giovedì 1 giugno 2023

pc 1 giugno - Le elezioni in Italia: più diminuiscono gli elettori, più aumenta il potere dei candidati - Da ORE 12 di mercoledi' 31/5


Le elezioni in Italia vanno viste, qui sì, effettivamente dal punto di vista di chi ha votato.

Ha votato un infima minoranza, nettamente al di sotto delle precedenti elezioni ed è sempre in un trend che vede diminuire gli elettori e aumentare il potere di chi si candida che, raccogliendo voti sempre minori riesce però a raggiungere la maggioranza.

Il sistema elettorale ha costruito un mostro in cui i candidati sindaci che prendono in generale meno voti di tutti i sindaci precedenti vanno al governo con maggioranze ancora più solide.

Questo significa che non si può parlare di democrazia. Fermo restando che, anche letteralmente, elezioni dove non vota più del 50%, sarebbero illegittime.

L’astensionismo elettorale, anche alla luce di questa situazione, si dimostra un'arma impotente,

un'arma “disarmata” per combattere i governi, qualunque siano le ragioni dell'astensione di massa che, in generale, sono di profonda delusione e schifo per il sistema politico o per un senso in cui i cittadini si sentono abbandonati - e quindi non rappresentati.

E allora che cosa dobbiamo dire alle masse? Tornate a votare? NO. Bisogna spazzare via il sistema, bisogna spazzare via le leggi e un sistema antidemocratico. Per affermare la democrazia bisogna rovesciare il sistema che si pretende democratico e questo rovesciamento richiede un movimento di massa sui bisogni essenziali delle masse.

Ma neanche questo è sufficiente. Occorre inserire nel movimento di massa, nei suoi bisogni essenziali, la volontà di un nuovo potere, di un nuovo potere realmente democratico e alternativo, non solo ai partiti esistenti ma al sistema esistente.

Questo rapporto tra movimenti sociali e nuovo potere è il tema su cui può ricostruirsi una sinistra proletaria e di classe in questo paese e un nuovo Partito dei lavoratori e delle masse, che per noi deve essere il Partito Comunista, fondato su una teoria rivoluzionaria autentica, che è il marxismo-leninismo-maoismo, ma, soprattutto, deve essere un partito rivoluzionario, nel modo di agire di pensare.

In sostanza alle elezioni: o si va a votare - come in Turchia, in massa - o non si va a votare - come anche in Italia sempre di più - il risultato è sempre uno: comandano i padroni, comandano i loro partiti, cambiano le poltrone, cambiano le facce, ma comandano sempre i padroni.

Ai padroni gli va di lusso, gli va di lusso in economia e gli va di lusso nella loro vita sociale: i ricchi sono sempre più ricchi, i poveri sono sempre più poveri. Non soltanto le leggi economiche del capitalismo, il modo di produzione capitalista fondato sullo sfruttamento permette al sistema economico di reggere con il potere del Capitale, ma le vite stesse delle persone si divaricano. E i ricchi sono sempre più ricchi – parassiti - che danno sfoggio di tutto questo con ostentazione e con irrisione alle condizioni dei poveri.

Il governo Meloni, basti pensare alla Santanchè, Briatore, che sono o parte di questo governo o soci occulti, ma non tanto, se la passano alla grande mentre le masse non sono in grado neanche di essere aiutate in occasione di alluvioni.

Abbasso il sistema elettorale democratico borghese! Viva la lotta sociale, proletaria, di massa!

La libertà non è una scheda ogni cinque anni! La partecipazione è farsi forza collettiva, unirsi come forza collettiva e lottare sui propri bisogni, rappresentandosi l'idea di una società diversa.

Questo è il messaggio da sempre di un'ideologia fondamentale che si chiama comunismo. Il futuro è il comunismo e su questo, prima o poi, ce ne dovremmo rendere conto.

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