sabato 24 maggio 2025

pc 24 maggio - A Milano, per la Palestina - Si alza il tiro contro il governo complice Meloni




pc 24 maggio - Interrompere l'accordo di cooperazione militare Italia-Israele, la diffida di 10 giuristi

Interrompere l'accordo di cooperazione militare con Israele, che si rinnova tacitamente ogni 5 anni e scade l'8 giugno 2025. La prima bozza è stata stesa da Ugo Giannangeli, che compare fra i 10 firmatari. Ora dare il massimo rilievo a questa azione. Di seguito il testo della diffida

pc 24 maggio - No al decreto sicurezza qui e ora, a Roma e in tutto il paese

Lunedì arriva in Parlamento per la conversione in legge il decreto sicurezza che crea un vero e proprio Stato di Polizia e di persecuzione delle lotte, dell'opposizione, della libertà di pensiero e di dissenso, delle occupazioni delle case e di tanti altri fattori.

Un decreto che vuole dare poteri speciali e privilegi speciali alla polizia per farne uno strumento della repressione di massa, dell'utilizzo sistematico della violenza verso i manifestati.

Questo decreto, passaggio fondamentale della trasformazione moderno fascista delle Istituzioni per opera del governo rappresentato da Meloni e dai suoi sodali -  il razzista Salvini e Forza Italia - domanda chiaramente un'opposizione. L'opposizione che viene dai magistrati, le obiezioni che vengono dallo stesso Consiglio della magistratura, le opposizioni che vengono anche in seno a questo Parlamento, hanno bisogno però di un'effettiva azione di massa.

In questo senso salutiamo positivamente e diamo la nostra massima adesione alle iniziative già annunciate per lunedì, una sorta di “andiamo al Parlamento”, e alla manifestazione nazionale che viene convocata per il 31 maggio.

Noi non pensiamo, lo abbiamo detto sempre, che questa mobilitazione sia in grado di fermare la mano

pc 24 maggio - Fermare il genocidio con tutti i mezzi necessari

 

Chi semina vento raccoglie tempesta. L'azione condotta negli USA nei confronti di elementi dell'ambasciata israeliana rappresenta un inevitabile esito della sfrenata azione genocida, massacratrice di Israele, contraria ai diritti umani, un vero e proprio crimine prolungato contro il popolo palestinese e l'umanità in generale; quindi per questo non ci può essere alcuna condanna.

Non è possibile assistere senza reagire a tutti i livelli, sia da parte dei popoli sia delle istituzioni che dovrebbero rappresentarli, a fronte a questo orrendo crimine quotidiano consumato ai danni del popolo palestinese. Esso senza alcun dubbio ricorda le peggiori pagine della storia dell'umanità, da Auschwitz ai campi di concentramento, all'Olocausto, ad altre grandi tragedie che hanno colpito i popoli nella storia delle società e dei sistemi politici e economici che le hanno gestite.

Quindi ogni condanna di questa azione è sbagliata. Ogni presa di distanza dalla reazione che questo comporta è sbagliata.

Chiaramente noi non pensiamo che un attentato a funzionari delle ambasciate incida in misura decisiva nel fermare la mano del genocida Netanyahu. Pensiamo che serva la mobilitazione di massa in tutto il mondo che costringa i governi a mettere in atto tutte le misure diplomatiche, economiche e anche militari per fermare il crimine di guerra e il genocidio in atto in Palestina; e a imporre a questi governi

pc 24 maggio - In memoria del Compagno Basavaraj @Nambala Keshava Rao - segr. gen del PCI (Maoista)

 

En memoria del camarada Basavaraj

El régimen fascista brahmánico Hindutva de Modi se regodea con la muerte del camarada. Después de este asesinato, seguramente seguirá adelante con más asesinatos en su guerra contra el pueblo, lo que estimulará los llamamientos a la paz de la sociedad civil en general.

De lo que no se da cuenta, cegado por su arrogancia fascista, es esto: la revolución de nueva democracia no nació de un individuo. Tampoco terminará con el martirio de un individuo, por muy preciosa que haya sido esa vida para el pueblo y la revolución.

Esta no es la primera vez que el movimiento maoísta en India pierde a un líder eminente. No es la primera vez que las clases dominantes se regodean con ello. Muy pronto resultó ser temporal. Muy pronto se vieron obligados a reconocer una vez más al movimiento maoísta como la mayor amenaza para su gobierno.

Eso es lo que se va a repetir, una y otra y otra vez… hasta que gane la revolución. Los recuerdos de la vida y el martirio del camarada Basavaraj y de muchos otros siempre serán una inspiración para el pueblo, la juventud, de este país.

¡Naxalbari nunca morirá!

Camarada Ajith (Murali)

INDIA: In memory of com: Basavaraj @Nambala Keshava Rao




The martyrdom of comrade Basavaraj, General Secretary of the CPI (Maoist) is an immense loss for the people of India and the exploited and oppressed throughout the world. He lived a life fully dedicated to serving the people and gave able leadership to the Maoist movement.
The Brahmanical Hindutva fascist Modi regime is gloating over the death of the comrade. Following this killing, it will surely press on more murderously in its war on the people, spurring calls for peace made by broad civil society. What it fails to realise, blinded by its fascist arrogance, is this - the new democratic revolution was not born from an individual. Nor will it end with the martyrdom of an individual, no matter how precious that life was for the people and the revolution. This is not the first time that the Maoist movement in India has lost an eminent leader. This is not the first time the ruling classes gloated over it. Soon enough it proved to be temporary. Soon enough they were forced to once again acknowledge the Maoist movement as the biggest threat to their rule.That is what is going to be repeated, again and again and again...till the revolution wins. Memories of the life and martyrdom of comrade Basavaraj and countless others will always remain an inspiration for the people, the youth, of this country.

Naxalbari will never die!

K .Murali (Ajith)
 

pc 23 maggio - per la morte del segretario generale del PCI(Maoista) compagno Namballa Keshava Rao 'Basavraj' - info

ha perso la vita oggi in combattimento, condanniamo le genocide forze di sicurezza indiane -Harsh Thakor *



Il compagno Namballa Keshava Rao alias Basav Raj, Segretario Generale del PCI (Maoista), è stato spietatamente assassinato nello scontro in cui 27 quadri maoisti sono stati uccisi dalle forze di sicurezza nella foresta di Abujhmad, nel distretto di Narayanpur, in Chhattisgarh, mercoledì mattina (21 maggio).

È la prima volta negli oltre quarant'anni di storia del partito maoista che il suo massimo dirigente o segretario resta ucciso in uno scontro.

Il martirio del compagno Basavaraj, Segretario Generale del PCI (Maoista), è una perdita irreparabile per il popolo indiano e per gli sfruttati e gli oppressi di tutto il mondo. Ha servito incrollabilmente la causa del popolo e ha dato un’abile guida al movimento maoista.

Il compagno Basav Raj, che per cinquant’anni ha sempre tenuto alta con incrollabile resilienza la bandiera della lotta rivoluzionaria per la liberazione, ha conquistato per sempre un posto nei cuori degli oppressi.

Il compagno Namballa Keshava Rao è il secondo Segretario Generale, dopo Charu Mazumdar, a essere martirizzato per mano della polizia. Senza dubbio ha conquistato un posto duraturo tra i più grandi leader maoisti indiani di sempre.

Il percorso di vita di Kesava Rao ha mostrato e simboleggiato come un rivoluzionario marxista resti impassibile anche di fronte ai pericoli più gravi o lungo i cammini più tortuosi. Ha mostrato come il fermento rivoluzionario genera un rivoluzionario e la trasformazione spirituale che un rivoluzionario attraversa. Esplorare e sperimentare sono state caratteristiche constanti della sua vita, che lo anno tempro a a far riemergere lo slancio rivoluzionario anche dagli abissi più profondi della disperazione. Le qualità di Kesava Rao erano un mix di tenacia, coraggio e creatività, sviluppati a vette ineguaglibili. Ha sostenuto lo spirito collettivo e combattuto l'individualismo fino all'ultimo.

Con impareggiabile maestria ha difeso il fulcro e base dei movimenti e delle strutture rivoluzionarie. Pochi dirigenti comunisti sono penetrati tanto profondamente sotto la superficie dei movimenti Dandakaranya e seminato con così tenacemente i semi della democrazia rivoluzionaria. Il regime fascista brahmanico Hindutva di Modi sta esultando per la morte del compagno. Ciò che non riesce a comprendere, accecato dalla sua arroganza fascista, è che la rivoluzione di nuova democrazia non è il prodotto di un singolo individuo e non sarà spazzata via dal suo martirio, per quanto sia stata preziosa quella vita per il popolo e per la rivoluzione. Di fatto, essa seminerà i semi affinché nuove rose fioriscano ed estinguano le erbacce velenose.



Il percorso a dirigente comunista

Figlio di un insegnante, Keshava Rao proveniva dal villaggio di Jiyyannapeta, distretto di Srikakulam, in Andhra Pradesh. Keshava Rao ebbe la sua prima educazione nel villaggio natale, completò la scuola superiore a Talagam (il villaggio del nonno, nel distretto di Tekkali) e frequentò il Tekkali Junior College.

Il suo percorso rivoluzionario iniziò nel secondo anno di studi universitari al REC (Regional Engineering College) nel 1973-74, diventando uno dei membri fondatori della RSU (unione degli Studenti Rivoluzionari). A Warangal, organizzò con coraggio lotte per isolare lo squadrismo e le campagne fondamentaliste dell'ABVP. Contribuì cosi a dare al REC la fama di "Radical Engineering College". Con l'intensificarsi della repressione contro i rivoluzionari durante lo stato di emergenza, scelse la clandestinità da cui non uscirà mai più.

Mentre era in clandestinità a Warangal, per alcuni mesi lavorò come hamali (facchino), il che gli permise di organizzare i lavoratori locali.

venerdì 23 maggio 2025

pc 23 maggio - ORE 12 Controinformazione Rossoperaia - Fermare il genocidio in Palestina con tutti i mezzi necessari - No al decreto sicurezza qui e ora. A Roma e in tutto il paese

 

pc 23 maggio – L’Istat smonta i “record” della Meloni con i dati sulla crescita economica, sulla povertà, sul lavoro, sul salario

 

Anche i dati annuali dell’Istat, presentati qualche giorno fa pubblicamente in Parlamento, smentiscono clamorosamente il racconto da favoletta della Meloni che dice che in questo Paese tutto va bene (va bene per lei e le sue tasche sicuramente!).

Mentre le tasche delle lavoratrici, dei lavoratori, dei pensionati… insomma delle masse popolari si svuotano sempre di più, visto che negli ultimi sei anni è stato perso il 10,6% del potere di acquisto, e tra l’altro moltissimi fanno prestiti.

Per quanto riguarda il lavoro, come si sa alla Meloni piace vantarsi di dati record, ma se si parla di donne si tratta di lavoro a «part-time involontario» e altri contratti intermittenti: siamo al 42,4%, oltre

pc 23 maggio - MILANO 24 MAGGIO CORTEO: FERMIAMO IL GENOCIDIO IN PALESTINA

IL SIONISMO È IL CANCRO CHE HA SVELATO LA DISUMANITA’ DELLE “DEMOCRAZIE OCCIDENTALI”

      

L’imperialismo è barbarie! 

….. il popolo palestinese sta scrivendo con il suo sangue una pagina tragica ma allo stesso tempo gloriosa della storia dell’umanità perché sta dando al mondo una lezione di Resistenza che prima di tutto è etica. Un monito a tutti i sionisti e non solo al criminale Netanyahu, una bandiera che ancora sventola contro il loro suprematismo, il loro schifoso razzismo, il loro fondamentalismo religioso il loro nazismo ideologico. Un monito agli ipocriti, agli imbelli “moderati”, ai “farisei, ai perbenisti ignoranti, a tutte e tutti coloro che hanno seppellito nel consumismo la loro umanità….

Sabato 24 maggio ore 16,00

Corteo in solidarietà al popolo palestinese e alla sua Resistenza.

partenza Affori centro – fermata M3 linea gialla

termine Piazzale Maciachini – fermata M3 linea gialla

  • CONTRO IL GENOCIDIO DEL POPOLO PALESTINESE A GAZA PER BOMBE, FAME, SETE E MANCANZA DI CURE.

  • CONTRO LA PULIZIA ETNICA IN CISGIORDANIA.

  • PER UNA SOLA PALESTINA LIBERA DAL FIUME AL MARE, TERRA DI CONVIVENZA E DI PACE CON GERUSALEMME CAPITALE.

  • PER IL DIRITTO AL RITORNO DEI PROFUGHI.

  • PER IL DIRITTO ALLA LIBERA AUTODETERMINAZIONE DEL POPOLO PALESTINESE.

A FIANCO DELLA SUA RESISTENZA!

giovedì 22 maggio 2025

pc 22 maggio - Cade in combattimento il Segretario Generale del Partito Comunista dell' India (Maoista) - Compagno Basavraj

 

Ai compagni,

annunciamo la morte del segretario generale del Partito Comunista dell’India

(Maoista), compagno Namballa Keshava Rao - ‘Basavraj’ - caduto in

combattimento.

E' una perdita immensa per il Partito, il proletariato e la guerra di popolo in India e

per tutto il Movimento Comunista Internazionale.

Quello che è certo è che il Partito, il Proletariato e le masse popolari in India non si

fermeranno e questa morte sarà vendicata.

Nulla e nessuno può fermare la marcia della rivoluzione!

Onore e Gloria al compagno Basavraj!

proletari comunisti/PC m Italia

22 maggio 2025


Dalle prime notizie

Il compagno è caduto insieme ad altri 26 compagni in uno scontro con le forze

armate indiane nella foresta di Abujhimad nel distretto di Narayanpur

nel Chhattisgarh la mattina del 21 maggio, in una zona conosciuta dalla guerriglia

come 'Maad'.

Il compagno è entrato nel movimento naxalita negli anni 70 e ha cominciato a

prendere parte alla guerra rivoluzionaria nell'Andhra Pradesh, diventando

rapidamente uno dei comandanti, nelle file del PCI(m-l)

People's War (guerra di popolo).Come quadro dirigente del

PCI(Maoista) e come comandante dell'Esercito popolare negli

anni è stato un maestro della lotta rivoluzionaria e guida degli

attacchi più importanti attuati dalla guerra di popolo.

Nel 2018 è divenuto segretario generale del CC del Partito.

Aveva 68 anni.

pc 22 maggio - MILANO: ANCORA UN GIOVANE MORTO A SEGUITO DI UN INSEGUIMENTO DI POLIZIA AL CORVETTO. ERA AMICO DI RAMY

 

Altro giovane morto per le strade del Corvetto, Milano, a seguito di un inseguimento di polizia.

Un giovane 21enne, Mahmoud Mohamed, si trovava a bordo dello scooter all’alba di questa mattina quando, vedendo una pattuglia di polizia, ha cambiato direzione. Inseguito dagli agenti sarebbe finito contro un semaforo, rimanendo ferito gravemente. Trasportato al pronto soccorso della Humanitas di Rozzano (a sud di Milano) è morto per le ferite riportate.

Non si conoscono ancora le dinamiche precise dell’inseguimento. Smentita comunque la notizia sui presunti “disordini” creati dai famigliari al pronto soccorso di Rozzano.

Rabbia per le strade del Corvetto, nello stesso quartiere in cui pochi mesi prima è morto, in

pc 22 maggio - Il governo italiano complice del genocidio dei palestinesi. A Bruxelles come in Parlamento

 

di Federico Rucco

Di fronte al genocidio dei palestinesi a Gaza persino a Bruxelles sta crescendo la pressione per un cambio di rotta nelle relazioni con Israele. Una “forte maggioranzadi Paesi Ue si è detta a favorevole a rivedere il trattato di associazione siglato con Israele venticinque anni fa. Ma i governi di Italia e Germania si sono chiamati fuori e detti contrari a questo passo.

Eppure era stata l’Olanda, uno storico partner di Israele, a chiamare a raccolta gli altri governi e l’esecutivo UE per valutare l’attivazione dell’articolo 2 dell’accordo di associazione – che vincola i rapporti bilaterali al rispetto dei diritti umani e dei principi democratici – in reazione al blocco degli aiuti a Gaza. Laccordo è alla base di una relazione commerciale tra Ue e Israele che vale oltre 46 miliardi di euro. La proposta è stata sostenuta da 17 Paesi, tra cui Olanda, Spagna, Francia, Irlanda e Slovenia, mentre è stata respinta da Italia, Germania e Ungheria e con toni più sfumati da Austria, Ungheria e Repubblica Ceca. 

pc 22 maggio - Formazione rivoluzionaria delle donne - Perchè in questa società è centrale la battaglia per il diritto d'aborto

https://femminismorivoluzionario.blogspot.com/2025/05/22-maggio-1978-22-maggio-2025-47-anni.html


mercoledì 21 maggio 2025

pc 21 maggio - La situazione all’ex Ilva in questi giorni sta cambiando... Noi l'avevamo detto e siamo fiduciosi - Leggi le conclusioni della telematica nazionale sull'Ilva del 20 maggio

 

"...La situazione all’ex Ilva in questi giorni sta cambiando. I padroni delle siderurgie che sono stati abbastanza compatti dietro l'ipotesi Urso; sia nelle recenti dichiarazioni del Presidente della Federazione Acciai, Gozzi, uno dei pezzi forti della Confindustria, sia il Sole 24 Ore, dicono che la via che il Governo sta intraprendendo in queste ore di riconferma dell'impegno verso gli azeri sarebbe una via discutibile e controproducente rispetto alla soluzione effettiva del problema dell'acciaio, dell’Ilva.
Questo è un piano decisivo per il 40% dell'industria nazionale. Quindi, da un lato non si vuole che venga meno, dall'altro non si vogliono investire così tanti soldi nella vicenda azera perché è pur sempre una soluzione che non risolve i problemi dei produttori dell'acciaio nel nostro Paese.


Quindi in realtà sono mature le condizioni perché gli operai facciano sentire la loro voce, entrino in campo in questo momento. La situazione è effettivamente favorevole per i lavoratori che vedono da un lato che tutte le promesse si stanno trasformando in carta straccia, sia sul futuro lavorativo sia sul problema dell'ambientalizzazione della fabbrica ricollocata in tempi lunghi e in un quadro di ridimensionamento produttivo e di conseguenza del numero dei lavoratori che vi lavorano. Dall'altro torna forte il problema degli operai dell’appalto che finora hanno lavorato, ed è abbastanza curioso che l'attività che hanno svolto i lavoratori dell'appalto in tutti questi mesi in cui hanno ripreso a lavorare era orientata proprio verso la manutenzione, per rimettere in sesto lo stabilimento in vista dei nuovi padroni, invece proprio sul fronte della manutenzione trova origine l'incendio devastante dei giorni scorsi, almeno come prima ipotesi che fanno i giudici relative alle cause di questo incendio.
Ogni ridimensionamento dello stabilimento produce nel campo dei lavoratori dell'appalto un'accentuazione della situazione di precarietà. Giustamente nei giorni scorsi i lavoratori dell'appalto, anche in forma abbastanza soft attraverso i loro delegati di riferimento, hanno fatto sentire la loro voce riconfermando che così si torna indietro, che si potrebbe ripresentare il problema della fuoriuscita delle ditte dell'appalto con effetti che per i lavoratori dell'appalto sono chiaramente licenziamenti, perché se la valvola di sfogo della cassa integrazione finora ha tenuto comunque i lavoratori diretti in Acciaieria, nell'appalto si traduce in chiusura e licenziamenti per i lavoratori.

Quindi si stanno accentuando tutte le caratteristiche che richiedono la mobilitazione dei lavoratori.

Il fatto che i sindacati rispondano con uno sciopero di quattro ore, da un lato chiaramente non potevano

pc 21 maggio - Come prevedevamo e vogliamo gli operai Ilva a Taranto si ribellano e bloccano la via Appia

DAL PRESIDIO E BLOCCO:

Diverse centinaia di operai oggi in sciopero si sono concentrati sotto la Direzione - dove si sarebbe dovuto seguire in diretta su un maxi schermo l’incontro a Roma tra governo e sindacati - Ma "sorprendentemente" il link ricevuto da Roma non funzionava (a tutti è sembrato un mancato funzionamento "opportunamente" voluto...).

A questo punto delegati e più di 300 operai hanno deciso di occupare la via Appia. 

Lo Slai cobas, pur non aderendo e non condividendo la linea, gli scopi, le forme di lotta dei sindacati confederali, è presente nella lotta, per parlare con gli operai, orientare, indicare una linea di classe che porti effettivi risultati. 

Stiamo facendo discussioni e capannelli e continueremo con informazioni giornaliere - intanto ieri abbiamo fatto la telematica nazionale e potete ascoltare la nostra lunga dettagliata e precisa relazione introduttiva:

https://proletaricomunisti.blogspot.com/2025/05/pc-21-maggio-ore-12-controinformazione.html

ULTIM'ORA Il Tavolo a Roma è stato sospeso e aggiornato a lunedì o martedì.

Il governo con Mantovano dice chiacchiere e falsità. E da un quadro della situazione... senza soluzione. Per Mantovano il governo non ha alcuna responsabilità e quindi... non intende assumersi alcuna responsabilità verso gli operai...

LA LOTTA INIZIATA QUESTA MATTINA, CON L'AZIONE DI BLOCCO STRADALE DEVE CONTINUARE, INDURIRSI E ALLARGARSI

L’incontro sospeso e rinviato mostra le difficoltà evidenti di governo e sindacati - su cui pesa la mobilitazione di oggi a Taranto - questa è la dinamica su cui bisogna insistere e lavorare 

Slai cobas Taranto 21 maggio 2025, 16:56



VERSO IL BLOCCO STRADALE 
VOCI DI OPERAI/DELEGATI

pc 5 maggio - India Liberare il compagno Rejaz Immediatamente!

INDIA: Release Com. Rejaz Immediately!

Le 7 mai, Rejaz Sydeek, journaliste indien et membre de l’organisation communiste « Democratic Student Association » a été arrêté par la police de la ville de Nagpur en vertu de l’UAPA (Unlawful Activities Prevention Act), alors qu’il se rendait à une conférence de presse à New Delhi pour soutenir les journalistes incarcérés en Inde. L’UAPA est un projet de loi composé d’une série de lois « antiterroristes » introduites en 1967, année de la révolte de Naxalbari. Plus de 97 % des personnes arrêtées en vertu de l’UAPA sont restées en prison sans que leur culpabilité ait été prouvée. Le gouvernement indien l’accuse de diffuser de la propagande anti-nationaliste, citant comme preuve sa possession d’un certain nombre de textes et de pamphlets révolutionnaires, ainsi qu’un poste Instagram dans lequel il condamnait le bellicisme de l’Inde dans le Cachemire occupé. L’un des documents trouvés en possession de Rejaz était une brochure du magazine maoïste Nazariya, qui condamne l’opération Kagaar menée par l’Inde contre les Naxalites. Il est actuellement encore détenu à Maharashtra, où il a été placé en détention provisoire jusqu’au 2 juin.

Rejaz Sydeek

Stand Against Witch Hunting of Activists!
Journalism Is Not Terrorism!
Release All Incarcerated Journalists!
Release All Political Prisoners!


pc 21 maggio - Il PKK si scioglie... Ma il regime fascista turco e i regimi reazionari dell'area vogliono cancellare l'esperienza Rojava e le forze della resistenza curda in lotta per l'autoderminazione

 da infoaut

Il PKK si scioglie, le SDF subiscono pressioni da Turchia e Siria

Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) ha ufficialmente sciolto la sua struttura organizzativa e dichiarato la fine della lotta armata dopo 52 anni – un cambiamento senza precedenti con conseguenze di vasta portata non solo per la Turchia, ma anche per le dinamiche curde in Siria e Iraq.

Sebbene la decisione sia inquadrata come un passo verso un impegno democratico pacifico, essa giunge in un contesto di crescente pressione militare turca, crescente coordinamento tra Ankara e Baghdad e crescente pressione sulle Forze Democratiche Siriane (SDF), che Ankara considera allineate con l’ala siriana del PKK. L’annuncio pone ora le SDF in una posizione critica, dato che Damasco spinge per il loro disarmo e la loro integrazione nell’amministrazione centrale.

La decisione del PKK ha fatto seguito a un congresso segreto ed eccezionale tenutosi all’inizio di

pc 21 giugno - Rinviata l'udienza del processo ad Anan, Ali e Mansour, presidio solidale davanti al Tribunale

Nessuna attività istruttoria nell'udienza di oggi, dove erano stati chiamati tutti i testimoni del PM, perché la perita non è riuscita nell'attività di traduzione in italiano, soprattutto delle chat, redatte in lingua araba. Per cui oggi è stato sostanzialmente rimodulato il calendario delle udienze, inserendone altre a distanza ravvicinatissima: 18, 25, 26 e 27 giugno per i testi dell'accusa. 9 luglio per esame dei testi della difesa e degli imputati, qualora vorranno essere esaminati e/o rilasciare dichiarazioni, 10 luglio per la requisitoria del pubblico ministero e della difesa e sentenza.

E' chiaro che una simile calendarizzazione renderà impossibile la partecipazione solidale di tutti a tutte le udienze. Ma cercheremo comunque di stare vicino agli imputati, soprattutto ad Anan, anche attraverso la corrispondenza.

Ricordiamo a tal proposito l'indirizzo per scrivergli:

Anan Yaeesh, c/o Casa circondariale di Terni, Strada delle Campore 32, 05100 Terni (TR)

E il conto che gli è stato aperto in carcere per l'acquisto di beni di prima necessità:

DIREZIONE CASA CIRCONDARIALE DI TERNI

Iban: IT30P0760114400000010269058. Specificare nella causale: “a beneficio di Anan Yaeesh, nato il 20/09/1987, da parte di -Nome e Cognome di chi effettua il bonifico-”

Fuori del Tribunale si è svolto un presidio di solidarietà, che ha visto la presenza di circa 70 persone, con la partecipazione di compagne e compagni anche da Roma, Viterbo, Napoli, Bologna, Milano, Trento.


Compagni anche in aula, che al termine dell'udienza hanno fatto sentire la loro solidarietà ad Anan, presente in videoconferenza, gridando più volte "Anan libero".



Segue rassegna stampa:

https://news-town.it/2025/05/21/cronaca/tre-palestinesi-a-processo-ludienza-slitta-al-18-giugno/

https://youtu.be/ORgJSw05jPY?si=_LDpyOZ53HBLajNn

https://www.ansa.it/abruzzo/notizie/2025/05/21/palestinesi-a-processo-allaquila-ludienza-slitta-a-giugno_0a53ce20-5a48-418e-837b-a4294a595b36.html

https://www.rete8.it/cronaca/laquila-processo-per-terrorismo-rinvio-e-sit-in/amp/#amp_tf=Da%20%251%24s&aoh=17478316899477&referrer=https%3A%2F%2Fwww.google.com

https://www.ilcapoluogo.it/2025/05/21/palestinesi-a-processo-allaquila-ludienza-slitta-a-giugno/

https://www.radiondadurto.org/2025/05/21/laquila-aggiornato-al-18-giugno-il-processo-per-anan-ali-e-mansour/

https://www.ondarossa.info/newsredazione/2025/05/presidio-laquila-anan




pc 21 maggio - ORE 12 Controinformazione Rossoperaia - Ex-Ilva Taranto: estratto relazione introduttiva all'assemblea telematica nazionale

 

pc 21 maggio - La nostra parola d'ordine nella lotta proletaria contro la repressione


 

pc 21 maggio - L’uso dei reati associativi per contrastare il conflitto sociale - un contributo

da infoaut

 il processo contro il CSOA Askatasuna (1° parte)


Il processo contro 28 militanti del centro sociale Askatasuna e del movimento No Tav, conclusosi il 31 marzo scorso, costituisce il tassello principale[1] di un’articolata strategia volta a contrastare il conflitto sociale a Torino e in Val di Susa, in sintonia con quella profonda metamorfosi del sistema penale che, in relazione a specifici fenomeni, ha trasformato il processo da luogo di accertamento dei fatti e delle responsabilità individuali a strumento di lotta e di repressione.

di Claudio Novaro, da Studi sulla questione criminale

Per comprenderne adeguatamente le caratteristiche e la specificità è necessario allargare l’orizzonte analitico allo scenario complessivo, segnato dalla presenza di un movimento, come quello valsusino, che si oppone da oltre 30 anni alla costruzione di una grande opera, la linea ad alta velocità Torino-Lione, e agli interessi economici che la sostengono.

Più commentatori hanno rilevato[2] come Torino sia stata in questi anni una città laboratorio di pratiche ed innovazioni di contrasto nei confronti dell’attività dei militanti e degli attivisti dei movimenti e dei circuiti antagonisti, a partire dalla decisione, collocabile all’inizio del 2010, di costituire uno specifico pool di magistrati all’interno della Procura che si occupasse inizialmente proprio delle vicende legate alla protesta contro il TAV e che poi, come spesso avviene, ha finito per diffondersi sull’intero fronte dei procedimenti connessi alle lotte sociali[3].

Questo particolare modulo organizzativo – che ha comportato la costruzione di un circuito processuale ad alta velocità, nato, con straordinaria capacità profetica, prima della commissione dei reati per cui è stato creato – ha consentito che venissero drenate sul fronte della repressione giudiziaria del conflitto sociale, prima valsusino e poi anche  metropolitano, importanti risorse umane ed economiche, “distogliendo alcuni PM dai loro normali compiti d’ufficio per destinarli ad una sezione che non aveva però, in allora, materiale su cui investigare”[4].

Sul piano giudiziario si sono di lì in avanti sperimentate innovative soluzioni giuridiche, dall’applicazione al conflitto sociale delle categorie giuridiche introdotte negli anni dell’emergenza[5], all’utilizzo massivo di misure di prevenzione[6], fino alla recente proposta di contestare la fattispecie di quasi reato di cui all’art. 115 c.p. per sanzionare con misure di sicurezza condotte esterne alle ipotesi di concorso nel reato[7].

pc 21 maggio - ARTISTI CONTRO IL MODERNO FASCISMO DEL GOVERNO: “Togliete il nome di mio padre dal Teatro Gassman Condominio”.

 

Così Alessandro Gassman attacca Andrea Cassani con un post su Instagram dopo il summit di estrema destra avvenuto sabato scorso al teatro gallaratese. «Caro sindaco di Gallarate leggo che nel teatro intitolato a mio padre nella vostra cittadina, è avvenuta la riunione internazionale dei partiti di estrema destra europei (neo fascisti e nazisti). Se nelle sue intenzioni vi è quella di continuare a ospitare in un luogo di cultura, manifestazioni con slogan razziali e illiberali, le chiedo di togliere il nome di mio padre al suddetto teatro. Mio padre ebbe parenti deportati e uccisi dai nazisti».

pc 21 maggio - Lo scenario della guerra Indo/Pakistana in una nota

La Cina sostiene il Pakistan perché vuole contenere l’ascesa regionale dell’India

Pechino fornisce armi, intelligence e copertura diplomatica a Islamabad come parte di una strategia di lungo periodo per contenere l’influenza indiana nel cuore dell’Asia

AP Photo/LaPresse

L’attacco  del 22 aprile 2025 nella valle di Pahalgam nel Kashmir indiano, in cui ventisei persone – principalmente turisti indù –sono morti ha riacceso la miccia in un contesto geopolitico già incandescente. Le autorità indiane hanno puntato il dito contro il gruppo armato The resistance front (Trf), legato alla Lashkar-e-Taiba, con basi militari in territorio pakistano e apertamente sostenuto dal Pakistan.

A rendere ancora più inquietante l’attacco di Pahalgam è il contesto politico e ideologico in cui si inserisce. Solo pochi giorni prima, il 15 aprile, durante la Prima convenzione annuale dei pakistani all’estero tenutasi a Islamabad, il capo dell’esercito pakistano, il generale Asim Munir, ha pronunciato un discorso con toni estremamente violenti e ultranazionalisti. 

Parlando ai connazionali emigrati, Munir ha affermato: «Noi siamo diversi dagli induisti e dai cristiani»,

martedì 20 maggio 2025

pc 20 maggio - LA RESISTENZA NON SI PROCESSA! LIBERTÀ PER ANAN YAEESH, LIBERTÀ PER IL POPOLO PALESTINESE!


 MERCOLEDÌ 21 MAGGIO, DALLE ORE 9:30, PRESIDIO DAVANTI AL TRIBUNALE DELL’AQUILA

Oltre 70mila palestinesi sono stati uccisi dallo stato terrorista d’Israele dal 7 ottobre 2023, e circa 15mila italiani si sono arruolati nel suo esercito per contribuire al genocidio! Ma chi viene detenuto e si vuole condannare per terrorismo è Anan Yaeesh, partigiano palestinese in Cisgiordania, che ha combattuto per la libertà e l’autodeterminazione del suo popolo. Con lui verranno processati il 21 maggio altri due palestinesi, Ali Irar e Mansour Doghmosh, nonostante siano stati scarcerati per mancanza di indizi.

L'Aquila, 15 maggio

Anan è nato a Nablus nel 1987 e ha vissuto sulla propria pelle la brutalità dell'occupazione “israeliana”. Durante la Seconda Intifada ha preso parte alla resistenza popolare contro uno dei sistemi coloniali e militari più violenti e longevi del nostro tempo. Per questa scelta – riconosciuta come legittima dal diritto internazionale – ha pagato un prezzo altissimo: oltre quattro anni di carcere, quattro tentativi di omicidio e gravi lesioni alla sua persona in seguito alle torture subite in carcere e alle aggressioni delle forze di occupazione israeliane.

A causa di tutte queste violenze e pressioni, su di sé e la sua famiglia, Anan lascia la Palestina nel 2013, e nel 2017 si stabilisce a L’Aquila, dove lavora e ottiene, due anni dopo, un regolare titolo di soggiorno, rilasciato proprio in quanto perseguitato politico. Ma il 27 gennaio 2024 viene arrestato, a seguito di una richiesta di estradizione da parte di Israele. Nonostante la Corte d'Appello dell’Aquila lo abbia poi dichiarato inestradabile, riconoscendo il rischio concreto che una volta consegnato a Israele venga torturato, Anan resta in carcere con l’accusa di sostenere la resistenza palestinese. Verso di lui e i suoi 2 amici palestinesi viene avviato un procedimento penale illegittimo, un processo-farsa che punta a trasformare un resistente in un criminale, a riscrivere la storia per cancellare la legittimità della lotta palestinese.

L'udienza del 2 aprile 2025 ha già mostrato le distorsioni profonde di questo procedimento: sono state inizialmente ammesse come prove di accusa le "confessioni" estorte dallo Shin Bet, famigerato per l'uso sistematico di torture fisiche e psicologiche sui prigionieri palestinesi; mentre la lista dei testimoni della difesa è stata falcidiata: solo 3 testimoni su 47 sono stati ammessi, per lo più irrilevanti e relativi a un solo imputato, violando perciò il diritto alla difesa degli altri due. Escluse testimonianze cruciali, come quella della relatrice speciale ONU Francesca Albanese, di giornalisti, esperti e attivisti con profonda conoscenza del contesto palestinese. La stessa testimonianza di Anan è stata neutralizzata, dapprima con il diniego del giudice alla lettura in italiano della sua dichiarazione spontanea, poi con una traduzione confusa e infedele della stessa.

L’udienza del 16 aprile non ha fatto altro che confermare la volontà di epurare il processo dal contesto palestinese. Puntualizzando con un’ostinazione quasi rituale che questo non è un processo politico, la Corte non solo ha cercato di censurare, indirizzandola, la dichiarazione spontanea di Anan, ma ha addirittura tentato di porre in esame il suo difensore, tradendo, di fatto, l’esatto contrario di quanto affermava: la volontà di giudicare politicamente, senza riconoscere la natura politica di ciò che si giudica.

Solo lo scorso 7 maggio la Corte ha finalmente accolto una richiesta fondamentale della difesa: escludere dagli atti le trascrizioni degli interrogatori dello Shin Bet. È una vittoria, ma parziale. La macchina giudiziaria continua a muoversi, e lo fa con il silenzio complice dei media mainstream, per criminalizzare non solo Anan, ma chiunque si opponga al genocidio in Palestina supportando la legittima resistenza del suo popolo.

La prossima udienza quindi sarà forse la più importante, ed è fondamentale parteciparvi e partecipare al presidio di solidarietà. Se fino a ieri gran parte dei media e dei rappresentanti della cosidetta sinistra parlamentare, si sono voltati dall’altra parte di fronte a un genocidio in atto, contribuendo a normalizzarlo e a normalizzare i rapporti dello stato italiano con quello criminale di Israele, oggi non è piu tollerabile il loro silenzio!

O si sta con chi resiste all’oppressione, o si accetta l’oppressione e si sta con chi opprime!

Noi sappiamo da che parte stare, Palestina libera dal fiume fino al mare!

LA RESISTENZA NON SI ARRESTA E NON SI PROCESSA!

LIBERTÀ PER ANAN YAEESH, LIBERTÀ PER IL POPOLO PALESTINESE!

Di seguito alcuni video del presidio del 15 maggio a L'Aquila contro il genocidio e per la resistenza palestinese, in cui è stata data lettura delle dichiarazioni di Anan Yaeesh