Alle ore 13 di domenica 28 gennaio si è concluso lo sciopero dei
ferrovieri del gruppo Fsi e Trenord, indetto dalle 9.00 alle 13.00
dall’Unione Sindacale di Base dopo il grave incidente ferroviario di
giovedì a Pioltello.
Uno sciopero difficile, contrastato in modi e maniere diverse, inseguito da sussurri e grida nelle poche ore che ne hanno preceduto l’effettuazione e che molto hanno ostacolato la sua effettuazione e la diffusione verso i lavoratori.
Uno scenario ormai consueto ma a cui non vogliamo e non dobbiamo rassegnarci; i lacci e lacciuoli in cui si cerca in ogni modo di intrappolare il dissenso oggi hanno trovato comunque una risposta. Doveva essere uno sciopero immediato e questo è stato nonostante i tentativi di interporre norme e codici sempre cangianti.
Se è stato uno sciopero laborioso e sofferto non potrà mai eguagliare il dolore e le sofferenze di chi non ha fatto ritorno a casa e di chi ha aspettato invano il momento di poter incontrare i propri cari al termine di una qualsiasi giornata di lavoro.
da contropiano
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Manifesto dello slai cobas per il sindacato di classe - Bg/Mi e della Rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul territorio
Uno sciopero difficile, contrastato in modi e maniere diverse, inseguito da sussurri e grida nelle poche ore che ne hanno preceduto l’effettuazione e che molto hanno ostacolato la sua effettuazione e la diffusione verso i lavoratori.
Uno scenario ormai consueto ma a cui non vogliamo e non dobbiamo rassegnarci; i lacci e lacciuoli in cui si cerca in ogni modo di intrappolare il dissenso oggi hanno trovato comunque una risposta. Doveva essere uno sciopero immediato e questo è stato nonostante i tentativi di interporre norme e codici sempre cangianti.
Se è stato uno sciopero laborioso e sofferto non potrà mai eguagliare il dolore e le sofferenze di chi non ha fatto ritorno a casa e di chi ha aspettato invano il momento di poter incontrare i propri cari al termine di una qualsiasi giornata di lavoro.
da contropiano
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Manifesto dello slai cobas per il sindacato di classe - Bg/Mi e della Rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul territorio
Morti
sul lavoro, morti per un deragliamento del treno
sono
sempre i lavoratori e le lavoratrici a morire
É QUESTO SISTEMA FONDATO SUL PROFITTO A CUI NON INTERESSA NIENTE DELLA VITA E SICUREZZA DEI LAVORATORI E PENDOLARI.
Non
si può continuare a morire IN FABBRICA PERCHÉ PER I PADRONI GLI
OPERAI SONO MERCE DA CONSUMARE, SENZA VINCOLI MORALI NE LIMITI.
Schiacciati in un macchinario o sotto il carico di una gru.
Corrosi da sostanze tossiche e nocive, o consumati ‘lentamente’
alla catena. Con ritmi sempre più veloci, per la massima produzione
con meno operai possibili. La sicurezza come una spesa da ridurre,
formazione inadeguata, precarietà, assenza di controlli fanno il
resto.Non si può continuare a morire perchè deraglia un treno a Pioltello NON È UN stato un INCIDENTE: È MANCANZA DI MANUTENZIONE AI BINARI.
In questi anni stato e governo, regioni e istituzioni con la politica della privatizzazione hanno smantellato gli organici e la manutenzione per fare cassa. Hanno concentrato gli investimenti di milioni di euro sull'alta velocità a vantaggio dei padroni, dei nuovi padroni dei treni.
LO
STATO DEI PADRONI, LA SUA COMMISSIONE hanno perfino agito PER
IMPEDIRE LO SCIOPERO PER LA SICUREZZA DEI FERROVIERI DOPO IL DISASTRO
DI PIOLTELLO, ma non ci sono riusciti!
Ma
serve uno sciopero generale e non solo dei ferrovieri, ma di tutti i
lavoratori e i pendolari che rischiano la vita con una forte
manifestazione a Pioltello o alla Regione, per la sicurezza,
La
RETE NAZIONALE PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUI POSTI DI LAVORO e sul
territorio invita tutti a mobilitarsi insieme.
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