sabato 3 giugno 2023

pc 3 giugno - Roma 2 giugno - niente da festeggiare

 

Report della giornata di ieri a Roma a cura di una compagna di Proletari Comunisti


Centinaia di compagne e compagni, lavoratori, lavoratrici, studenti, immigrati, proletari/e di comitati e assemblee contro gli sfratti e le nocività hanno manifestato ieri a Roma contro guerra, miseria, repressione, controllo sociale, devastazione ambientale, razzismo e violenza patriarcale.


Queste le parole d'ordine con le quali si è mosso un corteo molto comunicativo, composto da realtà diverse, non soltanto di area anarchica, che in questi mesi si sono mobilitate, a Roma come altrove, nella campagna Cospito.


C'è infatti una continuità con questa campagna, che ha caratterizzato un po' tutti gli interventi, e che ha portato, in un quartiere molto popolare come quello del Don Bosco, la voce di chi non ci sta a festeggiare una repubblica fondata su guerra, stragi, repressione, sfruttamento; una repubblica che nega diritti basilari - casa, lavoro, salute - e produce miseria, devastazione ambientale, morte, carcere, tortura.


In un quartiere vivo e presente nonostante la festività, il volantinaggio e i numerosi e ricchi interventi al microfono sono stati accolti con curiosità ed anche applauditi.

Slogan contro la guerra imperialista, contro la NATO, per l'unità e la solidarietà degli oppressi,  l'internazionalismo proletario, per la libertà di Alfredo Cospito e di tutti i prigionieri politici rinchiusi nelle carceri dell'imperialismo, contro il 41 bis e i cpr si sono alternati agli interventi al furgone.

A un lato di quest'ultimo è stato messo un manifesto per la libertà del compagno Galel Elbaheri, poeta egiziano da 5 anni in prigione per aver scritto poesie contro l’esercito egiziano e il presidente al-Sisi. Galel è in sciopero della fame dal 5 marzo e dal 1° giugno è entrato anche in sciopero della sete. Abbiamo fatto anche una foto di gruppo con questa locandina in mano da mandare ai compagni egiziani.

In via Fiamma ci siamo diretti verso il Comando operativo di vertice interforze, protetto dai blindati di polizia e carabinieri in assetto antisommossa. Dopo un po', visto che naturalmente non ci facevano passare, li abbiamo salutati con un petardo e slogans come "tout le monde détest la police" e abbiamo cambiato strada proseguendo il corteo e respingendo la provocazione della digos che ha cercato di infiltrarsi tra i manifestanti.


Al concentramento, in Piazza dei Consoli, è intervenuto un compagno bengalese, che ha lanciato anche un appello ad essere presenti nel pomeriggio ad una festa delle comunità asiatiche al V municipio, sul Prenestino. Ha ricordato come i proletari dei paesi oppressi siano spesso costretti a fuggire dalle loro terre dalle guerre di rapina dell'imperialismo occidentale, e se sopravvivono sono perseguitati anche qui. Ha fatto l'esempio della comunità bengalese, che a Roma è oggetto di una vera e propria persecuzione, anche da parte della polizia locale. A Torpignattara lo scorso anno a maggio è stata sgomberata l'associazione Dhuumcatu, che era diventata un punto di riferimento non soltanto per i bengalesi, ma per tutti gli immigrati, e quest'anno, pur avendo chiesto e pagato tutti i permessi per celebrare quella festa (che è una festa per i bambini e si celebra in tutto il mondo) la polizia locale ha sequestrato tutte le sedie e i gazeboo che la comunità stava installando nel parco della libertà, che è un parco pubblico abbandonato e diventato una vera discarica.



Un parco che gli immigrati hanno ripulito e sistemato per una festa che il V municipio non vuole si faccia. Il suo invito è stato raccolto e il pomeriggio molti compagni e compagne presenti alla manifestazione hanno concluso la giornata di lotta con una festa popolare e internazionalista, alla faccia del sequestro imposto dal Comune e dal V Municipio, che sentendosi disturbati da tanti colori hanno ancora una volta chiamato la polizia locale ed i blindati per impedirla.




Di seguito gli audio di alcuni interventi registrati:

Intervento di un giovane studente di azione antifascista

Intervento di un giovane dell'assemblea di autodifesa dagli sfratti

Intervento di una compagna di ROR

Intervento di un giovane in solidarietà ai compagni tedeschi

Contro il governo fascista e razzista, No CPR

Intervento di SRI

pc 3 giugno - Dalla Francia all’Italia la lotta è una sola e internazionalista - Assemblea di confronto/dibattito a Milano

 


pc 3 giugno: Intervento alla Stellantis Mirafiori. Ne parliamo lunedi'

Lunedì ORE 12 Controinformazione Rossoperaia dedicata a Stellantis Melfi/ Pomigliano/Mirafiori... Parigi. Si può seguire in audio alla 12 sul blog proletaricomunisti.blogspot.it

Abbiamo portato ai cancelli il messaggio di Pomigliano, della lotta ora e dal basso, dell’unità operaia, di fabbrica e di gruppo, la nostra posizione, il nostro lavoro a Melfi e Mirafiori, la centralità delle fabbriche nella prospettiva del conflitto di classe.






Dopo la fabbrica abbiamo partecipato ad una assemblea organizzata dalla Fiom avanti al Comune, prima della partenza per Parigi. Interventi dei delegati dei siti Stellantis e delle responsabile Filcams per le ricadute su mense e pulizie, con un accenno alla condizione delle donne e ai femminicidi,

pc 3 giugno - 2 giugno a Palermo: Contro la guerra imperialista, contro il nero governo Meloni della guerra imperialista

Ieri pomeriggio sit-in cittadino al centro storico, ai 4 Canti gremiti di gente, turisti... Tante le foto agli striscioni, consistenti capannelli di persone durante gli interventi anche applauditi, buon volantinaggio.

Seguono immagini e alcuni video






proletari comunisti e Mfpr

Fgc


                                                                       Ultima Generazione

pc 3 giugno - Francia - Verso la nuova giornata di lotta del 6 giugno - On ne lache rien! - Info

"...L’intersyndicale appelle à une 14éme mobilisation le 6 juin, il faut que ce soit un grand moment de lutte et le continuer par une multiplication de grèves, de luttes longues dures seuls moyens pour inverser le rapport de force. En effet mercredi la commission des affaires sociales a débattu de la proposition de loi du groupe LIOT, qui vise à abroger la réforme des retraites.

Les macronistes et Les républicains en grande complicité cherchent toutes les moyens afin d’empêcher que cette loi soit votée et ils ont donné à la présidente de l’Assemblée Nationale la possibilité de sortir

pc 3 giugno - NATO sempre più vicina al confine russo: l'Italia imperialista partecipa alle esercitazioni in Finlandia con gli F-35

Anche gli F-35 italiani nell’esercitazione NATO Arctic Challenge

La più recente esercitazione Arctic Challenge si è svolta nel 2021, prima dell’inizio della guerra in Ucraina. All’epoca, secondo i dati ufficiali, erano coinvolti circa 70 velivoli. Quest’anno il numero di velivoli sarà più che raddoppiato, 150.

La Finlandia, nuovo membro della NATO, ha dato il via il 29 maggio alle prime esercitazioni aeree alleate ospitate sul suo territorio che coinvolgono 14 Paesi NATO con 2.70’0 militari e circa 150 velivoli  inclusi quelli da combattimento F-35, Rafale, Mirage 2000, F-18, F-15, JAS 39 Gripen, F-16 e Typhoon.

L’esercitazione si tiene ogni due anni in Svezia e Finlandia dal 2013 ma quest’anno il conflitto in Ucraina e l’adesione di Helsinki alla NATO ne incrementano la rilevanza specie tenendo conto che la Finlandia condivide con la Russia 1.340 chilometri di confine non più neutrale. Le manovre, che fanno parte della cooperazione per la difesa nordica “Nordefco”, sono gestite da quattro basi aeree: Ørland in Norvegia (dove saranno di stanza i militari italiani), Luleå in Svezia, Rovaniemi e Pirkkala in Finlandia.

pc 3 giugno - manifestazione a taranto - da taranto contro

 

Contro il "2 giugno" della Repubblica loro - Corteo ieri nella nostra città

Ieri a Taranto buona manifestazione dall’Arsenale al Ponte. Oltre 50 tra lavoratori e lavoratrici Slai cobas e un forte contingente di giovani della Fgc - striscioni cartelli - comizi volanti - volantinaggio. Buona accoglienza della gente in via Di Palma piazza Immacolata - al ponte girevole.
Decisa la continuazione della lotta e delle iniziative contro la guerra - contro l’industria bellica - contro l’economia di guerra
Assemblea giovedì 8 giugno sede Slai cobas via Livio Andronico, 47 Taranto
 

 
 

pc 3 giugno - "Quella che viene celebrata è la Repubblica della guerra" - Il testo di ORE 12 Controinformazione rossoperaia n. 12


Una grande parata militare - la più imponente degli ultimi anni – il 2 giugno a Roma, ai Fori Imperiali, ci dà il vero significato della festa della Repubblica.

Quella che viene celebrata è la Repubblica della guerra. La repubblica di una classe dominante e di un sistema che, nel cammino della sua crisi, ci sta trascinando in una nuova guerra mondiale.

Su questo esiste un divario enorme tra ciò che la classe dominante sta facendo in Italia – così come nel resto del mondo - e la risposta che viene dai proletari, dai popoli.

Il 2 giugno è la festa di una Repubblica che, in nessuna maniera, rappresenta la Repubblica nata dalla Resistenza nel lontano 1945. La Resistenza antifascista mise fine temporaneamente al regime fascista e avvenne nel contesto di una guerra mondiale. Ed è chiaro che da quella Resistenza veniva non solo un NO al fascismo ma anche un NO alla guerra. La Costituzione nata da quella Resistenza certificò - in forme timide e compromissorie - che l'Italia ripudia, nel suo articolo 11, la guerra come mezzo per la risoluzione delle controversie internazionali.

Proprio oggi – ma non solo oggi evidentemente - appare invece così lontano il dettato della Costituzione e la prassi dei governi, degli Stati, delle classi dominanti, del Parlamento, dei partiti parlamentari, delle istituzioni, rispetto a questo articolo.

Oggi bisogna dichiarare che, comunque, tutti coloro, dalla presidenza della Repubblica al governo, alle rappresentanze militari e istituzionali e, dietro di loro, la classe dominante di questo paese - la borghesia imperialista - non parlano a nostro nome.

Non in nostro nome” è un'affermazione quasi di principio. La verità è che tra poter dire “non in nostro nome” e poter rappresentare la volontà e il disegno di un'altra Repubblica, di un altro Stato e di un'altra società, esiste ancora un mare da riempire.

Noi siamo contro la Repubblica fondata sulla guerra imperialista e il militarismo, il nazionalismo, la

pc 3 giugno - L'imperialismo UE fa la sua parte per alimentare l'incendio bellico e l'economia di guerra

con il vertice di guerra in Moldovia - dov'era presente anche Meloni- e con il voto per dirottare i fondi Pnrr per le armi

da  Remocontro

L’Ue vota l’economia di guerra: «Fondi Pnrr per le armi». Dal welfare al warfare

L’Europa corre verso un’economia di guerra. Il Parlamento europeo ieri ha approvato a larga maggioranza (446 sì, 67 no e 112 astensioni) di impiegare i fondi per la ‘Ripresa’ dal dopo Covid a costruire armi. Piano di Asap (Act in Support of Ammunition Production). Destre a favore.

Il Pd si spacca: 10 sì, 4 astenuti e un no. Fratoianni: se si è contrari si vota contro. 

i paesi potranno dirottare miliardi del Pnrr (che era stato pensato per il welfare e la transizione ecologica

venerdì 2 giugno 2023

pc 2 giugno - ORE 12 - Contrinformazione Rossoperaia - 12

 

pc 2 giugno: Festa della Repubblica? Non in nostro nome!

 2 giugno festa della Repubblica?

Festa di chi e di quale Repubblica?

Giovani, rappresentanze dei lavoratori, rappresentanti dell'associazionismo democratico, antimilitarista, ambientalista manifestano oggi per dire chiaro a presidente della Repubblica, governo, rappresentanze militari e istituzionali

NON IN NOSTRO NOME

Noi siamo contro la Repubblica fondata sulla guerra imperialista, il militarismo, il nazionalismo, la repressione e il razzismo – in violazione art. 11 Costituzione: “l'Italia ripudia la guerra”

Noi siamo contro la Repubblica fondata sullo sfruttamento, disoccupazione, precarietà, carovita, disastri e devastazione ambientale, attacco ai diritti e alle libertà dei lavoratori, dei giovani, delle donne, salute, studio, in violazione degli articoli della Costituzione che riguardano il lavoro, l'uguaglianza sociale, i diritti, libertà democratiche

Non hanno nulla da festeggiare le popolazioni alluvionate che ricevono visite e non aiuti reali, fondi minimi mentre miliardi vengono destinati a spese militari e partecipazione alla guerra

Non hanno nulla da festeggiare i lavoratori e le loro famiglie per i morti sul lavoro, da lavoro e da inquinamento, mentre i loro padroni privati e di Stato, grandi e piccoli fanno profitti e si arricchiscono sulla loro pelle

Non hanno nulla da festeggiare disoccupati, precari, poveri che oltre non avere lavoro stabile e sicuro, si vedono togliere i quattro soldi di reddito di cittadinanza, negare un salario minimo garantito e trattati in maniera sprezzante e insultante da padroni, ricchi e parassiti, politicanti corrotti e corruttori

Non hanno nulla da festeggiare lavoratori e masse popolari che sempre di più non ce la fanno a vivere colpiti dal carovita e dal caro-sanità che mette a rischio salute e vita

Non hanno nulla da festeggiare le donne, trattate dal governo come macchine per la riproduzione di figli per il capitale e per la guerra

Non hanno nulla da festeggiare gli studenti e i giovani a cui non è garantito un diritto allo studio gratuito e per tutti, e, se universitari, un alloggio e un reddito e a tutti un futuro di lavoro dopo studi e sacrifici delle famiglie; anzi vengono sottoposti all’alternanza scuola/lavoro che uccide e alla prospettiva di dover andare a servire ‘la patria’ con il ripristino del servizio di leva e il loro arruolamento forzato in missioni di guerra

Non hanno nulla da festeggiare i migranti che muoiono in mare, vengo rinchiusi in lager e trattati come bestie e/o messi a lavorare come schiavi nei campi e in posti di lavoro senza diritti

Noi lavoriamo e ci organizziamo per un altra Repubblica, un’altro Stato, un altro governo, un’altra società, un altro potere nelle mani dei lavoratori e delle masse popolari

pc 2 giugno: Ampliato l'uso del Taser. I criminali siete voi!


"...La Camera ha decretato l’ampliamento dell’uso del taser da parte della polizia locale. Le Commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera hanno infatti approvato un identico emendamento di Lega e Fratelli d’Italia sul tema.

Da un anno a questa parte e fino a oggi tale strumento poteva essere equipaggiato solo dalle forze dell’ordine dei capoluoghi di provincia e delle amministrazioni locali con una popolazione superiore ai 100 mila abitanti. Ora invece tale limite è stato ridotto ai comuni dai 20 mila abitanti in su.

Quello che sappiamo per certo è che l’ulteriore estensione nella dotazione di queste pistole a impulsi elettrici risponde a due tendenze collegate. Da una parte c’è il veicolarsi di un messaggio di insicurezza collettiva per instillare paura, dall’altra c’è l’uso di questa paura per legittimare l’ampliato ricorso alla repressione poliziesca per far fronte all’instabilità sociale.

ciò che più aiutato in questa narrazione securitaria sono stati gli eventi di qualche giorno fa a Milano.

Il pestaggio perpetrato dalla polizia locale meneghina e le inevitabili accuse sono stati colti al volo dal capogruppo leghista della Città metropolitana, Samuele Piscina. Egli ha usato questo caso di violenza poliziesca per chiedere altri taser e preparare ulteriormente il terreno a tale emendamento, e Sala sembra pronto a parlarne: due facce della stessa medaglia.

Questa è la soluzione di una classe dominante in piena crisi di legittimazione politica, in una fase in cui le contraddizioni dell’organizzazione capitalistica si incancreniscono..." 

Da Contropiano

giovedì 1 giugno 2023

pc 1 giugno - Kosovo: è la guerra Nato che si estende

14 alpini sono stati feriti gravemente in Kosovo.

Noi non siamo solidali con loro, non diciamo che siamo contenti perché sono stati feriti perché non sarebbe umano, pensiamo che siano soprattutto soldati mandati, non certo che hanno scelto di stare in quel posto, a quell'ora in cui sono stati colpiti e pensiamo che le loro famiglie abbiano diritto a tutta la comprensione possibile per la sorte dei loro cari.

Ma i soldati alpini sono andati lì in missione NATO per fronteggiare una popolazione che ha tutte le ragioni per ribellarsi. E chi si mette in mezzo è giusto che venga colpito.

C'è solo un modo di essere solidali con gli alpini colpiti nel Kosovo: quello di ritirarli, di levarli di

pc 1 giugno - Sulle elezioni in Turchia - Da ORE 12 di mercoledi' 31/5


Le elezioni in Turchia hanno registrato una nuova vittoria del dittatore fascista di stampo islamico Erdoğan
che è al potere ormai da tanti anni e in questi anni lo ha consolidato.

Quando si dice che “un governo consolida il potere” si può pensare che sia così perché governa bene e, quindi, via via i cittadini si legano ad esso e gli confermano la fiducia. Non è così che vanno le cose.

Chi ce le racconta così non conosce né il paese né le elezioni. E questo è molto importante perché, se parliamo di Erdoğan come una sorta di dittatore fascista che ha usato a fondo l'islamismo e la religione per consolidare il suo potere, dobbiamo considerare che questo è un tipo di situazione che si riproduce anche in altri paesi.

Chi vince le elezioni con l'ideologia e il sostegno economico delle classi dominanti in Turchia - per fare l'esempio della Turchia - dopo cosa fa? Mette i suoi uomini in ogni ganglio della società e, quando si dice “in ogni ganglio della società”, significa che, innanzitutto li fa ministri, secondariamente li fa capi degli apparati militari dell'Esercito e di tutto il sistema che permette il controllo militare dello Stato; occupa integralmente i mass media affinché essi esprimano la volontà, le decisioni, l'orientamento - non solo rispetto ai provvedimenti di governo - ma anche ideologico, culturale, storico, sociale. Insomma, racconta a modo suo la storia, presente, passata e futura, racconta a suo modo gli avvenimenti in maniera che, attraverso il sistema dei mass media, convincono il popolo di cose di cui il popolo non è a conoscenza o non è convinto. Dopo di che usa la repressione, la repressione selvaggia.

Tutti sanno quello che succede in Turchia, perfino le borghesie imperialiste europee fanno un po' le schizzinose ad ammetterla nel contesto dell'Europa - mentre gli va benissimo che sia nella NATO, e, comunque, questa esclusione della Turchia dalla cosiddetta comunità economica europea è fittizia perché i legami economici e politici tra Turchia e i diversi governi imperialisti europei, compreso il nostro, sono molto solidi.

Tutti dicono però che in Turchia non sono rispettati i diritti umani: non lo sono rispettati nelle

pc 1 giugno - Le elezioni in Italia: più diminuiscono gli elettori, più aumenta il potere dei candidati - Da ORE 12 di mercoledi' 31/5


Le elezioni in Italia vanno viste, qui sì, effettivamente dal punto di vista di chi ha votato.

Ha votato un infima minoranza, nettamente al di sotto delle precedenti elezioni ed è sempre in un trend che vede diminuire gli elettori e aumentare il potere di chi si candida che, raccogliendo voti sempre minori riesce però a raggiungere la maggioranza.

Il sistema elettorale ha costruito un mostro in cui i candidati sindaci che prendono in generale meno voti di tutti i sindaci precedenti vanno al governo con maggioranze ancora più solide.

Questo significa che non si può parlare di democrazia. Fermo restando che, anche letteralmente, elezioni dove non vota più del 50%, sarebbero illegittime.

L’astensionismo elettorale, anche alla luce di questa situazione, si dimostra un'arma impotente,

pc 1 giugno - Le elezioni in Spagna - Da ORE 12 di mercoledi' 31/5


In
Spagna abbiamo avuto elezioni amministrative che hanno segnato la sconfitta del governo.

Il governo Sanchez-Podemos e i sindaci - per esempio in Catalogna Ada Colau - sono stati propagandati anche nel nostro paese come rappresentanti della sinistra buona, quella che non ha tradito il popolo, i lavoratori, le aspirazioni democratiche, e per quanto riguarda la Catalogna le aspirazioni autonomiste ed indipendentiste. E’, quindi, il “governo buono”.

Il governo buono, però, ha perso. Come mai ha perso?

Perché quello che appare buono non è mai realmente buono: questi governi hanno fatto sì qualche legge che noi consideriamo sicuramente progressista - le leggi sul lavoro che vengono fatte in Spagna sarebbero oro per un paese come il nostro - ma non si comprende l'ondata che viene dai sotterranei della situazione mondiale.

Dalle viscere del sistema imperialista mondiale si è scoperchiata una fogna e da questa fogna viene tutto quello che c'è di peggio storicamente all'interno di questi paesi.

Anche in Spagna c'è la Meloni di turno: il partito Vox che, peraltro, è il partito fratello gemello dei

pc 1 giugno – Morti sul lavoro: No inutili lamenti, ma lotta contro questa guerra dei padroni – Un intervento di un operaio Slai cobas sc della Tenaris Dalmine


Ieri, 31 maggio, in una cava di materiali inerti, a Torreselle di Piombino Dese un operaio, Pio Giaretta, 55 anni, residente nell'alta padovana nel comune di Carmignano di Brenta, è volato nel vuoto da un'altezza di circa due metri. Nell'impatto con il terreno ha subito un importante trauma cranico ed è morto.

Nei giorni scorsi, vi è stata anche la morte di due operai a Monopoli in un cantiere edile.

Alcuni giornali come il Manifesto ci dicono che non sono tragiche fatalità. Il problema è appunto questo: questa è una guerra dichiarata agli operai dal sistema di produzione capitalistico un sistema fondato sullo sfruttamento del lavoro salariato. 

Basterebbe prendere alcuni dati della stessa borghesia che ha istituito il 28 aprile la giornata mondiale sulla sicurezza sul lavoro dove si dice che ci sono 6000 morti al giorno a livello mondiale. Questo è una conferma che gli infortuni, le morti sul lavoro, la sicurezza nel sistema di produzione capitalistico sono proprio uno specchio di questa società che mette in conto questa guerra dichiarata questa guerra

pc 1 giugno – Assemblea nazionale a Pisa: Fermare l’escalation – Nessuna base per nessuna guerra


Il 4 giugno dalle ore 10.00 il Movimento No Base – Né a Coltano né altrove promuove un’assemblea nazionale, insieme ad altre realtà, che si svolgerà dalle ore 10.00 al Bastione Sangallo a Pisa. Qui il sito del Movimento e il programma della tre giorni in cui è inserita l’assemblea.

È passato un anno dalla manifestazione indetta a Coltano contro la costruzione di una nuova base militare dell’esercito italiano per i corpi speciali, in particolare il 1º reggimento dei carabinieri paracadutisti “Tuscania” e il reparto d’élite dei carabinieri “G.I.S.” (Gruppo Intervento Speciale). 
La forte risposta che nel nostro territorio siamo riuscitə a costruire ci ha permesso di rallentare il progetto: ad oggi, nonostante un DPCM mai ritirato che decreta la costruzione della base a Coltano, non una pietra è stata posata
Si è parlato di spacchettamenti e ricollocazione della base, ma l’interesse è sempre quello di costruire

mercoledì 31 maggio 2023

pc 31 maggio: L' imperialismo Usa invia truppe in Perù contro le proteste sociali e politiche al servizio del governo reazionario e golpista

Il prossimo arrivo di truppe degli USA genera inquietudine in Perù

Un congressista peruviano ha dichiarato oggi che l’annunciato arrivo di truppe degli Stati Uniti genera inquietudine in Perù per il contesto di preparativi di proteste sociali e per i precedenti interventisti di Washington.

Così hanno dichiarato il parlamentare di sinistra Guillermo Bermejo e il giurista e analista Raúl Noblecilla, unendosi al rifiuto di diverse personalità che considerano l’intervento straniero come una minaccia alla sovranità nazionale.

Bermejo ha detto che i 700 militari statunitensi, che realizzeranno lavori di sostegno e addestramento

pc 31 maggio - Internazionalismo e guerra popolare in India - Rafforziamo e allarghiamo il comitato di sostegno internazionale alla guerra popolare in india

 leggi, fai circolare il blog del comitato di sostegno - nodo italia

https://guerrapopolare-india.blogspot.com/

leggi e fai circolare il blog internazionalista in lingua inglese 

https://icspwindia.wordpress.com/

pc 31 maggio - ORE 12 - Controinformazione rossoperaia - 11

 

pc 31 maggio - Nocivo non è il lavoro, ma il capitale e la sua sete di profitto sulla pelle della classe operaia

Messo in conto dai padroni e che ha il suo centro nelle grandi fabbriche e multinazionali, in corsa per ritagliarsi profitti nella competizione economica mondiale, come dimostra quello che succede alla Tenaris che sta facendo profitti record con gas e petrolio.

Dall'Italia, dove ieri, 30 maggio, è successo un'esplosione nel ciclo produttivo acciaieria, un altro segnale che i record produttivi sono incompatibili con la sicurezza (vedi comunicato dello Slai Cobas);

all'Arabia Saudita, dove il 22 maggio vi è stato un infortunio mortale nel cantiere Tenaris adAbu Dhabi di un operaio del Bangladesh;

all'America Latina, dove il 21 maggio il più grande sindacato petrolifero argentino ha iniziato uno sciopero a tempo indeterminato per chiedere miglioramenti del lavoro dopo una serie di incidenti che hanno ferito i lavoratori in Vaca Muerta, la seconda più grande riserva di gas non convenzionale al mondo e la quarta più grande riserva di petrolio.

Per i padroni aumentano i profitti mentre per gli operai peggiorano le condizioni di lavoro e la sicurezza.

Ma all'aumento dello sfruttamento corrisponde l'aumento degli scioperi e delle lotte degli operai che devono trovare l'unità di classe internazionalista contro i comuni nemici in ogni paese: padroni governo stato del capitale.

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Seguono link dalla stampa dell'America latina e il comunicato Slai Cobas di lunedì 29 maggio a poche ore dall'accaduto alla Tenaris Dalmine, a cui il giorno dopo è seguito l'indizione di sciopero di Fiom Fim Uilm di 8 ore per lunedì 5.

https://www.reuters.com/world/americas/argentine-oil-workers-launch-strike-after-accidents-affects-vaca-muerta-2023-05-22/

pc 31 maggio - Alluvione. Mattarella: basta passerelle sulla pelle degli alluvionati!

Questo è il testo del comunicato inviato alla stampa che nessuna testata locale ha pubblicato. 

Una voce fuori dal coro avrebbe stonato con il clima di unità, di sorrisi tra le istituzioni, dal Presidente della Repubblica ai sindaci. Deve prevalere la voce unica che le istituzioni stanno facendo qualcosa per le popolazioni colpite e danno la loro benedizione a chi già si sfrega le mani per i profitti della fase della ricostruzione - ricordiamo i padroni sciacalli de L'Aquila? - per fare tornare tutto come prima, che è la premessa di nuovi disastri in una zona alluvionale. 

Senza l'autorganizzazione popolare dal basso non sarà possibile difendere né le popolazioni né i territori.

Ma dov'è tutta questa folla plaudente a Ravenna?

Non siamo tra coloro che hanno accolto il Presidente della Repubblica con "applausi e bandiere", come scrive la stampa.

Chi è stato colpito dall'alluvione non ha visto lo Stato impegnato nella "macchina degli aiuti" ma ha visto solo l'impegno solidale dei volontari venuti da tutta Italia. A questi volontari da parte del Prefetto è stato detto pure che potevano rimanere a casa perchè intralciavano i soccorsi!

Mattarella è il capo di uno Stato che, nei giorni dell'alluvione, impegnava l’esercito, uomini e mezzi militari, in Sardegna per “l’esercitazione multinazionale, multi-dominio, interforze e inter-agenzia Joint

pc 31 maggio - un nuovo libro sulla lotta armata in italia - speriamo che serva


 

martedì 30 maggio 2023

pc 30 maggio - Alluvione. Stato e Istituzioni hanno abbandonato la popolazione e cercano pure di impedire gli aiuti delle brigate solidali. A Ravenna un presidio di protesta

Stato, Istituzioni, vorrebbero dare la sola falsa immagine di un popolo unito alle loro scelte scellerate antipopolari. Ma la verità è una: la cosiddetta "macchina dei soccorsi" dello Stato è inesistente e che le brigate solidali di volontari l'hanno sostituita, dimostrando che l'autorganizzazione popolare può mettere in campo le soluzioni necessarie, "dal popolo per il popolo". Da questa esperienza, dalle assemblee, occorre partire per dare forme organizzate all'unità di popolazione e volontari, favorendo il protagonismo popolare con Comitati di Autodifesa Popolare su salute e sicurezza nei territori per "dare voce a chi non ha voce" sulle scelte politiche che distruggono i territori e che ci espongono al rischio-sicurezza con i tagli su tutto quello che serve per migliorare la qualità di vita delle masse popolari, da parte delle amministrazioni, della Regione, del Governo e per contrastare le insufficienti misure sull'alluvione prese da un governo guerrafondaio che invece inonda di denaro pubblico padroni, mercanti d'armi e una guerra assassina fatta nel nome del Profitto. Su questo stiamo lavorando a Ravenna.

Un compagno di proletari comunisti e dello Slai Cobas psc di Ravenna

il Comunicato  di Pap che spiega l'iniziativa:

Viva i volontari, ma lo Stato dov'è?

Domenica pomeriggio come Potere al Popolo abbiamo tenuto, davanti alla Prefettura di Ravenna, un presidio con la testimonianza dei volontari che sono venuti da tutta Italia (un grazie immenso a tutti)  in

pc 30 maggio - Si accende il Kosovo - dietro il governo reazionario kosovaro, la NATO e l'imperialismo italiano fornisce la manovalanza militare... Ma chi semina vento raccoglie tempesta

Tensione e scontri nel Kosovo. Feriti 11 militari italiani del contingente Nato

Giorni di tensione e scontri nel nord del Kosovo dopo l’insediamento dei nuovi sindaci albanesi nei comuni dell’area a maggioranza serba. Gli scontri sono iniziati venerdì scorso quando le forze di polizia kosovare sono entrate negli edifici dei comuni di Leposavic, Zubin Potok e Zvecan usando gas lacrimogeni e granate assordanti, al fine di disperdere gli esponenti della comunità serba che cercavano di impedire l’ingresso nei comuni ai sindaci di etnia albanese.

Ci sono stati una dozzina di feriti e diverse auto date alle fiamme, tra cui almeno un’auto della polizia. I sindaci vincitori delle elezioni municipali tenute il 23 aprile nell’area non sono riconosciuti da Belgrado

pc 30 maggio - ORE 12 - Testi della Controinformazione rossoperaia n. 10 di lunedi' 29/5

Questa Controinformazione ha al centro la situazione nelle grandi fabbriche: Stellantis e Acciaierie d'Italia;

Continua: 

Su scioperi e mobilitazioni dell'area del sindacalismo di base

Nelle zone dell'alluvione la situazione è in "movimento"

Sulle fabbriche

Oggi parleremo di ciò che non appare sui giornali o nelle Tv, o appare al massimo nei trafiletti. Per cui più che di controinformazione si tratta di informazione.

Parliamo della situazione nelle fabbriche, nelle grandi fabbriche, centrali per il capitale e che devono essere centrali per la lotta di classe, per il ruolo degli operai contro i padroni e il governo.

Possiamo dire che proprio in queste fabbriche si mostra in maniera chiara, quasi ostentata da parte dei padroni, a che punto è arrivata la contraddizione capitale/lavoro, il livello di evidente manifestazione della legge tra aumento dello sfruttamento, riduzione al minimo necessario del salario, cioè della parte pagata dal capitale per conservare e riprodurre la forza lavoro e aumento del pluslavoro, che si traduce in pluvalore e profitti, con cui il capitale si sta ben difendendo dalla crisi.

E sul fronte del capitale, della ripresa della sua “salute”, a differenza dell’informazione molto lesinata che viene data sulla condizione degli operai, per non parlare sulle loro lotte, sia pur ancora parziali, la stampa da’ invece spazio.

In questi giorni, dal 26 maggio, a Trento si è tenuto il Festival dell’economia, a cui i giornali in generale hanno dedicato vari articoli e il Sole 24 ore, chiaramente giornale della Confindustria, ha dedicato per giorni numerose pagine. Ma su questo Festival parleremo un’altra volta.

Oggi, ripeto, vogliamo parlare di quello che succede nelle fabbriche per gli operai.

Partiamo da una notizia confortante. Ne abbiamo gia’ parlato in precedenti controinformazioni.

La lotta alla Stellantis di Pomigliano. Qui la protesta/la lotta sta continuando. Anche sabato scorso vi è

pc 30 maggio - Iniziativa ieri mattina ai Cantieri Navali di Palermo - Contro la guerra imperialista, il governo della guerra, Meloni

(Guarda i video)

Ieri mattina in fabbrica tra gli operai dei Cantieri Navali, dove da qualche giorno è arrivata da Taranto la portaerei della Marina Militare italiana Cavour, con una iniziativa  di denuncia e di lotta contro la guerra imperialista al servizio dei profitti dei padroni capitalisti, contro il governo Meloni che conferma ed estende la sua strategia guerrafondaia aumentando ogni giorno le spese militari, l'invio di armi e mezzi militari nelle zone di guerra, come l'Ucraina; e, come è stato scritto nel volantino che abbiamo diffuso agli operai "rafforza questa tendenza allestendo e inviando una flotta di navi, guidata appunto dalla portaerei Cavour, davanti alle coste della Cina dove la tensione è già altissima per la presenza di navi militari degli Stati Uniti, principalmente e di altri stati imperialisti. Mandare la portaerei Cavour significa quindi alimentare deliberatamente queste tensioni che possono portare ad una guerra ancora più larga"



                                                      intervento compagno pc



pc 30 maggio - Assemblea Popolare sull’alluvione in Emilia-Romagna - 17 giugno marcia popolare verso la sede della Regione Emilia Romagna!

dichiarazione dell’Assemblea Popolare sull’alluvione in Emilia-Romagna che si è tenuta sabato 27 maggio in Piazza del Nettuno a Bologna.

Fermiamoli!

Il 17 giugno, a un mese esatto dall’alluvione: 10mila stivali per portare sotto la Regione il fango che abbiamo raccolto – Per una ricostruzione sociale dei territori

La crisi climatica ha mostrato i suoi effetti sull’Emilia-Romagna, mentre la cementificazione del territorio ha trasformato precipitazioni intense in una catastrofe con morti e devastazioni. Siccità prolungate, ondate di calore e poi inondazioni improvvise provocano disastri, mettono in discussione la possibilità di produrre cibo di qualità e di avere acqua per tutte.

Piogge intense saranno sempre più frequenti e l’acqua, su territori cementificati e impermeabilizzati, scorrerà velocemente verso il mare, lasciando alle proprie spalle la distruzione delle alluvioni e i pozzi comunque a secco. 

Eventi sempre più frequenti che distruggono case e luoghi di lavoro, ma anche gli spazi sociali e collettivi, mentre nuovi lockdown diventano normalità, con la chiusura delle scuole e dei luoghi di socialità, e tante lavoratrici e lavoratori sono costrette a mettere a rischio la propria vita perché anche in situazioni d’emergenza la macchina del profitto non si può fermare. L’ennesima crisi, che graverà sulle nostre spalle, che scaricherà con la solita violenza il lavoro di cura in primis sulle donne, sulle povere, sulle ultime. Crisi che si svolge in simultanea con la folle escalation bellica. Guerra e crisi climatica sono due riquadri dell’emergenza continua in cui viviamo. 

Tutto ciò non è un evento improvviso, è crisi climatica; è la volontà politica di investire per decenni sul costruire un territorio per il profitto e non per la vita bella e sicura di chi lo vive. E la crisi

pc 30 maggio - Sciopero in India contro un deputato molestatore - i lavoratori e le donne indiane danno come sempre un esempio e una indicazione

Les lutteurs et les lutteuses mènent une grève et des manifestation pour obtenir la démission et l’arrestation de Brij Bhushan Sharan Singh, député du BJP (parti de la droite indouiste au pouvoir) et chef de la Fédération indienne de lutte, qui a été accusé de harcèlement sexuel par sept lutteuses, dont une mineure. Cette mobilisation ont obtenu le soutien d’organisations de tout le pays, représentant des milieux et des domaines divers, tant le problème des harcèlements et agressions des femmes est profond en Inde. Les manifestations en cours ont ont également attiré l’attention sur le traitement des athlètes et la nécessité de protéger leurs droits et leur bien-être.

Dimanche 28 mai, à leur 36e jour de lutte, ils ont débordés les dispositifs policiers organisé devant le nouveau bâtiment du parlement que le premier ministre Modi inaugurait (photo de gauche). Des renforts de police ont été nécessaire pour les repousser. Il y a eu plusieurs arrestations, y compris plusieurs champions et championnes de lutte extrêmement populaires dans le pays (photo de droite).