giovedì 12 dicembre 2024

pc 12 dicembre - Il miserabile Minniti al servizio di Leonardo e del governo Meloni/Crosetto


 Minniti non ha mai smesso di lavorare per gli interessi dell’imperialismo italiano, come politico del PD in stretto legame con i servizi segreti, con la Nato, come presidente di Med-Or, la fondazione di Leonardo, la ex Finmeccanica, partecipata dallo Stato, che opera nei settori di difesa, aerospazio, sicurezza, sempre attiva nei teatri di guerra e per questo al centro delle azioni del movimento antimperialista, del movimento contro la guerra, per i suoi profitti nella fornitura di armi agli eserciti reazionari e di tipo nazista, dall’Ucraina con il governo Zelensky a Netanyahu responsabile del genocidio in Palestina, ad Erdogan che le usa contro il popolo curdo, a Modi che le usa nella guerra interna contro il suo stesso popolo, arrivando anche ai droni venduti alla polizia italiana per i loro programmi di sorveglianza e i suoi legami all’interno delle Università italiane.

Per questo il rapporto SIPRI (Istituto internazionale di ricerche sulla pace di Stoccolma) colloca la Leonardo come primo produttore di armi nell’Unione Europea, il secondo in Europa, il 13° nel mondo. I profitti che ne ha ricavato con la fornitura di armi grondano di sangue dei popoli e definirli in questo modo non è certo esagerata retorica ma la realtà che è anche parziale perchè possiamo conoscere poche cose in tema di esportazione di armi ma notizie comunque abbastanza sufficienti per smascherare il suo ruolo.

Quindi Leonardo è un’azienda fondamentale del complesso militare-industriale dello Stato imperialista italiano: il ministro Crosetto del governo Meloni è stato (ma non dobbiamo parlarne solo al passato) sul

libro paga della Leonardo e l’ex parlamentare PD, ex ministro, Minniti, con il suo ruolo di presidente della Fondazione Med-Or agisce in nome e per conto della multinazionale dell’imperialismo italiano a livello mondiale. Con i “decreti Minniti” lo Stato italiano ha reso più difficile la procedura per la protezione internazionale, per le richieste di asilo, ha accelerato invece quelle per i rimpatri e le espulsioni, ha trasformato in senso più disumano i Cie diventati Cpr, ha minacciato a più riprese la chiusura dei porti alle navi di soccorso dei migranti.

Quindi per la sua politica di rimpatri forzati, Minniti ha aperto la strada alla firma di accordi bilaterali con i paesi di origine e transito dei migranti rafforzati dai rinnovi dei memorandum con la Libia, nonostante questi accordi siano “in totale spregio del diritto di asilo consacrato nella Costituzione italiana e del dovere di rispettare i diritti umani” (denuncia dell’Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione-Asgi). Ma l’ex ministro degli Interni non aveva certo questa visione, per lui "pur tra mille difficoltà in Libia si sta costruendo un modello di gestione dei fenomeni immigratori. Tutto questo è un patrimonio dell'Italia", Minniti ha rivendicato di aver sostenuto la Guardia costiera libica – “che in questi mesi ha operato con numeri inimmaginabili in passato: stiamo parlando di decine di migliaia di persone salvate e riportate in Libia” – di avere negoziato una pace fra le tribù libiche e migliorato le condizioni e offerto soldi alle comunità locali per scoraggiare il business del traffico degli esseri umani. L’accordo con il premier della Libia Fayez al-Sarraj è stato giudicato dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani come “disumano” dopo aver accertato che nei centri di detenzione per i migranti nel Paese nordafricano si commettevano atti di tortura e altre “atrocità”.

L’Italia imperialista ha finanziato la Libia perché si facesse carico con i respingimenti, con i lager, di quello che per i governi imperialisti europei e per l’Italia in particolare vista la sua posizione geopolitica, sono un “problema”, quindi non persone in fuga da miseria, fame e guerre, dittature, ma “problema”!

Minniti ha passato il testimone a Salvini che gli è succeduto che ha spostato però sempre più avanti l’asticella de “al peggio non c’è mai una fine”: la strada è diventata un’autostrada che è arrivata fino a Piantedosi del governo Meloni, disumano, razzista contro i migranti e contro chi li ha soccorsi in mare, al decreto Cutro varato contro le 93 vittime del naufragio e festeggiato la sera stessa con una volgare e offensiva serata di canti e balli per poi prepararsi ad aumentare i colpi contro le Ong.

Il governo Meloni, trovandosi il terreno preparato, ha aggiunto la propria visione politica che è quella fascista, per cui dopo Cutro c’è stato l’accordo con l’Albania per le deportazioni, con la Tunisia, una politica che per i paesi oppressi si è tradotta nel piano roboante a cui ha dato il nome di Piano Mattei per non doverlo chiamare per quello che è realmente, cioè un piano neocoloniale che per i respingimenti antimmigrati si serve del lavoro sporco degli Stati reazionari affacciati sul Mediterraneo, un piano propagandato a tambur battente dai media in mano a fedeli esecutori della linea di Meloni in cui non mancano mai i termini come “storico”, “piano strategico”….e altre balle varie.

Piano Mattei significa interessi dell’ENI e della Leonardo innanzitutto. Quindi la sintonia tra Meloni e Minniti non poteva che essere totale su questo fronte. Minniti con la Fondazione Med-Or, con padroni, con banchieri, con alcune università, ha lavorato per fare da ponte “economico, industriale e culturale” tra l’Italia e gli altri Paesi del Mediterraneo, dell’area subsahariana, del Medio e Estremo Oriente.

E sui respingimenti gli obiettivi di Minniti sono gli stessi del governo Meloni, infatti lo stesso Minniti aveva detto durante la Conferenza Programmatica di FdI dello scorso aprile a Pescara, che per non lasciare ai trafficanti di esseri umani «il governo dei nostri squilibri demografici», l’Italia con il Piano Mattei ha l’occasione storica di avere con l’Africa un rapporto come nessun altro Paese UE, e che «per costruire la pace serve un nuovo ordine mondiale che non può prescindere dal Sud del mondo».

E all’interno di questo nuovo ordine mondiale i servizi di una parte del PD possono ritornare utili al governo fascio-imperialista Meloni per garantire all’Italia imperialista il classico “posto al sole” delle potenze espropriatrici, neocoloniali, in una parola: imperialiste.

Quindi il 3 dicembre si è tenuto un incontro a Palazzo Chigi – sede del governo – tra Minniti e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Mantovano del governo Meloni. Riportiamo il comunicato dello stesso governo: “Si è svolta a Palazzo Chigi, in Sala Verde, la riunione di insediamento del Comitato Strategico del nuovo Progetto MedOr del Governo Meloni, che vede la trasformazione della Fondazione di Leonardo a ‘Fondazione per l’Italia’ con l’obiettivo di fare squadra nell’interesse della Nazione. La Fondazione MedOr ha rafforzato la propria missione attraverso il coinvolgimento diretto delle più importanti aziende partecipate dallo Stato italiano (Cdp, Enel, Eni, Fs, Fincantieri, Poste Italiane, Snam, e Terna) al fine di svolgere un ruolo sempre più proattivo a sostegno del soft power dell’Italia…..Il Comitato giocherà un ruolo prezioso anche a supporto del Piano Mattei. La stessa Fondazione MedOr era già stata inserita nella Cabina di Regia del Piano proprio per contribuire con le sue analisi al processo decisionale del nuovo approccio dell'Italia verso il continente africano.”

E poi non poteva mancare la consueta retorica demagogica di questo governo che invece che dire apertamente che lavora per gli interessi di ENI e di Leonardo, per i profitti delle armi, per la rapina delle risorse (energie e materie prime) e per i respingimenti antimmigrati, scrive in un comunicato che si tratta di “un'iniziativa rivoluzionaria. L'istituzione del Comitato Strategico rappresenta un'aggiunta rivoluzionaria al panorama istituzionale italiano.”

Quindi: Leonardo mantiene la maggioranza assoluta, ma sono entrati come soci tutte le grandi aziende di Stato e presto entreranno anche altri padroni privati così come l’altro elemento da mettere in rilievo è la nascita di questo “comitato strategico” della nuova Fondazione con i rappresentanti delle aziende e i ministeri coinvolti: Esteri, Interno, Difesa, Imprese e Made in Italy, Università e Ricerca, Agricoltura, Ambiente, Economia. (La Stampa).

Secondo il Ministro dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, l'avvio del progetto Med-Or come Fondazione per l'Italia rappresenta un passo avanti fondamentale nel rafforzamento del ruolo strategico dell'Italia sulla scena mondiale e non poteva che essere così visto che lo scorso 21 novembre Minniti ha firmato un accordo tra Med-Or e il Ministero dell’Università e Ricerca, Bernini.

Sono mesi che le mobilitazioni a sostegno della Palestina alle università vogliono rompere i legami tra Leonardo e le università cioè che i rettori e docenti escano dalla Fondazione Med-Or perché questi sono legami con il governo genocida e nazisionista israeliano. Riportiamo alcuni stralci di un articolo de il manifesto di oggi, 12 dicembre:“Leonardo produce i cannoni navali Oto-Melara, oggi usati al largo delle coste di Gaza, e i caccia da addestramento dell’aviazione israeliana. ReCommon riporta che, nell’ottobre 2023, l’esercito degli Stati Uniti ha assegnato a Leonardo e alla Elbit System, azienda israeliana leader nel settore delle armi, lo sviluppo di un nuovo sistema laser in grado di esplorare posizioni nemiche e coordinare attacchi militari. Leonardo, come altre grosse aziende quali le francesi MBDA System e Thales, coopera con diversi atenei in Italia, tra cui La Sapienza, il Politecnico di Torino, Bologna”.

Da marzo 2023, MedOr collabora con l’Institute for National Security Studies di Tel Aviv University, che ha avuto un ruolo centrale nell’elaborazione della dottrina anti-terrorismo israeliana, che giustifica la sproporzionata uccisione di civili contravvenendo al diritto internazionale umanitario, come le giuriste Noura Erakat e Lisa Hajjar spiegano. MedOr è anche partner della King Saud University di Ryiadh dal dicembre 2023. Quello saudita è un mercato interessante per Leonardo, considerato il ruolo del regno nel conflitto, inestinguibile, in Yemen.

Da quest’anno, MUR e MedOr collaborano per rafforzare la cooperazione energetica con i paesi africani, anche se coinvolti in guerre e repressione. Questo ha ribadito la scorsa settimana Bernini durante la presentazione del Master in Mediterranean Cooperation and Security, organizzato dalla Luiss di Roma e da MedOr stessa – altra prova della pervasività della militarizzazione dell’università, ove le scienze sociali hanno un ruolo se ancelle delle esigenze dell’industria di armi di turno.

Quindi l’apporto di Minniti/Fondazione Leonardo al complesso militare-industriale è un ulteriore passaggio a favore di questo governo fascio-imperialista e guerrafondaio e che rende sempre più evidente che non ci può essere una coerente lotta contro la guerra se non si rovescia il governo Meloni/Crosetto che si tiene proprio perché il suo cuore è l’intreccio tra padroni/profitti legati alla guerra e il loro blocco sociale e politico che governa questi interessi.

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