venerdì 13 dicembre 2024

pc 13 dicembre - Funzionari israeliani denunciati alla Corte penale internazionale per l’incitamento al genocidio


Un avvocato franco-israeliano ha presentato un caso alla Corte penale internazionale (CPI), chiedendo il perseguimento di otto individui per il crimine di incitamento al genocidio: sette attuali ed ex funzionari israeliani di alto rango e funzionari militari, e un giornalista

da Statewatch

La presentazione (pdf) sostiene che l’incapacità di Israele di agire sull’ordine della Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) pubblicato all’inizio di quest’anno “obbliga il Procuratore [ICC] per sostituire Israele nell’accusare gli incitatori al genocidio”.

L’incitamento al genocidio e al genocidio sono due crimini separati ai sensi dello Statuto di Roma, che stabilisce le competenze e i poteri della CPI. La sottomissione sostiene che l’incitamento al genocidio deve essere indagato e perseguito in modo indipendente.

In un caso portato contro Israele dal Sudafrica, la Corte di giustizia ha ritenuto plausibile che gli atti genocidi, tra cui l’incitamento, siano stati commessi contro i palestinesi nella Striscia di Gaza durante l’operazione militare israeliana, lanciata in rappresaglia per gli attacchi del 7 ottobre 2023 da parte di Hamas e di altri gruppi armati.

L’ordine della Corte di giustizia ha richiesto che lo Stato israeliano “prendere tutte le misure all’interno

del suo potere per prevenire e punire l’incitamento diretto e pubblico per commettere un genocidio in relazione ai membri del gruppo palestinese nella Striscia di Gaza”.

Tuttavia, come rilevato dalla presentazione alla CPI, “il consigliere legale israeliano al governo ha informato la Corte Suprema israeliana della loro decisione di non aprire un’unica indagine penale sulla questione, a dispetto dell’Ordine della ICJ” (enfasi in originale).

Pertanto, sostiene il documento, ora c’è un obbligo legale per la CPI di estendere la sua indagine in corso contro Benjamin Netanyahu e Yoav Gallant per la creazione di “condizioni di vita calcolate per provocare la distruzione di una parte della popolazione civile a Gaza”.

Sostiene specificamente che lo standard probatorio di “plausibilità” richiesto dalla ICJ corrisponde allo standard ICC di “ragionevoli motivi per credere”, lo standard pertinente per l’emissione di mandati di arresto contro i sospetti.

I mandati di arresto legati a crimini di guerra e crimini contro l’umanità sono stati emessi dalla CPI per Netanyahu e Gallant il mese scorso, insieme a un altro per il leader di Hamas Mohammed Deif, che Israele afferma di aver assassinato.

La sottomissione alla CPI cita otto persone che hanno commesso il crimine di incitamento al genocidio:

  • Yoav Gallant, ex ministro della Difesa;
  • Isaac Herzog, il presidente;
  • Israel Katz, il ministro della difesa;
  • Benjamin Netanyahu, il primo ministro;
  • Bezalel Smotrich, il ministro delle finanze;
  • Itamar Ben-Gvir, ministro della sicurezza nazionale;
  • Zvi Yehezkeli, un giornalista televisivo; a
  • Giora Eiland, ex maggiore generale delle forze di difesa israeliane.

La presentazione è stata presentata dall’avvocato Omer Shatz e compilata con il sostegno di un certo numero di studenti di legge presso l’università Sciences Po di Parigi.

La documentazione

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