sabato 6 luglio 2019

pc 6 luglio - Tunisia - Sonia Jebali in sciopero della fame contro la repressione padronale

Tunisie : Une syndicaliste blacklisté en grève de la faim
En 2011, au moment de la révolution qui a fait chuter Ben Ali, Sonia Jebali monte un syndicat UGTT soutenu par l’ensemble des ouvriers et ouvrières de l’usine Latelec, une filiale de Latécoère cliente de Airbus et de Dassault Aviation. Le syndicat stoppe les multiples violations commises à l’encontre des travailleurs, mais la répression patronale s’abat contre les ouvrières et les syndicalistes les plus combatives qui sont licenciées. Elles mènent la lutte qui a un écho international et se mettent en grève de la faim. Finalement, les ouvrières sont réintégrées, mais pas les syndicalistes
Depuis, Sonia Jebali s’acharne à retrouver du travail, mais elle est blacklistée dans toutes les entreprises privées du pays. Atteinte d’une maladie grave et onéreuse, non prise en charge par la sécurité sociale tunisienne, elle demande à être embauchée dans la fonction publique. Sonia Jebali en grève de la faim depuis le 17 juin à la Ligue tunisienne des droits de l’homme, avec Besma Mahmoudi une autre tunisienne privée d’emploi qui a également entamé une grève de la faim dans les mêmes locaux.
Sonia Jebali Sonia Jebali

pc 6 luglio - USA azione dei compagni del PCRUSA sfida Trump, il suo Stato imperialista, il suo sistema, la sua cultura

 Make America Burn Again

Tradizionalmente il 4 luglio in America si celebra l’Indipendenza. Mai come quest’anno la debolezza delle politiche presidenziali è stata occultata da una spettacolarizzante pompa magna, culminata con l’opportunistico protagonismo delle forze dell’ordine, glorificate dal discorso del presidente.

Il comizio voluto da Trump, che arringava i suoi fans da dietro un plexiglass antiproiettile, nonostante si tenesse in un recinto a selezione limitata per cui egli stesso aveva mandato gli inviti, è stato finanziato con un’ingente spesa pubblica, ricevendo soltanto una timida ammonizione da parte dei democratici a non trasformarlo in un comizio di propaganda. Ma mentre i cacciabombardieri fendevano il cielo a 140mila dollari orari e The Donald accompagnava il suo elogio a Betsy Ross, la pia donna che per prima cucì la bandiera a stelle e strisce, alla promessa che presto quella bandiera sarebbe arrivata su Marte, fuori dalla Casa Bianca c’era chi intonava lo slogan: «America was never great».
Un drappello di membri del Partito Comunista Rivoluzionario USA hanno deciso di rendere omaggio alla bandiera incendiandone due in mezzo alla folla composta da sostenitori del Presidente nonché

pc 6 luglio - L'AQUILA PROCESSO A 3 FEMMINISTE (UNA DEL MFPR) PER DIFFAMAZIONE


Una ventina di donne provenienti da Roma, ma anche alcune compagne di L'Aquila, erano presenti in aula a portare la loro solidarietà alle imputate. Messaggi di solidarietà sono arrivati anche dalle compagne di Amazora di Bologna. Il processo si è svolto dopo 7 ore e mezza di attesa e in presenza di uno sproporzionato e "immotivato" schieramento di forze dell'ordine e digos (ne avevamo almeno 1 per ogni donna presente in aula).
Valentini era assente, ma era presente il giornalista del messaggero, che ha aperto il suo articolo come lui avrebbe voluto (e anche commettendo lo stesso errore del giornalista del centro, parlando di 3 donne, tutte romane).
Il PM onorario, Ilaria Prezzo, aveva derubricato la diffamazione aggravata in semplice e chiesto il minimo della pena, ossia 500 euro di multa a testa, ma il giudice Romano Gargarella ha deciso per una pena di 1000 euro di multa a testa, oltre al pagamento di 2000 euro ciascuna, come provvisionale del risarcimento complessivo, da determinarsi in sede civile. Risarcimento che l'avvocata di Valentini, Marzia Lombardo, ha quantificato in 250 mila euro complessivi, da devolvere a "Telefono rosa", una onlus istituzionale che gestisce il numero antiviolenza e stolking per conto del governo. L'avvocata ha poi commentato la richiesta di Valentini con una chiara provocazione: "così poi vi rientrano, no?"
Entrambi gli avvocati difensori, Flavio Rossi per le compagne di Roma e Caterina Calia per la compagna di L'Aquila, hanno fatto ottime arringhe, uscendo dallo steccato di un processo tecnico dove il giudice aveva costretto le imputate, escludendone gran parte dei testimoni e comprimendone il diritto di difesa. Presto sarà disponibile una sintesi delle stesse.
Comunque un passo avanti è stato fatto, è stato stralciato l'art. 81 c.p. - Concorso formale. Reato continuato - e derubricata la diffamazione aggravata a mezzo stampa. Il 31 luglio saranno depositate le motivazioni. Siamo state condannate ma non sconfitte. 

Contro questa sentenza, che punisce la solidarietà fra donne, quella vera, che parte dal basso, a vantaggio di quella finta, pietistica e vittimizzate "erogata" dalle istituzioni, ci batteremo e faremo ricorso, fino in fondo 

pc 6 luglio - Usa - cronaca della contestazione del 4 luglio - Libertà per Joey Johnson

in via di traduzione Joey Johnson Attacked and Arrested

IN THE FACE OF MEIN TRUMPF’S MILITARIST ORGY THE BURNING FLAGS LIGHT UP A DIFFERENT FUTURE

| revcom.us

July 4 was a tale of three futures. One was Donald Trump—not only braying about the so-called greatness of America, but fetishizing the military hardware and troops of this empire that daily kills people all over this planet and calling on people to sign up for the slaughter. A second was the Democrats—with no answer to the fascist militarism of Trump other than petty carping from a shared framework of support for empire. And the third was seen in the flames of the burning American flags in full view of the White House, under the slogan “Imagine a World Without America.”
The reaction was swift. As the second flag went up in flames, Joey Johnson was tackled and arrested, along with one of his comrades—arrested for exercising a right that he himself had fought for and won 30 years earlier, all the way up to the Supreme Court! The charges were piled on, and organizers are calling for everyone to rally to Joey’s support. But the message had been delivered—right here, in the heart of the empire on its most “sacred” day, there was a force not only willing to call out the crimes of America, but to pose a whole new future for all of humanity.
The National Tour to Get Organized for an ACTUAL Revolution had called the actions for July 4, which also took place on the border with Mexico in San Ysidro, California, and elsewhere. As Johnson put it to the Washington Post going in, “When I see that flag burn, I’m not only thinking of the children who are starved and bombed by the U.S. in Yemen, or the children who are torn from their parents along the U.S.-Mexico border... This is the workings of a system that the U.S. dominates… built on the plunder of literally billions of people around the world.”

These revolutionaries acted as a force consistent with the world they are fighting for and the revolution that they are organizing. They were serious, disciplined, and defiant in the face of fascist MAGA thugs who physically attacked them as well as the police forces that launched illegitimate attacks and arrests to prevent the revolutionaries from exercising this right. But they did illuminate the White House with the flames of the burning flag, and the very next day they were at the courthouse, defending Joey and the other demonstrator, demanding the charges be dropped and pointing to the bitter irony that, again, Johnson was being persecuted for exercising the very right guaranteed by the Supreme Court decision that bears his name: Texas v. Johnson.
The face-off of these three futures on July 4… along with the ongoing outrage at the border and the increasing threats (and actual aggression) being carried out worldwide… the near-daily news of new attacks on the basic rights and humanity of women and LGBTQ people, on Black and other “minority” nationalities, on the environment itself… all these scream: We need RevolutionNothing Less! For all those who took heart from these acts, whose faces turned towards this, follow your convictions and get with the Revolution.

July 4—In the face of Mein Trumpf's militarist orgy the burning flags light up a different future

Sunday July 7, 4PM EDT:
Tune into FaceBook Live @tuneintorevcom
WHY WE BURNED THE FLAG; WHAT THIS REVOLUTION IS ALL ABOUT— AND HOW YOU CAN BE A PART OF IT

pc 6 luglio - USA forte contestazione a Trump davanti alla Casa Bianca



  • In occasione del 4 luglio, l’Indipendence Day statunitense, ci sono stati violenti scontri, con feriti e arresti, davanti alla Casa Bianca. Da una parte i sostenitori di Trump insieme a militanti dell’estrema destra , dall’altra manifestanti delle organizzazioni della sinistra. C’è stato l’intervento della polizia e dei servizi di sicurezza e sono scattati degli arresti.
    I manifestanti di sinistra hanno bruciato una bandiera americana fuori dalla Casa Bianca scontrandosi con i sostenitori di Trump, tra cui il noto gruppo dei Proud Boys di estrema destra. Gli scontri sono avvenuti non molto tempo prima che Trump salisse sul palco per il suo “Saluto in America”.
    Le proteste, che a volte si sono trasformate in scontri violenti, si sono svolte a pochi isolati dalla folla che si era radunata per assistere al discorso del 4 luglio di Trump e ai fuochi d’artificio sul National Mall.

    Guidati dall’attivista Gregory Lee Johnson, i militanti del Partito Comunista Rivoluzionario Usa, hanno dato fuoco a una bandiera americana cantando “l’America non è mai stata grande” e “Brucia, piccola, brucia”, riferendosi alla bandiera.
    Usa Today ricorda che Johnson nel 1984 era stato il protagonista di una causa legale alla Corte Suprema nella quale rivendicava il diritto di bruciare la bandiera statunitense sulla base del Primo emendamento. Alcuni membri del Partito Comunista Rivoluzionario, hanno formato un cordone di circa una dozzina di persone intorno a Johnson mentre accendeva la bandiera, cantando “L’America non è mai stata grande”.
    In un comunicato stampa prima dell’evento, Johnson ha detto che la protesta “parlerà con le persone del mondo per far loro sapere che ci sono persone all’interno dei confini di questo paese che stanno con la gente del mondo.”
    La Cnn riferisce che i militanti del Pcr e del Pc Usa a quel punto si sono scontrati con un gruppo di manifestanti pro-Trump. Diversi manifestanti, tra cui Johnson, sono stati portati via in manette dagli uomini dei servizi di sicurezza della Casa Bianca. Un comunicato stampa del Partito Comunista Rivoluzionario, USA, ha confermato che Johnson è tra gli arrestati.

    Tra i manifestanti filo Trump c’erano anche i membri dei Proud Boys, un gruppo di estrema destra legato al suprematismo bianco. Il Southern Poverty Law Center lo ha indicato come l’organizzazione un gruppo d’odio.
    I servizi di sicurezza hanno diffuso una dichiarazione dicendo che c’erano stati due arresti, anche se non ne specificavano i nomi. Uno degli arrestati è stato trasportato in un ospedale per curarsi le ferite così come due agenti dei servizi di sicurezza.


    pc 6 luglio - Il 9 luglio ore 15 sotto il carcere di L’Aquila al fianco di chi lotta - MFPR/SRP



     
    Da Rete Evasioni 
    Documento di Nadia Lioce, da 14 anni in regime di 41 bis nel carcere di L’Aquila, attraverso il quale comunica che il giorno 18/06/2019 ha iniziato una battitura quotidiana di 20 minuti, in solidarietà allo sciopero della fame di Anna e Silvia.
    Un comunicato che con determinazione e coraggio denuncia, ancora una volta, la funzione del 41bis di annichilimento della persona e della sua dignità e del tentativo, da parte dello Stato, di estenderlo al resto delle sezioni, in particolare a quelle di Alta Sicurezza.




    Al Direttore del carcere de L’Aquila

    per conoscenza al
    – Magistrato di Sorveglianza de L’Aquila
    – Garante Nazionale dei Detenuti


    Il 18 giugno 2019 alle ore 12:00 ho iniziato una battitura di venti minuti al giorno delle sbarre della finestra della camera detentiva come gesto di solidarietà e condivisione della protesta attuata con sciopero della fame dal 29/05/2019 da due detenute, anarchiche, della “sezione gialla” del carcere de L’Aquila attualmente classificata AS2 femminile.
    La protesta è contro il regime del 41bis e la pressione permanente che esercita sul prigioniero, innanzitutto tramite la segregazione, e poi con tutto ciò che essa rende possibile praticare all’Amministrazione Penitenziaria in termini afflittivi/punitivi.

    pc 6 luglio - Venti di guerra: gli USA ordinano, gli inglesi obbediscono, sequestrata una petroliera iraniana in acque spagnole

    Ancora una operazione illegale dell’imperialismo mondiale, USA in testa, che continua con le sue provocazioni, le sue “sanzioni” verso ogni paese che rappresenta un ostacolo per il suo dominio e impone con la forza le sue “leggi”, facendo carta straccia dei trattati e delle leggi che regolano i rapporti internazionali tra gli Stati.
    ***

    Gibilterra
    Iran, assalto dei marine inglesi a una petroliera diretta in Siria
    La nave batte bandiera panamense. Avrebbe violato il doppio embargo di Usa e Ue

    LONDRA —Non bastava lo scontro su Hong Kong con Pechino, che ha rinfacciato al Regno Unito "ingerenze" per le recenti proteste nell'ex colonia britannica tornata alla Cina nel 1997, con Londra che mercoledì ha convocato l'ambasciatore cinese. Ieri un altro pericoloso caso diplomatico è scoppiato dopo il sequestro di una petroliera iraniana al largo di Gibilterra, tuttora territorio britannico. La nave si chiama "Grace 1" ed era diretta verso lo strategico porto di Tartous, l'unico sbocco sul mare del regime siriano di Bashar al Assad sostenuto da Teheran e da Mosca.
    Nella mattinata di ieri è arrivata a Gibilterra una segnalazione degli Stati Uniti, che con Donald Trump hanno criticato sempre più duramente l'Iran mettendo così a forte rischio il patto di non proliferazione nucleare firmato nel 2015 dai "5+1", Cina, Francia, Russia, Regno Unito, Stati Uniti (quelli di Obama) e la Germania, oltre all'Ue. «Fermate quella nave», hanno intimato gli americani, perché secondo loro stava trasportando petrolio al regime di Assad, ignorando così le sanzioni internazionali del 2014 contro il dittatore siriano per la cruenta repressione degli oppositori durante la guerra civile.
    Così Gibilterra ha chiesto rinforzi. Subito sono arrivati, dalla base di Plymouth, trenta marine britannici del celebre Commando 42, che hanno aiutato le autorità locali a sequestrare in acque spagnole la nave, molto probabilmente partita dal Golfo persico e poi giunta al largo di Gibilterra dopo aver circumnavigato l'Africa.
    Tratto da La Repubblica 5 luglio 2019

    pc 6 luglio - Parola alle operaie: continua la denuncia delle donne immigrate della Montello in lotta con lo Slai Cobas sc

    https://ecointernazionale.com/2019/07/05/parola-alle-operaie-la-denuncia-delle-donne-della-montello/?fbclid=IwAR3IC1Jqp7OLCZKws6sxCweQG4tcLYTNV-nel_dwVkNcYL49Omd17Ds5xGs

    Nell’ambito del progetto Stories Of Migrant Women, ho incontrato le operaie Montello. In questo servizio emergono non solo problematiche di tipo sindacale, ma risalta la questione di genere sia nella sfera privata che sociale, intersecandosi con il problema del flusso migratorio...

    intervista di Alice Castiglione





    ECOINTERNAZIONALE.COM

    Parola alle operaie: la denuncia delle donne della Montello 

    pc 6 luglio - L’economia italiana continua ad essere in crisi… come quella mondiale. La produzione scende e la disoccupazione è in aumento…

    L’Istat ha pubblicato il suo report mensile che conferma la profonda crisi economica sia in Italia che nel mondo. Salvini/Di Maio con il loro governo fasciopopulista fanno finta di non vedere, e di non sentire quello che ripete il ministro dell’economia Tria, che parla in nome e per conto della borghesia che vuole “tenere i conti in ordine”, alzando polveroni su tanto altro, ma nei fatti preparando la nuova manovra lacrime e sangue per il popolo.

    Sottolineiamo alcune parti di questo articolo del Sole24Ore di oggi che puntualizza che sono scesi i livelli produttivi, il “clima di fiducia dei consumatori” è peggiorato, le aspettative di disoccupazione sono in aumento…!

    ***
    LA NOTA MENSILE
    Istat: economia debole. Atteso rallentamento nel secondo trimestre
    L'economia italiana rimane debole; e anche le previsioni per l'area Euro indicano un possibile rallentamento nel secondo trimestre dell'anno.              
    Il fatto è che lo scenario a breve termine continua a mostrare livelli produttivi piuttosto "fiacchi" (l'indice della produzione industriale, ad aprile, del resto, ha segnato una diminuzione per il secondo mese consecutivo, interrompendo la tendenza positiva evidenziata a inizio 20l9); il clima di fiducia dei consumatori, a giugno, è risultato in contrazione «diffusa»; e anche il sentiment delle aziende è indicato in «peggioramento». In questo quadro, il mercato del lavoro sembra aver reagito un po' meglio   (come spesso accaduto anche in passato), a maggio il tasso di occupazione ha raggiunto il livello più elevato pari al 59%, e la percentuale di disoccupati è scesa al 9,9% (restiamo comunque distanti dal 7,5% registrato nell'Area euro e per giovani e 35-49enni la situazione è tutt'altro che rosea). [Il mercato del lavoro sembra aver reagito con qualche ridicola percentuale perché al lavoro

    pc 6 luglio - SUL SEMINARIO ESTIVO DEL MFPR - da Tavolo 4

    Per i temi che vogliamo affrontare tre giorni sembrano pochi, ma questo seminario è per cominciare, e poi proseguire. 

    In linea di massima, dopo una introduzione sul significato di questo seminario oggi alla luce della condizione e del movimento delle donne in corso;
    parleremo di:

    Analisi delle tendenze del femminismo, raccolto prevalentemente nel movimento nudm
    le concezioni/posizioni del femminismo piccolo borghese
    quale differenza tra "sciopero delle donne" e "sciopero globale transfemminista"? 

    Elementi di linea politica, teorica su "quale movimento delle donne serve perchè tutta la vita deve cambiare";
    femminismo-classe-rivoluzione - anche attraverso alcuni opuscoli Mfpr

    Durante il seminario vi saranno sia alcune relazioni di compagne sia lettura di materiali, contributi.
    Invitiamo chi non può partecipare al seminario dal 19 al 21 luglio a Taranto, se vuole, di mandarci un contributo scritto - che noi leggeremmo e metteremmo agli atti del seminario.

    MFPR

    venerdì 5 luglio 2019

    pc 5 luglio - Una giusta denuncia dell'Osservatorio Migranti di Ivrea

    Hanno abolito il diritto a chiedere asilo e un pezzo della Costituzione e la chiamano sicurezza

    L’Osservatorio migranti di Ivrea, di fronte all’ennesima sofferenza imposta dal governo italiano a persone salvate nel Mediterraneo dalla nave Sea Watch, alla quale è negato l’approdo in un porto italiano, denuncia una situazione vergognosa per un paese che si considera civile.

    Poiché la nostra Costituzione all’art. 10 impegna chiaramente l’Italia a dare asilo ai profughi: “ Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge”; poniamo una domanda semplice: come fa una persona che viva in zona di

    pc 5 luglio - Un commento e una corrispondenza da Genova sulle iniziative fasciste

    OCCORRE ATTREZZARSI

    E’ indiscutibile che, da qualche anno, in Italia si assiste al ritorno del fascismo; un fascismo moderno, che non ha bisogno di camicie nere, fez, manganello, e olio di ricino per manifestarsi: bastano gli atteggiamenti di coloro che lo professano.
    Esistono, però, diverse forme di questo fenomeno: quello istituzionale, la cui punta di lancia è rappresentata dalle politiche imposte dal segretario federale della Lega Nord Padania, e quello delle azioni portate avanti da piccoli gruppi extraparlamentari.
    A questo secondo filone vanno ascritti i due episodi che, in rapida successione, hanno colpito

    pc 5 luglio - Senza pudore! Alessandria - L'alternanza scuola lavoro è In Polizia

    ALESSANDRIA - Insolita e stimolante esperienza - inserita nel progetto di "Alternanza Scuola Lavoro" - per dodici studenti dell'Istituto Leardi di Casale Monferrato e dell’Istituto Vinci-Migliara di Alessandria che, a partire dalla recente conclusione delle scuole, hanno svolto attività lavorativa negli uffici della Polizia di Stato rispettivamente al Commissariato di Casale Monferrato e presso la Questura di Alessandria.

    Il tirocinio degli studenti è stato di circa 110 ore complessive e si è svolto in modo particolare presso gli uffici della Divisione Polizia Amministrativa, Sociale e dell’Immigrazione per dare ausilio al personale in servizio in attività di Front Office agli sportelli dell’Ufficio Immigrazione e dell’Ufficio Passaporti, e di Back Office per la catalogazione ed archiviazione generale delle pratiche, nel rispetto della normativa sulla privacy.
    L 'iniziativa ha fatto seguito all'intesa sottoscritta su base provinciale nel progetto PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) dal Questore di Alessandria Michele Morelli e dal Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte -  Ufficio IV Ambito di Alessandria Leonardo Filippone.
    L'intento di questa collaborazione è anche quello di rinsaldare il ruolo sociale della Polizia di Stato sensibilizzando i giovani ai valori della legalità e della sicurezza e, nell'ambito del contributo della scuola, al progresso etico, sociale e culturale del Paese, grazie al coinvolgimento delle nuove generazioni.       

    pc 5 luglio - NOTAV - Arresti ad orologeria. Tutti liberi!

    Soccorso Rosso Proletario fa appello a tutte le realtà di movimento per una mobilitazione solidale
    Portare in tutte le lotte e le manifestazioni in corso la denuncia e l'appello a mobilitarsi.
    Costruiamo una grande scadenza di risposta nazionale, quando i compagni colpiti lo decideranno.
    E’ scattata oggi all’alba un’operazione che ha colpito diverse persone tra la Valle, Torino ed altre città d’Italia quali Roma, Venezia, Firenze, Modena e Pisa.
    7 arresti domiciliari con restrizioni e 10 obblighi di firma, tutti per i fatti del settembre 2017 quando migliaia di persone per giorni manifestarono a Torino e Venaria contro il G7 del lavoro, kermesse e vetrina per i potenti del mondo riuniti per capire come continuare le politiche di sfruttamento e

    pc 5 luglio - VERTICE MITTAL/DI MAIO: ARRIVA NUOVA NORMA SULL'IMMUNITA' PENALE? - Segue l'Ordinanza del Gip di Taranto che spiega perchè l'immunità penale è anticostituzionale

    Nonostante il silenzio delle parti, pare sempre più probabile un intervento ad hoc del governo con un perimetro di tutele più stringente.

    Da Corriere di Taranto
    Si è tenuto nella sede del ministero del Lavoro, e non come inizialmente previsto nella sede del ministero dello Sviluppo economico, l’incontro tra il vicepremier Luigi Di Maio e i vertici di ArcelorMittal. Al momento né la multinazionale nè il vicepremier hanno rilascitato dichiarazioni uscendo dal vertice, svoltosi all’insegna di una stretta riservatezza. Il colloquio tra le parti è durato di poco più di un’ora.
    All’incontro hanno partecipato Luigi di Maio, vicepremier e ministro dello Sviluppo Economico, e i vertici di ArcelorMittal rappresentati da Geert Van Poelvoorde, Ceo di ArcelorMittal Flat Products Europe, l’ad di ArcelorMittal Italia Matthieu Jehl e il responsabile delle relazioni istituzionali Samuele Pasi.
    Voci sempre più insistenti parlando di una possibile intesa di massima per il varo di un nuovo

    pc 5 luglio - India. La polizia inventa nuove accusa contro il poeta rivoluzionario Vara Vara Rao



    India: La policía inventa nuevos cargos contra el poeta revolucionario Vara Vara Rao.Fuentes de la prensa india informan que el poeta maoísta telegu, camarada Varavara Rao, ha sido puesto bajo la custodia de la policía de Karnataka, por supuestos cargos, en relación con un ataque del maoísta Ejercito Guerrillero Popular de Liberación en el 2005, en el que fueron aniquilados seis miembros de la Karnataka State Reserve Police.El camarada Vara Vara Rao se encuentra preso en la actualidad, en la cárcel de Yerwada, en Pune por ser supuestamente un Urban Naxalite.Es evidente la falsedad de tales cargos, pero al igual que en el caso del Dr. Saibaba, se trata de una persecución del estado genocida hinduista contra los que defienden a las masas con la ideologia maoísta.

    pc 5 luglio - Razzismo industriale nel bresciano. “I corrieri li vogliamo solo bianchi”


    “Chiediamo tassativamente, pena interruzione di rapporto di fornitura con la vs Società, che non vengano più effettuate consegne utilizzando trasportatori di colore e/o pakistani, indiani o simili”.
    E’ questo il testo choc della mail inviata dalla China Color srl – un’azienda di lavorazione di metalli nel Bresciano – il 21 giugno scorso, a tutti i suoi fornitori.  A rendere noto il documento è stato “Il giornale di Brescia”. La denuncia sarebbe partita da una delle aziende fornitrici che ha ricevuto il messaggio.
    Nella comunicazione mail, che ha per oggetto “comunicazione importante”, è scritto che: “Gli unici

    pc 5 luglio - Italia imperialista, nuova missione di cooperazione in Tunisia. Tutte le spese militari

    “Manteniamo nel porto di Tripoli un nostro assetto navale. Attualmente, la nave Capri, nella quale sono presenti 55 unità, che assicura la cooperazione e il coordinamento delle attività congiunte con la Marina e la Guardia costiera della Libia. Il Governo intende poi avviare in Tunisia, su specifica richiesta delle autorità di governo tunisine, una nuova missione bilaterale di cooperazione e supporto, svolgendo attività di addestramento, consulenza e assistenza idonee a sviluppare le capacità delle Forze armate tunisine. In particolare ci è stato chiesto sostegno per un programma finalizzato alla costituzione di tre comandi regionali, destinate alla gestione delle attività di controllo del territorio”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, nel corso

    pc 5 luglio - Migranti: "Sappiamo e non vogliamo tacere", lettera aperta di un gruppo di giuriste

     in dissenso con la politica del governo sui migranti
    ·          
    FABRIZIO VILLA VIA GETTY IMAGES
    Caro Direttore,
    siamo un gruppo di giuriste di diverse università italiane: crediamo che, in questo momento, il nostro lavoro debba trasformarsi in impegno vivo da portare al di fuori delle nostre aule.
    Le scriviamo perché desideriamo aggiungere la nostra alle tante voci che rifiutano di essere indifferenti rispetto alla tragedia che si sta compiendo nel nostro mare e sulle sue coste. Di fronte all’orrore che credevamo non potesse più ripetersi nella storia recente, con questo appello scegliamo di ripudiare l’indifferenza.
    Ogni Stato, insieme all’Unione europea e alle istituzioni internazionali, è chiamato a rispettare la dignità umana, divenuta da tempo ormai il nucleo inviolabile di principi giuridici e norme nazionali e internazionali, scritte e consuetudinarie. Questi stessi principi e norme impongono chiari obblighi: le vite di naufraghi, migranti e rifugiati vanno protette; il loro salvataggio in mare va garantito; la solidarietà verso i più deboli non va criminalizzata.
    Voci autorevoli – il Consiglio d’Europa, l’Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, confessioni religiose e molte organizzazioni umanitarie (Medici senza Frontiere, Amnesty International e tante altre) – ci ricordano che il Mediterraneo centrale è popolato da chi fugge dalle violazioni dei più elementari diritti umani. Violenze feroci vengono compiute anzitutto nei campi di detenzione libici,

    giovedì 4 luglio 2019

    pc 4 luglio- FORMAZIONE OPERAIA - COMPRENDIAMO LE ARGOMENTAZIONI DI MARX PER COMBATTERE POI GLI ODIERNI "WESTON" - Su "salario prezzo e profitto" - 4° parte


    Proseguiamo l'esposizione del testo di Marx attraverso le parole stesse di Marx perchè esse sono le più chiare e popolari - inteso, rivolte agli operai possibili - ed è importante che gli operai e gli altri fruitori del corso si approprino direttamente dei contenuti del testo.
    Sarà alla conclusione dell'esposizione dei suoi concetti base che potremo usarli come armi utili all'obiettivo del corso; cioè armi della lotta per il salario, armi per la lotta di classe, combattendo, come è necessità dell'oggi, gli odierni "Weston", cioè a dire i portavoci coscienti o incoscienti del capitale.

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    Marx, per confutare il "dogma" per cui "I prezzi delle merci vengono determinati o regolati dai salari", scrive: "gli operai di fabbrica, i minatori, i carpentieri navali e altri operai inglesi, il cui lavoro è relativamente ben pagato, battono tutte le altre nazioni per il basso prezzo dei loro prodotti, mentre, per esempio, l'operaio agricolo inglese, il cui lavoro è pagato relativamente male, è battuto da quasi tutte le altre nazioni per l'alto

    pc 4 luglio - AL CORTEO ANTIFASCISTA DEL 30 DI GENOVA INTERVENTO OPERAI DI PROLETARI COMUNISTI e immagini

    pc 4 luglio - Contro la cassintegrazione di ArcelorMittal gli operai rispondono con uno sciopero massiccio

    info/comunicato da Taranto 

    Altissima la partecipazione e l’adesione dei lavoratori dello stabilimento siderurgico allo sciopero proclamato da Fim, Fiom e Uilm e Ugl – si legge nel comunicato congiunto delle sigle sindacali -. Questa prima azione di lotta ha fatto registrare un dato straordinario di adesione di oltre il 75% determinando la fermata degli impianti, comprese le due acciaierie. Lo sciopero di oggi è la prima risposta all’arroganza di Arcelor Mittal che, unilateralmente, ha deciso di avviare la procedura di cassa integrazione ordinaria, nonostante l’invito delle organizzazioni sindacali a sospenderla, in attesa degli incontri istituzionali previsti al MISE in data odierna e il prossimo 9 luglio. Il risultato di oggi rappresenta una risposta netta e chiara alla dirigenza aziendale che deve necessariamente rivedere il proprio atteggiamento, tipico di una multinazionale“.

    Lo Slai cobas per il sindacato di classe sostiene lo sciopero - anche se la convergenza con l'iniziativa dei sindacati confederali si limita al NO attuale alla cassaintegrazione.
    Ma lo sciopero è importante e chi lo svaluta come pezzi del sindacalismo di base e gruppi ambientalisti sbagliano e fanno il gioco di ArcelorMittal.
    Lo sciopero sta servendo a mettere in discussione tante altre cose - diritti, condizioni di lavoro e sicurezza, turnazioni, trasferimenti, uso delle ditte appaltatrici e condizioni contrattuali dei lavoratori delle ditte, ecc, quindi accende un fuoco che non si deve spegnere.
    Ora si guarda al 9 luglio, con l'incontro previsto a Roma al Mise sulla cassa integrazione tra azienda e sindacati – Per l'occasione la USB/TA ha dichiarato un nuovo sciopero e organizza una manifestazione a Roma. L’USB allarga la piattaforma dello sciopero ad altre tematiche, prima fra tutte la uscita discriminata dei lavoratori in cigs Ilva AS espulsi da ArcelorMittal.
    Lo slai cobas per il sindacato di classe aderisce e invita a partecipare allo sciopero del 9 e alla manifestazione a Roma.
    Ma naturalmente il giorno 10 bisognerà fare il punto sulla lotta, le forme di lotta e la piattaforma. Su questo lo Slai cobas per il sindacato di classe è innanzitutto per la disdetta dell'accordo del 6 settembre 2018 e per la cancellazione di ogni forma di immunità penale.

    SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE Taranto
    4 luglio 2019 - slaicobasta@gmail.com

    pc 4 luglio - In Italia come in Francia i padroni sono assassini

    Les patrons sont des assassins

    in via di traduzione


    Oui, nous, ouvriers travaillons toujours au péril de notre vie.  Avec la canicule de la fin juin, certains découvrent seulement que les patrons nous considèrent comme de la chair à canon. Mais depuis le

    pc 4 luglio - Per la libertà dei compagni turchi (TKP/ML) 8 luglio manifestazione a Monaco-Germania

    bisherige Unterzeichner:


    AGEB (Verband der Werktätigen MigrantInnen in Europa)
    MOR-KIZIL KOLEKTİF (LILA – ROT KOLLEKTIVE)
    İTİF (Föderation der ArbeiterInnen aus der Türkei in der Schweiz)
    ATİGF (Föderation der ArbeiterInnen und Jugendlichen aus der Türkei in Österreich)
    AvEG-Kon (Konföderation der unterdrückten MigrantInnen in Europa)
    ADHK (Konföderation für Demokratische Rechte in Europa)
    KON-MED (Konföderation der Gemeinschaften Mesopotamiens in Deutschland)
    SYKP – Europa ( Partei der Sozialistischen Wiedergründung – Europa)
    BİR-KAR (Plattform für die Einheit der Arbeiter und Freundschaft der Völker
    Rot Front Kollektiv
    Redaktion Klassenstandpunkt
    PDA (Partei der Arbeit Österreich)
    KJÖ/KSV (Kommunistische Jugend Österreich/Kommunistischen StudentInnenverband)
    KOMintern (Kommunistischen Gewerkschaftsinitiative – International)
    KKP (Kommunistische Partei Kurdistan)
    ASM (Rat der ExilantInnen in Europa)
    Mücadele Birliği Platformu – Avrupa (Plattform der Kampfeinheit – Europa)
    Devrimci Cephe (Revolutionäre Front)

    pc 4 luglio - Padroni assassini - Bastardi dentro alla Dobell di Borgaro.

    Infortunio sul lavoro: cade e si ferisce alla testa, il proprietario dell'azienda cerca di impedire i soccorsi

    La denuncia della Cgil, l'incidente alla Dobell di Borgaro. L'azienda replica: "Non è successo niente"
    Stava lavorando quando è caduto da una pressa e ha sbattuto la testa quindi i colleghi si sono attivati per chiamare il 118 ma sembrerebbe che il titolare abbia cercato di farli desistere minacciando licenziamenti. È quanto accaduto ieri sera verso le 21 alla Dobell di Borgaro, azienda che si occupa della produzione di penne.
    A segnalare l’accaduto è la Filctem Cgil secondo cui il proprietario “avrebbe cercato di far annullare l’intervento dei sanitari, ha intimato il licenziamento ad un lavoratore con contratto a termine perché

    pc 4 luglio - Nuova grave e odiosa campagna repressiva contro i NOTAV e contro tutti i movimenti

    7 ARRESTI E 10 OBBLIGHI DI FIRMA PER IL G7 DI VENARIA

    FORZA E CORAGGIO COMPAGNE/I! TUTTE/I LIBERE/I!

    Stamattina è scattata una vasta operazione di polizia tra Modena, Venezia, Torino, Firenze, Bari e la Val Susa. Diciotto le persone colpite da diverse misure cautelari, tra cui sette arresti domiciliari e dieci obblighi di firma.
    Al centro delle indagini, le frizzanti giornate di contestazione del G7 del Lavoro voluto dal ministro Poletti, ultima tappa dell’infelice parabola di governo renziana che sarebbe rovinosamente finita qualche mese dopo tra fischi, sberleffi e proteste.
    Era il settembre del 2017 e, a scanso di equivoci sul carattere decadente di una riunione di notabili degna dell’Ancien regime, i responsabili di jobs act e buona scuola si riunivano nella Reggia di Venaria per discutere di come continuare l’opera di taglio ai diritti dei lavoratori. Nel frattempo, per due giorni consecutivi, migliaia di manifestanti avevano invaso le strade di Torino prima e di Venaria poi, denunciando le responsabilità politiche di una classe dirigente che ha messo in ginocchio generazioni intere di giovani col ricatto della disoccupazione mentre toglieva le poche sicurezze rimaste a chi aveva già un lavoro. Simbolo della protesta, delle enormi brioche di gomma piuma brandite dai manifestanti non solo per ricordare la famosa frase di Maria Antonietta davanti al popolo affamato ma anche a monito dell’inevitabile destino dei potenti quando si fanno sordi alle rivendicazioni di vecchi e nuovi sans culottes.
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    Al centro dell’attenzione della DIGOS, evidentemente fino a oggi troppo impegnata a rimuovere striscioni contro il ministro Salvini, c’è il corteo studentesco del 29 settembre, l’assedio notturno al

    pc 4 luglio - L'IMMUNITA' PENALE A ILVA E ARCELORMITTAL E' ANTICOSTITUZIONALE - DALL'ORDINANZA DEL TRIBUNALE DI TARANTO

    Oggi a Roma il governo incontra ArcelorMittal sull'immunità penale. Salvini vuole mantenerla ed estenderla, Di Maio anche questa volta dirà: volevo ma non posso...?

    Riportiamo pezzi della lunga Ordinanza del Gip Ruberto del Tribunale di Taranto che dimostra l'assoluta incostituzionalità dell'immunità penale. 
    Nello stesso tempo smonta la giustificazione degli attuali padroni indiani di non poter essere loro "responsabili" per situazioni avvenuti prima della loro acquisizione dell'Ilva. 
    Abbiamo segnalato in neretto i passaggi principali dell'Ordinanza-su cui la Corte Costituzionale si pronuncerà (troppo tardi...) ad ottobre.

    Ma c'è da aggiungere che proprio in queste ore Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, in televisione riferendosi all'ArcelorMittal, ha dichiarato: 
    "Il governo non può chiedere ai nuovi arrivati responsabilità che sono stati del passato". 
    Mentre gli operai oggi fanno sciopero contro l'arroganza e i ricatti di ArcelorMittal, questi padroni trovano una grossa sponda proprio in Landini. 

    ***** 

    Le norme in questione presentano evidenti profili di criticità e di incompatibilità con i valori costituzionali, ritenendosi pertanto doveroso sollevare la questione di legittimità costituzionale dell'art. 2 co.5 e co.6 d.l. 1/2015.
    Con il decreto legge 5 gennaio 2015, n.l, convertito con modifiche dalla L. 4 marzo 2015 n. 20,
    1'ILVA viene fatta rientrare nell'amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi; viene
    previsto (articolo 1 comma 4) che il commissario straordinario individui "l'affittuario o l'acquirente, a trattativa privata, tra i soggetti che garantiscono, a seconda dei casi, la continuità nel medio periodo del relativo servizio pubblico essenziale ovvero la continuità produttiva dello stabilimento industriale di interesse strategico nazionale anche con riferimento alla garanzia di adeguati livelli occupazionali"... Al comma 5 dell'att. 2 viene dettata la seguente disposizione "Il piano di cui al D.P.C.M. 14 marzo 2014 si intende attuato se entro il 31 luglio 2015 sia stato realizzato, almeno nella misura dell'80 per cento, il numero di prescrizioni in scadenza a quella data.
    Senonché il decreto legge 9 giugno 2016 n. 98, convertito con modifiche dalla L. l agosto 2016 n. 151 ha ulteriormente modificato il citato articolo 2 comma 5 del d.l. L/2015, prorogando il termine ultimo di messa a norma degli impianti che ad oggi è fissata al 23 agosto 2023, nonostante lo stesso legislatore l'abbia ritenuta fonte di "pericoli gravi e rilevanti per l'integrità dell'ambiente e della salute" (art. l co. l d.l. 61/2013).
    (Così) l'attività produttiva, quand'anche cagioni fenomeni di inquinamento e sforamenti dei livelli di emissione nonché contaminazioni dell'aria, della falda e del territorio circostante lo stabilimento, ponendo potenzialmente in pericolo la vita dei lavoratori e degli abitanti, la loro salute e l'ambiente, deve ritenersi autorizzata fino all'agosto 2023; ciò comporta, inevitabilmente, che condotte che potrebbero acquisire rilievo penale, non lo sono perché sono state autorizzate per questo lunghissimo arco di tempo.
    Le condotte su cui si sta indagando o che potrebbero essere oggetto di potenziali nuove indagini non sono esclusivamente quelle poste in essere nel biennio 2014-2015, ma riguardano anche il 2016 e, astrattamente, anche gli anni successivi, ove si consideri che si tratta di condotte riguardanti reati permanenti, la cui consumazione è strettamente connessa al ciclo produttivo dello stabilimento, di fatto mai interrotto...

    I1 secondo aspetto da prendere in considerazione è quello, strettamente correlato alla prosecuzione
    dell'attività produttiva, riguardante la esenzione da responsabilità penale dei gestori dello stabilimento (e dei soggetti da essi delegati).
    Con l'art. 2 comma 6 del decreto legge 5 gennaio 2015 n. 1, vige una vera e propria presunzione iuris et de iure di conformità e di legalità circa le azioni (ed omissioni) del Commissario p.t. e degli altri soggetti menzionati nel testo della norma impegnati, trattandosi di condotte che, secondo l'insindacabile giudizio ex ante dell'Esecutivo costituirebbero l'adempimento delle"migliori regole preventive in materia ambientale, di tutela della salute e dell'incolumità pubblica e di sicurezza sul lavoro"; il rischio ambientale e tecnologico legato a tali attività viene inquadrato in via presuntiva nel cosiddetto rischio consentito; le condotte dei soggetti che si muovono per l'attuazione del piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria approvato, sono sostanzialmente sottratte al sindacato del giudice penale; a riguardo si è, non a torto, parlato di una vera e propria "immunità penale" concessa ai predetti soggetti.
    Gli eventi dannosi che, comunque, l'attuazione del Piano potrebbe determinare vengono considerati ex lege un male necessario. Una vera e propria deresponsabilizzazione degli autori di eventuali, tra gli altri, disastri ambientali o delle situazioni di pericolo per la salute dei lavoratori dell'impresa.
    Si è voluto stabilire una presunzione di liceità delle condotte poste in essere in attuazione del "Piano ambientale".

    Con la sentenza n. 58 del 2018, la Consulta ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 3 d.l. 92/2015, nonché degli artt. l comma 2 e 21-octies L. 132/2015, che consentivano all'impresa di continuare a servirsi di impianti sottoposti a sequestro anche quando lo stesso si riferiva ad ipotesi di reato inerenti alla sicurezza dei lavoratori.
    Il legislatore aveva concesso un termine (36 mesi) per consentire all'impresa di adeguare la propria attività all'AIA riesaminata, senza stabilire "alcuna immunità penale" poiché la norma "rinvia esplicitamente sia alle sanzioni penali previste dall'ordinamento per i reati ambientali, sia all'obbligo di trasmettere, da parte delle autorità addette alla vigilanza ed ai controlli, le eventuali notizie di reato all'autorità competente"; l'attività poteva continuare a condizione che l'autorità amministrativa e giudiziaria potessero controllare l'osservanza delle prescrizioni "con tutte le conseguenze giuridiche previste in generale dalle leggi vigenti per i comportamenti illecitamente lesivi della salute e dell'ambiente ".
    il Giudice costituzionale avesse tracciato dei precisi paletti... la prosecuzione dell'attività dello stabilimento ILVA a certe condizioni, in uno "scenario temporale massimo (36 mesi)" e con lo scopo di rimuovere le cause dell'inquinamento ambientale e dei rischi per la salute dei lavoratori e della popolazione.
    Questi paletti, sostanziali e temporali, vengono, ad avviso dell'odierno giudicante, disinvoltamente oltrepassati, in prima battuta con la dilatazione dell'attività autorizzata ben oltre il limite di 36 mesi; conseguentemente, da un lato l'attività produttiva inquinante (pericolosa e nociva per la salute e l'ambiente) è proseguita indisturbata, dall'altro non è mai spirato il termine per la deresponsabilizzazione delle condotte realizzate nella conduzione dello stabilimento. Come si è già sottolineato, per i nuovi acquirenti ed i soggetti da essi delegati il termine di operatività dell'esimente è stato differito ai diciotto mesi successivi all'entrata in vigore del DPCM del 29 settembre 2017, secondo l'avvocatura di Stato coincide addirittura con la scadenza dell'autorizzazione integrata ambientale (23.08.2023), ma nulla impedisce al legislatore una ulteriore proroga di queste scadenze.
    Ciò significa che per undici anni dal sequestro dello stabilimento - 25 luglio 2012 - quell'impresa (che lo si ripete, è stata già ritenuta pericolosissima per la salute della popolazione, dei lavoratori e dell'ambiente circostante) è stata messa nelle condizioni di continuare a produrre, con la garanzia, per i suoi gestori (e soggetti da essi delegati), di non dover essere chiamati a rispondere dei reati eventualmente commessi in violazione delle norme, di diritto comune, poste a presidio della salute, dell'incolumità pubblica e della sicurezza sul lavoro!
    E questo sebbene anche la Commissione Europea abbia ritenuto, invece, che in riferimento alla attività produttiva di quello stabilimento "L'operatore rimane l'unico responsabile di eventuali danni causati a terzi o all'ambiente”

    Viene da chiedersi se, attualmente, sia proprio l'interesse economico ad essere divenuto "tiranno" rispetto al diritto alla salute, che pure il legislatore Costituente aveva definito "fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività" . E che il legislatore abbia finito con il privilegiare in modo eccessivo l'interesse alla prosecuzione dell'attività produttiva, trascurando del tutto le esigenze di diritti costituzionali inviolabili quali la salute e la vita stessa, nonché il diritto al lavoro in ambiente sicuro e non pericoloso.

    Le norme oggi impugnate presentano, allora, evidenti profili di contrasto innanzitutto con l'art. 3
    della Costituzione, ossia con il principio di uguaglianza, dal momento che identici fatti-reato se commessi da alcune imprese, possono determinare il blocco dell'attività produttiva e la responsabilità dei loro massimi dirigenti o proprietari, se commessi, invece, dai soggetti preposti allo stabilimento ILVA di Taranto non comportano analogo effetto, determinandosi in questo modo, una inammissibile disparità di trattamento.
    Nel caso di specie la impugnata disciplina contrasterebbe con il principio di eguaglianza, in quanto sottrae ai criteri di ordinaria perseguibilità di un reato commesso nella gestione di uno stabilimento industriale, per un prolungato lasso di tempo, esclusivamente i proprietari e i commissari dello stabilimento ILVA di Taranto (ovvero i loro delegati), mentre lascia assoggettabili a sanzioni penali tutti i dirigenti e/o proprietari di altre imprese che, nelle stesse condizioni, esercitino un'attività economica potenzialmente pericolosa per la salute pubblica (ma analogamente importante per l'economia e/o i livelli occupazionali di un territorio).
    Se, infatti, è sufficiente il rispetto delle prescrizioni del Piano ambientale per considerare lecita l'attività produttiva e "irresponsabili" i proprietari/gestori dello stabilimento, in tal modo autorizzati a porre in essere condotte che potenzialmente pericoloso per l'ambiente e la salute e che altrove sarebbero perseguite anche penalmente, in forza delle norme di "diritto comune".
    Quelle norme appaiono un ingiustificato privilegio concesso esclusivamente ad una sola realtà produttiva, nell'adeguamento agli standard di sicurezza per la salute dei lavoratori e dei cittadini, rispetto alla generalità delle altre imprese.
    Solamente lo stabilimento ILVA di Taranto può proseguire così a lungo l'attività produttiva pur in presenza di impianti palesemente inquinanti e soltanto i suoi proprietari e/o dirigenti possono godere di quella scriminante speciale.
    La Corte Costituzionale nella sentenza n. 80 del 1969, nel delineare i profili di legittimità delle "leggi singolari" ha rilevato che esse devono corrispondere a una obiettiva diversità della situazione considerata, rispetto a realtà omogenee, la quale giustifichi razionalmente la disciplina differenziata
    Ove queste condizioni non esistano si determineranno ingiustificate condizioni di vantaggio o di svantaggio per i soggetti della situazione e del rapporto regolato dalla legge, in relazione ai soggetti della serie delle situazioni o dei rapporti che ne sono stati esclusi". Nel caso di specie, si è provveduto in merito a una situazione singola, che risulta non obiettivamente diversa da altre situazioni, con conseguente violazione dell'art. 3 della Costituzione.

    Appare altresì violato l'art. 41 della Costituzione, che impone all'attività di impresa di non recare danno alla sicurezza, alla libertà ed alla dignità umana. Non poter perseguire, per un lasso di tempo potenzialmente indefinito, i soggetti che espongono a pericolo la salute, l'incolumità e la vita dei lavoratori e della popolazione che vive in prossimità dello stabilimento confligge apertamente con il dettato costituzionale, non potendo l'attività produttiva essere esente da controlli giurisdizionali e dovendo essere attenta alle esigenze basilari della persona.
    Di fronte dunque ad un rischio produttivo e tecnologico e a disastri che, per legge, non possono essere sanzionati penalmente, il diritto alla salute, all'ambiente salubre, ad un lavoro sicuro vengono seriamente compromessi, per tutelare una realtà economica.

    Da ultimo, le norme censurate si pongono in evidente contrasto con l'art. 117 della Costituzione perché violano gli obblighi internazionali assunti dall'Italia, con l'adesione alla Convenzione europea sui diritti umani e, segnatamente, quelli derivanti dagli artt. 2 ("il diritto alla vita di ogni persona è protetto dalla legge"), 8 ("ogni persona ha diritto al rispetto della propria vita privata e familiare, nel proprio domicilio':) e 13 ("ogni persona i cui diritti e le cui libertà riconosciuti nella presente Convenzione siano stati violati, ha diritto a un ricorso effettivo davanti a un'istanza nazionale")...

    pc 4 luglio - Alcune note dopo la sentenza d'Appello di condanna dei responsabili della strage ferroviaria di Viareggio (32 morti).

    La sicurezza e la vita umana non si monetizzano


    Michele Michelino * | Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio
    29/06/2019

    Viareggio. Assemblea Nazionale delle Associazioni e Comitati delle stragi
    Per la difesa della vita, per la salute, la sicurezza, l'ambiente
    Alcune note dopo la sentenza d'Appello di condanna dei responsabili della strage ferroviaria di Viareggio (32 morti).

    I morti sul lavoro, le malattie professionali e del profitto non sono mai una fatalità.

    Gli infortuni sul lavoro, le malattie professionali, e le stragi del profitto sono sempre il risultato della mancanza di adeguate misure di sicurezza, che provocano condizioni di vita e di lavoro insicure in ambienti insalubri, a contatto con sostanze nocive e cancerogene, senza adeguate protezioni per i lavoratori che coinvolgono sempre più spesso anche la popolazione.

    Secondo l'ILO (l'International Labour Office), ogni giorno muoiono nel mondo più di seimila persone per infortuni e malattie professionali, mentre le stragi provocati da disastri ambientali a tutt'oggi non sono conteggiate.
    Le stragi di lavoratori morti per infortuni sul lavoro e malattie professionali sono sempre da bollettino

    pc 4 luglio - Il conflitto virtuale dell'immigrazione - un contributo

    Enzo Pellegrin

    30/06/2019

    Orson Welles disse che "L'Italia conta oltre cinquanta milioni di attori. I peggiori stanno sul palcoscenico". Ma la trasformazione della vita civile in spettacolo non è solo un'aforisma del sabato sera.

    Il linguaggio del giornalismo televisivo e la comunicazione politica da tempo si sono avvicinati alla cifra linguistica dell'intrattenimento. Lo schema del reality-show ispira la scelta dei temi, la loro trattazione, la costruzione dei personaggi. Si fabbricano duellanti su fronti opposti, nei quali il pubblico è invitato a schierarsi.
    La tv-reality non è comunicazione, nè educazione: manda in onda il ventaglio di reazioni quasi istintive che prevede accadano nella gente comune. Polarizza i fruitori attorno a personaggi emblematici e semplificati. Si è sperimentato che in tal modo vengono fidelizzati spettatori di opinioni opposte, quindi un maggior numero di spettatori. Si è sperimentato che le complesse relazioni sociali possono essere semplificate in un gioco di opposti, banale, comprensibile quasi per istinto. L'effetto è quello di catturare lo sguardo e l'attenzione, ma soprattutto allontanare la riflessione. La volgare mise en scène delle vicende di una famiglia o di un gruppo di amici catturano