sabato 20 giugno 2020

pc 20 giugno - Libertà per i prigionieri politici nel mondo - Da Palermo


Nei pressi del Carcere 

pc 20 giugno - Slai cobas per il sindacato di classe solidale con i lavoratori TNT peschiera borromeo


pc 20 giugno - Per libertà di Abimael Guzman Reinoso - dichiarazione

La famigerata precarietà delle condizioni del sistema penitenziario, con ambienti con alto grado di insalubrità, proliferazione di malattie, sovraffollamento, assistenza sanitaria e cure inadeguate è ulteriormente aggravata dalla pandemia di COVID-19, con un alto rischio di contagio.
Nello specifico documento dedicato alle carceri, "Preparazione, prevenzione e controllo di COVID-19 nelle carceri e in altri luoghi di detenzione", la Organizzazione mondiale della sanità (OMS) spiega che le condizioni di confinamento nel sistema carcerario elevano il rischio di contagio, riducendo l'accesso alle risorse disponibili di prevenzione e cura in caso di infezione. Allo stesso modo, la subcommissione delle Nazioni Unite per la prevenzione della tortura (SPT) sottolinea la vulnerabilità al nuovo Coronavirus, in particolare delle persone private della libertà.

pc 20 giugno - Per i prigionieri politici turchi il 19 giugno

L'AQUILA
TARANTO

pc 20 giugno - Con Georges Ibrahim Abdallah sui muri delle nostre città

pc 20 giugno - Dall'ArcelorMittal a L'Aquila - India/Italia solidarietà internazionalista nella giornata del 19 giugno

pc 20 giugno - Manifestazioni in Germania per la libertà dei prigionieri politici turchi accusati di comunismo


Am 16.06. hat eine Kundgebung in München vor dem Oberlandesgericht für die Freiheit von Müslüm Elma, dem Hauptangeklagten in den Münchner TKP/ML Prozessen, und allen politischen Gefangenen stattgefunden.
Kundgebung Politische Gefangene Muenchen 2

Kundgebung Politische Gefangene Muenchen 3

pc 20 giugno - Gloria eterna ai prigionieri politici del PCP e alla loro resistenza eroica del 19 giugno 1986

Riprendiamo da questo documento in spagnolo cosa sono i prigionieri di guerra del PCP e cosa è stato il massacro del 1986

¡GLORIA AL DIA DE LA HEROICIDAD!


II- LOS PRISIONEROS DE GUERRA.
Contra el Desarrollo de la Guerra Popular el Estado reaccionario desató su guerra contrarrevolucionaria, toda guerra se da entre dos campos. Esta guerra contrarrevolucionaria se guía por la estrategia de la contrarrevolución mundial encabezada por el imperialismo yanqui; así Belaúnde siguiendo los dictados de su amo imperialista lanzó a las fuerzas policiales a combatir la guerra popular a la que tildan de "terrorismo" y "siendo delito común" correspondía combatir a las fuerzas policiales, las mismas que usaron como método de "combate" la represión cruel, las detenciones, torturas, violaciones a las hijas del pueblo, asesinatos, siguiendo su política de "robar todo, quemar todo y matar a todos", teniendo como respuesta la justa ira de las masas que dirigidas por el Partido Comunista del Perú las derrotaron humillantemente; así fracasaron todos los operativos policiales.

Ante la derrota de las fuerzas policiales y principalmente por el surgimiento del Nuevo Poder, el gobierno de Belaúnde dispuso la intervención de las Fuerzas Armadas reaccionarias y se les encomendó el restablecimiento del orden público y por ende el aplastamiento de la guerra popular. Así, con el ingreso de las Fuerzas Armadas bajo el gobierno de Belaúnde y posteriormente de Alan García han desatado, contando con el apoyo de las fuerzas policiales, el terror blanco en campo y ciudad aplicando sus planes de utilizar masas contra masas; pero al fracasar también este plan recurrieron al genocidio y dentro de él las desapariciones llegando hasta mayo de 1986 a ocho mil setecientos (8,700) peruanos que han sido asesinados en la forma más vil y siniestra; siendo cuatro mil setecientos (4,700) asesinados, muchos de ellos encontrados en las fosas comunes y cuatro mil desaparecidos (4,000). Son ocho mil setecientos hijos de las masas más pobres y explotadas, del

pc 20 giugno - Un manifesto nazionale di soccorso rosso proletario


rettifica indirizzo srpitalia@gmail.com


pc 20 giugno - A L'Aquila il pugno alzato di Soccorso Rosso Proletario

19 giugno a L’Aquila, davanti al tribunale, al carcere, alla zona ospedale-università
A L’Aquila il soccorso rosso proletario ha esposto striscioni contro la repressione antiproletaria e antipopolare, per la libertà di tutti i compagni prigionieri rinchiusi nelle carceri dell’imperialismo, davanti al Comune e al Tribunale: “sulla repressione non si tace, nessuna giustizia nessuna pace” lo slogan scandito contro il silenzio tombale di una città militarizzata ben prima del terremoto e del lockdown.
Nonostante il vento contrario, siamo riusciti a riprendere e a salvare il nostro striscione.

pc 20 giugno - Sostegno a tutte le iniziative di solidarietà ai prigionieri politici rivoluzionari - uniamoci nella costruzione del Soccorso Rosso Proletario

stralci del comunicato dei CARC

Il 19 giugno rivoluzionari e comunisti in ogni parte del mondo celebrano la Giornata Internazionale del Rivoluzionario Prigioniero (GIRP) per ricordare la rivolta dei prigionieri politici peruviani soffocata nel sangue dal governo socialdemocratico di Alan Garcia il 19 giugno del 1986.
Quel giorno l’Esercito e la Marina Militare uccisero, tra bombardamenti ed esecuzioni sommarie, circa trecento compagni e compagne del Partito Comunista Peruviano. Il massacro si consumò nelle carceri di El Fronton, Lurigancho ed El Callao, negli stessi giorni in cui era ospitato, nel Paese, il Congresso dell’Internazionale Socialista. Da quel momento la data del 19 giugno è stata assunta dal Movimento Comunista Internazionale come simbolo della lotta alla repressione e della solidarietà proletaria.
Iniziative 

Napoli - Venerdì 19 giugno, ore 17.30
Galleria Principe di Napoli (ingresso via Pessina - zona Museo)

Pisa - Venerdì 19 giugno, ore 17.30 
Circolo Gramsci - Via Fiorentina 167

Firenze - Sabato 20 giugno, ore 18.00
c/o Circolo ARCI Le Panche - Il Campino - Via Caccini 13/B 

Roma - Domenica 21 giugno, ore 
Centro sociale Scialabba, Via Calpurnio Fiamma 136

pc 20 giugno - Oggi a Milano Piazzale Loreto ore 16 - la repressione non passerà

La battaglia e posizione di SOCCORSO ROSSO PROLETARIO

pc 20 giugno - il 19 giugno in Italia... una giornata particolare decine di iniziative a sostegno dei prigionieri politici nel mondo


pc 20 giugno - CONTRO LA REPRESSIONE DELLE LOTTE - IL PRESIDIO A PALERMO DEL 19 GIUGNO

Ieri 19 giugno a Palermo si è tenuto il presidio contro la repressione davanti la Prefettura. I compagni, le lavoratrici e i lavoratori del Patto d’Azione (Slai cobas sc, PCL, FGC) insieme a compagni di proletari comunisti, e le compagne del MFPR come deciso hanno dato vita ad un presidio combattivo che ha denunciato la repressione che in varie forme lo Stato e i suoi apparati mettono in atto contro le lotte.
Alla fine della manifestazione una delegazione ha esposto direttamente ai funzionari della Prefettura i motivi della manifestazione, compreso l'attacco al diritto di sciopero da parte della CGS...








Oltre la denuncia della repressione e delle lotte delle lavoratrici e lavoratori e la dovuta solidarietà di classe a tutti coloro che la subiscono nel nostro paese dal nord al sud,
il presidio ha ampliato questa solidarietà alle lotte represse anche nel resto del mondo e ha voluto salutare a pugno chiuso le masse negli USA che contro questa repressione hanno scatenato la rivolta e la ribellione.

pc 20 giugno - India - riparte dall'italia la campagna internazionale per il sostegno alla guerra popolare in India


pc 20 giugno - CONTRO LA REPRESSIONE DELLE LOTTE DEI LAVORATORI

 Dal presidio di Taranto del 19 giugno


pc 20 giugno - Report Assemblea telematica nazionale Patto d'azione - interventi e nostra valutazione nelle prossime ore

Ancora un assemblea con centinaia di partecipanti ed oltre 20 interventi di varie realtà, organizzazioni sindacali e politiche, movimenti sociali.

La giornata di mobilitazione nazionale, dislocata sulle varie città, del #6Giugno è ampiamente riuscita ed e’ stata una prima verifica sul terreno concreto del #pattodazione per la costruzione di un fronte unico di classe #anticapitalista, non solo per i numeri più che confortanti (ottimi a Milano e Bologna, buoni a Piacenza, Genova, Napoli, Roma, Torino e Mestre, e comunque positivo che ci siano state 18 piazze che hanno coinvolto un agglomerato militante anche in molte città minori) ma anche per la "qualità" dei partecipanti, non limitata ad una sommatoria di gruppi che hanno preso parte alle assemblee telematiche, ma che in alcuni casi ha coinvolto pezzi di lavoratori, studenti e movimenti sociali.

L'assemblea prima di rilanciare altre iniziative  a livello nazionale ritiene necessario:

1) Innanzitutto "strutturare" il Patto d'azione, sia sui territori che sul.piano nazionale. Sui territori bisogna fare sì che le realtà aderenti al Patto si incontrino in assemblee cittadine o di zona, valutando  le condizioni per agire in maniera congiunta anche a livello locale al di là di ogni artificio organizzativista o petizione di principio. 

Quello che sta succedendo a #Milano è un esempio molto efficace, l'assemblea di sabato scorso, scaturita dalla manifestazione del 6 giugno e dalla lotta alla TNT di Peschiera Borromeo, ha già mostrato come il Patto d'azione può rappresentare un utile moltiplicatore di forze e di visibilità delle battaglie sindacali che assumono una caratteristica più generale e politica. 

Lo #sciopero ed il picchetto del 18 sta dimostrando l'efficacia di questo percorso coinvolgendo oltre che centinaia di operai del SI Cobas anche molti solidali e militanti attorno alla dura battaglia dei lavoratori e lavoratrici della Tnt contro i licenziamenti.

La costruzione di nuclei locali, di momenti di confronto e di iniziativa su base territoriale può essere utile a selezionare gli elementi più interessanti e a verificare se effettivamente sussistono le condizioni per un livello di convergenza più ampio.

2) Entro la prima settimana di Luglio l'assemblea ha deciso di convocare una riunione nazionale a #Bologna con delegati dalle varie città per una prima riunione nazionale non in videoconferenza. 

Questa decisione nasce dal fatto che - pur essendo stato fondamentale lo strumento telematico per costruire e mantenere relazioni - questo non può sostituire il confronto, la discussione diretta e la necessità di un coordinamento del Patto d'azione che sia strutturato.

Inoltre l'assemblea chiarisce che il percorso è aperto ancora a tutti e tutte coloro vogliano aderire attorno alle posizioni ed i punti programmatici condivisi nelle assemblee. 

Non è intenzione dell'assemblea perimetrare il Patto d'azione su se stesso: la funzione di questo percorso è quello di un patto per la costruzione di un fronte unico di classe anticapitalista nel paese.

Il percorso che vogliamo costruire è rivolto in primo luogo ai lavoratori, ai proletari, ai disoccupati, ai movimenti e alle soggettività anticapitaliste, disponibili a collegare lotte in una prospettiva più generale.

In quest'ottica i #12PUNTI di programma politico, inserite nella mozione della seconda assemblea,  rappresentano uno spartiacque e una carta d'identità più che sufficiente.

Una carta d'identità che col dibattito può essere senz'altro estesa, approfondita e ampliata, ma mantenendo quel carattere inclusivo e di apertura che ne ha finora garantito il successo in termini di partecipazione e coinvolgimento di forze vive evitando di ricadere in una dinamica  da intergruppo.

3) Lo spirito inclusivo del Patto d'azione ha come suo presupposto la condivisione delle parole d'ordine e della piattaforma stilata ad aprile: per questo è essenziale che le realtà aderenti al Patto d'azione esplicitino alla luce del sole tale adesione e si impegnino a pubblicizzarne le iniziative sui propri canali di comunicazione e propaganda. D'altra parte, il nostro percorso si è incontrato in questi mesi con varie realtà che pur mostrando interesse al Patto d'azione, non intendono aderirvi formalmente ed esprimono riserve o divergenze sulla piattaforma: riguardo a queste ultime il Patto d'Azione continuerà a lavorare per il più largo coinvolgimento e la massima apertura al confronto, ma nella chiara definizione dei rispettivi ambiti. Per questo motivo, riteniamo che alla prossima assemblea plenaria andrà defunto quali realtà intendono partecipare attivamente alla costruzione del Patto d'azione e quali invece intendono dialettizzarsi col Patto nelle vesti di "osservatori".

La crisi capitalistica tende ad acuirsi e spingerà sul terreno della lotta una moltitudine di proletari, avremo ben altri compiti con cui fare i conti più che quello di formare l'ennesimo coordinamento sommatoria di gruppi che discute di petizioni di principio.

Il percorso del Patto d'azione rappresenta in quest'ottica una "palestra" per verificare se siamo in grado,  insieme,  di essere all'altezza dello scontro in atto ed di esercitare il ruolo politico ed organizzativo per un movimento che vada al di là dei nostri attuali confini numerici.

4) Sostegno e lavoro coordinato per far crescere l'Assemblea Nazionale dei Delegati e Delegate, questo è  elemento centrale della discussione: un appuntamento che spetterà alle organizzazioni sindacali, ai lavoratori ed ai delegati definire. 

Entro 10 giorni è stato comunicato che verrà indicata la data per l’iniziativa e si procederà a far circolare un appello per le adesioni nazionali.

5) Nell'esprimere la totale vicinanza e solidarietà con il movimento di massa che ha sconvolto di Stati Uniti d' America e che sta vedendo una grande mobilitazione internazionale in solidarietà al proletariato americano. L'assemblea, inoltre, converge sull'ipotesi che nelle prime settimane di Giugno si indica una giornata di mobilitazione contro la vergognosa "sanatoria" del Ministro Bellanova del Governo Conte, tenendo dentro l'elemento di lotta "contro il nemico di casa nostra" e la #solidarietà internazionale ed internazionalista ai milioni di proletari in lotta negli #USA.

L'assemblea nazionale si riconvocherà tra due settimane dando la possiblità di svolgere i passaggi e la costruzione dei nodi locali.

pc 20 giugno - Oggi da Parigi alla Tunisia all'italia all'Europa... e in tanti paesi arabi - LIbertà per Georges Ibrahim Abdallah

pc 20 giugno - LA VERGOGNOSA DECISIONE SUGLI ASSASSINI DEGLI OPERAI DELLA THYSSENFRUPP - Da un volantino del Coordinamento lavoratori e lavoratrici autoconvocati

Torino. Strage operaia della Thyssen krupp
Come volevasi dimostrare …
Gli ex manager già in semilibertà. Neanche un'ora trascorsa in cella dalla condanna definitiva del 2016
Il tribunale di prima istanza di Essen ha concesso la semilibertà ai due manager tedeschi della Thyssen, Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz, massimi responsabili della strage nella notte fra il 5 e il 6 dicembre 2007 con la morte di 7 operai, bruciati vivi, nell’ex acciaieria di Torino.
I due erano stati condannati definitivamente dalla giustizia tedesca a 5 anni di carcere per omicidio e incendio colposo.
Già una condanna minima per le criminali responsabilità; ora alla mite condanna si è aggiunto un provvedimento colpevole e irresponsabile.
A verità accertata, anche penalmente, giustizia latitante!
I poteri forti sempre più potenti. I senza potere sempre più deboli.
Ricostruire la nostra forza, rovesciando rapporti di forza oggi sfavorevoli, con determinazione e intelligenza, è un dovere vitale.
Contro “lorsignori”, l'unica medicina: la lotta di classe attraverso la solidarietà, la partecipazione, l'unità, la lotta, la mobilitazione, l'organizzazione.
Altrimenti ci sono la sconfitta, l'impunità, la perdita di memoria, e condizioni di lavoro (con morti sul e da lavoro) e di vita sempre peggiori per gli operai, le classi lavoratrici, le masse popolari.
Padrone e Stato vogliono spezzare con la forza la nostra resistenza.
Se la “resistenza resiste”, sarà la forza del padrone e dello Stato a doversi spezzare!

venerdì 19 giugno 2020

pc 19 giugno - Soccorso Rosso Proletario strumento unitario per la lotta e la solidarietà prolungata contro repressione e Stato

Documento

Soccorso rosso proletario ha lanciato una prima giornata di mobilitazione in occasione del 19 giugno, da sempre giornata internazionale dei prigionieri politici comunisti e rivoluzionari nelle carceri del mondo, raccogliendo la bandiera rossa del “giorno dell'eroismo” dei 300 prigionieri politici e di guerra peruviani del Partito comunista del Perù, che hanno dato la vita con una resistenza eroica per la rivoluzione, per il popolo peruviano, per i comunisti in tutto il mondo, nel massacro del 1986.

Soccorso rosso proletario (Srp) ha operato come organismo promosso da proletari comunisti Italia in questi ultimi anni con un grande lavoro di informazione e controinformazione, a sostegno dei prigionieri politici in Italia e nel mondo, come strumento per esprimere la solidarietà a tutti i compagni, proletari, comunisti, rivoluzionari, attivisti dei movimenti colpiti dalla repressione di Stato, come voce di informazione e sostegno delle lotte dei detenuti nelle carceri italiane; come supporto, nei limiti delle nostre forze, a tutti gli organismi e associazioni che si occupano di repressione, ai loro famigliari e alle realtà democratiche impegnate sul fronte delle carceri.
Le nostre campagne -  vedi quella condotta dal movimento femminista proletario rivoluzionario che aderisce a SRP per Nadia Lioce - contro il carcere tortura e il carcere assassino, sono conosciute e riconosciute da  coloro che organizzano e partecipano a queste lotte, che non siano impregnati di spirito settario e autoreferenziale.

Ora Srp viene rilanciato per divenire un vero strumento unitario , fondato sul lavoro di massa e la mobilitazione delle masse, per costruire un fronte unito contro repressione e carceri, parte

pc 19 giugno - Il Patto d'azione e l'unità di classe strumento contro la repressione delle lotte dei lavoratori - Oggi iniziative a Taranto - Palermo - Bergamo

No alla repressione dei padroni e dello Stato! Per l’unità di classe!

Le associazioni padronali e i loro servi al governo nazionale e nelle giunte locali cercano di sfruttare la crisi sanitaria ed economica per regolare i conti con i lavoratori e le organizzazioni sindacali combattive all'interno delle aziende, e più in generale per colpire ogni forma di opposizione sociale e politica. Cercano di imporre uno stato di polizia perché la macchina del profitto deve andare avanti sempre e comunque, anche a costo della vita dei lavoratori!
Sono state vietate le riunioni sindacali, si è intimato ai lavoratori (compresi infermieri) di non rivelare all’esterno i casi di contagio, le carenze nella fornitura di DPI o il mancato rispetto delle restanti norme di sicurezza.
Abbiamo visto mandare l’esercito contro i lavoratori in lotta in TNT-Fedex, in BRT e in UPS, mentre decine di lavoratori, attivisti sindacali e politici sono stati oggetto di intimidazioni, multe,

pc 19 giugno - Parte dall'Italia il 19 giugno l'appello per una mobilitazione internazionale per la liberazione di Saibaba - Varavarao e tutti i prigionieri politici in India


Per la libertà di Saibaba, di Varavara Rao e di tutti i prigionieri politici in India
Appello alla mobilitazione internazionale

La ferocia che l’attuale governo indiano di Narendra Modi mette in atto quotidianamente contro il proprio popolo mostra il vero volto di un sistema assolutamente reazionario e ingiusto il cui unico obbiettivo è salvaguardare le classi dominanti al potere, i propri privilegi politici e di casta… una ferocia che chiama fortemente alla solidarietà e all’azione.

Per provare a zittire tutte le voci che denunciano le atrocità commesse nel Paese, il governo ha arrestato e continua ad arrestare una quantità impressionante di militanti, professori, studenti, artisti, membri di organizzazioni democratiche, tutti colpevoli di stare dalla parte del popolo a fronte della guerra al popolo scatenata dallo Stato indiano; un popolo costretto a difendersi non solo dalle varie leggi contro il “terrorismo”, ma anche contro quelle palesemente razziste e discriminatorie come le ultime sulla “cittadinanza” apertamente contro milioni di musulmani; un popolo fatto di donne, di femministe unitesi per ribellarsi contro la galoppante escalation di stupri, spesso commessi da forze armate e di polizia e squadre fasciste paramilitari spalleggiate dallo Stato.
Nelle prigioni i detenuti subiscono ogni tipo di abuso, torture, negazione della libertà su cauzione,

pc 19 giugno - Libertà per tutti i prigionieri politici rivoluzionari palestinesi - SRP italia


pc 19 giugno - Tutti al corteo di Milano 20 giugno con Srp e le sue campagne


pc 19 giugno - SOLIDARIETA' - A SALUZZO BRACCIANTI E SOLIDALI LOTTANO PER UNO SPAZIO DOVE VIVERE. SILENZI E MANGANELLI NON CI FERMERANNO: CASA PER TUTT*!

IL GIORNO PRIMA: Mezz'ora fa la polizia ha caricato, ferendo due persone. Una ragazza di Saluzzo e un giovane lavoratore stagionale sono ora all'ospedale.
Questo perché alcuni lavoratori hanno cercato di entrare nella struttura del PAS (Prima Accoglienza Stagionali) un'enorme struttura capace di ospitare fino a 600 persone ora chiusa "per evitare il contagio", obbligando di fatto i lavoratori a vivere per strada e nei parchi, alla faccia dell'emergenza sanitaria.
Respingiamo qualunque accusa criminalizzante e qualunque strumentalizzazione. La polizia ha caricato pur di tenere vuota una struttura fatta apposta per ospitare i lavoratori stagionali.
IERI - Decine di lavoratori agricoli stagionali e di solidali ieri si sono presi la città a Saluzzo, lottando per uno spazio dove poter vivere per chi da oltre dieci anni non ha una casa ed è sfruttato nelle aziende agricole locali. Un presidio molto animato si è svolto sotto al Comune, mentre l’incontro che si era riusciti a strappare con i rappresentanti delle associazioni datoriali (Confagricoltura e Coldiretti), il Prefetto, i sindaci del territorio e il terzo settore si è concluso con un prevedibile nulla di fatto. Le risposte di chi è intervenuto sono state vaghe, contraddittorie e volte a rimpallarsi le responsabilità. Se il sindaco ha cercato di dipingersi come vittima di una politica nazionale inadeguata e di un accanimento da parte dei manifestanti, ergendosi a paladino dell’accoglienza, la vice Prefetta ha dichiarato di stare lavorando a non meglio specificate soluzioni di cui, però, a suo dire devono farsi carico gli enti locali. Il tutto nel silenzio totale del padronato, che sullo sfruttamento della manodopera stagionale basa da sempre il suo profitto, e a cui quest’anno la

pc 19 giugno - DOSSIER: GIU' LE MANI DALLO SCIOPERO DELLE DONNE!

Richiederlo a mfpr.naz@gmail.com
Esce oggi questo mini dossier sulla vicenda del divieto fatto dalla CGS allo sciopero delle donne del 9 marzo.

Questo attacco allo sciopero delle donne di fatto ha anticipato gli attacchi che stanno avvenendo anche in questo periodo al diritto di sciopero in tanti luoghi di lavoro, ed è interno al nuovo clima di repressione delle lotte delle lavoratrici e lavoratori che si sta portando avanti nella cosiddetta "Fase 2", anche con la scusa del coronavirus.

Per questo è importante respingere insieme la sanzione della CGS allo sciopero delle donne.

Giù le mani dallo sciopero delle donne!


MFPR
Lavoratrici Slai cobas per il sindacato di classe

pc 19 giugno - Solidarietà ai compagni del Grup Yorum - informazione solidale - Soccorso Rosso proletario

Soccorso Rosso Proletario sostiene le richieste del COMITATO SOLIDALE GRUP YORUM:

– Annullamento dei bandi dei concerti;– Fine delle irruzioni nel loro Centro Culturale İdil di İstanbul;-Scarcerazione immediata dei membri di Grup Yorum in prigione;– Cancellazione dei nomi dei membri di Grup Yorum dalle liste dei ricercati.


Per portare avanti queste richieste molti membri di Grup Yorum sono stati in sciopero

pc 19 giugno - Oggi la nostra solidarietà internazionalista ai compagni turchi in processo pilota anticomunista

Proteste in diverse città.della Germania contro il processo ai comunisti.
Si vuole mettere a tacere l'opposizione turca in Europa.

Nelle prossime settimane, dopo 4 anni, il cosiddetto "processo TKP/ML" dovrebbe concludersi. I 10 imputati sono accusati di aver formato il Comitato all'estero del Partito comunista di Turchia/marxista-leninista. Molti di loro sono stati detenuti in custodia per oltre tre anni. Müslüm Elma, il principale accusato, è ancora dietro le sbarre a Stadelheim (Germania), ormai da cinque anni. Il cosiddetto "processo ai comunisti" è perciò il più grande processo politico contro un'organizzazione di sinistra degli ultimi decenni.
Non sono accusati di atti criminali, ma solo del loro lavoro per un partito che nella Repubblica Federale Tedesca non è neppure bandito. Perché questo accanimento della repressione di Stato contro esponenti dell'opposizione turca?
A quanto pare è semplicemente una cortesia del governo federale verso il regime di Erdogan. Senza il "mandato a perseguire" del Ministero della Giustizia federale, questi comunisti non sarebbero mai stati arrestati o portati in tribunale. Il processo è pieno di passaggi scandalosi. Parte significativa delle "prove" è stata fornita dal servizio segreto turco. Il tribunale di Monaco non si preoccupa che queste si sono potute ottenere solo grazie a spionaggio illegale.
Müslüm Elma, in quanto presunto "capo", dovrebbe subire una pena detentiva di sei anni e nove mesi. In quanto presunti appartenenti al cosiddetto Comitato all’estero del TKP/ML, Haydar Bern, Musa Demir, Sami Solmaz, il dott. Sinan Aydin e il dott. Banu Büyükavci dovrebbero ricevere una pena detentiva di quattro anni, Erhan Aktürk e Seyit Ali Ugur quattro anni e nove mesi, Deniz Pektas cinque anni e Mehmet Yesilcali tre anni e sei mesi. Nella sua requisitoria perfino il rappresentante della procura generale ha dovuto ammettere che diverse imputazioni non potevano essere accolte e ha chiesto il rilascio di Müslüm Elma dopo cinque anni e tre mesi di prigione.
Questo è esplicitamente un processo pilota anticomunista, basato sulla messa al bando del KPD disposto dalla Corte costituzionale federale nel 1956, il suo scopo è di contribuire a criminalizzare l'attività rivoluzionaria. Un processo tipo, per creare le condizioni per accusare antifascisti, militanti di sinistra e rivoluzionari, per imprigionarli e, se non sono cittadini tedeschi, per estradarli.
esprimiamo in italia e in tutta europa in mille forme la solidarietà internazionale e internazionalista

Soccorso Rosso Proletario
19 giugno 2020
info, materiali
srpitalia@gmail.com

pc 19 giugno - Carcere - facciamo sentire la voce e l'azione solidale con i detenuti in lotta ovunque


pc 19 giugno - Oggi e domani iniziative di solidarietà proletaria con i lavoratori TNT - Patto d'azione

Nuovo riuscitissimo sciopero in TNT-Fedex!!!
Workers lives matter!
Ancora una dimostrazione di forza del SI Cobas contro l'arroganza dei padroni americani e gli attacchi repressivi: bloccati completamente gli hub di Peschiera Borromeo, Piacenza, Bologna e Fiano Romano.
Dappertutto una folta presenza di solidali e in particolare delle realtà aderenti al Patto d'azione.

Non siamo carne da macello!
Solo la lotta paga!
#sicobas #TNTFedEx #sciopero #WorkersLivesMatter

pc 19 giugno - Taranto contro la repressione serata di informazione solidale

Al mattino presidio alla Prefettura 
contro la repressione delle lotte dei lavoratori

pc 19 giugno - Libertà per Georges Abdallah nelle giornate di solidarietà con i prigionieri politici rivoluzionari - manifestazione a Parigi sabato 20 giugno

Una vasta solidarietà da far conoscere e allargare
appello sottoscritto da Soccorso Rosso Proletario (Italia)

ESIGIAMO IL RILASCIO IMMEDIATO DI GEORGES ABDALLAH!
Cari amici, cari compagni,
il 25 marzo 2020, Nicole Belloubet, ministro della Giustizia, ha annunciato che era stata presa una decisione con il governo, in vista della crisi sanitaria causata dalla pandemia, per rilasciare presto diverse migliaia di detenuti a fine pena.
Da allora, molte voci sono state sollevate per chiedere ancora una volta il rilascio di Georges Abdallah: non contiamo più le lettere indirizzate, in questo senso, al Guardia Sigilli, dai collettivi e

pc 19 giugno - Libertà per Ismail Yilmaz e tutti i prigionieri in gravi condizioni di salute!



İsmail Yılmaz in grave stato di salute

La Turchia è diventata una prigione a cielo aperto, dove quasi non c’è differenza tra dentro e fuori le carceri e si registra ancora il caso di un prigioniero in gravi condizioni di salute. Di recente, la coalizione di governo AKP-MHP ha approvato un'amnistia grazie alla quale sono stati rilasciati circa 100 mila assassini e mafiosi. Ma di fronte all’appello pubblico a liberare i prigionieri in gravi condizioni di salute si è comportata come le 3 scimmie. E la tradizione fascista si ripete ancora una volta: nessun prigioniero dell'opposizione, anche in punto di morte, è rilasciato. Quando si tratta di prigionieri rivoluzionari, il fascismo è irremovibile.

Ismail Yilmaz Non sarà rilasciato se non morto!

Il prigioniero Ismail Yilmaz, 66 anni, è attualmente nella prigione di tipo F di Kandira, dove il regime

pc 19 giugno - Giornate di mobilitazione nazionale contro la repressione