sabato 17 maggio 2025

pc 17 maggio - Firenze- ferrovieri contro la guerra e solidali con il popolo palestinese - una iniziativa da generalizzare

pc 17 maggio - A Milano la polizia a difesa dei fascio/razzisti - 'tout le monde deteste la police'... et les fascistes

Un corteo contro il Remigration Summit caricato dalla polizia del governo Meloni

La polizia ha usato manganelli e idranti contro alcuni manifestanti, che avevano deviato dal percorso previsto e lanciato fumogeni

Un momento di scontro tra manifestanti e poliziotti, a Milano (ANSA / PAOLO SALMAOIRAGO)
Un momento di scontro tra manifestanti e poliziotti, a Milano
In una delle diverse proteste che ci sono state sabato a Milano contro il Remigration Summit – il contestato raduno xenofobo dell’estrema destra che si stava tenendo a Gallarate – ci sono stati alcuni scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Hanno riguardato il corteo che partiva da piazza Cairoli diretto a piazza Cadorna.
Secondo la ricostruzione di ANSA quando il corteo è arrivato all’altezza di via Carducci avrebbe fatto una deviazione non prevista, alcuni manifestanti avrebbero indossato caschi e iniziato a lanciare fumogeni. Gli scontri sono avvenuti in via Boccaccio, dove la polizia ha usato manganelli e idranti.

pc 17 maggio - "Carri di Gedeone": la soluzione finale

Di Lavinia Marchetti


LA NUOVA SOLUZIONE FINALE È IN DIRETTA
Ieri Israele ha inaugurato la fase più spaventosa di ciò che, secondo ogni parametro del diritto internazionale, può essere definito genocidio: l’invasione via terra dell’intera Striscia di Gaza.
Non si parla più di operazioni militari mirate, ma di una distruzione sistematica, finalizzata, ideologica.
Un massacro terminale.
Le testimonianze che arrivano, poche, sempre meno, perché i giornalisti sono stati fisicamente eliminati o tecnicamente silenziati, raccontano una ferocia che non conosce precedenti.
Colonne di carri armati avanzano sulle rovine delle zone già designate come “sicure”, radendole al

pc 17 maggio - Contro il nuovo decreto sicurezza: l'intervento di Alessandra Algostino (da ORE12)

Ospitiamo in questo numero di Ore12 un intervento di Alessandra Algostino, docente universitaria  di diritto costituzionale importante che già scrive su Il Manifesto ed è fortemente impegnata su tutti i temi che riguardano le istituzioni e in particolare quelli che riguardano l'apparato repressivo.

Il suo intervento va ascoltato e fatto circolare, perché rappresenta un punto di vista e un parere che noi vogliamo che venga fatto proprio da una fetta importante dell'opinione pubblica e, in particolare, da quella che sta preparando la manifestazione del 31 maggio a Roma.

La nostra posizione è che è difficile far cadere il decreto sicurezza senza far cadere il governo moderno fascista, reazionario, della Meloni e che quindi è necessario che su questo vengano coinvolte le larghe masse popolari e che faccia parte della piattaforma di lotta contro questo governo per la sua caduta.

Intervento di Alessandra Algostino, docente di Diritto costituzionale all’Università di Torino

Sta per iniziare in Parlamento la discussione della conversione in legge del decreto sicurezza 11 aprile 2025 numero 48. È il decreto sulla pubblica sicurezza che riprende pressoché integralmente il contenuto di quello che era il disegno di legge sicurezza, l'Atto camera 1660 sulla quale si è creata in Parlamento - ma anche e soprattutto nel Paese - una vasta mobilitazione.

Si tratta oggi di un decreto legge che è incostituzionale nell'anima e nelle sue disposizioni, un decreto legge che contraddice quello che è il senso della Costituzione che disegna una democrazia come conflittuale, pluralista e sociale; un decreto legge che reprime il dissenso, che considera la povertà, il disagio sociale, la marginalità sociale un reato e, ancora, che possiede delle norme razziste al suo interno e ancora che, oltre a prevedere un “diritto penale del nemico”, istituisce quello che è il “diritto penale dell'amico”, cioè dei privilegi dell'autorità.

Quindi un decreto legge da contrastare costruendo una mobilitazione nelle piazze, ci sono 60 giorni

pc 17 maggio - Contro il governo del riarmo e del genocidio in Palestina/Contro il nuovo decreto sicurezza


Tre sono gli aspetti su cui concentrare la denuncia e la mobilitazione contro il governo Meloni.

Prime fra tutti sono le questioni internazionali con la loro ricaduta in Italia, di cui la principale è il piano di riarmo che conducono tutti gli Stati e i governi imperialisti e su cui il governo Meloni e il suo ministro Crosetto hanno assunto chiari impegni internazionali: aumentare le spese militari, partecipare a tutte le missioni militari dell'imperialismo nelle guerre in corso; con la corsa di armo e spese militari scaricate sui proletari e le masse popolari.

La seconda importante questione è la posizione del governo sulla Palestina che anche in Parlamento è stata indegna sotto tutti gli aspetti.

Il governo non denuncia il genocidio perché ne è complice, e si tratta del governo di un Paese che è il terzo fornitore di armi ad Israele. Sono quindi anche armi italiane quelle che uccidono donne, bambini e il popolo palestinese nella striscia di Gaza.

Il governo ha fatto più volte sapere direttamente e indirettamente di non riconoscere il verdetto della Corte Penale internazionale relativo all'arresto di Netanyahu, caporione della guerra genocida nei confronti del popolo palestinese.

La terza questione è la marcia reazionaria all'interno di questo Paese verso l'edificazione di uno Stato di polizia, al cui centro vi è il nuovo decreto sicurezza, che torna in Parlamento il 26 maggio con l'intenzione dei partiti di maggioranza di approvarlo rapidamente e di applicarlo. 

Tutto questo è anticipato dall'atteggiamento delle forze di polizia nei confronti delle manifestazioni: non c'è giorno che non vi sia un intervento, da quelli di più larga scala nei confronti delle proteste, in particolare nelle manifestazioni sulla Palestina, a quelle di "eccesso di zelo" come è stato a Putignano, in cui le forze dell'ordine hanno preteso che venisse tolta dal balcone una bandiera palestinese.

pc 17 maggio - Celebrazione 52 anniversario di Ibrahim Kaipakkaya - dai compagni turchi

venerdì 16 maggio 2025

pc 16 maggio - ORE 12 Controinformazione Rossoperaia - Contro il governo del riarmo e del genocidio in Palestina - Contro il nuovo decreto sicurezza, un intervento

 

pc 16 maggio - Il Capitale di Karl Marx - oggi a Palermo la terza lezione - il denaro - nel ciclo di formazione marxista

pc 16 maggio – Il governo mette mano al “nucleare tattico”- L’imperialismo italiano si attrezza per la guerra totale

Ogni giorno il governo italiano, diretto dalla fascista Meloni, in nome e per conto dei padroni italiani, si attrezza sempre di più per la guerra totale, mettendo in campo la struttura produttiva del Paese, in questo caso si tratta della creazione della nuova società che si chiamerà Nuclitalia una “joint venture per studiare come sviluppare reattori nucleari di nuova generazione in Italia” racconta con una certa soddisfazione il Sole 24 Ore di ieri e oggi.

Fregandosene altamente dei referendum del passato attraverso i quali la stragrande maggioranza degli italiani ha detto un no chiarissimo al nucleare, il governo, infatti, attraverso Enel, Ansaldo Energia e Leonardo, rispettivamente con il 51%, il 39% e il 10% delle quote ha “formalizzato la costituzione di Nuclitalia, società che si occuperà dello studio di tecnologie avanzate e dell’analisi delle opportunità di mercato nel settore del nuovo nucleare.”

Il compito principale ufficiale di questa nuova società è quello di studiare le “modalità di adozione degli SMR [Small Modular Reactor, e in futuro anche gli AMR, i reattori nucleari avanzati! ndr]), i tempi, i costi ma anche la possibilità di sviluppare nel paese una filiera produttiva di questi mini reattori” che si possono produrre direttamente in fabbrica e non nei siti, come era con i vecchi impianti, ma si tratta di grandi fabbriche visto che “un impianto occupa la superficie di meno di metà di un campo di calcio”.

Naturalmente non potevano mancare le rassicurazioni per l’opinione pubblica, la società, infatti, studierà “i design più innovativi e maturi del nuovo nucleare sostenibile (!), con un focus iniziale sugli

pc 16 maggio - Torna in piazza Genova Antifascista corteo oggi

Antifascisti in piazza, venerdì corteo per le vie di Genova

Scendono di nuovo in piazza gli antifascisti di Genova. Una manifestazione con corteo organizzata per la giornata di venerdì 16 maggio per le vie della città. Il concentramento è previsto dalle ore 16 ai Giardini di Brignole con un corteo che si sposterà verso la sede di Casapound in via Montevideo.

La manifestazione prevista per questo venerdì 16 maggio è stata organizzata - come si legge nei social di Genova Antifascista - in risposta alla commemorazione che si è svolta domenica 4 maggio a Genova in ricordo di Ugo Venturini da parte di Casapound. In quell'occasione alcuni manifestanti di estrema destra hanno fatto il saluto romano. Sul caso è stato anche presentato un esposto in procura. Sul fatto la Regione ha deciso di costituirsi parte civile.

"Dato che per alcuni il fascismo di oggi non esiste, mentre altri si scoprono antifascisti in campagna elettorale, il 25 Aprile o per le finte aggressioni. Noi ci siamo sempre e non ci mischiamo - si legge sui social di Genova Antifascista -. Lo dobbiamo alla memoria dei nostri Partigiani, per le generazioni future". Una manifestazione come spiegano gli organizzatori in risposta "all’ignobile scelta di lasciare spazio alla commemorazione di Ugo Venturini!". Il comunicato spiega che il corteo partirà dai Giardini di Brignole fino alla sede di Casapound tutti "uniti e compatti dietro un unico striscione".

Aperta inchiesta sui saluti romani a Genova, indaga la Dda

Il fascicolo ipotizza la violazione della legge Scelba, che punisce "chiunque, partecipando a

pc 16 maggio - Contestazione proPalestina al Salone del Libro di Torino

Alae Al Said al Salone: «A Gaza c’è un genocidio dal 1948». 

682620bb2958d.jpeg

L'incursione pro Palestina

Momenti di tensione all’ingresso del Salone del Libro. Alcuni attivisti pro Palestina sono riusciti con un calcio a sfondare i lucchetti di un cancello, provando ad introdursi al Lingotto per contestare la conferenza «La cultura dell’odio» di Nathan Greppi. Gli agenti della Digos hanno riportato la calma dopo una carica dei reparti mobili.

Al Campus Einaudi attivisti pro Pal contro la conferenza pro Israele. 

Contestata soprattutto la scelta della data, la ricorrenza della Nakba

68262576aeb06.jpeg

Un centinaio di attivisti pro Palestina ha contestato lo svolgimento della conferenza «Il manifesto nazionale per il diritto allo studio - per l'università come luogo di dialogo, di democrazia e di contrasto all'antisemitismo», in programma alle 16 al Campus Einaudi di Torino. I manifestanti si