Un corteo ostacolato sin dal suo annuncio dalle autorità, che per non turbare lo shopping natalizio e la piccola borghesia cittadina, volevano relegarlo a vie per lo più secondarie e buie della città.
Un divieto inaccettabile di fronte al genocidio in atto in Palestina, dove ospedali, campi profughi, scuole, vengono quotidianamente bombardati con la complicità del governo fascista Meloni, dove bambini vengono fatti morire di freddo e di fame, dove giornalisti e personale sanitario vengono uccisi, rapiti e torturati dall’esercito israeliano nel silenzio dei media occidentali.
Così un gruppo di noi, alla fine del corteo, ha deciso di infrangere questo divieto e di arrivare in centro città fino a piazza Martiri, una zona nevralgica della città, resa vera e propria zona “rossa” da interdire a coloro che, per motivi sociali o politici, hanno ben poco da spendere se non la propria rabbia e la propria umanità, e per questo sono ritenuti socialmente pericolosǝ.
Così il primo giorno utile del nuovo anno una decina di compagne e compagni sono statǝ raggiuntǝ da notifiche di inizio indagini relative a quel corteo.
A quelle piazze c’eravamo tuttǝ, soccorso rosso proletario c’era e lo rivendica, perché l’unico modo di lottare contro leggi liberticide e oppressive è violarle, perché i veri criminali sono quelli che pianificano, coprono e sostengono un genocidio, perché i veri criminali sono quelli che vorrebbero eliminare, anche con la repressione, ogni forma di resistenza.
Massima solidarietà allǝ compagnǝ raggiuntǝ dalla repressione!
La storia non si scrive nei vostri tribunali, siete voi i veri criminali!
Soccorso rosso proletario - AQ