7-12 aprile campagna internazionale di denuncia informazione e sostegno alla masse in armi in lotta contro il regime fascio/proimperialista di MODI - allegato l'appello
da https://aresdifesa.it
L’India con un imponente sforzo finanziario e tecnologico sta ammodernando e potenziando il suo potenziale militare.
Negli anni scorsi il Governo guidato dal Primo Ministro Narendra Modi ha avviato e portato avanti con decisione l’iniziativa “Make in India” volta a permettere al Paese di affrancarsi dalla dipendenza straniera in diversi settori ritenuti strategici tra cui Aerospazio e Difesa.
L’iniziativa è volta ad aumentare in modo progressivo le capacità nazionali indiane nella ricerca e sviluppo e nella produzione non solo per le esigenze interne ma anche per l’esportazione.
Dal 2014 anno in cui fu lanciata l’iniziativa i settori del Aerospazio e della Difesa in India sono cresciuti in modo esponenziale anche grazie alla spinta decisiva data dalla Defence Research Development Organisation (DRDO), la potente organizzazione di ricerca e sviluppo del Ministero della Difesa di Nuova Delhi, vero motore dell’innovazione tecnologica indiana.
In questo percorso di crescita anche il Technology Development Fund (TDF) ha avuto una cruciale importanza perché ha permesso alle industrie ma soprattutto alle PMI e start-up di accedere al credito agevolato e di rispondere positivamente alle richieste dell’iniziativa Make in India, con effettive ricadute positive sulla crescita economica e tecnologica avanzata indiana.
A questa espansione è corrisposta anche l’aumento costante delle spese per la Difesa che nel 2024 hanno toccato quota di quasi 75 miliardi di dollari, posizionando l’India tra i Paesi che spendono di più a livello mondiale per armi ed equipaggiamenti. Per il 2025 si prevede un incremento per rispondere anche al aumento del bilancio della Difesa deliberato dalla Cina, principale antagonista indiano, che ha fissato a 275 miliardi di dollari il budget per quest’anno.
La Difesa indiana ha avviato programmi di acquisto di sistemi d’arma per i quali la componente industriale nazionale è sempre più consistente, se non addirittura completamente indigena
Pertanto, si assiste ad un progressivo abbandono degli acquisti off the shelf sul mercato estero, limitati a determinati casi per impossibilità ad ottenere licenze di produzione o partecipazione industriale.
La crescita tecnologica indiana è il frutto di accordi di partnership, costituzione di joint venture, trasferimento di tecnologia dal Estero, inserimento della filiera industriale nella rete di fornitori globali superando test di qualità particolarmente severi ed investimenti nel settore della ricerca e sviluppo.
C’è da notare che buona parte del successo è dovuto al impiego sempre più diffuso in questi settori di Intelligenza Artificiale (AI) che ha permesso di colmare lacune (tutt’ora presenti in determinate aree), migliorando qualità e tempi di produzione, abbassando anche i costi; del resto l’India è uno dei Paesi che hanno maggiormente sviluppato algoritmi e programmi di AI, il che la pone in una posizione privilegiata.
Di fatto l’India si sta trasformando, da semplice acquirente od al massimo fabbricante su licenza di sistemi d’arma esteri, in un Paese che sviluppa ed in grado di fornire soluzioni ad elevato contenuto tecnologico a prezzi concorrenziali, permettendo di ottenere commesse dal Estero, aumentando così le entrate che si ottengono dalle esportazioni, coprendo le spese di investimento in ricerca e sviluppo sostenute.
Foto credit @Ministero della Difesa Indiano/DRDO
Dal blog https://guerrapopolare-india.blogspot.com/
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