Roma. Comunicato stampa API: “Complicità del governo italiano nel genocidio a Gaza. Inaccettabile la visita di Mahmoud Abbas ad Atreju”.
Dopo oltre due anni di genocidio israeliano contro la Striscia di Gaza, il mondo assiste a una delle più gravi tragedie umanitarie del nostro tempo. Bombardamenti incessanti e distruzione sistematica hanno colpito una popolazione civile inerme: oltre 200.000 tonnellate di esplosivo sono state scaricate su Gaza, provocando decine di migliaia di morti, feriti e mutilati, tra cui migliaia di bambini.
A questa violenza si è aggiunto il silenzio – quando non la complicità – dell’Autorità Nazionale Palestinese, che ha represso le manifestazioni di solidarietà alla popolazione di Gaza in Cisgiordania, arrivando a perseguitare prese di posizione politiche e persino espressioni di solidarietà sui social network.
In questo quadro, il governo italiano guidato da Giorgia Meloni ha assunto una posizione politica chiara: un sostegno pieno al governo israeliano di Benjamin Netanyahu. L’Italia ha votato più volte alle Nazioni Unite contro le risoluzioni per il cessate il fuoco e, negli stessi anni, è diventata il terzo Paese fornitore di armi a Israele. Armamenti autorizzati dal governo italiano e utilizzati contro la popolazione di Gaza, rendendo l’Italia corresponsabile di un genocidio che ha colpito circa il 12% della popolazione della Striscia tra morti e feriti.
Di fronte a questa situazione, la mobilitazione popolare in Italia non si è mai arrestata. Sindacati, movimenti studenteschi, associazioni e ampi settori della società civile continuano a scendere in piazza per chiedere il cessate il fuoco immediato, la fine dell’occupazione e lo stop alla complicità italiana.
In questo contesto si inserisce la visita del presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas (Abu Mazen), accolto ad Atreju, il festival di Fratelli d’Italia, e ricevuto dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Una visita che rappresenta un grave schiaffo politico e morale al movimento di solidarietà con la Palestina e che legittima una leadership palestinese che da anni impedisce elezioni democratiche per l’OLP, il Parlamento e le amministrazioni locali.
L’Associazione dei Palestinesi in Italia ribadisce che non può esserci pace senza giustizia, né dialogo credibile senza la fine dell’occupazione, del genocidio e di ogni forma di complicità politica, militare ed economica. A rappresentare il popolo palestinese può essere solo chi è legittimato da un mandato democratico e chi difende i diritti inalienabili del popolo palestinese, a partire dal diritto al ritorno.
Mentre il governo Netanyahu, con il sostegno del governo Meloni, continua la confisca dei territori palestinesi, l’espansione dei checkpoint e l’attacco sistematico alla popolazione civile, l’API continuerà a mobilitarsi nelle piazze e in ogni spazio pubblico al fianco del popolo palestinese, fino alla fine dell’oppressione e al pieno riconoscimento dei suoi diritti.
Associazione dei Palestinesi in Italia (API).

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