sabato 3 febbraio 2018

pc 3 febbraio - La feccia criminale fascio razzista in parlamento? Invece che nelle galere!

In basso a destra il fascio razzista Luca Traini. Responsabile della tentata strage a Macerata, candidato nel 2017.

pc 3 febbraio - Macerata - un vile fasciorazzista spara sui migranti di colore - Mobilitazione nazionale solidale con i migranti - contro i fascio razzisti Casapound - Forza nuova - Salvini, ecc. responsabili di tutto questo. Queste carogne non hanno diritto di parola, nè di presentarsi alle elezioni


Avvolto nel tricolore con saluto romanoMacerata blindata, spari in diversi punti della città: alcuni feriti. Fermato un 28enne, italiano e incensurato
Luca Traini, il 28enne arrestato a Macerata come presunto responsabile degli spari esplosi in mattinata 
L'uomo è originario delle Marche, e avrebbe terrorizzato la città esplodendo colpi da un'auto in corsa



pc 3 febbraio - Criminali fascio-razzisti sparano per le strade di Macerata a migranti neri - alcuni feriti gravi! Massima solidarietà ai feriti - Forte denuncia dei fasciorazzisti e di li copre elettoralmente e istituzionalmente - Massima mobilitazione - proletari comunisti/PCm Italia

A Macerata spari in più punti della città contro gli immigrati: sei feriti

Un uomo è stato fermato in piazza Vittoria, è accusato di essere l'uomo che ha esploso i colpi in diversi punti della città che hanno causato 6 feriti tutti di colore.
Raid razzista contro gli stranieri visto che (stando alle prime testimonianze) l'auto da cui sono partiti i colpi avevano a bordo persone dalla pelle chiara: ci sono stati spari in diversi punti della città, pare tutti partita dalla stessa auto scura e il bersaglio sono sempre persone di colore.
L'auto è una Alfa Romeo 147 nera, con a bordo due persone dalla pelle chiara e si sposta per le vie della città. Sei i feriti segnalati, di cui uno in corso Cairoli, uno nei pressi della stazione. Spari anche in via dei Velini e via Spalato,
Al momento il bilancio è di sei feriti di cui due gravi.
I primi colpi sono stati segnalati alle 11,10 in via dei Velini: i proiettili sono stati indirizzati verso due giovani immigrati, uno è stato colpito e l'altro è riuscito a scappare. Un altro immigrato il bersaglio dei proiettili esplosi lungo il Corso e una donna di origini africane sarebbe stata ferita in una sparatoria segnalata 

pc 3 febbraio - A Taranto comincia la campagna popolare per il boicottaggio del voto... in termini molto coloriti - dal blog tarantocontro

BOICOTTALI! Chi non vuole assistere impotente a questo mese di ipocrisie per fare dei lavoratori, delle donne, dei giovani una "crocetta", venga allo Slai cobas per il sindacato di classe via rintone, 22 - tel 3475301704 - C'E' MOLTO DA FARE!

pc 3 febbraio - Il presidente francese Macron contestato a Tunisi dal Comitato tunisino per la liberazione di Georges Ibrahim Abdallah


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Ieri pomeriggio il Comitato per la Liberazione di Georges Ibrahim Abdallah-Tunisia è sceso in piazza per contestare il presidente francese Macron durante la sua “passeggiata” per le vie della Medina araba di Tunisi. Tra gli slogan “Macron assassino! Libera Abdallah” e “Abbasso l’imperialismo francese ed il sionismo”.
Georges Ibrahim Abdallah, militante e comunista libanese del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina è detenuto in Francia da 34 anni nonostante tecnicamente possa godere della grazia da parte del ministro della giustizia francese.
Dopo un tentativo della polizia di bloccare i manifestanti (vedi video qui)
il Comitato è riuscito a fare arrivare il messaggio forte e chiaro direttamente a Macron (vedi altro video qui a partire dall’ottavo minuto)
Il compagno Ahmed, che ha gridato a Macron “liberate Georges Ibrahim Abdallah” è stato aggredito e arrestato con l’accusa di “aggressione ad una nazione straniera”. In questo momento nel centro di Tunisi è in corso una manifestazione per la sua liberazione.
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A sette anni dalla rivolta popolare tunisina, un’ulteriore conferma che la restaurazione del vecchio regime basato sullo Stato di polizia avanza sempre più.

pc 3 febbraio - Macron e il nuovo attivismo dell'imperialismo francese - Viaggio in Tunisia

La «meravigliosa primavera che non ha finito di germogliare», la democrazia tunisina diventata «modello regionale», la «profonda rivoluzione culturale» operata inserendo libertà di coscienza e uguaglianza uomo-donna nella Costituzione…

Discorso tutto rose e fiori quello pronunciato ieri dal presidente francese Macron di fronte all’Assemblea dei rappresentanti del popolo, nel corso della sua seconda visita in Tunisia da quando è in carica. Presenti solo i deputati “governativi” di Nidaa Tounes e Ennahda in quanto quelli della sinistra uniti nel Fronte popolare hanno disertato l’evento. Accolto viceversa con tutti gli onori dal presidente Beji Caid Essebsi, Macron ha toccato anche il tema del terrorismo e dell’instabilità regionale che affligge la Tunisia ammettendo – senza mai nominare la Francia – «le responsabilità di Europa e Stati uniti nella questione libica».
Ma scopo della visita resta il consolidamento di una partnership già fortissima. Ieri ha preso il via a Tunisi il primo Forum economico tunisino-francese, con 1.100 imprenditori di entrambe le sponde. Macron ha promesso 500 milioni di euro in aiuti e progetti di sviluppo mirati ai giovani, compresa un’università franco-tunisina sul modello di quelle americane sparse nel mondo arabo.
Per contro a Tunisi lo attendeva la protesta degli insegnanti francesi, in sciopero contro i tagli di bilancio inferti da Parigi alle scuole francesi all’estero. E una «giornata della rabbia» è stata indetta per oggi dal sindacato dei giornalisti tunisini per denunciare il ritorno di politiche repressive contro la libertà d’informazione da parte del governo tunisino.

pc 3 febbraio - Gli imperialisti per le elezioni hanno già scelto e se ne fregano del voto: tifano Minniti. Boicottare il voto e contestare Minniti è già per i proletari portarsi avanti il lavoro...

'The Economist' autorevole settimanale inglese ha dedicato un lungo articolo al 'metodo Minniti' elogiando la strategia del ministro dell'Interno sui migranti, con arrivi ridotti del 70% da quando è in carica. Per il giornale inglese è 'il politico più popolare', 'potenziale premier', e ne esalta la 'mente da stratega'.

pc 3 febbraio - Unire le lotte dei lavoratori, per rispondere in maniera adeguata all'arroganza di padroni e governo

Giusta iniziativa di risposta ieri contro i licenziamenti alla ditta Valsped di Dalmine (BG) dei lavoratori del Si Cobas.

Non sarà certo l'uso delle forze dell'ordine e la minaccia di denunce che potrà fermare la giusta lotta dei lavoratori contro le condizioni di super sfruttamento del sistema neo-schiavista di appalti e cooperative.

Lo Slai Cobas per il sindacato di classe esprime la sua solidarietà con la presenza al presidio: se tocca uno tocca tutti, 
ma questa parola d'ordine, impone ai lavoratori la necessità di costruire una vera unità delle lotte per rispondere in maniera adeguata all'arroganza di padroni e governo.

Slai cobas per il sindacato di classe Bergamo-Milano

pc 3 febbraio - La Flmu-Cub alla Dalmine Tenaris chiede la verifica dei parametri e degli obiettivi del premio di produzione

IL SINDACATO RAGIONEVOLE CHE RISOLVE TUTTO AI TAVOLI,
IL RIFORMISMO NELLA FORMA SINDACALE CHE ILLUDE GLI OPERAI

pc 3 febbraio - Libia, 90 migranti dispersi in mare. Continuano i crimini dell'imperialismo italiano in combutta con la Libia!

Libia, 90 migranti dispersi in mare dopo il naufragio. “Dieci corpi riaffiorati”

Libia, 90 migranti dispersi in mare dopo il naufragio. “Dieci corpi riaffiorati”


Novanta migranti, in gran parte pakistani, sono dispersi in mare e si presume siano morti a causa del naufragio di un barcone al largo delle coste libiche. Lo ha fatto sapere l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim). “Dieci corpi sono affiorati sulle coste libiche, tra cui otto pakistani e due libici, mentre ci sono tre sopravvissuti”, ha dichiarato la portavoce Olivia Headon a Ginevra. Due sopravvissuti sono arrivati a riva a nuoto, mentre il terzo è stato recuperato da un peschereccio, secondo quanto ha riferito l’Oim.
Sono 246, quasi tutti sulla rotta che porta all’Italia, le vittime registrate dall’Oim nel primo mese di quest’anno. Lo riporta la stessa organizzazione, precisando che sulla rotta mediterranea centrale, quella che dalla Libia porta all’Italia, le morti sono state 218. Le restanti 28 sono sulla rotta per la Spagna. La cifra di 246 migranti deceduti rende il gennaio 2018 “il secondo più mortale nel Mediterraneo dal giugno 2017″. A dicembre erano state registrate 23 vittime.

pc 2 febbraio - "VIETIAMO" LE LISTE DI CASA POUND, FORZA NUOVA, ECC. CON L'ANTIFASCISMO MILITANTE

"...Per questo, uniti, esortiamo le autorità competenti a vietare nelle competizioni elettorali la presentazione di liste direttamente o indirettamente legate a organizzazioni, associazioni o partiti che si richiamino al fascismo o al nazismo, come sostanzialmente previsto dagli attuali regolamenti, ma non sempre applicato, e a proibire nei Comuni e nelle Regioni iniziative promosse da tali organismi, comunque camuffati, prendendo esempio dalle buone pratiche di diverse Istituzioni locali..." Dall'appello "Mai più fascismi" - per vietare la presentazione di liste legate ai neofascisti

Ma le "esortazioni" non bastano certo. Si scontrano col muro di "autorità competenti" che da anni e anni hanno alimentato e permesso, in barba alla Costituzione e alle leggi che lo vietano, che formazioni neofasciste e neonaziste possano tranquillamente organizzarsi e fare attività criminali alla luce del sole.

Certo dobbiamo usare tutti i mezzi perchè a questa feccia venga impedito di esistere; anche le denunce (e non certo le "esortazioni").
Ma occorre impedire concretamente, con l'azione militante, possano parlare, avere in questo periodo le piazze a disposizione, fare propaganda fascista, razzista.

pc 3 febbraio - Firenze - Assassini! La casa è un diritto!

Sulle pagine on-line della stampa ci si limita a ripubblicare le poche righe d'agenzia. Tutte uguali. È un fatto di cronaca come gli altri, una “tragedia”. Come se non si trattasse dell'ennesimo morto da aggiungere al bollettino di guerra che in 10 anni di crisi economica non ha mai smesso di aggiornarsi di suicidi. Eppure dalla “politica” non arriva nessun commento. Non c'è scandalo all'idea che un uomo di 60 anni arrivi a pagare con la vita la colpa della propria insolvenza, per qualche rata di

pc 3 febbraio - G7 Taormina: il Tar boccia Minniti, annullato il foglio di via al sindacalista Di Blasi


Nei giorni scorsi è stata pubblicata una importante sentenza del TAR Calabria che ha accolto il ricorso presentato da Delio Di Blasi – rappresentato dall’avv. Rossella Barberio – contro il foglio di via obbligatorio emesso dalla Questura di Reggio Calabria il 26

pc 3 febbraio - "ABBIAMO FATTO A KOBANE COME A STALINGRADO, EFRIN SARA' COME IL VIETNAM" - info da Tavolo 4

Abbiamo fatto a Kobanê come a Stalingrado, Efrîn sarà come il Vietnam
Il Rojava è la volontà dei popoli oppressi del mondo. Faremo di Afrin come il Vietnam, così come abbiamo fatto di Kobanê come a Stalingrado ", ha detto la portavoce  Beritan Asya dell'Unione della solidarietà dei popoli.
Gli attacchi turchi su Afrin sono entrati nel 13° giorno mentre la resistenza agli attacchi è in aumento. La portavoce del Sindacato della solidarietà dei popoli (HBDK), Beritan Asya, ha affermato che non lasceranno mai sola Afrin,  Cantone Rojava, che è la speranza dei movimenti rivoluzionari mondiali. Sottolineando che la rivoluzione stava per essere strangolata da Daesh fin dall'inizio in Rojava, Beritan ha ricordato che queste bande sono state infine sconfitte a Raqqa.
La Turchia ha iniziato questi attacchi dopo che Daesh è stato sconfitto in particolare dalla volontà delle donne, commenta Beritan ; "Erdoğan ha lanciato un tentativo di invasione per

venerdì 2 febbraio 2018

pc 2 febbraio - Lo sciopero nazionale del 31 gennaio in OAXACA Messico nella corrispondenza dei compagni maoisti di CORRIENTE DEL PUEBLO SOL ROJO

INFORME DEL PARO NACIONAL DEL 31 DE ENERO EN OAXACA
El pasado 31 de Enero, en el marco del Paro Nacional convocado por la Coordinadora Nacional de Trabajadores de la Educación (CNTE), los sindicatos independientes y diversas organizaciones populares de Oaxaca salimos a las calles de manera conjunta para manifestar nuestro rechazo a las políticas antipopulares del régimen y sus contra-reformas.

El contingente ha estado encabezado por los sindicatos adheridos al Frente Unificador de Sindicatos

pc 2 febbraio - L'imperialismo italiano aumenta le spese militari, è una minaccia per i popoli oppressi e fa pagare caro ai proletari e alle masse popolari il suo essere parte della NATO

Rapporto MIL€X 2018: spese militari italiane in aumento (25 miliardi, il 4% in più rispetto al 2017), soprattutto per nuove armi, ma anche per mantenere l'arsenale nucleare Usa dislocato nelle 59 basi in Italia. 

 By Enrico Piovesana

ROMA, 1 febbraio 2017 – Il Rapporto MIL€X 2018 — presentato oggi (ieri, ndr) alla Sala Stampa della Camera dei Deputati alla presenza di Daniel Högsta, coordinatore della campagna ICAN (International Campaign to Abolish Nuclear Weapons) insignita del Premio Nobel per la Pace 2017 —  mostra un’ulteriore incremento della spesa militare italiana: 25 miliardi di euro nel 2018 (1,4% del PIL), un aumento del 4% rispetto al 2017 che rafforza la tendenza di crescita avviata dal

pc 2 febbraio - Sudafrica: l’oro che uccide: dai dati del 2014 una media di almeno 100 morti l’anno tra i lavoratori

E' il sistema imperialista dei padroni del mondo il responsabile:
“sistema mondiale di oppressione e di strangolamento finanziario della maggioranza delle popolazioni del mondo, da parte di un pugno di paesi “progrediti” e la spartizione del bottino ha luogo tra un certo numero di predoni di potenze mondiali armate da capo a piedi che coinvolgono nella loro guerra per la spartizione del loro bottino il mondo intero”.

Operai con la morte negli occhi. Non ci sono soluzioni ribellarsi o aspettare di essere i prossimi protagonisti di "incidenti sul lavoro", che questo sistema mette in conto per fare profitti ai padroni

Sudafrica, in salvo i 955 minatori intrappolati per 30 ore sottoterra

Tutti i 955 minatori che erano rimasti intrappolati sottoterra per oltre un giorno in Sudafrica sono stati portati in salvo. Erano rimasti bloccati nella miniera di Beatrix, a Theunissen vicino Welkom, dopo un blackout elettrico che aveva impedito il funzionamento degli ascensori per tornare in superficie, facendo sì che gli operai restassero bloccati per circa 30 ore sottoterra. Il gestore della cava d’oro, Sibanye Gold, ha dato notizia del salvataggio: «Stanno tutti bene», ci sono stati «casi di disidratazione e pressione sanguigna alta, ma nulla di grave». A risolvere la situazione è stato il ripristino dell’energia elettrica, che ha consentito i minatori fossero portati in salvo nel giro di due ore.

La preoccupazione per le condizioni di lavoro nelle miniere sudafricane non è nuova e il Sindacato nazionale minatori ha chiesto a tutti i lavoratori di rifiutarsi di lavorare in «condizioni pericolose». Una commissione parlamentare ha criticato l’episodio e chiesto «un’azione drastica» nei confronti delle compagnie di estrazione, affermando che sia inaccettabile che non ci fossero piani di emergenza per portare i lavoratori in salvo in caso di incidenti di questo genere. Nell’agosto scorso cinque minatori erano morti dopo che sezioni di una miniera d’oro erano collassate, fuori Johannesburg.

Sibanye compra Stillwater ed è un vero affare d’oro

Maxioperazione nel settore delle materie prime. La sudafricana Sibanye Gold ha annunciato

pc 2 febbraio - San Cipriano, carica della polizia sugli operai in sciopero, tre feriti - Massima solidarietà - Slai cobas per il sindacato di classe CN


SAN CIPRIANO. Carica della polizia nel primo pomeriggio di martedì 30 gennaio contro un gruppo di lavoratori della logistica Gdn. I picchetti di fronte ai cancelli dell’azienda stavano impedendo l’ingresso di alcuni camion che erano in attesa sin dalla mattina. Al centro della protesta c’era la richiesta di revoca del licenziamento e della sospensione di un rappresentante sindacale.
A questo punto le forze dell’ordine, che da giorni stanno tenendo l’area sotto controllo, hanno deciso di entrare in azione e di sgomberare la zona per consentire la ripresa del lavoro. Hanno rivolto ai manifestanti l’invito a sciogliere immediatamente il picchetto e, di fronte al rifiuto, sono intervenuti.
Durante il parapiglia tre lavoratori sono rimasti feriti, tra di loro anche una donna di 29 anni. Sono stati poi soccorsi dal personale del 118 e medicati al pronto soccorso dell’ospedale di Stradella. Mezz’ora dopo la carica della polizia. Un centinaio di lavoratori hanno manifestato in corteo nel centro di Stradella fino al municipio.

pc 2 febbraio - Amazon - la schiavitù salariata - Serve l'odio di classe, la guerra di classe, l'organizzazione di classe


Caro Operai Contro, Amazon ha brevettato un braccialetto per monitorare ogni movimento degli operai e rendere ancora più intenso e scientifico il loro sfruttamento, rendendo tempo di lavoro vivo ogni […]



Amazon brevetta un braccialetto elettronico 
che monitora i lavoratori
Il sistema è pensato per risparmiare tempo, ma desta preoccupazione per le potenzialità di controllo: «Dipendenti trasformati in robot». Domani l’incontro tra governo e azienda in Italia
Un braccialetto che monitora in ogni momento la posizione delle mani del lavoratore e le guida vibrando se non è quella «giusta». Lo ha brevettato il colosso delle vendite online Amazon. La nuova tecnologia desta preoccupazione perché aumenta ancora la capacità dell’azienda di controllare i lavoratori: «Amazon — scrive GeekWire che ha dato notizia del nuovo brevetto— si è già guadagnata la reputazione di una società che trasforma i dipendenti, pagati poco, in robot umani che lavorano vicino ai veri e propri robot, portando avanti compiti ripetitivi di packaging il più velocemente possibile».
Il controllo a distanza
Il braccialetto è pensato per rendere più veloce la ricerca dei prodotti stoccati nei magazzini da parte

pc 2 febbraio - 'Il popolo non vota!' - Sardegna: pastori e agricoltori riconsegnano migliaia di schede elettorali

Seguire ovunque è possibile l'esempio delle masse della Sardegna
proletari comunisti/PCm Italia

La protesta è partita il 19 gennaio da Ollolai quando centinaia di pastori hanno riconsegnato le schede elettorali in comune: “non votiamo se non ci arrivano i soldi dei premi comunitari che ci spettano”. Dal giorno, senza sosta, la protesta ha coinvolto quasi tutti i centri dell’interno Sardegna: Fonni (300 schede), Seulo e Silanus (200), Ovodda, Nule, Benetutti, Bultei, Urzulei, Atzara, Gadoni.

“Hanno bloccato il prezzo del latte, delle carni, dei formaggi e l’erogazione dei premi? Adesso è arrivata l’ora di bloccare anche noi i voti!”. Con questo messaggio virale sono stati creati decine e decine di gruppi di pastori in ogni centro per organizzare la protesta perché “per troppi anni siamo stati burattini da manovrare, le nostre urla per troppo tempo sono rimaste inascoltate da destra, sinistra e centro!”. Nei gruppi inoltre si invita a “non far entrare nelle proprie abitazioni nessun politico in corsa per le elezioni e riportare nei rispettivi comuni le nostre schede elettorali e quelle delle nostre famiglie”.
Una protesta simbolica ma che sta scuotendo anche le amministrazioni locali che si accodano a pastori, agricoltori e anche ai molti commercianti unitisi alla lotta. La rivendicazione centrale riguarda lo sblocco dei premi comunitari previsti per il settore agro-pastorale ed erogati dall’agenzia nazionale Agea. I premi sono fondamentali per sostenere il settore ma risultano pagamenti arretrati di due anni. Una lotta per il supporto assistenziale? È una semplificazione insufficiente. Tutto il settore è stato vincolato ai programmi di sviluppo rurale che normano con una serie di obblighi, certificati e protocolli la produzione nelle campagne: fuori da questi vincoli non si lavora e la stessa erogazione dei premi è legata a “corsi di formazione” che pretendono di insegnare il lavoro a chi nelle campagne vive da sempre. “Ho perso una giornata di lavoro per sentire una persona che mi spiegava come fare il fieno”. Nel frattempo, circa due settimane fa, un avviso di garanzia ha raggiunto 9 amministratori di Agea per la malagestione dei fondi destinati all’agricoltura: i costi in Italia sarebbero superiori del 900% rispetto agli altri paesi europei.
Il 25 gennaio, il giorno della riconsegna a Fonni di centinaia di schede con delegazioni di pastori da oltre quaranta paesi, da Roma è arrivata la notizia dello sblocco di 29 milioni e mezzo di pagamenti da parte di Agea per le aziende agricole sarde. La protesta però non si è interrotta. La lotta per l’erogazione dei premi si intreccia infatti alle rivendicazioni di fine estate per il pagamento da parte della Regione di 17 euro di foraggio a capo, ridotti poi a 13. Una misera promessa della giunta del PD di Pigliaru ancora di volta in volta rinviata e rispetto alla quale il Movimento Pastori Sardi, principale interlocutore su questa vertenza, promette nuove mobilitazioni. Ancora questa richiesta si intreccia a sua volta ancora con il nodo principale che mette in ginocchio il sistema agropastorale sardo: la questione del prezzo del latte. La vendita del latte oggi non copre neanche metà della produzione. Programmi di sviluppo e imposizioni ministeriali hanno ristrutturato il mercato favorendo l’accentramento di capitali in favore degli allevatori che potevano investire i propri capitali in grandi aziende, tagliando fuori dal mercato i produttori medio piccoli, e in favore delle grandi aziende di raccolta e lavorazione del latte che impongono un prezzi bassissimi ai produttori che versano il latte.
Intanto la protesta delle schede ha dato un segnale alla politica isolana e romana: nessun consenso con le solite promesse.video la protesta nel comune di Nule.




pc 2 febbraio - Erdogan a Roma - manifestare in tutte le forme!

Erdogan a Roma. Se la mano è sporca di sangue, le autorità italiane corrono a stringerla
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La visita del presidente turco avrà luogo nel momento culminante dell’attacco militare contro Afrin, cantone della Siria del nord in cui è in atto da sette anni una “rivoluzione confederale” che ha come carburante l’autodeterminazione popolare, il protagonismo delle donne e l’impegno dei giovani, in maggioranza curdi, che vivono in quella zona. Altrettante caratteristiche insostenibili per il Sultano, che ha iniziato ad attaccare qualche settimana fa il cantone con bombardamenti e operazioni di terra nell’obiettivo dichiarato di occuparlo e portare avanti in questa zona frontaliera una pulizia etnica attraverso la sostituzione delle popolazioni curde con rifugiati siriani e turcomanni scappati dalla Siria in Turchia durante la guerra civile.
Una visita vergognosa che ha il solo obiettivo di rassicurare sulla rispettabilità democratica del presidente turco, visibilmente malconcia, anche agli occhi più ipocriti, dopo la repressione post-

pc 2 febbraio - Catania: occupato l'ex studentato di via Etnea 551

Giovani studenti e studentesse hanno occupato l'ex Hotel Costa, storica residenza universitaria catanese, sita in via Etnea 551, chiusa da quasi dieci anni.
L'ex Hotel Costa, è stato dal 1976 al 2009 una residenza universitaria, affidata all'ERSU e che conteneva circa 300 alloggi per studenti e studentesse dell'Università di Catania.
Dal 2009 in poi è sempre rimasto chiuso, in un'infinita attesa di essere ristrutturato, e di essere reso nuovamente fruibile agli studenti. Nonostante l'ERSU abbia avanzato più proposte di acquisto e pacificazione del contenzioso in corso con la proprietà per lo svolgimento dei lavori di ristrutturazione,tutte questo proposte sono state glissate dalla proprietà, che preferisce tenere lo

pc 2 febbraio - Catania - No alla criminalizzazione delle lotte studentesche


“Il clima nelle scuole a Catania nei confronti delle studentesse e degli studenti è diventato pesante e intollerabile. Solidarietà con i LPS, con le lotte studentesche e, in modo particolare, con il giovane compagno studente denunciato dalla preside alla questura.
“NO ALLA CRIMINALIZZAZIONE DELLE LOTTE STUDENTESCHE! NO AI PRESIDI DIGOSSINI! SI AL PENSIERO CRITICO!”,
... uno studente del Liceo P. Umberto, che si è visto recapitare a casa dalla polizia, in seguito ad un esposto della preside, una denuncia per l’occupazione della scuola.
Lo studente denunciato è anche fra i 5, fra studentesse e studenti, che già la preside aveva “pescato nel mucchio” come i capi dell’occupazione e convocati per essere “processati” in un Consiglio d’Istituto straordinario, che alla preside digossina non ha dato, grazie alla determinazione degli “imputati”, l’esito sperato. A questo punto, il colpo di coda… la denuncia nei confronti dell’unico degli “imputati” maggiorenni…
Le Studentesse e gli studenti non hanno fatto un solo passo indietro, e in loro sostegno, con una lettera aperta inviata alla preside, 49 ex studentesse e studenti del Liceo P. Umberto chiedono di non criminalizzare le lotte studentesche dell’istituto.
Di seguito l’ultimo comunicato dei LPS e la lettera aperta alla preside

IL COMUNICATO DEI LPS: NON SPEGNI IL SOLE SE GLI SPARI ADDOSSO!
“In seguito all’ occupazione di dicembre, 5 studenti (appartenenti al gruppo LPS e non) sono stati pescati nel mucchio di ragazzi che hanno partecipato attivamente alle giornate di occupazione.
Questi ragazzi sono stati utilizzati come capro espiatorio dalla preside e convocati ad un consiglio d’istituto straordinario.
Tuttavia la carta con la quale questi studenti sono stati chiamati a rispondere delle azioni della loro scuola presentava non pochi vizi di forma, ovvero disattenzioni o dimenticanze all’interno di questo

pc 2 febbraio - Rosarno - La strage del lavoro, del freddo, della mala-accoglienza





C’è differenza tra le vittime del treno deragliato a Pioltello, gli operai della Lamina di Milano, i braccianti delle nostre campagne e gli “abitanti” una qualsiasi baraccopoli? No, non c’è differenza!
Sono lavoratori, italiani e immigrati che muoiono o sul posto di lavoro come Marco, Giuseppe e Arrigo, morti mentre pulivano un forno in una fabbrica metalmeccanica o come Paola morta mentre raccoglieva uva ad Andria o Mohamed e Zakaria, morti mentre raccoglievano pomodori.
Sono lavoratori che muoiono mentre vanno al lavoro o dal lavoro tornano, chi in un treno che deraglia, come Pierangela, Giuseppina e Ida, chi investito da un’auto sulla statale 18 in Calabria, mentre fa ritorno a casa con la sua bicicletta come John, Kadjali e Mimmo, che anche se era africano,

pc 2 febbraio - La quotidiana strage dei lavoratori

A perdere la vita oggi altri cinque lavoratori. A Nola di Napoli ha perso la vita fulminato Marco Dell’Anno di soli 30 anni. Installava delle insegne pubblicitarie. In provincia di Milano ha perso la vita un edile di 51 anni a Busto Arsizio: È caduto in una buca di diversi metri. In provincia di Verona hanno perso la vita addirittura tre lavoratori. Un 42enne è morto colpito alla testa da una barra metallica mentre eseguiva lavori di manutenzione in un’acciaieria: era un esterno che veniva da fuori Veneto. Mentre due istruttori di volo sono precipitati con un aereo biposto. È ora che la politica comincia finalmente a interessarsi della vita dei lavoratori, che muoiono numerosissimi, I morti sul lavoro non votano, ma i familiari e i lavoratori che sopravvivono a questa strage giornaliera SI. Le Regioni con più morti sui Luoghi di lavoro Lombardia 10, Veneto 9, Emilia Romagna 6 
Carlo soricelli curatore dell'osservatorio Indipendente morti sul lavoro

pc 2 febbraio - Erdogan macellaio al servizio dell'imperialismo - I rivoluzionari turchi con Afrin

traduzioni ufficiose del post già pubblicato in inglese

ATIK
L'unione dei lavoratori turchi (ATÎK) ha espresso la sua solidarietà alla resistenza del popolo di Afrin
contro l'aggressione turca, e ha fatto appello a tutte le forze locali e internazionali per la solidarietà con la resistenza.
La resistenza del popolo di Afrin contro l'occupazione turca e la sua palese aggressione sulla terra della regione per occuparla è entrata nel suo quinto giorno, e con essa la reazione locale, regionale e globale del popolo e delle sue istituzioni contro l'aggressione ad Afrin e a sostegno della resistenza del popolo.
L'Unione turca dei lavoratori in Europa ha pubblicato una dichiarazione che esprime solidarietà alla resistenza del popolo di Afrin. Ha detto che lo stato turco attacca Afrin con le armi pesanti, in particolare i carri armati tedeschi, e uccide i curdi.
"L'attacco ad Afrin è un attacco all'opposizione turca al suo interno, e a questo tentativo di occupazione si risponderà e non resisterà ai kurdi e alla lotta dei socialisti e dei loro sostenitori".
Alla fine della dichiarazione, l'Unione turca dei lavoratori in Europa ha sottolineato la solidarietà con la resistenza di Afrin e ha attirato l'attenzione dell'opinione pubblica nello spirito della resistenza di Kobane che è un impegno che tutti dovrebbero prendere. Ha fatto appello a tutte le forze democratiche ad unirsi alle persone della resistenza di Afrin e per intensificare la lotta contro l'occupazione, con tutte le loro forze solidali insieme alla resistenza.

Dichiarazione del TKP-ML 
MHP-CHP sotto il nome di "riconciliazione nazionale" dal comando TKP/TIKKO Rojava.
Nelle spiegazioni che ci raggiungono per e-mail, il Comando Rojava ci ricorda il periodo delle bande degli stati imperialisti e principalmente lo stato della Repubblica turca. "saremo attivamente coinvolti

pc 2 febbraio - Viva Stalingrado! 75° anniversario


La svolta radicale nel corso della seconda guerra mondiale

Accademia delle Scienza dell'URSS | Storia Universale, vol X, Cap. 7,pag. 205, Teti editore

All'inizio dell'inverno 1942-1943 si apriva sulle rive del Volga e del Don una nuova tappa della lotta mortale contro il nazifascismo, entrata nella storia come il periodo della svolta radi­cale nel corso di tutta la seconda guerra mondiale.
Il merito principale della realizzazione di questa svolta a favore della coalizione antifascista appartiene all'Unione Sovietica.
Nelle acca­nite battaglie del 1942-1943 sul fronte sovietico-tedesco si decisero i destini storici non solo del popolo sovietico, ma dell'intera umanità.


1. La disfatta delle truppe fasciste sul Volga. L'inizio della svolta radicale nella guerra

La situazione all'inizio della controffensiva delle truppe sovietiche sul fronte meridionale

Nell'autunno 1942 il fronte sovietico-tedesco, a eccezione di alcuni settori, si stabilizzò su tutta la linea dal mare di Barents alle pendici del Caucaso.
Tuttavia la situazione continuò a essere estremamente grave per l'Unione Sovietica.

Leningrado era assediata, grandi for­ze nemiche continuavano a operare sulle lon­tane vie di accesso a Mosca, gli incessanti aspri combattimenti a Stalingrado assorbivano sempre nuove forze, le vie

pc 2 febbraio - Le precarie e i precari in lotta a Palermo per il lavoro lo hanno gridato forte e chiaro: LA LOTTA E NON IL VOTO!

 
    PROTESTA 31 GENNAIO ALLA REGIONE SICILIANA 
IN DIFESA DEL LAVORO E DELLA  DIGNITA' DI VITA!

giovedì 1 febbraio 2018

pc 1 febbraio - NEL 170° ANNIVERSARIO DELLA PUBBLICAZIONE DE IL MANIFESTO DI MARX ED ENGELS, AVVIEREMO IL NUOVO CICLO DI FORMAZIONE OPERAIA

Prima di iniziare il nuovo ciclo della FO che si aprirà il 22 febbraio ripresentiamo il 2° quaderno della FO su "Il Capitale" di Marx, pubblicando la sua introduzione.


Per richiedere il"quaderno" scrivere a pc,rored@gmail.com
Riprendiamo gli articoli sul Capitale con un primo riassunto nostro del primo capitolo.
Nel primo capitolo dedicato all'analisi merce e del denaro la prima cosa su cui si impegna Marx è quella di dimostrare che questa società, la società borghese, il capitalismo, non è eterna, è un passaggio storico dell'umanità. Se la borghesia la considera eterna e “naturale” lo è appunto come tutte le cose della natura che nascono, vivono e muoiono. E quindi Marx critica l'economia borghese che vuole giustificare questa società per smascherarne la vera essenza e smascherare tutti i suoi
difensori.
I difensori della “libertà” e soprattutto dell'"uguaglianza”! Questa “uguaglianza” sbandierata ai quattro venti, incisa sui monumenti, scritta nei tribunali, nei “patti”, nei contratti... serve alla borghesia per difendere la propria esistenza dicendo, tra l'altro, appunto che in questa società ognuno

pc 1 febbraio - Defend Afrin: appeal of TKP/ML TIKKO Rojava

Defend Afrin : appeal of TKP/ML TIKKO Rojava

SOURCE: https://www.facebook.com/OCMLVP/photos/a.792454720811723.1073741826.792454634145065/1682406345149885/?t...

pc 1 febbraio - Antifascismo a Genova

Un centinaio di persone all'assemblea antifascista in piazza De Ferrari


In vista del corteo di sabato prossimo a Genova. Attesi 3mila manifestanti

Circa un centinaio di persone ha partecipato questa sera in piazza De Ferrari all'assemblea pubblica indetta in vista del corteo antifascista del 3 febbraio. Dal palco, nonostante la pioggia, si sono alternati gli interventi di esponenti di movimenti e partiti sui vari temi che costituiscono la piattaforma della manifestazione che riguarda oltre alla chiusura delle sedi di estrema destra anche la lotta contro Terzo Valico e grandi opere, il diritto alla casa, la contestazione dei decreti Minniti-Orlando e l'opposizione a guerre e militarizzazione.
L'appuntamento per il corteo di sabato è alle 15 in piazza De Ferrari, dove sono attesi al momento 2-3 mila manifestanti  Genova Antifascista, "senza bandiere identitarie ma dietro ad un unico striscione: Genova antifascista".
Il corteo transiterà davanti alla sede dell'associazione di destra Lealtà Azione in via Serra per raggiungere Brignole e da lì arrivare in piazza Alimonda, la zona dove nelle scorse settimane un antifascista è stato ferito con una coltellata da un militante di CasaPound.

pc 1 febbraio - DA PALERMO A MILANO E OLTRE ... UNIAMO LE LOTTE E VINCIAMOLE TUTTE!

GRAZIE per la solidarietà, ma soprattutto per l'esempio. Uniamo le lotte e vinciamole tutte
E.P. docente Milano 
Dai Lavoratori e Lavoratrici della Scuola Auto-Organizzati MILANO agli Assistenti in lotta a Palermo 
Il nostro unico dispiacere? Non essere presenti materialmente al vostro fianco. A voi lavoratrici, lavoratori, agli studenti e alle famiglie un sincero e profondo abbraccio resistente 


La vostra lotta è la nostra lotta! Al fianco delle maestre e maestri diplomati in lotta! il diritto al lavoro e alla nostra dignità di vita non si toccano!
Salutiamo l'assemblea nazionale del 4 febbraio a Bologna a cui aderiamo come lavoratrici precarie e precari di Palermo  che da più di 20 anni lavorano nelle scuole come assistenti igienico-personale agli studenti disabili... colleghiamo le lotte che stiamo facendo perchè il nemico di classe è comune!

Ricomincia "l'assedio" ai palazzi del potere!
Protesta ieri 31 gennaio a Palermo alla Presidenza della Regione a nome di tutti gli assistenti igienico-personale agli studenti disabili precari a rischio licenziamento di massa in Sicilia!
Slai Cobas per il s.c.


pc 1 febbraio - «America First» armata sulle nostre teste

Dinucci non parla di imperialismo russo e cinese: La sua denuncia giusta è limitata all'imperialismo USA. Noi pubblichiamo i suoi testi, ma non ne condividiamo i limiti.
proletari comunisti/PCm Italia
febbraio 2018

Manlio Dinucci | ilmanifesto.it

30/01/2017

Il presidente Trump è sbarcato dall'elicottero al Forum economico mondiale di Davos. Qui, preceduto dai suonatori di ottoni dell'orchestra di Friburgo, ha annunciato che «il mondo sta assistendo alla rinascita di una forte e prosperosa America», grazie alle riduzioni di tasse e riforme attuate dalla sua amministrazione in base al principio «America First», ossia quello di mettere l'America al primo posto.
Ciò «non significa America da sola: quando gli Stati uniti crescono, cresce tutto il mondo». Ma, ha

pc 1 febbraio - il ritorno del 'Bizakis' - un libro da leggere e rieditare



Biblioteca digitale Mels

Copertina 
Eftichios Bizakis

Fisica contemporanea e materialismo dialettico


Lavoro liberato, 1974


Consulta il libro

Digitalizzazione per Mels - Resistenze.org a cura 

pc 1 febbraio - VENTI DI GUERRA: dall’atomica “leggera” degli USA, agli scontri in cielo, al riarmo generale accelerato Usa, Russia, Cina, India, Arabia, Unione europea…

Come riporta l’Adnkronos di ieri, sul mar Nero è stato sfiorato lo scontro tra un caccia russo e un jet spia Usa, “Appena due metri. Un nulla, a quasi 10 km di altitudine e alla velocità di un caccia. E' la distanza alla quale, lunedì scorso, un aereo da guerra russo Su-27 è passato accanto ad un velivolo di ricognizione americano EP-3 Aries sul Mar Nero … Il filmato del 'volo radente' è stato reso pubblico dalla Marina statunitense. In quell'occasione, il jet americano ha chiuso in anticipo la sua missione: un'operazione di intercettazione che è durata circa due ore e 40 minuti.”
Mentre sulla nuova “minaccia delle atomiche leggere” è il titolo di un articolo della Repubblica del 17 gennaio scorso.
Si tratta della volontà dell’America di Trump di elaborare una strategia che preveda armi nucleari “piccole”: il “Wall Street Journal spiega che si tratta della "Nuclear Posture Review", elaborata dal Dipartimento della Difesa e già sulla scrivania di Donald Trump. Il presidente aveva chiesto un anno fa questo riesame strategico sull'adeguatezza dell'arsenale nucleare, auspicandone il

pc 1 febbraio - APPELLO FEMMINISTA CONTRO LO STATO TURCO E I BOMBARDAMENTI AD AFRIN - SOLIDARIETA'! MA L'INTERVENTO IMPERIALISTA NON E' LA SOLUZIONE

L'MFPR firma l'appello contro l'operazione genocida dello Stato turco di Erdogan e in solidarietà con il popolo kurdo e le coraggiose combattenti di Rojava.
L'Mfpr non è però d'accordo con la richiesta, contenuta in questo appello, di intervento della Russia, Francia, Stati Uniti, Regno Unito. Queste potenze imperialiste, che hanno sempre sostenuto lo Stato fascista di Erdogan, non sono la "soluzione" ma il loro intervento, come anche la recente storia dovrebbe insegnare a tutti, pone al popolo kurdo, alle sue aspirazioni di liberazione/autodeterminazione un doppio ostacolo.
I popoli non possono mai affidarsi all'imperialismo, fare questo è l'inizio della sottomissione, del condizionamento della lotta dei popoli ai vari interessi dei paesi imperialisti nell'area. 
E questo lo dovrebbero sapere, lo vivono sulla propria pelle, proprio i combattenti, le combattenti kurde. 

APPELLO FEMMINISTA
SOLIDARIETA’ CON LE DONNE DEL ROJAVA

Lo stato turco sta bombardando e minacciando di distruggere Afrin.
Questo attacco uccide dozzine di civili, per lo più donne e bambini.
Afrin è stata un'area relativamente sicura nella regione per molto tempo ed è ha ospitato centinaia di migliaia di rifugiati arabi, in particolare da Aleppo.

La popolazione del Rojava sta costruendo una nuova società nella quale vivono diversi gruppi etnici che lo abitano si organizzano con le loro identità in un sistema democratico,

pc 1 febbraio - "Anche l’operaio vuole il figlio dottore..." - Ma i padroni, sì, che hanno le idee chiare: i figli devono fare gli operai…

Tutte le discussioni attorno alla questione dell’alternanza scuola-lavoro, sulla cui necessità assoluta insistono sia il governo che i padroni e che in qualche modo, così come viene posta, tenta di coprire maldestramente la necessità dei capitalisti di avere manodopera a basso costo, quasi nullo, ma ben qualificata, sono state superate dalle affermazioni del presidente degli industriali di Cuneo, Mauro Gola, in una lettera inviata ai genitori che devono iscrivere i figli alle superiori.
Questi genitori, dice il padrone, devono fare una scelta: “che spesso viene fatta dando più importanza ad aspetti emotivi e ideali, piuttosto che all'esame obiettivo della realtà.”
(http://www.huffingtonpost.it/2018/01/30/la-lettera-degli-industriali-agli-studenti-cari-ragazzi-fate-gli-operai_a_23347874/)

E per il presidente degli industriali l’unica realtà a cui i giovani devono fare riferimento è quella della fabbrica, anzi delle fabbriche del cuneese, per cui “la cosa più giusta da fare” è “capire quali sono le figure che le nostre aziende hanno intenzione di assumere nei prossimi anni e intraprendere un percorso di studi che sbocchi in quel tipo di professionalità.”

Ed è preciso il nostro padrone: “Nel 2017 le aziende cuneesi nel loro complesso, presi in considerazione industria, artigianato, commercio, agricoltura e servizi, hanno dichiarato di assumere circa 40.000 nuovi lavoratori.” Che queste “dichiarazioni” alla fine non si concretizzano per il presidente è un altro paio di maniche, così come lo sono la crisi economica mondiale, la concorrenza tra i capitalisti, le aberranti condizioni di salute e sicurezza degli operai…

“Di questi - continua - il 38% sono operai specializzati, il 36% tecnici specializzati nei servizi alle aziende, il 30% addetti agli impianti e ai macchinari. Il resto, marginale, sono gli altri ruoli aziendali, che sebbene fondamentali ed irrinunciabili, occuperanno poche unità.” E questi inviti, che più che altro sembrano dei ricatti, sono considerati addirittura un dovere: “Il nostro dovere è quello di evidenziarvi questa realtà. Perché queste sono le persone che troveranno subito lavoro una volta terminato il periodo di studi.”

Sapendo che qualche obiezione a questa “visione del mondo” potrebbe venir fuori il padrone cuneese mette le mani avanti su questo “atteggiamento”: “Un atteggiamento che potrete definire squisitamente razionale”… certo, è abbastanza razionale per fare profitti per di più con manodopera che non vi costa nemmeno un centesimo in formazione!

pc 1 febbraio - Operai ed elezioni: il caso della Blutec (ex Fiat) di Termini Imerese, incontro “tra le parti” il prossimo 7 febbraio

Il richiamo elettorale è molto forte e non poteva mancare il tentativo di convincere gli operai della ex Fiat di Termini Imerese ad andare a votare. L’operazione passa attraverso un improvviso “interessamento” del vice ministro allo Sviluppo economico Teresa Bellanova, dei sindacati dei padroni e del governo e già che c’è anche il “nuovo” presidente della Regione Musumeci.
Cominciamo dal fatto che il Parlamento è chiuso e quindi ministri, vice ecc. ecc. hanno solo funzione di amministrazione ordinaria, e visto che lo stesso eterno Mastrosimone della Fiom ricorda che l’accordo è vecchio di tre anni, ci vorrebbe invece qualcosa di straordinario per fare ripartire sul serio lo stabilimento. E addirittura se l’accordo dovesse partire dovrebbe succedere qualcosa “nei prossimi quattro anni…”
Ma da questo punto di vista di fatto, quindi, non si è mosso niente, come si può leggere nella stessa intervista al sindacato che riportiamo, nella quale si conferma che questa azienda lavora essenzialmente per la Fiat/Chrysler di Marchionne, eccellente esempio di fascismo padronale.
E quanto possono essere affidabili gli eventuali impegni della Blutec, la stessa che nel suo stabilimento di Tito in Basilicata vede gli operai scioperare perché senza prospettive future e spesso senza pagamento dei salari?
operai in sciopero alla Blutec di Tito-Basilicata
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L’azienda ex fiat. Prevista la presenza del vice ministro dello Sviluppo economico Teresa Bellanova e dell’amministratore dell’azienda
Futuro della Blutec, il 7 febbraio vertice a Termini Imerese
Si sposta a Termini Imerese il tavolo ministeriale sullo stato di avanzamento del progetto di riqualificazione del polo industriale, dove Blutec, la società del gruppo Metec Stola, ha riaperto due

mercoledì 31 gennaio 2018

pc 31 gennaio - I FLUSSI MIGRATORI NELLA LEGGE DEL CAPITALE - da uno scritto del Prof. Giuseppe Di Marco

PUBBLICHIAMO L'ULTIMO PARAGRAFO DI UN LUNGO SCRITTO DI GIUSEPPE ANTONIO DI MARCO: "L’ANALISI DELLA LEGGE CAPITALISTICA DELLA POPOLAZIONE IN KARL MARX E IL “GOVERNO” DEI FLUSSI MIGRATORI" - In seguito pubblicheremo altri paragrafi.

L'importanza di questa analisi per la lotta dei proletari sta nelle indicazioni finali di questo articolo: "...l’unione tra occupati e disoccupati e di conseguenza anche tra migranti e residenti, ponendo così fine a quella concorrenza tra tutti loro, che è tanto indispensabile all’accumulazione del capitale". 

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5. I flussi migratori contemporanei entro la legge della popolazione specifica al modo di produzione capitalistico, ossia della formazione della sovrappopolazione relativa

Secondo il Dipartimento per gli affari economici e sociali dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, tra il 2000 e il 2015 i migranti su tutto il pianeta sono cresciuti da 173 milioni a 243,7 milioni. Nel 2015 essi hanno rappresentato il 3,3% della popolazione mondiale rispetto al 2,9% del 1990. Questi dati potrebbero non tenere «adeguatamente conto dei movimenti degli immigrati “senza documenti”», i quali costituirebbero il 10-15% dei flussi internazionali totali, secondo le stime dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni. Sempre «nel 2015, su 244 milioni di migranti nel mondo, il 43% è nato in Asia, il 25% in Europa, il 15% in America latina e Caraibi […], il 14% arriva