sabato 25 maggio 2019

pc 25 maggio - Le mobilitazioni antifasciste le cose migliori di questa campagna elettorale... Continuiamole - Ivrea 1 giugno

Le associazioni del Canavese al sindaco di Ivrea: "No alla manifestazione dei fascisti"

Il primo giugno dovrebbero arrivare militanti di estrema destra da tutta Italia
Ventisette associazioni del Canavese hanno chiesto con una lettera al sindaco di Ivrea, Stefano Sertoli, al prefetto di Torino e alla questura di vietare la manifestazione promossa in città, il prossimo primo giugno, dai militanti di estrema destra del Rebel Firm. Alla manifestazione dovrebbero partecipare anche esponenti della Comunità militante Dodici Raggi di Caidate (Varese), Giustino D'Uva e Marco Tuccillo della Sinlai e il gruppo musicale Decima Balder.
"Chiediamo di non permettere che queste idee di stampo neofascista e dichiaratamente neonaziste possano camminare per le strade di Ivrea, Città della Resistenza e Antifascista per costituzione - scrivono le 27 associazioni nell'appello alle istituzioni - facciamo questa richiesta sulla base delle due leggi nazionali". 

pc 25 maggio - Polizia fascista a Genova e Magistratura - per favore non prendeteci in giro! Intanto provvedimenti contro gli antifascisti

Manifestazione in piazza Corvetto, disposto l'obbligo di firma per i due antifascisti fermati ieri

Genova - Si è svolto questa mattina il rito direttissimo per i due antifascisti fermati ieri durante gli scontri che hanno avuto luogo alla manifestazione in piazza Corvetto.
verdetto - In entrambi i casi, il giudice ha disposto l'obbligo di firma giornaliero da qui al 19 luglio, data in cui è stata fissata la prossima udienza. Entrambi i fermati sono genovesi, uno di 32 e uno di 51 anni: ad aspettarli all'uscita dell'aula di tribunale circa una trentina di compagni, che alla fine hanno tirato fuori uno striscione di Genova Antifascista.

Genova, il pm del G8 e il giornalista pestato dagli agenti: "Affidare le indagini alla polizia va contro le direttive europee"
Il sostituto pg Zucca sull'inchiesta nelle mani dello stesso corpo degli autori dell'aggressione
 
L’indagine sul pestaggio del giornalista di Repubblica Stefano Origone avvenuto durante gli scontri fra antagonisti e polizia in occasione del contestato comizio di CasaPound, è stata affidata alla squadra mobile della Questura. Ieri negli ambienti forensi c’è chi si è stupito del fatto che a indagare

pc 25 maggio - Proletari comunisti e le elezioni - nota 2

Proletari comunisti ha aperto, al suo interno innanzitutto e con l'obiettivo di influenzare il dibattito esterno, una discussione su quale fosse nel contesto di queste elezioni europee il modo migliore per esprimere quello che è l'unica posizione possibile per i comunisti, i rivoluzionari, gli antifascisti, antirazzisti, antisessisti, antimperialisti coerenti, che è quella di “Boicottare i partiti e le liste presenti in queste elezioni”, “No ai partiti dei governi imperialisti - No ai fascio-populisti in tutta Europa – BOICOTTIAMOLI!” - come ribadito dai compagni proletari di Bergamo. Su questo ci siamo impegnati con le nostre iniziative e con i nostri strumenti in queste settimane.

Abbiamo analizzato anche le dinamiche che si sono impresse nella campagna elettorale con il ruolo che Salvini ha assunto e con il disporsi, rispetto a questo, delle altre forze politiche, M5S, PD, ecc. - con un effetto “Referendum"; ma abbiamo voluto porre ancor più che oggi l'astensionismo non è la forma che meglio esprime la protesta popolare e che dipende fortemente dal segno che sia l'uno che l'altra assumono in una fase di ascesa del fascio-populismo.

E' su questa base che, come abbiamo spiegato nella precedente nota a cui rimandiamo, - https://proletaricomunisti.blogspot.com/2019/05/pc-22-maggio-elezioni-europee-nota-in.html, abbiamo posto l'indicazione che il boicottaggio vada realizzato annullando la scheda.

Non staremo in queste elezioni a contare i dati dell'astensionismo per affermare che “abbiamo vinto” e che questi esprimono il “rifiuto dell'Europa”, ecc. ecc.

Pensiamo che servano invece analisi dei movimenti reali che consolidano, rafforzano o si oppongono al fascio-populismo come forma di governo e come influenza reale nelle fila delle classi lavoratrici, oppresse; e da qui ripartire e continuare per sviluppare le lotte proletarie e soprattutto avanzare nella costruzione del partito, del fronte unito e della forza combattente, d'avanguardia di massa, necessari per portare avanti questa battaglia in senso strategico e in senso tattico.

Invitiamo i nostri compagni e tutti coloro che sostengono o seguono la nostra battaglia a praticare coerentemente questa linea e a dare ad essa un contributo necessario per tradurla in avanzamenti e fatti.

Proletari comunisti/PCm Italia
25.5.19

pc 25 maggio - In Etiopia i lavoratori del tessile meno pagati al mondo - Imperialismo e operai nei paesi oppressi dall'imperialismo

I lavoratori del tessile in Etiopia, che producono per marchi come H&M, Gap, Calvin Klein e Tommy Hilfiger, sono i meno pagati al mondo, guadagnando solo 26 dollari (23 euro) al mese, pari a meno di un terzo dei 95 dollari (84 euro) corrisposti ai loro colleghi di Bangladesh e Myanmar.

KAY NIETFELD / DPA / AFP

È quanto emerge da una ricerca del Center Stern for Business and Human Rights, dell'Università di New York, intitolata "Made in Etiopia: le sfide della nuova frontiera dell'industria dell'abbigliamento".
La ricerca è stata condotta ad Hawassa, uno dei cinque parchi industriali inaugurati dal governo a partire dal 2014 per incentivare gli investimenti stranieri.
Sono circa 25.000 i lavoratori impiegati ad Hawassa, secondo quanto precisato dalla ricerca, "in un settore in fase nascente che il governo prevede garantirà miliardi di dollari di vendite". Ma per gli studiosi l'auspicio di Addis Abeba di passare dagli attuali 145 milioni di dollari di export a circa 30 miliardi di dollari l'anno appaiono "irrealistici", a fronte di salari bassi che comportano scarsa produttività, scioperi regolari e alti tassi di scontro.

pc 25 maggio - Polizia fascista e Stato di polizia a Genova - il salto di qualità


Polizia e carabinieri sono fuori controllo, questo sembra evidente. O, se un controllo c’è (e c’è sicuramente, visto che sono corpi militari o inquadrati operativamente secondo quella logica), stanno facendo una politica non esplicitata, ma chiara.
Non esplicitata, va detto subito, perché in radicale contrasto con la Costituzione repubblicana e le leggi di questo disgraziato paese.
Con il sequestro della città di Genova, ieri 23 maggio, questa politica ha fatto l’ultimo salto di qualità possibile prima della proclamazione dello “stato di polizia”.
Ufficialmente, il prefetto ha “garantito un normale comizio pubblico richiesto da un partito”. Sorvoliamo, per ora, sulle caratteristiche di questo cosiddetto “partito” e limitiamoci ad analizzare la gestione della città per garantire questa cosa, grazie anche alle riflessioni di alcuni compagni genovesi.

La piazza del “comizio” ha quattro vie d’uscita, di cui una dà su un’altra piazza, con altre sette vie. Tutte queste strade sono state blindate, con tanto di furgoni e cancelli mobili, e centinaia di uomini a piedi (in divisa e non).
Nessuno poteva entrare o uscire da questa gabbia, neppure i cittadini residenti.

Prima questione. Un “comizio” è un evento pubblico, per definizione aperto a chiunque voglia assistervi. Un evento cui invece possono partecipare solo gli “invitati”, con tanto di lista e autorizzazione, si chiama “festa o riunione privata”. Per la quale, com’è ovvio, non si chiude una parte di città e tantomeno si impegnano centinaia di poliziotti (neanche se ti chiami Agnelli).
Seconda questione. Se la blindatura di Genova è stata decisa per “garantire il diritto di tenere un comizio”, paventando che altrimenti avrebbe potuto essere disturbato da contestatori, questo principio andrebbe generalizzato a tutti i partiti che si presentano alle elezioni. Perché tutti potrebbero essere disturbati da simpatizzanti dei concorrenti.
Ma questo punto avremmo l’assurdo che tutti i comizi andrebbero difesi con un tale dispiegamento di forze, con il risultato che nessun comizio potrebbe essere frequentato da cittadini “normali”, ossia non “invitati” perché membri di quel partito. Ergo: i comizi sarebbero completamente inutili rispetto allo scopo ufficiale per cui vengono convocati: cercare consenso elettorale.

Dunque, quello di Casapound non era un “comizio di un partito politico”, ma un pretesto per un gioco delle parti tra un gruppo di fascisti e la polizia dello Stato.

Il gioco è scoperto, anche perché qualcuno è andato davvero a chiedere ai funzionari di piazza: “scusa, ma come faccio ad assistere al comizio?”. E la risposta non lascia dubbi: “i 40 (in realtà anche meno, come si vede, ndr) partecipanti al comizio erano stati preventivamente autorizzati/registrati”.
Bene. A Genova, dunque, la polizia ha sequestrato un pezzo di città per consentire una “festa privata” di gente che si dichiara fascista, anche se “del terzo millennio”. E che

pc 25 maggio - La polizia fascista di Genova dimostra il significato del fascio populismo al governo

Scontri Genova, dita e costole rotte per cronista Repubblica caricato da polizia. 

Scontri Genova, dita e costole rotte per cronista Repubblica caricato da polizia. Pm: “Niente sconti, tempi G8 lontani”
Stefano Origone ha raccontato di essere stato colpito a lungo mentre era inerme a terra. "Ho urlato che ero un giornalista, ma non si fermavano". Sulla schiena spiega di avere ancora i segni delle suole degli anfibi. Intanto la magistratura ha aperto un'inchiesta per lesioni aggravate. Ha raccontato di avere sulla schiena le impronte delle suole degli anfibi degli agenti. Ha una costola fratturata, due dita rotte e un trauma cranico, oltre ai lividi. Sono le condizioni di Stefano Origone, giornalista di Repubblica che giovedì a Genova stava seguendo gli scontri tra la polizia e i manifestanti che protestavano contro il presidio di Casapound. È stato caricato anche lui da un gruppo di circa sei

pc 25 maggio - Info solidale - la lotta all'Italpizza Modena non si ferma

[ITALPIZZA] 5° giorno di sciopero: la Cgil lo sospende, i lavoratori e le lavoratrici S.I. Cobas continuano la lotta


Nonostante lo sfilamento della Cgil (che ha sospeso lo sciopero) il S.I. Cobas va avanti nella lotta: indietro non si torna!
A seguito delle arroganti dichiarazioni del sindaco Muzzarelli, che convoca un tavolo in Confindustria, escludendo il nostro sindacato, una delegazione di lavoratrici si è spostata sotto il Comune di Modena per ribadire che non si possono cancellare le lotte fingendo che non ci siano.
Seguiranno aggiornamenti.
Modena, 24 maggio
S.I. Cobas ModenaTERZO GIORNO DI SCIOPERO COBAS – CGIL
Modena, 22 maggio
Oggi è il terzo giorno di sciopero congiunto S.I. Cobas – CGIL davanti ai cancelli di Italpizza, con presidio permanente giorno e notte: delle 5 linee di produzione dell’azienda soltanto una sta funzionando, mentre il reparto di confezionamento è ridotto al 20% della capacità.
Oltre alle lavoratrici e lavoratori davanti ai cancelli altre centinaia si sono astenute dal lavoro.
Ieri Italpizza ha tentato di giocarsi un’altra carta truccata, annunciando 25 milioni di euro di investimenti per un nuovo polo logistico sulle aree verdi adiacenti al già enorme stabilimento (terreni verdi su cui il comune ha già tolto il vincolo ambientale..).
Peccato che sia lo stesso piano presentato due anni fa: si tratta quindi di un falso annuncio, che comunque non menziona nemmeno le condizioni contrattuali e lavorative di chi potrebbe essere impiegato in questo nuovo redditizio business.
Per aggirare lo sciopero Italpizza tenta poi di far entrare dei lavoratori esterni in sostituzione di quelli

pc 25 maggio - "Non possiamo non dirci sodali e solidali con Lavinia Flavia e con Rosa Maria e la “sua” classe" - Oggi assemblea pubblica a Milano con Lavinia

I/le docenti dovrebbero essere, per definizione, i migranti del sapere, i liberi migranti delle culture,

portati ad amare porti aperti, muri abbattuti e babeliche parretie dialoganti e antirazziste. È l’esercizio prima di tutto della dignità umana, non secondariamente di quella professionale, a dare senso alla loro attività; è il rivendicare una particolare attenzione ogni volta che si fa strame di valori fondativi della persona, ogni volta che si tenta l’attacco alle intelligenze e al senso critico, a dare lustro alla loro azione.

Tale dev’essere la concezione di sé, come docente, della professoressa Rosa Maria Dell’Aria, sospesa e decurtata di parte del suo stipendio, per avere permesso ai “suoi” studenti a Palermo di accostare leggi razziali e razzismo d’oggi; tale lo spirito, l’aura di libertà entro cui hanno potuto operare i “suoi” stessi studenti.

Non diversa dev’essere la concezione di sé della maestra Lavinia Flavia Cassaro, licenziata per aver urlato contro la polizia ad un presidio contro le razziste Casapound e Forza Nuova nel 2018 a Torino. Nel 2019 ha perso il ricorso: un'insegnante non può macchiarsi di lesa polizia! Paga perciò il conto proprio ‘in qualità di’ insegnante, non di comune cittadino, e viene licenziata. L’esercizio del controllo dall’alto si estende qui ad un comportamento esterno alla scuola, applicando sulla docente una concezione ‘morale’ statalizzata che evidenzia il controllo sul ‘tipo di persona’, sulle sue idee, ed esaltando nella docenza il carattere di ‘pubblica ufficialità’, per giunta in ogni luogo, non certo quello dei fondamenti di scienza e coscienza!

La vicenda dell’istituto Vittorio Emanuele III di Palermo merita attenzione perché è una vicenda la cui “colpa” è, per il ministero e per le sue ossequiose gerarchie, la libera attività didattica di un’insegnante e lo studio senza guinzaglio di gioventù pensante.
Ci chiediamo: che cosa è un insegnamento che non segni e uno studio che non appassioni e interessi?
Invece il tutto è stato fatto oggetto di occhiute delazioni o di zelanti carrierismi e di sospensioni da insegnamento e stipendio, anziché considerare che questo paese, per esempio, ancora non ha fatto i conti col razzismo.

Svoltosi in campo diverso dal precedente, cioè fuori dalla scuola, qui la prima particolarità già posta in evidenza, è il caso della maestra, cui non è permesso, e a che prezzo!, neppure fuori dai ‘sacri’ muri della scuola, di contestare l’operato della polizia, la quale sempre più spesso non solo si fa unica detentrice della violenza, ma, come nell’occasione, qui la seconda particolarità, opera a copertura di fascisti in tempi in cui lo stravolgimento di senso fa sì che il fascismo sarebbe divenuto solo un’opinione!!!

Quanto succede nella scuola è il riflesso speculare della ristrutturazione del modello societario in atto: è la governance, che prevede la santificazione della superstizione securitaria per blindare il conflitto sociale attraverso la leva dell'emergenza, del verticismo patriarcale e della criminalizzazione di ogni critica o dissenso.

Non possiamo non dirci sodali e solidali con Lavinia Flavia e con Rosa Maria e la “sua” classe.
Non possiamo non dirci ostili agli ignobili provvedimenti disciplinari.
Ciò che occorre è la loro revoca, ristabilendo formalmente il principio di evidenza e libertà.

Ogni docente e ogni studente dovrebbe rivendicare per sé e per ognuno lo spazio delle libertà e dirsi “colpevole” al pari delle interessate nelle due vicende.
Per parte nostra, si sa, Franti è “Il Colpevole” per antonomasia, dunque siamo tutti e tutte tutt’altro che immeritevoli di tali medaglie.

Franti
https://franti.noblogs.org
franti@inventati.org
@ilFranti

pc 25 maggio - Appello allo sciopero generale in Brasile

AND 223

pc 25 maggio - Elezioni europee - no ai partiti dei governi imperialisti - no ai fascio-populisti in tutta Europa - BOICOTTIAMOLI!

LA LOTTA E NON IL VOTO - 
CAMPAGNA NEI QUARTIERI, NELLA CITTA', NELLE FABBRICHE
CONTRO PADRONI E GOVERNO 
CONTRO L'EMERGENZA FASCISMO/RAZZISMO/SESSISMO 



 https://youtu.be/ntV9xuStCeshttps://youtu.be/ntV9xuStCes


venerdì 24 maggio 2019

pc 24 maggio - Il vento del '68 soffia sulle lotte di oggi. "Vogliamo tutto!", uno spettacolo teatrale da vedere *

* con una precisazione: un parallelismo meccanico tra ieri e oggi, e soprattutto tra le grandiose lotte, scioperi, mobilitazioni del 68 interne al vento rivoluzionario e le lotte di oggi, non è corretto - anche se possiamo comprendere le intenzioni -; rischia di sminuire il 1968/69 e cosa esso è stato e significhi per la storia/via rivoluzionaria del nostro paese.   

"Perché dobbiamo ricordare il Sessantotto? Per poter farne un altro domani!"

Abbiamo visto questo spettacolo a Ravenna e ne vogliamo segnalare il suo valore.
E' stato realizzato dalla compagnia ErosAntEros di Davide Sacco e Agata Tomsic che hanno curato questa edizione di Polis teatro festival. L'immagine che accompagna questa edizione è una donna combattente, una brigantessa resistente simbolo della scelta di questo teatro resistente.
Lo spettacolo porta il titolo "Vogliamo tutto!"
"Con il nostro spettacolo, non abbiamo voluto compiere un’operazione meramente commemorativa, ma cercare di portare alla luce rotture e analogie tra gli anni ‘67-’68-’69 e il nostro presente, con la speranza che gli spettatori escano dallo spettacolo con il desiderio di cambiare il proprio futuro, come hanno fatto i giovani di tutto il mondo cinquant’anni fa", dicono gli autori.
Nel buio della sala si vede il palcoscenico sbarrato da un nastro che ne delimita il divieto d'accesso e dalla sala parte una ragazza (l'attrice Agata Tomsic) e va e lo strappa, sale sul palco e comincia a dare voce militante a quella che è stata la rivolta contro il Capitale, contro i padroni, lo Stato, la polizia, il partito revisionista, il PCI, lontano e ostile a operai e ai giovani del movimento, oramai diventato l'ala sinistra della borghesia.
Ma i primi interventi audio non sono i protagonisti di cinquant'anni fa ma le lotte di oggi.
Le immagini e le parole sul '68 vanno dall'autunno '67 alla strage di Stato di piazza Fontana, 12

pc 24 maggio - Da diffondere - Solidarietà con i prigionieri e l’attivista No G20 Amburgo 2017 Loic Schneider!

Solidarietà con i prigionieri e l’attivista No G20 Loic Schneider!

20 maggio 2019
Quasi 2 anni fa, a luglio 2017 ad Amburgo si è svolto il vertice G20, un incontro tra i 19 Paesi più ricchi del mondo. Obiettivo del G20 è stato l'accordo su strategie per distribuire potere e ricchezza al fine di garantire e accrescere, tramite sfruttamento, espropri, guerra, distruzione ambientale, catastrofi alimentari e controllo dei movimenti migratori, la ricchezza dei Paesi più ricchi a scapito di buona parte della popolazione più povera del mondo. 8 miliardari detengono più ricchezza del 50% della popolazione mondiale.

Il vertice dei governanti ha incontrato la resistenza di migliaia di appartenenti al movimento di sinistra contro il dominio mondiale degli Stati-G20.
Complessivamente, circa 200.000 persone hanno partecipato alle varie proteste.
Intorno al vertice è stata realizzata la più grande operazione di polizia in Germania dalla seconda guerra mondiale, con l’impiego di 31.000 sbirri.
Ciò nonostante l'apparato repressivo bene armato ha spesso perso il controllo della situazione. Il

pc 24 maggio - La polizia fascista in azione a Genova non può restare impunita politicamente e socialmente

La stampa borghese parla di 'luglio 60' - Noi pensiamo a Genova G8 2001 

da repubblica

Gli antifascisti hanno pressato la zona rossa, la polizia risponde con le cariche, ma parte un’assurda caccia all’uomo a Corvetto. Un gruppo di agenti pesta brutalmente un giornalista di Repubblica
 
Una giornata nera quella vissuta ieri da Genova. Non solo perché tutto è stato scatenato dal desiderio di CasaPound di tenere il proprio comizio elettorale – per trenta persone - in una piazza del pieno centro cittadino, quasi una rivincita su quel 30 giugno 1960 in cui i neofascisti vennero cacciati da De Ferrari.
In questo pomeriggio segnato dagli assalti degli antagonisti alla mini zona rossa in cui era stata blindata CasaPound e dalle cariche di polizia e carabinieri per allontanare una massa di manifestanti

pc 24 maggio - Alessandria - padrone schiavista: 'sotto processo il diritto di sciopero e di lotta'

L'imprenditore agricolo chiede danni per gli scioperi, il giudice si riserva di decidere

I braccianti dell'azienda agricola Lazzaro e il presidio permanente di Castelnuovo sono tornati a protestare davanti al tribunale dove è in corso la vertenza civile intentata dagli imprenditori che chiedono un risarcimento danni di oltre un milione e mezzo di euro
CRONACA – Ventisei persone, braccianti e attivisti del movimento Presidio Permanente di Castelnuovo Scrivia sono chiamati a risarcire oltre 1,5 milioni di euro agli ex datori di lavoro. Ieri il giudice avrebbe dovuto esprimersi ma si è riservato di comunicare a breve la decisione su un eventuale rinvio a giudizio alle parti.
Da un lato ci sono i braccianti dell'azienda Lazzaro di Castelnuovo Scrivia che nel 2012 scesero in strada per protestare contro le condizioni di lavoro a cui erano sottoposti e per chiedere il salario

pc 24 maggio - Continua la Santa Inquisizione contro gli anarchici a Torino - solidarietà SRP

Torino: arrestato anarchico, lanciò petardo che causò incendio nel carcere

La protesta dopo lo sgombero dell'Asilo, nel rogo fu distrutto il laboratorio di pasticceria delle Vallette
Nella  notte gli uomini della Digos di Torino hanno eseguito un blitz a Torino contro il mondo anarchico e hanno arrestato un esponente dell’area anarchica riconducibile al centro sociale "L'asilo occupato", un uomo di  51 anni. L’arresto rientra nell’ambito dell’operazione scintilla che a inizio febbraio aveva portato allo sgombero dell’Asilo di via Alessandria e all’arresto di sette persone, o meglio riguarda i fatti successivi all’operazione di polizia.
Dopo gli arresti e lo sgombero infatti alcuni manifestanti avevano sfilato per le vie della città ed erano arrivate al carcere delle Vallette dove si erano verificati alcuni episodi violenti, compreso il lancio di petardi. E forse proprio a causa del lancio di un petardo era divampato un incendio che provocò il crollo di un laboratorio di pasticceria del carcere.
L'annuncio dell'arresto è stato da nella notte da RadioBlackour: “Per il maltempo ci è saltato il collegamento all’etere ma intanto hanno arrestato un compagno, seguiranno aggiornamenti”.       

pc 24 maggio - LA GRADUATORIA PRESENTATA DA ARCELORMITTAL A TARANTO È UNA PRESA IN GIRO VERSO I LAVORATORI - Dallo Slai cobas sc Taranto

DI SEGUITO, UNA PRIMA BREVE VALUTAZIONE DELLO SLAI COBAS SC: APPROFONDIREMO LA QUESTIONE NELL'INCONTRO OPERAIO DEL 3 GIUGNO, CON LE DECISIONI DI INIZIATIVE CONSEGUENTI!

Anche questa "pubblicazione della graduatoria" di AM conferma che tutto l'accordo firmato dai sindacati confederali compreso Usb, è un'aperta violazione dei diritti dei lavoratori e delle stesse normative di legge esistenti; un accordo che ha concesso ai nuovi padroni la facoltà di agire unilateralmente, di buttare fuori dalla fabbrica 2600 operai, di mettere al primo posto tra i criteri di selezione le "competenze" funzionali all'azienda (anche queste sulla base solo della valutazione aziendale e non di criteri oggettivi).
ArcelorMittal poi a questo ha aggiunto arbitri e nuovi criteri. Ma il danno è all'origine!

La graduatoria non ottempera affatto alla sentenza del Giudice ed è una presa in giro, che i lavoratori in cigs non si possono tenere!
Occorre, oltre che gli scontati ricorsi individuali che però possono durare anche anni, una risposta collettiva e ravvicinata. Questa violazione dei diritti riguarda tutti gli operai in cigs, sia coloro che hanno 4/5 figli e decenni di anzianità, sia i giovani operai. La prima questione è questa. E qui ci vuole l'unità, non una "graduatoria alternativa" di singoli casi, come si appresta a fare l'Usb.
LO SLAI COBAS E' PRONTO AD ORGANIZZARE LA MOBILITAZIONE COLLETTIVA CON TUTTI COLORO, INDIPENDENTEMENTE ALLA TESSERA SINDACALE, DISPONIBILI! insieme a ricorsi pilota che mettono in discussione la legittimità dell'accordo

SULLA GRADUATORIA:
Intanto, si tratta di una lista di "desaparecido": sono "scomparsi" migliaia di lavoratori sia tra quelli

pc 24 maggio - Il 26 maggio il sindacalismo di classe boicotta nella chiarezza di analisi e parole d'ordini che si rivolgono agli operai, ai lavoratori e a tutte le masse popolari sfruttate e oppresse


pc 24 maggio - Eternit bis, 4 anni per omicidio colposo all’imprenditore Schmidheiny -

contro i padroni assassini l'unica giustizia è quella proletaria!

L’accusa sosteneva la responsabilità nella morte di due operai dello stabilimento di Cavagnolo (Torino) esposti all’amianto e aveva chiesto 7 anniL’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny è stato condannato a 4 anni di reclusione in uno dei filoni del processo Eternit bis. L’accusa era di omicidio colposo per il decesso di due ex lavoratori della multinazionale dell’amianto, impiegati nella filiale di Cavagnolo, nel Torinese.
La sentenza del tribunale di Torino, emessa dal giudice Cristiano Trevisan, è arrivata questa mattina. Schmidheiny dovrà versare una provvisionale di 15 mila euro alle parti civili, tra cui la Regione Piemonte, sindacati e varie associazioni.

Il processo terminato oggi è stato celebrato a Torino dopo lo «spezzettamento» del fascicolo disposto all’udienza preliminare per ragioni di competenza territoriale. A Napoli è in corso un dibattimento in Corte d’Assise, dove l’imprenditore elvetico è accusato di omicidio volontario. A Vercelli si procede per il medesimo reato: l’indagine è appena terminata.

pc 24 maggio - a Genova ribadiamo il ruolo dei fascisti lo ha svolto la polizia

Genova, scontri tra antifascisti e Polizia durante comizio Casapound: cinque feriti. Un giornalista con due dita fratturate

Genova, scontri tra antifascisti e Polizia durante comizio Casapound: cinque feriti. Un giornalista con due dita fratturate


Le forze dell'ordine sono intervenute dopo che un gruppo di militanti antifascisti ha tentato di sfondare uno dei varchi di sicurezza che impediva l'accesso a piazza Marsala, dove al comizio elettorale della tartaruga frecciata stavano partecipando una ventina di persone. Fermati due manifestanti. Un cronista di Repubblica è stato coinvolto nella carica: ricoverato in ospedale, ha ricevuto la visita e le scuse del questoreGli agenti in tenuta antisommossa hanno caricato più volte frontalmente e di lato i circa 1000 manifestanti in piazza Corvetto, sparando anche lacrimogeni ad altezza uomo, con gli scontri che sono andati avanti per circa un’ora.Dopo una prima carica di alleggerimento i manifestanti, al grido di “Genova è solo antifascista”, hanno risposto all’azione delle forze dell’ordine iniziando un lancio di bottiglie, petardi e pezzi di bastone. La polizia a quel punto ha chiuso su tre lati lo spazio e ha ricominciato con le cariche e i lacrimogeni ad altezza d’uomo. Tre manifestanti sono rimasti feriti negli scontri, due invece i carabinieri che hanno riportato lesioni. Due persone che hanno partecipato agli scontri sono state portate via in manette. I manifestanti si sono quindi incamminati in corteo verso la questura per chiedere il rilascio dei due fermati. Tra i feriti c’è anche il giornalista di Repubblica, Stefano Origone, rimasto coinvolto in una delle cariche: ha riportato la frattura di due dita e ferite al torace, nonostante abbia dichiarato agli agenti di essere un reporter. In un video pubblicato dal sito del quotidiano si vede il cronista colpito dagli agenti anche quando era già a terra.


Il questore di Genova, Vincenzo Ciarambino, lo ha incontrato all’ospedale Galliera e gli ha chiesto scusa: “Conosco Stefano da anni e sono voluto andare in ospedale per sincerarmi delle sue condizioni. Ho chiesto scusa a lui, alla moglie e al responsabile della redazione genovese di Repubblica. Ho voluto portare la vicinanza della Polizia”, dice Ciarambino all’Ansa. Origone, secondo quanto spiegato dal questore, “era vicino a una persona fermata che stavamo portando via, c’è stato un tentativo da parte dei manifestanti di sottrarlo alla polizia ed è partita una carica, Origone non si è accorto in tempo della carica, è caduto e ha preso qualche colpo”.

pc 24 maggio - Il fascio populismo non sono solo le carogne Salvini/DiMaio ma comprendono il PD dei Calenda, ecc.



pc 24 maggio - Genova - i fascisti veri sono la polizia a proteggere con cariche 4 miserabili topi di fogna di Casapound


E' Salvini che se ne deve andare e questo governo che deve cadere - con tutti i mezzi possibili
proletari comunisti/PCm Italy

Genova antifascista. La polizia carica per proteggere Casapound



Persino Repubblica – che non si risparmia il più falso e questurino dei titoli “Genova, CasaPound in piazza, scontri tra antagonisti e polizia” – è costretta, nel pezzo, a spiegare l’assurdità di una polizia “dello Stato democratico” schierata in forza per permettere a una pattuglia di infami che andrebbero arrestati, a norma di Costituzione e di Legge Mancino, di stazionare per qualche minuto in piazza, nella città che li rifiuta da quando esiste.
E si capisce anche perché questa volta il giornale di Debenedetti sia stato costretto a scrivere almeno in parte la verità: tra i feriti c’è il suo cronista in loco – Stefano Origone –  cui la polizia ha spezzato le dita a manganellate nonostante si sia qualificato come giornalista professionista.
Piazza Marsala è stata blindata all’alba da grate e fugorni della polizia come ai tempi della zona rossa del G8. A poche decine di metri gli antifascisti nel presidio convocato da Cgil, Anpi, Comunità di San Benedetto, Arci e altre associazioni [sarebbero questi gli “antagonisti” protagonisti degli “scontri”?]. Oggi a difendere il “fortino” dove non dovrebbero arrivare più di 40-50 militanti di estrema destra ci sanno oltre 300 agenti in tenuta antisommossa tra polizia, carabinieri e guardia di finanza.
Alle 18  in piazza Corvetto c’erano circa duemila persone. Un gruppo di diverse centinaia con davanti lo striscione “Genova antifascista” si è mosso varco il varco di grate e cellulari urlando “Via i fascisti dalla città”. Nell’unico spazio aperto hanno tentato di incunearsi ma la risposta della polizia è stata con manganellate e lacrimogeni. Sono volate bottiglie poi il varco è stato chiuso. Altri tentativi di sfondamento si sono poi succeduti. La reazione della polizia e dei carabinieri è stata decisa. Il presidio antifascista è stato sospinto ad alcune decine di metri all’interno della piazza, lontano dai varchi con le grate.

Genova dall’alto. Visione su piazza Marsala. Spicca il blu nelle strade adiacenti. È più che lecito farsi qualche domanda. Difendere i fastisti era nel “contratto” del governo grigio-verde; nelle clausole secretate, probabilmente…
Lo stato italiano tutela le minoranze, probabilmente, questa è la partecipazione al comizio finale di CasaPound. Una folla oceanica. Questi pagliacci protetti da 300 membri delle forze dell’ordine hanno fatto blindare un quartiere, deviato il traffico all’ora di punto in centro e mentre parlavano e sventolavano le loro bandierine gli antifascisti si scontravano con la polizia che ha avuto una gestione folle, coronando l’infame scelta di concedergli una piazza centrale.
La prima vittima, la vetrina di Mangini, colpita da un lacrimogeno a circa cento metri di distanza dalle gabbie. Però a parte questo “tiro lungo” sono passati poi anche all’altezza viso da qualche metro di distanza aggiustando il tiro, hanno manganellato e minacciato verbalmente tutto il tempo le persone al presidio. La piazza è stata tenuta ed il presidio si è trasformato in corteo sotto la prefettura per chiedere il rilascio dei due antifascisti fermati. Per questi quattro scemi…
Potete ammirare da soli la “manifestazione” dei topi. Fate due calcoli per definire il rapporto tra follia e realtà….

Genova antifascista respinge casapound


Tutti liberi!!
Liberi subito!!
È stato convocato un presidio in piazza Corvetto, molte le sigle scese in strada dai sindacati ai portuali anpi e Genova antifascista,i manifestanti si sono poi mossi in direzione della piazza occupata dai neofascisti e della prefettura, creando così due spezzoni. Come ci si poteva aspettare la città era blindata, tutto ciò non ha scoraggiato le migliaia di persone scese in piazza e al grido “Genova è antifascista” hanno tentato di forzare il blocco posto a protezione dei neofascisti.
La polizia ha sparato gas lacrimogeni caricando poi violentemente i manifestanti, ci sono stati diversi feriti tra cui un giornalista che ha ricevuto manganellate e calci dopo esser stato buttato a terra dalla polizia mentre tentava di documentare il fermo di un manifestante. Il corteo nonostante le cariche ricevute è rimasto compatto e dopo la notizia dei fermi si è diretto sotto la questura dove ha trovato digos e celere schierati. Le richieste dei manifestanti era la liberazione dei compagni fermato, il presidio pacifico è poi proseguito fino alle 22 circa per poi sciogliersi ma dando appuntamento a tutte e tutti sotto il tribunale in quanto i due fermati sembra verranno processati per direttissima.
Insomma una grande giornata oggi per il movimenti antifascista Genovese, migliaia le persone in piazza, determinate a portare a casa un risultato non del tutto scontato visto l’aria che tira ultimamente nel bel paese. La polizia come al solito ha dato un lampante esempio di stato democratico a suon di manganellate non risparmiando nemmeno sui lacrimogeni.
Molte sono in serata le dichiarazioni arrivate da giornali e parlamentari per il comportamento della polizia, ma sappiamo benissimo che l’antifascismo non si pratica nei talk show o nei salotti di palazzo ma bensì nelle strade delle nostre città,PD e altri devono smettere di riempirsi la bocca con termini che non gli appartengono,oggi la Genova antifascista ha dimostrato nuovamente di odiare il fascismo e come in occasione della commemorazione al missino ucciso negli anni ‘70 ha risposto con una partecipazione numerosa e con un corteo compatto e determinato.

Auguriamo ai feriti dalla polizia una svelta guarigione e un saluto speciale ai fermati della giornata che ci auguriamo di rivedere presto liberi.
L’antifascismo non è reato, è lotta contro ogni tipo di ingiustizia e ogni tentativo dei neofascisti di uscire dalle fogne.

Tutti liberi!!
Liberi subito!!


pc 24 maggio - BASTA ILLUSIONI - I PROBLEMI DEGLI OPERAI E DELLE MASSE POPOLARI NON SI RISOLVONO CON LE ELEZIONI, CI PERMETTONO SOLO DI “SCEGLIERE” QUALE FRAZIONE DEI PADRONI E DELLA BORGHESIA CONTINUERA’ A FARE PROFITTI E A SFRUTTARCI SERVE LA LOTTA E NON IL VOTO

Bergamo: prosegue la campagna quotidiana alle principali fabbriche e ai quartieri fabbriche con volantinaggi, spikeraggi-affissioni.


Alle fabbriche è stata portata la necessità di avanzare nell’autonomia politica della classe operaia contro tutti i partititi che si sono succeduti al governo e che hanno rappresentato sempre gli interessi dei padroni, dalla falsa sinistra imperialista del PD di Renzi, ai fascio-populisti Salvini-Dimaio.

Contro l'appello unitario dei sindacati cgil-cisl-uil e Confindustria per spingere gli operai a votare per continuare a dare legittimità e difendere l’Europa del capitale e a all’interno di essa la difesa dell’economia dei padroni italiani.
L’esperienza appena iniziata al quartiere popolare con l’appuntamento propagandato prima nella modalità di un punto informativo sulle elezioni, ha permesso, grazie alle discussioni con gli abitanti, di avere elementi utili per continuare l’azione politica all’interno di questo contesto sociale…. un lavoro appena iniziato

pc 24 maggio - Genova: Brutali cariche contro il corteo antifascista. Sparati lacrimogeni ad altezza uomo. Giornalisti picchiati dalla polizia

Da Osservatorio repressione

Manganellate e lacrimogeni sparati ad altezza d’uomo dalla polizia  la Genova antifascista  scesa in piazza  per manifestare contro il comizio in piazza Marsala dei neofascisti di CasaPound. Il primo evento all’aperto dei fascisti del III millennio a Genova viene vissuto come un ulteriore passo dell’escalation dell’ultradestra nella città medaglia d’oro della Resistenza.
Tre i feriti, tra cui un giornalista di Repubblica e due persone fermate.
Stefano Origone, cronista di Repubblica che stava seguendo fin dall’inizio il presidio all’inizio di via Serra è stato investito da un gruppo di poliziotti in tenuta antisommossa. Come ha raccontato lui stesso è stato ripetutamente colpito con manganellate e a calci anche quando è caduto a terra e ha urlato “Sono un giornalista”: Solo l’intervento di un ispettore della Questura di Genova che lo conosce personalmente ha interrotto l’incredibile pestaggio. Secondo le prime informazioni raccolte ha due dita rotte ad una mano e contusioni ed ecchimosi sulla testa e su tutto il corpo.
Piazza Marsala è stata blindata all’alba da grate e furgoni della polizia come ai tempi della zona rossa del G8. A poche decine di metri gli antifascisti. Oggi a difendere il “fortino” dove non dovrebbero arrivare più di 40-50 militanti di estrema destra ci sono oltre 300 agenti in tenuta antisommossa tra polizia, carabinieri e guardia di finanza.
Alle 18  in piazza Corvetto c’erano circa duemila persone. Un gruppo di diverse centinaia con davanti lo striscione “Genova antifascista” si è mosso varco il varco di grate e cellulari urlando “Via i fascisti dalla città”.  La risposta della polizia è stata di rispondere  con violente manganellate e lacrimogeni sparati ad altezza uomo. Il presidio antifascista è stato sospinto ad alcune decine di metri all’interno della piazza, lontano dai varchi con le grate.
seguiranno aggiornamenti

video:
https://youtu.be/XkhN3f_Rbd8
https://www.facebook.com/localteamtv/videos/310779046512891/
https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/05/23/genova-antifascisti-contro-il-presidio-di-casapound-tre-feriti-e-due-fermati-negli-scontri-con-la-polizia/5202761/?fbclid=IwAR2lfGXWSa_QWE4uiZOvF-X5o_a3JXFt3tPvIWIOJjpIS-ja4hz8Kg1TpBs
https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=video&cd=1&cad=rja&uact=8&ved=0ahUKEwiGnYKz47LiAhUtwqYKHXAlC_cQtwIIKTAA&url=https%3A%2F%2Fvideo.repubblica.it%2Fedizione%2Fgenova%2Fgenova-giornalista-di-repubblica-picchiato-dalla-polizia-durante-scontri-con-antagonisti-il-video%2F335353%2F335952&usg=AOvVaw3AhH3QlsVNS-QeteMwcWv5
https://video.repubblica.it/edizione/genova/genova-scontri-tra-polizia-e-antagonisti-lancio-di-bottiglie-lacrimogeni-e-arresti-il-videoracconto/335356/335955
https://www.youtube.com/watch?v=Nh68FfVTxJI&feature=youtu.be

giovedì 23 maggio 2019

pc 23 maggio - Lenin Lenin... sempre Lenin - per orientarsi sulla UE

Lenin (1915)

 ...Dal punto di vista delle condizioni economiche dell'imperialismo, ossia dell'esportazione del capitale e della spartizione del mondo da parte delle potenze coloniali "progredite" e "civili", gli Stati Uniti d'Europa in regime capitalistico sarebbero o impossibili o reazionari....

...Certo, fra i capitalisti e fra le potenze sono possibili degli accordi temporanei. In tal senso sono anche possibili gli Stati Uniti d'Europa, come accordo fra i capitalisti europei....

...Sulla base economica attuale, ossia in regime capitalistico, gli Stati Uniti d'Europa significherebbero l'organizzazione della reazione per frenare lo sviluppo più rapido dell'America. Il tempo in cui la causa della democrazia e del socialismo concerneva soltanto l'Europa, è passato senza ritorno....

...L'ineguaglianza dello sviluppo economico e politico è una legge assoluta del capitalismo. Ne risulta che è possibile il trionfo del socialismo all'inizio in alcuni paesi o anche in un solo paese capitalistico, preso separatamente.....

pc 23 maggio - India - mentre Modi vince l'elezione all'insegna del fascismo indutva, la guerra di popolo guidata dal PCI (Maoista) resiste e rilancia

India: I maoisti chiamano allo sciopero il 25 maggio in Andhra Pradesh y Orissa.





pc 23 maggio - "C'è qualcosa contro Salvini?" La polizia al servizio del ministro fascioleghista perquisisce gli zaini dei bambini all'ingresso dell'aula bunker

Mentre una discreta quantità di poliziotti vestiti in tanti modi controllava a vista il sit in contro Salvini davanti la scuola Vittorio Emanuele...

***
All'ingresso dell'aula bunker controllati gli striscioni degli studenti
“Ci sono cose anti Salvini?” chiede un agente. Lo stupore degli studenti 

di SALVO PALAZZOLO

"Dobbiamo controllare lo striscione", dice gentile un poliziotto della Digos all'ingresso dell'aula bunker, dove sta per iniziare la grande manifestazione in ricordo delle vittime di Capaci. La studentessa lo guarda perplessa, non capisce il perché di tanta attenzione, il suo zainetto è stato già controllato da un agente in divisa. Perché adesso quel signore, che peraltro non ha alcun distintivo sulla giacca e non si è neanche presentato, chiede di vedere lo striscione in ricordo di Giovanni Falcone?  

La scena si ripete decine di volte. In un caso, l'agente dice: "Ci sono cose anti Salvini?". E non smette di sorridere per non suscitare disagio negli studenti. Ma i controlli vanno avanti. Tutti gli striscioni

pc 23 maggio - Palermo 23 maggio: Maria Falcone organizza passerelle elettorali da Stato-Mafia!

La sorella di Falcone, quest’anno ha invitato l’attuale ministro fascioleghista e razzista Salvini a partecipare alla manifestazione che si tiene dentro l’aula bunker del carcere dell’Ucciardone di Palermo per ricordare Giovanni Falcone.
È stata una decisione vergognosa che ha offerto su un piatto d’argento a Salvini uno spot elettorale poco prima delle elezioni europee. Non solo è stato invitato, e questo ha fatto indignare diverse organizzazioni come l’Anpi, Arci e centro impastato, ma gli è stato concesso anche di parlare!
In tanti, per mostrare il proprio dissenso hanno deciso di fare altrove le iniziative, a Capaci e a Cinisi, mentre i militanti di Potere al popolo e tanti studenti dell’Istituto Vittorio Emanuele hanno organizzato invece un sit in davanti la scuola per “aspettare” Salvini che aveva annunciato che avrebbe incontrato gli studenti e la docente sospesa dall’insegnamento e dallo stipendio per 15 giorni a causa di un paragone fatto dagli studenti tra le leggi fasciste e razziste del 38 sotto il regime di Mussolini e il decreto “sicurezza” contro gli immigrati di Salvini.
Sono stati esposti striscioni e cartelli, e tutti insieme a lanciare slogan contro Salvini e cantare Bella ciao!
L’attesa davanti la scuola è stata lunga, ma Salvini non si è visto!

pc 23 maggio - DAL 30 MAGGIO IL NUOVO CICLO DI FORMAZIONE OPERAIA

La Formazione Operaia su "Salario prezzo e profitto" 

Questo testo è importante sia per la comprensione scientifica del sistema del capitale, come si muove, come determina i processi che viviamo tutti i giorni, dentro la fabbrica e nella società; sia per impossessarsi degli strumenti teorici per dare gambe alla battaglia centrale oggi dell'aumento del salario, perchè essa è giusta, liberandola da tutte le pseudo teorie borghesi di economisti da strapazzo che vogliono rendere immodificabile il sistema del capitale.



pc 23 maggio - Carceri infami - Rivolta nel carcere di Campobasso, barricati in 20, fuoco dietro le finestre


22 maggio 2019
La tensione è esplosa intorno alle otto di questa sera – 22 maggio – nelle stesse ore in cui era presente in città il ministro della Difesa Elisabetta Trenta per un comizio elettorale.
Una rivolta in serata esplode nel carcere di Campobasso dove una ventina di detenuti si sono barricati dentro una struttura. Stando alle prime notizie trapelate, sembra che i detenuti si siano ribellati alla nuova direttrice, Irma Civitareale, inviata nel capoluogo molisano dopo aver guidato la struttura di Cassino. Sembra che dietro la protesta, infatti, ci siano motivazioni legate anche alla nuova organizzazione all’interno del penitenziario campobassano e in modo particolare una stretta sui benefici per i detenuti, a cominciare dalla possibilità di telefonare a casa i familiari.
I detenuti si sono rinchiusi nel II settore, avrebbero bruciato alcuni materassi e non ci sarebbero stati agenti sequestrati o ostaggi.
A quanto si apprende i motivi della rivolta sarebbero da individuare anche nel super affollamento del II settore: nel reparto alcuni detenuti avrebbero dormito con i materassi per terra, in un carcere che al momento vede la presenza di circa 180 detenuti. Alla radice della protesta "potrebbero esserci problemi per la diminuzione di alcuni benefici quali telefonate ed altro".
Secondo le forze dell’ordine al momento è tutto sotto controllo, ma è la prima volta che accade una cosa simile a Campobasso.“Aiutateci, liberateci”, ha urlato qualcuno di loro dalle finestre.

pc 23 maggio - "Fiera di essere la madre di uno di quei "teppisti"

La lettera ai giornali della madre di una delle tante ragazze scese in piazza contro Matteo Salvini domenica scorsa a Firenze

Sono la madre di una di quelle ragazze e ragazzi che domenica scorsa hanno affollato piazza della Repubblica a Firenze e che alcuni esponenti politici hanno bollato come “teppisti”, “facinorosi”, “soliti violenti” .
Ma lasciate che vi dica due parole su questa generazione che evidentemente lorsignori non conoscono affatto.
Mia figlia frequenta la terza liceo classico e da sempre è attenta alla realtà che la circonda. Proprio questa sua sensibilità l’ha portata domenica scorsa in quella piazza. Lei ha sentito, come molti altri ragazzi della sua età, la necessità di schierarsi in questo momento storico.
Questi nostri figli teppisti non affollano i centri commerciali o le discoteche, non affogano le loro menti sui social, non si fanno intorpidire da modelli di comportamento che li vorrebbero tutti uguali

pc 23 maggio - Sicurezza sul lavoro: I padroni analizzano ma non possono cambiare un bel niente. Il capitalismo è morte

https://www.ecodibergamo.it/stories/valle-seriana/scoppia-una-caldaia-operaio-ustionatotrasportato-in-elicottero-a-verona_1311226_11/

Casnigo, operaio ustionato dal vapore. Trasportato in elicottero a Verona
L’incidente oggi pomeriggio, mercoledì 22 maggio, alla «RadiciFil». Sul posto i Vigili del fuoco da Bergamo e Gazzaniga.

Un operaio è rimasto ustionato oggi pomeriggio, mercoledì 22 maggio, alla «Radicifil» di Casnigo a causa della violenta fuoriuscita di vapore da una caldaia. La vittima è L. B., 49 anni, di Casnigo. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco da Bergamo e da Gazzaniga (un’autopompa) oltre

pc 23 maggio - Gli amici di Salvini - Orban in Ungheria - prefigurano il programma antioperaio del governo fascio/populista


Il modello ungherese viene usato dalla lega per la propaganda elettorale: poche tasse, contributi alle famiglie. Ma tengono nascosto come vengono trattati gli operai. Solo un esempio, il lavoro straordinario […]

Il modello ungherese viene usato dalla lega per la propaganda elettorale: poche tasse, contributi alle famiglie. Ma tengono nascosto come vengono trattati gli operai. Solo un esempio, il lavoro straordinario è obbligatorio e può essere pagato dopo quattro anni.

Dicembre 2018 il parlamento ungherese, guidato da Viktor Orbán, approva la legge che innalza le ore straordinarie obbligatorie se l’azienda lo richiede, e che potranno essere pagate anche a distanza di 4 anni. Questo farà sì che quando i padroni ungheresi decideranno di liquidare gli straordinari i soldi realmente intascati dagli operai saranno erosi dall’inflazione che viaggia oltre il 27 %, con il rischio addirittura di non vederseli pagare affatto perché il padrone ha magari chiuso nel frattempo la fabbrica ed è sparito. Una legge dichiaratamente antioperaia che traccia un confine alquanto labile tra lavoro salariato e il lavoro coatto.

Oltre a questa legge il governo di Viktor Orbán, stretto amico e grande mentore di Salvini, si sta distinguendo per una serie di evidenti misure omofobe ed illiberali per favorire la famiglia tradizionale nel tentativo di incrementare la natalità degli ungheresi, tutto in una chiara funzione antimmigrazione.

Tutte scelte condivise e prese a modello dalla lega di Salvini, che non perde occasione per andare a

pc 23 maggio - Salvini a difesa di tutti i ministri, sindaci ecc indagati e corrotti


“Io abolirei l’abuso d’ufficio”. Matteo Salvini la dice così, a quattro giorni dal voto: “Io lo abolirei, perché non posso bloccare 8mila sindaci per la paura che uno possa essere indagato. Ci sono sindaci che non firmano niente per paura di essere indagati”. Un annuncio o, meglio, un auspicio che se fosse realizzato cancellerebbe d’un sol colpo centinaia di indagini a carico di amministratori locali

pc 23 maggio - Massima solidarietà a Bibi - Bologna - e a tutti gli antifascisti oggetto di arresto e repressione

"Sorveglianza speciale" per Lorenzo, l'olio di ricino d'oggi contro gli/le antifa!

Collettivo Universitario Autonomo - Bologna
Per la procura qualsiasi attivista o militante sociale può essere potenzialmente colpito della misura