venerdì 24 maggio 2019

pc 24 maggio - Genova - i fascisti veri sono la polizia a proteggere con cariche 4 miserabili topi di fogna di Casapound


E' Salvini che se ne deve andare e questo governo che deve cadere - con tutti i mezzi possibili
proletari comunisti/PCm Italy

Genova antifascista. La polizia carica per proteggere Casapound



Persino Repubblica – che non si risparmia il più falso e questurino dei titoli “Genova, CasaPound in piazza, scontri tra antagonisti e polizia” – è costretta, nel pezzo, a spiegare l’assurdità di una polizia “dello Stato democratico” schierata in forza per permettere a una pattuglia di infami che andrebbero arrestati, a norma di Costituzione e di Legge Mancino, di stazionare per qualche minuto in piazza, nella città che li rifiuta da quando esiste.
E si capisce anche perché questa volta il giornale di Debenedetti sia stato costretto a scrivere almeno in parte la verità: tra i feriti c’è il suo cronista in loco – Stefano Origone –  cui la polizia ha spezzato le dita a manganellate nonostante si sia qualificato come giornalista professionista.
Piazza Marsala è stata blindata all’alba da grate e fugorni della polizia come ai tempi della zona rossa del G8. A poche decine di metri gli antifascisti nel presidio convocato da Cgil, Anpi, Comunità di San Benedetto, Arci e altre associazioni [sarebbero questi gli “antagonisti” protagonisti degli “scontri”?]. Oggi a difendere il “fortino” dove non dovrebbero arrivare più di 40-50 militanti di estrema destra ci sanno oltre 300 agenti in tenuta antisommossa tra polizia, carabinieri e guardia di finanza.
Alle 18  in piazza Corvetto c’erano circa duemila persone. Un gruppo di diverse centinaia con davanti lo striscione “Genova antifascista” si è mosso varco il varco di grate e cellulari urlando “Via i fascisti dalla città”. Nell’unico spazio aperto hanno tentato di incunearsi ma la risposta della polizia è stata con manganellate e lacrimogeni. Sono volate bottiglie poi il varco è stato chiuso. Altri tentativi di sfondamento si sono poi succeduti. La reazione della polizia e dei carabinieri è stata decisa. Il presidio antifascista è stato sospinto ad alcune decine di metri all’interno della piazza, lontano dai varchi con le grate.

Genova dall’alto. Visione su piazza Marsala. Spicca il blu nelle strade adiacenti. È più che lecito farsi qualche domanda. Difendere i fastisti era nel “contratto” del governo grigio-verde; nelle clausole secretate, probabilmente…
Lo stato italiano tutela le minoranze, probabilmente, questa è la partecipazione al comizio finale di CasaPound. Una folla oceanica. Questi pagliacci protetti da 300 membri delle forze dell’ordine hanno fatto blindare un quartiere, deviato il traffico all’ora di punto in centro e mentre parlavano e sventolavano le loro bandierine gli antifascisti si scontravano con la polizia che ha avuto una gestione folle, coronando l’infame scelta di concedergli una piazza centrale.
La prima vittima, la vetrina di Mangini, colpita da un lacrimogeno a circa cento metri di distanza dalle gabbie. Però a parte questo “tiro lungo” sono passati poi anche all’altezza viso da qualche metro di distanza aggiustando il tiro, hanno manganellato e minacciato verbalmente tutto il tempo le persone al presidio. La piazza è stata tenuta ed il presidio si è trasformato in corteo sotto la prefettura per chiedere il rilascio dei due antifascisti fermati. Per questi quattro scemi…
Potete ammirare da soli la “manifestazione” dei topi. Fate due calcoli per definire il rapporto tra follia e realtà….

Genova antifascista respinge casapound


Tutti liberi!!
Liberi subito!!
È stato convocato un presidio in piazza Corvetto, molte le sigle scese in strada dai sindacati ai portuali anpi e Genova antifascista,i manifestanti si sono poi mossi in direzione della piazza occupata dai neofascisti e della prefettura, creando così due spezzoni. Come ci si poteva aspettare la città era blindata, tutto ciò non ha scoraggiato le migliaia di persone scese in piazza e al grido “Genova è antifascista” hanno tentato di forzare il blocco posto a protezione dei neofascisti.
La polizia ha sparato gas lacrimogeni caricando poi violentemente i manifestanti, ci sono stati diversi feriti tra cui un giornalista che ha ricevuto manganellate e calci dopo esser stato buttato a terra dalla polizia mentre tentava di documentare il fermo di un manifestante. Il corteo nonostante le cariche ricevute è rimasto compatto e dopo la notizia dei fermi si è diretto sotto la questura dove ha trovato digos e celere schierati. Le richieste dei manifestanti era la liberazione dei compagni fermato, il presidio pacifico è poi proseguito fino alle 22 circa per poi sciogliersi ma dando appuntamento a tutte e tutti sotto il tribunale in quanto i due fermati sembra verranno processati per direttissima.
Insomma una grande giornata oggi per il movimenti antifascista Genovese, migliaia le persone in piazza, determinate a portare a casa un risultato non del tutto scontato visto l’aria che tira ultimamente nel bel paese. La polizia come al solito ha dato un lampante esempio di stato democratico a suon di manganellate non risparmiando nemmeno sui lacrimogeni.
Molte sono in serata le dichiarazioni arrivate da giornali e parlamentari per il comportamento della polizia, ma sappiamo benissimo che l’antifascismo non si pratica nei talk show o nei salotti di palazzo ma bensì nelle strade delle nostre città,PD e altri devono smettere di riempirsi la bocca con termini che non gli appartengono,oggi la Genova antifascista ha dimostrato nuovamente di odiare il fascismo e come in occasione della commemorazione al missino ucciso negli anni ‘70 ha risposto con una partecipazione numerosa e con un corteo compatto e determinato.

Auguriamo ai feriti dalla polizia una svelta guarigione e un saluto speciale ai fermati della giornata che ci auguriamo di rivedere presto liberi.
L’antifascismo non è reato, è lotta contro ogni tipo di ingiustizia e ogni tentativo dei neofascisti di uscire dalle fogne.

Tutti liberi!!
Liberi subito!!


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