sabato 25 maggio 2019

pc 25 maggio - Polizia fascista a Genova e Magistratura - per favore non prendeteci in giro! Intanto provvedimenti contro gli antifascisti

Manifestazione in piazza Corvetto, disposto l'obbligo di firma per i due antifascisti fermati ieri

Genova - Si è svolto questa mattina il rito direttissimo per i due antifascisti fermati ieri durante gli scontri che hanno avuto luogo alla manifestazione in piazza Corvetto.
verdetto - In entrambi i casi, il giudice ha disposto l'obbligo di firma giornaliero da qui al 19 luglio, data in cui è stata fissata la prossima udienza. Entrambi i fermati sono genovesi, uno di 32 e uno di 51 anni: ad aspettarli all'uscita dell'aula di tribunale circa una trentina di compagni, che alla fine hanno tirato fuori uno striscione di Genova Antifascista.

Genova, il pm del G8 e il giornalista pestato dagli agenti: "Affidare le indagini alla polizia va contro le direttive europee"
Il sostituto pg Zucca sull'inchiesta nelle mani dello stesso corpo degli autori dell'aggressione
 
L’indagine sul pestaggio del giornalista di Repubblica Stefano Origone avvenuto durante gli scontri fra antagonisti e polizia in occasione del contestato comizio di CasaPound, è stata affidata alla squadra mobile della Questura. Ieri negli ambienti forensi c’è chi si è stupito del fatto che a indagare
su delle violenze palesemente commesse da poliziotti fosse la stessa polizia.
Enrico Zucca, oggi sostituto procuratore generale ma pm dell’inchiesta e del processo per la scuola Diaz al G8 del 2001, risponde alle domande di Repubblica sull’opportunità della scelta: “C’è un canone indiscusso fissato da varie sentenze della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che stabilisce come, di fronte alle violazioni dei diritti fondamentali, non si dovrebbero affidare le indagini allo stesso corpo di appartenenza degli agenti o dei funzionari sospettati di aver commesso gli abusi. Nella sentenza Alikaj che ha portato a una condanna dello Stato italiano, la Cedu specifica addirittura come non sia sufficiente l’indipendenza della procura a garanzia di un’indagine imparziale”.
Non è evidentemente una problema di assenza di fiducia nella polizia genovese bensì una questione di procedure che sono poi frutto del buon senso e della ragionevolezza, quella che consiglia di tenere distinte le figure di controllori e controllati. Ciònonostante è comunque una prassi diffusa quella di assegnare gli accertamenti agli stessi corpi sotto indagine. “Forse – conclude Zucca – esiste un problema anche culturale all’interno della magistratura, alcuni messaggi, anzi indicazioni molto chiare che arrivano dalla Cedu, non vengono recepite”.

"Ci sono delle costanti che si fa fatica a comprendere" ha detto Zucca all’Ansa su quanto avvenuto ieri in piazza Corvetto durante gli scontri tra polizia e antifascisti.
"Ho visto quello che è stato - ha detto Zucca -, ho guardato con gli occhi di un genovese e credo che la gestione dell'ordine pubblico sia ancora un punto critico. Pur dovendo riconoscere la difficoltà della gestione in situazioni del genere non è possibile non dire che certi episodi comunque richiamano alla mente quei giorni". I giorni del G8, appunto.
"Quel che fa impressione - ha detto ancora Zucca - è che un poliziotto, pur nel non facile contrasto verso azioni anche violente, debba utilizzare la forza a sproposito. Mi chiedo: perché infierire e accanirsi con persone già a terra? Ecco, questa è una costante difficile da capire". Perché, continua il magistrato "non ci sono giustificazioni di modalità operativa o di concitazione. Diventa così un modo che appare ritorsivo", una sorta di "uso della forza che fa presupporre un non ponderato uso di questo mezzo".
Sono immagini già viste, immagini che riavvolgono il nastro di un film vecchio di 18 anni.
 "Allora sentii parlare di 'prigionieri' - ha detto ancora Zucca - e erano alti funzionari di polizia che parlavano. 'Prigionieri', una parola che evoca scenari di guerra, il 'nemico'. Oggi sento parlare di 'ostaggi'. E questo rientra in una mentalità".
"Sì, il pensiero continua a andare al G8 - ha concluso il magistrato -. Chi dice che è stata voltata pagina?"              

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