sabato 19 luglio 2025

dalla Palestina all'India/ dall'India alla Palestina - settimana internazionale dei martiri della rivoluzione indiana

 Il PCI (Maoista) dell'India sotto la direzione del compagno Basavaraj ha condotto una grande campagna politico/militare a sostegno della lotta e resistenza del popolo palestinese contro il regime sionista genocida Netanyahu/ imperialista sostenuto dal regime fascista indutva di Modi - nella settimana internazionale dei martiri della rivoluzione indiana 28luglio/3 agosto- questo legame indissolubile sarà praticato e consolidato, in India, in tutto il mondo e in Italia - 

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ORE 12 Controinformazione rossopeiaia - Speciale 1: la guerra dei dazi

 

Galvagno, Fratelli d’Italia, presidente dell’Assemblea regionale siciliana indagato per corruzione e peculato… insieme ad altri scagnozzi dello stesso partito

 

Il primo punto di questa ennesima schifosa faccenda di corruzione politica, all’interno del governo regionale Schifani, è che non se ne parla, come invece si parla di altre schifose questioni di corruzione: qualche articolo qua e là, ma niente in televisione, a conferma che il governo della fascista Meloni controlla la tv di stato.

Questa inchiesta che coinvolge il presidente dell’Assemblea siciliana, Gaetano Galvagno, la sua assessora al turismo, Elvira Amata, il suo segretario Cinquemani, la sua portavoce De Capitani, la moglie del noto imprenditore della Sicily By car…, è partita nel 2023 ed è arrivata alla conclusione delle indagini in questi giorni: le accuse sono di corruzione e peculato per Galvagno, presidente dell’assemblea ARS, e di sola corruzione (per adesso) dell’assessora Amata, del segretario, tutti di Fratelli d’Italia, per i fondi pubblici utilizzati per “uso privato” come con l’auto blu sulla quale viaggiavano parenti e amici.

Un altro fascista di Fratelli d’Italia, già nel mirino da tempo, e che è stato nominato nelle carte della procura, è l’ex assessore al Turismo Manlio Messina che a sua volta era stato coinvolto nello scandalo del festival di Cannes al quale aveva partecipato la Regione Sicilia (circa 6 milioni di euro per fare di tutta la Sicilia un set cinematografico!), ma potrebbero esserci comunque altri sviluppi e il coinvolgimento di altri politici, visto che alcuni nomi sono stati coperti da omissis.

Un altro pezzo del lurido “cerchio magico” di Galvagno, è una certa Marianna Amato «perché è la cocca di Ignazio La Russa» dice una delle indagate, ufficialmente solo una dipendente della Fondazione

Gruppo dell'Aja conference - info

Gruppo dell’Aja convoca una conferenza di emergenza in Colombia per fermare il genocidio a Gaza

Bogotà. Rappresentanti di oltre 30 Paesi si sono riuniti da ieri, 15 luglio, nella capitale colombiana, Bogotá, per un evento di due giorni focalizzato sulla definizione di azioni legali e diplomatiche volte a porre fine al genocidio di Israele a Gaza e all’occupazione illegale della Palestina.

Il summit è co-organizzato dai governi di Colombia e Sudafrica in qualità di co-presidenti del Gruppo dell’Aja, con l’obiettivo di coordinare azioni diplomatiche e legali per contrastare ciò che definiscono un “clima di impunità” favorito da Israele e dai suoi potenti alleati.

L’iniziativa nasce “in risposta alle crescenti violazioni del diritto internazionale in Palestina, compreso il

venerdì 18 luglio 2025

Ex Ilva - Il governo Meloni/Urso per conto dei padroni fa approvare l'AIA tamburo battente fingendo di trattare - No all'Aia/No all'accordo di programma

L'alternativa Slai cobas è un'altra

Punto sulla situazione all’Ilva - da una intervista dello Slai cobas a Radio Blackout Torino

L'intervista è di martedì 16 luglio 

La fabbrica doveva essere assegnata agli azeri. Ma è emersa la questione della nave rigassificatrice. Gli azeri sono specialisti nella vendita, approvvigionamento e fornitura di gas. L’impianto di Taranto era una tappa di questa prospettiva. Senza il gas non c’era tutto il resto e l’interesse degli azzeri cadeva. A quel punto è cominciata una sorta di telenovela che si protrae anche in queste ore: prima si fa la nave rigassificatrice, dopo si assegna eventualmente agli azeri la fabbrica, in cui comunque la produzione sarebbe stata ridimensionata, ma era centrale il gas. E qui sono cominciati i problemi, perché la nave rigassificatrice, comunque la si voglia presentare, è un aggravamento del peso ambientale sulla città. E per di più la vendita quasi a scatola chiusa per operai e popolazione, della serie: intanto vi prendete la nave e poi si vedrà, gettava ombre su tutto ciò che avrebbe dovuto seguire, l’ambientalizzazione, esuberi, ecc.

Da allora è cominciata da un lato la perplessità generale dei sindacati che però in una sola occasione hanno fatto una effettiva risposta di lotta con occupazione stradale, e dall’altro è cresciuto a livello cittadino il movimento che dice no a rigassificatore - con due posizioni di fondo, una che dice chiudiamo tutto e buonanotte e l’altra che dà una chance all’ambientalizzazione però pone dei paletti prima fra tutti i rigassificatori.

Qui il governo ha cambiato ritmo ed è passato ad una aperto ricatto verso i lavoratori e la città, con

Cisl - La longa manu del governo tra i lavoratori


Usare la parola "sindacato" - anche il più collaborazionista con padroni e governi - per la Cisl è inappropriata. 

Se la politica, i piani della Cisl, sono quelli espressi dalla attuale dirigente nazionale, Daniela Fumarola, al congresso aperto il 16 luglio, e prima ancora da Sbarra con la legge corporativa sulla "partecipazione dei lavoratori all'impresa" - grazie a cui è stato nominato/premiato dalla Maloni sottosegretario per il sud? - ; così come l'opposizione ai referendum sui diritti dei lavoratori e degli immigrati (per indicare gli ultimi decisivi passaggi che hanno caratterizzato la linea e l'azione della Cisl), questa organizzazione che si dice "sindacato" agisce tra i lavoratori, le lavoratrici come rappresentante dei padroni e del governo, voce degli interessi di chi opera ogni giorno per peggiorare la condizione dei lavoratori, per togliere diritti. 

Giustamente il giornale Il Manifesto scrive: "il congresso della Cisl è stato allestito come una kermesse di un partito di maggioranza. Lo dimostra il programma che prevede la presenza di ben 4 ministri, più il meloniano Raffaele Fitto... e altre personalità riconducibile alla destra di governo". 

E in effetti, la dirigente ha parlato come se fosse segretaria di un altro partito di destra. 
Il governo non può agire direttamente tra i lavoratori; anche oggi, per quanto la situazione soggettiva tra i lavoratori non va affatto bene, se il governo, la Meloni, i ministri intervenissero direttamente sarebbero mandati a quel paese; ci vuole, quindi, un sindacato che formalmente lo è, ma che parla e agisce come un'altra gamba del governo. 

Nel suo intervento la Fumarola ha lanciato un «grande patto di responsabilità: governo, sindacato e sistema delle imprese che partecipino insieme verso obiettivi comuni»; dando seguito al patto, ora

SABATO 19 LUGLIO CORTEO a Milano – Con il popolo palestinese e la sua Resistenza fino alla vittoria - Massima partecipazione e condivisione - proletari comunisti

FERMIAMO IL GENOCIDIO IN PALESTINA!

BOICOTTIAMO L’ENTITA’ COLONIALE SIONISTA ISRAELE - ROMPIAMO OGNI ACCORDO MILITARE, POLITICO, ECONOMICO. ISOLIAMO GLI ASSASSINI!

BOICOTTA ISRAELE – BOICOTTA MAC DONALD’S

ORE 17:15 

Incominciamo dicendo che l’imperialismo ha gettato definitivamente la maschera. Con l’avanzare della crisi è globalmente emerso il vero volto violento di un sistema fondato sulla predominanza della forza economica e militare. Basato sulla legge del più forte che ha fatto piazza pulita di ogni forma di controllo “democratico”, di accordi e strutture sovrannazionali nate dopo la Seconda Guerra Mondiale teoricamente per redimere i possibili conflitti tra nazioni. La tendenza alla guerra e al riarmo, il genocidio del popolo palestinese, l’emergere del nazionalismo, il processo di trasformazione autoritaria della democrazia parlamentare borghese, lo sfruttamento di una classe sulle altre, la devastazione ambientale e la repressione del conflitto sociale, sono parte di un’unica visione del futuro della società e del pianeta.

Il genocidio palestinese è parte di questo processo globale perché con il sionismo rappresenta l’espressione più feroce del potere imperialista occidentale in medio-Oriente. 

Sappiamo poco, ma quel poco che riesce a trapelare fotografa quanto già immaginavamo e cioè che a

Basi USA in Italia e guerra all'Iran. Le bugie della Meloni - un contributo documentato e importante

Antonio Mazzeo | antoniomazzeoblog.blogspot.com

13/07/2025

Una lezione di falsa democrazia che la falsa opposizione non ha inteso contrapporre con una narrazione "altra", in quanto essa è pienamente condivisa in nome del realismo militarista tanto in voga nell'Unione europea fortezza di guerra. "I nostri alleati USA non hanno utilizzato le basi militari in Italia né ci hanno chiesto di poterlo fare in futuro. Se dovessero richiederlo, sarà il Parlamento ad autorizzarlo", ha dichiarato la premier Giorgia Meloni nelle ore successive ai bombardamenti dei presunti siti nucleari iraniani, la notte del solstizio d'estate 2025.

Del tutto falso che le forze armate USA non abbiano utilizzato per le loro scorribande in territorio iraniano le maggiori infrastrutture logistiche e le installazioni militari ospitate in territorio italiano. Dalla base di Camp Darby e dal porto di Livorno in Toscana sono stati inviati sistemi d'arma e munizioni alle truppe USA in Medio Oriente; i cacciabombardieri F-16 di US Air Force sono stati trasferiti dalla base di Aviano (Pordenone) al Golfo Persico; i grandi aerei cisterna, dopo essere decollati anch'essi da Aviano, hanno rifornito in volo i bombardieri strategici B-2 da cui sono state lanciate le superbombe contro i laboratori sotterranei iraniani; il comando della Marina Militare USA per l'Europa e l'Africa di stanza a Napoli Capodichino ha diretto e coordinato tutte le operazioni delle unità navali presenti nel Mediterraneo orientale e nel Mar Rosso per offrire ad Israele una "copertura" anti-Teheran; lo stesso comando  ha pianificato il lancio di un gran numero di missili da crociera Tomahawak contro

Open arms, i pm di Palermo impugnano in Cassazione l’assoluzione di Salvini

Salvini va condannato, questo governo Meloni fascio-razzista va cacciato

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La Procura di Palermo ha impugnato direttamente in Cassazione, senza passare per il grado d’Appello, la sentenza che il 20 dicembre scorso ha assolto Matteo Salvini dalle accuse di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio per il caso Open Arms dell’agosto 2019. Si tratta del cosiddetto “ricorso per saltum“, con cui si chiede alla Suprema Corte di pronunciarsi unicamente sulle questioni di diritto alla base del processo, senza rivalutare i fatti. L’assoluzione del vicepremier, ai tempi ministro dell’Interno, si basava infatti sul presunto mancato obbligo per l’Italia di fornire il porto sicuro (Pos) alla nave della ong spagnola con 147 migranti a bordo, a cui venne negato lo sbarco per 19 giorno: nelle motivazioni i giudici hanno ritenuto che l’assenza dell’obbligo discendesse dalla poca chiarezza delle convenzioni internazionali in materia. La tesi però non è condivisa dalla Procura guidata da Maurizio De Lucia, che aveva chiesto la condanna a sei anni del leader leghista e ora – come anticipato dal Corriere della sera – ha deciso di rivolgersi direttamente ai giudici di legittimità, seguendo la strada già intrapresa con successo dai colleghi di Milano dopo le assoluzioni in primo grado (per una questione puramente formale) nel processo Ruby ter. Se il ricorso dovesse essere accolto, il processo sarà rinviato in Corte d’Appello per essere deciso sulla base del principio di diritto enunciato dalla Suprema Corte. Nell’atto di impugnazione, depositato giovedì 17 luglio, i pm palermitani scrivono che la sentenza è “manifestamente viziata per l’inosservanza di quella serie di norme integratrici, quali quelle sulla libertà personale e le Convenzioni sottoscritte dall’Italia per il soccorso in mare di cui il Tribunale avrebbe dovuto tenere conto nell’applicazione della legge penale... (continua)

Da una nostra corrispondenza da Palermo in occasione dell'udienza di assoluzione di Salvini nel processo di primo grado: 
... i passaggi della replica del pm che  hanno contestato le dichiarazioni della Bongiorno sul trattamento dei minori non accompagnati, sulle responsabilità attribuite alla Prefettura e non al ministro, sulle competenze rispetto alla zona SAR; il pm ha contestato le argomentazioni della Bongiorno sulle condizioni di “malati” dei

India / sciopero generale / guerra e massacri di maoisti e masse adivasi per fermare la guerra di popolo di lunga durata anticapitalista/antimperialista/socialista!

 28 luglio /3 agosto settimana dei martiri della rivoluzione /fermare l'Operazione Kagar! - info csgindia@gmail.com - programma per l'Italia reso pubblico martedì 22

250 milioni di lavoratori e contadini indiani sono scesi in piazza in uno sciopero generale  nazionale il 9 luglio

Lo sciopero è stato indetto dai sindacati e dai gruppi di contadini contro i codici del lavoro antioperai e il fallimento del governo nell'attuare un prezzo minimo garantito per i prodotti agricoli

Sciopero nazionale contro la riforma antioperaia dei codici 
del lavoro attuata dal governo Modi il 9 luglio

Mercoledì 9 luglio milioni di persone sono scese in piazza in tutta l'India per partecipare allo sciopero nazionale indetto dai sindacati centrali (CTU). Lo sciopero è stato contro le politiche antioperaie e antipopolari adottate dal governo fascista indutva di Modi 

Il CTU è una piattaforma che riunisce tutte le principali federazioni sindacali del Paese, di ogni orientamento ideologico e politico. Comprende il Centro per i Sindacati Indiani (CITU), il Congresso Sindacale Panindiano (AITUC), il Congresso Sindacale Nazionale Indiano (INTUC) e molti altri.

Lo sciopero è stato sostenuto anche da tutti i principali gruppi di agricoltori, studenti, donne e vari sindacati professionali come insegnanti, giornalisti e operatori IT del Paese.

Secondo varie stime, più di 250 milioni di lavoratori e agricoltori, sia del settore organizzato che di quello non organizzato, hanno partecipato direttamente allo sciopero e alle proteste in tutto il Paese.

Anche i lavoratori di altri settori organizzati, come i porti, gli aeroporti e le banche, hanno partecipato insieme a quelli di vari settori pubblici.

Lo sciopero ha colpito la maggior parte delle attività industriali del Paese, in particolare le industrie legate all'estrazione mineraria.[...]

In diversi luoghi, i lavoratori hanno bloccato la circolazione dei treni, bloccato le autostrade e picchettato i cancelli delle fabbriche per mobilitare un maggiore sostegno. In alcuni casi, come nella raffineria di Kochi, nello Stato meridionale del Kerala, i lavoratori hanno sfidato le ordinanze del tribunale e hanno osservato lo sciopero.[...]

Si è osservata una chiusura totale di tutte le principali attività commerciali in vari stati del paese, come Kerala, Tripura, Bihar, Jharkhand e altri.

I codici del lavoro anti-lavoratori devono essere ritirati

I lavoratori chiedevano l'immediato ritiro dei nuovi codici del lavoro promulgati dal governo di estrema destra guidato da Narendra Modi nel 2020. Il CTU sostiene che i quattro nuovi codici del lavoro sono antioperai e privano i lavoratori dei loro diritti fondamentali, compreso il diritto alla contrattazione collettiva, conquistato attraverso una lotta storica e dolorosa.

Le altre richieste principali includono:
- La fine della privatizzazione e della precarizzazione dei posti di lavoro
- Un salario minimo nazionale di 26.000 rupie (303 dollari)
- Miglioramenti delle condizioni di lavoro in tutti i settori per tutti i tipi di lavoratori[...]

Lo sciopero ha anche sostenuto le richieste avanzate dai principali gruppi di agricoltori del Paese, guidati dal Samyukta Kisan Morcha (SKM), per un prezzo minimo garantito per tutti i prodotti agricoli, la cancellazione dei debiti degli agricoltori, la fine di tutte le espropriazioni forzate di terreni e migliori opportunità di lavoro.

Lo sciopero era originariamente previsto per il 19 maggio, ma è stato rinviato a causa della situazione di guerra creatasi nella regione dopo che l'India ha attaccato diverse località all'interno del vicino Pakistan, accusandolo di sostenere gruppi armati che hanno compiuto attacchi contro turisti a Pahalgam.

L'azione popolare sconfigge le menzogne del governo

Una manifestazione di protesta centrale si è tenuta nella capitale nazionale Delhi. Alla protesta hanno partecipato tutti i membri del CTU e dello SKM, il collettivo di agricoltori che ha dato il proprio sostegno allo sciopero.


Manifestazione di sciopero a Shimla, Himachal Pradesh. Foto: CPI(M)

La maggior parte degli indiani oggi fatica a trovare una fonte di sostentamento dignitosa e chi ce l'ha lotta per proteggerla dagli effetti delle varie politiche ingiuste e filopadronali del governo guidato dal Bharatiya Janata Party (BJP), ha sottolineato Sen.

Le menzogne sull'India come terza o quarta economia mondiale, diffuse dall'attuale governo del Paese e amplificate dai media complici, sono state smascherate dal numero impressionante di persone che hanno partecipato allo sciopero di oggi. Ciò dimostra che sotto il governo decennale di Modi le condizioni delle classi lavoratrici in India sono peggiorate, 
Foto: CPI(M)

Amarjeet Kaur, Segretario generale dell'AITUC, ha affermato che il BJP ha utilizzato i sindacati filogovernativi per dividere le classi lavoratrici del Paese e ha falsamente definito lo sciopero "illegale".

"I tentativi di dividere la classe operaia, in modo da proteggere gli interessi degli imprenditori, sono stati sconfitti dal successo dello sciopero", ha dichiarato Kaur. Ha osservato che questo è stato il quarto sciopero di questo tipo dal 2020 e che in futuro ce ne saranno altri, ancora più intensi, se il governo non correggerà il suo operato, non ritirerà i quattro draconiani codici del lavoro e non promulgherà leggi che vadano davvero a beneficio delle classi lavoratrici di questo Paese.

Ravenna - Vogliamo la rottura immediata dei rapporti commerciali tra l'Autorità Portuale di Ravenna e gli israeliani dei droni Rafael coinvolti nel genocidio a Gaza!

 

Rafael Advanced Systems che opera al Porto di Ravenna è una delle aziende presenti nel rapporto di Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, che denuncia le responsabilità delle aziende di armi, tra cui anche l’italiana Leonardo, nel genocidio a Gaza.

I droni israeliani che uccidono civili a Gaza sono crimini di guerra, sono crimini contro l’umanità, sono parte del genocidio sionista di tipo nazista contro il popolo palestinese. L’azienda di Stato israeliana Rafael sta usando a scopi commerciali un video dove si vede un loro drone Spike Firefly che rincorre un palestinese disarmato che cammina da solo tra le rovine di Gaza bombardata e lo insegue e lo uccide. Quindi non è un video che intende documentare l’orrore quotidiano del genocidio, oppure una denuncia

Tunisia - libertà per il compagno Ghassan Ben Khalifa

 

تُدين الحملة التونسية لمقاطعة ومناهضة التطبيع مع الكيان الصهيوني بشدّة الحكم الظالم الصادر عن محكمة الاستئناف بتونس والذي قضى بتثبيت الحكم الابتدائي في حق رفيقنا غسان بن خليفة بالسجن لمدة ستة أشهر بتهمة “الإساءة للغير عبر شبكات التواصل الاجتماعي”، في ما لا يعدو أن يكون سوى فصل إضافي من فصول التتبعات الجائرة، والملاحقات القمعية التي تستهدف النضال من أجل القضايا العادلة.
ونُذكّر أن رفيقنا غسان بن خليفة هو من القيادات المؤسسة للحملة التونسية لمقاطعة ومناهضة التطبيع مع الكيان الصهيوني، ومنسقها الوطني السابق، و احد اعضاء و منظمي قافلة الصمود التي انطلقت من تونس تجاه فلسطين، وقد كان على الدوام في صفوف النضال الوطني من أجل السيادة الشعبية، والعدالة الاجتماعية، ومناهضة الإمبريالية والصهيونية، نضاله الذي لم يكن يومًا محلّ شبهة سوى في نظر أجهزة القمع التي لازالت مصمّمة على إرهاب الأصوات الحرة.
إنّ هذا الحكم الجائر، الذي يُثبت قرار محكمة ابتدائية ارتكز أساسًا على ملفّ مُفبرك، خالٍ من أي عناصر إدانة قانونية، يُكرّس استهدافًا مباشرًا لكلّ من يرفع صوته في وجه التطبيع والاستبداد، رغم أن التحقيقات بيّنت بما لا يدع مجالا للشك، أنّ لا علاقة لرفيقنا بمحتوى صفحة "البركان التونسي"، وأن المسؤول الرئيسي عنها قد أقرّ بمسؤوليته الكاملة والحصرية، نافيًا أي صلة لغسان بها.
نعتبر أن هذا الاستهداف السياسي الواضح، المسنود قضائيًا، لا يمكن فهمه إلا في سياق الهجمة العامة على الناشطين والناشطات الملتزمين بقضايا التحرر، وفي طليعتها القضية الفلسطينية.
إنّ استمرار التتبعات الأمنية والقضائية بحق غسّان بن خليفة هو إدانة للنظام في حد ذاته، الذي تحوّل إلى أداة لتجريم الموقف السياسي والمدني، وتحويل النشاط السياسي إلى جريمة في عرف السلطة.
- نؤكد في الحملة التونسية لمقاطعة ومناهضة التطبيع تمسّكنا الكامل ببراءة رفيقنا غسّان بن خليفة؛
- نُجدّد دعمنا المطلق له في وجه هذا الحكم الجائر؛
- نهيب بكل الأحرار وبكل الهيئات المدنية والحقوقية الوطنية إلى رفع الصوت عاليًا من أجل التحرك لمساندة، وإنصاف غسان وكلّ المناضلين.
ندعو عموم الشعب التونسي، وقواه الحية، إلى مواصلة التعبئة والتضامن، دفاعًا عن حرية التعبير، ورفضًا لتكميم الأفواه، وانتصارًا للقضية الفلسطينية.
#الحرية_لغسان_بن_خليفة


La Campagna tunisina per il boicottaggio e la lotta alla normalizzazione con l'Entità Sionista condanna fermamente l'ingiusta sentenza emessa dalla Corte d'Appello di Tunisi, che ha confermato la condanna iniziale a sei mesi di carcere nei confronti del nostro compagno Ghassan Ben Khalifa con l'accusa di "insulti a terzi tramite i social media". Questo non è altro che un altro capitolo delle ingiuste azioni penali e delle persecuzioni repressive che prendono di mira la lotta per cause giuste. Ricordiamo che il nostro compagno Ghassan Ben Khalifa è uno dei leader fondatori della Campagna tunisina per il boicottaggio e la lotta alla normalizzazione con l'Entità Sionista, il suo ex coordinatore nazionale e

Armi a Israele: le responsabilità giuridiche dell'Italia e dei suoi attori pubblici e privati

Triestino Mariniello | altreconomia.it

15/07/2025

Il nostro Paese ha violato l'obbligo di prevenzione del genocidio, contraddetto la Corte internazionale di giustizia continuando a trasferire armi e materiali dal duplice uso a Tel Aviv e si è reso quindi responsabile per complicità in atti genocidari per i fatti di Gaza. Anche i decisori politici e dirigenti d'azienda coinvolti nelle forniture belliche sono potenzialmente interessati sotto un profilo penale. L'intervento del professor Triestino Mariniello, docente di Diritto penale internazionale

Pubblichiamo (Altreconomia) il preziosissimo intervento del professor Triestino Mariniello, docente di Diritto penale internazionale alla John Moores University di Liverpool, svolto l'8 luglio 2025 alla Sala Isma del Senato nell'ambito del convegno "Altro che 'Food for Gaza'" organizzato da Altreconomia.

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Intervengo su un tema di grande rilievo giuridico: la prosecuzione, da parte dell'Italia, delle esportazioni di armi e materiali a duplice uso verso Israele, nonostante le numerose evidenze di gravi violazioni del diritto internazionale da parte delle autorità israeliane nella Striscia di Gaza - violazioni che potrebbero configurare crimini internazionali come genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra. Preciso

La battaglia per la libertà di Georges Abdallah raggiunge una importante vittoria - a Milano il 19 giugno avevamo realizzato una importante iniziativa

 

giovedì 17 luglio 2025

Georges Abdallah libero! Evviva!


Appello internazionale proposto per la mobilitazione in occasione della Settimana dei martiri (28 luglio – 03 agosto), in India e nel mondo

Il Comitato Internazionale di Sostegno alla Guerra Popolare in India (ICSPWI) chiama le organizzazioni e i partiti comunisti marxisti-leninisti-maoisti, tutte le organizzazioni e i partiti comunisti, i rivoluzionari, i progressisti e i sinceri democratici, alla mobilitazione a sostegno della Guerra Popolare in India e del partito che la dirige, il Partito Comunista dell'India (Maoista), in occasione della Settimana dei martiri (28 luglio – 03 agosto).

Il sangue versato dai martiri rivoluzionari indiani caduti per la Rivoluzione di Nuova Democrazia in India, primo passo verso il Socialismo ed il Comunismo, va onorato: é il sangue versato dai nostri compagni che sono pronti all'estremo sacrificio per liberare l'India dal giogo semifeudale e semicoloniale e dal capitalismo burocratico al servizio dell'imperialismo.

L'India non é solo il più grande paese al mondo con circa un miliardo e mezzo di persone, ma é anche il regime hindutha (fascismo con caratteristiche hindù) di Modi ed é il principale bastione dell'imperialismo yankee nonché il principale sostenitore del regime sionista in Sud Asia e nel mondo.

La rivoluzione indiana (con la strategia della Guerra Popolare di Lunga Durata) é attiva sin dal 1969, nei decenni é riuscita a liberare milioni di proletari e contadini e tribali dall'oppressione feudale e di casta nelle zone in cui si é sviluppata, arrivando a coprire un'area abitata da oltre 50 milioni di persone dall'estremo nord del subcontinente indiano fino agli stati meridionali di Kerale e Karnataka.

Il Partito Comunista dell'India (Maoista) é praticamente il più grande partito rivoluzionario in armi in assoluto per numero di compagni, settori delle masse che mobilita tramite organizzazioni sindacali, delle donne, per la difesa dell'ambiente e degli adivasi (popolazioni tribali) e senza casta. Il EPGL conta circa 20.000 uomini armati senza contare le milizie popolari locali.

Questa grande rivoluzione oggi attraversa una fase cruciale: il regime hindutva di Modi tramite una brutale operazione militare e genocida sostenuta dall'imperialismo e dal sionismo (tramite know how e droni forniti direttamente dallo stato sionista israeliano), l'Operazione Kagar che impegna decine di migliaia di poliziotti, paramilitari ed esercito, dichiara che "sconfiggerà il maoismo" nel paese entro l'aprile del 2026.

Mentre tale scadenza si avvicina, l'Operazione Kagar si intensifica: lo scorso maggio il segretario generale del Partito Comunista dell'India (Maoista), il compagno 'Basavaraj, insieme ad altri 27 compagni e guerriglieri, é caduto in combattimento dopo aver resistito ad un accerchiamento durato oltre due giorni da oltre 2.000 paramilitari.

Nei mesi scorsi centinaia di persone, non solo rivoluzionari ma anche abitanti dei villaggi e tribali sono stati massacrati nel corso di tale operazione militare.

La società civile indiana ha fatto appello al governo di fermare immediatamente questa "guerra contro il popolo" e di accogliere la proposta del CPI (Maoist) a dare il via a delle negoziazioni, ma il regime hindutva di Modi non solo prosegue per la sua strada ma etichetta tali attivisti come "urban maoist" riservando repressione anche per loro.

Quattordici anni fa il primo luglio cadeva il compagno Azad, membro del comitato centrale e dell'ufficio politico del partito in un falso scontro, arrestato e poi ucciso successivamente a sangue freddo.

Pochi mesi dopo, il 24 Novembre 2011, sempre in un falso scontro veniva martirizzato il compagno Kishenji, membro dell'ufficio politico del partito.

I martiri della rivoluzione indiana sono i migliori figli del popolo indiano che hanno sacrificato la propria vita non solo per la liberazione dallo sfruttamento dell'India, ma del mondo intero, contribuendo alla Rivoluzione Proletaria Mondiale.

Il Partito Comunista dell'India (Maoista) dopo il 7 ottobre 2023 ha attivamente sostenuto la Resistenza palestinese, nonostante le difficoltà che sta attraversando, organizzando azioni di sostegno e propaganda in India.

E' quindi un dovere internazionalista sostenere questa avanzata esperienza rivoluzionaria, ricordare i suoi martiri, che sono anche i nostri.

ICSPWI fa appello dunque alla mobilitazione in tutti i paesi del mondo in occasione della settimana dei martiri del PCI (Maoista), dal 28 luglio al 03 agosto, e in accordo con le condizioni specifiche sia oggettive che soggettive in ogni paese, organizzando:

  • Azioni e proteste alle ambasciate e ai consolati indiani

  • Meeting di sostegno

  • Azioni di propaganda nelle fabbriche, nei posti di lavoro, tra gli operai e i contadini in lotta, nei quartieri popolari e nelle università

I martiri della rivoluzione sono immortali!

I rivoluzionari del PCI (Maoista) sono i nostri compagni!

I compagni Basavaraj, Azad e Kishenji, leader della rivoluzione di nuova democrazia in India non saranno mai dimenticati, il loro esempio darà vita a future generazioni di rivoluzionari!

Stop 'Operazione Kagar' ! Libertà immediata per tutti i prigionieri politici in India!

Viva il Partito Comunista dell'India (Maoista)!

Viva la Guerra Popolare in India!

per maggiori info e materiali contattare: csgpindia@gmail.com

ICSPWI

Call for mobilization on the occasion of Martyrs’ Week (July 28th – August 3rd) in India!

The ICSPWI (International Committee to Support the People's War in India) calls on MLM organizations and parties, all communist organizations and parties, revolutionaries, progressives, and sincere democrats, to mobilize in support of the People's War in India and its leading party, the Communist Party of India (Maoist), on the occasion of Martyrs' Week (July 28th – August 3rd).

The blood shed by the Indian revolutionary martyrs who fell for the New Democratic Revolution in India, the first step towards Socialism and Communism, must be honored: it is the blood shed by our comrades who are ready for the ultimate sacrifice to free India from the semi-feudal and semi-colonial yoke and from bureaucratic capitalism in the service of imperialism.

India is not only the largest country in the world, with approximately 1.5 billion people, but it is also the country ruled by Modi's Hindutha (fascism with Hindu characteristics) regime and the main bastion of Yankee imperialism as well as the main supporter of the Zionist regime in South Asia and the world.

The Indian revolution (Protracted People's War) has been active since 1969. Over the decades, it has succeeded in liberating millions of proletarians, peasants, and tribal people from feudal and caste oppression in the areas where it spreaded, covering an area inhabited by over 50 million people from the far north of the Indian subcontinent to the southern states of Kerala and Karnataka.
The Communist Party of India (Maoist) is virtually the largest armed revolutionary party in absolute terms by number of comrades, mobilizing sectors of the masses through trade unions, women's organizations, environmental organizations, and adivasis (tribals) and casteless groups. The PLGA numbers approximately 20,000 armed men, not counting local popular militias.

This great revolution is now entering a crucial phase: Modi's Hindutva regime, through a brutal and genocidal military operation supported by imperialism and Zionism (using know-how and drones supplied directly by the Zionist Israeli state), Operation Kagar, which involves tens of thousands of police, paramilitary forces, and the army, declares it will "defeat Maoism" in the country by April 2026.

As this deadline approaches, Operation Kagar is intensifying: last May, the general secretary of the Communist Party of India (Maoist) himself, along with 27 other comrades and guerrillas, fell in combat after resisting a two-day encirclement by over 2,000 paramilitaries.
In recent months, hundreds of people, not only revolutionaries but also villagers and tribals, have been massacred during this military operation.
Indian civil society has called on the government to immediately stop this "war against the people" and accept the CPI (Maoist)'s proposal to initiate negotiations, but Modi's Hindutva regime not only continues its course but also labels these activists "urban Maoists," repressing them as well.

Fourteen years ago, on July 1st, Comrade Azad, a member of the party's central committee and political bureau, was killed in a fake encounter. He was arrested and subsequently killed in cold blood.

A few months later, on November 24, 2011, Comrade Kishenji, a member of the party's political bureau, was martyred in another fake encounter.

The martyrs of the Indian revolution are the best sons of the Indian people who sacrificed their lives not only for the liberation of India, but of the entire world, from exploitation, contributing to the World Proletarian Revolution.
Since October 7, 2023, the Communist Party of India (Maoist) has actively supported the Palestinian resistance, despite the difficulties it is experiencing, organizing support and propaganda actions in India.

It is therefore an internationalist duty to support this advanced revolutionary experience and remember its martyrs, who are also ours.

ICSPWI therefore calls for mobilization in all countries of the world on the occasion of the CPI (Maoist) Martyrs' Week from July 28 to August 3, and in accordance with the specific objective and subjective conditions in each country, organizing:

Actions and protests at Indian embassies and consulates
Support meetings
Propaganda actions in factories, workplaces, among struggling workers and peasants, in working-class neighborhoods, and in universities

The martyrs of the revolution are immortal!

The revolutionaries of the CPI (Maoist) are our comrades!

Comrades Basavaraj, Azad, and Kishenji, leaders of the new democratic revolution in India, will never be forgotten; their example will inspire future generations of revolutionaries!

Stop Operation Kagar /Immediate freedom for all political prisoners in India!

Long live the Communist Party of India (Maoist)!

Long Live the People's War is on in India!

L'intervento dello Slai cobas Taranto a Radio Blackout di Torino sulla situazione all'ex Ilva

L'intervento lo puoi anche ascoltare

https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/F_m_15_07_Ernesto-SLAI-COBAS-aggiornamenti-ILVA.mp3


"...A maggio (in una altra intervista) avevamo detto che la fabbrica era assegnata agli azeri. In realtà subito dopo sono emerse diverse questioni.

Prima fra tutti la questione della nave rigassificatrice. Gli azeri sono specialisti nella vendita, approvvigionamento e fornitura di gas. L'impianto di Taranto era una tappa di questa prospettiva legata innanzitutto al gas. Senza il gas non c'era tutto il resto e l'interesse degli azzeri cadeva. A quel punto è cominciata una sorta di telenovela che si protrae anche in queste ore. La telenovela è che prima si fa la nave rigassificatrice, dopo si assegna eventualmente agli azeri la fabbrica, in cui comunque la produzione sarebbe stata ridimensionata, ma era centrale il gas. E qui sono cominciati i problemi, perché la nave rigassificatrice, comunque la si voglia presentare, è un aggravamento del peso ambientale sulla città. E per di più con una vendita quasi a scatola chiusa per operai e popolazione, della serie: intanto vi prendete la nave e poi si vedrà, gettava ombre su tutto ciò che avrebbe dovuto seguire, l'ambientalizzazione, esuberi, ecc.

Da allora è cominciata da un lato la perplessità generale dei sindacati che però in una sola occasione hanno fatto una effettiva risposta di lotta, e dall'altro è cresciuto a livello cittadino il movimento che dice no a rigassificatore - con due posizioni di fondo, una che dice chiudiamo tutto e buonanotte e l'altra che dà una chance all'ambientalizzazione però pone dei paletti prima fra tutti i rigassificatori.

Qui il governo ha cambiato ritmo ed è passato ad una fase aperta di ricatto verso i lavoratori e la città, con diverse fasi. La fase ultima è: o vi prendete la nave rigassificatrice oppure la fabbrica chiude a fine

La mozione operaia su riarmo/guerra/Palestina al presidio di Grottaglie (TA) in vista dell'iniziativa alla Leonardo - verso corteo a Taranto

 Mentre si prepara il corteo a Taranto del 26 luglio info WA 3519575628

Intervento a Grottaglie del compagno Slai cobas Taranto 

Corteo a Taranto 26 luglio - Chi sta con la Palestina scenda in piazza!


No genocidio/No deportazione

Palestina ai palestinesi 
Con la Resistenza palestinese 
Guerra di popolo fino alla vittoria 

Contro la guerra imperialista - Contro il riarmo Usa/Ue/Italia - Contro il governo Meloni complice. 

Blocchiamo tutto fino allo sciopero generale

Corteo a Taranto 26 luglio ore 18 

da piazza Ramellini fino a piazza Immacolata 

#iostoconlapalestina 

L'attacco Israeliano alla Siria - parte della strategia e tattica di Usa/Israele di dominio assoluto dell'area in funzione antipalestinese e antiaraba

un commento informativo per il dibattito

Israele bombarda Damasco. Interessi geopolitici dietro la difesa dei drusi


Israele, da parte sua, continua a dichiararsi paladino della minoranza drusa, ma osservatori e attivisti temono che dietro la “protezione” promessa si celi un progetto geopolitico ben più ambizioso: disegnare una nuova architettura di sicurezza in Siria meridionale, anche a costo di ridefinire – unilateralmente – i confini e gli equilibri etnici dell’area.

Dopo giorni di scontri sanguinosi nella provincia siriana di Sweida e una serie di attacchi aerei israeliani senza precedenti su Damasco e il sud del paese, le forze governative e le milizie druse hanno concordato un nuovo cessate il fuoco. L’annuncio è giunto nelle stesse ore in cui jet israeliani hanno colpito pesantemente la capitale siriana, prendendo di mira il ministero della Difesa, il quartier generale militare e un obiettivo vicino al palazzo presidenziale. Le bombe hanno ucciso tre persone e ferito altre 34, secondo i dati del ministero della sanità siriano. Secondo un funzionario dell’esercito israeliano, l’attacco su Damasco e altre località ha avuto lo scopo di «impedire lo spostamento di truppe del regime jihadista verso il sud» e di «proteggere la comunità drusa».

L’intervento israeliano ha rappresentato una brusca escalation, in un momento in cui l’autoproclamato presidente Ahmad Sharaa – un ex comandante qaedista che ora vanta legami diretti con Washington – si è impegnato in un processo di normalizzazione dei rapporti con Tel Aviv. Nonostante i contatti in materia di sicurezza tra il governo Sharaa e Israele, quest’ultimo ha descritto la nuova amministrazione siriana come composta da “jihadisti mal mascherati” e ha fatto capire di voler creare una vasta zona cuscinetto nel sud della Siria con evidenti implicazioni strategiche oltre il confine nord-orientale.

La situazione si è ulteriormente aggravata con gli scontri violenti a Sweida e nei villaggi limitrofi, teatro

Governi e parlamento UE complici di Israele e la Meloni/Italia super complice

Da fan page 

Ue rinvia misure contro Israele per le violazioni a Gaza: tra i Paesi contrari anche l’Italia
I 27 ministri degli Esteri dell’Ue hanno deciso di non agire contro Israele, per le violazioni del diritto internazionale da parte di Netanyahu a Gaza, e di non sospendere l’accordo di Associazione Ue-Israele.

L'Unione europea ha deciso di non sospendere l'accordo di Associazione Ue-Israele a seguito delle violazioni del diritto internazionale da parte di Netanyahu nella Striscia di Gaza: nel consiglio Affari Esteri che si è svolto oggi a Bruxelles, non è passata la proposta dell'Alta rappresentante per la politica estera Kaja Kallas di adottare – tutto o in parte – un documento contenente dieci opzioni per delle azioni contro Israele, a partire proprio dalla sospensione dell'accordo di Associazione stesso.

Nessuna delle opzioni – tra cui la sospensione dei pilastri commerciali e/o di ricerca preferenziali, un embargo sulle armi, sanzioni dirette contro i ministri israeliani, la sospensione del regime di viaggi senza visto per i cittadini israeliani nell'Unione europea e il divieto di commercio con gli insediamenti