sabato 10 maggio 2025

pc 10 maggio - Dalla grande esperienza del Vietnam: cosa è una guerra di popolo, diretta da un partiti comunista, cosa la differenzia da altre guerre e resistenze - ieri come oggi

Dall'introduzione di Emilio Sarzi Amadè - comunista partigiano 

al libro Vo Nguyen Giap LA GUERRA E LA POLITICA

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"...la guerra di popolo è una cosa diversa dalle guerre di tipo classico... tutto il popolo fa parte del servizio logistico..."

"... tutti si sentirono ammirati ed entusiasti di fronte al fatto d'arme. Pochi si chiesero come esso fosse stato possibile. Pochi pensarono alle centinaia di migliaia di dan cong, i "portatori" ... che durante mesi e mesi lungo centinaia di chilometri di piste, avevano trasportato a spalla, nel segreto più assoluto, le migliaia di tonnellate di materiale bellico necessario all'offensiva... i vietnamiti avevano costruito 34.000 chilometri di strade e di sentieri, pochi rilevarono l'importanza della cosa, e quasi nessuno pensò che questo era un segno di quella che Vo Nguyen Giap avrebbe definito "la potenza inesauribile della guerra di popolo"...

"...Navarre, come tutti gli altri generali francesi, aveva commesso un errore strategico... non capiva di avere davanti a sè tutto il popolo, un esercito di popolo, che attuava una guerra di popolo..."

",..E' certamente straordinaria l'immagine che questo esercito di nuovo tipo fornisce...

pc 10 maggio - Eterna Stalingrado - I giorni in cui i comunisti salvarono il mondo dal nazismo - 1



pc 10 maggio - "Fermate il genocidio": una marcia da tutto il mondo verso Gaza - una proposta importante e una prima info

Le informazioni provengono dalla stampa e ricavate da internet

March to Gaza: una marcia pacifica verso Gaza per fermare il genocidio. L'iniziativa francese (che si espande nel mondo)

Un movimento popolare, internazionale e spontaneo che nasce da una domanda scomoda ma inevitabile: "Quando le future generazioni ci chiederanno cosa abbiamo fatto di fronte al genocidio di Gaza, cosa risponderemo?". È questo il motore che ha dato vita a "March to Gaza", un'iniziativa nata in Francia e che – in pochi giorni – ha cominciato a prendere piede anche in Italia e in molti altri paesi del mondo. Lo scopo dichiarato è quello di recarsi in Egitto e di spostarsi in massa fino al valico di Rafah, con un solo obiettivo: "Aprire la frontiera, far entrare gli aiuti umanitari ed esigere la fine dell'assedio".
L'idea è potente nella sua semplicità: una marcia di cittadini comuni verso la Palestina, un atto simbolico di resistenza e solidarietà per fermare – nel silenzio assordante della diplomazia – il massacro del popolo gazawi. Un modo per colmare il vuoto lasciato dall'inerzia dei governi, di fronte alla tragedia umanitaria che si consuma ogni giorno nella Striscia di Gaza, dove i bombardamenti israeliani hanno provocato, secondo le stime, oltre 52.000 morti; di questi, 18.000 sono bambini e 12.400 donne, due categorie che da sole rappresentano il 65% delle vittime. E i numeri sono sottostimati.

Alla morte sotto le bombe si aggiunge la fame. Dal 2 marzo, Israele ha bloccato l'ingresso degli aiuti umanitari, provocando una carestia di massa: il Programma Alimentare Mondiale (Wfp) ha registrato un'impennata del 1.400% del prezzo dei generi alimentari (i pochi rimasti), mentre l'Onu ha segnalato circa 10.000 casi di malnutrizione acuta tra i bambini, di cui 1.600 in forma grave. La popolazione è allo stremo: mancano cibo, medicinali, acqua, carburante ed elettricità per far funzionare gli ospedali, nonché semplici materiali per ripararsi.
Una terra inabitabile

Di fronte a questo inferno voluto dal governo di estrema destra guidato da Benjamin Netanyahu, sulla cui testa pende un mandato d'arresto internazionale per crimini di guerra, "March to Gaza" vuole essere una risposta concreta, visibile, collettiva, una risposta anche alle complicità di Stati Uniti ed Europa, che continuano a vendere armi e a fare affari con lo Stato d'Israele, il cui intento esplicito è ora quello di rendere il Nord di Gaza una terra inabitabile (per prenderne poi il possesso), obbligando la popolazione a spostarsi per non morire di fame.

L'iniziativa della marcia è nata Oltralpe, con una lettera aperta rivolta alle ambasciate francesi d'Egitto e d'Israele, da parte di un gruppo di attivisti pro-Pal. Si legge nella missiva:

    All'attenzione delle autorità diplomatiche della Repubblica araba d'Egitto e dello Stato d'Israele

pc 10 maggio - Dal blog dell'ICSPWI - Una prima presa di posizione pervenutaci sulla guerra indo/pakistana del Revolutionary Students’ Front

 di matrice marxista-leninista-maoista

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La guerra deve essere fermata immediatamente

L'RSS-BJP continua il suo attacco fisico contro i musulmani e i kashmiri del Paese per coprire la negligenza della sicurezza dopo il tragico incidente avvenuto il 22 aprile 2025 a Pehelgaon. Il governo del BJP sta evitando importanti questioni di sicurezza pubblica sollevando la questione della guerra dall'altra parte. Nel frattempo, l'aeronautica indiana ha bombardato nove località nel Kashmir occupato dal Pakistan nella notte tra il 6 e il 7 aprile. Nonostante le forze armate indiane abbiano distrutto solo i campi terroristici, i rapporti di vari media sottolineano che l'attentato da parte dello Stato indiano ha ucciso 11 cittadini e ne ha feriti 43. D'altra parte, 15 cittadini comuni sono stati uccisi e diversi feriti dal fuoco dell'artiglieria dell'esercito pakistano nel Kashmir occupato dall'India. Nessuno di noi sa che l'India e il Pakistan hanno occupato e diviso militarmente il Kashmir, bloccando la voce del popolo indipendente del Kashmir nel 1947. Questi due stati non hanno fatto alcuno sforzo per creare un ambiente favorevole al voto necessario affinché i kashmiri "si unissero all'India/Pakistan o fossero identificati come uno stato indipendente", come proposto dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Al contrario, a causa della guerra ombra tra i due stati, sono stati combattute molteplici scontri di confine e guerre su larga scala contro il popolo del Kashmir e la gente comune di entrambi i paesi.

Oggi, ci troviamo di nuovo di fronte a una battaglia su larga scala. 26 cittadini di entrambi i paesi hanno perso la vita e sono rimasti feriti negli scontri tra l'India fascista Hindutva e lo stato militare islamico del Pakistan in un solo giorno, la maggior parte dei quali kashmiri. 

Chi trae vantaggio da questa guerra e chi ci perde? 

Una guerra ingiusta tra due Stati reazionari porta solo tristezza e dolore nella vita dei lavoratori. La guerra porterà all'inflazione, alla disoccupazione e alla distruzione di enormi risorse, e nello scheletro di entrambi i paesi emergerà lo scheletro delle loro economie. Dagli scontri o dalle guerre che si svolgono in diverse parti del mondo, vediamo che non solo a causa degli spari da parte delle forze statali migliaia di altri lavoratori stanno morendo di fame. 

Mentre le armi portano il disastro nelle vite dei lavoratori, sono le aziende produttrici di armi e i loro intermediari, i gruppi militari-industriali e i capi di America, Francia, Russia che traggono beneficio dalla guerra. Lo scandalo delle bare che si è verificato durante la guerra di Kargil ne è un esempio. Inoltre, nel sistema mondiale multipolare, gli scontri contingenti tra India e Pakistan potrebbero far esplodere globalmente le barriere di una guerra su larga scala su più fronti nel sud-est asiatico, perché questa guerra non è altro che una cospirazione per la spartizione del mondo da parte degli imperialisti, che distruggerà i mezzi di sussistenza dei lavoratori. 

Ci opponiamo immediatamente a questa preparazione alla guerra e all'assassinio del governo dell'India e del Pakistan. Per garantire che questo scontro temporaneo tra India e Pakistan non si trasformi in una guerra su vasta scala, esortiamo tutte le forze progressiste, democratiche e di sinistra a creare un massiccio movimento contro la guerra terrorista in modo che questo scontro temporaneo tra India e Pakistan non si trasformi in una guerra su vasta scala. Dobbiamo anche fermare immediatamente la guerra ombra tra due Stati in India e il Kashmir occupato dal Pakistan, garantendo così il diritto di voto dei kashmiri come proposto dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. 

Fermare la guerra imperialista! 
Viva il diritto di tutte le nazioni all'autogoverno! 
Viva l'internazionalismo per tutti! 
I lavoratori del mondo sono una cosa sola!

Revolutionary Students’ Front statement on indopakistani war over Kashmir - https://icspwindia.site

The war must be stopped immediately.
The RSS-BJP is continuing its physical attack on the country's Muslims and Kashmiris to cover up the

pc 10 maggio - No! Il piano genocida non passerà! Con la Palestina ora più che mai!

 

No, non sarà "l'ultimo giorno di Gaza", i disegni dell'imperialismo e dei boia genocidi dello Stato sionista israeliano nel lancio della nuova operazione di occupazione generale di Gaza per espellere la popolazione non passeranno! Certo la situazione è drammatica, i giorni che si avvicinano rischiano di essere i peggiori di questa lunga carneficina condotta dallo Stato sionista di Israele e dalle sue truppe, armate dall'imperialismo americano e da tutte le potenze Stati e governi imperialisti, naturalmente con il consenso tacito o la non opposizione delle altre potenze imperialiste che sono sul versante della contraddizione con l'imperialismo americano e europeo, e parliamo di Russia e Cina che nulla hanno fatto a difesa del popolo palestinese.

Il popolo palestinese può contare ora come ora innanzitutto sulle sue forze, sulla sua Resistenza, una Resistenza eroica che dura da tanti mesi; il genocidio non ha piegato né il popolo palestinese né ha cancellato la sua Resistenza, ma ora più che mai essa ha bisogno di unità e di linea giusta per fronteggiare nelle forme adeguate la nuova fase dell'attacco genocida dello Stato sionista e confidiamo che i combattenti, i proletari e le masse popolari della Palestina riusciranno a unirsi a resistere.

Certo l'unità richiede la cacciata nelle loro file delle forze che lavorano per il nemico, il governo dell'ANP è diventato un governo complice, attivamente complice del piano genocida.

E' importante per la Resistenza e per il popolo la solidarietà internazionale che fino ad ora è stata un elemento di forza del popolo palestinese, perché perlomeno ha messo a nudo fino in fondo i piani dell'imperialismo e la sua azione, e non ha dato tregua con manifestazioni di centinaia di migliaia di persone, anche piccole ma costanti.

Ora più che mai bisogna fare di più e quando si dice “fare di più” è sempre sui due lati: 1) rendere più

pc 10 maggio - Campagna da appoggiare - Fuori Israele dal Giro d'Italia: Mobilitiamoci

Dalla Palestina arriva un appello alla mobilitazione lungo tutto il percorso del Giro d’Italia per contestare la partecipazione della squadra israeliana Israel Premier Tech. 
Mentre Israele continua il genocidio contro la popolazione palestinese a Gaza (51.000 mila morti, di cui oltre 17.000 bambini) e l’occupazione delle terre palestinesi in Cisgiordania, il Giro d’Italia accoglie la sua squadra a braccia aperte.

Dal 9 maggio all’1 giugno, dal nord al sud, nelle città e nelle province, non lasciamo passare in silenzio Team Genocidio. Mobilitiamoci in modo nonviolento con bandiere, cartelli, azioni creative, e informazioni alla popolazione affinché il rosa di questa bellissima manifestazione non si colori del rosso del sangue palestinese.

» Vedi il percorso di quest’anno.

» Lasciati ispirare dalle grandi mobilitazioni del passato.

Chiudiamo la strada al genocidio!

Per segnalare le mobilitazioni: bdsitalia@gmail.com

Vademecum per organizzazione eventi lungo il percorso  

pc 10 maggio - Per Informazione - Cosa è l'enciclica Rerum Novarum di Leone XIII e qual'era il suo scopo - (Enciclica di cui si sta riparlando con l'elezione del nuovo papa) - da Wikipedia

 

Rerum novarum (in italiano "Le cose nuove") è un'enciclica sociale promulgata il 15 maggio 1891 da papa Leone XIII con la quale per la prima volta la Chiesa cattolica prese posizione sulle questioni sociali e fondò la moderna dottrina sociale della Chiesa.

Il movimento cattolico era diviso in varie correnti riguardo all'atteggiamento da tenere nei confronti del capitalismo avanzante: a coloro che prospettavano un avvicinamento al movimento socialista per tentare di mediare in considerazione del radicale ateismo marxista, si opponevano i convinti sostenitori del progresso, del commercio e del laissez faire, concetti rispetto ai quali chiedevano una sostanziale benedizione.

Una corrente significativa era inoltre rappresentata dai corporativisti, che indicavano un ritorno alle istituzioni economiche medievali, al fine di ricomporre la tensione sociale.

L'originalità dell'enciclica risiede quindi nella sua mediazione: il Pontefice, ponendosi esattamente a metà strada fra le parti, ammonisce la classe operaia affinché non dia sfogo alla propria rabbia attraverso inefficaci idee di rivoluzione, di invidia e odio verso i ricchi, e chiede ai padroni di mitigare gli atteggiamenti verso i dipendenti, da non trattare come schiavi. L'auspicio è che fra le parti sociali vi siano accordi e collaborazioni nella questione sociale, ammettendo associazioni «sia di soli operai sia miste di operai e padroni» per la reciproca tutela dei diritti.

Viene persino rivolto un invito ai lavoratori cristiani a formare proprie società, piuttosto che aderire a un'«organizzazione contraria allo spirito cristiano e al bene pubblico».

L'enciclica contiene infine una condanna ferma nei confronti del socialismo, della teoria della lotta di classe
e della massoneria, preferendo che la questione sociale venga affrontata e risolta

pc 10 maggio - Primo commento sul Papa appena eletto

No, non è Francesco Si tratta di un Papa di mediazione, di un Papa debole, rispetto alla forza - almeno a parole - ed all'influenza che aveva acquisito Francesco.

Questo Papa si è presentato parlando di “ponti” e dicendo dieci volte la parola “pace”. Troppe volte.

“Ponti”: occorre vedere se si tratta di ponti tra i popoli del mondo che devono trovare la loro unità - e per “popoli” s’intende proletari, masse popolari, le grandi masse povere dei paesi oppressi dall'imperialismo - per combattere all'interno dei loro paesi su scala mondiale l'imperialismo che marcia verso la guerra, che marcia verso genocidi, massacri, miseria, oppressione, devastazione ambientale, scaricando l'intera crisi sulle condizioni di vita delle masse popolari.

“Ponti”: servono tra i proletari, le masse dei paesi imperialisti e i popoli dei paesi oppressi.

Invece non servono ai proletari e alle masse "ponti" verso gli oppressori, l'imperialismo, i loro governi, i loro Stati, i loro giullari, i loro sistemi.

E' la Chiesa che torna a essere soprattutto un “ponte” perché le masse non si oppongano, non si ribellino e accettino lo stato di cose presenti, confidando in un aldilà.
Le due strade della parola ponte sono chiare.

Così ripetere dieci volte la parola “pace” non vuol dire realmente contribuire a realizzarla. Senza giustizia nessuna pace! E quindi occorreva dieci volte dire “giustizia” per dare credibilità alla parola “pace”.

Ma chiaramente sono primi giudizi, noi siamo dentro un'analisi di quella che è stata la figura di Bergoglio e il significato della sua morte a cui abbiamo dedicato una Controinformazione/ORE12 trascritta poi in un articolo apparso sul giornale stampato Controinformazione rossoperaia. A quella rimandiamo innanzitutto, per capire cos'è stata la morte di Bergoglio e il suo significato, a premessa della valutazione di quello che è l'insediamento del nuovo Papa, di cui chiaramente ci occuperemo nei prossimi appuntamenti di ORE 12.


pc 10 maggio - Maxi esercitazione militare nello Jonio con 21 navi e 41 jet - La Puglia non è zona di guerra Via le basi militari/Nato dalla nostra terra!

 Dal blog tarantocontro

La lotta contro la guerra imperialista a fianco dei popoli che la subiscono richiede il nostra impegno concreto a Taranto, in Puglia. Facciamo appello a tutte le realtà antimperialiste, pro Palestina, anti riarmo ad unirci perchè queste esercitazioni di guerra non passino in silenzio.

Il Min. Crosetto all'Aerospace power conference dell'aeronautica: "Viviamo in tempi in cui la forza conterrà di più delle conquiste sociali e dei valori che inseguiamo: il futuro richiede investimenti, menti capacità organizzative..." = GUERRA

Info

Al largo dello Ionio tra la Puglia e la Sicilia è in corso la Mediterranean Strike 25, un’esercitazione internazionale avanzata che coinvolge i gruppi portaerei della Marina Militare e della Royal Navy con il supporto della Nato e di 7 marine dei Paesi alleati.

La portaerei Cavour con il Carrier AirWing imbarcato (8 F-35B, di cui 6 della Marina Militare e 2 dell’Aeronautica Militare, e 5 AV-8B), le fregate multiruolo e antisommergibile Alpino, Bergamini e Carabiniere, il cacciatorpediniere lanciamissili Mimbelli, il pattugliatore d’altura Borsini, l’unità di supporto logistico Vulcano, componenti il Carrier Strike Group italiano integrato dalla fregata portoghese Bartolomeu Dias, sono impegnate, fino all’11 maggio, nell’attività addestrativa. In totale la Med Strike 25 coinvolgerà 21 navi, due sommergibili, 41 jet (26 di quinta generazione), 19 elicotteri, 10 aerei da pattugliamento e più di 8.000 persone.

«La partecipazione congiunta del Carrier Strike Group italiano e di quello britannico all’esercitazione -

venerdì 9 maggio 2025

pc 9 maggio - Operaio morto sul lavoro a Ravenna, risarcimenti negati ai famigliari di un operaio della centrale Enel di Suviana, Tavoli concertativi... Fino a quanto possiamo andare avanti così?


La strage degli operai nei luoghi di lavoro continua ogni giorno e non trova alcuna sponda nel governo, nel padronato, nelle Istituzioni e nei confederali riuniti nel recente Vertice neocorporativo che possa raccogliere le istanze e difenda la vita e la salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro.

E questo lo sosteniamo ancora una volta, in particolare oggi dopo l'ennesima morte sul lavoro avvenuta a Ravenna. Dopo otto giorni di sofferenze atroci in ospedale, è morto per le lesioni (devastante trauma cranico) riportate Jilali Sejdi, l'operaio marocchino di 48 anni in un cantiere edile in provincia di Ravenna precipitato da un tetto. 

Secondo quanto riportato oggi dalla stampa, pare che al momento dell’incidente l’operaio non indossasse i dispositivi di protezione individuale previsti per legge.

«Appare evidente come alcune misure di sicurezza fossero carenti o insufficienti» scrivono i confederali ma  l'unica cosa che propongono è l'ennesima convocazione di un Tavolo territoriale, una

pc 9 maggio - Il Vertice governo/sindacati sulla sicurezza - ... e gli operai e operaie muoiono...


Più che un vertice tra governo e sindacati per avere provvedimenti concreti contro le morti/omicidi sul lavoro che stanno aumentando terribilmente, togliendo la vita a giovani, giovanissimi operai, come a lavoratori da anni occupati ma oggi sempre più anche loro in maniera precaria, che rende precario tutto, la sicurezza, la vita; togliendo la vita a operai italiani come operai stranieri, a uomini e donne, è sembrato un Vertice di cortesia, che ha puntato soprattutto a ricostruire un rapporto "costruttivo" tra il governo e i dirigenti sindacali, tra persone che si rispettano e vogliono la stessa cosa. 

Una nuova "alleanza - come scrive il quotidiano di destra, megafono del governo fascista, Il giornale - tra istituzioni, sindacati e associazioni datoriali". Un'"alleanza" corporativa che da un segnale di apertura, a parole, ai segretari sindacali, che di questo si accontentano, e dà un segnale ai padroni di non preoccuparsi, ma dà pochissimo o niente agli operai, ai lavoratori, lavoratrici che rischiano ogni giorno la vita.

Ciò che è uscito da questo Vertice, ma si tratta per ora solo di dichiarazioni di impegno, è di rivedere la

pc 9 maggio - L'attacco alla Freedom Flottilla, non scoraggia lo sforzo dei solidali di raggiungere Gaza...Nei prossimi giorni notizie

Nel frattempo, la ferocia dell’entità sionista chiamata Israele ha trovato un nuovo obiettivo e ha bombardato la piccola nave umanitaria della Freedom Flottilla che puntava a rompere l’assedio sionista e portare aiuti umanitari al popolo palestinese. Un grande gesto di umanità e condivisione che si è dovuto arrestare davanti ad un attacco con droni in acque internazionali e dunque anche al di fuori di ogni regola di diritto internazionale. 

Annotiamo ancora una volta come, il “diritto internazionale” rimanga solo una mera enunciazione di principio senza mai trasformarsi in atti concreti quando, sotto accusa, vengono messi gli “amici” del blocco Usa/Nato soprattutto ora nell’era dell’impunità per il genocidio palestinese. 

Il feroce attacco sionista/israeliano alla nave Conscience della Freedom Flotilla è un atto palese e dichiarato di pirateria internazionale che rimarrà impunito, lasciando il popolo palestinese privo di quel piccolo ma fortemente simbolico aiuto.

pc 9 maggio - ORE 12 Controinformazione Rossoperaia - No, non è Francesco... Prima valutazione sul papa appena eletto - No! il piano genocida non passerà con la Palestina ora più che mai!

 

pc 9 maggio - INDIA: Fermare l'operazione Kagar, fermare gli sfratti e le espulsioni dai loro villaggi delle popolazioni per mano dei militari del governo fascista hindutva

FERMARE L'OPERAZIONE KAGAR

dal Fronte Studentesco Rivoluzionario contro l'operazione Kagar

8 Maggio 2025

Dal Chhattisgarh a Deucha-Pachami - Sotto la supervisione dello Stato fascista, c'è un saccheggio ininterrotto nell'interesse delle multinazionali. E per continuare con questo impulso, le popolazioni indigene locali vengono sfrattate dal genocidio. I comunisti rivoluzionari maoisti in protesta vengono uccisi dal dispiegamento dell'esercito in Chhattisgarh. Ieri si è tenuta una riunione di protesta congiunta presso la terrazza nel centro di Durgapur contro questo. Associazione per i Diritti Civili di Asansol, MKP, Forum per i Diritti Pubblici di Durgapur, Dalit Adivasi e Forum di Massa delle Minoranze, IFTU, ECL Contract Workers Union, ECL Colliary Workers Union, ECL Colliary Workers Union, Discorso a nome del Fronte Rivoluzionario

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Dal 2022, il governo del Chhattisgarh ha affittato l'85% delle miniere al settore privato, principalmente Adani, L&T, Tata, Jindal. Circa 50 milioni di persone sono state sfollate qui per "progetti di sviluppo" in oltre 50 anni. Più di 450 persone sono state uccise dall'inizio di questa operazione. Questo è un vero e proprio saccheggio dei nostri diritti e della nostra cultura. I rivoluzionari si schierano fermamente con la lotta degli Adivasi per proteggere il loro jal-jungle-zameen-ijjat-adhikar-jantana sarkar [acqua-foresta-terra-rispetto-diritti-governo del popolo]. Il governo centrale deve accettare il cessate il fuoco.

FERMARE L'OPERAZIONE KAGAR

CESSATE IL FUOCO ORA

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[Con caserme ogni 2-5 chilometri – rapporto 9:1 civili-militari, il Bastar è una piovra militare]