sabato 9 ottobre 2021

Politica proletaria - Il governo e le sue incertezze alimentano i fasci NO vax che organizzano, impunemente aiutati da polizia e mass media, manifestazioni reazionarie - L'unico referente politico è il fascio/razzismo/populismo Salvini/Meloni

Il governo Draghi e la conciliazione con Salvini Meloni favorisce la protesta fascista NOVAX, con provvedimenti assolutamente  insufficienti - vedi green pass.

La polizia lascia campo libero allo squadrismo fascista a Roma.

L'attacco squadrista alla sede CGIL su questo tema è un attacco antisindacale, antioperaio e antipopolare.

proletari comunisti ha da sempre indicato la natura reazionaria della protesta NOVAX e di ogni posizione comunque motivata del rifiuto della vaccinazione e delle misure a protezione dalla pandemia. 

Per proletari comunisti le manifestazioni vanno vietate e represse, la propaganda NOVAX in internet fondata su fake news va chiusa. Massima condanna per le TV strumento di amplificazione e legittimazione dei NOVAX - I gruppi fascisti nazisti espliciti o impliciti che le organizzano devono essere colpiti e messi in condizioni di non nuocere.

Va criticata ogni ambiguità su questo, presente nel movimento sindacale confederale e di base 

Noi siamo per la vaccinazione obbligatoria e perchè sui posti di lavoro non si possa stare se si rifiuta la vaccinazione e si mette a rischio la salute degli altri lavoratori. 

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Green Pass, protestano in 10 mila. Scontri e cariche contro la polizia. Forza Nuova: "Stasera ci prendiamo Roma

Fumogeni, bandiere tricolori e saluti romani, il corteo partito da piazza del Popolo diretto a palazzo Chigi. Cgil attaccata. Scene di guerriglia urbana e tensione altissima all'ultima manifestazione.

Lotta di classe internazionale - Turchia: lotta per il lavoro nelle fabbriche tessili - dal sito dei compagni del TKP/ML

Turchia: Lotta per l'occupazione nella fabbrica tessile


A Urfa, nel sud-est della Turchia, il produttore tessile "Uğur Textile" ha licenziato 300 lavoratori da una fabbrica in una volta sola, usando la loro sindacalizzazione come pretesto. In risposta, i lavoratori hanno tenuto un picchetto fuori dai cancelli della fabbrica questa mattina per tornare al lavoro da sindacalizzati.

I rappresentanti dell'azienda, sotto pressione, hanno poi annunciato colloqui con la "DİSK" (Confederazione dei sindacati rivoluzionari dei lavoratori della Turchia), ma hanno comunque permesso che il picchetto fosse molestato da soldati e gendarmi. Un rappresentante del DİSK ha dichiarato:

"Come parte della nostra lotta di tre giorni contro l'antisindacalismo e il massacro dei lavoratori, siamo usciti dalla fabbrica questa mattina per iniziare un'azione di picchetto. Di nuovo abbiamo visto barrivate di soldati e gendarmeria di fronte a noi. Abbiamo appreso che il governatore di Urfa ha ordinato di non avvicinarsi alla fabbrica tessile Uğur. Dieci volontari che hanno partecipato al picchetto hanno detto che non avrebbero nemmeno lasciato che i nostri amici aspettassero fuori dalla fabbrica. In altre parole, volevano persino impedire il picchetto, che è il nostro diritto democratico e costituzionale, solo perché il capo della fabbrica è scomodo. Ma noi, insieme ai nostri compagni di lavoro, abbiamo dichiarato che non lasceremo la fabbrica, non importa cosa, non importa quanti carri armati e veicoli corazzati vengano portati anche dai gendarmi e dalle truppe di guardia ..."

I licenziamenti di massa dei lavoratori in Turchia sono il risultato della crisi di sovrapproduzione dell'imperialismo, e l'esempio della fabbrica tessile Uğur, che produce i suoi beni principalmente per il mercato "centroeuropeo", mostra come la crisi degli imperialisti si sposti sulle nazioni oppresse. Anche il fatto che l'organizzazione sindacale sia l'unica ragione dei 300 licenziamenti non è realmente credibile


.Turkey: Struggle for employment in textile factory

venerdì 8 ottobre 2021

Femminismo proletario rivoluzionario - Donne in lotta contro le leggi antiaborto negli USA

Le donne protestano contro le leggi anti-aborto e le cliniche abortiste false

Di Rachel Foster

Molte persone in tutto il paese questa settimana, tra cui un gran numero di donne, hanno protestato in difesa del diritto all'aborto e in opposizione alle leggi anti-aborto avanzate in molti stati. Mentre la maggior parte di queste azioni sono state organizzate dal Partito Democratico imperialista e dalle organizzazioni non governative liberali che sfilano sotto la bandiera della "Marcia delle donne", che promuovono il riformismo e l'elettoralismo, piccole azioni a Pittsburgh e Kansas City sono andate oltre il legalismo e il pacifismo pretese dalla classe dominante.

A Kansas City, nel Missouri, diverse centinaia di persone hanno partecipato a una manifestazione per la giustizia sull’aborto a Mill Creek Park sabato scorso come parte della Marcia nazionale delle donne.

Il Missouri ha approvato un divieto di aborto dopo le otto settimane nel 2019, che è attualmente contestato in tribunale, e un nuovo progetto di divieto per le sei settimane è attualmente in fase di avanzamento. I servizi dedicati all’aborto sono già inaccessibili alla maggior parte delle donne nel Missouri, con l'unico centro aperto a St. Louis.

Attivisti locali, rappresentanti locali e legislatori all'interno del governo hanno tenuto discorsi, ma quando i numerosi discorsi sono finiti, il numero dei presenti si era ridotto a circa 100. Anche se la marcia è iniziata sul marciapiede con poca energia, quando diversi manifestanti con cartelli sono scesi in strada e hanno incoraggiato la folla a seguirli, l'energia della marcia è salita e la massa è scesa in strada.

Manifestanti  occupano l'incrocio alla Marcia delle donne a Kansas City

Mentre la marcia stava volgendo al termine, diversi partecipanti hanno chiamato la folla per bloccare l'incrocio di fronte al Mill Creek Park. Quando questo è accaduto, un uomo in un furgone verde ha suonato il clacson e si è spinto tra la folla con la sua auto. Poi ha fatto marcia indietro e sembrava sul punto di accelerare quando la folla ha reagito contro la sua intimidazione.

Nel centro di Pittsburgh sabato, diverse centinaia di persone hanno partecipato a un'altra Marcia delle donne per il diritto all'aborto. Un divieto di aborto entro le sei settimane è stato proposto in Pennsylvania.

Mentre la folla è diventata disattenta durante i discorsi dei leader affiliati al Partito Democratico, tra cui il deputato locale Mike Doyle, ha espresso la sua energia e rabbia una volta che la marcia è scesa nelle strade.

Diversi manifestanti hanno affrontato verbalmente e fisicamente un reazionario che si è inimicato la folla gridando teorie cospirative anti-aborto. I manifestanti lo hanno circondato, urlando e spingendolo. Un partecipante ha osservato: "Laggiù i politici dicono le stesse cose che dicono sempre, non è così interessante. Questo è ciò che è importante, ciò che mi piace vedere. Donne che agiscono e lo affrontano".

Dopo la fine della marcia ufficiale, alcune decine dei partecipanti più combattivi sono stati guidati da donne attiviste per continuare la marcia senza permessi o scorta della polizia. Un'attivista rivoluzionaria ha collegato la lotta per il diritto all'aborto alla lotta generale per l'emancipazione delle donne e la rivoluzione socialista e ha guidato la folla negli slogan "Una soluzione, rivoluzione!" e "Le donne lavoratrici danno loro l'inferno, è giusto ribellarsi!"

manifestanti continuano a marciare senza permesso o scorta della polizia a Pittsburgh

Il mercoledì precedente un gruppo di studenti dell'Università di Pittsburgh e attivisti locali ha protestato contro il centro per le crisi di gravidanza del Women's Choice Network (Rete per la scelta delle donne), che stava presentando una iniziativa sulla salute nel campus. La protesta si è svolta attraverso un incrocio trafficato dove si svolgeva l’iniziativa.

I Centri di crisi della gravidanza come il Women's Choice Network sono generalmente finanziati da organizzazioni religiose fondamentaliste e non sono autorizzati dal punto di vista medico. Si presentano come cliniche per l'aborto e centri di risorse per la gravidanza al fine di ingannare le donne e distoglierle dall'accesso ai servizi per l’aborto.

I manifestanti hanno tenuto uno striscione con la scritta "Le false cliniche per l’aborto sono un attacco alle donne che lavorano" e hanno cantato: "Hey hey, ho ho, questi CPC se ne devono andare!" Un oratore ha affermato che è più facile per i CPC ottenere finanziamenti statali a Pittsburgh che per le cliniche abortiste reali, e ha collegato la lotta contro i CPC alla lotta contro le leggi anti-aborto. Un altro ha sostenuto che il diritto all'aborto non è solo un problema delle donne, ma che riguarda le comunità della classe operaia nel loro complesso. Dopo la fine della protesta, un piccolo numero di manifestanti ha affrontato il Centro direttamente sui banchi dell’iniziativa sulla salute.




Sindacalismo di classe - Incendio al petrolchimico di Brindisi: gravi due operai dell'appalto - La vita operaia continuamente a rischio per il profitto dei padroni

Lo Slai cobas per il sindacato di classe di Taranto fa appello ai lavoratori allo sciopero in ogni fabbrica e allo sciopero generale dell'11 ottobre  - che in Puglia prevede una manifestazione di tipo regionale a Taranto ore 9 ple Arsenale - info contatti/adesioni slaicobasta@gmail.com

Grave incidente sul lavoro nel pomeriggio all’interno del Petrolchimico di Brindisi: due operai di una ditta appaltatrice sono rimasti feriti in seguito a un principio di incendio, riportando delle ustioni di primo e secondo grado sul 50% del corpo. Entrambi sono stati soccorsi dal personale del Servizio 118 e trasportati all’ospedale Perrino di Brindisi. Una volta al Pronto soccorso sono stati quindi ricoverati nel Centro Grandi Ustionati, in prognosi riservata. Sul posto sono accorsi anche gli inquirenti e il personale dello Spesal, per un primo sopralluogo utile a comprendere la dinamica dell’incidente. L’area è stata messa in sicurezza dalla squadra dei vigili del fuoco presente all’interno del Petrolchimico. L’incidente si sarebbe verificato nel primo pomeriggio, poco dopo le 15. L’incidente è avvenuto a pochi giorni dalla morte di un operaio edile a Mesagne e nelle stesse ore in cui in prefettura veniva siglato il protocollo d’intesa per la sicurezza sui luoghi di lavoro.  

Critica proletaria - La pandemia continua a dilagare nel mondo e si trasforma in strage - La vaccinazione obbligatoria assolutamente necessaria ma non sufficiente

I governi della borghesia al servizio di padroni e commercianti non sono in grado di fronteggiarla e non sono in grado di realizzare la vaccinazione di massa obbligatoria nel mondo.

l record di morti in Russia, la Romania con le terapie intensive piene: la quarta ondata di Covid colpisce i Paesi col minor numero di vaccinati

La quarta ondata sta travolgendo diversi Paesi dell'Est, ad iniziare da Mosca, dove anche il Cremlino ammette la preoccupazione per un numero di cittadini con 2 dosi che non arriva al 30%. La Bulgaria è il Paese meno immunizzato d'Europa e ha registrato oltre 2mila morti da inizio settembre. A Bucarest il governo è caduto per la fallimentare gestione della pandemia e anche nei Paesi Baltici la situazione si sta deteriorando. Il confronto con l'Italia mostra in proporzione un numero di contagi anche quadruplo e un numero di morti fino a 10 volte più alto.

Sindacalismo di classe - Contro ogni presenza di gruppi novax e netta critica alle posizioni confuse e ambigue travestite da 'no green pass', nello sciopero dell'11 ottobre

Governo e padroni continuano a giocare con la pelle dei lavoratori alimentando un clima di disinformazione, confusione e lasciando spazio al negazionismo.

Usare il GREEN PASS per risolvere i problemi nei posti di lavoro e non assumersi la responsabilità della vaccinazione obbligatoria dà spazio alle “incazzature” e lascia aperta la porta ai negazionisti e fascisti che giocano sulle paure e le insicurezze di lavoratori e masse popolari.

Non si vuole parlare di salute pubblica e, quindi di vaccinazione obbligatoria; i lavoratori che hanno scelto di vaccinarsi, sono la maggioranza, ma la loro voce non si sente, mentre i no vax/no green pass urlano, strepitano, fanno manifestazioni, diffondono paure e bugie., sostenuti da gruppetti anarchici e coperti da posizioni ambigue di pezzi del sindacalismo di base - vedi lo stesso SI COBAS.

Lo Slai cobas per il sindacato di classe in questo è voce coerente e classista e questa voce deve essere forte e chiara nello sciopero generale e nelle lotte dei lavoratori.

Bisogna quindi ovunque portare chiarezza

  • perché è necessario l’obbligo vaccinale e non misure ambigue

  • la vera lotta si deve fare perché vengano eliminati i brevetti sui vaccini per una reale salute pubblica

  • Interi continenti, come l’Africa, l’India hanno la maggioranza della popolazione non vaccinata e questo è un problema globale perché questo fa sì che la pandemia continuerà a girare

  • ogni posizione no vax alimenta solo l'estrema destra reazionaria e inserisce e copre nelle file dei lavoratori e delle masse popolari le idee e posizioni dell'estrema destra.

No n siamo usciti dalla pandemia e la crisi economica continua inesorabile a scaricare i costi sui lavoratori e masse popolari, l’aumento stratosferico delle bollette di luce e gas sono lì a dimostrarlo, come il peggioramento delle condizioni di lavoro e dei salari.

Facciamo sentire la nostra voce e diciamo chiaro che i “no vax”, “no green pass” etc. deviano dai veri obiettivi di lotta che gli operai, i lavoratori, le masse popolari devono avere oggi e coprono i settori più confusi arretrati, individualisti dei lavoratori e quindi sono posizioni antioperaie e antipopolari

Slai cobas per il sindacato di classe - Milano/Bergamo

Internazionalismo - India, il regime reazionario prepara un piano militare per schiacciare la guerra di popolo guidata dai maoisti

Appello del PCI maoista a sviluppare una grande campagna di denuncia e solidarietà internazionalista - info contatti materiali - csgpindia@gmail.com

Il 26 settembre, il ministro dell'Interno indiano ha tenuto una riunione con i primi ministri dei 10 stati dove c’è il movimento maoista e i capi della polizia a Nuova Delhi. All'incontro hanno partecipato anche il vice ministro dell'Interno Nityanand Roy, il segretario all'Interno Ajay Kumar Balla e il direttore dell'Intelligence Bureau Arvind Kumar, insieme ad altri ministri del governo centrale. Il ministro dell'Interno, in nome dello sviluppo, avrebbe ordinato di dedicare un anno alla questione dei maoisti per eliminarli completamente. Preparò un nuovo e dettagliato piano militare per eliminarli entro i tempi stabiliti. Ha promesso di fornire enormi fondi e forze aggiuntive agli stati colpiti in base alle loro esigenze. Il nostro ufficio regionale centrale (Andhra Pradesh, Telangana, Odisha, Chattisgarh e Maharashtra) ha fatto appello a sconfiggere questa feroce campagna controrivoluzionaria sotto la guida del PLGA.

Questa volta, il ministro dell'Interno ha lasciato da parte il consigliere per la sicurezza nazionale che ha pianificato la precedente operazione militare Prahaar che ha avuto luogo nel novembre 2020 e nel giugno 2021 e che fu completamente sconfitta dalla guerra popolare. Lo Stato e le forze centrali hanno subito pesanti perdite in quella campagna. Secondo l'ultimo rapporto del DKSMC (Dandakaranya Special Military Commission-Commissione Militare Speciale del Dandakaranya), sotto la guida del PLGA, le masse rivoluzionarie e la milizia popolare hanno eliminato almeno 90 poliziotti e feriti 269.

A causa del fallimento in quegli 8 mesi di missione, ora il Ministro dell'Interno si è assunto personalmente la responsabilità e ha preparato un nuovo e più ambizioso piano di operazioni con il pretesto dello sviluppo e gli ha dato colore politico. Ha messo da parte tutti i problemi del popolo e preparato un piano militare con un grande budget per sradicare i maoisti. La classe dominante indiana sta affrontando una profonda crisi finanziaria e politica.

Le masse lavoratrici stanno combattendo contro le politiche anti-popolari del governo centrale. Le classi dominanti sanno molto bene che non hanno alcuna possibilità di attuare le loro politiche anti-popolo senza eliminare i maoisti. Ecco perché sono stati a lungo riconosciuti come la più grande minaccia alla sicurezza interna. Hanno a lungo condotto incessantemente operazioni militari contro di loro, ma il popolo eroico sta combattendo sotto la coraggiosa guida del PLGA.

Ecco, perché, al momento, la nostra organizzazione chiede a tutti i pro-rivoluzionari di sostenere fermamente il PCI (maoista) per sconfiggere la nuova e più grande operazione militare e salvare la rivoluzione indiana. Invita inoltre gli amici della rivoluzione indiana all'estero a costruire un forte movimento di solidarietà a sostegno della guerra del popolo indiano.


Saluti rivoluzionari

Pratap

Speaper,

Ufficio Regionale Centrale,

CPI (Maoista)

Internazionalismo - Il regime sionista imperialista israeliano si tinge di 'green' contro il popolo palestinese

 Il "sionismo verde" seppellisce la memoria palestinese utilizzando la forestazione

Sami Erchoff *| insidearabia.com
Traduzione a cura di Associazione di Amicizia Italo-Palestinese

02/10/2021

Gli alberi vengono bruciati dagli incendi nelle montagne di Gerusalemme, il 17 agosto 2021. Gli incendi hanno rivelato la presenza di antiche terrazze agricole palestinesi, risalenti al 13° secolo. (Foto AP/Ariel Schalit)

Gli alberi vengono bruciati dagli incendi nelle montagne di Gerusalemme, il 17 agosto 2021. Gli incendi hanno rivelato la presenza di antiche terrazze agricole palestinesi, risalenti al 13° secolo. (Foto AP/Ariel Schalit)

Israele si vanta di essere una democrazia verde, quando in realtà ha utilizzato le campagne di rimboschimento per espropriare i palestinesi e rubare la loro terra. In questo contesto, piantare alberi è stato un modo per cancellare la presenza palestinese e nascondere i villaggi evacuati  con la forza durante la Nakba.

Ad agosto, un incendio ha devastato le colline a ovest di Gerusalemme, costringendo oltre 2.000 coloni a evacuare le loro case. Descritto come uno dei peggiori incendi nella storia dello Stato sionista, ha devastato 2.000 ettari di foresta e ci sono voluti tre giorni per contenerlo.

Mentre i media israeliani lamentavano all'unanimità questo apparente disastro ecologico, gli incendi hanno rivelato un tesoro inaspettato: antichi terrazzamenti agricoli palestinesi, risalenti al 13° secolo, che erano stati utilizzati fino all'arrivo dei sionisti. La piantumazione della foresta era servita per nascondere le rovine di villaggi e coltivazioni palestinesi, alimentando il mito di una terra senza persone. Un mito che il fuoco purificatore ha completamente sfatato.

Il "sionismo verde" serve la colonizzazione israeliana
Per anni Israele ha cercato di definirsi una "democrazia verde", interessata alla biodiversità e alla

Fronte unito - 11 ottobre: studenti in piazza. Sciopero generale!

Fronte della Gioventù Comunista (FGC) | gioventucomunista.it

22/09/2021

Questo 13 settembre l'anno scolastico si è aperto in condizioni critiche: milioni di giovani sono rientrati nelle stesse classi pollaio che tra il 2020 e il 2021 avevano causato circa 216.000 contagi tra gli studenti. Il ministro Bianchi ha recentemente affermato che "solo il 3% delle classi è sovraffollata", ma la realtà che gli milioni di studenti vivono in classe e sui mezzi pubblici è ben diversa. La mancanza di interventi strutturali per garantire il distanziamento nelle classi e sui trasporti pubblici, dato che il rientro è al 100% in presenza, rischia di portare un nuovo aumento dei contagi.

Il sovraffollamento di aule e mezzi pubblici ha già portato a diverse classi in quarantena in tutto il paese. La salute degli studenti viene nuovamente messa a rischio perché il governo Draghi, come i precedenti, non ha mosso un dito per ampliare gli spazi scolastici. Il pericolo di un nuovo ritorno in DaD resta attuale, portando con sé un peggioramento della didattica oltre alla totale cancellazione

Ideologia proletaria - Un nuovo libro su Norman Bethune "Il bisturi e la spada"

Ricordando Norman Bethune

È stata una buona idea quella della Red Star Press di ripubblicare quest’anno Il bisturi e la spada, testo di reperibilità ormai difficile in traduzione italiana. (pag. 341, €25).

Il libro è una dettagliata biografia del famoso medico canadese Norman Bethune (1890-1939), che mise il suo sapere di affermato chirurgo prima al servizio delle classi popolari del Canada e in seguito dei combattenti repubblicani in Spagna e comunisti in Cina. Dopo la sua morte, nel 1939, Mao Ze Dong gli dedicò l’ appassionato ricordo In memoria di Norman Bethune.

Il libro è opera del giornalista Ted Allan, che di Bethune fu compagno nel Partito Comunista

giovedì 7 ottobre 2021

Femminismo proletario rivoluzionario - Luana - Come non chiamarlo assassinio?

Dalla Procura di Prato:

"Sicurezza aggirata per aumentare la velocità della tessitura"; accertata la rimozione delle sicurezze sull’orditoio killer, dolosamente manomesso per ottenere l’8% di produzione in più".
Impediamo con l'unità, l'organizzazione e la lotta delle lavoratrici che le nostre vite vengano spazzate via per un pugno di profitti in più!

Dopo lo sciopero generale dell'11 ottobre, assemblea nazionale donne/lavoratrici il 14 ottobre alle ore 18 - per via telematica - tra breve comunicheremo il link per collegarci. 

Politica proletaria - L'elettoralismo genera solo mostri e disperde le energie proletarie e popolari - Torino: il 'candidato sindaco' sostenuto da Potere al popolo, sostiene il centrosinistra/PD che ha un programma, fotocopia del centrodestra

 L'articolo bla-bla-bla di potere al popolo di Torino

Spiace constatare che il prof Angelo D’Orsi non l’abbia capito: di meno peggio si muore

Le dichiarazioni di Angelo d’Orsi, candidato Sindaco di Torino, pubblicate questa mattina su La Stampa sono inaccettabili, spiacciono non solo perché evidenziano la sua piena adesione alla logica ormai esausta del “meno peggio” e del “voto utile”, ma anche e soprattutto perché sono il tradimento completo dei presupposti della coalizione che lo ha scelto come proprio candidato sindaco e che noi consideravamo imprescindibili per un percorso comune.

Nei mesi di discussioni e incontri fatti prima della costituzione della coalizione una delle basi fondamentali, presa con impegno scritto, era quello di rifiutare la logica del voto utile e di non dare indicazioni di voto al ballottaggio.

Ci aspettavamo maggiore serietà dal professore e che non si rimangiasse in neanche 48 ore ogni

Imperialismo - Un articolo dei compagni francesi su AUKUS e le contraddizioni USA/ Francia

AUKUS : Les USA écartent l’impérialisme français et divisent davantage les impérialistes

Le 15 septembre 2021, l’alliance impérialiste anglo-américaine s’est renforcée avec l’annonce du pacte de défense AUKUS. Le Royaume-Uni et l’Australie ont signé le pacte avec la première superpuissance impérialiste mondiale, les États-Unis, afin de renforcer leurs propres situations internationales. Pour les

Editoriale - Elezioni, situazione politica, compiti e azione dei comunisti

Il risultato principale di queste elezioni è il massiccio e inequivocabile astensionismo di massa che ha raggiunto oltre il 50% in tutte le grandi città in cui si è votato. I dati indicano che sono state le periferie, in cui già da tempo vi era un forte astensionismo, che in questa occasione hanno ulteriormente incrementato la loro non partecipazione al voto. Si tratta, quindi, fondamentalmente delle masse proletarie. E' un dato obiettivamente positivo perchè significa che è caduto completamente l'inganno populista del M5S e che questo non è stato recuperato dall'asse fascio-razzista-populista Salvini/Meloni.
Questo dato per noi comunisti, però, non è sufficiente ne ci fa gridare vittoria, perchè resta chiaro che la non partecipazione o il rifiuto del voto non va oltre un dato statistico, perchè nessun altro dato - questo non virtuale, non elettorale - ci permette di parlare di periferie in rivolta, riorganizzazione proletaria e popolare delle lotte sui bisogni, dentro la crisi e la pandemia che ha peggiorato le condizioni di vita e di lavoro, ha abbassato ulteriormente salari e redditi, ha esteso la mancanza di servizi sociali, e chiaramente ha mantenuto l'emergenza sanità e scuola. 
Per i comunisti dimostra soltanto che quello che ci serve è la lotta non il voto e che questo deve rimanere l'asse centrale del lavoro di massa. 

Si sbaglierebbe però a concentrare tutta l'attenzione su questo.

La questione politica, della rappresentanza politica è il problema principale nei settori operai e proletari che pure lottano, sia pure in una situazione a macchia di leopardo che vede lotte significative nella logistica, in alcune fabbriche - con il particolare della lotta della Gkn -, in alcuni settori dei lavoratori precari, a cui vanno aggiunti i fermenti nelle scuole e nelle realtà territoriali ben delimitate, dai Disoccupati di Napoli, al Movimento No Tav, ecc. 

Qui le lotte vanno intensificate ed estese, resistendo alla repressione e alle manovre e linee riformiste che le influenzano, ma siamo ben lontani dall'emergere di realtà d'avanguardia che si diano un'effettiva prospettiva politica che, al di là delle fumisterie, si chiama: ricostruzione del Partito della classe, fronte unito proletario e popolare, forza militante per fronteggiare la repressione e per trasformare il conflitto sociale in guerra di classe, scontro con lo Stato borghese, costruzione dell'alternativa di potere al potere della borghesia. 

Per proletari comunisti questo è il problema. Le forze che si presentano alle elezioni nel campo della sinistra, fuori dal Pd, non sono la soluzione ma parte del problema, sono energie sprecate e non recuperate alla lotta rivoluzionaria. 

Chiaramente nel campo lasciato libero dai proletari con la grande voce afona dell'astensionismo i partiti della borghesia ci sguazzano e marciano come un carro armato per realizzare i piani dei padroni.

Il fronte unico dei padroni, compattato intorno a Draghi, appare poco sensibile alle convulsioni dei partiti della maggioranza governativa; questo spinge Draghi a non tenerne conto e ad incassare a suo favore il risultato elettorale andando avanti lungo il piano di governo.

Prende peso, anche questo fuori dalla contesa elettorale, il 'Patto per l'Italia' di padroni/governo/sindacati, così come il ruolo militarista e imperialista che l'Italia si trova e vuole svolgere nella contesa mondiale interimperialista, sempre più caratterizzata dell'acutizzazione di contraddizioni e da venti di guerra, vedi in particolare nel pacifico.

Il risultato elettorale premia il PD come forza di governo e pretoriana del governo Draghi, ma nello stesso tempo vede l'ulteriore disfacimento del M5S, la cui rappresentanza parlamentare e peso nel governo non corrisponde più alla geografia elettorale del paese. 
L'altro polo della coalizione di Draghi e dell'arco parlamentare appare in crisi, contraddizione, anche se non è vero che sia stato ridimensionato nei numeri, al calo delle Lega corrisponde la crescita di Fratelli d'Italia e la palude centrista del centro destra e del centro sinistra costituisce comunque un'area politica determinante per qualsiasi maggioranza di governo. 
Dal punto di vista dei proletari e delle masse popolari, quindi, nulla di nuovo sotto il sole. 

Al fronte unico dei padroni bisogna contrapporre il fronte unico di classe.
Lo sciopero generale nazionale dell'11 ottobre è sicuramente parte di questa battaglia, in questo senso è importante. Estendere la partecipazione allo sciopero, costruire l'unità sindacale di classe, unire alla lotta proletaria di fabbrica, logistica, tutte le lotte dei lavoratori e lavoratrici, unire lavoratori e studenti, attrarre a questa lotta i settori della società e dei movimenti di lotta che siano fuori e contro partito parlamentari e sindacati confederali. 

Non siamo fuori dal "lungo inverno", ne appare ancora all'orizzonte un nuovo "autunno caldo"; ma questa resta la parola d'ordine importante di noi comunisti, la linea di azione e di condotta, il piano e il programma in questo mesi.  

Verso lo sciopero generale - DALLE FABBRICHE: DALL'11 OTTOBRE UN PERCORSO DI UNITA' DI LOTTA

 DAGLI OPERAI DELLA GKN -FIRENZE
"Parteciperemo allo sciopero generale del sindacalismo di base dell’11 ottobre. Questa del resto per noi non è una novità. I lavoratori Gkn hanno sempre aderito a scioperi, anche quando non convocati dalle proprie organizzazioni sindacali di appartenenza. Attraverseremo quella piazza mantenendo le nostre critiche verso le modalità con cui si è giunti a questo sciopero, ma convinti altrettanto che sia un generoso tentativo di risvegliare la mobilitazione nel paese. L’11 ottobre ha senso non come una tappa in sé, ma come parte di un percorso verso uno sciopero generale e generalizzato nel paese". (dal documento del 5.10.21)

 DAI LAVORATORI E DELEGATI DELLA PIAGGIO




 DAGLI OPERAI E OPERAIE DELLA 
TESSITURA ALBINI (Mottola/TA)
Dal gruppo di operai e operaie che si stanno riorganizzando in alternativa ai sindacati confederali, in rapporto con lo Slai cobas sc, partecipazione allo sciopero e al corteo a Taranto, portando la forte denuncia contro i licenziamenti di 118 operai, la delocalizzazione della Multinazionale. 


 DAGLI OPERAI EX ILVA/ACCIAIERIE D'ITALIA Taranto

Ieri volantinaggio, comizi alle portinerie A e D dell'ex Ilva, con la presenza insieme dello Slai cobas, degli studenti del Fronte della gioventù comunista e di lavoratori della "Casa occupata" di città vecchia.

Molte discussioni con gruppi di operai che hanno manifestato interesse verso lo sciopero generale dell'11 ottobre e la manifestazione, convenendo di come sia necessaria una ripresa della lotta, e denunciando che la linea dei sindacati confederali di Tavoli inconcludenti a Roma non sta portando a nulla, mentre in fabbrica la situazione peggiora: tanti in cassintegrazione, mentre chi sta in fabbrica lavora di più e deve fare straordinari; discriminazioni su chi viene messo in cassa e chi no; sempre meno manutenzione, e quindi più rischi di incidenti, infortuni, anche perchè buona parte di chi viene messo in cig è addetto alla manutenzione; sempre più Acciaierie d'Italia sostituisce propri lavoratori con lavoratori dell'appalto per tagliare i costi; clima di oppressione, di paura soprattutto tra i giovani, per una repressione, licenziamenti punitivi; nello stesso tempo, sindacati inesistenti tra gli operai.

L'intervento ha portato fiducia, coraggio nella lotta, nella possibilità di "cambiare le carte in tavola" e che gli operai possono pesare - portando l'informazione sulle realtà di fabbrica - in primis la Gkn di Firenze - che dimostrano che pur nelle difficoltà è possibile lottare, unirsi e pesare.      

Lotta di classe - UN RECENTE TESTO DEI LAVORATORI GKN - Informazione


Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze

Un testo lungo e necessario, approvato dall'assemblea dei lavoratori per fare il punto della situazione

1. Articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori, Contratto Nazionale, accordi interni: questi sono i testi che hanno permesso di annullare la procedura di licenziamento iniziata da Melrose-Gkn il 9 luglio.

Questi testi sono conquiste delle mobilitazioni passate. E senza l’assemblea permanente dei lavoratori, a sua volta, la vittoria dell’articolo 28 sarebbe servita a poco: l’azienda sarebbe con tutta probabilità già stata svuotata dei macchinari e ridotta a uno scheletro. Ma a sua volta l’articolo 28 ci ha dato solo tempo.

E questo tempo senza un intervento legislativo del Governo sarà sprecato. Noi non lo stiamo chiedendo o supplicando. Noi lo stiamo rivendicando. E la rivendicazione, senza mobilitazione, non è nulla. Si torna sempre lì: fuori dalla mobilitazione, non c’è salvezza.

2. Ai tavoli negoziali, a cui Melrose è stata obbligata dal Tribunale di Firenze, la proprietà si è presentata mantenendo l’azienda in liquidazione. Le motivazioni addotte per la chiusura dello stabilimento di Firenze sono aleatorie, generiche e contraddittorie. Abbiamo risposto e risponderemo in sede negoziale e non stiamo qua a riportare le nostre argomentazioni. Lo stabilimento viene chiuso sulla base di previsioni tendenziali che si realizzerebbero nel 2025. E involontariamente c’è stata la conferma che sarebbe in equilibrio nel 2022. La fretta di chiudere nasconde ragioni tutte dettate da meccanismi finanziari. Con tutta evidenza Melrose riaprirà la procedura di licenziamento appena possibile.

3. Si affacciano periodicamente le voci sull’eventuale presenza di un compratore. Invece di prestarsi a questi pettegolezzi da trattativa, i giornali raccontino come sono andate quasi tutte le precedenti

mercoledì 6 ottobre 2021

Politica proletaria - SULLA CONFERENZA "PRECOP26"

La conclusione della conferenza "PreCop26", si può dire che ancora più di altre volte, è stata un "bla, bla, bla"; «La discussione è stata estremamente costruttiva perché abbiamo avvertito l’urgenza, l’emergenza di agire prima"- ha detto Alok Sharma, presidente designato della Cop 26 - come se fosse stata scoperta ora questa "emergenza".

Le parole inutili sono aumentate proporzionalmente agli interventi di Greta e delle altre rappresentanti di Africa, Italia di "Friday for future", proporzionalmente agli incontri con Cingolani e Draghi e allo spazio dato da stampa e Tv. Le rassicurazioni e gli impegni (molto, molto futuri e astratti), fino alle parole provocatorie e stupide di Cingolani che "fuori onda" dice "ma in fondo diciamo le stesse cose... anzi, Greta è anche meno concreta...", hanno prodotto il nulla. 

E questo è ancora più osceno, perchè hanno usato le manifestazioni, gli incontri, ad usum mass media, per farsi clamore - «L’energia che è arrivata dai giovani ha galvanizzato il gruppo di ministri" - in una situazione in cui l'azione distruttiva del capitale e dell'imperialismo a livello mondiale e in ogni paese, è diventata tremenda.

Draghi è stato in questo show (l'incontro con Greta e le altre due rappresentanti di "Friday for future") il più  ipocrita - lui che qualche giorno prima era stato incoronato dai massimi rappresentanti del capitale, "il loro governo", "l'uomo della necessità" per difendere gli interessi, i profitti dei padroni.

Ma questo deve far cambiare le "carte in tavola" ai giovani, alle manifestazioni, alle iniziative di protesta.

Chi fa appello ai capi degli Stati, responsabili diretti del disastro ambientale, a smetterla, a passare dalle parole ai fatti (è stato presentato un documento, una «Dichiarazione per il futuro» che chiede il riconoscimento nel diritto internazionale del «diritto umano al clima», una carbon tax globale, il passaggio dalla fonti fossili alle fonti rinnovabili, aiuti ai Paesi poveri per la crisi climatica, una pianificazione industriale statale green) diventa, che lo voglia o no, che ne sia cosciente o no, parte del "gioco" del sistema del capitale; viene usato dal sistema del capitale per "dire di cambiare per non cambiare". 

Sindacato di classe - MANIFESTAZIONE A ROMA IL 9 OTTOBRE DELLE ASSOCIAZIONI VITTIME DEL PROFITTO

9 ottobre – in piazza a Roma

le associazioni delle vittime del profitto

MOZIONE

L’Assemblea nazionale dei lavoratori combattivi e il S.I. Cobas aderiscono alla manifestazione organizzata dal Comitato NOI, 9 OTTOBRE.

Nella Giornata Nazionale in Memoria delle vittime delle stragi industriali e ambientali (9 ottobre) le vittime del profitto scendono in piazza.

DAL VAJONT A VIAREGGIO, DALLA TORRE PILOTI AL PONTE MORANDI, DALLE STRAGI SUL LAVORO E DELL’AMIANTO ALLE TERRE DEI FUOCHI, DALLE LEGGI SU SICUREZZA E PREVENZIONE IGNORATE AI PROCESSI SENZA GIUSTIZIA E ALL’IMPUNITÀ PER I CRIMINI DELLE IMPRESE.

Con lo sblocco dei licenziamenti varato dal governo Draghi peggiorano le condizioni salariali e di vita di milioni di lavoratrici e lavoratori, proletarie e proletari. Più disoccupati, aumento della precarietà,

Verso lo sciopero generale - PALERMO: DARE VOCE ALLE LOTTE - UNIRE LE REALTA' NELLA CHIAREZZA

Ieri pomeriggio si è tenuta a Palermo, ai giardini della Zisa, la seconda assemblea in vista dello sciopero generale dell’11 ottobre, un’assemblea pubblica che mirava a dare voce alle lotte e/o alla denuncia  testimonianza sulla condizione di lavoro, non lavoro, precarietà…

L’intervento introduttivo di un delegato USB ha parlato della necessità di questa assemblea per la necessaria convergenza e solidarietà tra le lotte… se ogni sigla sindacale ha la sua lotta queste lotte però devono dialogare… l’obbiettivo è quindi quello dell’11, come un’occasione, un punto di inizio di un percorso che deve continuare

***

Tra gli interventi:

Una lavoratrice precaria dello Slai cobas sc ha parlato della lunga e resistente lotta degli assistenti igienico personale contro una pesante condizione di precarietà che si è aggravata via via, ma che in particolare si è acuita con l’emergenza pandemica in cui solo a Palermo circa 200 precari sono stati letteralmente buttati fuori dalle scuole dove si occupano degli studenti disabili, rimanendo senza lavoro e  senza ammortizzatori sociali a parte la misera cassa integrazione covid di pochissimi mesi. Un settore peraltro a maggioranza di donne che hanno subito doppiamente questa condizione con tutte le conseguenze anche nell’ambito familiare. Si è resistito e si è continuato a lottare sfidando anche divieti, restrizioni, si è continuato ad “assediare” i palazzi del potere contrastando da un lato anche la repressione, queste lavoratrici e questi lavoratori sono sotto processo, e dall’altro contrastando la becera ipocrisia della borghesia che in più occasioni si è presentata a questi precari con promesse di stampo elettorale e clientelare rimandate ogni volta al mittente. Una lotta difficile anche sul piano dei numeri in questa fase, ma tenace e determinata che ha portato però oggi a primi

martedì 5 ottobre 2021

Sindacato di classe - Verso lo sciopero generale - IL LAVORO NELLE FABBRICHE - BERGAMO

LO SCIOPERO GENERALE TRA LE OPERAIE E GLI OPERAI IN LOTTA, NELLE FABBRICHE IN RISTRUTTURAZIONE, MONTELLO E TENARIS DUE CASI ‘SCUOLA’

Alla Montello, i padrone con la complicità della Cgil sta preparando una nuova ristrutturazione da far pagare ancora alle donne, le più usurate dalle linee di selezione, quelle con l’anzianità più altra: progressiva automazione, aumento dei carichi, cig, esuberi incentivati.

Per lo Slai Cobas sc, nessuna operaia deve perdere il posto, Montello non ha mai chiuso nemmeno durante la pandemia, sulle linee ci sono le condizioni e la necessità per lavorare tutte 6 ore pagate 8, per difendere tutti i posti di lavoro, per la salute e la sicurezza delle operaie.


Tenaris Dalmine, la grande fabbrica siderurgica della bergamasca, che sta pagando il prezzo degli accordi sindacali, sulla flessibilità e quello dell’inverno 2020, in pieno blocco dei licenziamenti, per 180 esuberi in realtà arrivati ormai a 300, sostituiti parzialmente da apprendisti o precari.

Sugli impianti aumentano così i carichi individuali e il malcontento con punte di conflitto spontaneo nei vari reparti sono abbastanza diffusi.

È ancora forte il controllo confederale sulla fabbrica, che riesce a condizionare le proteste attraverso il monopolio della contrattazione o tenendole divise reparto per reparto, per farle rientrare. Esempio da manuale, l’accordo sindacale di pochi giorni fa in acciaieria, che ha chiuso il lungo ciclo di scioperi contro la diminuzione del numero degli operai nell’area del piano colata, con lo scambio organici/livelli. A parole la condivisione delle richieste, nei fatti un lavoro ai fianchi della protesta per aggregare la maggioranza necessaria alla votazione.


lunedì 4 ottobre 2021

Repressione e internazionalismo - Si estendono le adesioni alla manifestazione per la liberazione di Georges Abdallah

 info - contatti - aderioni dall'italia -srpitalia@gmail.com


campagne.unitaire.gabdallah@gmail.com

Premiers signataires : Campagne unitaire pour la libération de Georges Abdallah – Collectif pour la libération de Georges Ibrahim Abdallah (CLGIA) – ANC (Association Nationale des Communistes) - Le Parti des travailleurs de Turquie (DIP) – Le Collectif Rouge Internationaliste pour la défense des prisonniers révolutionnaires (Le CRI Rouge) - Les Amis de la Palestine contre l’impérialisme et le sionisme (Turquie) - Comité d’actions et de soutien aux luttes du peuple marocain – Comité de défense populaire de Tunisie – Comité pour le Respect des Libertés et des Droits de l’Homme en Tunisie – Secours Rouge International – Secours Rouge de Belgique – Secours Rouge arabe – L’Appel belge pour la libération de Georges Ibrahim Abdallah – Union syndicale solidaire – Collectif 65 pour la libération de Georges Abdallah – Réseau de solidarité des prisonniers palestiniens (Samidoun) – UL CGT Paris 18e – Collectif Palestine vaincra – L’Association Couserans-Palestine - Dimitri Konstantakopoulos, journaliste et écrivain, ancien membre du Secrétariat du Comité Central de SYRIZA (Grèce) – Comité international de soutien à la guerre populaire en Inde (Italie) - Proletari comunisti (Italie) - Soccorso rosso proletario (Italie) – Aline Pailler – L’AFPS 63 – Solidaire 31 – Ligue de la Jeunesse Révolutionnaire – A2C (Autonomie de classe) - Dominique Grange (Chanteuse engagée) - Tardi (Dessinateur) - Jean-Pierre Bastid et Emmanuelle de Bagnolet - Alima Boumediene Thiéry – Association Femmes Plurielles - Marie-France Pelletan (Ajaccio) - Helmuth Rudloff (Genève) - René Naba, journaliste- écrivain - Lise Bouzidi Vega, animatrice de radio et militante associative - Association Terre et Liberté pour Arauco - Ismaël Dupont, élu communiste à Morlaix et au département du Finistère, secrétaire du PCF Finistère - José Navarro - Annick Weiner, professeure émérite - Le Réseau international d'appui aux prisonnier.e.s politiques au Chili, (RIAPPECH) - la Plate-forme Charleroi-Palestine - Youssef Boussoumah (QG décolonial) et Houria Bouteldja (QG décolonial) - Comité poitevin Palestine – Front Uni de l’Immigration et des Quartiers Populaires (FUIQP) – L’Association des Résidents de Nanterre (ARENE) – Comité de solidarité tunisien pour la libération de Georges Abdallah – Union Juive Française pour la Paix (UJFP) – L’Union Prolétarienne M. L.(U.P.M.L.) – L’AFPS d’Albertville – L’AFPS Paris 14-6 - Commission Arabe des Droits Humains-Campagne libanaise pour la Libération de Georges Ibrahim Abdallah – Secours Rouge Montréal - Annie Fiore, auteure - Le Collectif Justice pour la Palestine - L'Orchestre Poétique d'Avant-guerre - O.P.A, le collectif Contre Les Abus Policiers - C.L.A.P33 et le collectif Jaunes Etc. - Collectif "Bassin minier" pour la libération de Georges Ibrahim Abdallah - Djelloul Khadir – Secours Rouge International Madrid - Association Per A Pace, Pour la Paix de Corse - Solidaires 09 - La Compagnie Jolie Môme - Le Collectif 69 de soutien au peuple palestinien - PRCF - Gabriel Casadesus (Collectif 65) - Corriente del Pueblo Sol Rojo (México) - Secrétariat international de la CNT-F - Corsica Palestina - Association des Travailleurs Maghrébins de France (ATMF) - La Fondation Frantz Fanon -P.I.R. - Ali El Baz, militant de l’immigration - Charles Hoareau - International Solidarity Movement (ISM-France) - Laurent DE WANGEN, militant antiraciste donc antisioniste – T.M. Labica, enseignant, université de Nanterre - Nordine Saidi, militant Décolonial membre de Bruxelles Panthères - Mouvement Citoyen Palestine - Bruxelles Panthères

Denuncia politica - DRAGHI E' IL GOVERNO MIGLIORE PER I PADRONI - LO DICONO I PADRONI...


Nell'assemblea della Confindustria del 23 settembre Bonomi conclude il suo intervento guardando a Mario Draghi: «Signor presidente, ci faccia realizzare i nostri bellissimi sogni».
 
I "sogni" di Bonomi, rappresentante dei padroni, sappiamo bene quali sono: riprendere e aumentare i profitti; ma i "sogni" dei padroni sono gli "incubi" degli operai, perchè si stanno realizzando sull'aumento dello sfruttamento e dell'attacco al salario, sui morti sul lavoro.

Draghi risponde subito: «La sfida per il Governo - e per tutto il sistema produttivo e le parti sociali - è fare in modo che questa ripresa sia duratura e sostenibile». «Le parole di Bonomi suggeriscono che si possa iniziare a pensare a un patto economico, produttivo, sociale del Paese, ci sono tantissime cose di cui discutiamo continuamente che possono essere materia di questo patto. La definisco una prospettiva economica condivisa. Bisogna mettersi seduti tutti insieme».
Poi l’esortazione alle imprese. «Oggi vi chiedo di fare di più. Vorrei che la pagina che state scrivendo oggi con il vostro impegno fosse ricordata come un momento storico. Sono certo, conoscendo le virtù dell'impresa, che sarà una pagina di cui l'Italia andrà fiera»
Draghi ringrazia la Confindustria anche per il lavoro svolto per arrivare all’accordo per l’estensione del green pass ai luoghi di lavoro, ribadendo come tutte le misure siano volte a evitare nuove chiusure, unica condizione perché si verifichi un’effettiva ripresa.

Il duetto amoroso tra Confindustria e governo è perfetto... Draghi rassicura i padroni che tutto sarà fatto perchè questa ripresa dei profitti sia "duratura", e tutti vi devono contribuire - questo è il Patto. Ma Draghi va oltre, chiama questo impegno a sostegno del capitale "momento storico"; perchè per la

domenica 3 ottobre 2021

Internazionalismo - La bellissima manifestazione in Bangladesh per il Presidente Gonzalo

Lotta delle donne - USA/AMERICA LATINA GRANDI MANIFESTAZIONI DELLE DONNE IN DIFESA DEL DIRITTO D'ABORTO

Oggi nel "ventre della bestia" imperialista Usa 

"Giù le mani dai nostri corpi!"

"Giù le mani dai nostri corpi!". Sono oltre 650 le manifestazioni in tutti e 50 gli Stati, a difesa dell'aborto dopo l'entrata in vigore in Texas di una nuova normativa, la più restrittiva mai avuta negli Usa; la più grande si è svolta a Washington .
Tra due giorni la Corte Suprema, a maggioranza conservatrice, si riunirà e potrebbe decidere di approvare la legge del texas, la più restrittiva contro l'aborto, che vieta l'aborto, "appena è possibile sentire il battito del feto".
«È una lotta contro i giudici della Corte Suprema, i legislatori statali e i senatori che non sono dalla nostra parte o non agiscono con l'urgenza che questo momento richiede», ha spiegato Rachel O'Leary Carmona, organizzatrice della marcia. Il timore è che la maggioranza della Corte Suprema, composta da 6 giudici conservatori su nove, tre dei quali nominati da Trump, e che si riuniranno domani per la sessione di ottobre, possa mettere in pericolo la storica sentenza Roe vs Wade, che nel 1973 legalizzò l'aborto negli Stati Uniti e ne tutela tuttora il diritto. Il tema dell'interruzione di gravidanza è diventato caldissimo negli States dopo la legge entrata in vigore il primo settembre in Texas, la più restrittiva dell'intero Paese, che vieta l'aborto oltre la sesta settimana, anche a chi è rimasta vittima di stupro o incesto, e consente di citare in giudizio cittadini che aiutano ad abortire, con un passaggio in auto o taxi oppure offrendo sostegno economico.
E il primo dicembre la Corte si pronuncerà anche sul diritto di abortire in Mississippi. 
I numeri e le posizioni della maggioranza dei suoi giudici rispecchiano le posizioni anti-abortiste di Trump, che nel gennaio 2020 fu il primo presidente a partecipare a una «Marcia per la vita», manifestazione anti-aborto, dopo aver ammesso di essere pro-life e favorevole all'interruzione di gravidanza solo in caso di incesto o violenza sessuale.

In America Latina dovunque le donne sono in lotta
"Uno Stato che non prevede l'aborto è uno stato femminicida"
Dal Cile, al Messico, dal Perù fino alla Colombia le donne dell'America Latina non conoscono confini. Sembrano un unico esercito coloratissimo che si fa strada per le vie e le piazze della città chiedendo a gran voce una sola cosa: libertà, libertà di autodeterminazione sul proprio corpo. Il 28 settembre, in occasione della giornata internazionale dell’aborto sicuro, ci sono state proteste anche

Internazionalismo - GROUP YORUM - DALL'ASSEMBLEA DEL 30 SETTEMBRE A TARANTO

Nel giro in Puglia fatto a settembre, il Group Yorum è venuto anche a Taranto a tenere un'assemblea organizzata dal Comitato di Quartiere 'citta vekkia' 

Riportiamo l'intervista al Group Yorum

Una compagna del Mfpr, presente all'assemblea, ha donato loro il calendario 2021 fatto dal Mfpr, in cui il mese di aprile è dedicato all'artista del Gruppo Yorum uccisa nel carcere in Turchia dallo Stato fascista di Erdogan. I 3 compagni presenti, tra cui una compagna, sono stati molto contenti.

Lotta contro la repressione - Leggi, diffondi e sostieni il blog soccorso rosso proletario - info contatti: srpitalia@gmail.com

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