Immigrazione: al via missione Frontex in Albania, la prima fuori da uno Stato dell'Ue
Tirana, 21 mag 16:20 - (Agenzia Nova) - Prende il via la missione in Albania di Frontex, la Guardia costiera e di frontiera europea, la prima in uno Stato non membro dell'Ue. Da domani, 50 agenti dell'Agenzia europea saranno dispiegati in squadre congiunte con la polizia di frontiera albanese, lungo il confine con la Grecia al fine di rafforzare la gestione e la sicurezza alle frontiere esterne dell'Unione europea, in pieno accordo con tutti i paesi interessati. Si tratta di "un momento importante e una pietra miliare, sia per l'Albania che per la stessa Unione europea", ha dichiarato il commissario europeo per l'Immigrazione, gli Affari interni e la Cittadinanza, Dimitris Avramopoulos, presente alla cerimonia organizzata oggi a Tirana, con la partecipazione del premier albanese Edi Rama, del ministro
dell'Interno albanese Sander LLeshaj e del direttore esecutivo di Frontex, Fabrice Leggeri. La durata della missione è a tempo indeterminato, "il che vuol dire che proseguirà fino a quando lo riterremo necessario", ha precisato il commissario europeo.
"Questo può essere un motivo di orgoglio sia per l'Albania che per l'Unione e un passo importante che ci avvicina", ha detto Avramopoulos, aggiungendo che "ciò segna, non solo una nuova fase per la cooperazione alle frontiere tra l'Ue e i partner dei Balcani occidentali, ma rappresenta anche un altro passo verso la piena operatività dell'Agenzia". Il commissario europeo ha sottolineato che "insieme alle guardie di frontiera albanesi, i team delle guardie costiere e di frontiera europee saranno in grado di eseguire controlli di frontiera nei punti di attraversamento e di effettuare la sorveglianza alle frontiere per prevenire l'attraversamento non autorizzato delle frontiere e contrastare la criminalità transfrontaliera". Secondo quanto spiegato da Leggeri, tra gli obiettivi della missione anche "il traffico di esseri umani, il contrabbando, il furto delle auto, e l'identificazione, tramite apposite attrezzature di documentazioni manomesse".
"l'Albania rimane tuttavia responsabile della protezione dei suoi confini, e quindi non possono essere sollevati dubbi sulla questione di sovranità - ha precisato il commissario Ue -. Le squadre europee di guardia costiera e di frontiera possono svolgere compiti e poteri d'esercizio solo nel territorio albanese, su istruzione e, come regola generale, alla presenza di guardie di frontiera della Repubblica d'Albania". Anche il direttore esecutivo di Frontex ha precisato che "la nostra è una missione di sostegno alle unità albanesi, e non per sostituirle". Nel suo intervento, Avramopoulos ha osservato che "la situazione generale lungo la rotta dei Balcani occidentali rimane stabile con livelli di arrivi continuamente bassi. In realtà, la differenza rispetto a tre anni fa è come quella fra notte e giorno", ha ribadito Avramopoulos, aggiungendo che tuttavia "dobbiamo rimanere vigili. L'accordo ci aiuterà in questo sforzo".
A parere del commissario Ue, "l'unico modo per affrontare efficacemente le sfide migratorie e di sicurezza che stiamo affrontando oggi, e quelle che potremmo affrontare nei prossimi anni, è lavorare insieme come vicini e come partner. Quello che succede in Albania e nei Balcani occidentali riguarda l'Unione europea e viceversa. Perciò – ha aggiunto - l'approccio congiunto alla gestione delle frontiere è una parte fondamentale del nostro approccio generale alla gestione dell'immigrazione. Ci consente di mostrare ai nostri cittadini che la loro sicurezza è in cima alle nostre preoccupazioni. Ma un partenariato efficace per garantire una migrazione ordinata ci consente anche, in quanto Europa, di rimanere un luogo in cui chi ha bisogno di protezione può trovare riparo", ha affermato Avramopoulos.
Per il premier albanese Edi Rama, l'accordo per la gestione delle frontiere con Frontex "trasforma il nostro paese in un contributore per la sicurezza europea. Grazie a questo progetto noi saremo in grado di dimostrare meglio e con prove incontestabili, ai nostri amici e partner europei, la nostra ferrea volontà di essere, in questa piccola parte dell'Europa, un partner e un paese del tutto affidabile anche nell'ambito di questa grande sfida europea: i flussi migratori e l'immigrazione illecita", ha sottolineato il premier albanese. A parere di Rama, la presenza degli agenti di Frontex "è un motivo in più per essere consapevoli dell'importanza del successo di questo progetto anche in funzione della sua attuazione anche con gli altri paesi della regione".
Il premier albanese ha sottolineato che oltre al contributo che l'Albania offrirà tramite questo progetto "essa stessa ne dovrebbe trarre dei vantaggi, poiché apre la via ad una più stretta cooperazione relativa allo scambio di informazioni, all'analisi del rischio e nell'affrontare i flussi migratori dagli altri paesi". Un altro vantaggio, secondo Rama, sarebbe anche quello legato "alla reputazione del nostro paese agli occhi dei partner europei", in vista anche dell'attesa decisione del Consiglio europeo, il prossimo giugno, sull'avvio dei negoziati di adesione con l'Albania. Lo stesso parere è stato condiviso anche da Avramopoulos, secondo il quale "l'accordo avvicina Tirana con l'Unione europea". Parlando dell'avvio dei negoziati di adesione con l'Albania, Avramopoulos ha ricordato che "la Commissione europea ha già fatto la sua raccomandazione favorevole e manterrà la stessa posizione".
Il rapporto della Commissione Ue sarà pubblicato il prossimo 29 maggio. "L'Albania ha fatto progressi essenziali nella riforma giudiziaria, e nella lotta alla criminalità organizzata e alla coltivazione della marijuana. E ciò va riconosciuto", ha ribadito il commissario europeo, aggiungendo che "i progressi devono proseguire ed essere stabili". Avramopoulos ha poi osservato che "il numero delle richieste di asilo da parte degli albanesi dovrebbe ridursi ulteriormente" dicendosi soddisfatto "nel vedere l'impegno delle autorità albanesi in questa direzione". Il commissario europeo ha tuttavia ribadito che "la decisione finale spetta ai paesi membri", nel Consiglio europeo del prossimo 20-21 giugno.
L'accordo per la gestione delle frontiere con l'Albania, firmato nell'ottobre 2018, e entrato in vigore il primo maggio 2019, dovrebbe essere esteso anche negli altri paesi dei Balcani occidentali. Accordi simili sono stati siglati con Macedonia del Nord, Serbia, Bosnia Erzegovina e Montenegro, e sono in attesa di completamento. La cooperazione rafforzata tra i paesi terzi prioritari e l'Agenzia europea di guardia costiera e di frontiera contribuirà a una migliore gestione della migrazione irregolare, migliorerà ulteriormente la sicurezza alle frontiere esterne dell'Ue e rafforzerà la capacità dell'agenzia di agire nell'immediato vicinato dell'Ue, pur avvicinando quel vicinato verso l'Ue.
L'Agenzia europea di guardia costiera e di frontiera può effettuare operazioni congiunte sul territorio dei paesi terzi limitrofi, previa conclusione di un accordo sullo status tra l'Unione europea e il paese interessato. All'inizio di quest'anno, come proposto dalla Commissione europea, il Parlamento Ue e il Consiglio hanno convenuto di rafforzare il mandato dell'Agenzia europea di guardia costiera e di frontiera, conferendole il giusto livello di ambizione corrispondente alle sfide comuni che l'Europa deve affrontare nella gestione dell'immigrazione e i suoi confini. Consentirà la realizzazione di operazioni e dispiegamenti congiunti in paesi al di fuori delle immediate vicinanze dell'Ue.
Tirana, 21 mag 16:20 - (Agenzia Nova) - Prende il via la missione in Albania di Frontex, la Guardia costiera e di frontiera europea, la prima in uno Stato non membro dell'Ue. Da domani, 50 agenti dell'Agenzia europea saranno dispiegati in squadre congiunte con la polizia di frontiera albanese, lungo il confine con la Grecia al fine di rafforzare la gestione e la sicurezza alle frontiere esterne dell'Unione europea, in pieno accordo con tutti i paesi interessati. Si tratta di "un momento importante e una pietra miliare, sia per l'Albania che per la stessa Unione europea", ha dichiarato il commissario europeo per l'Immigrazione, gli Affari interni e la Cittadinanza, Dimitris Avramopoulos, presente alla cerimonia organizzata oggi a Tirana, con la partecipazione del premier albanese Edi Rama, del ministro
dell'Interno albanese Sander LLeshaj e del direttore esecutivo di Frontex, Fabrice Leggeri. La durata della missione è a tempo indeterminato, "il che vuol dire che proseguirà fino a quando lo riterremo necessario", ha precisato il commissario europeo.
"Questo può essere un motivo di orgoglio sia per l'Albania che per l'Unione e un passo importante che ci avvicina", ha detto Avramopoulos, aggiungendo che "ciò segna, non solo una nuova fase per la cooperazione alle frontiere tra l'Ue e i partner dei Balcani occidentali, ma rappresenta anche un altro passo verso la piena operatività dell'Agenzia". Il commissario europeo ha sottolineato che "insieme alle guardie di frontiera albanesi, i team delle guardie costiere e di frontiera europee saranno in grado di eseguire controlli di frontiera nei punti di attraversamento e di effettuare la sorveglianza alle frontiere per prevenire l'attraversamento non autorizzato delle frontiere e contrastare la criminalità transfrontaliera". Secondo quanto spiegato da Leggeri, tra gli obiettivi della missione anche "il traffico di esseri umani, il contrabbando, il furto delle auto, e l'identificazione, tramite apposite attrezzature di documentazioni manomesse".
"l'Albania rimane tuttavia responsabile della protezione dei suoi confini, e quindi non possono essere sollevati dubbi sulla questione di sovranità - ha precisato il commissario Ue -. Le squadre europee di guardia costiera e di frontiera possono svolgere compiti e poteri d'esercizio solo nel territorio albanese, su istruzione e, come regola generale, alla presenza di guardie di frontiera della Repubblica d'Albania". Anche il direttore esecutivo di Frontex ha precisato che "la nostra è una missione di sostegno alle unità albanesi, e non per sostituirle". Nel suo intervento, Avramopoulos ha osservato che "la situazione generale lungo la rotta dei Balcani occidentali rimane stabile con livelli di arrivi continuamente bassi. In realtà, la differenza rispetto a tre anni fa è come quella fra notte e giorno", ha ribadito Avramopoulos, aggiungendo che tuttavia "dobbiamo rimanere vigili. L'accordo ci aiuterà in questo sforzo".
A parere del commissario Ue, "l'unico modo per affrontare efficacemente le sfide migratorie e di sicurezza che stiamo affrontando oggi, e quelle che potremmo affrontare nei prossimi anni, è lavorare insieme come vicini e come partner. Quello che succede in Albania e nei Balcani occidentali riguarda l'Unione europea e viceversa. Perciò – ha aggiunto - l'approccio congiunto alla gestione delle frontiere è una parte fondamentale del nostro approccio generale alla gestione dell'immigrazione. Ci consente di mostrare ai nostri cittadini che la loro sicurezza è in cima alle nostre preoccupazioni. Ma un partenariato efficace per garantire una migrazione ordinata ci consente anche, in quanto Europa, di rimanere un luogo in cui chi ha bisogno di protezione può trovare riparo", ha affermato Avramopoulos.
Per il premier albanese Edi Rama, l'accordo per la gestione delle frontiere con Frontex "trasforma il nostro paese in un contributore per la sicurezza europea. Grazie a questo progetto noi saremo in grado di dimostrare meglio e con prove incontestabili, ai nostri amici e partner europei, la nostra ferrea volontà di essere, in questa piccola parte dell'Europa, un partner e un paese del tutto affidabile anche nell'ambito di questa grande sfida europea: i flussi migratori e l'immigrazione illecita", ha sottolineato il premier albanese. A parere di Rama, la presenza degli agenti di Frontex "è un motivo in più per essere consapevoli dell'importanza del successo di questo progetto anche in funzione della sua attuazione anche con gli altri paesi della regione".
Il premier albanese ha sottolineato che oltre al contributo che l'Albania offrirà tramite questo progetto "essa stessa ne dovrebbe trarre dei vantaggi, poiché apre la via ad una più stretta cooperazione relativa allo scambio di informazioni, all'analisi del rischio e nell'affrontare i flussi migratori dagli altri paesi". Un altro vantaggio, secondo Rama, sarebbe anche quello legato "alla reputazione del nostro paese agli occhi dei partner europei", in vista anche dell'attesa decisione del Consiglio europeo, il prossimo giugno, sull'avvio dei negoziati di adesione con l'Albania. Lo stesso parere è stato condiviso anche da Avramopoulos, secondo il quale "l'accordo avvicina Tirana con l'Unione europea". Parlando dell'avvio dei negoziati di adesione con l'Albania, Avramopoulos ha ricordato che "la Commissione europea ha già fatto la sua raccomandazione favorevole e manterrà la stessa posizione".
Il rapporto della Commissione Ue sarà pubblicato il prossimo 29 maggio. "L'Albania ha fatto progressi essenziali nella riforma giudiziaria, e nella lotta alla criminalità organizzata e alla coltivazione della marijuana. E ciò va riconosciuto", ha ribadito il commissario europeo, aggiungendo che "i progressi devono proseguire ed essere stabili". Avramopoulos ha poi osservato che "il numero delle richieste di asilo da parte degli albanesi dovrebbe ridursi ulteriormente" dicendosi soddisfatto "nel vedere l'impegno delle autorità albanesi in questa direzione". Il commissario europeo ha tuttavia ribadito che "la decisione finale spetta ai paesi membri", nel Consiglio europeo del prossimo 20-21 giugno.
L'accordo per la gestione delle frontiere con l'Albania, firmato nell'ottobre 2018, e entrato in vigore il primo maggio 2019, dovrebbe essere esteso anche negli altri paesi dei Balcani occidentali. Accordi simili sono stati siglati con Macedonia del Nord, Serbia, Bosnia Erzegovina e Montenegro, e sono in attesa di completamento. La cooperazione rafforzata tra i paesi terzi prioritari e l'Agenzia europea di guardia costiera e di frontiera contribuirà a una migliore gestione della migrazione irregolare, migliorerà ulteriormente la sicurezza alle frontiere esterne dell'Ue e rafforzerà la capacità dell'agenzia di agire nell'immediato vicinato dell'Ue, pur avvicinando quel vicinato verso l'Ue.
L'Agenzia europea di guardia costiera e di frontiera può effettuare operazioni congiunte sul territorio dei paesi terzi limitrofi, previa conclusione di un accordo sullo status tra l'Unione europea e il paese interessato. All'inizio di quest'anno, come proposto dalla Commissione europea, il Parlamento Ue e il Consiglio hanno convenuto di rafforzare il mandato dell'Agenzia europea di guardia costiera e di frontiera, conferendole il giusto livello di ambizione corrispondente alle sfide comuni che l'Europa deve affrontare nella gestione dell'immigrazione e i suoi confini. Consentirà la realizzazione di operazioni e dispiegamenti congiunti in paesi al di fuori delle immediate vicinanze dell'Ue.
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