sabato 19 novembre 2022

pc 19 novembre - Per una Sanità pubblica e gratuita. Governo Meloni giù le mani dalla Sanità! Verso l'assemblea Nazionale del 26/11 a Roma. L' adesione della Rete Nazionale sicurezza e salute


Il governo Meloni con il ministro Schillaci prosegue l'opera di distruzione della Sanità pubblica a favore dei profitti di quella privata e per fare della salute un privilegio per ricchi. 

La salute dei proletari, dei lavoratori e delle masse viene sempre di più negata a colpi di tagli, lo smantellamento del SSN è stata la costante di tutti i governi che hanno risposto ad un solo interesse, quello dei padroni, dei baroni della medicina, dei Big Pharma mentre per le masse lunghe attese per esami, per ricoveri che spesso significano rinunce e indebitamenti.

Con la pandemia abbiamo visto il disastro della Sanità pubblica, ora con la crisi economica e con la guerra anche questo governo proseguirà sulla strada di classe, quella dei padroni e dei ricchi, per  scaricare le sue scelte politiche sui proletari e le masse impoveriti. Questo governo non fa altro che alimentare il carosanità ed il peggioramento della qualità del servizio sanitario pubblico con tagli e

pc 19 novembre - MIGLIAIA DI STUDENTESSE E STUDENTI ALLE MANIFESTAZIONI DI IERI CONTRO LA SCUOLA "DEL MERITO" E IL GOVERNO FASCIO-REAZIONARIO MELONI AL SERVIZIO DEI PADRONI

Gli studenti rivendicano maggiori fondi per la scuola pubblica e per l’edilizia universitaria, l’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro, la cancellazione della parola ‘Merito’ dalla dicitura del nuovo ministero e più investimenti sul diritto allo studio, sono scese in piazza le sigle Link, la Rete degli Studenti medi, collettivi autonomi, Osa. Tra le diverse scuole il Visconti, Machiavelli, Augusto, Plinio, Cavour e Socrate, mentre il Tasso ha deciso di rimanere in occupazione. “Questa è la piazza dei discriminati”, hanno ripetuto i giovani che, accompagnati dalle note di Bella Ciao, si sono diretti verso il ministero.

Tra gli slogan, anche “di scuola-lavoro non si può morire” e “fuori le imprese dalle università”. “Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara dovrebbe riceverci, ma non lo fa...  E ancora, c’è chi ha ricordato le discriminazioni subite dagli studenti Lgbt+, dopo il caso al liceo Cavour, dove un docente ha rifiutato il compito di uno studente transgender, nonostante avesse il diritto alla carriera alias ... “Non ci rappresenta nessuno, né il governo Meloni né il Pd e il centrosinistra”, c’è chi ha attaccato, soprattutto tra gli studenti dei collettivi autonomi e della sigla Osa...
Tori

Palermo - Contro il governo  Meloni/Valditara della scuola del "merito" ma anche contro Salvini e Piantedosi, Ministro degli Interni che ha lavorato al testo del nuovo decreto anti-raveMa studentesse e  studenti accusano il nuovo Governo di voler usare la norma per colpire le espressioni di dissenso. 

Napoli - Davanti a una banca, in piazza Borsa, con alcuni giovani che hanno simulato di essere morti, vittime della crisi economica, e davanti all'Università Federico II per denunciare il caro alloggi e il caro trasporti. Ma anche, come sottolineato al megafono più volte, per ricordare l'episodio di cronaca di oggi con un dipendente dell'Ateneo arrestato con l'accusa di violenza sessuale nei confronti di sei studentesse. No deciso all'alternanza scuola lavoro: alcune ragazze hanno dipinto di rosso le mani per ricordare le giovani vittime degli ultimi mesi

venerdì 18 novembre 2022

pc 18 novembre - Contro il decreto anti rave - pubblichiamo tutte le voci contro nel nostro campo

Decreto anti-rave: il Governo Meloni attacca le lotte sociali

Senza Tregua | senzatregua.it

13/11/2022

scontri-polizia-lavoratori

Non sono trascorse nemmeno due settimane dall'emanazione del controverso "decreto anti-rave", ma tanto è bastato per far scomparire l'attenzione dell'opinione pubblica rispetto ai suoi aspetti fortemente lesivi della libertà di manifestare. A maggior ragione, vale perciò la pena tornare sull'argomento, con l'obiettivo di tenere alto il dibattito e fornire un contributo per costruire un'opposizione all'art. 434-bis, perché le modalità di approvazione del decreto che lo ha introdotto e i suoi contenuti sono un segnale di evidente incremento dei livelli di repressione e autoritarismo nel nostro paese che non può essere ignorato.

Le modalità di emanazione del decreto
L'introduzione attraverso la legislazione d'urgenza, tramite lo strumento del decreto-legge, del nuovo

pc 18 novembre - Una dichiarazione da leggere ma non da sottoscrivere

Non si tratta di partiti comunisti ma revisionisti e centristi

Non si definisce chiaramente quella in corso guerra interimperialista

Non si definisce come paese imperialista la federazione russa

Quindi pur contenendo molte parti condivisibili non è una dichiarazione da sottoscrivere 

proletari comunisti/PCm Italia

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22° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai

Noi partecipanti al 22° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai tenutosi all'Avana dal 27 al 29 ottobre 2022 ribadiamo il nostro forte impegno per la lotta del proletariato a livello globale, nonché il nostro sostegno ai molti anni di eroica lotta antifascista dei proletari del Donbas e alla resistenza dei lavoratori dell'Ucraina e della Russia contro la politica militarista dell'imperialismo:

1. Condanniamo tutte le azioni criminali dei rappresentanti del capitale mondiale: gli USA, le alleanze e i blocchi imperialisti, la Federazione Russa e gli ambienti di governo della stessa Ucraina, che sono ricorsi allo strumento estremo per risolvere le loro contraddizioni nell'era dell'imperialismo - la guerra nel territorio dell'Ucraina.

2. Sosteniamo i sentimenti e le azioni anti-militaristi in Ucraina e nella Federazione Russa, in quanto lotta delle classi sfruttate contro le classi sfruttatrici. Non soltanto la logica del marxismo, ma anche gli otto mesi di guerra già trascorsi dimostrano la falsità degli obiettivi proclamati dal governo russo, il cui

pc 18 novembre - "Scuola, ora decidiamo noi" - Oggi manifestazioni degli studenti in decine di città


La stampa da un lato parla di inizio dell'autunno caldo degli studenti per criminalizzarlo "stagione di violenza" e dall'altro di "studenti confusi che non hanno la minima idea di cosa contestano", mettendo in dubbio che non si capisca il legame tra scuola, migranti, guerra, cambiamento climatico etc.

Noi diciamo che nella lotta e nella sua radicalizzazione avanza la coscienza di classe e gli studenti sapranno trovare la loro strada e le giuste risposte.....
Ma deve diventare lotta contro la politica del governo dei padroni, ora Meloni e avanti come dice una canzone: no alla scuola dei padroni via il governo dimissioni

"Meloni e Confindustria ci rubano il futuro"

Nei giorni scorsi a Milano un gruppo di ragazzi ha inscenato un blitz ad Assolombarda. "Abbiamo deciso di fermare i lavori dentro a Confindustria perché è il luogo simbolo dello sfruttamento e degli interessi condivisi tra governo e ricchi" hanno spiegato. Davanti all'ingresso hanno mostrato striscioni con scritte come 'Vi arricchite sulle spalle di un nuovo milione di poveri' e 'Parlate di sicurezza e continuiamo a morire a scuola'.

"Se fossero davvero interessati alla nostra sicurezza, allora abolirebbero l'alternanza scuola-lavoro, responsabile della morte di tre studenti in meno di un anno e dello sfruttamento gratuito di tuttə noi; 

giovedì 17 novembre 2022

pc 17 novembre - L'incidente della Polonia - una nota


L’”incidente” della Polonia - Una miccia accesa da Zelensky per spingere verso la guerra mondiale.

Per alcune ore nella giornata di ieri un incidente di oscura natura accorso per la caduta di un missile in Polonia, ha cercato di diventare la Serajevo dei giorni nostri.

Come in automatico, sono scattati tutti i meccanismi di colloqui di pace e incontri di Vertice mentre si accendevano i motori dell’intervento diretto di Nato/Usa e a seguire di tutti gli altri paesi imperialisti che inevitabilmente avrebbe trasformato il potenziale conflitto generale in conflitto reale.

L’incendiario di turno, il terrorista di governo Zelensky, che sapeva molto bene quello che in realtà era accaduto, invece ha scatenato in pieno G20 una criminale fake news che avrebbe trasformato quello che è potenziale dal primo giorno in cui è scoppiata la guerra, innescata dall’intervento “difensivo”

pc 17 novembre - Sul G20 di Bali e il ruolo della Meloni

Il G20 di Bali è stato un fallimento. Alla fine non sono stati d’accordo su niente, fingendo di essere d’accordo su tutto.

I paesi imperialisti, di diverso grado presenti al Vertice e quelli aspiranti ad esserlo, che di tanto in tanto si travestono da nazione oppressa per poter scalare la gerarchia del mondo, hanno un solo interesse comune: difendere gli interessi e i profitti dei padroni del mondo, difendere i profitti e gli interessi dei propri padroni, cercando di travestirli da interessi generali o da interessi nazionali.

Ma l’imperialismo si è incartato, come spesso nella storia gli è successo. La crisi esige una nuova ripartizione mondiale, e il passaggio spinge alla guerra come esito cosciente, o “tempesta perfetta” delle contraddizioni insanabili.

Il G20 è finito, come il cuore di esso, il traballante G7, aveva già dimostrato.

A questo Vertice mondiale l’Italia imperialista si è presentata con una sorta di “Di Maio in gonnella”, la Presidente Meloni, che si è aggirata sorridente, elemosinante incontri, e quando li ha tenuti si è prostrata come serva e segretaria, ancella degli interessi nazionali; dove l’interesse nazionale dell’imperialismo italiano è sempre stare al servizio dell’imperialismo americano, anche se questo costasse la secca reazione degli altri stati imperialisti che in qualche maniera le ripetono, o cercano di farle capire, che l’imperialismo Usa è “l’altra squadra”, non quella in cui l’Italia deve giocare nella contesa imperialista.

Ma la Meloni questo è, anche se il riformismo straccione dell’ex “sinistra” italiana le ha servito su un piano d’argento il diventare con il 17% l’attuale capo del governo italiano.

Ma la natura dei fascisti è essere servi e facendo i servi, divenire i padroni ideologici, politici e pratici del governo e dello Stato in Italia; in una parodia dall’alto della “marcia su Roma”, come sono state le recenti disastrose e disastrate elezioni.

Tornando al punto, alla Meloni interessava garantire le miserie, chiedere soldi, aiuti e protezione che essa intende usare contro i nemici interni che sono oggi gli immigrati, domani, come il Duce ha insegnato, il popolo trascinato in miseria e guerra.

Il G20 di Bali, al di là delle chiacchiere della stampa borghese e della TV, restituisce l’immagine dell’italietta stracciona che posa a potenza.

Le parole però stanno a zero. E un’analisi giusta e una denuncia chiara non oscura la realtà dei rapporti di forza che sono i soli fatti che contano contro i governi dei padroni e ancor più oggi contro il governo dei padroni in tinte razziste e moderno fasciste.

pc 17 novembre - Sulle prossime scadenze di lotta - le indicazioni di proletari comunisti

Nelle prossime scadenze di lotta abbiamo una cosa da non fare. Quella da non fare è esaltarle come grandi lotte, numeri da gonfiare, “percorsi da sviluppare”. Non è così. Sono forme di prima resistenza.

Il 26 novembre delle donne, è una importante trincea d’avanguardia per il tipo di governo che abbiamo, clerico-fascista, sessista e revanscista contro diritti e conquiste delle donne, in primis il diritto d’aborto.

Che ci volesse una donna di matrice fascista a incarnare questo attacco, una persona che usa continuamente il fatto di essere donna come una "patacca" per autoesaltarsi a modello, è la dimostrazione che la borghesia almeno come “classe politica” è alla frutta.

Quella del 26 novembre è una manifestazione necessaria che vogliamo larga e combattiva, che raccolga tutte le istanze e tutte le lotte, i fermenti delle donne contro una classe, uno Stato e un governo che in nome di “Dio, patria e famiglia” e figli coniugano la legge fondamentale nel sistema capitalista: il profitto; sono “bandiere” che accompagnano sempre la doppia oppressione e il recupero del moderno medioevo e che sono compagne di miseria e guerra, di femminicidio di massa.

E’ in questo che il movimento attuale delle donne è una trincea che può diventare prima linea di un movimento esteso e continuo delle donne e di tutte le lotte delle masse. In questo è importante oggi la presenza delle proletarie, delle operaie sfruttate, vessate, discriminate, e uccise sul posto di lavoro, il contingente che esprime la contraddizione di classe come madre di tutte le contraddizioni.

Questo è il dato non tanto di quantità ma di qualità per misurare il livello della lotta delle donne, come termometro del livello generale della lotta necessaria e possibile: una rivoluzione proletaria, una rivoluzione nella rivoluzione, perché tutta la vita deve cambiare.

Il 2 dicembre c’è una giornata di lotta, non uno sciopero generale che è altra cosa, ed è fastidioso ai limiti dell’insopportabilità, la pretesa demagogica delle burocrazie dei sindacati di base di parlare di “sciopero generale”.

Quello che è certo è che contingenti di lavoratori, precari, disoccupati, studenti e pezzi di movimento saranno in sciopero e in piazza, con la giusta ambizione di rappresentare gli interessi proletari e popolari di tutti.

Qui importante è in che misura questo si collega, influisce, possa essere un segnale reale per il mondo delle fabbriche e quale è il tipo di presenza operaia che raccoglie l’appello alla lotta e comincia a fare la sua parte.

Bisogna lavorare per questo contro il sindacalismo confederale, vera gabbia mortale della classe operaia e puntello dell’imperialismo nelle fila operaie.


E’ chiaro che la giornata del 2 dicembre è una continuità della lotta in corso e delle manifestazioni fatte prima con al governo Draghi oggi con la Meloni. Ma non è ancora un nuovo inizio. E di questo occorre consapevolezza, innanzitutto di chi dirige e organizza. In questo senso quello che non serve è esaltarle come grandi lotte, numeri da gonfiare. Perché solo se riusciamo a costruire il nuovo inizio dentro questa fase di crisi, tendenza alla guerra, reazione aperta, noi abbiamo, sia pure in un difficile presente, un sentiero da percorrere della lotta generale, dello sciopero generale, della trasformazione dello sciopero generale in sciopero politico.

mercoledì 16 novembre 2022

pc 16 novembre - Un invito a redattori e collaboratori - miglioriamo il lavoro per il blog proletario comunista

Apprezziamo i compagni e collaboratori che si stanno impegnando per il blog e li chiamiamo a continuare. Invitiamo altri compagni a seguirne l'esempio - ma invitiamo tutti a considerare che il nostro blog, pur dedicando un grande spazio alle lotte operaie e proletarie sindacali, non è un blog sindacale. 

Esiste il blog dello Slai cobas per il sindacato di classe che ospita lotte e comunicati spesso dell'intero arcipelago del sindacalismo di base e di classe.

A questo blog servono sempre di più testi, grandi e piccoli, di denuncia politica, analisi politica, propaganda ideologica/teorica/politica/ comunista, indicazioni politiche, polemiche politiche e notizie selezionate di opposizione politica al governo a tutti i livelli.

Va tenuto in conto che l'attuale lotta sindacale contro padroni e governo è per noi comunisti brodo di coltura in cui costruire legami e organizzazione con i proletari in lotta, dirigere esperienze, elevare la coscienza e la crescita di una vera opposizione politica rivoluzionaria.

La redazione

pc 16 novembre - Ultime dal blog internazionalista maoistroad

 

pc 16 novembre - La gigantesca manifestazione di Madrid per la sanità pubblica



pc 16 novembre - Sanità: il governo Meloni prepara altri tagli mentre aumentano a 37,16 miliardi i costi pagati ai privati dalle famiglie


Secondo l'ultimo monitoraggio pubblicato in questi giorni dalla Ragioneria generale dello Stato, “La cosiddetta spesa out of pocket quella cioè al di fuori del Servizio sanitario nazionale … è cresciuta del 20,7% rispetto ai valori del 2020 quando era calata dell’11,6%. … Un boom di spese sostenute direttamente dai cittadini cresciute soprattutto per farmaci non rimborsabili, visite mediche, diagnostica dopo la frenata legata allo scoppio della pandemia che nel 2020 aveva limitato la spesa sanitaria privata” (Il Sole24Ore del 15 novembre) che sale, appunto, a 37,16 miliardi.

Visto che il Servizio nazionale fornisce sempre meno assistenza si è costretti a fare ricorso alle aziende private, ma per il proletariato e le masse popolari questo problema si aggrava, e si deve rinunciare alle cure.

“4 italiani su 10 fanno fatica a saldare i conti per le visite e i farmaci; quasi la metà rimanda il più possibile l’appuntamento con il medico o rinuncia alle cure perché purtroppo non ha abbastanza soldi. Senza contare che questo non giova al lavoro: meno ci si cura, più aumentano i giorni di malattia chiesti alle aziende.

“Le cure a cui si rinuncia di più sono, nell’ordine:

  • cure odontoiatriche: 38%
  • cure oftalmiche: 22%
  • riabilitazione fisica: 15%
  • cure ortopediche: 11%
  • cure dell’udito: 6%.

“Il 61% delle famiglie con un reddito inferiore a 1.550 euro al mese dichiara di non riuscire ad affrontare le spese sanitarie e quindi rinuncia a curarsi. La Regione dove si rinuncia di più a curarsi è la Campania (73%), seguita da Calabria (69%) e Lazio (64%).

“Le famiglie più vulnerabili, come quelle con un malato cronico, o con un solo genitore o quelle composte da tre o più adulti, come nel caso degli anziani a carico, non ricevendo dal Servizio Sanitario Nazionale tutte le cure di cui hanno bisogno, sono costrette a rinunciarvi, oppure a spendere molto di tasca propria, a volte anche soldi che non hanno. Più della metà delle famiglie con malati cronici rinuncia ad alcune cure essenziali per motivi economici e l’8% fa a meno persino delle cure sanitarie d’emergenza.” (dal sito periplofamiliare.it)

“… è un fatto – dice il manifesto dell’11 novembre - che il governo Meloni mentre accresce il disavanzo di bilancio per risolvere il problema tariffe, non cambia le previsioni in valori assoluti della spesa sanitaria per il periodo dal 2022 al 2025 fissando gli stessi valori pari a: 133,998 miliardi di euro per il 2022; 131,724 miliardi per il 2023; 128, 708 miliardi per il 2024 e 129,428 miliardi per il 2025.” Insomma, mentre si alimenta la sanità privata, preparando anche ulteriori privatizzazioni, il governo Meloni mette in atto una riduzione di circa 5 miliardi!

La battaglia per la sanità pubblica è ancor più una delle azioni imprescindibili da mettere in campo per opporsi al suo smantellamento!

pc 16 novembre - Verso la manifestazione delle donne del 26 novembre a Roma

In preparazione della manifestazione del 26 novembre, per portare in essa il coraggio, la marcia in più delle donne più sfruttate e oppresse, delle ragazze ribelli, per esprimere la nostra rabbia e determinazione contro questo "nuovo/vecchio" governo della Meloni che ha come prossimo attacco generale il diritto d'aborto, in nome della riproposizione moderno fascista di "Dio, patria, famiglia, figli";

e dopo la bella assemblea operaie della Beretta, per estendere questa prassi dovunque è possibile

GIOVEDI' 17 NOVEMBRE ALLE ORE 17,30
ASSEMBLEA DONNE/LAVORATRICI ON LINE

QUESTO E ' IL LINK PER COLLEGARSI E INTERVENIRE NELL'ASSEMBLEA

https://meet.jit.si/moderated/5be43d6eeae3a3d4e27561a69b32204acf93657b85a55cf088c741ceb3ee38fe


ASSEMBLEA DONNE/LAVORATRICI

per info:
tel e WA 3408429376

pc 16 novembre - Info Gkn: gli operai spostano la protesta al Comune di Firenze...


Adesso “Noi siamo in consiglio comunale. Non ce ne andiamo senza novità risolutive sulla vertenza. Ad oltranza qua. Questo presente finisce ora. Il nostro futuro comincia adesso.” dicono in un comunicato gli operai.

Le intenzioni dell’attuale padrone della Gkn, Borgomeo, che in realtà l’ha ricevuta in regalo, in nome e per conto della multinazionale Melrose, sono chiare, e come dice uno striscione “la commedia è finita”, e la commedia serviva allo “svuotamento dello stabilimento, e l’alleggerimento degli stipendi scaricati sul pubblico attraverso la cassa integrazione” come dice il rappresentante degli operai Salvetti, il quale in un suo intervento all’assemblea del 9 novembre ha aggiunto che “Una lotta come questa non può essere vinta da una singola fabbrica, senza cambiare i rapporti di forza nel paese…”

La chiarezza sta anche nel fatto che non ci si deve illudere che nei ministeri “in qualche modo ci

martedì 15 novembre 2022

pc 15 novembre - Intensificare e alzare il livello della denuncia politica contro il governo

pc 15 novembre - Acciaierie d'Italia (ex Ilva) - corrispondenza

Oggi  agli ingressi - in alcune ditte parte degli operai sono rimasti fuori - in particolare Evoluzione Ecologica, Semat - ora c’è l’incontro a Roma giovedì pomeriggio - o soluzione o ì si blocca tutto.



pc 15 novembre - Tendopoly - parlano gli immigrati "per rimettere al centro le lotte"

SABATO 17 DICEMBRE
A partire dalle 18:30 a L38 squat (Roma)
Presentazione di TENDOPOLY, una miniserie di 7 episodi per ribaltare la narrazione mainstream sull'immigrazione, lo sfruttamento in agricoltura, i ghetti...e per rimettere al centro le lotte !
Guarda di nuovo

pc 15 novembre - Il primo decreto fascista del governo Meloni, il decreto chiamato “anti rave” è già all’esame della Consulta per incostituzionalità

Che quello definito “anti-rave party” sia un decreto che mira ad impedire le manifestazioni pubbliche, soprattutto di lavoratori, studenti, donne e masse popolari contro il governo è stato subito chiaro. E la sua formulazione, fascista dentro, è così sfacciata che in tanti lo considerano anticostituzionale. Adesso anche la Corte costituzionale è stata chiamata ad prenderlo in esame.

“A tempo di record” dice infatti un articolo - che riportiamo - de il Manifesto del 12 novembre “Il decreto Rave rischia già lo stop della Consulta … Un record, se non mondiale, sicuramente italiano per il governo Meloni: il suo primo decreto a dieci giorni dall’entrata in vigore è già all’esame della Consulta per incostituzionalità.”

Ma proprio per la concezione fascista che anima il decreto, a prescindere dalle decisioni che prenderà la Consulta, sarà necessario farlo “cadere” con una opposizione forte e di piazza.  

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Il decreto Rave rischia già lo stop della Consulta

GOVERNO RECORD. La proroga dell'entrata in vigore della riforma Cartabia ritarda le norme a favore degli imputati per reati minori. Un giudice di Siena solleva il giudizio alla Corte Costituzionale. I Giuristi democratici: colpisce che il garantista Nordio non se ne sia accorto

Un record, se non mondiale, sicuramente italiano per il governo Meloni: il suo primo decreto a dieci giorni dall’entrata in vigore è già all’esame della Consulta per incostituzionalità.

A sollevare la questione alla Corte costituzionale è stato il giudice Simone Spina di Siena.

lunedì 14 novembre 2022

pc 14 novembre - Questa mattina all'appalto Acciaierie d'Italia - Intervista allo Slai cobas






TARANTO: SOSPESE LE ATTIVITA’ DI 143 DITTE APPALTATRICI ALLE ACCIAIERIE D’ITALIA
Posted on : 14 Novembre 2022 - 11:50

Acciaierie d’Italia ha reso noto alle organizzazioni sindacali che da lunedì 14 novembre nello stabilimento siderurgico di Taranto sono sospese le attività di 145 imprese appaltatrici fino al prossimo 16 gennaio. Così, con una lettera inviata via Pec a 145 imprese appaltatrici (43 solo di Taranto), Acciaierie d’Italia, l’ex Ilva, ha chiesto di sospendere da lunedì tutte le attività e di sgomberare subito il cantiere se all’interno dello stabilimento: stop quindi alla lavorazione di commesse, manutenzione e attività varie appaltati dall’impianto siderurgico di Taranto. Circa 2000 i lavoratori ricollocati in cassa integrazione.

Da Taranto Margherita dello Slai-Cobas 
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pc 14 novembre - Povertà in aumento: 13 milioni di italiani e 2,2 milioni di stranieri sono a rischio…

Più che “rischio”, bisognerebbe parlare di certezze visto che, ieri, 13 novembre, nella “celebrazione” della VI Giornata mondiale dei poveri voluta dal Papa, i dati sulla povertà che sono stati diffusi in abbondanza, sono stati chiari.

La fondazione Moressa, per esempio, nel suo Rapporto annuale sull'economia dell'immigrazione (edizione 2022), ha messo in rilievo non soltanto la povertà degli italiani ma anche degli immigrati, che vengono definiti “stranieri” anche se sono oramai da decenni in Italia.

L’articolo che ne parla è del quotidiano dei padroni, il Sole 24 Ore di oggi, il quale prova a confondere le acque non citando mai le classi sociali.

I “Quasi 13 milioni di italiani e 2,2 milioni di stranieri” che “sono a rischio di povertà o di esclusione sociale” sono infatti “italiani e stranieri” che appartengono ad una classe specifica, ad una delle due grandi classi in cui è divisa la società capitalista-imperialista, la classe operaia o proletariato.

“Basandosi su dati Eurostat, la Fondazione rileva che fra gli italiani è a rischio di povertà e di esclusione sociale il 22,6% della popolazione sopra i 18 anni, mentre fra gli stranieri la quota a rischio sale al 44,4%.”

E anche a livello europeo le differenze sono enormi: “il rischio di povertà per gli stranieri nella Ue a 27 è in media del 40,4% contro il 19,5% degli autoctoni.”

E all’origine di questa condizione non è tanto il fatto che manca il lavoro, dice la Relazione, quanto il fatto che le “mansioni svolte che comportano spesso retribuzioni più basse

.”

I salari più bassi di questo enorme esercito industriale di riserva aiutano i padroni a tenere più bassi i salari in generale e a fare più profitti.

Questi dati sono importanti perché mettono in evidenza non solo la povertà crescente e l’aumento dei “working poors”, dei lavoratori poveri, come diceva già Marx nel Capitale, ma anche il divario crescente con la ricchezza dell’altra classe sociale, la borghesia.

La battaglia per l’aumento dei salari è diventata indispensabile ed è da fare qui e ora!

pc 14 novembre - Filippine: si accentua la “guerra totale” contro il popolo del governo fascista Marcos II sostenuto dagli USA



Dall’India alle Filippine i regimi fascisti sorretti dai paesi imperialisti, innanzi tutto da quello degli Stati Uniti, scatenano la guerra interna contro i propri popoli che si ribellano a condizioni di vita sempre più insostenibili.

Ribellione che si concretizza nelle guerre popolari di lunga durata condotte da partiti comunisti maoisti e che diventano per i regimi reazionari al servizio dell’imperialismo “la più grande minaccia interna per il paese” come disse l’ex primo ministro dell’India Manmohan Singh.

Guerre popolari che i regimi annunciano di aver sconfitto, o di essere pronti a sconfiggere in poco tempo (frasi stantie che ripetono oramai da decenni!), e che altrettanto da decenni vengono smentite dai fatti…

Riportiamo il comunicato di denuncia del Partito Comunista delle Filippine

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Il PCF denuncia i bombardamenti dell'artiglieria delle Forze armate filippine, il mitragliamento delle comunità a Rizal, Mindoro Occidentale

11 novembre 2022

Il Partito Comunista delle Filippine (PCF) ha denunciato oggi le Forze Armate delle Filippine (FAF) per aver condotto bombardamenti di artiglieria mattutini e mitragliamento delle comunità vicine nei barangays [villaggi] Rizal, Aguas e Pitogo della città di Rizal nel Mindoro Occidentale lo scorso 6