venerdì 19 giugno 2020

pc 19 giugno - Il giorno dell'eroismo 19 giugno 1986/19 giugno 2020

Il 19 giugno del 1986, nelle carceri peruviane del Fronton, Lurigancho e Callao, centinaia di prigionieri politici e di guerra del Partito Comunista del Perù in rivolta contro i piani di trasferimento e concentramento portati avanti dal regime peruviano furono massacrati dalle forze armate peruviane.

Truppe d’assalto di tutte e tre le armi con armamento e mezzi da guerra assaltarono le carceri, bombardarono dall’alto i padiglioni in cui si erano asserragliati i prigionieri in rivolta, falciarono con mitraglia e granate i prigionieri.
In 300 morirono dopo aver rifiutato ogni falsa proposta di accordo, consapevoli del costo che il nemico gli avrebbe fatto pagare per la loro fermezza. Scelsero di dare la vita per il loro popolo, il partito e la rivoluzione, resistendo e combattendo fino all’ultimo, come poterono, con le armi rudimentali che erano riusciti a costruirsi in cella.
Da allora il Partito Comunista del Perù ha chiamato il 19 giugno “Giorno dell’eroismo” e, a livello internazionale, si è andata affermando la tradizione di rivivere in questa giornata la memoria di quella battaglia e sacrificio eroici in unità coi prigionieri che lottano oggi per trasformare le galere dell’imperialismo in “luminose trincee di combattimento”.
E, cioè, non solo trincee di resistenza contro la tortura, l’isolamento e annientamento dei rivoluzionari ad opera degli aguzzini al servizio degli imperialisti, ma avamposti di lotta contro gli stati dell’imperialismo per la rivoluzione proletaria, parte della lotta di classe, fusa e non separata da esse.
Il “Giorno dell’ Eroismo” non è la denuncia di uno dei più efferati crimini contro i rivoluzionari prigionieri da rinnovare nella solidarietà con chi ancor oggi vive la prigionia politica, ma la memoria di una vittoria morale, politica e militare che i comunisti in Perù conquistarono sul campo, incarnando il principio per cui, quale che sia il costo da pagare, i comunisti non smettono di combattare e di colpire come possono il nemico.
Anche nelle carceri dei paesi imperialisti la borghesia coltiva lo stesso spirito e illusione di “soluzione finale” contro i prigionieri rivoluzionari che muove la mano genocida dei regimi servi dell’imperialismo nei paesi oppressi. L’inasprimento delle condizioni di detenzione dei prigionieri politici con l’applicazione del 41 bis in Italia, la dispersione dei prigionieri, l’allontanamento dalle loro famiglie sono parte delle tecniche di annientamento psicofisico, teso a piegare e cancellare l’identità rivoluzionaria dei detenuti.
Il 19 giugno è sempre stata anche una giornata di lotta contro la repressione politica e sociale. Le carceri dell’imperialismo annientano e uccidono tutti i giorni proletari  dove sono realtà quotidiana condizioni di detenzione subumane, sovraffollamento inverosimile, abusi, suicidi. Infine, le migliaia di procedimenti giudiziari, montature, arresti, multe e condanne che colpiscono i protagonisti di lotte sociali e oppositori politici rendono la repressione e la prigionia politica un fenomeno dalle dimensioni di massa.
Viva il 19 giugno, Giorno dell’ Eroismo! 
Viva la lotta internazionale dei prigionieri politici e di guerra!
Libertà per tutti i compagni arrestati!

proletari comunisti-PCm Italy
19 giugno 2020


PCP: RESOLUCION DEL COMITE CENTRAL DÍA DE LA HEROICIDAD

¡Proletarios de todos los países, uníos!

DIA DE LA HEROICIDAD
RESOLUCION
Prosiguiendo el camino de su antecesor, el reaccionario gobierno aprista desde su inicio aplicó el genocidio contra la guerra popular, cubriéndolo con altisonante demagogia con el apoyo cómplice
del  oportunismo electorero como lo comprueban Aqomarca, Umaru, Bellavista y Llocllapampa; crímenes perpetrados por las fuerzas armadas y policiales del Estado Peruano.

La reacción apuntó siniestramente contra los prisioneros de guerra, planificando su aniquilamiento genocida concretado el cuatro de octubre del año pasado en el cobarde y brutal asesinato de treinta combatientes en el penal de Lurigancho; nefasto crimen también impune que sólo el pueblo triunfante castigará.

El dieciocho de junio de mil novecientos ochentiseis en El Frontón, Lurigancho y el Callao, los prisioneros de guerra se levantaron en rebelión contra el nuevo genocidio en marcha, luego de denunciar públicamente, ante los propios tribunales y autoridades, reiteradamente, la carnicería que el gobierno y sus fuerzas armadas tramaban; se rebelaron en defensa de la revolución y de sus vidas demandando veintiséis reivindicaciones muy justas y racionales.

El diecinueve, el reaccionario gobierno aprista encabezado por Alan García, luego de su grotesca farsa manipulando la llamada "Comisión de paz", desencadenó el más protervo y negro operativo de exterminio; movilizando el Ejército, la Marina de Guerra, la Fuerza Aérea y las fuerzas policiales, bajo el Comando Conjunto, consumó el más infame genocidio asesinando cientos de guerrilleros e hijos del pueblo prisioneros de guerra, bañándose una vez más en la ardorosa sangre popular. ¡Caiga sobre Alan García, su Consejo de Ministros, el Comando Conjunto, las fuerzas armadas y policiales el oprobio imborrable que el pueblo no olvidará y que sólo él sancionará!.

Los combatientes del Ejército Guerrillero Popular, prisioneros de guerra, enarbolando "La rebelión se justifica" se batieron heroica y denodadamente sellando, un hito de heroicidad, valor y coraje que la historia guardará como demostración ejemplar de los hombres heroicos que sólo la guerra popular es capaz de generar.

Así, el diecinueve de junio se estampa imperecedero como DIA DE LA HEROICIDAD, la sangre de estos héroes ya fructifica la revolución armada incendiándola más, levantándose como monumental bandera tremolante e inagotable grito de guerra que convoca al inevitable triunfo final.

La gloriosa muerte beligerante de estos prisioneros de guerra se abriga con la sangre ya vertida y ante ella los comunistas, los combatientes y los hijos del pueblo, armados, asumimos el compromiso indeclinable de seguir su luminoso ejemplo, para desarrollando la guerra popular servir a la revolución mundial hasta que la luz inmarcesible del comunismo se aposente en todo el orbe bajo las invictas banderas de Marx, Lenin y Mao Tsetung, del siempre vivo marxismo-leninismo-maoísmo.

¡Gloria a los héroes caídos, viva la revolución!

COMITE CENTRAL
PARTIDO COMUNISTA DEL PERU

Perú, junio 86 

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