sabato 20 dicembre 2025

pc 20 dicembre - No alla guerra e alla pace imperialista in Ucraina! Internazionalismo proletario!

 da Ore12/Controinformazione rossoperaia del 16/12 

La guerra in Ucraina è a un punto di svolta ed è bene riaffermare i concetti di fondo alla luce dei fatti.

Questa è una guerra di ripartizione imperialista. La Russia ha invaso l'Ucraina per evitare l'accerchiamento della NATO e delle potenze imperialiste che ad esse fanno riferimento e in primis quelle che sono ai confini in forma più ravvicinata ai paesi imperialisti europei.

Quella che va a concludersi è una guerra di ripartizione, si spartiscono terre, risorse economiche, terre rare, si spartiscono i territori dell'Ucraina. Ma questa spartizione che vogliono le due potenze imperialiste maggiori, l'imperialismo americano e l'imperialismo russo, non sta ancora bene ai governi, Stati imperialisti europei che si sentono in parte esclusi e che quindi vogliono partecipare al bottino.

È una pace imperialista dentro una guerra di spartizione quella che vogliono realizzare, che in ogni caso non chiude la guerra in Ucraina ma stabilisce il punto di partenza da cui ripartirà la stessa guerra.

In questo il regime di Zelenskj ha raggiunto il massimo del discredito, prima diventando una pedina aggressiva con dentro i nazisti per conto dell’imperialismo occidentale Usa, Europa, NATO, e poi accettando, come va facendo, anche per i rapporti di forza e l'imposizione, una pace che non difende

l'autodeterminazione nazionale dell'Ucraina e meno che mai difende gli interessi di classe, le condizioni di vita, il futuro dei proletari e delle masse ucraine che si misurano non solo con tutti gli imperialismi che si vogliono ripartire il paese ma si misurano con un regime e una classe dominante - l'oligarchia capitalistica dell'Ucraina - che permette tutto questo al servizio della possibilità di continuare a fare profitti e a sfruttare i proletari e le masse ucraine.

Quindi noi siamo contro questa pace imperialista risultato di una guerra di spartizione e sosteniamo i proletari e le masse popolari ucraine che vorranno ribellarsi a questa pax imperialista contro tutte le potenze imperialiste in campo, Russia, Stati Uniti, tutti i paesi della NATO con il ruolo specifico dei governi imperialisti europei, alcuni in prima fila, quelli della cosiddetta “alleanza dei volenterosi”, altri in seconda fila o perché non hanno la possibilità o perché sono legati, come il caso del governo italiano, agli interessi dell'imperialismo USA a guida Trump.

Per questo noi siamo contro questo accordo di pace e non certo perché continui la guerra imperialista ma perché si sviluppi la lotta di classe e la guerra di liberazione dall'imperialismo, dal capitalismo, dal fascionazismo, dalle oligarchie imperialiste che guidano Russia e Stati Uniti, dagli Stati, dai governi imperialisti europei.

Siamo quindi perché i proletari e le masse popolari ucraine non abbandonino le armi ma le conservino per rivolgersi contro i loro oppressori - tutti - all'interno e all'esterno facendo riferimento storico a quella che è stata ad esempio la resistenza antifascista e la guerra di liberazione in Italia.

Questa cosiddetta “pace” dentro la guerra di ripartizione non rispecchia gli interessi dei proletari e delle masse russe che in questa guerra hanno pagato un alto prezzo in termini di vite umane e di consolidamento del regime socialfascista, oligarchico, capitalista/imperialista russo rappresentato da Putin.
Le masse proletari e popolari della Russia hanno necessità di combattere all'interno l'imperialismo russo e la classe dominante in Russia e riprendere in questo paese la gloriosa via della Rivoluzione di Ottobre. 

Certamente non possono essere favorevoli a questa pace imperialista e di ripartizione i proletari e le masse popolari dei paesi dell'est. Guerra o non guerra per essi gli effetti sono uguali: rafforzamento del tallone di ferro dell'imperialismo - di tutti gli imperialismi - e tentativo di rafforzare i governi all'interno di questi paesi al servizio del capitalismo selvaggio, da Orban a tutti gli altri governi dei paesi dell'Est.

Noi siamo per il rovesciamento di tutti questi governi, per l'unità dei proletari e dei popoli in tutta l'area dell'Est e per l'unità dei proletari e dei popoli dei paesi dell'Est Europa con i proletari e le masse popolari ucraine, i proletari e le masse popolari russe.

Solo l'unità internazionalista, il rifiuto della guerra imperialista e delle guerre reazionarie di consolidamento e oppressione possono dare ai proletari e alle masse popolari di questi paesi una vera pace.

Non possono essere favorevoli a questa pace/guerra i proletari e le masse popolari dei paesi imperialisti perché rafforza la tendenza alla guerra; rafforza la volontà di tutti i paesi, dagli Stati Uniti e tutti i paesi e gli Stati imperialisti europei, con l'Italia a fare da prima fila come parte di questi aspetti del dominio imperialista e capitalista; rafforzare la tendenza alla guerra; rafforzare il riarmo e, in questo senso, rafforzare all'interno dei paesi le tendenze al fascismo, al nazismo e alla dittatura aperta dei governi del Capitale. Perché ciò che rafforza la guerra imperialista, ciò che rafforza i risultati della pace imperialista si ritorce contro i proletari e le masse popolari all'interno di ogni paese; e solo quando questi governi, questi Stati si indeboliscono quando trovano difficile fare le loro politiche di riarmo e di partecipazione alla guerra, quando trovano difficile avanzare verso regimi autoritari, dittatoriali che in alcuni paesi assumono le caratteristiche storiche del fascismo, del nazismo, solo in quei casi i proletari e le masse popolari ci guadagnano, perché l'indebolimento dei governi, il loro sputtanamento verso proletari e masse popolari incentiva la lotta di classe, la lotta dei proletari e delle masse per i loro interessi immediati e, soprattutto, per i loro interessi futuri che richiedono il rovesciamento dei governi imperialisti, capitalisti, al servizio del profitto, della rapina dei popoli oppressi, al servizio della guerra e del consolidamento del sistema mondiale dell'imperialismo.

Solo allora i proletari e le masse popolari hanno maggiori possibilità di vincere rovesciando i governi all'interno, considerando che il nemico è a casa propria e combattendo però tutte le alleanze imperialiste di vario genere e tipo a cui il governo e lo Stato imperialista italiano sono legati. 

Quello che si presenta il prossimo anno è uno scenario dispiegato di questo tipo e a questo scenario deve corrispondere la ricostruzione degli strumenti dei proletari e delle masse per combatterlo e rovesciarlo, sia in prospettiva tattica verso governi anti-capitalisti, antifascisti, antimperialisti sia in prospettiva strategica della rivoluzione proletaria e socialista necessaria in tutti i paesi imperialisti e capitalisti e, in primis per noi, nel nostro.

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