ugtt di Mahdia Abdallah Elechi e del console tunisino a Palermo, Farhat Ben Soussi. L'accordo prevede l'assistenza reciproca a Palermo e Tunisi per i lavoratori dei due Paesi. A accompagnare la delegazione tunisina il coordinatore regionale dell'Inca Cgil Vito Ciulla, il coordinatore provinciale Inca Cgil Giuseppe Guarcello e la responsabile dei migranti della Cgil di Palermo Bijou Nzirirane.

Un altro dato che l'Inca riporta è quello delle pensioni negate. "Ai lavoratori tunisini imbarcati nei pescherecci di Mazara del Vallo, gli armatori non versano i contributi previdenziali. Un numero significativo se ne accorge tornando a casa, in Tunisia, e rivolgendosi all'Inps per riscuotere la pensione  -  spiega il coordinatore provinciale Inca Giuseppe Guarcello -  Solo lì scoprono di avere i contributi versati solo in parte: invece delle 52 settimane annuali, risultano dichiarati contributi per periodi di tempo limitati. E oggi questo non ha consentito a centinaia di loro di raggiungere la pensione. E' un fenomeno vastissimo: su 150 lavoratori che di recente si è rivolto all'Inca a Tunisi, il 98 per cento è in queste condizioni. Quando tornano in Tunisia non c'è più nulla da fare. Per questo li stiamo invitando a rivolgersi al sindacato per chiedere tutele. Questo è anche il senso dell'accordo di collaborazione reciproca siglato tra le due Camere del Lavoro".


http://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/10/01/news/tunisi_quindici_connazonali_morti_giovanissimi_nelle_serre_di_ragusa_-124069466/

pc 2 ottobre - L' ILVA continua a fare profitti sulla pelle degli operai: lavoro sotto ricatto, senza sicurezza e con meno salario.

"In questi giorni Ilva sta adeguando gli assetti produttivi all'attuale situazione congiunturale del mercato siderurgico globale, approfittando di questo momento per aprire nuovi cantieri di manutenzione degli impianti e per mettere lo stabilimento in condizione di trovarsi pronto a cogliere le opportunità che arriveranno dal mercato", sottolinea l'azienda in una nota.E I SINDACATI CONFEDERALI VENDUTI ESEGUONO CON OLTRE 2000 OPERAI IN SOLIDARIETA'. 

ANCORA PIU' IMPORTANTE IL PRESIDIO-MANIFESTAZIONE ALL'AVVIO IL 20 OTTOBRE DEL PROCESSO ILVA DI TARANTO.
L'Ilva è al centro oggi della contraddizione epocale tra gli interessi del capitale e gli interessi degli operai e delle masse popolari, tra la logica del profitto e la salute, la vita degli operai e delle masse popolari.
DALL'APPELLO DELLA RETE NAZIONALE SICUREZZA SUI POSTI DI LAVORO
 ---------------------------------------
Ilva, incontro azienda-sindacati su assetti di marcia: scattano i contratti di solidarietà
DALLA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
TARANTO - Nel corso di un incontro con i sindacati che si è svolto nello stabilimento di Taranto, l'Ilva ha illustrato gli assetti di marcia per le prossime 6-7 settimane. A causa della riduzione delle colate nelle acciaierie 1 e 2 saranno sottoposti a contratti di solidarietà 445 operai (70 al Gruppo rottami ferrosi); la fermata degli impianti di Decapaggio 2 (che scende oggi da 20 turni settimanali a 15) e Decatreno (fermo dalle 15 di oggi fino alle 15 del 3 ottobre e dal 29 ottobre al 31 ottobre) comporterà l'esubero di 48 unità per qualche giorno.