Di
fronte al genocidio dei palestinesi a Gaza persino a Bruxelles sta
crescendo la
pressione per un cambio di rotta nelle relazioni con Israele.
Una “forte maggioranza”
di
Paesi Ue si è detta a favorevole a rivedere il trattato di
associazione siglato con Israele venticinque anni fa. Ma i
governi di Italia e Germania si sono chiamati fuori e detti contrari
a questo passo.
Eppure era stata l’Olanda, uno storico partner di Israele, a chiamare a raccolta gli altri governi e l’esecutivo UE per valutare l’attivazione dell’articolo 2 dell’accordo di associazione – che vincola i rapporti bilaterali al rispetto dei diritti umani e dei principi democratici – in reazione al blocco degli aiuti a Gaza. L‘accordo è alla base di una relazione commerciale tra Ue e Israele che vale oltre 46 miliardi di euro. La proposta è stata sostenuta da 17 Paesi, tra cui Olanda, Spagna, Francia, Irlanda e Slovenia, mentre è stata respinta da Italia, Germania e Ungheria e con toni più sfumati da Austria, Ungheria e Repubblica Ceca.
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