lunedì 7 giugno 2021

pc 7 giugno - Solidarietà internazionalista - un appello internazionale dei compagni indiani

Un appello internazionale dei compagni indiani per la campagna internazionale di sostegno fatto in occasione della visita di Modi in Portogallo che useremo in tutte le iniziative legate al ciclo g20  fino a quello con Modi presente di fine ottobre 2021.

La campagna è realizzata al cura del Comitato di sostegno internazionale alla guerra popolare in India- nodo Italia - info csgpindia@gmail.com

Partito Comunista dell’India, Comitato Centrale

Contestare le visite del Primo Ministri indiano in Portogallo per

vendere le risorse dell’India all’UE e stringere accordi militari

Cari compagni e amici della rivoluzione indiana all’estero, in particolare nell’UE e Gran Bretagna,

Lal salaam!

A nome del Comitato centrale, faccio appello a tutti voi e agli oppressi, ai proletari dell'UE, in particolare del Portogallo, a protestare e resistere alla visita a Porto l'8 maggio del primo ministro indiano fascista brahmanico Hindutva Modi che prenderà parte a un incontro tra UE e India per concludere accordi commerciali e militari al servizio degli interessi imperialisti che essenzialmente apriranno la strada al saccheggio e rapina del popolo indiano e contro gli interessi della classe operaia del Portogallo e dell'UE.

Il mio paese sta affrontando la seconda durissima ondata di crisi da pandemia di Covid19. Ieri è stato superato il record assoluto di contagi, con oltre 300.000 casi in un giorno. Il popolo è in preda al panico ma il primo ministro non se ne preoccupa, troppo impegnato nella campagna elettorale e nel suo programma “Make in India”, di cui è parte anche l’incontro in Portogallo.

In India, contro la pandemia i governi centrale e locali si limitano alla pura propaganda. I vaccini

appena ritrovati sono merce per cui si compete sul mercato. Il nostro partito condanna duramente la politica del governo verso il popolo.

I contadini sono in sciopero dallo scorso 26 novembre (Giornata della costituzione indiana) contro le leggi agrarie che il governo centrale ha approvato a vantaggio delle grandi aziende.

Allo stesso modo sono tanti i piccoli e medi imprenditori che hanno perso le loro attività a causa delle politiche economiche demagogiche e genocide di Modi, quali la demonetizzazione e la GST e le cui attività sono state gravemente colpite dal lock-down del 2020. Oggi tutti si oppongono e manifestano contro il blocco, in particolare nel Maharashtra.

Studenti e intellettuali progressisti in tutto il paese si oppongono duramente alla nuova politica centrale sull'istruzione che promuove il pensiero del nazionalismo Hindutva, della privatizzazione-corporativizzazione e della centralizzazione estrema.

I proletari di tutto il Paese si oppongono alle politiche del governo ai GPL, alle riforme capitaliste delle leggi sul lavoro. I settori democratici, laici e progressisti della società si oppongono strenuamente al CAA e alle altre leggi che violano lo spirito popolare della Costituzione indiana in nome della presunta religione indù maggioritaria.

Le popolazioni tribali esigono dal governo il rispetto delle leggi, quali il PESA e il New Forest Act-2006, perché sia riconosciuto il loro diritto a Jal (acqua), Jungle (Foresta), Jameen (Terra) ma tutti i governi li perseguono e li condannano grazie alle leggi draconiane.

Il nostro Partito, il PCI (maoista) condanna fermamente tutte le politiche antipopolari dei governi centrale e locali.

Sotto Modi numerose figure storiche di intellettuali, scrittori, artisti, scienziati, avvocati e giornalisti democratici e laici schierati con il popolo sono stati arrestati, e le loro voci soppresse. Alcuni intellettuali, come Gouri Lankesh, Govind Pansare, Kalburgi e Narendr Dabholkar sono stati assassinati. I casi di linciaggi di massa crescono di anno in anno. Vittime della società di caste indiana, sono i dalit e la comunità musulmana.

Le nostre organizzazioni di massa rivoluzionarie, insieme ai democratici e a tutti quelli che stanno dalla parte del popolo, stanno costruendo movimenti di massa sulle rivendicazioni del popolo. Questo non è tollerato dalle classi cominanti sfruttatrici, in particolare dalle forze reazionarie Hindutva, al potere nei governi centrale e locali. Li bollano come “maoisti urbani”, sopprimono le loro voci e li perseguitano. Decine di dirigenti di organizzazioni di massa sono stati incarcerati.

Come noto , da 50 anni il nostro Partito costruisce il movimento rivoluzionario in India. L'Esercito Popolare Guerrigliero di Liberazione conduce la lotta armata guidato dal nostro partito. Le classi dominanti indiane, on collaborazione con i loro padroni imperialisti, in particolare gli imperialisti USA, cercano di sradicare il nostro partito e il movimento rivoluzionario. Hanno schierato più di 600.000 agenti di polizia e paramilitari addestrati contro guerriglia.

Dal 2017 va avanti in tutto il paese la operazione di controguerrigliera SAMADHAN allo scopo di sopprimere il nostro movimento. Specie nell'ultimo anno, sotto la copertura della operazione Prahaar, hanno scatenato la guerra contro di noi e lo stesso popolo. Il nostro PLGA resiste con dedizione e determinazione, insieme alle masse rivoluzionarie. Per proteggere il potere popolare, cioè i comitati popolari rivoluzionari, e il movimento rivoluzionario, di recente ha realizzato imboscate contro il famigerato DRG (District Reserve Group) e altre forze paramilitari statali e locali a Kadenaar (distretto di Narayanpur, Chattisgarh), Jeeraguda (Bijapur, Chattisgarh) e West Singhbhum (Jharkhand).

Dal 2014 più di 1.000 dei nostri quadri, dirigenti di partito, combattenti del PLGA e masse rivoluzionarie hanno perso la vita sotto il potere fascista di Modi. L'ipocrita ministro degli interni indiano Amit Sha e il primo ministro del Chattisgarh, Bhupesh Bhagel hanno deciso congiuntamente di inviare ancora più forze di polizia per vendicarsi sui rivoluzionari. Si apprestano a iniziare anche attacchi aerei. Il primo ministro del Maharashtra, Uddav Thakre, ha dichiarato che i maoisti sono più pericolosi del Covid-19 e ha spronato i commando C-60 a continuare le operazioni di rastrellamento nella giungla di Gadchiroli.

Da oltre vent’anni le aree strategiche del nostro movimento rivoluzionario sono zone di guerra non dichiarate. Contro il popolo si ripetono massacri, stupri di massa e innumerevoli atrocità da parte delle forze di polizia. Intensificano tutti questi attacchi contro il popolo per sopprimere il movimento rivoluzionario.

Perciò, concludo facendo appello a tutti i compagni e amici della rivoluzione indiana all'estero, alle masse proletarie dell'UE, in particolare in Portogallo, a protestare e opporsi alla visita del primo ministro fascista indiano in Portogallo che ha lo scopo di aumentare sempre più il saccheggio l'India da parte dell'UE.

Saluti rivoluzionari,

Abhay

Portavoce, Comitato Centrale PCI (Maoista)

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