mercoledì 10 marzo 2021

pc 10 marzo - Minneapolis - tutto torna là dove tutto è cominciato

Diverse centinaia di manifestanti si sono radunati d'avanti al Tribunale dove si processa l'ex agente che uccise Floyd, e il clima si è subito riscaldato dentro e fuori l'aula. Lo Stato imperialista, ora sotto la guida Biden, vuole di fatto ostacolare il processo, rallentarlo, trasformarlo in un atto di procedura per evitare la pesante condanna del poliziotto, tenendo conto che successivamente altri tre agenti saranno processati per questo omicidio. 

Ma ancora una volta sarà la mobilitazione di massa, la ripresa generale della lotta contro il razzismo di Stato e di sistema a decidere della vicenda. 

Biden per primo sa che se lui è là è anche per l'effetto lungo di questa vicenda e per il peso che il movimento ha avuto nella sconfitta anche elettorale di Trump. Ma la questione è che la polizia dell'imperialismo sa anch'essa quanto sia determinante nel fermare il movimento di massa, e tutti sappiamo che sia pure con contraddizioni interne la gran parte della polizia è tata sostenitrice e grande elettrice di Trump. Il blocco fascio razzista imperialista che sta ancora oggi dietro Trump è ben pronto a cavalcare la tigre della protesta poliziesca, in caso di condanna pesante, così come a ritornare in campo ove il movimento di massa estendesse ed elevasse la sua mobilitazione.

Là dove tutto è cominciato - vedi su questo articolo apparso su proletari comunisti n. 13 - lì può riprendere il nuovo stadio necessario della rivolta proletaria e popolare e questa volta contro Biden e il blocco che lo ha sostenuto elettoralmente. 


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