Dall'Editoriale del nuovo numero di proletari comunisti -
"...Dentro la pandemia si accentua la crisi economica del capitalismo e del sistema mondiale imperialista. I padroni non hanno certo rinunciato ai profitti in questi mesi, ora si affannano a richiedere tutti per loro i fondi pubblici per socializzare le perdite e continuare a fare profitti. Non vedono l’ora di intensificare lo sfruttamento, mettere fine al blocco dei licenziamenti, usare la disoccupazione come massa di manovra per abbassare i salari e ricattare i lavoratori, per posizionarsi meglio nella guerra mondiale per mercati, materie prime, tecnologie che attraversa il sistema mondiale. Guai a chiedergli un soldo di tasse in più, strillano come maiali sgozzati. Ogni padrone lotta contro gli altri padroni per i propri profitti, in una guerra che attraversa i partiti parlamentari e i governi, li determina e li condiziona; ma tutti insieme sono uniti per scaricare la crisi su proletari e masse, sfruttarli, asservirli, usarli uno
contro l’altro, per difendere il loro potere economico e politico che mai come ora meriterebbe di essere rovesciato, cancellato. E per difendere questo potere vogliono governi di “unità nazionale” come quello attuale di Draghi: Questo governo ha riportato al potere l’ala fascio-razzista-populista di Salvini ne condiziona i passaggi in termini ancora più reazionari e filopadronali e nello stesso tempo ne può diventare l’utilizzatore finale della sua azione che, al di là delle parole, non soddisfa pienamente i padroni, alimenta il malcontento di settori di media e piccola borghesia.Il governo Draghi è il governo di un instabile fronte unito dei padroni che serve e lavora per una reazione aperta e la anticipa in materia di ordine pubblico, con più repressione poliziesca delle lotte, uso politico della giustizia, guerra ai migranti, ecc.
Contro il fronte unito dei padroni, serve il fronte unito degli operai, dei lavoratori, delle masse popolari. Senza questo fronte unito si può lottare ma non si può vincere.
Il fronte unito deve avere come obiettivo e prospettiva la questione del potere, perchè senza il potere nelle mani dei lavoratori ogni soluzione è un’illusione.
Per questo bisogna rafforzare il sindacalismo di classe combattivo, costruire l’unità delle lotte, unire intorno ad una piattaforma generale i proletari, le masse, comprensive di tutti i settori colpiti e impoveriti dallo scaricamento della crisi/pandemia.
Ma senza i comunisti sui posti di lavoro e nelle lotte non c’è una lotta autonoma da padroni, governi e sindacati confederali seria, né quella visione generale e capacità per andare oltre le rivendicazioni immediate e prendere nelle proprie mani gli aspetti politici della lotta, facendo l’analisi delle forze che possano rafforzarla, combattendo invece le forze che possano indebolirla.
Costruire e rafforzare l’organizzazione comunista, radicarla nelle fabbriche e posti di lavoro, portare in ogni lotta particolare la visione generale, sviluppare nuove forme di lotta e di organizzazione necessarie contro padroni, governi e Stato del capitale, combattendo anche nelle fila delle masse la demagogia populista e gli effetti dell’uso dittatoriale dei mass media.
Dobbiamo organizzare la guerra contro i padroni e i loro governi come risposta ai padroni che ci fanno la guerra..."
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