IL SECOLO XIX LA SPEZIA
Altaforte (Casapound) presenta il libro, e un prete spezzino decide di suonare le campane a morto
Genova -
Anche il compagno Peppone sarebbe stato
contento se don Camillo avesse suonato le campane `a morto´ mentre un
manipolo di persone partecipava alla presentazione del libro di un
candidato alle Europee di CasaPound. Altri tempi, e La Spezia non è
Brescello: ma don Francesco - parroco di una chiesa fin troppo vicina al
luogo dove è stato presentato il libro edito da Altaforte (già esclusa
dal salone del Libro di Torino, ndr) - ha aspettato il momento giusto e
ha protestato così, con alcuni lugubri rintocchi.
«Un gesto di protesta - ha detto il prete
- perché è morto quello spirito che ha pervaso questa città per
moltissimi anni. In questa chiesa c'è uno spazio che durante la guerra
serviva per salvare le persone in difficoltà: soldati inglesi,
partigiani e famiglie, ma anche i fascisti che rischiavano il linciaggio
dopo la Liberazione. Qui nel dopoguerra c'era anche un ciclostile che
usavano tutti i partiti costituzionali a turno, dalla Dc al Pci».
Messaggio arrivato dritto al cuore dei 500 che
protestavano fuori dalla sala multimediale
al cui interno una ventina di persone assistevano alla presentazione
del libro del candidato di CasaPound Marco Mori. Non è dato sapere se i
venti presenti, e tra questi alcuni dichiarati nostalgici del duce,
abbiano avuto qualche scrupolo visto che la sala ospitante è intitolata a
un antifascista spezzino.
Insomma,
`quando ci vuole ci vuole´ ha pensato il
parroco. E c'è da scommetterci che al suo fianco c'era, in spiritu
ovviamente, l'ex parroco don Antonio Mori che nel '44 venne catturato e
torturato dai fascisti: «In questa chiesa - ha detto don Francesco -
vive la sua memoria». Chissà se i venti chiusi nella sala multimediale
hanno sentito, mentre discutevano de `La morte della Repubblica´, gli
slogan dei 500 in piazza. Ma più di tutto hanno sentito quelle campane a
morto.
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