Oggi, 12 giugno, doveva tenersi a Napoli un convegno/dibattito dal titolo “Estradare e incarcerare la storia?” con il contributo di Paolo Persichetti, Vittorio Bolognesi e Giovanni Gentile Schiavone. Il convegno è stato annullato, per il momento, per “sopravvenuti problemi di alcuni partecipanti”.
Oggi sul sito insorgenze.net, curato da Paolo Persichetti, scopriamo che i problemi non sono solo suoi o di alcuni partecipanti, ma di chiunque capisca l’importanza della ricerca e della storia e del loro ruolo nello sviluppo dell’umanità.
A Paolo auguriamo di tornare in possesso di tutti i suoi materiali e di smontare brillantemente la bolla di questo stato moderno fascista che vorrebbe far sparire dalla faccia della terra un bel pezzo di ricerca e di storia che appartiene al proletariato. Prima di lasciarvi alle sue parole riportiamo, di seguito, un commento di Silvia De Bernardinis:
Quello che è accaduto a Paolo Persichetti, il sequestro di tutto il suo materiale, con l’accusa/scusa di favoreggiamento e associazione sovversiva con finalità di terrorismo (sic!) oltre ad essere un attacco senza precedenti alla ricerca, un atto di intimidazione a tutti coloro che fanno ricerca lontano dalle “verità” istituzionali, dalla memoria di stato, dà la misura esatta dello stato in cui stiamo vivendo e affondando sempre più, e questo interessa tutti, o almeno dovrebbe. Non si perdona e si cerca di ostacolare Paolo per il lavoro, caparbio e puntuale, metodologicamente rigoroso, con cui in questi anni ha smontato – su base documentale – una ad una, le fasulle ricostruzioni prodotte dall’ultima Commissione Moro, mostrandone le contraddizioni, svelando le costruzioni montate su teoremi dietrologici. Tutto ciò con grande fatica ha trovato spazi in questi ultimi anni – seppur piccoli rispetto al peso soverchiante della misterologia che dispone di strumenti mediatici inaccessibili a chi non fa dei misteri la sua professione. Si è tradotto e si sta traducendo in linee di ricerca storica che conducono in modo netto ad una distanza siderale dalla memoria di Stato. Tutto questo da oggi diviene reato! Il nesso con le recenti dichiarazioni del ministro della giustizia, rilanciate il 9 maggio dal presidente della Repubblica riguardo alle misteriose verità che dovrebbero essere rivelate è evidente. Come se non ci fossero mai stati processi, migliaia di arrestati, condanne, come fossimo in una sorta di anno zero! Il negazionismo storiografico ne è il supporto ideologico, contro chi non accetta la “memoria condivisa” scende in campo addirittura la procura. Non restiamo in silenzio, come sempre non si tratta di un caso personale, ci riguarda tutti. La mia vicinanza a Paolo
Se fare storia è un reato
Paolo Persichetti
La libera ricerca storica è ormai divenuta un reato. Per la procura di Roma sarei colpevole di «divulgazione di materiale riservato acquisito e/o elaborato dalla Commissione Parlamentare d’inchiesta sul sequestro e l’omicidio dell’on. Aldo Moro». Per questa ragione martedì 8 giugno dopo