martedì 10 dicembre 2024

pc 10 dicembre - Ramy è stato ucciso dai carabinieri bastardi - Il governo continua a coprirli e per risposta manda altri 600 carabinieri


Ora ci sono altri due i carabinieri indagati dalla Procura di Milano con le ipotesi di reato di concorso in depistaggio e favoreggiamento personale nei confronti del vicebrigadiere di 37 anni, già indagato per omicidio stradale insieme a Fares B., 22 anni,. La Procura di Milano, oltre che sull'omicidio stradale, indaga anche sulle ipotesi di frode processuale e depistaggio per il comportamento di almeno due militari dell'Arma coinvolti nella vicenda. In particolare, le contestazioni riguardano la redazione del verbale dell'intervento che ha portato all'arresto per resistenza a pubblico ufficiale di Fares B. e al video dell'incidente realizzato da un testimone che sarebbe stato fatto cancellare dai militari. Erano già indagati per omicidio volontario il vicebrigadiere al volante dell'autoradio, che avrebbe urtato il Tmax, e il 22enne tunisino. 

Bene che la Procura vada avanti contro gli assassini di Ramy e i complici: Senza giustizia non ci può essere, non ci deve essere pace! 

Invece, i giovani di Corvetto a cui è negato tutto, agli abitanti che devono vivere in un quartiere abbandonato, lasciato volutamente senza niente, al degrado, il governo gli manda nuove centinaia di carabinieri, che avranno come scopo solo quello di reprimere i giovani, le possibili rivolte, fino a nuove uccisioni (?).

E di fronte ai due carabinieri indagati dalla Procura di Milano il governo continua a coprire gli assassini, ma non solo, ribadisce l'unico piano, l'unico intervento verso un quartiere - in cui, come

hanno detto tante testimonianze di giovani, di abitanti, manca tutto, mancano servizi sociali, strutture culturali, spazi per i giovani, manca il lavoro, ecc.; in cui, come altri quartieri abbandonati, le masse popolari, i giovani immigrati devono assistere allo spreco provocatorio di ricchezza nella città tra le più importanti d'Italia, di interventi per rendere sempre più Milano città dei ricchi, del turismo. e devono vedere anche uccisi i loro fratelli, i loro figli - quello dello Stato di Polizia. 

Il viceministro Salvini ha detto al Tg2 Post: "vedere che ci sono carabinieri indagati per la tragica morte di un ragazzo mi fa male"; «Le forze dell'ordine vigilano e proteggono. Non fermarsi a un posto di blocco non è mai un gesto buono... Prendersela con i carabinieri, attaccare i carabinieri. Io ci andrei molto cauto prima di tirarli in ballo perché' senza di loro l'Italia crolla».

Il ministro dell’Interno, Piantedosi dichiara: "anche per loro vale la presunzione di innocenza", aggiungendo "se fosse confermata l'accusa, questo comunque non tocca le analisi su quello che succede al Corvetto. Non ritengo quella una periferia fuori controllo, la presenza dello Stato c’è». Una dichiarazione questa che ha tutta l'aria di una minaccia: lo Stato c'è per reprimere!

Il sindaco di Milano, Beppe Sala, a parte l'ipocrito cordoglio verso la famiglia di Ramy: "Sono vicino al dolore della famiglia", subito dopo ha detto altro, ha detto la stessa cosa, che va contro Ramy e tutti i giovani di Corvetto, contro i migranti, contro la maggioranza della popolazione di Corvetto: "È necessario - ha detto appoggiando la decisione di Piantedosi - porre più attenzione in alcuni luoghi della città. Per questo ci è stato garantito che da gennaio ci saranno 600 rappresentanti delle forze dell’ordine in più, tra polizia, carabinieri e guardia di finanza» 
"L'attenzione in alcuni luoghi della città", non significa più servizi, più lavoro, più sanità..., ma significa anche per il sindaco di Milano "più forze dell'ordine".

Quanti altri Ramy rischiano di essere uccisi dalla "brave" forze dell'ordine? Lo Stato borghese, il governo Meloni dicono chiaro che il cuore di questo loro sistema sono carabinieri, polizia, altrimenti la loro Italia, l'Italia dei padroni, dei ricchi, degli speculatori, dei parassiti "crolla".

Ebbene sì, noi vogliamo che questa Italia crolli. E tifiamo per più rivolta. Tifiamo per una rivoluzione proletaria e popolare che cancelli questo sistema di oppressione, di morte.

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