sabato 17 maggio 2025

pc 17 maggio - Contro il governo del riarmo e del genocidio in Palestina/Contro il nuovo decreto sicurezza


Tre sono gli aspetti su cui concentrare la denuncia e la mobilitazione contro il governo Meloni.

Prime fra tutti sono le questioni internazionali con la loro ricaduta in Italia, di cui la principale è il piano di riarmo che conducono tutti gli Stati e i governi imperialisti e su cui il governo Meloni e il suo ministro Crosetto hanno assunto chiari impegni internazionali: aumentare le spese militari, partecipare a tutte le missioni militari dell'imperialismo nelle guerre in corso; con la corsa di armo e spese militari scaricate sui proletari e le masse popolari.

La seconda importante questione è la posizione del governo sulla Palestina che anche in Parlamento è stata indegna sotto tutti gli aspetti.

Il governo non denuncia il genocidio perché ne è complice, e si tratta del governo di un Paese che è il terzo fornitore di armi ad Israele. Sono quindi anche armi italiane quelle che uccidono donne, bambini e il popolo palestinese nella striscia di Gaza.

Il governo ha fatto più volte sapere direttamente e indirettamente di non riconoscere il verdetto della Corte Penale internazionale relativo all'arresto di Netanyahu, caporione della guerra genocida nei confronti del popolo palestinese.

La terza questione è la marcia reazionaria all'interno di questo Paese verso l'edificazione di uno Stato di polizia, al cui centro vi è il nuovo decreto sicurezza, che torna in Parlamento il 26 maggio con l'intenzione dei partiti di maggioranza di approvarlo rapidamente e di applicarlo. 

Tutto questo è anticipato dall'atteggiamento delle forze di polizia nei confronti delle manifestazioni: non c'è giorno che non vi sia un intervento, da quelli di più larga scala nei confronti delle proteste, in particolare nelle manifestazioni sulla Palestina, a quelle di "eccesso di zelo" come è stato a Putignano, in cui le forze dell'ordine hanno preteso che venisse tolta dal balcone una bandiera palestinese.

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