sabato 9 settembre 2023

pc 9 settembre - verso UNA GRANDE ASSEMBLEA DONNE/LAVORATRICI,

Quanto sta accadendo - l'aumento dei femminicidi, degli stupri di branco, a cui la Meloni, dopo le sue vacanze con parenti al seguito in alberghi di lusso pagati con i soldi pubblici, e giustificando il marito che dice "le donne violentate se la sono cercata...", risponde con una ignobile visita lampo a Caivano a promettere favole mentre la concretezza è solo repressione, quartieri non ripuliti dalla malavita e dall'estremo degrado ma pieni di forze dell'ordine; gli attacchi alle condizioni di lavoro, salariali, di vita, ai diritti delle donne lavoratrici, sempre più discriminate, offese dai padroni e padroncini e soprattutto dall'attuale governo fascista Meloni; la cancellazione del reddito di cittadinanza che porta migliaia di donne proletarie ad una grave miseria e alla disperazione; i prossimi provvedimenti sulla natalità che, come macabra ironia sulla "bella famiglia" che uccide, e come controrisposta alla necessità di libertà, diritti delle donne, alle difficoltà a crescere bambini, vogliono imporre, con le buone o con le cattive, che ogni donna faccia più figli, mentre appare dietro inevitabile l'attacco al diritto d'aborto - rende necessario che le donne prendano loro la parola, perchè ad ogni parola delle donne corrisponda una loro lotta pericolosa contro il governo, i padroni, gli uomini che odiano le donne. 

Per questo, dobbiamo ORGANIZZARE UNA GRANDE ASSEMBLEA DONNE/LAVORATRICI, un'assemblea nazionale, insieme in presenza e telematica. 

Dobbiamo lavorare da subito perchè riesca bene e sia rappresentativa anche delle iniziative di lotta emerse qua e là ma da unire.
Per questo ci prendiamo un pò più di tempo, avevamo parlato di settembre ma è più probabile ad ottobre. Ma già ora annunciamola, organizziamola, propagandiamola nei posti di lavoro, nelle iniziative di lotta, nei quartieri, nelle scuole appena saranno piene di studentesse; facciamo un "passa parola". 
Vogliamo fare un'assemblea che cominci a far preoccupare governo e i suoi putridi uomini.

MFPR
mfprnaz@gmail.com

 

pc 9 settembre - Testo di ORE 12 Controinformazione rossoperaia - Caivano solo repressione - Vi ritroverete le rivolte delle banlieues parigine in casa...


I
l Consiglio dei Ministri ha varato un nuovo decreto, il decreto cosiddetto “Caivano” che nasce come emergenza da quanto è successo a Caivano, gli stupri delle due bambine.

Già questo fatto del decreto che ormai è un'abitudine del governo Meloni è sintomatico: un decreto in pochi giorni, di "emergenza", che, come dicono tanti sulla stampa, nelle dichiarazioni, avrebbe avuto la necessità, il tempo per sentire pareri di esperti della situazione dei giovani, delle situazioni territoriali e lo stesso Parlamento, che ormai è una cassa totalmente vuota e asservita. Già questo è un sintomo di che tipo è il decreto.

Nello stesso tempo, questo decreto sembra che vada insieme ad altri provvedimenti che, guarda caso, riguardano la velocizzazione dei rimpatri dei migranti e le misure per aumentare le pene a chi aggredisce le forze dell'ordine. Quindi un decreto in cui la logica principale è una logica repressiva che viene accompagnata da blitz-spettacolo, da un uso della stampa, della televisione, “all'americana”, in cui si vedono queste forze della polizia abbattere porte, entrare in massa a Caivano.

Questo è il carattere di questo decreto. Un decreto unicamente all'insegna della repressione, di aumento di polizia, per non risolvere nessuno, nessuno! dei problemi che sono a monte, dei problemi che ci sono

pc 9 settembre - Governo Meloni: "I giovani sono tutti potenziali delinquenti drogati..." - Scuola e lavoro: in classe militari e padroni

SCUOLA - Il governo Meloni pensa che i giovani siano tutti degenerati, drogati, per cui la risposta è da un lato trattarli/controllarli come potenziali "terroristi", dall'altro cercare di "addomesticarli" con le minacce o con l'imbonimento.

Da Il Manifesto

Due docenti di Roma e Terni hanno denunciato nei giorni scorsi: «Si apre la porta dell’aula: gli studenti vengono fatti uscire dalla classe e ammassati lungo un corridoio dove, uno alla volta, vengono sottoposti all’annusamento dei cani antidroga, che cercano lo

venerdì 8 settembre 2023

pc 8 settembre - G20 - Nell'India del fascismo indutva di MODI - il principale nemico della sicurezza interna - la Guerra di popolo guidata dal PCI (maoista)




Speciale dall'India 

sul blog di proletari comunisti 

mercoledì 13 

dal Comitato di Sostegno Internazionale alla guerra popolare in India  

 

pc 8 settembre - Nell'ambito del vertice G20 - India-Italia unità Meloni/Modi al servizio dei profitti e degli interessi delle borghesie imperialiste e dei regimi reazionari e fascisti in tempi di marcia verso la guerra imperialista

Una campagna internazionalista Italia/India annunciata da proletari comunisti/PCm Italia 

mercoledì 13 presentazione  pubblica

pc 8 settembre - Il G20 in India - altro snodo delle contraddizioni interimperialiste che vanno in direzione della guerra imperialista mondiale

MERCOLEDI 13 SPECIALE  ORE 12 - CONTROINFORMAZIONE ROSSOPERAIA

ANALISI, COMMENTO,INDICAZIONE DI PARTE PROLETARIA, COMUNISTA, INTERNAZIONALISTA!


pc 8 settembre - ORE 12 - Controinformazione rossoperaia n. 38 - Decreto Caivano polizia carcere e oppressione - ma... "tutto il mondo odia la polizia!"

pc 7 settembre - Strage operaia e fabbrica - Un intervento/indicazione importante sulla battaglia da portare oggi tra gli operai nelle fabbriche - Da operai comunisti Tenaris Dalmine in ORE 12 Controinformazione rossoperaia 37


Vogliamo raccontare la risposta che abbiamo messo in campo dopo la strage dei 5 operai alla Tenaris Dalmine, una delle più importanti fabbriche della provincia di Bergamo, una fabbrica siderurgica, una
  fabbrica storica, che è stata oggetto di un processo di ristrutturazione/privatizzazione ormai da anni; qui stiamo intervenendo perché riteniamo che siano le fabbriche il motore della risposta di classe e quindi abbiamo cercato, di fronte a un fatto gravissimo come quello della strage degli operai di Brandizzo, una strage che si ripete, assieme alle quotidiane morti operaie per il profitto, di intervenire subito. 

Il primo intervento è stato all’insegna che davanti alle stragi operaie non possiamo stare in silenzio. Da qui siamo partiti, il “chiodo fisso” che ci ha portato subito a prendere una posizione e portarla con un volantino a tutti gli operai alle portinerie, come già era successo in altre situazioni.

Con questo volantinaggio abbiamo subito capito che il momento era necessario e che ci sarebbe voluto anche un ulteriore intervento, che non bastava solo questo volantinaggio e che di fronte a questa situazione che si è generata in questi anni - che poi descriveremo - era necessario far schierare gli opera. E il modo per farli schierare era quello di costruire una mobilitazione, che non può essere in questi casi che uno sciopero, un'assemblea. 


Teniamo conto del contesto in cui ci troviamo ad operare nel 2023 in questa grande fabbrica, dove è pesata - e pesa anche in questa strage operaia - la mancata presa di posizione di fim-fiom-uilm; e questo è un primo dato che diventa importante, perché diventa un problema di mancanza di indicazioni agli operai, vuol dire “io non dico niente”, ed è come dire agli operai “fregatene, questo non è un tuo problema. Questo chiarisce ancora una volta che significa

giovedì 7 settembre 2023

pc 7 settembre - "Decreto Caivano": repressione e populismo - Un commento utile


di Ignazio Juan Patrone - stralci

Oggi arriva in consiglio dei ministri un provvedimento sul “disagio giovanile”, che intende introdurre nuove disposizioni per contrastare il fenomeno delle baby gang e nuovi provvedimenti in materia di accesso ai siti pornografici....

Da quanto si apprende, le modifiche che si vogliono introdurre sarebbero tutte nel senso di aggravamenti – anche molto pesanti – di pena per alcuni reati e di misure restrittive, quali il Daspo urbano anche per i minorenni di 14 anni di età. Le proposte, gravide di minaccia, erano state sia pure confusamente anticipate in interviste ed interventi di vari esponenti del Governo e della maggioranza nei quali si è anche proposto di portare il limite della imputabilità penale sotto i 14 anni. Un limite questo previsto sin dal Codice penale Rocco del 1930 e che si rifà ad un principio minimo di civiltà giuridica.

Tutta l’evoluzione del diritto minorile in Italia, dagli anni Sessanta in poi, è caratterizzato dal tentativo di dare ai minori che commettono reati la possibilità di uscire dal circuito repressivo, nel senso di risocializzazione indicato dall’art. 27 della Costituzione. Quella che ora si manifesta appare invece una decisa inversione di rotta in senso marcatamente repressivo.
In particolare l’introduzione di un Daspo specifico per i minori quattordicenni appare misura

pc 7 settembre - L’inferno del centro rimpatri di Caltanissetta


La Repubblica

Psicofarmaci, niente medici, nessun diritto. L’inferno del centro rimpatri di Caltanissetta: “Qui ogni giorno è lungo un anno

Parla uno dei sommersi nel Cpr di Pian del Lago. Ci è finito per un garbuglio burocratico, in pochi giorni è stato tirato fuori e adesso dice: “Salviamo quei ragazzi

“Sai qual è la prima cosa che ti dicono appena entri là? ‘La vuoi la terapia?’. Sono calmanti, sonniferi, non so quale altra schifezza. Non serve a curare niente, ti ammazza e basta”. Nell’inferno del Cpr di Pian del Lago, nel Nisseno, Bacary ci è stato per pochissimo tempo. “Ma un giorno lì dentro vale un anno. Io sono rimasto lì per poco più di 72 ore, mi è sembrato non finissero mai. Lì dentro non sei un essere umano, ti trattano come un animale da addomesticare. Non sembra neanche di stare in Italia”.

Dei Cpr, i centri per i rimpatri che il governo Meloni vorrebbe sempre più attivi, più grandi e in ogni

mercoledì 6 settembre 2023

pc 6 settembre - Strage operaia - Ora più che mai massiccia affissione della locandina nazionale della Rete naz. per la sicurezza sui posti di lavoro e sul territorio

pc 6 settembre - Le mani sull'informazione del governo moderno fascista della Meloni - Una corrispondenza denuncia

UN ULTERIORE RAFFORZAMENTO DEL MINCULPOP

L’edizione di martedì primo agosto del quotidiano sedicente liberale l’Opinione delle Libertà contiene un editoriale, firmato da tale Claudio Romiti, nel quale – oltre ai soliti attacchi alla “sinistra” accusata, non a torto, di essere «cronicamente a corto di idee» – si rileva la marcia sempre più spedita di questo Governo verso il moderno fascismo.
 
Questa volta il bersaglio dei componenti dell’esecutivo sono gli operatori dell’informazione, per i quali è appena stato approvato un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri – fortemente caldeggiato dal

pc 6 settembre - ORE 12 - Controinformazione rossoperaia - 37 - L'estate della Meloni - I problemi risposta operaia alla strage di Brandizzo - testimonianza dalla Dalmine di bergamo

 

pc 6 settembre - "Dovete fare figli per i padroni!"

 Dal blog femminismorivoluzionario

E' chiaro, e nè governo nè padroni tentano di mascherarlo e anzi lo dicono in maniera aperta e spudorata, la campagna contro la denatalità, che a breve porterà a provvedimenti legislativi, è in funzione di dare braccia, corpi, forza-lavoro ai padroni grandi e piccoli.

Padroni, governo Meloni si allarmano per le poche nascite. Pubblichiamo sotto un comunicato dell'Associazione Artigiani e piccole imprese di Mestre (CGIa) - ma tante altre dichiarazioni di imprenditori, di Ministri del governo, della stessa Meloni ci sono in questi mesi. 

A lor signori dei bambini, delle donne, delle gravi condizioni economiche delle famiglie, della mancanza di servizi o dei loro alti costi per le famiglie, del peggioramento della sanità, delle scuole, degli asili, ecc. ecc., non gliene frega nulla di nulla, vogliono soltanto forza-lavoro, carne fresca per il ricambio di chi va in pensione, carne viva da sfruttare, o cinicamente "rimpiazzare" (un termine che esprime bene la concezione dei padroni di lavoratori come "merce") i lavoratori uccisi per il profitto.

Questa campagna per fare figli non è stata certo estranea ai governi precedenti, oggi, però, viene posta in modo martellante, colpevolizzante verso le donne, con una campagna per cui le donne pesano in base al numero di figli che hanno, e per cui vengono legate a questo numero le possibilità di essere assunte, di avere bonus, aumento dell'assegno unico, ecc.

Come non vedere un collegamento tra questa marcia concezione delle donne buone/utili come macchine riproduttive e il peggioramento generale dei diritti, della dignità delle donne, facile humus per l'aumento dei casi di stupro, femminicidi? 

Il comunicato del CGIa dice nel suo comunicato che se non ci fanno figli (italiani) i padroni dovranno ricorrere "all'impiego degli extracomunitari". E lo pone quasi come una "minaccia". E allora? Assumeteli, ben vengano! (fermo restando che ci opporremo con le lotte al loro supersfruttamento). 

IL COMUNICATO DEL CGIa

martedì 5 settembre 2023

pc 5 settembre - SCUOLA E MORTI SUL LAVORO - la vomitevole ipocrisia del governo/MIM

Oltre la strage gravissima dell’uccisione sul lavoro dei 5 operai di Brandizzo travolti e fatti a pezzi da un treno in transito, oggi la becera e vergognosa beffa del MIM, Ministero dell’Istruzione e del Merito, che ha diramato in tutte le scuole una mail, di cui si riportano sotto alcuni stralci: 

Progetto Train to be cool

Campagna di sensibilizzazione della sicurezza in ambito ferroviario.

Studiando i dati relativi alla mortalita da investimento accidentale si evince che spesso gli incidenti ferroviari sono determinati da comportamenti scorretti od incauti posti in essere dalle vittime, anche giovani, per inconsapevolezza dei pericoli presenti sullo scenario ferroviario.

La Direzione Centrale per la Polizia stradale, ferroviaria, delle comunicazioni e per i reparti speciali della Polizia di Stato, propone anche per il corrente anno scolastico il progetto �Train �..to be cool� che prevede il coinvolgimento degli studenti della III classe della scuola secondaria di I grado e tutte le classi della scuola secondaria di II grado, in particolare per quegli istituti scolastici potenzialmente interessati perchè vicini alla linea ferroviaria o perché frequentati da studenti pendolari.

Il percorso formativo ha l�obiettivo di aumentare nei giovani la consapevolezza dei rischi presenti nello scenario ferroviario e diffondere tra di loro la cultura della legalita e della sicurezza, anche in ambito ferroviario, sensibilizzandoli ad adottare comportamenti responsabili per la propria ed altrui incolumità….

La grande rabbia e il dolore per l’omicidio, perché di questo si tratta, dei 5 operai di Brandizzo impedisce di scadere in battute di cattivo gusto, ma l’ipocrisia del nero governo attuale, che ha nel ministro del MIM Valditara un osceno servo del sistema dei padroni che quasi ogni giorno spezza e distrugge la vita degli operai, per la sporca e insaziabile fame profitto a suon di sempre più sfruttamento, è a dir poco vomitevole…

Ma quale cultura della legalita e della sicurezza, anche in ambito ferroviario, sensibilizzandoli ad adottare comportamenti responsabili per la propria ed altrui incolumità questa scuolae oggi con il governo nero Meloni antioperaio e antiproletario che non deve disturbare i padroni, sempre più al servizio degli interessi del Capitale, dovrebbe trasmettere agli studenti, quegli stessi studenti che sono sempre più obbligati ad essere sfruttati già a scuola dai padroni in alternanza scuola-lavoro e in diversi casi senza alcuna sicurezza fino a morire, come successo oggi agli operai di Brandizzo???

Vite distrutte dal profitto omicida del Capitale dinnanzi alle quali sempre più indecente è l'ipocrisia del governo, ministeri e istituzioni borghesi con i falsi cordogli verso i familiari nel momento del tragico dolore e con le ipocrite iniziative per “la sensibilizzazione” verso la sicurezza ma che non hanno alcuno scrupolo ad andare avanti con le politiche di attacco e peggioramento delle  condizioni lavorative  in fabbrica e nei posti di lavoro.

Contro il sistema del Capitale assassino non serve la “cultura” al servizio dei padroni ma la lotta a 360 gradi finalizzata a distruggerlo… organizziamoci!


pc 5 settembre - Intervento per ORE 12 della Rete Nazionale per la sicurezza nei luoghi di lavoro sulla tragica morte dei 5 operai


5 operai travolti e dilaniati da un treno. I loro nomi:

Kevin Laganà, 22 anni
Michael Zanera, 34
Giuseppe Sorvillo, 43
Giuseppe Aversa, 49
Saverio Giuseppe Lombardo, 52

Con questa strage sul lavoro siamo già a 559 morti sul lavoro nel 2023.

Un’altra strage di operai che, come tutti gli assassinii nei luoghi di lavoro, si sarebbe potuta evitare. Gli operai non dovevano essere sui binari a lavorare con un treno in transito. 

Corpi di operai fatti a pezzi come in un’azione di guerra e le loro famiglie fatte a pezzi anch’esse. 

Non si può parlare di questa ennesima strage - che qualcuno ha paragonato a quella della ThyssenKrupp - senza provare tanta rabbia verso un sistema che mette al centro il profitto e, per questo, la vita umana, la vita degli operai non ha nessun valore. 

A deporre un mazzo di fiori nel luogo della strage di Brandizzo c’era la madre di uno degli operai della Thyssen, Rosaria Demasi, che ha visto il figlio morire dopo molti giorni di agonia dopo il rogo in fabbrica perché mancavano persino gli estintori. E che ha detto: “Non c’è giustizia. In questo paese che amo e a volte odio nessuno paga perché sono potenti, o perché hanno i soldi o perché si comprano tutto”. La cosiddetta “giustizia” dei Tribunali dei padroni lei e gli altri famigliari, di quella e di altre stragi e di  altri infortuni mortali, l’ha provata sulla propria pelle e si chiama impunità per i padroni assassini.

Ci stringiamo ai famigliari delle vittime e diciamo a loro e a tutti i lavoratori che questo sangue operaio merita giustizia e un’altra prassi nelle lotte che non può essere la sola indignazione ma autorganizzare la nostra rabbia. Nel parlare delle lotte in corso ribadiremo le nostre proposte, di cui, la prima fra tutte, è l’autorganizzazione di una Rete Nazionale nei luoghi di lavoro e nei territori per fermare la mattanza di vite operaie uccise dal profitto nei luoghi di lavoro.

Dobbiamo mettere in campo la giustizia di parte proletaria che ha bisogno di lotte e di azioni contro i padroni assassini. Basta con la loro oscena impunità! 

Si può lavorare una vita intera per un salario di merda, rischiare la vita nelle fabbriche, nelle ferrovie,

pc 5 settembre - Per onorare i 5 operai assassinati... - testo della prima Controinformazione rossoperaia ORE 12 della ripresa - N° 36

Che brutta cosa, compagni, lavoratori, lavoratrici, proletari, disoccupati, precari, riprendere la stagione della Controinformazione rossoperaia parlando di una strage, di una strage di operai: 5 operai - Michael Zanera, Giuseppe Sorvillo, Giuseppe Aversa, Kevin Laganà, Giuseppe Saverio Lombardo - sono stati assassinati, diciamo la verità, e quando ne muoiono 5 tutti insieme vuol dire che c'è una strage, non c'è altra parola per definirla. 

Il ricordo è andato subito alla strage della Thyssen con gli operai bruciati. Anche allora “tragica fatalità”, “errori umani”, eccetera eccetera. 

In verità da una strage all'altra sono passate mini-stragi, da una strage all'altra una catena di morti sempre più numerosa, sempre più articolata. Si è morti in tutte le maniere possibili sui posti di lavoro, sui cantieri, nelle cisterne assassine, nelle fabbriche. Si è morti come punte di un iceberg di una catena continua di infortuni sul lavoro. Si può dire che una parte rilevante della classe operaia, dei lavoratori precari, disoccupati - tra cui oggi tanti operai immigrati, e in altre occasioni donne operaie, quelle poche

lunedì 4 settembre 2023

pc 4 settembre - Sulla strage dei 5 operai a Brandizzo l'intervento della Rete Nazionale Salute e Sicurezza sui luoghi di lavoro e sul territorio - per ORE 12 Controinformazione rossoperaia

 

pc 4 settembre - ORE 12 Controinformazione rossoperaia - n. 36 - Le stragi sul lavoro si fermano abbattendo il sistema sociale che le produce

 

 
 
La parte su l'estate della Meloni, la sua famiglia, i suoi "compari" sarà 
nell'edizione di mercoledi' 6 settembre ORE 12

pc 4 settembre - La repressione non ferma ma alimenta la lotta del movimento NOTAV

Tav, scontri notturni al cantiere di Chiomonte

CHIOMONTE – Nella scorsa nottata, sono avvenuti degli scontri tra manifestanti e Guardia di Finanza (in assetto antisommossa) al cantiere Tav di Chiomonte. Al lancio di pietre degli attivisti, gli agenti hanno risposto con l’utilizzo di lacrimogeni.

pc 4 settembre - la lotta per la terra in Brasile - documento della lega dei contadini poveri

Estamos compartilhando uma nota recebida  da Comissão Nacional das Ligas de Camponeses Pobres

Abaixo a CPI dos latifundiários ladrões de terra da União!
Conquistar a terra! Morte ao latifúndio!


Quase chegando ao seu final a Comissão Parlamentar de Inquérito que foi criada para defender o latifúndio,
os ladrões de terras da União parasitas sanguessugas da Nação, e também atacar o movimento camponês e a luta
pela terra. Todo o latifúndio secular, incluído o chamado “agronegócio” embelezado e publicitado pelos monopólios
de imprensa e todos governos de turno como a ‘salvação da lavoura’ e da economia do País, só é a forma evoluída e
renovada da condenação secular do Brasil a mero fornecedor de produtos primários a preço de banana às potências
estrangeiras. É desde sempre a base apodrecida e agora tecnologicamente embrulhada em papel brilhante, da
dominação semicolonial do País e do sistema de opressão e exploração do nosso povo. Sistema de interminável crise
política, econômica, social, moral e agora militar, que se arrasta há 7 anos, infernizando a vida da imensa maioria dos
brasileiros e brasileiras.
Batizada por esta súcia de bandidos da extrema-direita de “CPI do MST”, tal comissão pode terminar sem um
relatório aprovado. O motivo é o mesmo de sempre nesta velhaca república de grandes burgueses e latifundiários e
sua democracia corrupta até a medula, lacaios do imperialismo, principalmente norte-americano: acordo costurado
entre o governo de turno, o STF e o Congresso, em que a moeda de troca é a exploração gigantesca dos camponeses,
operários e demais trabalhadores da cidade e do campo e o saqueio das riquezas produzidas e naturais do País.
Não nos interessa aprofundar nestes motivos, nosso objetivo é outro, mas para consubstanciar nossa
afirmação destacamos que, no finalzinho de julho e início de agosto, quando se ameaçava prorrogar o prazo, por
mais sessenta dias, deste circo de demonização da secular luta pela terra, o STF anulou as provas de uma
investigação que apontava mais um dos escândalos da roubalheira descarada do presidente da Câmara dos
Deputados Arthur Lira; ministérios, emendas bilionárias e cargos foram oferecidos aos partidos “da oposição”, e as
testemunhas do “lado do governo” foram orientadas a baixar o tom. Novidade zero. Mas nem por isso é menos
revelador ou tem menor importância terem sido expostas, de forma crua, as vísceras deste sistema latifundista
podre (como também a posição conciliadora da falsa esquerda) escancarando, uma vez mais, a necessidade imediata
e definitiva da derrocada, pendente e tão atrasada, deste sistema esfomeador de nosso povo e vendilhão da Pátria.

Terra e poder

domenica 3 settembre 2023

pc 3 settembre - SCIOPERO SLAI COBAS SC ALLA TENARIS DALMINE CONTRO LA STRAGE DEI 5 OPERAI

Martedì 5 settembre sciopero con assemblea alla Tenaris Dalmine 

indetto dallo Slai Cobas s.c. dopo le iniziative alle portinerie del 1° settembre in solidarietà con i 5 lavoratori di Brandizzo e per rivendicare la difesa della salute e sicurezza in tutti i posti di lavoro


pc 3 settembre - Speciale strage operaia di Torino/ L'estate della Meloni, la sua famiglia, i suoi compari - 4 settembre ORE 12 controinformazione rossoperaia

Puoi ascoltarla anche su podcast

Disponibile
 La completa raccolta di ORE 12 Controinformazione rossoperaia - da maggio a luglio Richiedila a pcro.red@gmail.com o a WA 3519575628

DA QUESTO MESE RIPRENDERA' LA CONTROINFORMAZIONE ROSSOPERAIA 


NEI GIORNI DI LUNEDI'-MERCOLEDI'-VENERDI' SEMPRE ALLE ORE 12

pc 3 settembre - Dal blog Tarantocontro - Sul film "Il comandante", girato anche a Taranto, un commento


Non è certo un caso che è stato prodotto ora con i fascisti (vecchi e nuovi) che sono tornati al potere - Un film da boicottare
di Sergio Scorza - da Contropiano

La Rai ha prodotto ” Il comandante“, film di apertura della 80ª Mostra del cinema di Venezia, che celebra un “eroe” della X Mas, Salvatore Todaro (interpretato da Pierfrancesco Favino) il quale, nel 1940, al comando del sommergibile “Cappellini”, salvò i nemici dal naufragio. Poi, nel novembre del 1941, Todaro passò nella “X flottiglia mas”.

La X Mas fu una formazione militare inquadrata nell’esercito ma agli ordini diretti prima di Benito Mussolini, poi solo del suo comandante, Junio Valerio Borghese, conosciuto come il “principe nero”.

La X Mas si schierò, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, al fianco delle truppe naziste in Italia e fu responsabile di torture, fucilazioni, rastrellamenti, furti e saccheggi.

Peraltro, la Rai, a novembre dell’anno scorso la Rai aveva cacciato Enrico Montesano perché, durante una trasmissione di intrattenimento, indossava la maglietta con il motto della X mas “Memento Audere Semper” (“Ricordati di osare sempre“), frase ideata da Gabriele D’Annunzio e che si rifaceva all’acronimo MAS – Motoscafo Antisommergibili, una piccola e veloce imbarcazione munita di siluri.

Certo, il paese, in questo momento, aveva un estremo bisogno che qualcuno gli rammentasse che “il fascismo ha fatto anche cose buone” e che gli italiani, in fondo, sono sempre stati “brava gente“, soprattutto se in divisa militare.

pc 3 settembre - PC di Rizzo - una organizzazione rossobruna da smascherare - Corrispondenza

UN ARTICOLO INDIGESTO

Il sito del Partito Comunista riporta, datato lunedì ventotto agosto, un articolo sull’ultimo libro dell’ex presidente francese Nicolas Sarkozy nel quale, pur di attaccare l’Unione Europea e le sue indubbie mire di controllo sulle politiche degli Stati membri, si arriva a difendere gentaglia impresentabile.
 
L’anonimo estensore dello scritto – firmato semplicemente PC – a proposito della caduta dell’ultimo governo del Delinquente di Arcore, citando le parole dell’ungherese emigrato in Francia, parla

pc 3 settembre - Perchè riprendere lo studio del “Che fare?” di Lenin – 2 - Lotta contro l'economismo oggi - La denuncia politica - Il giornale politico

La ripresa oggi dello studio del "Che fare?" è niente affatto una mera rilettura, ma un uso vivo e combattente oggi nella fase che stiamo attraversando. Non bisogna - dice Lenin – “staccare lo scritto del Che fare? dal contesto di una situazione storica determinata, di un periodo determinato".

Oggi questa ripresa è necessaria per combattere l'economismo, in tutte le sue sfumature e varianti, sia all'esterno dove la lotta/critica la facciamo e la dobbiamo fare sempre più in maniera pubblica e continua (soprattutto dell'economismo più a sinistra), sia al nostro interno per comprendere che significa e che comporta in termini di cambiamenti essere comunisti, impegnati per la costruzione del partito, essere propagandisti politici.

In questo lavoro critico la lotta contro le sfumature è ancora più necessaria, perché le sfumature agiscono nel nostro stesso campo e sono più difficili da smontare, ma anche più pericolose perché equivoche, perché appaiono rivoluzionarie e anche comuniste.

Da dove partiamo.

Il socialismo – scrive Lenin nel “Che fare?” - come dottrina ha le sue radici nei rapporti economici, ma socialismo e lotta di classe sorgono da premesse diverse; la scienza socialista sorge da profonde cognizioni scientifiche”.

Ogni sottovalutazione della funzione dell’”elemento cosciente”, della funzione dei comunisti significa un aumento dell’influenza dell’ideologia borghese sugli operai.

Non fare una costante lotta di posizione, politica, teorica e a volte pratica impedisce di far sedimentare le posizioni marxiste-leniniste-maoiste, e quindi, il nostro lavoro rischia di diventare inutile o, peggio, essere utilizzato dall’opportunismo, movimentismo.

Il fronte unito con altre forze se non è costruito in questo modo vuol dire consegnare il lavoro rivoluzionario al riformismo, alla piccola borghesia.

Tanti rivoluzionari non dicono: “No alla lotta politica, ma pensano che la politica segue sempre docilmente l’economia e che la lotta economica è inseparabile dalla lotta politica”, o che sul terreno della lotta economica occorra sviluppare la lotta politica.
Ma – come dice Lenin - “il movimento di massa ci pone nuovi compiti teorici, politici e organizzativi molto più complessi”. Occorre rispondere ai compiti più complessi, altrimenti accompagniamo semplicemente la realtà così com’è.
"Non adempiremmo il nostro compito di sviluppare la coscienza politica degli operai se non ci incaricheremo di organizzare la denuncia politica dell'autocrazia in tutti i suoi aspetti. Ma per fare dell'agitazione sulle manifestazioni concrete dell'oppressione, non è forse necessario denunciare queste manifestazioni (come per condurre l'agitazione economica bisogna denunciare gli abusi commessi nelle fabbriche)?".
Questo pezzo chiarisce in maniera chiara, senza equivoci che significa "sviluppare la coscienza politica".

Lotta contro l'economismo - La denuncia politica

Noi cerchiamo di fare questo quando, per esempio, portiamo la denuncia di Cospito agli operai, alle fabbriche, nei posti di lavoro, quando denunciamo ogni aspetto della politica del governo (sulla giustizia, gli immigrati, sul fronte culturale, ecc.) anche quelli che non toccano direttamente gli operai, quando chiamiamo gli operai a schierarsi.

Economismo è abbassare il livello della denuncia ai soli fatti che toccano direttamente le condizioni degli operai; quando si pensa, e si scrive in modo che “tutti i salmi” debbano per forza “finire in gloria”;

pc 3 settembre - Protesta e rifiuto di massa della Meloni sotto silenzio e claque organizzata mostrano la miseria politica e umana della Meloni

A Caivano la claque per Meloni: “Dobbiamo sembrare cittadini normali”

Per accogliere Giorgia Meloni a Caivano i dirigenti locali di Fratelli d’Italia si affidano alla claque: obiettivo accogliere la premier con gli applausi e coprire eventuali contestazioni.

Le direttive di scuderia si leggono nei messaggi girati nelle chat dei militanti locali di Fdi in questi giorni. Dall’invito a non sventolare bandiere si passa all’ordine categorico: “Le persone devono sembrare cittadini qualunque che accolgono Giorgia festanti anche per bilanciare eventuali contestatori” (pubblicato anche uno screenshot dal TgLa7).

Foto TgLa7

pc 3 settembre - Giorgia Meloni cambia casa: villa con piscina da più di un milione di euro

Giorgia Meloni cambia casa: villa con piscina da più di un milione di euro
Per la nuova abitazione da 350 metri quadri in zona Torrino la premier ha già versato 300 mila euro
e in origine la casa del cuore era a Garbatella, ora è al Torrino: la premier Giorgia Meloni rimarrà nel quartiere dove vive attualmente ma farà una scalata che questa volta è tutto immobiliare. Per l’acquisto della nuova casa, una villa da 350 metri quadri, ha già versato 300 mila euro. Gli altri 800 che servono a raggiungere il totale di 1,1 milioni di euro verranno versato in seguito, forse anche stipulando un mutuo.

La vicenda della nuova casa di Meloni è stata raccontata dal Fatto Quotidiano che è venuto a

pc 3 settembre - Caivano: tra gli stupratori figli dei boss della malavita - Ma su questo la Meloni nulla ha detto