giovedì 1 febbraio 2018

pc 1 febbraio - "Anche l’operaio vuole il figlio dottore..." - Ma i padroni, sì, che hanno le idee chiare: i figli devono fare gli operai…

Tutte le discussioni attorno alla questione dell’alternanza scuola-lavoro, sulla cui necessità assoluta insistono sia il governo che i padroni e che in qualche modo, così come viene posta, tenta di coprire maldestramente la necessità dei capitalisti di avere manodopera a basso costo, quasi nullo, ma ben qualificata, sono state superate dalle affermazioni del presidente degli industriali di Cuneo, Mauro Gola, in una lettera inviata ai genitori che devono iscrivere i figli alle superiori.
Questi genitori, dice il padrone, devono fare una scelta: “che spesso viene fatta dando più importanza ad aspetti emotivi e ideali, piuttosto che all'esame obiettivo della realtà.”
(http://www.huffingtonpost.it/2018/01/30/la-lettera-degli-industriali-agli-studenti-cari-ragazzi-fate-gli-operai_a_23347874/)

E per il presidente degli industriali l’unica realtà a cui i giovani devono fare riferimento è quella della fabbrica, anzi delle fabbriche del cuneese, per cui “la cosa più giusta da fare” è “capire quali sono le figure che le nostre aziende hanno intenzione di assumere nei prossimi anni e intraprendere un percorso di studi che sbocchi in quel tipo di professionalità.”

Ed è preciso il nostro padrone: “Nel 2017 le aziende cuneesi nel loro complesso, presi in considerazione industria, artigianato, commercio, agricoltura e servizi, hanno dichiarato di assumere circa 40.000 nuovi lavoratori.” Che queste “dichiarazioni” alla fine non si concretizzano per il presidente è un altro paio di maniche, così come lo sono la crisi economica mondiale, la concorrenza tra i capitalisti, le aberranti condizioni di salute e sicurezza degli operai…

“Di questi - continua - il 38% sono operai specializzati, il 36% tecnici specializzati nei servizi alle aziende, il 30% addetti agli impianti e ai macchinari. Il resto, marginale, sono gli altri ruoli aziendali, che sebbene fondamentali ed irrinunciabili, occuperanno poche unità.” E questi inviti, che più che altro sembrano dei ricatti, sono considerati addirittura un dovere: “Il nostro dovere è quello di evidenziarvi questa realtà. Perché queste sono le persone che troveranno subito lavoro una volta terminato il periodo di studi.”

Sapendo che qualche obiezione a questa “visione del mondo” potrebbe venir fuori il padrone cuneese mette le mani avanti su questo “atteggiamento”: “Un atteggiamento che potrete definire squisitamente razionale”… certo, è abbastanza razionale per fare profitti per di più con manodopera che non vi costa nemmeno un centesimo in formazione!

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