di Gianluca Cicinelli - Bottega del Barbieri
La ricetta contro la crisi, anzi, la formula magica proposta ieri dal
presidente di Confindustria Carlo Bonomi contro la povertà è semplice
al punto da farci vergognare di non averci pensato prima. Ci sono 5,6
milioni di persone in povertà assoluta? Via al blocco dei licenziamenti!
Cosa c’è di più semplice, perchè le migliori menti italiane non ci sono
arrivate subito? Perchè il presidente di Confindustria è più
intelligente di tutti noi, dove il nostro sguardo meschino ci porta a
ritenere che licenziando si aumenti la povertà invece Bonomi ci lascia
intravedere grandi traguardi di ricchezza e civiltà. Però a Bonomi
bisogna riconoscere un merito: quando fa questa affermazione riesce a
non ridere, come si addice soltanto ai più grandi artisti del buonumore.
Confindustria non si ferma alla semplice richiesta di tornare a licenziare da parte delle imprese. No,
perchè messa così qualcuno potrebbe pensare che sono cattivi. Invece loro non è che vogliono licenziare per licenziare, questo lo pensate voi che siete interiormente comunisti e prevenuti contro la grande impresa italiana. Loro vogliono licenziare per assumere. Cosa c’è di più logico? Una volta alleggeriti gli organici si potrà tornare ad assumere, dice Bonomi, non è che la matematica dopo Pitagora è rimasta ferma a quei concetti banali di somma e sottrazione, se pensate ancora che due più due fa quattro vi meritate di essere poveri e banali.
E nel caso qualcuno pensasse che basti questo – licenziare per
assumere – per far ripartire la disastrata economia italiana,
l’illuminato leader degli ispirati industriali italiani è pronto a
precisare: dobbiamo anche rendere più flessibili i contratti, a partire
da quello a tempo determinato, per affrontare la flessibilità del
mercato. D’altronde come lo curi il male se non con il male stesso? In
fondo è lo stesso principio del vaccino, ti inoculano il virus per
produrre gli anticorpi che combattono il virus. Peccato che gli
anticorpi sindacali sembrano ormai simili a quegli antibiotici che non
hanno più la forza di combattere i virus che in sala operatoria si sono
talmente ingigantiti da essere fuori controllo medico.
Per produrre ricchezza provoco povertà. Per assumere licenzio. Per
farti lavorare in sicurezza ti tolgo i diritti. Questo in sintesi il
confindustrialpensiero. Sarebbe molto piaciuta a Bonomi e ai suoi
accoliti Manchester nel 1844: dove gli operai vivevano in venti in buchi
lunghi un metro e mezzo per sei di larghezza senza pavimento con
rifiuti e frattaglie ovunque, le stalle con i maiali, dove dormivano
altri esseri umani… sporcizia, rovina, salute precaria. Però era la
prima città manufatturiera al mondo in quel periodo, quindi ha ragione
Bonomi: tenere i lavoratori in cattività farà recuperare in fretta
all’Italia i 9 punti di percentuale persi dal Pil nell’anno del Covid.
Non è che Bonomi sta lì a grattarsi la pancia, di proposte ne ha
espresse a bizzeffe. Un’altra è quella di abbassare da subito il livello
del contratto di espansione, ora bloccato alle aziende con 250
dipendenti per favorire la “staffetta generazionale”. Perchè lui ci
tiene al benessere dei giovani, anzi propone al governo: perchè non ci
mettete voi i soldi pubblici rafforzando il bonus per giovani e donne e
agganciandolo al contratto di espansione? Perchè con i soldi pubblici le
imprese affrontano la crisi, ma attenzione a non urtare la
suscettibilità di Bonomi perchè lui le canta chiare: no alla
statalizzazione perchè la gestione pubblica non ha dato grandi
risultati. Capito? Lo Stato deve dargli i soldi ma senza poi il diritto
di pretendere il rispetto delle leggi e delle regole che è un’usanza
molto volgare.
La peggior classe imprenditoriale d’Europa, l’espressione massima del
capitalismo parassitario alimentato dai soldi pubblici, l’unico
padronato europeo non alimentato dalla nascita di una borghesia
“compradora” che rischia nell’impresa i suoi soldi, Confindustria, in
una sola parola, ha fatto la sua scelta (di classe) precisa. Verrebbe da
dire che si prevede uno scontro duro ma per scontrarsi bisogna essere
almeno in due e qui manca l’altro contendente, quello a difesa dei
lavoratori i quali dovranno fare i conti nei prossimi mesi con un
delirio di onnipotenza del padronato che al momento nessuno sembra in
grado di arginare.
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