Come conseguenza del mandato di cattura internazionale emesso nei confronti del Primo Ministro Benjamin Netanyahu dalla Corte Penale Internazionale dell’Aja, ora anche i soldati dell’esercito israeliano che hanno partecipato all’aggressione a Gaza rischiano di venire arrestati all’estero. In Israele la preoccupazione non è poca e l’allarme non viene in alcun modo sottovalutato, tanto che i primi otto soldati che si erano recati a Cipro, in Slovenia e nei Paesi Bassi sono stati costretti a fare immediatamente ritorno in patria.

Disastro umanitario a Gaza

Rapporto FAO (Clicca, in inglese) intitolato “Gaza: un incubo a causa della carenza di cibo” mette in chiaro la situazione catastrofica della popolazione palestinese tutta nella Striscia. Le principali fonti di inquietudine e gli ostacoli alla protezione sono:

  • Livelli allarmanti di scarsità di cibo, mancanza d’acqua e segni di fame nella popolazione.
  • I tentativi in corso di portare aiuti nelle aree assediate continuano a essere ampiamente impediti dalle autorità israeliane.
  • Le operazioni militari a terra, la contaminazione da ordigni inesplosi e i bombardamenti aerei sulle infrastrutture civili, sui terreni agricoli e sulle aree urbane densamente popolate hanno distrutto i sistemi locali di produzione e distribuzione del cibo.
  • Rapida riduzione della diversità alimentare osservata in tutta la Striscia di Gaza
  • Dipendenza dalla combustione dei rifiuti per cucinare, in un contesto di grave crisi energetica.
  • La criminalità indotta dal conflitto e la disgregazione dell’ordine pubblico pongono notevoli problemi di accesso
  • Cucine comunitarie a rischio di chiusura a causa dell’assenza di rifornimenti a Gaza
  • Aumento dei prezzi di mercato dei prodotti di base