domenica 14 dicembre 2025

pc 14 dicembre - Combattivo corteo a Melfi per la liberazione di Anan e prigionieri palestinesi incarcerati in Italia - per la Palestina - 1

Dal blog tarantocontro

Importante manifestazione a Melfi per Anan, da fine settembre trasferito nel carcere di questo paese della Basilicata. Come diceva un cartello: hanno voluto isolare Anan ma in realtà hanno esteso anche in questa Regione la lotta per la sua liberazione e rafforzato la battaglia per la Palestina. 

Un centinaio di compagne, compagni, studenti della zona, giovani immigrati di Rionero, lavoratori in lotta alla Stellantis; tanti giovani palestinesi da Napoli, forte delegazione da Taranto, compagni da Brindisi, e tanti altri hanno fatto un corteo combattivo, nuovo a Melfi, accolto bene dalla gente. Per più di 2 ore il corteo è sfilato compatto, unitario, in un bel clima di calore umano, senza mai fermarsi negli slogan che via via sono stati gridati in palestinese, con al centro: Anan libero! Palestina libera! Israele terrorista!

Il corteo è arrivato al carcere dove un lunghissimo presidio, slogan, interventi hanno fatto arrivare all'interno della nera galera la forte solidarietà ad Anan e l'impegno a continuare fino alla sua liberazione. 

La manifestazione è terminata con l'appello, fatto in particolare dalla compagna de L'Aquila di Soccorso rosso proletario, ad essere il 19 il più possibile alla nuova manifestazione a L'Aquila, giorno della sentenza per Anan, Alì e Mansour. 

Seguono in altro post: Voci dal corteo - Interventi - messaggi di Palestinesi 

 CARRELLATA DI FOTO

Dalla delegazione di Taranto che c'era

Al concentramento

 

 

Il corteo

 

 

 

 

 

  

Al presidio al carcere dove hanno rinchiuso Anan

 

 

pc 14 dicembre - Manifestazione a Melfi per Anan - 2 - Video - Interventi - messaggi di Palestinesi

  video dal corteo e dal presidio 

 
https://www.instagram.com/reel/DSOHTsgDMsp/?igsh=ZzhwNnoxYmY1aXU 
 https://www.instagram.com/reel/DSOHTsgDMsp/?igsh=ZGUzMzM3NWJiOQ==  
Interventi al carcere

 Compagna SRP L'Aquila

Messaggio da un ragazzo da Gaza

 

 Operaio Ex-Ilva Taranto

 

Saluto ad Anan

Messaggio di Tahar Lamri

"C'è un uomo all'Aquila che porta nel corpo undici proiettili e quaranta schegge. Le torture israeliane gli hanno scritto la storia sulla carne, ma ora l'Italia vuole riscriverla nei codici del terrorismo. Anan Yaeesh aspetta la sentenza in un processo dove l'assurdo è diventato procedura.

La difesa chiede quarantasette testimoni. Servono esperti di diritto internazionale, servono voci che spieghino cosa sia un'occupazione, cosa sia una colonia illegale. Serve Francesca Albanese, relatrice ONU per i territori palestinesi. La Corte ne ammette tre: la moglie dell'imputato, un perito linguista, una

pc 14 dicembre - Atreju: tutti sul carro della Meloni per avanzare verso un regime moderno fascista in tutti i campi

Proseguendo nel discorso contenuto nella Controinformazione rossoperaia dell’11 dicembre (https://proletaricomunisti.blogspot.com/2025/12/pc-10-dicembre-ore-12_02047662394.html), dobbiamo ulteriormente approfondire ciò che sta avvenendo nel sistema politico italiano.

Uno specchio di questa trasformazione in atto è stata la cosiddetta Festa di Fratelli d'Italia, Atreju. Questa festa è quella di un partito che come sempre in questi anni è stato di orientamento fascista, nel senso di riferimento al fascismo storico, ma nel tentativo di presentarsi con un volto nuovo e attrarre in questa maniera pezzi del sistema politico italiano che formalmente non appartiene all'estrema destra ma che, per mantenere il potere e per essere parte dei governi della borghesia in questo paese, è ampiamente disposto ad allearsi con l'estrema destra e a servire in questa maniera gli interessi propri, gli interessi del ceto politico che rappresenta, l'interesse delle frazioni della classe dominante che rappresenta.

Questo non è una novità, ma con la “presa del potere” della Meloni, il governo attuale è diventato sempre più il punto di riferimento di tutti i settori reazionari parassitari al servizio del piccolo, medio e grande Capitale in questo paese, che salgono sul carro del vincitore, secondo una tradizione politicante e trasformista del nostro paese che non è certo arrivata adesso ma fa parte della storia concreta della “politica” dell'Italia.

A questa festa è stata una corsa ad andarci da parte di tutti coloro che non vedevano l'ora di essere interlocutori diretti o indiretti del governo ed esserne assorbiti sostanzialmente. Quindi è stata una fiera vera e propria di governo, una fiera di regime, che ha messo in luce proprio questi