sabato 13 marzo 2021

pc 13 marzo - Immagini della grande manifestazione di Piacenza

La manifestazione dei Si Cobas dopo gli arresti



















“È in atto una macchina del fango contro i nostri compagni e contro i Si Cobas" – sostengono i partecipanti al cortei.

pc 13 marzo - La repressione non passerà! La grande manifestazione di Piacenza

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pc 13 marzo - Piacenza immagini in diretta da Sicobas Piacenza Facebook


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pc 13 marzo - Operai solidali da tutti i posti di lavoro con i compagni arrestati e denunciati a Piacenza

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 15 persone, persone in piedi e attività all'aperto












pc 13 marzo - Da Piacenza - la polizia assedia subito la manifestazione

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 2 persone, persone in piedi, folla, attività all'aperto e il seguente testo "La polizia accerchiai presidio, costringendo manifestanti ad assembrarsi"
Inizia la manifestazione a Piacenza, in risposta all'attacco repressivo e in solidarietà ad Arafat e Carlo.
I manifestanti vengono ben presto chiusi come in una tonnara, costretti dall'ingerenza delle forze dell'ordine schierate in forza, ad assembrarsi.
Le normative per contrastare la diffusione dei contagi, a quanto pare non contano nè dentro i luoghi di lavoro dove fin dal primo lockdown ci si è sempre potuti contagiare e morire, nè quando le questure devono tenere sotto osservazione e controllo i lavoratori che protestano. Tuttavia diventano valide alleate, quando si vuole reprimere e colpire chi sciopera e non si piega all'arroganza padronale: ne abbiamo la prova:
13.200 EURO DI MULTA PER LE NORME ANTICOVID fatte ai lavoratori indagati.
Non abbasseremo la testa: TOCCA UNO, TOCCA TUTTI

pc 13 marzo - NO TAV solidali con i lavoratori di Piacenza colpiti dalla repressione

 DAI NO TAV SOLIDARIETÀ AL SINDACATO SI COBAS 

https://www.notav.info/post/dai-no-tav-solidarieta-al-sindacato-si-cobas/ 

In queste settimane, in piena pandemia, chi lotta, chi difende i diritti viene colpito e arrestato. 

La nostra solidarietà alle maestranze in lotta a Prato e a Piacenza.  

Sindacalisti dei SI Cobas arrestati, perquisizioni e cariche della polizia ai presidi davanti alle aziende. 

La lotta della Texprint di Prato e ai magazzini Tnt di Piacenza rappresentano oggi una speranza per l’intero paese.  

Rappresentano la possibilità che ognuno di noi vuole avere di vivere e lavorare in un mondo migliore. 

In Valsusa da sempre diciamo che c’è lavoro è lavoro, oggi più che mai ci sembra attuale ripetere queste parole.  

Ci sono lavori che sfruttano le persone e devastano l’ambiente. 

Insieme continueremo a lottare per raggiungere tutti i nostri obiettivi in cui lavoro, ambiente, salute e reddito siano diritti e non fonte di profitto. 

pc 13 marzo - Torino - fascisti antiabortisti negli ospedali - non si può fare! Viale per favore non dire c..

Volontari anti-aborto negli ospedali, una legge vecchia di 11 anni il "cavallo di Troia" di Fratelli d'Italia

Provvedimento fermo dai tempi di Cota. Il ginecologo Silvio Viale: "Se non intralciano il mio lavoro non mi scandalizzo"

Hanno utilizzato un decreto di giunta vecchio di undici anni come cavallo di Troia per far entrare le associazioni pro-vita nell'inviolabile mondo della legge 194 gli assessori Maurizio Marrone e Chiara Caucino. Tre mesi dopo le polemiche scoppiate lo scorso autunno, nel silenzio generale, hanno fatto

pc 13 marzo - Torino - lo Stato borghese ha il coraggio di parlare di saccheggio... quando ai giovani proletari gli saccheggiate la vita! Ma per favore...

Assalto ai negozi a Torino: per il giudice di Ivrea è "saccheggio", per quello di Torino no

Convalidato, a differenza degli altri, l'arresto di un ventitreenne che era in carcere nel Canavese: "Gravi indizi di colpevolezza"

Resta in carcere e viene confermata l’accusa di devastazione e saccheggio per il fermo dell’ultimo indagato per i fatti di via Roma, quando la sera del 26 ottobre furono assaltate le vetrine di numerosi negozi di lusso durante una manifestazione contro le restrizioni anti-Covid. Si tratta di un giovane

pc 13 marzo - Da Palermo a Piacenza - la solidarietà parla dai muri ai quartieri popolari

 Quartieri proletari


presso la TNT-Fedex 

pc 13 marzo - MISURE DI "SOSTEGNO"...? SI', MA ALLE IMPRESE

VEDIAMO 3 PROVVEDIMENTI:

Il blocco dei licenziamenti fino al 30 giugno 2021. 
Questo blocco, che è stato ampiamente violato, sono migliaia i lavoratori e soprattutto donne che alla faccia del blocco hanno perso il lavoro, ora ancora di più può essere bellamente aggirato, grazie proprie alle deroghe messe nelle cosiddette "misure di sostegno". Tra queste - che ora consentono i licenziamenti per la cessazione dell'attività di un azienda o per fallimento - quelle più gravi sono: intese individuali di uscita, o accordi collettivi aziendali di incentivo all’esodo. 
Cioè una via facile per imporre, anche con tanto di accordo sindacale, al lavoratore di accettare il licenziamento, per ricattarlo, con una manciata di soldi. Così il lavoratore si trova sotto una spada di damocle o accettare o avere davanti mesi di vita da inferno sul posto di lavoro.

Proroga CIG emergenza
fino al 30 giugno 2021 per industria, e fino a fine anno per i settori oggi coperti da CIG in deroga e assegno ordinario. Questo provvedimento, in realtà, per gli operai che si vedono tagliati i salari di circa il 50% non è affatto in "sostegno"; diventa invece una grande occasione, soprattutto per le grandi aziende - vedi ArcelorMittal - per tagliare il costo del lavoro, abusare della cassintegrazione-covid, anche quando non c'è affatto motivo

Rendere meno complicati i contratti a termine. 
Sicuramente il 'Decreto dignità" non ha affatto difeso i lavoratori dall'uso continuo di contratti a termine; e tantissimi sono passati dai contratti a termine, non certo a contratti a Tempo indeterminato ma al cessazione anche di quei miseri rapporti di lavoro. 
Ora, si torna al via libera a contratti ultraprecari, che si susseguono per anni, senza neanche il fastidio di giustificarli con la "causale".
 
pc

pc 13 marzo - L'Aquila - Altri due operai morti sotto il crollo di un edificio terremotato

La Repubblica

Crolla un fabbricato, morti due operai in provincia dell'Aquila. Stavano demolendo un edificio danneggiato dal terremoto

La tragedia a San Pio delle Camere. I soccorritori avevano sentito dei lamenti provenire dalle macerie e avevano sperato di poterli salvare.    Stavano demolendo un fabbricato nel centro storico di San Pio delle Camere, in provincia dell'Aquila: uno stabile danneggiato dal terremoto del 2009. Due operai sono morti nel crollo dell'edificio. La conferma arriva dai soccorritori che in un primo momento avevano sentito i lamenti dei due confidando di poterli salvare. I due corpi non sono stati ancora recuperati, bisogna prima mettere in sicurezza l'area interessata dal crollo. Sul posto, oltre ai vigili del fuoco e ai carabinieri, anche il magistrato della Procura della Repubblica dell'Aquila.

pc 13 marzo - DIRITTO DI MANIFESTARE COME E PIU' DI PRIMA!

 Ai compagni, compagne, lavoratori, 

ancora di più in questo periodo, in questi giorni dobbiamo continuare/tornare a manifestare, a scendere in piazza: l'attacco al lavoro, al salario sta diventando pesantissimo e non possiamo stare zitti e fermi, così la difesa della salute e vita non può essere lasciato nelle mani di governo, Asl, aziende ma deve essere preso nelle nostre mani; a questo si sta aggiungendo un nuovo pensante livello di repressione con cui padroni, Stato, governo vorrebbero dare un "colpo di grazia" al diritto di sciopero, di lotta sindacale, perchè loro possano fare ciò che vogliono mentre i lavoratori/lavoratrici sfruttati e licenziati, le masse popolari ridotte alla miseria, i giovani a cui si sta negando il presente e il futuro non possano ribellarsi.

Quindi, dobbiamo lottare più di prima! I lavoratori, i giovani, le donne non possono essere frenati da nessuna questura, polizia, carabinieri. Ogni disposizione che viola il diritto costituzionale di manifestare è legittimo violarla.

Noi chiaramente utilizziamo gli spazi che il governo, anche in questo periodo, è costretto ad ammettere.
Su questo pubblichiamo di seguito uno stralcio della circolare del 6 marzo 21 del Ministero degli Interni e l'art. del decreto del presidente del Consiglio del 2 marzo 21 - tutt'ora validi - non modificati dal decreto di ieri

pc 13 marzo - Torino - Lo Stato si vendica contro i giovani del 26 ottobre e le loro famiglie

Riprendiamo di seguito il commento del Centro Sociale Askatasuna a questo articolo di Repubblica in cui si annuncia che le famiglie dei rivoltosi del 26 ottobre potrebbero perdere o vedere ridotto il reddito di cittadinanza. Nel frattempo il castello accusatorio messo in campo dalla Procura ha già subito un duro colpo, infatti il giudice non ha convalidato gli arresti e ha respinto l’impostazione dei pm Paolo Scafi e Giuseppe Drammis che contestavano a 24 persone la devastazione e saccheggio, ritenendo che il reato da configurare sia invece quello di furto aggravato. Sette tra i 24 arrestati resteranno in carcere, altri otto andranno agli arresti domiciliari e gli altri saranno sottoposti all'obbligo di firma.

Vendetta. Non si potrebbe definire altrimenti l'operazione che Media, Questura e Magistratura stanno portando avanti nei confronti dei giovani rivoltosi del 26 Ottobre. Una vendetta che in sé contiene la spiegazione postuma della rivolta stessa.
Oggi su Repubblica è apparso un articolo disgustoso con i virgolettati di Emma Avezzù, procuratrice capo dei minori di Torino che afferma che le famiglie dei giovani coinvolti nell'operazione dell'altro ieri

pc 13 marzo - Grecia - Lo stato borghese scatena la violenza poliziesca contro un intero quartiere - ma la repressione alimenta la ribellione

da il manifesto

TUTTO COMINCIA LUNEDÌ nel quartiere Nea Smyrni di Atene. Giorno soleggiato, quartiere residenziale, borghesia medio alta, sindaco di destra. Nella piazza centrale famiglie con carrozzine, bambini che giocano, qualche giovanotto passeggia e fuma. All’improvviso piomba sulla piazza una nutrita pattuglia di poliziotti in moto che cominciano a distribuire multe da 300 euro a testa per «violazione delle norme contro la pandemia». Le famiglie protestano, mostrano di tenere le distanze, tutti portano la mascherina, nessun decreto vieta di passeggiare. I poliziotti reagiscono con brutalità. Zittiscono, insultano, bestemmiano e minacciano. Un giovane si avvicina e chiede gentilmente «ma cosa fate?». In risposta viene aggredito, gettato a terra e picchiato in malo modo per parecchi minuti. Alla fine viene ammanettato e portato in questura, accusato di mezzo codice penale.

I POLIZIOTTI non avevano messo in conto però che il pestaggio era stato ripreso e che il video si era già diffuso in rete. Preoccupati, gli ufficiali si sono inventati che la vittima avrebbe tentato di sottrarre la pistola a un agente. Più tardi hanno detto che gli agenti stavano respingendo un presunto assalto di «30

venerdì 12 marzo 2021

pc 12 marzo - Sabato a Piacenza contro la repressione antioperaia per la libertà dei compagni arrestati

LA REPRESSIONE NON CI FERMERÀ!
CARLO ED ARAFAT LIBERI!
sabato 13 marzo  h 14.30 Viale Pubblico Passeggio.

pc 12 marzo - Landini, il principale sostegno politico sociale al governo Draghi

Il principale sostenitore del governo Draghi è il sindacalismo confederale e la punta di lancia politica di questo sostegno è Maurizio Landini. Si può dire che sin dall’incarico a Draghi questo sostegno sia stato decisivo per compattare il fronte unito dei padroni, il fronte dei partiti e in particolare il PD e quello delle Regioni amministrate da aree politiche di riferimento del sindacalismo confederale, e il fronte delle articolazioni economiche del sistema del capitale, industria di Stato, cooperative, ecc.

La ricompensa a tutto questo è l’ingresso del sindacato nella stanza dei bottoni. La cogestione non è quella delle situazioni di fabbrica e dell’insieme del mondo del lavoro, già esistente, ma la cogestione complessiva della politica economica, sia quella in corso sia quella futura, centrata sull’asse Recovery fund, green, digitale, ecc. Come giustamente un giornale ha scritto, non si tratta della vecchia concertazione che era pressochè scontata qualunque fosse il governo che succedesse a Conte.

E’ importante che i comunisti e il sindacalismo di classe e combattivo comprendano bene questo passaggio che influenza piattaforme, forme di lotta e linee di classe e di massa.

La Base materiale di questa alleanza è nell’economia e nella politica.

Nell’economia, è legata al mix, varato a livello europeo ma in realtà mondiale, di temperamento

pc 12 marzo - Padroni/governo e Lega - lo stato delle cose

L’ascesa al governo di Draghi ha ricevuto l’unanime consenso di padroni, finanze, Vaticano e di tutti i rappresentanti gli interessi economici, politici forti del paese; un fronte unito delle classi dominanti, un governo di ‘unità nazionale’. E in poche settimane Conte è stato rinchiuso nel retrobottega della crisi del M5S.
Questo è evidente e sotto gli occhi di tutti. Ma è sbagliato, come si fa nel nostro campo, dare una valutazione esagerata del ruolo del governo Draghi, che non è il punto d’approdo della borghesia né l’ultimo governo possibile.
Certo, con il ruolo di primo della classe che si porta dietro dalla sua nascita Draghi stesso e di servitore coerente, attivo, ispirato e solerte degli interessi dei suoi sponsor, Draghi aspira ad essere l’unico governo possibile, l’ultimo governo di questa legislatura e poi lo statista di lunga durata, da una postazione governativa o presidenziale.

Ma purtroppo per lui le cose non vanno in questa direzione. I padroni dentro la crisi e pandemia, la contesa internazionale economico-politica strategica sul mercato mondiale e interimperialista, con l’obiettivo aperto di evitare la rivolta sociale che è sempre latente in questa fase di crisi e di garantirsi soprattutto un assetto dello Stato e della relazioni industriali che ne garantisca i pieni poteri e mano libera, non possono certo pensare che un governo di ‘unità nazionale’ di Draghi, con le fragili orde fameliche politiche ed economiche che lo sostengono, possa essere la scelta definitiva.

Un articolo del ‘Fatto quotidiano’ del 3 marzo parla del “Piano di Confindustria per il partito demoleghista”. Sì, noi pensiamo che questo sia l’obiettivo dei padroni rappresentati dalla Confindustria, che non sono tutti i padroni ma sicuramente i soci di maggioranza. E che, quindi, Draghi non possa che essere un governo di transizione che passando dal bagno elettorale predisponga le condizioni per un governo che noi, senza essere affezionati alle parole, pensiamo moderno fascista e/o socialfascista. Quindi un governo di guerra e non di pace. Un governo che, dietro i famosi patti: ’patto sociale’, ‘patto di fabbrica’, sia una vera camicia di forza di un blocco che imponga i diktat dei padroni, che avanzi in una riforma ancora più radicale di economia e istituzioni che garantisca un potere, sempre per usare la similitudine col fascismo, ventennale.

Noi proletari comunisti la vediamo così. E di conseguenza le parole d’ordini tattiche e strategiche, i piani del partito, fronte e forza combattente rispondono a questa visione.
Noi per primi dobbiamo evitare semplificazioni, troppa “passione” per le frasi che noi stessi evochiamo, mantenendo saldi i piedi per terra dell’analisi concreta della situazione concreta, e tener conto che solo attraverso l’esperienza e la lotta reale le avanguardie proletarie e le masse arrivano alla comprensione, alla linea di combattimento, a cui noi lavoriamo.
Su un punto, però, è bene non dare tregua ai semplificatori che gettano confusione. E’ quello sul fasciopopulismo dell’asse Salvini/Meloni, oscurato, dato per “cane morto”, prima nella guerra a Conte ora nella guerra a Draghi. Il fasciopopulismo è in via di trasformazione/adeguamento per corrispondere pienamente al piano dei padroni, in primis perché ne rappresenta una fetta consistente, che è quella rappresentata da Giorgetti che ha voluto a tutti i costi entrare in questo governo e mettere fine allo spettacolo quotidiano del ‘papete’ a cui Salvini si era troppo affezionato;
secondo perché in Europa sono i Merkel, i Macron che sono al capolinea come perfino le future elezioni, che ne sono una pallida rappresentazione, dimostreranno.

La svolta europea della Lega e l’azione in Europa della Meloni non solo l’agitarsi nel bicchiere d’acqua del Letta di turno Pd, né la pantomima di Grillo del 2050; sono invece il riorganizzarsi della “seconda ondata”. E l’Italia è uno dei ventri molli di questa seconda ondata.

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pc 12 marzo - L’odio social contro i vigili "non è reato" - è meritato...

Torino -  prosciolti in 73

Torino, su Facebook gli agenti erano stati attaccati: «Gli spaccherei la faccia». Per il gip anche se «eticamente censurabile» tali frasi non possono essere punite

Scrivere su Facebook «io gli spaccherei la faccia» o auspicare «una spedizione punitiva sotto casa» contro agenti della polizia municipale sarà pure «eticamente censurabile» ma non è un reato. È stata archiviata per questo motivo, a Torino, un’inchiesta contro 73 persone che, sul social network, avevano lasciato messaggi di questo tenore commentando il post di un avvocato che si era detto vittima di un’ingiustizia perpetrata dai vigili urbani. Il gip Paola Rigonat ha accolto la richiesta della procura, accogliendone integralmente le considerazioni, e ha chiuso il caso

pc 12 marzo - Prosegue a Taranto la campagna di striscioni contro la repressione a Piacenza e Prato