sabato 28 dicembre 2024
venerdì 27 dicembre 2024
Criminali sionisti giù le mani dal csa Vittoria, la solidarietà alla resistenza del popolo palestinese non si tocca
Comunicato di solidarietà csa Vittoria
La vile provocazione ai compagni del Vittoria di Milano oltre alla necessaria solidarietà e vicinanza come compagni deve portare tutto il movimento di solidarietà con la Palestina ad una risposta adeguata a queste intimidazioni. A partire dal denunciare le coperture di istituzioni e governo fascista Meloni che con la loro politica sono complici del genocidio dello stato nazi-sionista di Israele e alimentano il clima di criminalizzazione verso chi si schiera apertamente con la resistenza in Palestina.
È in questo contesto che si rendono possibili e impuniti questi attacchi, così come la repressione con fogli di via, ultimo quello ad Hannoun dell'API, e arresti di compagni come il caso di Anan Yaneesh ancora detenuto nelle carceri italiane.
Tutto questo non ci intimorisce ma rafforza le giuste motivazioni della nostra lotta per andare avanti fino alla vittoria con la resistenza palestinese e per una nuova resistenza nel nostro paese contro guerra imperialista e moderno fascismo.
proletari comunisti Bergamo Milano
MILANO: INTIMIDAZIONI E MINACCE SIONISTE AL CENTRO SOCIALE VITTORIA. MASSIMA SOLIDARIETÀ ALLE/AI COMPAGNE/I
da radio onda d'urto
Intimidazioni e minacce a compagne e compagni del Centro Sociale Vittoria di Milano, presi di mira da un’escalation di atti vandalici e messaggi intimidatori che sembrano provenire da gruppi sionisti.
Il CSA Vittoria è stato oggetto di provocazioni sin dall’ottobre 2023. Queste però sono aumentate dopo l’iniziativa dell’agosto 2024 alla presenza di Ismail e Halima Abusalama, coppia di militanti della sinistra palestinese riuscita a uscire dalla Striscia di Gaza.
Gli attacchi al centro sociale milanese sono stati diversi negli ultim mesi, con diversi metodi: dallo strappo di locandine all’incisione di stelle di David sui muri.
Nella notte tra il 26 e il 27 dicembre si è verificato un nuovo episodio. Sono stati strappati uno
NO all'estradizione di Gino in Ungheria - campagna internazionale
Gino è stato arrestato in Francia il 14 novembre 2024 a seguito di un Mandato di Arresto Europeo (MAE) emesso dall’Ungheria poiché accusato di aver aggredito alcuni neo nazisti a Budapest in occasione delle manifestazioni indette contro la parata nazista denominata giornata dell’onore.
A partire dall’arresto di Gino decine di collettivi, gruppi, e singoli individui si sono attivati in tutta Europa dimostrando solidarietà.
Gino al momento si trova recluso presso il Centro Penitenziario di Frenes (Parigi). Il 18 dicembre si è tenuta un’udienza in cui il Giudice ha rinviato al 15 gennaio 2025 la decisione sulla sua estradizione e ha negato la richiesta dei domiciliari motivando tale scelta con il pericolo di fuga.
È importante che da qui alla prossima udienza al Tribunale di Parigi prevista per il 15 Gennaio la campagna di solidarietà e sostegno raggiunga sempre più persone e accumuli sempre più forze.
giovedì 26 dicembre 2024
Più agenti e militari nelle classi. La scuola militarizzata di Valditara
Poliziotti, protocolli e concorsi
Valerio Cuccaroni – insegnante da il Domani
Il protocollo d’intesa, firmato il 21 novembre ma finora non pubblicato, tra ministero dell’Istruzione e Dipartimento per la pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, punta a «contribuire alla formazione dei giovani, promuovendo la cultura della legalità e del rispetto delle regole, perché diventino protagonisti responsabili della propria vita e cittadini consapevoli della società civile».
Ma cosa si farà per raggiungere questo obiettivo? Si scopre leggendo l’articolo 2 dell’atto, dove i ministri Giuseppe Valditara e Matteo Piantedosi si impegnano a promuovere, per i prossimi tre anni, «un programma pluriennale di attività volto alla promozione e alla diffusione della cultura della legalità, del rispetto delle regole, del dialogo tra le culture e della conoscenza della Carta costituzionale, promozione dei temi dell’educazione e sicurezza stradale». È evidente quanto stridano questi proclami, in particolare quello sul protagonismo giovanile, mentre il 51,4% dei ragazzi soffre in modo ricorrente di stati di ansia o tristezza prolungati, secondo un sondaggio dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. Si moltiplicano le iniziative per portare nelle scuole esercito e polizia ma invece di soldati e poliziotti ci vorrebbero più docenti, più psicologi e più fondi per ridurre il numero di alunni per classe.
Caro Babbo militare
Oltre che per le forze dell’ordine, il governo cerca proseliti tra le nuove generazioni anche per rimpolpare le forze armate ed ecco spuntare un bando per il miglior tema sul Militare italiano. Il ministero dell’Istruzione ha infatti lanciato il concorso nazionale sul ruolo delle Forze armate e del
mercoledì 25 dicembre 2024
Il genocidio palestinese e la narrazione dei mass media imperialista e filosionista
Da 14 mesi i caccia israeliani bombardano Gaza, una striscia di territorio costiero di appena 360 km² di superficie popolata da più di due milioni di abitanti. Le vittime ufficiali degli incessanti attacchi israeliani contro la popolazione civile sono 46.000 di cui almeno la metà bambine/i.
Ma questa è solo la cifra dei morti registrati dalle strutture sanitarie in loco, ormai quasi tutte distrutte, e non può tener conto né di quanti sono sepolti sotto le macerie, né di quanti muoiono in conseguenza delle ferite, della fame, delle malattie.
Secondo stime diverse ed avvalorate da autorevole letteratura scientifica (per esempio la rivista inglese di medicina Lancet) potrebbero essere già più di 200.000 mila.
Anche ieri notte un raid israeliano sulla tendopoli di sfollati di #Nuseirat ha causato decine di morti.
Ed anche stavolta i media mainstream occidentali hanno riservato poche righe distratte all’ennesima
La manifestazione di Parigi per la liberazione di Georges Abdallah del 21 dicembre - info
Liberez Georges Abdallah ! Communiqué de la CUpLGIA après la manifestation nationale du 21 décembre
Chers amis, chers camarades,
retour sur un succès unanime de la manifestation nationale pour la libération de Georges Abdallah, appelée par la Campagne Unitaire, ce samedi 21 décembre 2024, deux jours après l’audience à la cour d’appel dont le délibéré est annoncé dans deux mois, pour le 20 février.
Alors que comme parfois, certains s’obstinent à reprendre les chiffres a minima que pourrait communiquer la police, très nombreux sont ceux qui ont comptabilisé dans le parcours et annoncent aujourd’hui sur les réseaux 4000 manifestants, venus de partout en France mais aussi de Belgique et d’Allemagne.
Nombreuses ont été les sections de la Campagne Unitaire et de la Fédération Syndicale Etudiante à avoir fait le déplacement que ce soit de Nantes, de Rennes, de Toulouse, de Montpellier, de Marseille, de Nice, de Caen, de Limoges, de Saint-Etienne, de
lunedì 23 dicembre 2024
proletari comunisti riprenderà le sue normali pubblicazioni quotidiane dal 10 gennaio
la redazione
domenica 22 dicembre 2024
pc 22 dicembre - Report dall'assemblea “𝐏𝐚𝐥𝐞𝐬𝐭𝐢𝐧𝐚: 𝐚𝐭𝐭𝐮𝐚𝐥𝐢𝐭𝐚̀, 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐝𝐢𝐫𝐢𝐭𝐭𝐨 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞” tenutasi a Palermo
Abbiamo partecipato all’assemblea pubblica organizzata dai rappresentanti delle comunità palestinesi nei giorni scorsi, un’assemblea che è stata divisa in due parti
Questo l’invito: “𝐏𝐚𝐥𝐞𝐬𝐭𝐢𝐧𝐚: 𝐚𝐭𝐭𝐮𝐚𝐥𝐢𝐭𝐚̀, 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐝𝐢𝐫𝐢𝐭𝐭𝐨 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞”
La comunità palestinese di Palermo, "Voci nel Silenzio", anche a seguito di un’ampia discussione all'interno del “Coordinamento di solidarietà con il popolo palestinese”, invita tutta la cittadinanza solidale con la causa palestinese ad un dibattito aperto a tutte le realtà, enti e singole persone per analizzare storie, fatti e processi dell’attuale lotta per la liberazione della Palestina. L'obiettivo è tentare di tracciare una sintesi condivisa fra tutti/e. E anche quella di dare voce alla comunità palestinese sul genocidio in corso e sulle azioni da porre in essere per contrastarlo.
L’assemblea si è aperta con un forte saluto solidale a Luigi Spera, presente, dopo la scarcerazione dal carcere di Alessandria, ieri 20 dicembre è iniziato a Palermo il processo.
La prima parte dell’assemblea ha visto in particolare gli interventi dei rappresentanti palestinesi, partendo da un excursus storico fino ad oggi della questione Palestina ed entrando poi nel merito di oggi e su cosa è necessario e urgente fare.
Uno degli interventi del rappresentante palestinese di “Voci nel Silenzio”
In questa parte dell’assemblea poi è stata data possibilità ai presenti di intervenire
L’intervento del compagno di proletari comunisti
E’ stato diffuso ai rappresentati della comunità palestinese e ai presenti il comunicato/valutazione di pc sulla grande manifestazione di Roma del 30 novembre.
L’assemblea si è conclusa con la volontà di continuare un percorso di azione e lotta condiviso a sostegno del popolo palestinese, per tutti i popoli oppressi e contro il governo Meloni.
pc 22 dicembre - Leonardo factotum della difesa europea, parla Cingolani - una sorta di promemoria per la lotta del nuovo anno
Il 15 dicembre Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo, ha rilasciato a La Repubblica un’intervista che mette in fila tutti i tavoli su cui Leonardo sta lavorando. In epoca di guerra, più o meno dichiarata, è necessario dare parola ai produttori di armi, affinché legittimino il loro operato nell’opinione pubblica.
Il quadro delineato da Cingolani è quello che vede Leonardo assumere sempre più la funzione di pilastro del riarmo europeo, nell’orizzonte di un ruolo maggiormente attivo di Bruxelles nella competizione globale, e della sua proiezione negli scenari di tensione in tutto il mondo. Il ruolo, insomma, che vuole assumere una compiuta potenza imperialista.
Il conflitto in Ucraina ha segnato una svolta in questa direzione, perché ha rotto lo stallo, pur sempre dinamico e non privo di conflitti, che aveva segnato le relazioni tra le grandi potenze fino a pochi anni fa. “Multidominio interoperabile” è la definizione che il dirigente d’azienda ha dato all’approccio di sicurezza globale onnicomprensivo che il colosso italiano vuole seguire.
Significa fare la propria parte in un modello integrato, sempre più declinato sulle esigenze di guerra, in cui vanno di pari passo sviluppi bellici, cybersicurezza, autonomia energetica e alimentare.
Su quest’ultima la UE, che non possiede grandi risorse, sta lavorando tra accordi con paesi africani e il Mediterraneo allargato, dal Sahel al Golfo Persico.
Sui primi punti, invece, Leonardo vuole essere la punta di diamante di una comunità europea che, per Cingolani, deve comunque fare i conti al più presto con i soliti problemi di frammentazione delle politiche e delle filiere.
Anche per questo il colosso di piazza Monte Grappa vuole diventare “un’azienda sempre più internazionale e interconnessa che come prodotto centrale avrà la sicurezza globale“.
L’ex ministro italiano ha fatto degli esempi, che rendono tutto più chiaro: se “l’esigenza attuale è garantire che tutte le piattaforme dialoghino“, allora accanto ad aerei ed elicotteri ci sono i servizi spaziali e satellitari che garantiscono le comunicazioni, le strumentazioni elettroniche e i supercomputer per lo sviluppo digitale e la cybersicurezza.
Ma la protezione dei dati informatici vale anche in periodo di pace, i satelliti permettono importanti salti di qualità anche in usi civili, come nell’agricoltura di precisione e nella climatologia. “Abbiamo messo in piedi una tecnologia che opera su tutti i domini, ossia in terra, in cielo e spazio, nel mare e nel digital continuum“, ha detto Cingolani.
Se volessimo dirlo in altri termini, meno spendibili forse per i media mainstream, Leonardo ha messo in piedi una serie di divisioni di lavoro che toccano in maniera diffusa ognuno dei settori fondamentali della vita civile e militare della UE, mettendoli in sinergia per rispondere alle mire strategiche di Bruxelles.
Quella che è apparsa su La Repubblica è la rappresentazione plastica migliore di cosa implica il dual use che abbiamo avuto negli ultimi mesi. Con in più l’esplicitazione dell’elemento politico-strategico, che non è compreso nel semplice riconoscimento della possibilità di utilizzo sia per fini civili sia per fini militari di alcune tecnologie e strumentazioni.
Perché dire che questa intersezione tra vari settori e ambiti può essere riassunta in “sicurezza globale“, e farlo dire al vertice di un’impresa bellica significa, da una parte, che l’intero modello sociale e produttivo verrà ripensare intorno al complesso militare-industriale; dall’altra, che dunque le priorità politiche saranno decise in base alla politica estera.
Ripensare l’economia continentale secondo una prospettiva di guerra e spingere sul keynesismo anche per dare legittimità all’avventurismo bellico contro coloro che sono identificati come nemici. E dunque tutte quelle realtà che, in forme varie, vogliono perseguire relazioni e percorsi di sviluppo differenti da quelli imposti dall’imperialismo euroatlantico.
Ad ogni modo, Leonardo si occupa innanzitutto di armi e armamenti, e dunque Cingolani elenca i progetti che rappresenteranno la spina dorsale dell’attività dell’azienda per i prossimi anni, e che avranno un ruolo fondamentale anche nel disegnare la fisionomia della difesa europea, dalla terra allo spazio. Una breve disamina può essere utile per non perdersi le prossime notizie in merito.
L’accordo con Rheinmetall per un nuovo carro armato, secondo Cingolani, “è la prima chiara dimostrazione che si può creare uno spazio europeo della difesa a livello industriale“.
Il Panther tedesco e il digitale italiano verranno uniti per creare un mezzo nuovo e capace di competere sui campi di battaglia del futuro, almeno per come sono immaginati dopo l’esperienza ucraina.
C’è poi una frase che, di nuovo, parla di come lo sviluppo tecnologico sia tutt’altro che neutrale. Per quanto riguarda la mancanza di competenze necessarie, Cingolani afferma: “quando mi occupavo di scienza prendevo ricercatori dalla Cina o dall’Iran: sulla tecnologia di Leonardo non lo puoi fare per questioni di sicurezza“, perché serve a muovere guerra proprio a quei paesi.
Ora, che prima non ci fossero preoccupazioni rispetto alla condivisione di informazioni e studi con i paesi citati non è vero, ci sono sempre state. Semmai è interessante che vengano citati proprio quei due paesi, Iran e Cina, a ribadire che la fase è cambiata e i legami con essi vanno considerati, appunto, una questione di sicurezza nazionale e che la scienza non è un terreno dove la politica non ha casa.
Per quanto riguarda i cieli, Cingolani ammette che sui droni sono rimasti indietro, anche se stanno mettendo a disposizioni le capacità digitali di Leonardo in programmi di collaborazione con altri produttori. C’è poi il convertiplano AW 609 (un ibrido tra un aereo e un elicottero).
Oggi solo la statunitense Bell e l’azienda di piazza Monte Grappa possiedono questo tipo di tecnologia, e il prototipo italiano dovrebbe ottenere presto la certificazione come mezzo civile. “Poi valuteremo le applicazioni militari“, aggiunge ovviamente Cingolani, perché ormai non c’è conquista che non debba essere messa a disposizione di una politica di potenza.
Ma il vero fiore all’occhiello, nel dominio dell’aria, sarà il Global Combat Air Programme (GCAP). Si tratta di un caccia stealth di sesta generazione, che sarà invisibile ai radar e attraverso il quale si potrà controllare in remoto una flotta di droni senza pilota: una “portaerei che sta in cielo“, ha detto Cingolani.
Una settimana fa è stata firmata la joint venture tra l’italiana Leonardo, la britannica BAE Systems e la nipponica Mitsubishi, mostrando la volontà di assecondare un assetto euroatlantico (allargato al Giappone) per l’aereo che dovrebbe sostituire il parco dei mezzi dei paesi coinvolti, a partire dal 2035.
I costi previsti per lo sviluppo dei droni e del software che dovrà gestire lo sciame di dispositivi si aggirano sui 100 miliardi di euro, per questo per Cingolani i sauditi sarebbero i benvenuti nel progetto: “hanno voglia di creare un’industria aeronautica, che può legarsi al programma GCAP e metterli al centro del grande mercato mediorientale“, e hanno molti soldi da spendere.
C’è anche la concorrenza del FCAS, un consorzio tra Francia, Germania e Spagna per creare un caccia dalle caratteristiche simili al GCAP. Ma per l’amministratore delegato italiano gli altri alleati europei sono in ritardo rispetto alla nuova joint venture che coinvolge Leonardo, e inoltre, come detto già tempo fa, in realtà i due programmi non sono necessariamente in contraddizione tra di loro.
Infine, la space economy, in particolare i servizi satellitari con usi “che vanno dalla difesa alla geologia, all’agricoltura alla geolocalizzazione“. Per questo settore, Cingolani auspica una maggiore apertura al privato e più ampie e forti alleanze europee, facendo a meno di particolarismi nazionali.
Il messaggio di fondo è ancora quello: serve creare un complesso militare-industriale europeo, che non sia poi solamente militare ma metta in collegamento tutti i settori principali e maturi del ciclo capitalistico così come funziona oggi. Non c’è nessuna divisione tra civile e militare, tutto serve unicamente a vincere lo scontro della competizione globale.
pc 22 dicembre - Dal corteo per la Palestina di sabato a Milano
Sabato 21 dicembre il corteo è stato più partecipato e tutti gli interventi
si sono concentrati sulla necessità dell'unità delle forze palestinesi
sulla Resistenza e contro ANP, ma anche sulla necessità dell'unità in Italia
contro il governo Meloni complice del genocidio.