mercoledì 16 novembre 2022

pc 16 novembre - Sanità: il governo Meloni prepara altri tagli mentre aumentano a 37,16 miliardi i costi pagati ai privati dalle famiglie


Secondo l'ultimo monitoraggio pubblicato in questi giorni dalla Ragioneria generale dello Stato, “La cosiddetta spesa out of pocket quella cioè al di fuori del Servizio sanitario nazionale … è cresciuta del 20,7% rispetto ai valori del 2020 quando era calata dell’11,6%. … Un boom di spese sostenute direttamente dai cittadini cresciute soprattutto per farmaci non rimborsabili, visite mediche, diagnostica dopo la frenata legata allo scoppio della pandemia che nel 2020 aveva limitato la spesa sanitaria privata” (Il Sole24Ore del 15 novembre) che sale, appunto, a 37,16 miliardi.

Visto che il Servizio nazionale fornisce sempre meno assistenza si è costretti a fare ricorso alle aziende private, ma per il proletariato e le masse popolari questo problema si aggrava, e si deve rinunciare alle cure.

“4 italiani su 10 fanno fatica a saldare i conti per le visite e i farmaci; quasi la metà rimanda il più possibile l’appuntamento con il medico o rinuncia alle cure perché purtroppo non ha abbastanza soldi. Senza contare che questo non giova al lavoro: meno ci si cura, più aumentano i giorni di malattia chiesti alle aziende.

“Le cure a cui si rinuncia di più sono, nell’ordine:

  • cure odontoiatriche: 38%
  • cure oftalmiche: 22%
  • riabilitazione fisica: 15%
  • cure ortopediche: 11%
  • cure dell’udito: 6%.

“Il 61% delle famiglie con un reddito inferiore a 1.550 euro al mese dichiara di non riuscire ad affrontare le spese sanitarie e quindi rinuncia a curarsi. La Regione dove si rinuncia di più a curarsi è la Campania (73%), seguita da Calabria (69%) e Lazio (64%).

“Le famiglie più vulnerabili, come quelle con un malato cronico, o con un solo genitore o quelle composte da tre o più adulti, come nel caso degli anziani a carico, non ricevendo dal Servizio Sanitario Nazionale tutte le cure di cui hanno bisogno, sono costrette a rinunciarvi, oppure a spendere molto di tasca propria, a volte anche soldi che non hanno. Più della metà delle famiglie con malati cronici rinuncia ad alcune cure essenziali per motivi economici e l’8% fa a meno persino delle cure sanitarie d’emergenza.” (dal sito periplofamiliare.it)

“… è un fatto – dice il manifesto dell’11 novembre - che il governo Meloni mentre accresce il disavanzo di bilancio per risolvere il problema tariffe, non cambia le previsioni in valori assoluti della spesa sanitaria per il periodo dal 2022 al 2025 fissando gli stessi valori pari a: 133,998 miliardi di euro per il 2022; 131,724 miliardi per il 2023; 128, 708 miliardi per il 2024 e 129,428 miliardi per il 2025.” Insomma, mentre si alimenta la sanità privata, preparando anche ulteriori privatizzazioni, il governo Meloni mette in atto una riduzione di circa 5 miliardi!

La battaglia per la sanità pubblica è ancor più una delle azioni imprescindibili da mettere in campo per opporsi al suo smantellamento!

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